Opera, concerti, prosa ed eventi speciali per il 66° Festival Puccini

66° FESTIVAL PUCCINI di Torre del Lago dal 27 giugno al 21 agosto 2020

OPERA, CONCERTI, PROSA, EVENTI SPECIALI TRA LUGLIO E AGOSTO

Un Festival Puccini rinnovato nella proposta culturale che Giorgio Battistelli così sintetizza “una musica d’arte per tutti””, un festival Puccini rinnovato nel concept comunicativo, con una nuova immagine, moderna, che custodisce tutti i valori di un festival “eccellenza del nostro Paese”, l’unico al mondo a celebrare Giacomo Puccini, nei luoghi che tanta importanza hanno avuto nel processo creativo del Genio Toscano.

Una stagione del Festival Puccini al tempo del Coronavirus, che se da un lato cerca, attraverso la musica e lo spettacolo, di lasciarsi dietro le spalle il difficile momento di isolamento vissuto durante l’emergenza sanitaria, dall’altro non mancherà di evidenziare negli spettacoli che andranno in scena, gli effetti della pandemia e le nuove modalità di rapporto nelle relazioni sociali che ancora continueranno a condizionare la vita dei nostri giorni.

Un cartellone quello del 2020, (27 giugno- 21 agosto 2020) nato dopo il lungo lockdown e diverso da quello annunciato in precedenza; un cartellone di alto spessore culturale e artistico che mira a salvaguardare il sigillo di qualità @festivalpucciniditorredellago e a valorizzare il territorio, le sue bellezze, i suoi spazi naturali e la sua capacità di accoglienza in sicurezza. Un cartellone firmato dal nuovo direttore artistico Giorgio Battistelli che premia la creatività e si presenta come un festival dinamico, tra opera, concerti ed eventi speciali.

Un festival che ancora una volta promette, pur nelle restrizioni, di vivere esperienze indimenticabili, all’insegna delle bellezze che la Città di Viareggio vanta e che con orgoglio si dichiara uno dei @luoghidelcuorediGiacomoPuccini.

Tutti gli spettacoli si svolgeranno in spazi all’aperto ad eccezione della rassegna “Viareggio spirituale” che si svolgerà nelle Chiese della Città.

Sarà il Festival della rinascita- dichiara la presidente della Fondazione FestivalPucciniano Maria Laura Simonetti- un festival con un programma rimodulato mache vuole essere il nostro contributo a questa importante fase di ripresa di cui ha bisogno il nostro Paese. Abbiamo voluto contribuire alla ripartenza creando opportunità di lavoro per le nostre maestranze, per gli artisti, ma anche per non deludere le tante aspettative del pubblico che ha continuato a seguirci in questi lunghi mesi di inattività”.

“Ringrazio il Sindaco di Viareggio Giorgio Del Ghingaro-dichiara Giorgio Battistelli, direttore artistico del Festival Puccini - la presidente della Fondazione MariaLaura Simonetti e i consiglieri di amministrazione per averci sempre incoraggiato, nel lungo periodo di isolamento e incitato anon abbandonare l’idea di realizzare il Festival Puccini 2020. Alla fine ci siamo riusciti, abbiamo pensato ad un festival che mettesse in sicurezza il pubblico, ma soprattutto che non precludesse la possibilità di fare musica e arte per tutti. Ho provato a realizzare un programma che consentisse di tener fede al progetto di rafforzare l’identità culturale del Festival Puccini di Torre del Lago, di un festival che parlasse anche ai giovani, con registi che al servizio delle opere del grande repertorio si lasciassero ispirare dalla creatività e dai linguaggi contemporanei. Un particolare ringraziamento vorrei rivolgerlo a tutti gli Artisti ospiti, al Coro, all’Orchestra del Festival per aver accettato di condividere questo straordinario percorso artistico.”


L’OPERA

3 nuove produzioni: Gianni Schicchi, Tosca, Madama Butterfly per 5 recite con allestimenti adeguati ai protocolli sanitari e in parte ispirati dal distanziamento imposto dai regolamenti della Fase 2 del Covid19; nuove produzioni che non hanno subito le restrizioni ma semmai da queste tratto spunti per offrire nuovi modi di rappresentare scene e azioni di titoli d’opera del grande repertorio.

