La grande musica alla Reggia di Caserta

con la partecipazione straordinaria del M° Riccardo Muti

6 luglio – 4 agosto 2021

Piazza Carlo di Borbone e Aperia alla Reggia di Caserta

Un’edizione straordinaria per esaltare la bellezza di uno dei monumenti più importanti al mondo e per celebrare, con alcuni degli appuntamenti imperdibili della stagione italiana, i protagonisti della grande musica internazionale, in un momento in cui sono la cultura, l’arte e lo spettacolo i formidabili strumenti per la rinascita sociale e economica del dopo Covid. E proprioRiccardo Muti , infatti, dopo l’emozionante performance nel teatrino di corte della Reggia di Caserta lo scorso inverno (registrata e andata in onda su Rai Cultura) ha voluto fare un ulteriore omaggio alla sua terra e a questo monumento patrimonio dell’Umanità, con un concerto, alla guida della ‘sua’ Orchestra Giovanile Luigi Cherubini , che si preannuncia come l’evento più importante della stagione. Anna Netrebko, Yusif Eyvazov, Vittorio Grigolo, Ludovico Einaudi, Daniel Oren, Piergiorgio Morandi, Jordi Bernàcer sono le altre stelle di un programma eccezionale che “ Un’Estate da Re. La grande musica alla Reggia di Caserta” propone per la sua sesta edizione che durerà dal 6 luglio al 4 agosto , con un palcoscenico mozzafiato nella piazza Carlo di Borbone e con il tradizionale teatro nell’Aperia del Giardino inglese.

Finanziata dalla Regione Campania, con la direzione artistica affidata al Maestro AntonioMarzullo, “Un’Estate da Re” vede anche quest’anno un’intensa collaborazione tra il Teatro di San Carlo di Napoli e il Teatro Municipale GiuseppeVerdidiSalerno.Organizzata e promossa dalla Scabec, società campana per la cultura e i beni culturali, la rassegna - nata da un progetto ideato e sostenuto dal Presidente Vincenzo De Luca nel 2016 per promuovere sia il monumento della Reggia che le realtà musicali campane - è oggi un appuntamento fisso dell’estate della musica lirica e sinfonica in Italia, che vedrà quest’anno anche un concerto in omaggio a Enrico Caruso, “la voce più bella al mondo” per i 100 anni dalla sua morte.

La manifestazione è realizzata in collaborazione con la direzione della Reggia, il MIC e con il Comune diCaserta.

Si iniziamartedì 6 luglio a piazza Carlo di Borbone con un’apertura reale: “Sotto le Stelle”, che vedrà esibirsi la star della lirica internazionale, il soprano Anna Netrebko e il tenore Yusif Eyvazov , compagno sul palco e nella vita, e l’ Orchestra Filarmonica Giuseppe Verdi di Salerno diretta dal Maestro Piergiorgio Morandi. Giovedì 8 luglio alle ore 21 si prosegue con il concerto dal titolo “Phoenix” dell’ensemble di fiati Mnozil Brass , il gruppo austriaco di incredibili virtuosi della tromba e del trombone che regalano a ogni concerto un’ora di emozionante coinvolgimento e allegria.

Sabato 10 luglio, sempre alle ore 21, Riccardo Muti dirigerà l’Orchestra Giovanile “Luigi Cherubini” in un raffinato programma dedicato a due opere di Schubert: l’Overture in do maggiore “in stile italiano” d591 e la Sinfonia n. 9 in do maggiore “la grande” d944.

Domenica 18 luglio alle ore 21.00 si inaugura la stagione all’Aperia con l’Orchestra del Teatro di San Carlo diretta da Jordi Bernàcer, con al violino Gennaro Cardaropoli. In programma il Concerto n. 1 Op. 26 in Sol minore di Max Bruch e la Sinfonia n. 4 in la maggiore "Italiana" Op. 90 di Mendelssohn.

Mercoledì 21 luglio sarà la volta di uno spettacolo multidisciplinare di video-art e musica dal vivo dal titolo “Et Manchi Pieta’” con una videoproiezione a cura di Anagoor e musiche interpretate dall’ Accademia D’arcadia .

Les Percussion De Strasbourg”, sono i protagonisti della serata di domenica 25 luglio con “Omaggio a Iannis Xenakis”. Il gruppo di musica da camera per strumenti a percussione si esibirà in due delle opere maggiori del compositore franco- greco, Persephassa (1969) e Pléiades (1979).

Lunedì 26 luglio alle ore 21 si apre il sipario sullo spettacolo “Ma l’amore no” omaggio all’eclettico e raffinato gallerista Lucio Amelio, con la regia di Giorgio Verdelli e con la partecipazione di Mario Martone , Patrizio Trampetti, Lino Vairetti, Lalla Esposito, Toni Esposito, Tomas Arana, Mario Franco. Fu Lucio Amelio dopo il sisma del 1980 a richiamare a Napoli e a ispirare i nomi più importanti dell’arte contemporanea internazionale e proprio alla Reggia di Caserta ha lasciato in eredità la straordinaria collezione di opere che scaturì da quella stagione dando vita alla mostra Terrae Motus.

Mercoledì 28 luglio il Maestro Daniel Oren dirige l’Orchestra Filarmonica Giuseppe Verdi di Salerno per l’omaggio a Enrico Caruso “ Caro Enrico…” con la regia di Riccardo Canessa , il tenore Vittorio Grigolo e l’attrice Pamela Villoresi voce recitante . Lo spettacolo, che rientra nelle celebrazioni dei 100 anni dalla morte di Enrico Caruso, è un recital liberamente tratto da “Ridi Pagliaccio, Vita, morte e

miracoli di Enrico Caruso” di Francesco Canessa, e metterà in scena arie di Puccini, Verdi e Leoncavallo. Mercoledì 4 agosto “Un’estate da Re 2021” si chiude in bellezza con Ludovico Einaudi, uno dei più importanti e amati compositori e pianisti del contemporaneo, in uno straordinario concerto del suo Summer Tour accompagnato da Federico Mecozzi al violino e alla viola e Redi Hasa al violoncello. “Continuiamo anno dopo anno a proporre un cartellone con spettacoli di qualità e protagonisti di rilievo internazionale – spiega il Direttore artistico Antonio Marzullo -. L'intuizione e il sostegno del Presidente della Regione Campania VincenzoDeLucacipermettonodiallestiredelleserateindimenticabili,capacidi soddisfareigustidegliespertipiùappassionatiquantodicolorochesiavvicinanoper laprimavoltaaquestogeneremeravigliosodispettacoli”.“EstatedaResaràanche quest’announviaggioappassionantetraepoche,generi,emozioniinquellalocation meravigliosacheèlaReggiacheesaltaiprotagonistisulpalcoscenico–sottolinea Marzullo -. Tante suggestioni tra la musica barocca e la tradizione bandistica, il belcantoregale,ivirtuosismielebacchettesuperstar,gliomaggiaCarusoeAmelio. Esoprattuttocentinaiadimusicisti,coristi,scenografi,addettiailavorichetornanoa lavoraredopomesiterribili".Tutte le informazioni su “Un’estate da Re. La Grande musica alla Reggia di Caserta” sono sul sito www.unestatedare.it

Dichiarazione Tiziana Maffei

"Voglio ringraziare il presidente Vincenzo De Luca per lo spirito di grande condivisione profuso in questa rassegna - ha affermato il direttore generale della Reggia di Caserta Tiziana Maffei - Un'Estate da Re è ormai un appuntamento consolidato, che in tantissimi attendono ogni anno, il cui successo è reso possibile dal lavoro di squadra. Siamo pronti, tutti insieme, ad incantare il pubblico con un'esperienza multisensoriale. L'iniziativa dello scorso anno in piazza Carlo di Borbone ha animato l'intera città, diffondendo musica e cultura. Sono convinta che, anche alla luce delle nuove modalità di fruizione degli spettacoli dal vivo rese necessarie dalle misure anti Covid che dovranno, anche una volta terminata l'emergenza, diventare buone prassi, sia questa una delle strade da percorrere per valorizzazione il territorio e il suo patrimonio artistico, storico e culturale. La Reggia di Caserta ".

