L’Ape musicale

rivista di musica, arti, cultura

 

L’avventura di Giselle alla Scala

di Michele Olivieri

Corpo di ballo è una docuserie in 12 puntate che racconta l’incredibile dietro le quinte di una delle compagnie di danza più importanti al mondo, quella del Teatro alla Scala di Milano. Prodotto da Panamafilm con RaiPlay, in collaborazione con il Teatro alla Scala e Intesa Sanpaolo, dal 30 aprile in esclusiva su RaiPlay.

Il racconto inizia con la riapertura del Teatro alla Scala dopo il primo lockdown e descrive il complicato ed esaltante percorso per portare in scena Giselle. Fra ostacoli, restrizioni e chiusure, vedremo i protagonisti del Corpo di ballo allenarsi duramente, mentre l’Italia scivolava inesorabilmente verso la seconda ondata.

Giselle racchiude gli elementi del balletto romantico, li esalta in una storia universale e in una struttura esemplare della tradizione. Tra una ripresa e l’altra della docuserie a cura di RaiPlay lo spettacolo è andato in scena con successo di pubblico nel 2021, grazie a due cast nei ruoli principali, un debutto, otto primi ballerini e gli artisti di punta della Compagnia. Il documentario ci restituisce il dietro le quinte, le prove, gli stati d’animo, la vita quotidiana di un artista tra sentimenti, confidenze fra colleghi, piccoli incidenti di percorso, consigli, caratterialità differenti che rendono i danzatori protagonisti nelle prove del balletto, in vista di un appuntamento risultato così speciale per il pubblico della rete, sotto l’occhio vigile delle maestranze, in particolare del direttore del Ballo Manuel Legris.

Ospite della produzione in qualità di Maestra, Carla Fracci, che il M° Legris ha voluto coinvolgere con una doppia masterclass per celebrare una immensa étoile che ha fatto di Giselle una delle sue più leggendarie interpretazioni: una lettura consegnata alla storia della danza, ancora oggi punto di riferimento e fonte di ispirazione per tutte le generazioni di ballerine che si cimentano nel ruolo.

Due cast i quali si sono esibiti nei ruoli principali in una sola recita, per dare spazio in un momento professionalmente difficile a causa della pandemia di apprezzare il maggior numero di artisti, coinvolgendo in totale otto primi ballerini, accanto a solisti ed artisti di punta. Il primo atto ha visto nei ruoli di Giselle e Albrecht i primi ballerini Martina Arduino (in debutto nel ruolo) e Claudio Coviello; il secondo atto è stato affidato a Nicoletta Manni e Timofej Andrijashenko. Accanto a loro, e agli artisti del corpo di ballo, i primi ballerini Virna Toppi nel ruolo di Myrtha, Marta Romagna (la Principessa Bathilde) Mick Zeni (il Duca di Courland) ed Antonella Albano nel passo a due dei contadini con Nicola Del Freo. Al solista Marco Agostino è stato affidato il ruolo di Hilarion. A dirigere l’Orchestra della Scala il M° Koen Kessels.

Una storia d’amore, tradimento e redenzione, tra gioiose feste contadine e il bianco stuolo di Willi, affascinanti quanto spietate: Giselle continua a commuovere il pubblico con la sua storia delicata, a coinvolgerlo grazie alla tecnica e alla sensibilità dell’interpretazione, nel contrasto fra un mondo solare e un regno oscuro e terribile, popolato di spiriti.

L’indimenticabile coreografia di Coralli-Perrot nella ripresa di Yvette Chauviré, che proprio con la cura e la raffinatezza di ruoli come Giselle ha esaltato la tradizione classica in tutta la sua purezza e consegnato la propria fama al mondo. La versione, per la prima volta alla Scala nel 1950, la vide proprio nel ruolo della sfortunata giovane di campagna che sognava l’amore e amava danzare.