GIANNI SCHICCHI di Giacomo Puccini

27 giugno- Cittadella del Carnevale di Viareggio

Regia Valentina Carrasco

Direttore John Axelrod

Scene e costumi Mauro Tinti

Disegno luci Peter van Praet

Orchestra della Toscana

Una proposta originale con la novità dell’allestimento di Gianni Schicchi atto unico de il Trittico nella grande piazza all’aperto della Cittadella del Carnevale, laboratorio per eccellenza di creatività e divertimento proprio come quello che ritroviamo nell’opera di Puccini che ha quindi nella Cittadella del Carnevale la sua ideale cornice. La regia di questo capolavoro di comicità in cui il ricco Buoso Donati muore lasciando i suoi parenti a “bocca asciutta” devolvendo la sua eredità ai frati è di Valentina Carrasco talentuosa artista, 45 anni, nata a Buenos Aires e cresciuta nella compagnia catalana Fura dels Baus, che mette al servizio di questa divertente pièce pucciniana il suo talento registico. “ Comeaffrontare la regia di una commedia in tempi di distanziamento? Le chiavi si trovano dentro la propria commedia. Un uomo anziano muore da

solo, senza l’addio di nessun parente. Isolato. I parenti avidi, spietati, pensano poco al vecchio ma tanto alla sua fortuna. È chiaramente una commedia brillante sul fondo scuro della morte e la solitudine.

Puccini scriveva Gianni Schicchi nell’anno nero della influenza spagnola, che oltre milioni di morti, si è portata anche sua sorella. Cento anni e una pandemia dopo, il destino vuole che ci troviamo a fare una regia in cui non ci possiamo toccare. Dunque, questi parenti, pressi del paranoiavirus fino alla esacerbazione, non vogliono avvicinarsi. Non sanno di cosa à morto Buoso ma sospettano il peggio. Tutto può essere fonte di contaminazione. Soprattutto il prossimo: l’altro è il nemico. Parapettati dietro tutte, mascherine, guanti e una infinità di attrezzi protettivi, cercano disperatamente una via di uscita.

Fare Gianni Schicchi adesso, è fare una catarsi sulla paura, la solitudine e la tristezza di questa pandemia. È cacciare via questi fantasmi a forza di risate. Nella strada dei grandi dell’umorismo nero, come Dino Risi, Monicelli o Billy Wilder, vogliamo esorcizzare questi demoni e, perché no, fare un tenero omaggio à la generazione bruciata dalla malattia: ai nostri cari babbini. (valentina Carrasco)

Sul podio dell’Orchestra della Toscana John Axelrod uno dei direttori più interessanti del panorama odierno richiesto dalle orchestre di tutto il mondo, direttore principale e direttore artistico della Real Orquesta Sinfónica de Sevilla dal 2014, Axelrod si è formato con Leonard Bernstein e Ilya Musin ed è ospite regolare di formazioni quali la ChicagoSymphony Orchestra, l’Orchestra Sinfonica della Radio Bavarese e la NHK Symphony Orchestra.

 

27 giugno 2020- Cittadella del Carnevale di Viareggio

Gianni Schicchi

Musica di Giacomo Puccini

Dramma in un atto, libretto di Giovacchino Forzano

Prima rappresentazione 14 dicembre 1918, Teatro Metropolitan, New York

Regia: Valentina Carrasco

Orchestra della Toscana

Maestro Concertatore e Direttore John Axelrod

Gianni Schicchi Bruno Taddia

Lauretta Elisabetta Zizzo

La Zita Rossana Rinaldi

Rinuccio Alessandro Fantoni

Gherardo Alberto Petricca

Nella Aurora Tirotta

Betto Pedro Carrillo

Simone Davide Mura

Marco Raffaele Facciolà

La Ciesca Chiara Tirotta

Maestro Spinelloccio/Ser Amantio di Nicolao Alessandro Ceccarini

Guccio Samuele Giannoni

Pinellino Francesco Lombardi

Gherardino Nicholas Ceragioli

Scene e Costumi: Mauro Tinti

Luci: Peter van Praet

Assistente alla Regia: Lorenzo Nencini

 

TOSCA di Giacomo Puccini

Gran Teatro all’aperto Giacomo Puccini – Torre del Lago Puccini

ore 21.15 614 agosto

Regia, scene e costumi Stefano Monti Direttore Alberto VeronesiOrchestra del Festival Puccini

