Pietre d'inciampo

Un’intera giornata per commemorare, per partecipare ma, soprattutto, per non dimenticare: è questo il senso del Giorno della Memoria, la ricorrenza istituita nel 2005 dall’ONU, nel corso della sessione speciale che celebrò il sessantesimo anniversario della liberazione dei campi di concentramento nazisti e la fine dell’Olocausto. Ogni anno, nel giorno della ricorrenza, le iniziative sono diverse e molteplici, e la Rai, tutta, parteciperà, mercoledì 27 gennaio, al ricordo della tragedia della Shoah con i propri canali televisivi e radiofonici, le reti generaliste e specializzate, oltre che sul web e sui social.

Rai Cultura dedicherà alla ricorrenza l’intera giornata di Rai Storia, nella quale spicca in prima serata, alle 21.10, Testimoni di Auschwitz, un documentario realizzato nel 2020 per il 75° Anniversario della Liberazione di Auschwitz con l’introduzione e l’analisi storiografica del professor David Bidussa. Il documentario, in prima tv, dà voce a quindici sopravvissuti che rievocano la propria prigionia, alcuni dei quali intervistati per la prima volta. Tra di loro anche una donna, nata nel campo di concentramento il giorno prima che venisse liberato dall’esercito russo: Estare Weise, concepita dai genitori ad Auschwitz - contro ogni regola - e venuta alla luce in un altro campo. 

La maggior parte di quei quindici testimoni, allora, erano bambini o poco più, deportati insieme alla famiglia e destinati a convivere con la perdita dei propri genitori, con gli stenti e il lavoro forzato, con la visione della morte, con il bivio quotidiano, quanto casuale, tra la vita e le camere a gas.
Attraverso le parole dei sopravvissuti – e utilizzando per la prima volta immagini a colori del campo di Auschwitz e di altri momenti della Shoah – il documentario ripercorre la storia dell’Olocausto, in quell’escalation di violenza inarrestabile e di odio antisemita che dalla Notte dei Cristalli arrivò alla deportazione e “soluzione finale”, passando per la creazione degli 800 ghetti europei. Una violenza alla quale resistere – ricordano i testimoni – cercando la vita nelle piccolissime cose di ogni giorno e nei piccoli gesti di solidarietà reciproca, come la condivisione di un semplice pezzo di pane.

Tutto il palinsesto di Rai Storia del 27 gennaio sarà, però, dedicato al Giorno della Memoria, a partire da Il giorno e la Storia (in onda a mezzanotte, con repliche successive), che rievoca il mo-mento in cui i soldati dell’Armata Rossa varcarono i cancelli di Auschwitz.

In mattinata, alle 6.30 e alle 7.30, due Speciali: il primo sul processo del 1976 ai responsabili dell’unico campo di sterminio italiano, la Risiera di San Sabba di Trieste; il secondo con le testimonianze sulla Shoah di personaggi come Lia Levi, Elio Toaff, Pietro Terracina, Nedo Fiano.

Alle 9.30 la storia di Angelo Anticoli, la prima raccontata dalla serie Pietre d’inciampo, introdotta da Annalena Benini, che rievoca, a partire dai sampietrini in ottone posti davanti ai luoghi dove vissero, le vicende di donne e uomini vittime dell’Olocausto.

Alle 10 è la volta di Fossoli. Anticamere per l’inferno, con le storie di sette internati del campo emiliano, mentre alle 11 in Diario di un cronista, Sergio Zavoli racconta il rastrellamento del ghetto di Roma, nel 1943.

Alle 12 una nuova protagonista di Pietre d’inciampo: Frida Misul, livornese di origine ebraica, sopravvissuta al campo di sterminio di Auschwitz. Subito dopo, alle 12.30, il documentario I bambini di Bullenhuser Damm sui 20 bambini ebrei provenienti da tutta Europa uccisi nel 1945 in una scuola amburghese, e a seguire, alle 13.30 e alle 15.00, ancora le Pietre d’inciampo con altre famiglie – tre di Napoli e una di Viterbo - vittime del nazifascismo.

Nel pomeriggio, alle 15.30, Una piccola inestimabile memoria, la storia di un bambino ebreo che si incrocia con quella di don Primo Mazzolari, mentre alle 16.30 il sacrificio di Andrea Schivo, guardia carceraria di San Vittore a Milano ucciso per aver aiutato gli ebrei, è al centro di un’altra delle Pietre d’inciampo.

La memoria passa anche per il cinema: alle 17 il film 1945 dell’ungherese Gábor T. Szántó, che racconta un passato con cui è difficile convivere.

Alle 18.30, l’ultima storia delle Pietre d’inciampo, quella di Spartaco Pula, ucciso alle Fosse Ardeatine, dopo essere entrato nella Resistenza.

Un altro personaggio simbolo della Memoria è Oscar Schindler, reso celebre da Steven Spielberg in “Schindler’s list”: il documentario Schindler. La vera storia svela, alle 19, l’uomo che durante il nazismo salvò migliaia di ebrei.

In serata, alle 20.30, a Passato e Presente Paolo Mieli e la professoressa Liliana Picciotto, storica della Fondazione Centro di Documentazione Ebraica Contemporanea di Milano, ripercorrono le tappe che hanno portato alla nascita della consapevolezza della Shoah. L’attenzione rivolta alla memoria sulla Shoah e sulle politiche antisemite del fascismo appare oggi come un elemento indiscusso, radicato nella comunità scientifica e nella società. Ma non è sempre stato così: a partire dalla fine della Seconda guerra mondiale, il percorso che ha portato a un grado di conoscenza approfondito sugli avvenimenti del 1938-45 è stato segnato da lunghi silenzi e da enormi sforzi compiuti per illuminare gli angoli più bui della nostra storia. Un percorso ricostruito dalla professoressa Liliana Picciotto - Storica della Fondazione Centro di Documentazione Ebraica Contemporanea di Milano - e da Paolo Mieli a “Passato e Presente” in onda mercoledì 27 gennaio alle 13.15 su Rai3 e alle 20.30 su Rai Storia. Le leggi razziali, il ruolo dei fascisti nella deportazione e morte degli ebrei italiani, le iniziative per il salvataggio degli ebrei, il ruolo degli ebrei nella resistenza sono alcuni dei “capitoli” della storia che gli studiosi hanno contribuito a ricostruire a partire dagli anni Sessanta del Novecento. E un ruolo determinante in questa impresa di ricostruzione storica è stato svolto dal Centro di Documentazione Ebraica Contemporanea di Milano.

Alle 22.10, Son morto che ero bambino. Guccini va ad Auschwitz, il viaggio compiuto nel 2016 dal cantautore nel campo di concentramento con l’Arcivescovo di Bologna, Matteo Maria Zuppi e i ragazzi di una scuola media.

Il ricordo di Rai Storia si conclude alle 23.10 con Ho scelto la prigionia: diario di un internato militare italiano, dedicato alle migliaia di italiani catturati e deportati dai tedeschi dopo l’armistizio dell’8 settembre 1943.