L’Ape musicale

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LA STAGIONE SINFONICA

Dopo i concerti di apertura diretti da Antonio Pappano, la stagione sinfonica prosegue con il ritorno di Vasily Petrenko attuale direttore della Oslo Philharmonic Orchestra che nel 2021 prenderà la direzione musicale della Royal Philharmonic Orchestra. A metà del mese di novembre (19, 20, 21) Petrenko guiderà l’Orchestra di Santa Cecilia nella Sinfonia n. 8 ‘Incompiuta’ di Schubert, l’Ouverture Leonore III e le Otto romanze di Verdi trascritte nel 1990 da Luciano Berio per tenore e orchestra, interpretate dal tenore Brian Jagde ed eseguite per la prima volta a Santa Cecilia. Il 26, 27 e 28 novembre torna sul podio di Santa Cecilia il russo Tugan Sokhiev dal 2008 a capo dell’Orchestre Nationale du Capitole de Toulouse che dirigerà Ein Deutsches Requiem di Brahms. Nel cast il baritono Garry Magee e il soprano Golda Schultz, una delle più interessanti voci emergenti del panorama internazionale. 

La stagione sinfonica entra nel vivo con i tre concerti in cartellone nel mese di dicembre che vedono sul podio tre grandi direttori, due dei quali legati da un lungo sodalizio artistico con l’Accademia di Santa Cecilia. Nel concerto del 3, 4, e 5 dicembre Semyon Bychkov terrà a battesimo il debutto di un giovane pianista emergente, Tom Borrow, salito alla ribalta delle cronache musicali dopo la sostituzione nel gennaio 2019 di Kathia Buniatishvili in una serie di concerti con la Israel Philharmonic che ha suscitato un eccezionale consenso di pubblico e critica. Nella prima romana, Borrow eseguirà il Concerto k 491 di W.A. Mozart al quale seguirà la Sinfonia n.3 ‘Scozzese’ di Mendelssohn. Il 10, 11 e 12 dicembre, dopo il successo della scorsa stagione, torna alla guida dell’Orchestra dell’Accademia di Santa Cecilia Sir John Eliot Gardiner – noto ai più come direttore di musica barocca – che dirigerà il pianista polacco Piotr Anderszewski nel Concerto per pianoforte e orchestra K 453 di Mozart, preceduto dall’Ouverture della Gazza ladra di Gioachino Rossini e seguito dalla Sinfonia n. 4 ‘Italiana’ di Mendelssohn-Bartholdy, autore che Gardiner ha approfondito con numerose incisioni di successo. Il 16 dicembre (repliche il 18 e il 19), Trevor Pinnock, vecchio amico del pubblico ceciliano, sarà per la prima volta alla guida dell’Orchestra e del Coro di Santa Cecilia che dirigerà nel suggestivo Oratorio di Natale di J. S. Bach, repertorio del quale Pinnock è specialista. Cast internazionale con Robin Johannsen soprano, Catriona Morison mezzosoprano, Stuart Jackson tenore, Luca Pisaroni basso. 

L’anno nuovo sarà inaugurato da Daniele Gatti che apre il mese di gennaio con un doppio appuntamento (7, 8, 9 e 14, 15, 16 gennaio) nel quale, offrirà al pubblico l’imperdibile e rara occasione di ascoltare l’integrale del ciclo Des Knaben Wunderhorn di Gustav Mahler. I Lieder saranno interpretati da una delle voci di riferimento per questo repertorio, il baritono austriaco Markus Werba presenza assidua nelle stagioni ceciliane. Ai Lieder di Mahler saranno affiancati brani che contribuiranno a rafforzare l’atmosfera celebrata nei testi: nel primo concerto gli echi di guerra e militari sono rievocati infatti dall’Ouverture Coriolano di Beethoven, ispirata alla figura del condottiero romano Gaio Marcio e dalla Sinfonia n. 100 di Joseph Haydn detta “Militare” dal piglio dell’Allegretto del secondo movimento. Nel secondo concerto la leggerezza dei versi è sostenuta dalla serenità della Sinfonia n. 6 di Beethoven “Pastorale”.

Sarà Gianandrea Noseda, uno dei più ricercati direttori italiani, attualmente in carica alla National Symphony Orchestra di Washington, a dar vita il 21 gennaio (repliche il 22 e il 23) a una elettrizzante serata dedicata al 700° anniversario della scomparsa di Dante Alighieri. In programma Inferno di Thomas Adès, prima parte di un balletto dedicato a Dante commissionato nel 2019 al compositore inglese dalla Los Angeles Philharmonic in occasione del proprio centenario. La prima esecuzione del brano, diretta da Dudamel nel 2019, ha scatenato nel pubblico e nella critica un grande entusiasmo, mentre Adès stesso ha definito la sua composizione un “grato tributo all’opera di Franz Liszt il compositore di musica infernale e demoniaca”. L’omaggio al ‘sommo poeta’ prosegue nella seconda parte con la Sinfonia Dante ispirata a Liszt dalla lettura della Divina Commedia.