Tosca, il melodramma per antonomasia che racconta dell’amore e della morte è affidato all’interpretazione del Maestro Alberto Veronesi, alla bacchetta di Alberto Veronesi che ancora una volta guiderà i musicisti dell’Orchestra del Festival Puccini vedrà un allestimento che, come dichiara Stefano Monti che per l’opera firma scene, regia e costumi segna un “ Ritorno all’essenziale” . Un allestimento che segue due linee d’indirizzo: l’essenzialità, anche delle forme e, ciò che assumo sempre come linea guida per la messa in scena, lo spazio scenico. Tutto il resto è incertezza, tutto si svilupperà work in Progress attraverso un continuo adattamento ad una situazione fluida dettata dalle disposizioni normative, dall’andamento epidemiologico, e soprattutto dalla percezione emotiva. La scenografia si compone di tre grandi cornici rotonde in verticale. La cornice centrale a sua volta contiene un disco a specchio orientabile. Le tre grandi cornici verticali nella forma perfetta di cerchi, contengono l’imperfezione di un mondo che oggi si manifesta attraverso l’attuale pandemia. Il tutto funzionale alla narrazione e al suo sotto-testo immaginario e simbolico. Ho immaginato effetti luci provenienti da sotto la griglia- tavolo, come a manifestare il potere rovente di Scarpia. All'interno delle due cornici adiacenti a quella centrale, si manifestano le dimensioni dell'immaginario pittorico o amoroso con interventi mimici, e quelle del mondo onirico e del magico attraverso il teatro di figura su nero. Contrariamente alla funzione essenzialmente narrativa dei movimenti scenici e delle azioni incentrate sulla cornice centrale, quelle laterali racchiudono essenzialmente le proiezioni dei personaggi e quelle che si vorrebbe suggerire al pubblico. La struttura, dall'inizio alla fine, esprime la graduale concentrazione di tutte le emozioni e i valori ambivalenti o contrapposti, amore e gelosia, libertà dell'artista e potere schiacciante, fino all'esecuzione finale immaginata non di profilo, come solitamente viene rappresentata, ma con i fucili puntati verso il pubblico, quasi a voler provocare, a sorpresa, una seppure fuggevole scelta di campo...e di vita.

La luce La funzione della luce, in un progetto come questo, assume un significato ancora più importante in quanto non si fa più solo portatore di valori emozionali e pittorici ma espressivi e funzionali. Cosa meglio della luce accecante diretta al pubblico può venire in soccorso per occultare necessità di distanziamento in momenti convenzionalmente di corpo a corpo, come l'accoltellamento di Scarpia. Saranno gli spettatori a completare nell’immaginario il gesto di Tosca che afferra il pugnale sprigionando un lampo di aggressività quale salvezza per lei e l’oggetto del suo amore.

La tecnologia al servizio e in soccorsodella scena A completamento dell’apparato tecnico scenografico un maxi schermo per proiettare inremoto le tessere mosaico dei bambini-ragazzini chierici con al centro il sagrestano nell’impossibilità di disporre del coro dei bambini nella cantoria. Volti lontani di una innocenza incontaminata ruotanti attorno alla figura del sagrestano.

Le mascherine La luce per occultare le distanze vietate a colmarsi, la tecnologia per riportare gli impossibilitati ad esserci, ma poi per le masse corali oltre alla tracciabilità dei percorsi e spazi a scacchiera riservati e marcati a pavimento la mascherina coprente. La mascherina nasconde, cancella, gli occhi si esaltano come espressione di una coralità afflitta, tormentata, speranzosa, disperata. Li costringe a una penitenzialità anche di canto vocale di una chiesa opprimente. Ma c’è anche una compostezza nella mascherina e perfino un’eleganza, un non volto tra la folla coro, la massa corale pretende l’anonimato di ognuno un non volto tra la folla, il mistero dell’identità, che ci perseguita da millenni ne esce soverchiante.

La gestualità Ai dialoghi rotti e concitati dell’azione rapida, incalzante, precipitosa che caratterizza la partitura, quasi al ritmo audace di un dramma in prosa, corrispondono scarti improvvisi, spostamenti a strappi, accelerazioni repentine, rallentamenti raggelati, per evitare il contagio di uno Scarpia venefico, movimenti di gioco di specchi riflessi, cadute verticali sotto un giogo oppressivo di un potere ostentato. Queste solo alcune delle modalità dinamico gestuali che sottendono alla flemma-furiosa di Scarpia, alla passionalità generosa e orgogliosa di Tosca, al febbrile lavoro di Cavaradossi, al fuggire di Angelotti. Voglio ricordare, a conclusione di queste note, l’intuizione di Fedele D’Amico circa le componenti pre-espressioniste in Tosca e come preceda di poco, temporalmente parlando, Salomè, Elektra, Wozzeck. (Stefano Monti)

