L’Ape musicale

rivista di musica, arti, cultura

 

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SINOSSI

Sola davanti al suo specchio, Bellezza rabbrividisce al pensiero che il suo fascino sia vulnerabile e che svanirà inesorabilmente. Piacere la rassicura, giurando che Bellezza rimarrà bella e giovane per sempre. Bellezza, giurandogli assoluta fedeltà, si prefigura un futuro di dolore qualora questa
fedeltà venisse a mancare.
Intervengono Tempo e Disinganno che alimentano i primi presentimenti angosciati di Bellezza.
Tempo, stupito per la volontà di lotta di Bellezza, le rappresenta gli effetti dirompenti del proprio potere evocando immagini tenebrose. Benché Bellezza contrapponga la necessità di negare il tempo con il pensiero, Tempo e Disinganno insistono sulle loro posizioni.
Piacere cerca di rassicurare Bellezza infondendole certezza, dimostrandole quanto diverse e seducenti siano le forme che il vero piacere può assumere, regno da cui il dolore viene scacciato.
Rassicurata, Bellezza sfida nuovamente Tempo con singolare audacia ma Tempo e Disinganno non si arrendono e avvertendola della pericolosità di un tardivo ravvedimento, la inducono a riflettere su quale sia il vero piacere esaltando il contrasto fra Piacere e Verità. Bellezza esprime la propria disponibilità ad accettare la logica di Tempo e modificare il senso della propria vita; ma Piacere la sollecita a non cambiare strada e a vivere con piacere l’oggi.
La seconda parte si apre con Tempo certo della disponibilità al cambiamento da parte di Bellezza, a cui illustra il vivere di Piacere paragonandolo al vivere della Verità e svela lo specchio della verità nel quale vorrebbe che si specchiasse. Tempo descrive e paragona la vita terrena alla vita futura ultraterrena.
Bellezza delusa e dolente esprime lo sconforto per trovare nella Verità il Piacere vero. Piacere accusa Bellezza di infedeltà e l’ammonisce sulla pena che dovrà sopportare se lo abbandonerà.
Bellezza esprime il proprio sgomento per la contraddizione del vivere nell’ambiguità, per la contrapposizione tra piacere e pentimento. Cogliendo l’evidente smarrimento di Bellezza, Tempo e Disinganno intervengono con rassicurazioni sul valore della bellezza dell’anima, sull’esito positivo di un ravvedimento, sul vero piacere che prevale sul piacere terreno.
Bellezza si rende conto della futilità dei valori che ha posto alla base della propria vita ed esprime il desiderio di un rapido cambiamento per essere pronta nel momento della morte ed è determinata ad abbandonare definitivamente Piacere. Gli effetti dirompenti del ravvedimento si vedono subito: il turbamento per la perdita della bellezza, la necessità della penitenza che possa mettere fine ad una vita di follia, l’abbandono dei beni materiali e la volontà di espiare le colpe in solitudine. Tempo e Disinganno escono finalmente vittoriosi e sottolineano quanto sia necessaria l’accettazione del dolore attraverso il pentimento.
Bellezza, prima di allontanare definitivamente da sé Piacere, così da non averne più memoria, lo invita a guardarsi nello specchio del vero, suscitando in lui risentimento e indignazione che, prima di andarsene, gli fanno confessare di essere assolutamente consapevole della propria natura e l’impossibilità di vivere in modo diverso. Nel recitativo e nell’aria che chiudono l’Oratorio, Bellezza, esprime ad un’ “entità superiore” tutta la consapevolezza del mutamento avvenuto e dell’abbandono delle effimere passioni fino ad arrivare al pentimento.


 

 

 
 
 

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