Die sieben Todsünden e Mahagonny Songspiel dalla Scala

CONCERTO

Vivaldi/Piazzolla, Le quattro stagioni

ore 07:55

Da Piazza Duomo di Cividale del Friuli, concerto di Martynas Levickis con la Vilnius City Ensemble Mikroorchéstra per il Mittelfest 2018. In programma: Antonio Vivaldi - Le quattro stagioni, da "Il Cimento dell'Armonia e dell'Inventione" op. 8; Astor Piazzolla - Las Cuatro Estaciones Porteñas. Regia Daniele de Plano.

OPERA

V. Bellini, La sonnambula

ore 11:07

Nell’ambito dell’omaggio al soprano Anna Moffo, nel 15° anniversario della scomparsa, Rai Cultura propone “La sonnambula” di Bellini nella storica edizione del 1956, con la regia di Mario Lanfranchi e la direzione musicale di Bruno Bartoletti. Nel cast, oltre ad Anna Moffo, Plinio Cabassi, Anna Maria Anelli, Danilo Vega, Gianna Galli, Guido Mazzini, Giuseppe Alessi.

Nell’ultimo appuntamento, in onda domenica 28 marzo, sarà proposta “Madama Butterfly” di Puccini in una edizione del 1956 con la regia di Mario Lanfranchi e la direzione musicale di Oliviero De Fabritiis.

Cantante celebre per la sua voce e per la sua bellezza, fu protagonista nei teatri d’America e d’Europa e in televisione. Capace di conquistare il pubblico con la voce e la grazia, concluse la sua carriera nel pieno dei suoi quarant’anni per un problema alla voce. Pur essendo di origine americana, la carriera di Anna Moffo si è svolta principalmente in Italia dove si era perfezionata negli studi e dove aveva sposato il regista televisivo Mario Lanfranchi.

OPERA

K. Weill/ B. Brecht, Die sieben Todsünden  e Mahagonny Songspiel

ore 20:10

Segna il ritorno sul podio della Scala del suo Direttore musicale Riccardo Chailly a poche settimane dal successo della Salome di Strauss, il dittico formato da Die sieben Todsünden e Mahagonny Songspiel di Kurt Weill e Bertold Brecht, che Rai Cultura ha registrato e proposto in streaming on demand anche su RaiPlay e sul sito web del Teatro alla Scala da giovedì 18 marzo alle 20.00. 
Il dittico si avvale della regia di Irina Brook, che debutta alla Scala, e di un cast in cui spiccano Kate Linsday nei panni di Anna I (nei Todsünden) e Betsy (in Mahagonny) e Lauren Michelle rispettivamente come Anna II e Jessie. la regia televisiva è curata da Arnalda Canali.
Riccardo Chailly è tra i Maestri con la più estesa e profonda conoscenza del repertorio del Novecento: basti pensare alle incisioni di riferimento di lavori di Berg, Bartók, Stravinskij, Prokof’ev, Šostakovič, Hindemith e Messiaen. Oggi questo quadro si arricchisce con il dittico dedicato a Kurt Weill: un autore imprescindibile del panorama musicale e teatrale del XX secolo, il cui inconfondibile mondo sonoro, ricco di echi dei cabaret e delle vie di Berlino, riveste e umanizza i versi affilati di Bertolt Brecht. 
L’ideazione di Die sieben Todsünden (I sette peccati capitali) si colloca negli anni dell’ascesa del nazismo in Germania, che costringe sia Weil sia Brecht all’esilio. Lo spettacolo, composto di canto e danza, debutta al Théâtre des Champs-Elysées il 23 giugno 1933 con regia e coreografia di Balanchine e scene di Caspar Neher, che sei anni prima aveva disegnato quelle di Mahagonny, e viene ripreso al Savoy di Londra il 28 giugno con il titolo Anna-Anna: sarà l’ultima collaborazione tra Brecht e Weill. E' un testo satirico le cui due (o una sola?) Anna intraprendono un viaggio attraverso sette città per raccogliere denaro bastante a costruire una casa sulle sponde del Mississippi per la famiglia. Ciascuna delle città corrisponde a un peccato capitale e rappresenta un apologo morale sull’apocalisse dei valori borghesi. Il titolo completo, voluto da Brecht, è infatti I sette peccati capitali dei piccoli borghesi.
Anche Mahagonny Songspiel, commissionato dal Festival di musica da camera di Baden-Baden nel 1927, racconta di una città corrotta in cui non ci sono leggi al di fuori di quella del denaro. E' una metafora del crollo del sistema sociale borghese ma, come la Londra allucinata della Dreigroschenoper (L'opera da tre soldi) dell’anno successivo o le sette città dei Sieben Todsünden, ci mostra ancora oggi un paesaggio umano apocalittico che trascende il conflitto tra le classi e ci parla semplicemente della fine di un mondo, riacquistando una piena, drammatica attualità. 

Lezioni di suono

Su Rai5 (canale 23) Syntax 0.1

Tre lezioni-concerto a cura di Ivan Fedele ispirate a tre grandi del classicismo: Haydn, Mozart e Beethoven. È “Syntax”, ciclo di tre composizioni eseguito nel 2017 per la rassegna “Lezioni di suono”, che ogni anno si tiene su iniziativa dell'OPV - Orchestra di Padova e del Veneto per la promozione della musica. A fare da guida all'ascolto nelle tre lezioni, in onda da sabato 27 marzo alle 23.15 su Rai5, è Ivan Fedele, attuale direttore della Biennale Musica di Venezia e compositore tra i più affermati a livello internazionale. Fedele, “in residenza” presso l'OPV dopo il ciclo di lezioni tenuto da Salvatore Sciarrino nel 2016, attraverso esempi cerca di far comprendere la portata anche attuale dei tre compositori e di spiegare il rapporto tra classico e contemporaneo. Fedele ha composto tre lavori denominati “Syntax”, pensati proprio sulla base delle opere dei tre compositori viennesi, oggi considerati metafore assolute della creatività, “archetipi” che possono dar luogo, in ogni epoca, a nuove forme e poetiche musicali. Al centro del primo appuntamento è “Syntax 0.1”, estrema sintesi degli elementi musicali, che trae ispirazione dalla Sinfonia n. 99 di Joseph Haydn. Seguiranno nei sabati successivi “Syntax 0.2” e “Syntax 0.3”. In tutti gli incontri, l'OPV diretta da Marco Angius proporrà esempi musicali ed esecuzioni di brani dal vivo.