Gran Teatro all’aperto Giacomo Puccini

06 e 14 agosto 2019

TOSCA

Melodramma in tre atti su libretto di Giuseppe Giacosa e Luigi Illica

Musica di Giacomo Puccini

(prima rappresentazione 14 gennaio 1900, Teatro Costanzi, Roma)

Regia, Scene e Costumi

Stefano Monti

Maestro concertatore e direttore

Alberto Veronesi

Floria Tosca

Amarilli Nizza

Mario Cavaradossi

Amadi Lagha

Il Barone Scarpia

Devid Cecconi

Cesare AngelottiDavide Mura

Il Sagrestano Claudio Ottino

Spoletta Marco Voleri

Sciarrone Alessandro Ceccarini

Un carceriere Massimo Schillaci

Orchestra del Festival Puccini

Coro del Festival Puccini

Maestro del Coro Roberto Ardigò

MADAMA BUTTERFLY di Giacomo Puccini

Gran Teatro Giacomo Puccini – Torre del Lago Puccini ore 21.15 8 -21 agosto

Regia, scene e costumi Manu Lalli Direttore Enrico Calesso

Orchestra del Festival Puccini

Anche Madama Butterfly sarà messa in scena in un allestimento modulato nel rispetto dei protocolli ma possiamo anche dire in un allestimento “ispirato al Coronavirus” e che avrà come fil rouge “la natura”. Sul podio alla testa dell’Orchestra del Festival Puccini il giovane e talentuoso direttore italiano Enrico Calesso recentemente confermato alla guida musicale del Mainfranken Theater e dell’Orchestra Filarmonica di Würzburg fino al 2025. Manu Lalli, direttore artistico della Compagnia Venti Lucenti, regista teatrale di lunga carriera e con una grande esperienza per la divulgazione e la didattica musicale in Italia- da oltre 15 anni con la sua compagnia mette in scena al Maggio Musicale Fiorentino opere dedicate ai giovani e con i giovani, ha ideato un allestimento in cui la tragedia della povera geisha si consuma in “ una casa all’ombra, in mezzo a giardini verdi, si, sarà sopra un ampio bosco e si aprirà davanti a noi come uno squarcio incantato per lasciarci penetrare fin dentro il suo cuore. Io sceglierò una donnina dagli occhidi gatto e non sarà più alta di un Bambola“. Queste sono le parole del personaggio del Romanzo “La Signora Crisantemo” di Pierre Loti. Puccini si ispira anche a questo testo oltre che a quello di Belasco per descrivere la sua Cio Cio-san e queste sono anche le parole che hanno ispirato questo nuovo progetto di regia di Butterfly, ricca di simboli naturali, proprio per il Festival Puccini di Torre del Lago. La natura, proprio come la piccola Butterfly, è complessa, appassionata, meravigliosa e fragile. E l’uomo civilizzato, crede spesso con leggerezza, che sia a sua disposizione, pensa di poter fare di quella natura quello che vuole. Possederla e poi prosciugarla, impossessandosi di tutti i suoi tesori, di tutto il suo splendore, senza la volontà di conoscerla. Questa opera messa in scena ogni giorno, in tutto il mondo, ha questo di grandioso; la sua capacità di suggerirci sempre nuove interpretazioni e nuovi spunti per raccontarla e trovarvi dentro, ad ogni nuova rappresentazione, cose che erano rimaste in ombra fino ad allora.

La natura, come Butterfly, può morire se non ne avremo cura. Ma forse proprio comenell’Opera del grande Puccini, il tempo della consapevolezza sta giungendo. Una consapevolezza data dall’accettazione della propria vigliaccheria e avidità, che ci insegni, anche e soprattutto grazie alla musica, che questo piccolo pianeta fatto di oceani, boschi, montagne, praterie, deserti è la nostra unica, fragile casa. Una casa che si ricorda del dolore subito e che non è immortale. Nelle leggende gli umani si spaventano per la paura della fine dei tempi. Oggi è il torturato pianeta a predirci l’approssimarsi di quella fine senza alcun intervento divino. Butterfly non può vivere senza l’amore. Lei, ci chiama. La sua voce e' il grido silenzioso che proviene dalle cose stesse, un grido che tenta di arginare i nostri poteri sul mondo. La musica dell’opera ci guida. E venuto il tempo di ascoltare. (Manu Lalli)

