L’Ape musicale

rivista di musica, arti, cultura

 

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L’OPERA

3 nuove produzioni: Gianni Schicchi, Tosca, Madama Butterfly per 5 recite con allestimenti adeguati ai protocolli sanitari e in parte ispirati dal distanziamento imposto dai regolamenti della Fase 2 del Covid19; nuove produzioni che non hanno subito le restrizioni ma semmai da queste tratto spunti per offrire nuovi modi di rappresentare scene e azioni di titoli d’opera del grande repertorio.

GIANNI SCHICCHI di Giacomo Puccini

27 giugno- Cittadella del Carnevale di Viareggio

Regia Valentina Carrasco

Direttore John Axelrod

Scene e costumi Mauro Tinti

Disegno luci Peter van Praet

Orchestra della Toscana

Una proposta originale con la novità dell’allestimento di Gianni Schicchi atto unico de il Trittico nella grande piazza all’aperto della Cittadella del Carnevale, laboratorio per eccellenza di creatività e divertimento proprio come quello che ritroviamo nell’opera di Puccini che ha quindi nella Cittadella del Carnevale la sua ideale cornice. La regia di questo capolavoro di comicità in cui il ricco Buoso Donati muore lasciando i suoi parenti a “bocca asciutta” devolvendo la sua eredità ai frati è di Valentina Carrasco talentuosa artista, 45 anni, nata a Buenos Aires e cresciuta nella compagnia catalana Fura dels Baus, che mette al servizio di questa divertente pièce pucciniana il suo talento registico. “ Comeaffrontare la regia di una commedia in tempi di distanziamento? Le chiavi si trovano dentro la propria commedia. Un uomo anziano muore da

solo, senza l’addio di nessun parente. Isolato. I parenti avidi, spietati, pensano poco al vecchio ma tanto alla sua fortuna. È chiaramente una commedia brillante sul fondo scuro della morte e la solitudine.

Puccini scriveva Gianni Schicchi nell’anno nero della influenza spagnola, che oltre milioni di morti, si è portata anche sua sorella. Cento anni e una pandemia dopo, il destino vuole che ci troviamo a fare una regia in cui non ci possiamo toccare. Dunque, questi parenti, pressi del paranoiavirus fino alla esacerbazione, non vogliono avvicinarsi. Non sanno di cosa à morto Buoso ma sospettano il peggio. Tutto può essere fonte di contaminazione. Soprattutto il prossimo: l’altro è il nemico. Parapettati dietro tutte, mascherine, guanti e una infinità di attrezzi protettivi, cercano disperatamente una via di uscita.

Fare Gianni Schicchi adesso, è fare una catarsi sulla paura, la solitudine e la tristezza di questa pandemia. È cacciare via questi fantasmi a forza di risate. Nella strada dei grandi dell’umorismo nero, come Dino Risi, Monicelli o Billy Wilder, vogliamo esorcizzare questi demoni e, perché no, fare un tenero omaggio à la generazione bruciata dalla malattia: ai nostri cari babbini. (valentina Carrasco)

Sul podio dell’Orchestra della Toscana John Axelrod uno dei direttori più interessanti del panorama odierno richiesto dalle orchestre di tutto il mondo, direttore principale e direttore artistico della Real Orquesta Sinfónica de Sevilla dal 2014, Axelrod si è formato con Leonard Bernstein e Ilya Musin ed è ospite regolare di formazioni quali la ChicagoSymphony Orchestra, l’Orchestra Sinfonica della Radio Bavarese e la NHK Symphony Orchestra.

 

27 giugno 2020- Cittadella del Carnevale di Viareggio

Gianni Schicchi

Musica di Giacomo Puccini

Dramma in un atto, libretto di Giovacchino Forzano

Prima rappresentazione 14 dicembre 1918, Teatro Metropolitan, New York

Regia: Valentina Carrasco

Orchestra della Toscana

Maestro Concertatore e Direttore John Axelrod

Gianni Schicchi Bruno Taddia

Lauretta Elisabetta Zizzo

La Zita Rossana Rinaldi

Rinuccio Alessandro Fantoni

Gherardo Alberto Petricca

Nella Aurora Tirotta

Betto Pedro Carrillo

Simone Davide Mura

Marco Raffaele Facciolà

La Ciesca Chiara Tirotta

Maestro Spinelloccio/Ser Amantio di Nicolao Alessandro Ceccarini

Guccio Samuele Giannoni

Pinellino Francesco Lombardi

Gherardino Nicholas Ceragioli

Scene e Costumi: Mauro Tinti

Luci: Peter van Praet

Assistente alla Regia: Lorenzo Nencini

 

TOSCA di Giacomo Puccini

Gran Teatro all’aperto Giacomo Puccini – Torre del Lago Puccini

ore 21.15 614 agosto

Regia, scene e costumi Stefano Monti Direttore Alberto VeronesiOrchestra del Festival Puccini