  1. biglietti per gli spettacoli della VI edizione di Un’Estate da Re saranno in vendita su www.unestatedare.it a partire dal 15 giugno.

Per informazioni www.unestatedare.it

La manifestazione si avvale della partnership del Teatro di San Carlo di Napoli e del Teatro Municipale “Giuseppe Verdi” di Salerno.

Per i concerti di Muti ed Einaudi. I settore: 60 € intero / 30 € ridotto

  1. settore: 30 € intero / 15 € ridotto

Per tutti gli altri spettacoli:

I settore: 30 € intero / 15 € ridotto II settore: 15 € intero / 7 € ridotto

Promozioni:

Biglietto ridotto per:

  • possessori campania>artecard

  • under 30

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30% di sconto sul biglietto intero per:

  • possessori biglietti Trenitalia*

  • possessori Carta Più e MultiPiù Feltrinelli

  • associati Igers Italia

  • associati Siti Reali

  • associati Touring Club

*biglietto di corsa semplice regionale Trenitalia a tariffa 39/5 o con applicazione sovraregionale utilizzati e convalidati nella giornata stessa dell’ingresso al Sito;

  • abbonamento annuale regionale Trenitalia a tariffa 40/5/A;

  • abbonamento mensile regionale Trenitalia a tariffa 40/5/B;

  • abbonamento mensile con applicazione sovraregionale in vigore;

  • abbonamento annuale con applicazione sovraregionale in vigore.

SCHEDE SPETTACOLI

PIAZZA CARLO DI BORBONE

6 luglio ore 21.00

Sotto le Stelle”

Gran Gala Lirico soprano Anna Netrebko tenore Yusif Eyvazov

Orchestra Filarmonica Giuseppe Verdi di Salerno direttore Piergiorgio Morandi

Serata inaugurale con la coppia Reale della lirica internazionale: il soprano Anna Netrebkoe il tenore YusifEyvazov.Una coppia sinergica che in palcoscenico unisce i suoni sublimi delle loro voci che si fondono personificando gli eroi tragici del melodramma. Alla loro straordinaria capacità interpretativa e alla loro unicità vocale sono, infatti, affidate le più celebri pagine dell'Opera Lirica e alcune belle arie da Salotto Italiane. Un’unione speciale, la loro, che si declina anche nella vita privata del soprano russo e del tenore e che la rende un inno alla gioia. La passione che li unisce finisce ogni volta per intrecciarsi con quella dei ruoli di cui sono protagonisti, impreziosendo la scena con i propri sentimenti reciproci.

8 luglio ore 21.00 “Phoenix”

Mnozil Brass in concerto

In quasi 27 anni di carriera, l'ensemble Mnozil Brass ha eseguito ampiamente e con la massima serietà programmi poco seri, persino sciocchi.

Il nuovo programma "Phoenix" cambia radicalmente le regole del gioco: i Mnozil Brass in questo loro nuovo concerto tratteranno il lato serio della vita con il giusto grado di leggerezza. Tutti i piccoli demoni che allegramente ostacolano la nostra ricerca della verità, della nobiltà e della purezza saranno sottoposti a un esame sfacciato e impertinente.

Chi vuole essere piùsanto di te? Perchéci piace la caccia piuttosto che essere casti e perché ci divertiamo più di notte che di giorno?

I Mnozil Brass si avventureranno in questa serie di domande con profonditàe destrezza, insieme a un pizzico di presunta saggezza dei secoli, nel loro nuovo programma "Phoenix".

Thomas Gansch (tromba)

Robert Rother (tromba) Roman Rindberger (tromba)

Leonhard Paul (trombone e tromba basso) Gerhard Füßl (trombone)

Zoltán Kiss (trombone) Wilfried Brandstötter (tuba)

10 luglio ore 21.00

Orchestra Giovanile Luigi Cherubini direttore Riccardi Muti

F. Schubert, ouverture in do maggiore “in stile italiano” d591

Il 1817 fu un anno fecondo di opere, in quanto Schubert, libero da ogni legame con la famiglia e con la scuola, poté dedicarsi totalmente all’attività compositiva raggiungendo alti livelli nel campo liederistico con il GruppoalTartaro, la cui musica sembra assumere le dimensioni maestose di una scultura a bassorilievo, e, su versi di Goethe, con Ganimedein cui la perfetta fusione di poesia e musica esprime in modo eccellente l’ascesa all’Olimpo del protagonista portato dagli artigli dell’aquila che lo ha rapito.

Nonostante la sua predilezione per la musica vocale, in questo stesso anno Schubert compose alcune sonatine per violino e pianoforte, un trio per archi, alcune famose sonate per pianoforte e due Ouvertures definite, probabilmente dal fratello Ferdinand, nellostileitalianoper gli evidenti riferimenti a Rossini che in quel periodo trionfava a Vienna. Le due Ouvertures, una in re maggiore D. 590, e l’altra in do maggiore D. 591 possono essere considerate piuttosto delle caricature dello stile italiano dal momento che in esse sono molto enfatizzati gli effetti del crescendo. La prima, che contiene anche una citazione del Tancredidi Rossini, fu composta al rientro del compositore da una matinéedove era stato rappresentato il Tancredi; secondo uno dei suoi biografi Schubert avrebbe composto questa ouvertureper una scommessa e, cioè, per dimostrare ad un amico, che aveva tessuto grandi elogi della musica del

compositore italiano, che anche lui avrebbe potuto comporre con facilità e in brevissimo tempo ouvertures simili a quello stile.

F. Schubert, sinfonia n. 9 in do maggiore “la grande” d944

La Sinfonia n. 9 in do maggiore D 944, nota anche come La Grande per distinguerla dalla sesta sinfonia, fu composta da Franz Schubert nel 1825 a Vienna. Schubert compose la sua nona sinfonia nell'estate del 1825 e la portò all'orchestra della Gesellschaft der Musikfreunde perché fosse eseguita. L'orchestra però rifiutò l'incarico, trovandola troppo difficile.L'autore a questo punto accantonò la partitura, che fu ritrovata nel 1838 da Schumann in una montagna di manoscritti accatastati in casa del fratello del compositore.La prima esecuzione, un evento memorabile nella storia della musica, avvenne a Lipsia, nel 1839, con Mendelssohn alla direzione della Gewandhaus.

APERIA DELLA REGGIA DI CASERTA

18 luglio ore 21.00

Orchestra del Teatro di San Carlo violino solista Gennaro Cardaropoli direttore Jordi Bernàcer

Max Bruch Concerto n. 1 Op. 26 in Sol minore

Il concerto per violino e orchestra n. 1 in sol minore Op.26 è il primo di tre concerti per violino scritti dal compositore tedesco Max Bruch. È uno dei concerti più noti per violino solista nonché probabilmente l'opera più conosciuta del compositore. Intorno al 1864, Bruch, allora ventiseienne, intraprese la composizione di un'opera per violino e orchestra. Per far ciò si servì dei consigli di diversi virtuosi dello strumento, tra cui spicca József Joachim al quale è dedicata l'opera.

