Dalle Marche ai Templari

Rai3 e RaiStoria, #maestri dal 24 al 28 maggio

"Viaggio in Italia".

Alle 12:00 su Rai Storia: Marche da scoprire.Una passeggiata tra le bellezze delle Marche. Una ricognizione delle tradizioni culinarie e del folklore regionale, i marchigiani celebri nello spettacolo e nello sport e i teatri più importanti, infine i fiumi che tracciano il confine delle Marche.

"Passato e Presente" l'Italia di Giuseppe Verdi

Giuseppe Verdi è da molti considerato il più grande musicista italiano dell’Ottocento - un artista prolifico che, con i suoi melodrammi, rivoluziona il mondo della lirica. Ma è anche un protagonista del Risorgimento italiano. Di Giuseppe Verdi e degli ideali politici che hanno avvicinato le migliori menti del suo tempo, Paolo Mieli parla in studio con il professor Lucio Villari a “Passato e Presente”, in onda giovedì 27 maggio alle 14:20 su Rai Storia. La sua musica diventa la colonna sonora di un’epoca e le arie delle sue opere vengono spesso cantate come inni dai popoli in rivolta. La politica entra nei suoi libretti e, nel 1861, anche nella sua vita. In quell’anno, infatti, Verdi accetta la proposta di Cavour e diventa deputato nel parlamento del nascente Regno d’Italia.

"Passato e Presente" Il cancelliere Willy Brandt

Willy Brandt nasce a Lubecca nel 1913. Giovanissimo, entra nella gioventù socialista e, quando Hitler sale al potere, parte per Oslo dove organizza una cellula dell’opposizione al nazismo. Ritorna in Germania dopo la guerra e, nel 1949, entra al Bundestag con il partito socialdemocratico. Un personaggio analizzato dal professor David Bidussa e da Paolo Mieli a “Passato e Presente”, in onda giovedì 27 maggio alle 13.15 su Rai3 e alle 20.30 su Rai Storia. Nel 1957 Brandt è sindaco di Berlino ed è in questa veste che, in una città divisa dal Muro, costruisce la sua popolarità. Nel 1969 diventa cancelliere della Repubblica Federale tedesca e intraprende una politica di distensione nei confronti dell’Unione Sovietica, lavorando per allentare le tensioni della guerra fredda. La sua “Ostpolitik” porta alla firma di trattati distensivi con la Repubblica Democratica tedesca e con la Polonia. Il 7 dicembre 1970, durante una visita di Stato a Varsavia, Brandt pretende di fare una deviazione e, nel luogo in cui un tempo sorgeva il ghetto ebraico, s’inginocchia in silenzio davanti al monumento agli eroi della Resistenza. Quel gesto e la sua politica gli valgono nel 1971 il Premio Nobel per la pace.

"a.C.d.C." La vera storia dei Cavalieri Templari: un impero economico

L’Ordine dei Cavalieri Templari, monaci e soldati professionisti allo stesso tempo, nasce per consolidare la presenza cristiana in Terrasanta. La ‘crociata permanente’ esige un impegno economico senza precedenti. Donazioni e privilegi fanno dei Templari, maestri nell’arte di generare ricchezza, una potenza multinazionale, banchieri di sovrani e nobili. È il secondo episodio della serie “La vera storia dei Cavalieri Templari”, in onda giovedì 27 maggio alle 21.10 in prima visione su Rai Storia per “a.C.d.C.”, con l’introduzione del professor Alessandro Barbero.

Ferro e sangue. La guerra dei Trent'anni che devastò l'Europa

Durante la Guerra dei Trent'anni, nel XVII secolo, gli intrighi e le lotte di potere erano all'ordine del giorno. In gioco c'era la supremazia militare, politica e religiosa in Europa. Il secondo episodio, “In nome di Dio”, della serie “Ferro e sangue – La guerra dei Trent’anni che devastò l’Europa”, in onda martedì 27 maggio alle 22.10 su Rai Storia, racconta le iniziali vittorie dell’Impero contro i protestanti tedeschi, fino all’intervento danese, che cambia gli equilibri e allarga il conflitto. Nei Paesi Bassi è in atto uno scontro tra cattolici spagnoli e protestanti olandesi, e in Francia gli ugonotti, a La Rochelle, stanno per capitolare. Seguiremo le vicende di personaggi importanti e cruciali, come il Cardinale Richelieu, ma anche le vicissitudini di uomini e donne più umili, come il soldato mercenario Hagendorf. E le vicende di un famoso artista invischiato nella rete di spionaggio della guerra: Pieter Paul Rubens.