Tosca, il melodramma per antonomasia che racconta dell’amore e della morte è affidato all’interpretazione del Maestro Alberto Veronesi, alla bacchetta di Alberto Veronesi che ancora una volta guiderà i musicisti dell’Orchestra del Festival Puccini vedrà un allestimento che, come dichiara Stefano Monti che per l’opera firma scene, regia e costumi segna un “ Ritorno all’essenziale” . Un allestimento che segue due linee d’indirizzo: l’essenzialità, anche delle forme e, ciò che assumo sempre come linea guida per la messa in scena, lo spazio scenico. Tutto il resto è incertezza, tutto si svilupperà work in Progress attraverso un continuo adattamento ad una situazione fluida dettata dalle disposizioni normative, dall’andamento epidemiologico, e soprattutto dalla percezione emotiva. La scenografia si compone di tre grandi cornici rotonde in verticale. La cornice centrale a sua volta contiene un disco a specchio orientabile. Le tre grandi cornici verticali nella forma perfetta di cerchi, contengono l’imperfezione di un mondo che oggi si manifesta attraverso l’attuale pandemia. Il tutto funzionale alla narrazione e al suo sotto-testo immaginario e simbolico. Ho immaginato effetti luci provenienti da sotto la griglia- tavolo, come a manifestare il potere rovente di Scarpia. All'interno delle due cornici adiacenti a quella centrale, si manifestano le dimensioni dell'immaginario pittorico o amoroso con interventi mimici, e quelle del mondo onirico e del magico attraverso il teatro di figura su nero. Contrariamente alla funzione essenzialmente narrativa dei movimenti scenici e delle azioni incentrate sulla cornice centrale, quelle laterali racchiudono essenzialmente le proiezioni dei personaggi e quelle che si vorrebbe suggerire al pubblico. La struttura, dall'inizio alla fine, esprime la graduale concentrazione di tutte le emozioni e i valori ambivalenti o contrapposti, amore e gelosia, libertà dell'artista e potere schiacciante, fino all'esecuzione finale immaginata non di profilo, come solitamente viene rappresentata, ma con i fucili puntati verso il pubblico, quasi a voler provocare, a sorpresa, una seppure fuggevole scelta di campo...e di vita.

La luce La funzione della luce, in un progetto come questo, assume un significato ancora più importante in quanto non si fa più solo portatore di valori emozionali e pittorici ma espressivi e funzionali. Cosa meglio della luce accecante diretta al pubblico può venire in soccorso per occultare necessità di distanziamento in momenti convenzionalmente di corpo a corpo, come l'accoltellamento di Scarpia. Saranno gli spettatori a completare nell’immaginario il gesto di Tosca che afferra il pugnale sprigionando un lampo di aggressività quale salvezza per lei e l’oggetto del suo amore.

La tecnologia al servizio e in soccorsodella scena A completamento dell’apparato tecnico scenografico un maxi schermo per proiettare inremoto le tessere mosaico dei bambini-ragazzini chierici con al centro il sagrestano nell’impossibilità di disporre del coro dei bambini nella cantoria. Volti lontani di una innocenza incontaminata ruotanti attorno alla figura del sagrestano.

Le mascherine La luce per occultare le distanze vietate a colmarsi, la tecnologia per riportare gli impossibilitati ad esserci, ma poi per le masse corali oltre alla tracciabilità dei percorsi e spazi a scacchiera riservati e marcati a pavimento la mascherina coprente. La mascherina nasconde, cancella, gli occhi si esaltano come espressione di una coralità afflitta, tormentata, speranzosa, disperata. Li costringe a una penitenzialità anche di canto vocale di una chiesa opprimente. Ma c’è anche una compostezza nella mascherina e perfino un’eleganza, un non volto tra la folla coro, la massa corale pretende l’anonimato di ognuno un non volto tra la folla, il mistero dell’identità, che ci perseguita da millenni ne esce soverchiante.

La gestualità Ai dialoghi rotti e concitati dell’azione rapida, incalzante, precipitosa che caratterizza la partitura, quasi al ritmo audace di un dramma in prosa, corrispondono scarti improvvisi, spostamenti a strappi, accelerazioni repentine, rallentamenti raggelati, per evitare il contagio di uno Scarpia venefico, movimenti di gioco di specchi riflessi, cadute verticali sotto un giogo oppressivo di un potere ostentato. Queste solo alcune delle modalità dinamico gestuali che sottendono alla flemma-furiosa di Scarpia, alla passionalità generosa e orgogliosa di Tosca, al febbrile lavoro di Cavaradossi, al fuggire di Angelotti. Voglio ricordare, a conclusione di queste note, l’intuizione di Fedele D’Amico circa le componenti pre-espressioniste in Tosca e come preceda di poco, temporalmente parlando, Salomè, Elektra, Wozzeck. (Stefano Monti)

Gran Teatro all’aperto Giacomo Puccini

06 e 14 agosto 2019

TOSCA

Melodramma in tre atti su libretto di Giuseppe Giacosa e Luigi Illica

Musica di Giacomo Puccini

(prima rappresentazione 14 gennaio 1900, Teatro Costanzi, Roma)