Le riprese della docuserie spaziano suggestivamente sulla città di Milano, le inquadrature ci restituiscono una quotidianità autentica, i mezzi pubblici, le camminate per strada tra la gente comune, l’entrata artisti in Filodrammatici, i lunghi corridoi che portano ai camerini, il palcoscenico con tutta la sua magia, il sipario, le interviste nelle abitazioni private o nel foyer, la sala danza, le lezioni con le attese correzioni, attimi rubati di felicità e di gioco prima o dopo l’entrata in scena, o giusto in tempo per un abbraccio... dai mesi precedenti alla serata di Giselle tutto è risultato particolare, per la prima volta in assoluto i ballerini sono diventati le figure di spicco del documentario, trasmesso in anteprima esclusiva su RaiPlay dal 30 aprile, capace di narrare senza filtri le loro esistenze personali e professionali, restituendoci inoltre allestimenti e racconti di altre coreografie portate in scena al Piermarini. Un lavoro individuale e collettivo, fatto di talento, prestanza atletica, preparazione tecnica e ispirazione artistica.

Nel corso delle 12 puntate, che coprono un arco temporale di sei mesi, lo spettatore imparerà a conoscere i ballerini nel loro ruolo pubblico e nel loro profilo privato, apprendendo i rudimenti della danza e rendendosi conto dell’enorme difficoltà che c’è dietro un movimento all’apparenza semplice, frutto in realtà di anni di lavoro individuale e di un grande lavoro collettivo.

Tra i protagonisti di Corpo di ballo, alcuni tra i più importanti ballerini ed ex ballerini del mondo: Laura Contardi, Massimo Murru, Nicoletta Manni, Virna Toppi, Martina Arduino, Claudio Coviello, Timofej Andrijashenko, Gioacchino Starace, Vittoria Valerio, Alessandra Vassallo, Antonino Sutera, Antonella Albano, Maria Celeste Losa, Marco Agostino, Nicola Del Freo; Frédéric Olivieri e Manuel Legris, i due direttori del Corpo di Ballo che si sono avvicendati nel corso dell’anno. Il tutto con la partecipazione straordinaria di Carla Fracci.

Un modo anche per ripercorrere l’attuale storia di un’istituzione storica che ha reso grande Milano, un luogo votato all’arte che ha preso per mano tanti danzatori in erba sconosciuti, trasformandoli in stelle del balletto ammirate ed applaudite, il tutto attraverso l’occhio della telecamera, in un contesto inusuale.

I singoli filmati che compongono la docuserie, oltre ai vividi ritratti dedicati ai grandi nomi della Scala, hanno la capacità di avvicinare il pubblico al linguaggio della danza e a tutto ciò che gli ruota attorno, con il suo vocabolario accademico, i canoni e i codici diffusi in tutto il mondo, pur rimanendo inalterati per oltre quattro secoli, avvalendosi di una elaborazione sette-ottocentesca in lingua francese con cui si denominano passi e movimenti tradizionali della disciplina.

La ricerca intorno a questo linguaggio ha naturalmente ripercorso i momenti salienti del corpo di ballo milanese, sospeso in un’emergenza sanitaria, che in qualche modo ci ha cambiati tutti, tranne nel rispetto per l’arte, intesa anche come strumento terapeutico e modalità di approccio relazionale al prossimo, e al pubblico. Dodici puntate da gustare per cogliere dapprima le tecniche di immaginazione mediante il “movimento” proprio di ciascun individuo che nell’attività giornaliera fonde il privato al pubblico, esercitando un accesso agli strati più profondi nel campo delle relazioni interpersonali e della pratica coreutica, per miscelare il sapere corporeo della danza con l’esperienza e la crescita artistica, ed umana!


(Produttori: Riccardo Brun, Paolo Rossetti e Francesco Siciliano per Panamafilm. Autori: Riccardo Brun, Annalisa Mutariello, Paolo Rossetti, Francesco Siciliano).

Michele Olivieri


 

 

 
 
 

Utilizziamo i cookie sul nostro sito Web. Alcuni di essi sono essenziali per il funzionamento del sito, mentre altri ci aiutano a migliorare questo sito e l'esperienza dell'utente (cookie di tracciamento). Puoi decidere tu stesso se consentire o meno i cookie. Ti preghiamo di notare che se li rifiuti, potresti non essere in grado di utilizzare tutte le funzionalità del sito.