Il concerto fu terminato inizialmente nel 1866 e la prima esecuzione avvenne il 24 aprile dello stesso anno a Coblenza. Il solista fu Otto von Königslow e lo stesso Bruch diresse l'orchestra, ma senza suscitare troppo clamore. Successivamente il concerto fu rivisto in maniera considerevole dal compositore tedesco, che utilizzò come modello di riferimento il Concerto per violino e orchestra in mi minore di Mendelssohn, con l'aiuto del solo Joachim, il quale aggiunse le cadenze del violino solista. La versione rivisitata del concerto, la stessa che ci è pervenuta oggi, fu ultimata nel 1867 e la prima esecuzione, eseguita dallo stesso Joachim, avvenne a Brema il 5 gennaio 1868, sotto la conduzione di Karl Martin Rheinthaler.

F. B. Mendelssohn Sinfonia n. 4 in la maggiore "Italiana" Op. 90

Le sinfonie, composte in età adulta, di Mendelssohn sono state numerate approssimativamentenell'ordineincuifuronopubblicate,piuttostocheconl'ordine incuifuronocomposte.L'ordinedicomposizioneeffettivaè:1,5,4,2,3.Iviaggidi MendelssohninItalialoispirarononellascritturadellasinfonian.4inlamaggiore, conosciutacomelaSinfoniaItaliana.Venneeseguitaperlaprimavoltanel1833,ma ilcompositorenonpermisechelapartituravenissepubblicatadurantelasuavita,in quanto cercò continuamente diriscriverla.

21 luglio ore 21.00 “Et Manchi Pietà”

Accademia D’Arcadia & Anagoor

Il progetto nasce dall’esigenza di dar vita a una creazione di videoart | musica dal vivo che, partendo dall’opera della pittrice Artemisia Gentileschi (Roma 1593 — Napoli ca. 1656), si propone di esplorare alcune particolarità della pittura e della musica del primo barocco italiano, mettendo in risalto le specificità creative e il loro portato emotivo in 13 brani che corrispondono ad altrettanti capitoli visivi del film dove musica, narrazione ed immagini si stringono in un intreccio teatrale indissolubile. Anagoor in stretta collaborazione con Accademia d’Arcadia ha progettato un dispositivo per una grande visione che si sprigioni in raccordo con la musica. Tredici grandi quadri, tredici stazioni di una vita, sposano altrettanti brani musicali barocchi traducendone l’umore melanconico, violento o esuberante, legandoli indissolubilmente ai temi pittorici della Gentileschi e ad un gesto artistico dalla potenza rabbiosa la cui eco è capace di permanere come un fantasma a distanza di secoli. L’impaginato musicale segue le vicende di Artemisia nelle principali città italiane, con brani di compositori suoi contemporanei (Monteverdi, Strozzi, Landi, Rossi, Castello, Trabaci, Merula, Marini), selezionati al fine di a illustrare al meglio il percorso estetico ed emotivo evocato dalla narrazione. L'estetica barocca del primo Seicento ragiona sulla negazione stessa delle regole e delle certezze, su asimmetria, contraddizione e meraviglia: questa è una musica in perenne tensione, che spesso rappresenta anche una cultura della trasgressione e di intensi eccessi, caratteristiche che la legano indissolubilmente ai temi estetici elaborati nei dipinti di Artemisia.

25 luglio ore 21.00

Omaggio a Iannis Xenakis”

Les Percussion de Strasbourg in concerto

Alexandre Esperet, Minh-Tâm Nguyen, François Papirer, Thibaut Weber, Hsin- Hsuan Wu, Yi-Ping Yang

Le Percussions de Strasbourg sono orgogliose di aver collaborato così a stretto contatto con Iannis Xenakis ingegnere del suono di fama mondiale che ha dedicato loro le opere Persephassa (1969) e Pléiades (1979), diventate un must nel campo delle percussioni.

Pléiades,uno dei pezzi più belli scritti da Iannis Xenakis. La ricchezza dei timbri, la libertà e la coerenza della composizione fanno di quest’opera un’avventura ritmica unica. Le Pleiadi di solito evocano l’ammasso di stelle scintillanti nella spalla destra della costellazione del Toro. Secondo la mitologia greca, questo ammasso di stelle rappresenta le sette sorelle o Pleiadi, servitrici di Artemide, dea della luna. Si dice che una delle sorelle, Elettra, sia scomparsa come una cometa, divora dal dolore dopo l’assedio e la distruzione della città di Troia costruita da suo figlio Dardano, vittima del famoso stratagemma del cavallo di Troia. Il candore e la nebbia in cui compaiono le Pleiadi sarebbero il risultato delle lacrime versate dalle sei sorelle abbandonate da Elettra. Gli strumenti utilizzati vanno dalle tastiere (vibrafono e marimba), a vari strumenti a percussione e il «sixxen» - uno strumento a percussione creato appositamente per questa composizione. Persephassa si è affermata come un classico definitivo nel repertorio delle percussioni. È stato presentato per la prima volta nel 1969 in Iran dai suoi dedicatari, Les Percussions de Strasbourg.

Il titolo Persephassa si riferisce alla dea Persefone, o Kore, personificazione delle forze telluriche e delle trasmutazioni della vita. Questi sono legati ai cicli cosmici delle specie viventi e all'uomo in particolare, la base è il periodo, l'iterazione, l'essenza stessa della teoria dei numeri e della matematica. Questa è la ragione alla base del ruolo delle percussioni, che simboleggiava anche attività telluriche e celesti.

26 luglio ore 21.00 “Ma l’Amore No”

Serata per Lucio Amelio

con Patrizio Trampetti, Lino Vairetti, Lalla Esposito, Tony Esposito, Tomas Arana

video a cura di Mario Franco e Mario Martone regia Giorgio Verdelli

Lo spettacolo “Ma l’Amore No”, serata per Lucio Amelio, è un vero “concerto a più voci” con la regia di Giorgio Verdelli che introdurrà la serata coordinando il repertorio di foto e video inediti di Lucio Amelio.

Sarà un concerto ma anche un racconto e di quel momento di grande creatività napoletana ed internazionale. “Ma l’Amore No” è pensato appositamente per questa edizione di “Un’ Estate da Re” con una formazione che gli anglosassoni chiamerebbero “All Stars”.

Lino Vairetti, Patrizio Trampetti, Lalla Esposito, Eugenio Bennato e Toni Esposito con Tomas Arana special guest canteranno i brani del disco integrandoli alcuni evergreen che amava Lucio ed una band di rinomati musicisti. Le foto di Fabio Donato, Peppe Avallone e Luciano Ferrara molte delle quali assolutamente inedite, saranno la scenografia dello spettacolo nello schermo alle spalle dei musicisti, dove si vedranno anche dei filmati introduttivi curati da Mario Franco.

Coordinamento artistico: Lino Vairetti

Foto di: Fabio Donato, Luciano Ferrara, Peppe Avallone Produzione: Sudovest Produzioni srl

Produttore esecutivo: Silvia Fiorani

28 luglio ore 21.00 Omaggio a Caruso “Caro Enrico...”

Orchestra Filarmonica Giuseppe Verdi di Salerno tenore Vittorio Grigolo

voce recitante Pamela Villoresi regia Riccardo Canessa direttore Daniel Oren

In occasione del Centenario della morte di Enrico Caruso, l’omaggio di “Un’Estate da Re” nel racconto di Lina Cavalieri, interpretata da Pamela Villoresi, attraverso le

circa 200 lettere che sono arrivate ai nostri giorni, di quegli anni in cui la famosa “kissing primadonna” attrice e cantante, a suo tempo ritenuta “la donna più bella del mondo”, era compagna d’arte, amica e confidente di Caruso.

Lo spettacolo, liberamente tratto da “Ridi Pagliaccio, Vita, morte e miracoli di Enrico Caruso” di Francesco Canessa, alterna il recital al concerto vero e proprio con la star internazionale Vittorio Grigolo che eseguirà arie di Verdi, Puccini e Leoncavallo.