8 e 21 agosto 2019

MADAMA BUTTERFLY

Tragedia giapponese in due atti di Luigi Illica e Giuseppe Giacosa

Musica di Giacomo Puccini

Prima rappresentazione: Milano, Teatro alla Scala, 17 febbraio 1904

Regia, Scene e Costumi Manu Lalli

Maestro concertatore e direttore d’orchestra Enrico Calesso

Cio Cio San Shoko Okada

Suzuki Annunziata Vestri

F.B. Pinkerton Raffaele Abete

Sharpless Alessandro Luongo

Goro Francesco Napoleoni

Il Principe Yamadori Roberto Accurso

Lo Zio Bonzo Davide Mura

Il Commissario Imperiale Luca Bruno

L’ufficiale Del Registro Alberto Petricca

Kate PinkertonAnna Russo

Disegno luci Valerio Alfieri

Orchestra del Festival Puccini

Coro del Festival Puccini

Maestro del Coro Roberto Ardigò


Venerdì 10 luglio- Gran Teatro all’aperto Giacomo Puccini

CI SONO GIORNI CHE NON ACCADONO MAI

di Valerio Cappelli

con

SERGIO CASTELLITTO e ISABELLA FERRARI

regia diSERGIO CASTELLITTO

musica diENNIO MORRICONE

coproduzione con Ravenna Festival

Lo spettacolo, prima rappresentazione in Toscana, descrive nei testi di Valerio Cappelli, giornalista e inviato de il Corriere della Sera gli effetti della pandemia e del forzato isolamento su una relazione d’amore.

Due grandi attori, Sergio Castellitto e Isabella Ferrari, per la prima volta nella loro vita recitano insieme. Musica inedita scritta da Ennio Morricone, il leggendario compositore due volte premio Oscar. E il tema del momento: l’amore al tempo del coronavirus. Una storia con due personaggi. Evaristo è un musicista che vive a Roma, Silvia fa l’estetista e vive a Piacenza. Si sono conosciuti su Facebook alcuni anni fa. Due persone che non potrebbero essere più diverse. Sono diventati amici, si sono visti, lui ha conosciuto il compagno di lei. Durante il lockdown si sentono, si confidano: sono due coppie in profonda crisi. Disagio, inquietudini. La fantasia nell’isolamento esplode. Presto nasce una intesa fra loro. Le telefonate diventano quotidiane. Parlano dell’intimità sessuale che non c’è più con i loro partner, la loro complicità si fa sempre più esplicita, si mandano foto, video scabrosi, salta ogni freno inibitore. Sognano insieme in una dimensione di libertà. Si promettono una storia d’amore. Ma il tempo passa, e sono impossibilitati a vedersi per il lockdown. Inganni, promesse, noia, illusioni, sogni. La realtà presenterà il conto. Un serrato ping pong anomalo, non normale: ma prima vivevamo in maniera normale? E siamo sicuri che non esiste quel mondo parallelo? Una storia virtuale affidata alla sensualità della parola; una variazione sul tema eterno di amore e morte; un thriller dell’anima; suggestioni da Tarantino a Schnitzler; momenti pieni di una disperata ironia. La rappresentazione della solitudine e dell’impotenza dei sentimenti nel tempo sospeso del virus. Settimana dopo settimana, l’attesa fra i due diventa insopportabile. Ci sono giorni che non accadono mai.


Sabato 11 luglio- Gran Teatro all’aperto Giacomo Puccini

“LA VOCE DELLA LUNA”

di e con Stefano Massini

Orchestra del Festival Puccini, direttore Alberto Veronesi

Un evento speciale(sabato 11 luglio) nel Gran Teatro Giacomo Puccini commissionato dal direttore artistico Giorgio Battistelli allo scrittore di fama internazionale Stefano Massini che accompagnato dall’Orchestra del Festival Puccini metterà in scena uno dei suoi affreschi narrativi raccontando le tre opere in cartellone Tosca, Madama Butterfye Gianni Schicchi

“ Una serata fra racconti e musica, un modo nuovo di avvicinarci alle note

straordinarie del repertorio pucciniano. Un concerto e uno spettacolo teatrale, un mosaico di arie e un’affabulazione contagiosa. Perché per ogni opera che esiste, ce n’è almeno un’altra che è stata a un passo da prender vita, ma è rimasta nel regno immenso delle idee. Ariosto immaginava che la luna fosse il luogo del perduto senno, e a noi piace pensare che in quel sidereo rifugio dell’irrazionale risuonino anche le opere mancate, a cui per un soffio è

sfumata l’occasione di diventar reali. È il caso della “Florentine tragedy” di Oscar

Wilde, da cui Puccini voleva trarre una partitura, e che avrebbe composto un dittico tutto toscano con il “Gianni Schicchi”. Stefano Massini–così amato per i suoi racconti in tvdel giovedì sera a “Piazzapulita” – mette il suo estro di narratore al servizio di una sfida intrigante: indagare ciò che è rimasto lassù, sulla luna, di alcune note opere di Puccini.

