Da Wagner a Gluck, per novità e riprese

di Giuliana dal Piaz

Toronto, 10 febbraio 20220 - Di lunedì, quando non ci sono spettacoli nel “Four Seasons Centre for the Arts”, la Compagnia Canadese d’Opera ha presentato la sua prossima stagione lirica, che inizierà il 25 settembre 2020 e si estenderà fino al 15 maggio 2021. La serata, da anni un frequentatissimo evento ad invito per abbonati, stampa e finanziatori, occasione principe di prevendita degli abbonamenti alla stagione ventura, è a sopresa: solo dopo la presentazione, saranno disponibili i programmi.

Il Direttore Generale della C.O.C., Alexander Neef, che lascerà presto il suo incarico per trasferirsi a Parigi, ha salutato il pubblico e accolto l’anziana rappresentante di una delle comunità indigene originarie di Toronto per una piccola cerimonia di “riconciliazione” tra aborigeni ed abitanti odierni: la vecchia signora, affiancata da un imbarazzatissimo nipote alto e prestante, ha bruciato incenso, bevuto un sorso d’acqua e recitato una formula di amicizia e perdono nella sua lingua.

Solo dopo la sua uscita, Neef ha chiamato sul palcoscenico la presentatrice della serata, il soprano Simone Osborne, attualmente in cartellone nel ruolo di Gretel.

L’orchestra diretta dal Mº Johannes Debus ha attaccato un grandioso pezzo strumentale, il preludio di Parsifal: sullo schermo che occupava l’intero palcoscenico è apparsa l’immagine pubblicitaria dell’opera di Wagner. La stagione apre dunque con il Parsifal (25 settembre-18 ottobre), mai presentato prima a Toronto, in coproduzione con la Metropolitan Opera e l’Opéra National de Lyon. La messa in scena trasporta i cavalieri del Santo Graal in un possibile futuro, un mondo post-apocalittico, brutalmente alterato dai cambiamenti climatici e dalle divisioni sociali. Direzione: Johannes Debus. Regia: François Girard. Scenografie: Michael Levine. Luci: David Finn. Video: Peter Flaherty. Coerografie: Carolyn Choa.

Personaggi e interpreti:

Parsifal – Christopher Ventris/Viktor Antipenko, tenore

Amfortas – Johan Reuter, baritono

Kundry – Tanja Ariane Baumgartner, mezzosoprano

Klingsor – Robert Pomakov, basso

Gurnemanz – Mika Kares/David Leigh, basso

Titurel – David Leigh/Vartan Gabrielian, basso

Compare in scena il mezzosoprano Jamie Groote, che intona “Voi che sapete/ che cosa è amore”. Bene, vuol dire che segue Mozart. Ma era stata presentata solo nel 2016: è la stessa produzione, nata anni fa per il Festival di Salisburgo. Torna quindi Le nozze di Figaro (20 ottobre-7 novembre), con lo stesso staff tecnico, ma un cast vocale diverso. Direzione: Harry Bicket. Regia: Claus Guth. Scenografie e costumi: Christian Schmidt. Disegno luci: Olaf Winter. Video: Andi D. Müller. Coreografie: Ramses Sigl.

Personaggi e interpreti:

Figaro – Josef Wagner, baritono

Susanna – Louise Adler, soprano

Contessa di Almaviva – Johanni van Oostrum, soprano

Conte di Almaviva – Russell Braun, baritono

Cherubino – Emily D’Angelo, soprano

Don Basilio – Michael Colvin, tenore

Dott. Bartolo – Robert Pomakov, basso

Marcellina – Helene Schneiderman, soprano

Antonio – Doug MacNaughton, baritono

Mentre sullo schermo appare l’immagine di una giovane donna sullo sfondo d’un paesaggio brullo, il basso-baritono Joel Allison attacca le prime note di "Votre toast": l’altra opera del 2016 riproposta nella produzione originale sarà la Carmen di Bizet (23 gennaio-21 febbraio). Anche in questo caso, si mantiene la squadra tecnica, mentre cambiano i cantanti.

Personaggi e interpreti:

Carmen – J’nai Bridges, mezzosoprano

Don José – Michael Fabiano, tenore

Micaela – Joyce El-Khoury, soprano

Escamillo – Adam Palka, basso

Morales/Le Dancaïre – Jonah Spungin, baritono

Frasquita – Anna-Sophie Neher, soprano

Mercedes – Jamie Groote, mezzosoprano

Zúñiga – Alain Coulombe, basso

El Remendado – Jean-Philippe Lazure, tenore

Finalmente una novità: Katya Kabanova di Leoš Janáček, produzione della English National Opera che la COC presenterà dal 6 al 20 febbraio. Direzione: Johannes Debus. Regia: David Alden. Scenografie: Charles Edwards. Costumi: Jon Morrell. Luci: Adam Silverman. Coreografie: Maxine Braham.

Personaggi e interpreti:

Katya – Amanda Majeski, soprano

Boris – Michael König, tenore

Kabanikha – Susan Bullock, soprano

Tikhon – Richard Trey Smagur, tenore

Varvara – Cecelia Hall, mezzosoprano

Dikoy – Alain Coulombe, basso

Vanya – Matthew Cairns, tenore

Altra produzione già vista abbastanza recentemente (2015) ma anch’essa con nuovi interpreti, è La traviata (17 aprile-16 maggio), coproduzione con la Houston Grand Opera e la Lyric Opera of Chicago. Direzione: Stephen Lord. Regia: Arin Arbus. Scenografie: Riccardo Hernandez. Costumi e burattini: Cait O’Connor. Luci: Marcus Doshi. Coreografie: Austin McCormick.

Personaggi e interpreti:

Violetta – Sondra Radvanovsky/Vanessa Vasquez, soprano

Alfredo Germont – Joseph Calleja, tenore

Giorgio Germont – Artur Ruciński, baritono

Flora Bervoix – Jamie Groote, mezzosoprano

Marquis d’Obigny – James Westman, baritono

Baron Duphol – Jonah Spungin, baritono

Gastone – Matthew Cairns, tenore

Annina – Midori Marsh, soprano

Dr. Grenvil – Vartan Gabrielian, basso

In primavera, infine, la Stagione si concluderà con Orfeo ed Euridice di Gluck (1º-15 maggio), coproduzione con varie istituzioni importanti – Théâtre des Champs Elysées, Fondazione Teatro dell’Opera di Roma, Opéra Royal, Châteaux de Versailles spectacles, e Lyric Opera of Chicago – e un bel cast vocale e tecnico. Direzione: Bernard Labadie. Regia: Robert Carsen. Scenografie e costumi: Tobias Hoheisel. Disegno luci: Robert Carsen e Peter Van Praet.

Personaggi e interpreti:

Orfeo – Iestyn Davies, controtenore

Euridice – Anna-Sophie Neher, soprano

Amore – Mireille Asselin, soprano

Aspettiamo dunque le nuove o rinnovate produzioni, certi che almeno la musica non tradirà le aspettative.