4 agosto ore 21.00 “Summer Tour”

Ludovico Einaudi in concerto violino e viola Federico Mecozzi violoncello Redi Hasa

Nell’estate in cui tutto vuole ricominciare, Ludovico Einaudi riporta la sua musica in cammino nella natura e invita il pubblico a camminare insieme a lui, suonando “Seven Days Walking”, un progetto musicale nato da un’idea dell’artista a seguito di lunghe camminate sulle Alpi innevate. Ilprogettoconsisteinuninsiemedi7albumpubblicati concadenzamensilepersettemesiconsecutividal15marzo2019(uscitadelprimo album) fino al 20 settembre2019.

RICCARDO MUTI

ANapoli,cittàincuiènato,studiapianoforteconVincenzoVitale,diplomandosicon lodenelConservatoriodiSanPietroaMajella.ProsegueglistudialConservatorio “Giuseppe Verdi” di Milano, sotto la guida di Bruno Bettinelli e Antonino Votto, dove consegue il diploma in Composizione e Direzione d’orchestra. Nel 1967 la prestigiosagiuriadelConcorso“Cantelli”diMilanogliassegnaall’unanimitàilprimo posto,portandoloall’attenzionedicriticaepubblico.L’annoseguentevienenominato direttoremusicaledelMaggioMusicaleFiorentino,incaricochemanterràfinoal1980. Giànel1971,però,MutivieneinvitatodaHerbertvonKarajansulpodiodelFestival di Salisburgo, inaugurando una felice consuetudine che lo ha portato, nel 2020, a festeggiare i cinquant’anni di sodalizio con la manifestazione austriaca. Gli anni SettantalovedonoallatestadellaPhilharmoniaOrchestradiLondra(1972-1982), dove succede a Otto Klemperer; quindi, tra il 1980 e il 1992, eredita da Eugene Ormandyl’incaricodidirettoremusicaledellaPhiladelphiaOrchestra.Dal1986al 2005èdirettoremusicaledelTeatroallaScala:prendonocosìformaprogettidirespiro internazionale, come la proposta della trilogia Mozart-Da Ponte e la tetralogia wagneriana.Accantoaititolidelgranderepertoriotrovanospazioevisibilitàanche altri autori meno frequentati: pagine preziose del Settecento napoletano e operedi Gluck,Cherubini,Spontini,finoaPoulenc,conLesdialoguesdesCarméliteschegli hanno valso il Premio “Abbiati” della critica. Il lungo periodo trascorso come direttoremusicaledeicomplessiscaligericulminail7dicembre2004nellatrionfale riapertura della Scala restaurata dove dirige l’Europa riconosciuta di Antonio Salieri. Eccezionale il suo contributo al repertorio verdiano; ha diretto Ernani, Nabucco,I VespriSiciliani,LaTraviata,Attila,DonCarlos,Falstaff,Rigoletto,Macbeth,LaForzadel Destino,IlTrovatore,Otello,Aida,UnballoinMaschera,IDueFoscari,IMasnadieri.Lasua direzionemusicaleèstatalapiùlunganellastoriadelTeatroallaScala.Nelcorsodella suastraordinariacarrieraRiccardoMutidirigemoltetralepiùprestigioseorchestre delmondo:daiBerlinerPhilharmonikerallaBayerischerRundfunk,dallaNewYork Philharmonic all’Orchestre National de France, alla Philharmonia di Londra e, naturalmente, i Wiener Philharmoniker, ai quali lo lega un rapporto assiduo e particolarmentesignificativoeconiqualisiesibiscealFestivaldiSalisburgodal1971. Invitato sul podio in occasione del concerto celebrativo dei 150 anni della grande orchestraviennese,Mutiharicevutol’Anellod’Oro,onorificenzaconcessadaiWiener insegnodispecialeammirazioneeaffetto.Dopoil1993,1997,2000,2004e2018, nel2021hadirettoperlasestavoltaiWienerPhilharmonikernelprestigiosoConcerto

di Capodanno a Vienna. Per questa registrazione, nell’agosto 2018 ha ricevuto il Doppio Disco di Platino in occasione dei suoi concerti con la stessa orchestra al FestivaldiSalisburgo.Nell’apriledel2003vieneeccezionalmentepromossainFrancia una“JournéeRiccardoMuti”,attraversol’emittentenazionaleFranceMusiqueche per14oreininterrottetrasmettemusichedaluidirettecontutteleorchestrechelo hanno avuto e lo hanno sul podio, mentre il 14 dicembre dello stesso anno dirige l’atteso concerto di riapertura del Teatro “La Fenice” di Venezia. La “Giornata RiccardoMuti”èstataripropostadaRadioFranceil17maggio2018,inconcomitanza conilconcertodirettodalMaestroall’AuditoriumdelaMaisondelaRadio.Nel2004 fonda l’Orchestra Giovanile “Luigi Cherubini” formata da giovani musicisti selezionatidaunacommissioneinternazionale,fraoltre600strumentistiprovenienti datutteleregioniitaliane.Lavastaproduzionediscografica,giàrilevanteneglianni Settantaeoggiimpreziositadaimoltipremiricevutidallacriticaspecializzata,spazia dalrepertoriosinfonicoeoperisticoclassicoalNovecento.L’etichettadiscografica che si occupa delle registrazioni di Riccardo Muti è la RMMusic (www.riccardomutimusic.com). Il suo impegno civile di artista è testimoniatodaiconcertipropostinell’ambitodelprogetto“Leviedell’Amicizia”di Ravenna Festival in alcuni luoghi “simbolo” della storia, sia antica che contemporanea: Sarajevo (1997), Beirut (1998), Gerusalemme (1999), Mosca(2000),

Erevan e Istanbul (2001), New York (2002), Il Cairo (2003), Damasco (2004),El

Djem(2005),Meknes(2006),Roma(2007),MazaradelVallo(2008),Sarajevo(2009),

Trieste(2010),Nairobi(2011),Ravenna(2012),Mirandola(2013),Redipuglia(2014),

Otranto(2015),Tokyo(2016),Teheran(2017),Kiev(2018),Atene(2019)ePaestum (2020) con il Coro e l’Orchestra Filarmonica della Scala, l’Orchestra e Coro del MaggioMusicaleFiorentinoei“MusiciansofEuropeUnited”,formazionecostituita dalle prime parti delle più importanti orchestre europee, e recentemente con l’OrchestraCherubini.TragliinnumerevoliriconoscimenticonseguitidaRiccardo Muti nel corso della sua carriera si segnalano: Cavaliere di Gran Croce della Repubblica Italiana e la Grande Medaglia d’oro della Città di Milano; la VerdienstkreuzdellaRepubblicaFederaleTedesca;laLegioned’OnoreinFrancia(già Cavaliere,nel2010ilPresidenteNicolasSarkozylohainsignitodeltitolodiUfficiale) eiltitolodiCavalieredell’ImperoBritannicoconferitoglidallaReginaElisabettaII.Il MozarteumdiSalisburgoglihaassegnatolaMedagliad’argentoperl’impegnosul versante mozartiano; la Gesellschaft der Musikfreunde di Vienna, la Wiener Hofmusikkapelle e la Wiener Staatsoper lo hanno eletto Membro Onorario; il presidente russo Vladimir Putin gli ha attribuito l’Ordine dell’Amicizia, mentrelo statod’Israelelohaonoratoconilpremio“Wolf”perlearti.HavintoilPraemium

Imperiale 2018 per la Musica, prestigiosissima onorificenza giapponese conferitagli a Tokyo il 23 ottobre.

