I Solisti Veneti diretti da Claudio Scimone

con la partecipazione di Uto Ughi, violino

VENETO FESTIVAL 2014 (44° Festival Internazionale G. Tartini)

PORDENONE – TEATRO VERDI VENERDI 27 GIUGNO 2014 – ore 21

Programma

ALBINONI Concerto in fa maggiore op. 5 n. 2 per archi

VIVALDI Concerto in la minore RV 419 per violoncello e archi

G. SALIERI Introduzione e Variazioni per clarinetto e archi su un tema dell’Opera “Edoardo e Cristina” di Rossini

BACH Concerto in mi maggiore BWV 1042 per violino e orchestra

TARTINI Concerto in mi minore D 56 per violino e orchestra

SARASATE “Zingaresca” op. 20 per violino e orchestra

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Si terrà VENERDI 27 GIUGNO 2014 alle ore 21 al TEATRO VERDI di PORDENONE

il prossimo appuntamento con la grande musica del ricco e vario calendario del “VENETO FESTIVAL 2014” (44° Festival Internazionale G. Tartini). Realizzata in collaborazione con il COMUNE DI PORDENONE – ASSESSORATO ALLA CULTURA l’importante serata artistica vedrà protagonisti “I SOLISTI VENETI” diretti da CLAUDIO SCIMONE e UTO UGHI, il più popolare violinista italiano contemporaneo, pronti a dare respiro vitale a un programma musicale di tutta eccezione raccolto sotto il titolo I MIRACOLI DEL VIOLINO. E sono proprio miracoli quelli che Claudio Scimone e i suoi celebri “Solisti” sanno produrre di fronte al pubblico, soprattutto quando a loro si uniscono grandi solisti – ed è proprio il caso di Uto Ughi! – con il quale peraltro “I Solisti Veneti” i miracoli li stanno facendo da tempo e – si dica la verità – con sempre esaltante successo. Non solo la famosa orchestra celebra proprio quest’anno i cinquantacinque anni dalla fondazione, ma probabilmente simile è la lunghezza della loro gloriosa collaborazione con Ughi, con il quale, anche non volendo soffermarsi sugli interminabile applausi che ancora risuonano per le apparizioni insieme avutesi sui maggiori palcoscenici del mondo, hanno consegnato alla storia premiatissime registrazioni discografiche, pietre miliari della discografia mondiale del Novecento. Insomma un connubio prodigioso – o meglio: proprio miracoloso - tra grandi artisti che mai hanno esaurito quella scintilla di genio, d’ispirazione e di giovanile entusiasmo che a tutt’oggi segna come un sigillo aureo ogni loro pubblica apparizione. Così sarà anche la sera del 27 giugno, sul palcoscenico del Teatro Verdi di Pordenone, ove le note allegre del Concerto in fa maggiore op. 5 n. 2 di Tomaso Albinoni inaugureranno una serata all’insegna del grande virtuosismo strumentale. Non solo quello violinistico, come si sarebbe portati a credere, data la presenza di un tale eccezionale solista, ma anche quello violoncellistico, pronto a sedurre nel Concerto in la minore RV 419 per violoncello e archi di Antonio Vivaldi, e successivamente quello del clarinetto, nella audaci Introduzione e Variazioni che Girolamo Salieri (quindi non il più conosciuto Antonio, che peraltro era suo zio) scrisse ispirandosi ai felici temi dell’Opera Edoardo e Cristina di Rossini per uno strumento, il clarinetto appunto, a quel tempo relativamente nuovo. Tre brani che ben delineano la prima parte della serata, prima che l’arco di Uto Ughi prenda la scena con tre indiscutibili capolavori. Difficile dire cosa sia più bello tra quel miracolo (eccoci ancora al titolo!) musicale che è il Concerto in mi maggiore per violino e orchestra BWV 1042 di Johann Sebastian Bach e quel serrato dialogo tra solista e orchestra, brillante dapprima, intimo poi, nel secondo movimento, esuberante infine nel terzo, che è il Concerto in mi minore D 56 per violino e orchestra di Giuseppe Tartini, o ancora quell’irresistibile monologo, anche un po’ spettacolare se si vuole (e perché no? La musica è da sempre anche spettacolo!) che si racchiude tra le righe di quella fantasia Zingaresca op. 20 di Pablo de Sarasate. Prodigioso acrobata musicale ma soprattutto istrione della scena e dominatore assoluto dello spettacolo, Sarasate amava suonare questa Zingaresca durante i suoi concerti, e se la sua figura, con quella burrascosa capigliatura, suscitava talora un sussurro al suo apparire, quando l’arco toccava le corde era silenzio assoluto. E rapito.

Il “VENETO FESTIVAL”, spettacolare evoluzione artistica del Festival Tartiniano, giunge quest’anno alla sua quarantaquattresima edizione, confermando la propria vocazione all’esaltazione e alla diffusione del ricchissimo patrimonio musicale di tutti i tempi. Per tutta l’estate infatti il Festival presenterà al pubblico un vasto e multiforme calendario di concerti, itinerando nei luoghi artisticamente più interessanti del Veneto e delle regioni limitrofe. Le numerose manifestazioni del Festival, caratterizzate dall’esecuzione di opere celebri e amate ma anche di pagine musicali bellissime e talvolta meno note, si arricchiranno della presenza di artisti di fama internazionale, come appunto Salvatore Accardo, appositamente invitati ad interpretarle per conferire ampiezza e splendore ad una serie di appuntamenti già di per sé eccezionale e a consolidare la fama di un Festival che, per valore culturale e artistico, sin dalla sua fondazione ha oltrepassato le soglie del Veneto e dell’Italia per conquistarsi la più meritata considerazione fra i più prestigiosi e qualificati Festival Internazionali d’Europa.

BIGLIETTI: a PORDENONE presso Teatro Comunale “G. Verdi” (Viale Martelli, 2 - tel. 0434 247624 - orari biglietteria dal lunedì al venerdì dalle 14.30 alle 19.00, sabato dalle 16.00 alle 19.00; acquisto on-line www.comunalegiuseppeverdi.it; biglietteria@comunalegiuseppeverdi.it); a CONEGLIANO presso Libreria Quartiere Latino (Via XI Febbraio, 34 - tel. 0438 411989) e Libreria Canova (Via Cavour, 6 - tel. 0438 31889); a UDINE presso L’Angolo della Musica (Via Aquileia - tel. 0432 505745); a TREVISO presso Mezzoforte (Via Pascoli, 11- tel. 0422 540365); a PADOVA presso Ente Veneto Festival (Piazzale Pontecorvo, 4/A - tel. 049 666128, info@solistiveneti.it).