Cosa non sappiamo? Cosa poteva essere e poi non è stato? Prende vita allora l’avventura appassionante che portò a “Tosca”: quel compositore ebreo che stava per musicarla al posto di Puccini e fu da lui consigliato di declinare, e poi quel tenero passaggio in cui un anziano Giuseppe Verdi dovette rinunciare, per l’età, a musicare lui il libretto. Come sarebbe stata la “Tosca” di Verdi? Nessuno lo sa, se non la luna. Ma c’è spazio anche per la storia di “Madama Butterfly”, di cui Massini racconta l’emozionante processo creativo partendo dalla storia vera di Thomas Glover e di sua moglie Tsuru, a testimonianza del fatto che in ogni opera batte sepolto un cuore di profonda verità. La luna conosce anche questo. E noi ce lo facciamo raccontare.

 

“(13, 14 luglio, Villa Museo Puccini di Torre del Lago)

AGLI ASTRI E AL CIEL”-

Due serate dedicate a Tosca e ispirate da Tosca, come si intuisce dal titolo, “agli astri e al ciel” tratto dalle parole di una delle romanze d’opera in assoluto più note al mondo, che Floria Tosca canta nel momento della sua massima disperazione per il ricatto di Scarpia. Un altro spettacolo che nasce dal progetto artistico di Giorgio Battistelli per un Festival Puccini in collegamento con il proprio tempo, in grado di raffigurare e intercettare il pensiero di oggi intorno al grande repertorio. Una serata che vedrà in primaesecuzione assoluta sei nuove composizioni commissionate ai compositori italiani, Francesco Antonioni, Sara Caneva, Caterina Di CeccaVirginia Guastella, Riccardo Panfili, Fabio Vacchi, ispirate all’opera Tosca. Voce recitante Stefania Sandrelli

  1. FRANCESCO ANTONIONI

compone musica per orchestra, opere teatrali, balletti, musica da camera, brani solistici ed elettronici. A proprio agio in molti generi accanto alla musica classica, in cui affondano le radici, le composizioni di Francesco Antonioni si situano consapevolmente sul punto di incontro di diversi linguaggi, dei quali ricercano affinità e possibilità di integrazione.. Le sue composizioni sono state commissionate dall’orchestra dell’Accademia Nazionale di Santa Cecilia, Albany Symphony Orchestra (USA), Ensemble Modern (Frankfurt), Birmingham Contemporary Music Group (UK), MiTo Settembre Musica, Biennale di Venezia (2001, 2010, 2016), ed eseguite da Antonio Pappano, Vladimir Ashkenazy, George Benjamin, Evelyn Glennie, Yuri Bashmet. Dal 2009 le sue partiture sono pubblicate da Ricordi.

  1. SARA CANEVA

Compositrice e direttrice d’orchestra. L’esperienza sul podio ha condizionato la sua mente compositiva, la cura dei gesti che producono suono è stata fondamentale nel suo percorso di ricerca dell’impatto dei segnali visivi sulla percezione dell’ascolto e sugli aspetti sociali dell’ecologia del suono. La sua musica è stata premiata in diverse selezioni internazionali e viene suonata in luoghi come il Teatro La Fenice di Venezia (2019), il Parco della Musica Roma (2018), il Teatro dell’Opera di Roma (2017), il Musiikkitalo Camerata Helsinki (2018) , Mozarteum Salzburg (2017), Moscow Philharmonic (2016), tra gli altri.

  1. CATERINA DI CECCA

Premiata in importanti concorsi internazionali di composizione ([‘tactus] YoungComposers’Forum – Mons, George EnescuInternational Composition Competition –Bucarest, Franco Donatoni International Meeting for Young Composers –Milano, Biennale College Musica– Venezia), ha ricevuto commissioni da famosi enti ed istituzioni tra cui l’Ernst von Siemens Foundation, il progetto “SIAE – Classici di Oggi” in collaborazione con l’Orchestra della Toscana, l’Ulysses Ensemble – Aldeburgh Festival, la Biennale di Venezia, la Collegium Musicum Chamber Orchestra di Lviv, la Stagione Rondò, l’Associazione Nuova Consonanza, l’Expo 2015, il Riot Ensemble, il Festival Pontino, il Centro Culturale San Fedele e la Fondazione Spinola Banna per l’Arte, presso la quale è stata anche Composer-in-Residence nel 2015.Sue partiture, selezionate in numerose call for scores internazionali