Oltre20lelaureehonoriscausacheRiccardoMutiharicevutodallepiùimportanti università del mondo. Ha diretto i Wiener Philharmoniker nel concerto che ha inaugurato le celebrazioni per i 250 anni dalla nascita di Mozart al Großes Festspielhaus di Salisburgo. La costante e ininterrotta collaborazione tra Riccardo MutieiWienerPhilharmonikernel2019haraggiuntoi49anni.ASalisburgo,peril Festival di Pentecoste, a partire dal 2007 insieme all’Orchestra Giovanile Luigi Cherubini ha affrontato un progetto quinquennale mirato alla riscoperta e alla valorizzazione del patrimonio musicale, operistico e sacro, del Settecento napoletano. Da settembre 2010 è Direttore Musicale della prestigiosa Chicago Symphony Orchestra. Nello stesso anno è stato nominato in America “Musician of the Year” dalla importante rivista “Musical America”. Nel febbraio 2011, in seguito all’esecuzioneeregistrazione livedellaMessadaRequiemdi VerdiconlaCSO, il MaestroRiccardoMutivincela53°edizionedeiGrammyAwardconduepremi:Best Classical Album e Best Choral Album. In marzo 2011, Riccardo Muti è stato proclamato vincitore del prestigioso premio Birgit Nilsson 2011 che gli è stato consegnatoil13ottobreaStoccolmaallaRoyalOperaallapresenzadeiRealidiSvezia, leloroMaestàilReCarlXVIGustafelaReginaSilvia.ANewYorkinaprile2011ha ricevutol’OperaNewsAward.Inmaggio2011èstatoassegnatoaRiccardoMutiil Premio “Principe Asturia per le Arti 2011”, massimo riconoscimento artistico spagnolo, consegnato da parte di sua Altezza Reale il Principe Felipe di Asturia a Oviedonell’autunnosuccessivo.Nelluglio2011èstatonominatomembroonorario dei Wiener Philharmoniker e in agosto 2011 Direttore Onorario a vita del Teatro dell’Opera di Roma. Nel maggio 2012 è stato insignito della Gran Croce di San GregorioMagnodaSuaSantitàBenedettoXVI.Nel2016haricevutodalgoverno giapponeselaStellad’Oroed’Argentodell’OrdinedelSolLevante.Nelluglio2015si èrealizzatoildesideriodelMaestroMutididedicarsiancoradipiùallaformazionedi giovanimusicisti:laprimaedizionedellaRiccardoMutiItalianOperaAcademyper giovani direttori d’orchestra, maestri collaboratori e cantanti si è svolta al Teatro AlighieridiRavennaehavistolapartecipazionedigiovanitalentimusicaliediun pubblicodiappassionatiprovenientidatuttoilmondo.ObiettivodellaRiccardoMuti Italian Opera Academy è quello di trasmettere l’esperienza e gli insegnamenti di Riccardo Muti ai giovani musicisti e far comprendere in tutta la sua complessitàil cammino che porta alla realizzazione di un’opera. Allaprimaedizione,dedicataaFalstaff,hannofattoseguitoleAcademysuLa

Traviata nel 2016 (anche a Seoul, oltre che a Ravenna), Aida nel 2017, Macbeth nel 2018, Le nozze di Figaro nel 2019, Rigoletto a marzo 2019 per la prima Italian Opera Academy a Tokyo, Cavalleria rusticana e Pagliacci nel 2020, Macbeth nuovamente a Tokyo ad aprile 2021 ( www.riccardomutioperacademy.com ).

ORCHESTRA GIOVANILE LUIGI CHERUBINI

Fondata da Riccardo Muti nel 2004, l’Orchestra Giovanile Luigi Cherubini ha assunto il nome di uno dei massimi compositori italiani di tutti i tempi attivo in ambito europeo per sottolineare, insieme a una forte identità nazionale, la propria inclinazione a una visione europea della musica e della cultura. L’Orchestra, che si pone come strumento privilegiato di congiunzione tra il mondo accademico e l’attività professionale, divide la propria sede tra le città di Piacenza e Ravenna. La Cherubini è formata da giovani strumentisti, tutti sotto i trent’anni e provenienti da ogni regione italiana, selezionati attraverso centinaia di audizioni da una commissione costituita dalle prime parti di prestigiose orchestre europee e presieduta dallo stesso Muti. Secondo uno spirito che imprime all’orchestra la dinamicità di un continuo rinnovamento, i musicisti restano in orchestra per un solo triennio, terminato il quale molti di loro hanno l’opportunità di trovare una propria collocazione nelle migliori orchestre. In questi anni l’Orchestra, sotto la direzione di Riccardo Muti, si è cimentata con un repertorio che spazia dal Barocco al Novecento alternando ai concerti in moltissime città italiane importanti tournée in Europa e nel mondo nel corso delle quali è stata protagonista, tra gli altri, nei teatri di Vienna, Parigi, Mosca, Salisburgo, Colonia, San Pietroburgo, Madrid, Barcellona, Lugano, Muscat, Manama, Abu Dhabi, Buenos Aires e Tokyo. All’intensa attività con il suo fondatore, la Cherubini ha affiancato moltissime collaborazioni con artisti quali Claudio Abbado, John Axelrod, Rudolf Barshai, Michele Campanella, James Conlon, Dennis Russel Davies, Gérard Depardieu, Kevin Farrell, Patrick Fournillier, Herbie Hancock, Leonidas Kavakos, Lang Lang, Ute Lemper, Alexander Lonquich, Wayne Marshall, Kurt Masur, Anne-Sophie Mutter, Kent Nagano, Krzysztof Penderecki, Donato Renzetti, Vadim Repin, Giovanni Sollima, Yuri Temirkanov, Alexander Toradze e Pinchas Zukerman. Negli ultimi anni il repertorio operistico viene affrontato regolarmente dall’Orchestra anche nelle coproduzioni che vedono il Teatro Alighieri di Ravenna al fianco di altri importanti teatri italiani di tradizione. Dal 2015 al 2017 la Cherubini ha partecipato inoltre al Festival di Spoleto, sotto la direzione di James Conlon, eseguendo l’intera trilogia “Mozart-Da Ponte”. Il legame con Riccardo Muti

l’ha portata a prender parte all’“Italian Opera Academy” per giovani direttori e maestri collaboratori, che il Maestro ha fondato e intrapreso nel 2015: se in quel primo anno la Cherubini ha avuto l’occasione di misurarsi con Falstaff, gli anni successivi l’attenzione si è concentrata su Traviata, Aida e Macbeth. Nel 2020 la Cherubini è stata al centro del progetto di Ravenna Festival per il ritorno alla musica dal vivo in Italia dopo il lockdown imposto dalla pandemia da Covid-19; il concerto inaugurale diretto da Muti alla Rocca Brancaleone in presenza di pubblico è stata anche la prima trasmissione in diretta streaming per l’Orchestra. A seguito della nuova sospensione degli eventi con spettatori, la Cherubini e Muti sono stati impegnati con concerti in streaming: due appuntamenti a novembre al Teatro Alighieri – diffusi anche attraverso la partnership con i siti web di El País, Rossiyskaya Gazeta e lo Spring Festival di Tokyo – e, a marzo 2021, in una tournée in streaming che ha toccato Bergamo (Teatro Donizetti), Napoli (Teatro Mercadante) e Palermo (Teatro Massimo).