Il mese di febbraio si apre con il lirismo del Concerto per violino di Čajkovskij interpretato dal violinista ucraino Valerij Sokolov al suo debutto a Santa Cecilia. Sul podio Juraj Valčuha che nella seconda parte del concerto dirigerà la Sinfonia n. 4 “Inestinguibile” di Carl Nielsen, la più nota tra le sinfonie scritte da quello che è considerato uno dei grandi compositori scandinavi della fine dell’Ottocento. L’11 febbraio (repliche 12 e 13), da non mancare, il debutto del direttore olandese Jaap van Zweden all’insegna di due capolavori del repertorio sinfonico: la Sinfonia n. 5 di Ludwig van Beethoven e la Sinfonia n. 5 di Dmitri Šostakovič. Prima volta sul podio ceciliano anche per il finlandese Jukka-Pekka Saraste che debutta dirigendo Folk Songs di Berio in una prima esecuzione a Santa Cecilia della versione per orchestra. A fine mese un grande protagonista del podio, Valery Gergiev (25, 26 e 27 febbraio) torna con un cast stellare (Leah Hawkins soprano, Sara Mingardo mezzosoprano, Patrik Reiter tenore, Andrea Mastroni basso) per dirigere Orchestra e Coro nella Sinfonia n. 9 di Beethoven.

Da non perdere il concerto più giovane e cool della stagione (18, 19, 20 marzo) che vedrà il debutto sul podio di Santa Cecilia del trentenne direttore  Alpesh Chauhan – una brillante carriera avviata nel 2016 dopo aver diretto per la prima volta la BBC Orchestra ai Proms, attuale direttore della filarmonica Arturo Toscanini di Parma – che debutta sul podio di Santa Cecilia dirigendo Beatrice Rana – una delle pianiste under 30 più interessanti e ricche di talento del panorama internazionale – che nello splendido Concerto per pianoforte n. 2 di Rachmaninoff potrà esprimere al meglio le sue eccezionali doti tecniche ed espressive. Restando in ambito russo, nella seconda parte Chauhan dirigerà la Sinfonia n. 12 “L’anno 1917” in cui Šostakovič ripercorre il culmine della Rivoluzione leninista. Grande attesa per il concerto che giovedì 25 marzo (repliche 26 e 27) segna il ritorno dopo un quarto di secolo di uno de grandi nomi del podio, Herbert Blomstedt, che nonostante i novantatré anni d’età e i quasi settanta di carriera, è impegnato con entusiasmo in un’intensa attività concertistica. A Santa Cecilia il direttore svedese dirigerà la Sinfonia n. 5 di Anton Bruckner, uno dei suoi autori di riferimento.

Il mese di aprile si apre con Myung-Whun Chung che dirige Orchestra e Coro nell’imponente e struggente Stabat Mater di Gioachino Rossini, che vedrà un cast di solisti prevalentemente italiano (Mariangela Sicilia soprano, Raffaella Lupinacci mezzosoprano, Jack Swanson tenore, Gianluca Buratto basso). 

Il 21 maggio (repliche 22 e 24) prima volta in stagione di Carlo Rizzari – da anni Direttore assistente dell’Orchestra dell’Accademia di Santa Cecilia – che sarà anima di una serata interamente dedicata ai colori e alle suggestioni della Spagna, con alcune delle più belle pagine del repertorio sinfonico a questa dedicate, da Le Cid di Jules Massenet a Notti nei giardini di Spagna di Manuel De Falla, España di Emmanuel Chabrier fino al gran finale con il celebre Boléro di Ravel.

Attesa per il debutto di Víkingur Ólaffson – pianista islandese molto apprezzato dalla critica –  che interpreterà il concerto per pianoforte e orchestra Must the Devil Have All the Good Tunes? composto per Yuja Wang da John Adams che tornerà sul podio di Santa Cecilia per dirigere la sua composizione insieme a una selezione di brani tratti dall’opera Akhnaten di Philip Glass.  

Tre i concerti che si terranno nel mese di giugno: nel primo appuntamento, giovedì 3 (repliche 4 e 5), il violinista armeno Sergey Khachatryan sarà interprete del Concerto per violino di Brahms, sul podio il direttore Jakub Hrůša che nella seconda parte dirigerà la Sinfonia n. 10 di Šostakovič. Il 10, 11 e 12 il primo violoncello dell’Orchestra di Santa Cecilia Luigi Piovano sarà interprete delle raffinate e brillanti Variazioni su un tema rococò di Čajkovskij, a guidare l’Orchestra Kazuki Yamada, al suo debutto sul podio di Santa Cecilia. La stagione si chiude con James Levine, uno dei più grandi direttori ancora in attività, con una lunga e prestigiosa carriera che gli ha consentito di confrontarsi con un repertorio vastissimo. Levine torna a Santa Cecilia dopo quasi un ventennio dirigendo la Sinfonia n. 5 di Schubert, il Divertimento n. 15 K 287 di W. A. Mozart e la Serenata n. 2 di Brahms. 


 

 

 
 
 

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