  1. VIRGINIA GUASTELLA

Autrice eclettica, nella sua musica fonde ariegate influenze, attenta al dialogo tra diverse culture e diversi generi. Nata nel 1979 a Palermo, dopo gli studi nel locale Conservatorio, la Guastella completa la sua formazione a Bologna dove consegue, sotto la guida di Adriano Guarnieri, il diploma in composizione presso il Conservatorio G.B. Martini e la laurea in Estetica musicale presso il D.A.M.S. Da tempo affermatasi sulla scena internazionale, le sue opere sono state eseguite nei teatri di mezza Europa, la compositrice ha una visione molto ampia della musica, e questa caratteristica è proprio ciò che maggiormente la contraddistingue.

  1. RICCARDO PANFILI,

nato e cresciuto a Terni a 24 anni si è diplomato con il massimo dei voti e a 26 ha partecipato alla masterclass di Azio Corghi alll’Accademia Chigiana di Siena. Nel 2006 si è aggiudicato il concorso di composizione bandito dall’Accademia Nazionale di Santa Cecilia. Le sue composizioni sono state eseguite da prestigiose orchestre ed ensemble quali l’Orchestra dell’Accademia Nazionale di Santa Cecilia, l’Orchestra Sinfonica Nazionale della Rai di Torino, l’Orchestra Filarmonica di Torino, l’Orchestra della Fondazione “Arturo Toscanini” di Parma, gli Ensembles Dedalo, InCanto, Tema, Dutilleux (Tours), Ton de Leuuw di Tirana.

  1. FABIO VACCHI,

compositore. Studia al Berkshire Music Center di Tanglewood. Docente di composizione al Conservatorio di Milano. Vincitore del premio Koussewitzky in Composizione (1974) e del primo premio al Gaudeamus Competition in Olanda (1976). La sua musica per il film 'Il Mestiere delle armi' (2001) di Ermanno Olmivince il Premio David di Donatello 2002. Le sue composizioni sono eseguite dal direttore d'orchestra Riccardo Muti che lo reputa uno dei maggiori compositori del nostro tempo. Vincitore del Premio Colonna Sonora, RdC Awards 2005, nell'ambito del Festival del Cinema Spirituale 'Tertio Millennio' per le musiche del film 'Gabrielle' (2005) di Patrice Chéreau.

sabato 18 luglio nella grande piazza della Cittadella del Carnevale la

Proiezione delfilm

Tempimoderni”

di Charlie Chaplin

con l’esecuzione dal vivo delle musiche originali della celebre pellicola del 1936 con cui Chaplin raggiunse l’apice della sua carriera di compositore, affidata all’Orchestra delFestival Puccini dirette da Timothy Brock riconosciuto ormai come uno dei massimiesperti al mondo nel campo della musica per film e non solo. Timothy Brock ha diretto le più importanti orchestre al mondo, ospite regolare nelle più prestigiose sale da concerto. Nato ad Olympia nello stato di Washington nel 1963, è attivo come direttore e compositore, specializzato nel repertorio della prima metà del XX secolo e in rappresentazioni di film muti con accompagnamento musicale.

TEMPI MODERNI10,00 euro POSTO UNICO

 

CONCERTO DELL’ORCHESTRA NAZIONALE DI SANTA CECILIA, DIRETTORE ANTONIO PAPPANO

IL 28 LUGLIO IL PALCOSCENICO IN RIVA AL LAGO ACCOGLIERÀ L’ORCHESTRA NAZIONALE DI SANTA CECILIA una delle compaginiorchestrali più prestigiose al mondo che sotto la bacchetta del grande direttore, ANTONIO PAPPANO, già insignito nel 2008 dell’Internazionale Puccini Award per la prima volta aTorre del Lago guiderà l’Orchestra in un programma che celebra Puccini nei luoghi della sua ispirazione e L. van Beethoven per l’anniversario dei 250 anni dalla nascita.


RASSEGNE

“nel Giardino di Paolina” che vedrà presentare Concertinell’affascinate spazio del Giardino di Villa Paolina

Le date e i programmi dei concerti saranno definiti nei prossimi giorni

“Viareggio Spirituale”, una rassegna di concerti di musica sacrache si svolgeranno in quattro chiese di Viareggio.