BIOGRAFIE

JORDI BERNÀCER

Si diploma in Direzione d’Orchestra con il massimo dei voti presso il Conservatorio di Vienna sotto la guida di G. Mark e R. Schwarz. È stato assistente di Maestri come

R. Chailly, A. Davis, V. Gergiev, N. Luisotti, Z. Mehta, G. Prêtre e, in particolare, di

L. Maazel che nel 2007 lo nomina Associate Conductor al Castleton Festival. Nel 2015 diviene Resident Conductor presso la San Francisco Opera, ricoprendo l’incarico per tre stagioni. Dopo il suo debutto nel Palau de les Arts (Valencia) nel 2010 dirige regolarmente in alcuni prestigiosi teatri, tra cui il Teatro Real (Madrid), Deutsche Oper (Berlino), Semperoper (Dresda), Teatro San Carlo (Napoli), Opera di Roma, Arena di Verona, Los Angeles Opera, San Francisco Opera, Teatro Mariinski, Opéra Royal de Wallonie, Royal Opera House Muscat. Dal 2012 si è consolidato il sodalizio con Plácido Domingo, che dirige spesso in concerti e produzioni operistiche. Ha inciso per Warner Classics, RNE e RAI.

RICCARDO CANESSA

Riccardo Canessa, regista e light designer è nato a Milano, vive e lavora aNapoli. Entranelmondodell’Operanel1997,quandoglivieneaffidatalagestioneartisticadi Opera Nazionale Italiana, una struttura con sede a Roma e New York, dedita all’organizzazioneditourneeliricheall’internodegliStatiUnitieCanada.Passaalla regìanell’annosuccessivo,mettendoinscena,finoadoggioltre70titolid’opera,di cuicurapersonalmenteancheildisegnoluci.Prediligeilrepertorioromanticoitaliano (Verdi,Donizetti,Bellini,Puccini),il700europeo(Mozart,Paisiello,Pergolesi,Duny, Jommelli). Ha diretto due opere prime contemporanee (Giocasta di Azio Corghie Mise en abyme di LuciaRonchetti).

GENNARO CARDAROPOLI

Si diploma a 15 anni presso il Conservatorio Domenico Cimarosa di Avellino con il massimo dei volti e menzione d’onore. Successivamente si perfeziona con i Maestri Vadim Brodsky, Salvatore Accardo, Boris Belkin, Zachar Bron e Shlomo Mintz. Ottiene la laurea presso il Conservatorio della Svizzera Italiana con il M° Pavel Berman. Il suo debutto discografico con la Warner Classics è del 2019, in coppia con il pianista Alberto Ferro. Insegna al Conservatorio Donizetti di Bergamo e suona il violino G.B. Guadagnini, Torino 1783 ex Kleynenberg per gentile concessione della Fondazione Pro Canale di Milano.

LUDOVICO EINAUDI

Ludovico Maria Enrico Einaudi (Torino, 23 novembre 1955) è un compositore e pianista italiano. Si è formato al Conservatorio Giuseppe Verdi di Milano avendo comedocenteLucianoBerioneiprimianniottanta.Einaudihainiziatolasuacarriera comecompositoreclassico,ehainiziatoincorporandoaltristiliegeneri,tracuipop, rock, world music e musica popolare. Einaudi ha composto le colonne sonore di numerosifilmetrailer,tracuiQuasiamici(Fly,Unamattina)eJoaquinPhoenix-Io sonoqui!,laminiserieDoctorZivago,eAcquarionel1996,perilqualehavintola Grollad'oroperlamigliorecolonnasonora.Haanchepubblicatounaseriedialbum dasolistadipianoforteeorchestra,inparticolareIgiorninel2001,Nightbooknel 2009,eInaTimeLapsenel2013.TarantaProject,unalbumcollaborativo,èstato pubblicato nel maggio 2015, ed Elements è stato distribuito nell'ottobre 2015.Nel 2019pubblicalaraccoltaSevenDaysWalkingpubblicandosettealbuminsettemesi enel2020,duranteilperiododilockdown,pubblica12SongsfromHome,uninsieme di brani suonati in casa direttamente sul suo piano verticale. Nel settembre 2020 pubblicaEinaudiUndiscovered,unaselezionedibranirimastinascostiallanotorietà durantelasuacarrierasucuifocalizzarel'attenzionedell'ascoltatore.

YUSIF EYVAZOV

una tra le voci più richieste dallo scenario lirico internazionale, è uno dei tenori che nell'ultimi anni ha dato maggiori soddisfazioni ai melomani grazie alla sua fiorente carriera, che l’ha visto protagonista nei più grandi teatri del mondo dove si è esibito con le più grandi voci e sotto le più regali bacchette. Il tenore è dotato di una straordinaria presenza scenica, di una voce profonda e vibrante, e di un fraseggio accurato, puntuale e preciso.

VITTORIO GRIGOLO

Vittorio Grigolo, ormai affermatissimo tenore, a soli 13 anni incontra il mito Luciano Pavarotti che lo inserisce nella “Tosca” al Teatro dell’Opera di Roma. A 23 anni è il tenore più giovane del Teatro alla Scala di Milano. Da qui la sua carriera decolla e Grigolo calcherà i più grandi teatri dell'opera al mondo. Tra le sue performance più importanti si ricordano “Barbiere di Siviglia”, “Così fan tutte”, “La Traviata”, “Rigoletto”, “Romeo et Juliette”. Met, Royal Opera House, Il Teatro alla Scala di

Milano sono solo alcuni dei palchi dove si è imposto negli ultimi anni, affermandosi come uno dei tenori più acclamati al mondo.

PIERGIORGIO MORANDI

PierGiorgioMorandihasuonatoperdieciannicomeprimooboistanell'Orchestra delTeatroallaScaladiMilano.HastudiatocomposizionealConservatorioG.Verdi diMilanoedirezioned'orchestraalMozarteumdiSalisburgoconilM°Ferdinand Leitner.NegliannitrascorsiallaScala,MorandièstatoassistentealladirezionedelM° Riccardo Muti e successivamente del M° Giuseppe Patanè, dal quale ha maturato molta esperienza nell'affinamento del repertorio stilistico italiano e nell'apprendimentodituttiisegretidellatradizioneoperisticaitaliana.Apprezzato interprete del repertorio sinfonico, Morandi ha collaborato, tra gli altri, con l'OrchestradellaRadiodiBudapest,l'OrchestraFilarmonicadiBudapest,l'Orchestra StatalediBudapest,l'OrchestradellaRadioFlamish,l'OrchestraSinfonicadiSanta Cecilia di Roma, l'Orchestra del Filarmonico di Verona, l'Orchestra Sinfonica di Sanremo,l'OrchestraSinfonicadiReggioCalabriaOrchestra,OrchestraFilarmonica di Fukuoka, Orchestra Filarmonica di Tokyo, Orchestra Filarmonica di Osaka, OrchestraSinfonicadiHelsingborg.Imomentisalientidelleultimestagioniincludono La Fanciulla del West, Tosca e Un Ballo in Maschera alla Royal Opera House di Stoccolma(doveharicopertoilruolodiDirettoreOspitePrincipale),AidaaOsloe in Qatar, L'Elisir d'Amore, La Bohème e Don Carlo a Dresda, Maria Stuarda a Francoforte,MacbethallaScala,AttilaalPalazzodelleArtidiBudapest,Rigolettoa Napoli, concerto sinfonico al Musikverein diGraz.

ANNA NETREBKO

Voce alluvionale ma di timbro stupendo più che mai. Fiati eterni, con legati di sofficissimovelluto,smorzandisbalorditivi,acutialfulmicotonelà(esololà!)dove prescritti, privilegiandosi un canto tutto sfumature, sensuali languori, lunari melanconie.Coloraturatuttoraesattissima.La regina della lirica, conosciuta ben oltre i confini del suo mondo è un’artista eclettica e sotto molti aspetti singolare, è regolarmente ospite nei maggiori palcoscenici dei teatri del mondo, dal Metropolitan al Covent Garden, dall’Operà di Parigi al Teatro alla Scala di Milano interpretando le protagoniste più amate della musica classica.