Regia, Scene e Costumi

Stefano Monti

Maestro concertatore e direttore

Alberto Veronesi

Floria Tosca

Amarilli Nizza

Mario Cavaradossi

Amadi Lagha

Il Barone Scarpia

Devid Cecconi

Cesare AngelottiDavide Mura

Il Sagrestano Claudio Ottino

Spoletta Marco Voleri

Sciarrone Alessandro Ceccarini

Un carceriere Massimo Schillaci

Orchestra del Festival Puccini

Coro del Festival Puccini

Maestro del Coro Roberto Ardigò

MADAMA BUTTERFLY di Giacomo Puccini

Gran Teatro Giacomo Puccini – Torre del Lago Puccini ore 21.15 8 -21 agosto

Regia, scene e costumi Manu Lalli Direttore Enrico Calesso

Orchestra del Festival Puccini

Anche Madama Butterfly sarà messa in scena in un allestimento modulato nel rispetto dei protocolli ma possiamo anche dire in un allestimento “ispirato al Coronavirus” e che avrà come fil rouge “la natura”. Sul podio alla testa dell’Orchestra del Festival Puccini il giovane e talentuoso direttore italiano Enrico Calesso recentemente confermato alla guida musicale del Mainfranken Theater e dell’Orchestra Filarmonica di Würzburg fino al 2025. Manu Lalli, direttore artistico della Compagnia Venti Lucenti, regista teatrale di lunga carriera e con una grande esperienza per la divulgazione e la didattica musicale in Italia- da oltre 15 anni con la sua compagnia mette in scena al Maggio Musicale Fiorentino opere dedicate ai giovani e con i giovani, ha ideato un allestimento in cui la tragedia della povera geisha si consuma in “ una casa all’ombra, in mezzo a giardini verdi, si, sarà sopra un ampio bosco e si aprirà davanti a noi come uno squarcio incantato per lasciarci penetrare fin dentro il suo cuore. Io sceglierò una donnina dagli occhidi gatto e non sarà più alta di un Bambola“. Queste sono le parole del personaggio del Romanzo “La Signora Crisantemo” di Pierre Loti. Puccini si ispira anche a questo testo oltre che a quello di Belasco per descrivere la sua Cio Cio-san e queste sono anche le parole che hanno ispirato questo nuovo progetto di regia di Butterfly, ricca di simboli naturali, proprio per il Festival Puccini di Torre del Lago. La natura, proprio come la piccola Butterfly, è complessa, appassionata, meravigliosa e fragile. E l’uomo civilizzato, crede spesso con leggerezza, che sia a sua disposizione, pensa di poter fare di quella natura quello che vuole. Possederla e poi prosciugarla, impossessandosi di tutti i suoi tesori, di tutto il suo splendore, senza la volontà di conoscerla. Questa opera messa in scena ogni giorno, in tutto il mondo, ha questo di grandioso; la sua capacità di suggerirci sempre nuove interpretazioni e nuovi spunti per raccontarla e trovarvi dentro, ad ogni nuova rappresentazione, cose che erano rimaste in ombra fino ad allora.

La natura, come Butterfly, può morire se non ne avremo cura. Ma forse proprio comenell’Opera del grande Puccini, il tempo della consapevolezza sta giungendo. Una consapevolezza data dall’accettazione della propria vigliaccheria e avidità, che ci insegni, anche e soprattutto grazie alla musica, che questo piccolo pianeta fatto di oceani, boschi, montagne, praterie, deserti è la nostra unica, fragile casa. Una casa che si ricorda del dolore subito e che non è immortale. Nelle leggende gli umani si spaventano per la paura della fine dei tempi. Oggi è il torturato pianeta a predirci l’approssimarsi di quella fine senza alcun intervento divino. Butterfly non può vivere senza l’amore. Lei, ci chiama. La sua voce e' il grido silenzioso che proviene dalle cose stesse, un grido che tenta di arginare i nostri poteri sul mondo. La musica dell’opera ci guida. E venuto il tempo di ascoltare. (Manu Lalli)

8 e 21 agosto 2019

MADAMA BUTTERFLY

Tragedia giapponese in due atti di Luigi Illica e Giuseppe Giacosa

Musica di Giacomo Puccini

Prima rappresentazione: Milano, Teatro alla Scala, 17 febbraio 1904

Regia, Scene e Costumi Manu Lalli

Maestro concertatore e direttore d’orchestra Enrico Calesso

Cio Cio San Shoko Okada

Suzuki Annunziata Vestri

F.B. Pinkerton Raffaele Abete

Sharpless Alessandro Luongo

Goro Francesco Napoleoni

Il Principe Yamadori Roberto Accurso

Lo Zio Bonzo Davide Mura

Il Commissario Imperiale Luca Bruno

L’ufficiale Del Registro Alberto Petricca

Kate PinkertonAnna Russo

Disegno luci Valerio Alfieri

Orchestra del Festival Puccini

Coro del Festival Puccini

Maestro del Coro Roberto Ardigò


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