Le date e i programmi dei concerti saranno definiti nei prossimi giorni


UN NUOVO CONCEPT COMUNICATIVO

Il Festival Puccini 2020, si rinnova nel suo concept comunicativo scegliendo un linguaggio più moderno, dinamico senza perdere tuttavia la sua riconoscibilità e rispecchiando a pieno la visione e missione di un festival considerato una eccellenza del nostroPaese, l’unico al mondo dedicato a Giacomo Puccini.

La Fondazione Festival Pucciniano ha affidato il compito di ideare una nuova immagine a PaoloRiani, architetto di fama e al grafico Andrea Lancellotti che così descrivono il loro percorsocreativo.

Non era facile rilanciare l’immagine del Festival Puccini che apre una nuova stagione dopo la chiusura forzata del Covid.

L’immagine che abbiamo scelto per la 66esima stagione è molto semplice: sullo sfondo nero si staglia la figura bianchissima di un viso orientale. La Butterfly esce tagliata dalla composizione.

Rimane però tutta la seduzione di uno sguardo allungato.

Proporre una immagine così contemporanea e diversa ha richiesto un po’ di coraggio.

Eppure gli elementi della tradizione ci sono tutti: c’è il cielo stellato, c’è la falce di luna, si indovina l’acqua del lago in una notte d’estate.

L’immagine è pensata per essere stampata molto grande sui muri della città a catturare l’attenzione con la sua semplicità ideogrammatica, nella folla di altre complesse affissioni.

Se usata per una comunicazione digitale, la figura si può animare facendo sì che la palpebra dell’occhio si abbassi lentamente con complicità.

Anche il logo tradizionale della Fondazione Festival è stato riproposto in una versione rivista e semplificata, come un timbro che accompagnerà la nuova comunicazione.

(Paolo Riani e Andrea Lancellotti)


BIGLIETTERIA E MODALITA’

Anche le tariffe dei biglietti sono state completamente rimodulate e sarà possibile in questa stagione SPECIALE di godere di spettacoli di altissimo livello a prezzi davvero inconsueti per il Teatro di Torre del lago che ha ridotto del 50% i prezzi dei biglietti nei diversi settori.

Una volta concluso l’acquisto il cliente riceverà i propri biglietti in formato PDF al proprio indirizzo e-mail e potrà recarsi direttamente all’ingresso del Teatro senza dover ritirare o convertire all’Ufficio Biglietteria, attenendosi al regolamento che gli sarà fornito in allegato all’acquisto o consultabile sul nostro sito internet.

In rispetto dei protocolli Covid-19 non è possibile acquistare e/o ritirare il biglietto direttamente allo sportello della Biglietteria.

  1. TOSCA E MADAMA BUTTERFLY

 

SETTORI

PREZZI 2020

ABBONAMENTO 2 OPERE

 

 

 

 

 

Gold Gold

€ 85,00

€ 100,00

 

 

 

 

 

Primo settore

€ 65,00

€ 75,00

 

 

 

 

 

Secondo settore

€ 45,00

€ 50,00

 

 

 

 

 

Terzo settore

€ 30,00

€ 40,00

 

 

 

 

 

Quarto settore

€ 15,00

€ 25,00

 

 

 

 

  1. GIANNI SCHICCHI(25 EURO POSTO UNICO )

  1. LA VOCE DELLA LUNA E CONCERTO DELL’ ORCHESTRA NAZIONALE DI SANTA CECILIA

 

SETTORI

PREZZI 2020

 

 

 

 

Primo Settore

€ 30,00

 

 

 

 

Secondo Settore

€ 15,00

 

 

 

  1. TEMPI MODERNI 10,00EUROPOSTO UNICO

  1. CI SONO GIORNI CHE NON ACCADONO MAI

 

SETTORI

BIGLIETTI

 

 

 

 

PRIMO

27,50

 

 

 

 

SECONDO

16,50

 

 

 

 

TERZO

11,00

 

 

 

6 AGLI ASTRI E AL CIEL Ingresso gratuito esterno della Villa

FORMULE ABBONAMENTO ai 3 Concerti (Santa Cecilia, La Voce della Luna e Tempi Moderni)

I settore € 50.00 /II settore € 30.00

Modalità d’acquisto: E’ possibile acquistare i bigliettial telefono0584 359322 con Carta di Credito (Visa o Mastercard)

ON-LINE Sul sitowww.puccinifestival.itconCarta di Credito (Visa o Mastercard)

E-MAILAl nostro indirizzo Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.con Carta di Credito (Visa o Mastercard) o Bonifico Bancario :