DANIEL OREN

Daniel Oren studia pianoforte, violoncello, canto e contrappunto nel suo paese natale Israele e si perfeziona in Europa. Nel 1975 vince il prestigioso Concorso "Herbert von Karajan", l’inizio della sua carriera internazionale. In Italia gli viene affidata la direzione stabile dell'Opera di Roma, del Teatro Verdi a Trieste dove poi viene nominato Direttore musicale, del San Carlo di Napoli e del Carlo Felice a Genova. Dirige nei maggiori teatri e festival italiani come il Teatro alla Scala e l’Arena di Verona, coltivando nel contempo stretti rapporti con i più autorevoli teatri europei e americani, tra i quali il Metropolitan di New York, il Covent Garden di Londra, lo Staatsoper di Vienna, l’Opera di Parigi, il Liceu di Barcellona, il Teatro Real di Madrid, il Colón di Buenos Aires, il Teatro dell'Opera di Tokyo, i teatri di Houston, Dallas e San Francisco. Prossimamente dirige a Verona, Bilbao, Liegi, Milano e Monaco. Daniel Oren è Direttore Artistico del Teatro Verdi di Salerno.

PAMELA VILLORESI

Ha recitato in più di 60 spettacoli di cui 5 con Strehler, e poi con Nino Manfredi, Vittorio Gassman, Mario Missiroli, Giancarlo Cobelli e Maurizio Panici, al fianco dei più grandi attori italiani. Ha vinto numerosi premi tra cui due Maschere d'oro, due Grolle d'oro, due premi Ubu, uno alla carriera e uno per la Pace insieme a Ibrahim Rugova e al Patriarca di Gerusalemme, e la Medaglia d'oro del Vaticano tra i cento artisti del mondo che favoriscono il dialogo con la spiritualità. L'8 aprile 2018 è nominata direttrice del Teatro Stabile Biondo di Palermo per il quinquennio 2019- 2023.

ORCHESTRE & ENSEMBLE

Orchestra del Teatro di San Carlo

La storia dell’Orchestra del Teatro di San Carlo è strettamente legata a quella del teatro lirico più antico d’Europa, inaugurato il 4 novembre del 1737 con l’AchilleinScirodi Domenico Sarro. La prestigiosa tradizione dell’Orchestra del San Carlo è proseguita nell’Ottocento, periodo durante il quale il complesso fu destinatario di opere composte da Rossini, Bellini, Donizetti e Verdi. La familiarità con il repertorio sinfonico sarà acquisita nel Novecento; fino a quel momento, si annoverano al San Carlo grandi solisti e complessi ospiti, spesso stranieri. Tuttavia, il 18 aprile del 1884 il giovane Giuseppe Martucci saliva sul podio per dirigere l’ensemble sancarliano in un programma corposo, con musiche di Weber, Saint-Saëns e Wagner. Da allora, il compositore napoletano ha rappresentato una presenza assidua e formativa per l’Orchestra. In seguito sono numerosi i nomi di grandi direttori alla guida del complesso: Toscanini, Victor de Sabata e ancora i compositori Pizzetti e Mascagni. L’8 gennaio 1934, Richard Strauss regalò all’ensemble del Teatro un concerto di musiche proprie. Tra il secondo conflitto mondiale e il decennio seguente, Napoli e il San Carlo accolgono molte altre bacchette: Gui, Serafin, Santini, Gavazzeni, Böhm, Fricsay, Scherchen, Cluytens, Knappertsbusch, Mitropoulos e Stravinskij. Gli anni Sessanta vedono avvicendarsi sul podio due giovanissimi emergenti: Claudio Abbado, che fa il suo esordio nel 1963, e Riccardo Muti, nel 1967. Intanto i complessi del Teatro si fanno apprezzare anche fuori dai confini nazionali, grazie a una serie di prestigiose tournée. Negli anni Ottanta, l’Orchestra trova in Daniel Oren un punto di riferimento assiduo. Nella decade successiva, inaugurata dalla collaborazione intensa con Salvatore Accardo, si assiste a un deciso rilancio dell’attività sinfonica, testimoniato dalle collaborazioni con direttori illustri, tra cui Giuseppe Sinopoli. Da ottobre 2016, il Direttore Musicale del Teatro di San Carlo è Juraj Valčuha.

Orchestra Filarmonica Salernitana “Giuseppe Verdi”

L’Orchestra Filarmonica Salernitana è ormai dal 1997 protagonista di tutte le produzioni liriche al Teatro “Giuseppe Verdi” di Salerno. Dalla prima rappresentazione (Falstaff con Rolando Panerai, diretto da Janos Acs) sono state messe in scena La Traviata, Rigoletto, Il Trovatore, Aida, Macbeth, Un ballo in maschera, Nabucco, Cavalleria Rusticana, Pagliacci, La Bohème, Tosca, Edgar, Manon Lescaut, Turandot, Madama Butterfly, Le Nozze di Figaro, Don Giovanni, Norma, Carmen, Il barbiere di Siviglia, La

Cenerentola,HänseleGretel,Werther,L’elisird’amore,Lasonnambula,LuciadiLammermoor, La Vedova Allegra, Francesca da Rimini, Romeo e Giulietta. Grazie alla convinta determinazione dell’Amministrazione Comunale presieduta dall’allora Sindaco Vincenzo De Luca, l’Orchestra ha avuto e ha nelle fantastiche mani di Daniel Oren una guida considerata dal pubblico internazionale una delle migliori in assoluto, con tournée in Germania, India, Giappone, Portogallo e Francia. Si è esibita alla presenza di Papa Giovanni Paolo II, della Regina di Svezia, dell’emerito Presidente della Repubblica Carlo Azeglio Ciampi e dell’allora Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano. Nel 2005 ed è stata protagonista con tre date dell'evento più importante del mondo con la rappresentazione di Turandot con il regista Zhang Yimou 28 maggio Stade de France di Parigi, 25 giugno Olympiastadion Munchen, 3 luglio, Arena Auf Schalke di Gelsenkirchen.

Il 18 dicembre 2011 è stata protagonista della XV edizione del Concerto di Natale, evento promosso dal Senato della Repubblica tenutosi nell’Aula di Palazzo Madama con diretta televisiva su Rai Uno. Durante la Stagione Lirica 2013, ha registrato per conto della casa discografica Brillant tre opere: LaGioconda, RobertleDiablee Les Pêcheurs de perles. Nel 2014 è stata protagonista di due importanti appuntamenti internazionali: al Daegu International Opera Festival con LaTraviatae all’Opera di Pechino con Carmen. Il 14 maggio 2015 l’Orchestra si è esibita nel Concerto della Pace in Vaticano al cospetto di Sua Santità Papa Francesco. L’Orchestra Filarmonica Salernitana è protagonista di prestigiosi concerti al Festival di Ravello.

Arcadia

L’ensemble strumentale Accademia d’Arcadia è nato in seno alla Fondazione Arcadia, contestualmente all’avvio del lavoro di studio, ricerca e pubblicazione. Il gruppo si dedica infatti anche alla riscoperta di repertorio inedito da riportare alla luce. La ricerca interpretativa del gruppo unisce attenzione alla prassi esecutiva storica e metodo e sensibilità moderni.

Accademia d’Arcadia è stato il primo gruppo di musica antica in Italia a programmare spettacoli multidisciplinari nell’intenzione di ricollocare la musica in un contesto più ampio, più elaborato, più moderno e ancora più coinvolgente.

Questa per noi è la chiave della relazione fra musicista e testo musicale: le opere del passato vengono affrontate non con una serie prestabilita di regole immutabili, ma come generatori di “affetti” che possono essere tradotti in diverse modalità, anche visive.

Les Percussions de Strasbourg

Tutto iniziò nel 1959, quando Pierre Boulez fu invitato a condurre la sua opera Le Visage Nuptial a Strasburgo. Per formare la grande scrivania di percussioni di cui aveva bisogno, i musicisti dell'Orchestra di Strasburgo e dell'orchestra ORTF sono stati riuniti. I sei giovani musicisti - Bernard Balet, Jean Batigne, Lucien Droeller, Jean- Paul Finkbeiner, Claude Ricou e Georges Van Gucht - spinti da una comune volontà innovativa e da una forte amicizia, hanno poi deciso di creare un ensemble di percussioni: repertorio, scelta degli strumenti, tutto doveva essere inventato… nacque il «Groupe Instrumental à Percussion» che in seguito divenne «Les Percussions de Strasbourg».

Il primo concerto si tenne all'ORTF, il 17 gennaio 1962, alla presenza del compositore francese Serge Nigg. Molto rapidamente, l'ensemble ispira la creazione di un nuovo repertorio di compositori come Messiaen, Stockhausen, Serocki, Kabelac, Ohana, Xenakis, Mâche o Dufourt ... Come dice più tardi Pierre Boulez: «Un repertorio era necessario per il Groupe, ma il Groupe ha reso necessario il repertorio.” Nel 1967 i sei percussionisti eseguono Ionization di Varese, d'accordo con il compositore, perchè la partitura prevedeva la partecipazione di tredici percussionisti. Lo hanno portato a termine con maestria musicale e brio drammatico e hanno aperto le porte del successo a un genere musicale fino ad allora senza precedenti. Successivamente, le Percussions de Strasbourg creeranno e innoveranno incessantemente, viaggiando in tutto il mondo nei principali festival internazionali, da Berlino a Osaka, Persepolis a Sydney, via Royan, Donaueschingen, Edimburgo, Atene, Israele, San Paolo, New York, Montreal, eccetera. Attraverso i loro numerosi viaggi e una forte collusione con i compositori, contribuiscono attivamente alla ricerca del suono e all'invenzione di nuovi strumenti, come i sixxen progettati da Xenakis. Sessant'anni dopo, la band continua a rivisitare il patrimonio contemporaneo e ad innovare con l'evoluzione delle nuove tecnologie e l'espansione delle pratiche e dell'espressione scenica: questa è la sfida per inventare ed esplorare l'ampio campo delle percussioni mondiali nel 21 ° secolo.

Mnozil Brass

La Gasthaus Mnozil si trova nel 1° distretto di Vienna. Direttamente di fronte al college di musica. Fortunatamente, nel 1992 sette giovani suonatori di ottoni si riunirono per regolari tavole rotonde di musicisti da Josef Mnozil. La musica popolare classica si è presto trasformata in musica d'ottone applicata, generalmente suonata senza note, adatta a tutte le situazioni: musica tipica degli

ottoni, hit, musica jazz e pop, opera e operetta. Senza timori, critiche e riserve, ma con tanto abuso viennese e grande raffinatezza. Gli Mnozil Brass ora suonano circa100concertiall'annointuttoilmondo:inEuropa,Israele,Russia,Cina,Taiwan,

Giappone,Canada,AmericaeAustralia.RiempionocasecomeilBurgtheaterdi

Vienna, il KKL di Lucerna, la Royal Albert Hall di Londra, il Conservatorio TchaikovskydiMosca,laJahrhunderthallediBochum,iteatridell'operadiMonaco, Stoccarda, Wiesbaden e Lipsia, il Teatro Thalia di Amburgo, la Düsseldorfer Schauspielhaus e il Berliner Ensemble. Ovviamente riempiono anche la Gasthaus Mnozil, ma in mododiverso.

SCABEC PER I BENI CULTURALI DELLA CAMPANIA

La Scabec Spa è la società inhousedella Regione Campania specializzata in progetti di promozione, valorizzazione, marketing e comunicazione dei beni culturali, che mirano allo sviluppo e alla conoscenza dell’immenso patrimonio culturale materiale e immateriale della Campania.

La Scabec opera nel settore dei beni culturali da oltre quindici anni, con professionalità interne e attraverso la selezione di partner e fornitori di alto profilo, erogando servizi al pubblico e ai committenti. Mette in circuito i principali siti e musei della Campania, in collaborazione con Comuni, Soprintendenze, Musei, Associazioni. Realizza eventi e festival legati alla promozione del patrimonio culturale materiale e immateriale. Cura il marketing e la comunicazione del Madre · Museo d’arte contemporanea Donnaregina e alcuni dei suoi principali servizi museali.

Ha ideato, cura e promuove il pass turistico Campania>Artecard, che unisce ingressi museali e trasporto pubblico (www.campaniartecard.it).

La Scabec fornisce, inoltre, servizi per l’organizzazione di mostre ed eventi, didattica, biblioteche, produzioni di materiali promozionali, partecipazione a fiere del turismo per la promozione dei beni culturali regionali. L’Amministratore Unico della società è Antonio Bottiglieri.

REGGIA DI CASERTA

La Reggia di Caserta è un vasto complesso monumentale con un ricco patrimonio architettonico, artistico e naturale. Ne fanno parte il Palazzo Reale, il Parco Reale, il Giardino Inglese, l'Acquedotto Carolino e il Bosco di San Silvestro. Carlo di Borbone, re di Napoli, nel 1751 commissionò il progetto all'architetto Luigi Vanvitelli. Nell'audace visione di Carlo la Reggia doveva essere una nuova città della Corte, simbolo del grandioso e moderno Stato borbonico. La fertile piana di Caserta, non lontana da Napoli, fu individuata come il sito ideale per realizzare l'ambizioso programma di respiro europeo.

Il Palazzo Reale si sviluppa su cinque piani e 61.000 mq di superficie. All'interno del maestoso edificio si trovano 1.200 stanze tra cui la Cappella di Corte, la Biblioteca Palatina e un teatro modellato sul San Carlo di Napoli. Al piano terra, il lungo asse centrale - il noto cannocchiale visivo - collega attraverso un vestibolo ottagonale i quattro imponenti cortili. Al primo piano, o “Piano Nobile”, erano gli Appartamenti riservati alla famiglia reale. Il Palazzo ospita dal 1994 la Collezione Terrae Motus, ideata in ricordo del terremoto del 23 novembre 1980 dal gallerista napoletano Lucio Amelio, che coinvolse i maggiori artisti contemporanei, tra cui Joseph Beuys, Keith Haring e Andy Warhol.

Il Parco Reale si estende per oltre 120 ettari. La sua realizzazione iniziò nel 1753, lo stesso anno della costruzione dell’Acquedotto Carolino, che dirige le acque dalle pendici del Monte Taburno per alimentare la Via d'Acqua, il lungo viale di vasche e fontane ispirate ai temi della mitologia classica. Il Parco comprende il Bosco Vecchio, il giardino rinascimentale dei Principi di Acquaviva che Luigi Vanvitelli preservò insieme ad alcuni edifici, come la Castelluccia. A monte del Parco, dal 1785, su richiesta della regina Maria Carolina, Carlo Vanvitelli, figlio di Luigi, e il botanico John Andrew Graefer realizzarono il Giardino Inglese con una vegetazione apparentemente spontanea in cui erano immersi finti ruderi, come il Criptoportico annesso al Bagno di Venere. L’eccezionale varietà di piante esotiche e le serre testimoniano l’interesse dei Borbone per la produzione botanica. Insieme al Real Belvedere di San Leucio, la Reggia di Caserta è dal 1997 Patrimonio mondiale dell'umanità UNESCO.