Sinfonica del Comunale: Šostakovič Wagner e Strauss

Direttore PIETARI INKINEN

Orchestra  

del Teatro Comunale di Bologna

 

 

Dmitrij Dmitrievič Šostakovič

Concerto per violino e orchestra in la minore, n. 1 op. 99

Violino Ilya Gringolts

Richard Wagner

Wesendonck-Lieder

Soprano, Melanie Diener

 

Richard Strauss

Till Eulenspiegels lustige Streiche, op. 28

 

 

Venerdì 7 novembre 2014, alle ore 20.30, presso l’Auditorium Teatro Manzoni, il Maestro finlandese Pietari Inkinen dirige l’Orchestra del Teatro Comunale nel tredicesimo appuntamento della Stagione Sinfonica 2014, il primo a ripresa di Stagione dopo la lunga pausa estiva.

 

Il concerto si avvale di due prestigiosi solisti: il violinistaIlya Gringolts, il più giovane vincitore del Concorso Internazionale “Premio Paganini”, che si esibisce nel Concerto per violino e orchestra in la minore, n. 1 op. 99 di Dmitrij Dmitrievič Šostakovič; e il soprano tedesco Melanie Diener, che interpreta i Wesendonck-Lieder di Richard Strauss.

Dmitrij Šostakovič (1906 – 1975) ha composto il suo primo concerto per violino tra l’autunno del 1947 e la primavera del 1948. Secondo testimonianze riportate da Ian MacDonald, il compositore, turbato dalle pulsioni antisemite che iniziavano a farsi sentire nella Russia staliniana, avrebbe realizzato, per solidarietà e sentendosi egli stesso vittima di una certa oppressione censoria, alcune composizioni ispirate alla musica tradizionale ebraica, tra cui il presente concerto. La sua prima

esecuzione è avvenuta il 29 ottobre 1955 (quando Stalin era già morto da due anni) da parte del solista David Oistrakh, per il quale Šostakovič l’aveva pensato, e dell’Orchestra Filarmonica di Leningrado diretta da Evgenij Mravinskij. […]

“Richard Wagner(1813-1883) compose i Lieder su testi di Mathilde Wesendonck (1828-1902) tra il novembre 1857 e il maggio 1858: sono fra i pochissimi testi non suoi che egli abbia mai musicato. Mathilde, nata Luckemeyer, aveva sposato Otto Wesendonck, mercante di sete e mecenate del compositore; scrittrice dilettante, fu autrice di raccolte di poesie e di lavori teatrali. Wagner la conobbe 8 e se ne innamorò tra il 1852 e il 1857: ciò gli ispirò la composizione di Tristano e Isotta, il cui I atto fu composto contemporaneamente ai cinque Wesendonck-Lieder(tanto che il terzo e il quinto furono visti dal musicista come “Studien zu Tristan und Isolde”). Nati per canto e pianoforte, furono poi orchestrati dal direttore Felix Mottl (1856-1911).

Al principio del Lied “Der Engel” Wagner raffigura l’incanto dell’infanzia, tempo in cui si crede agli angeli, con il modo maggiore e una dinamica dolce. Per il dolore e il pianto evocati nella parte centrale del testo ricorre al modo minore e a passaggi cromatici, ma quando si evoca l’angelo che miracolosamente discende dal cielo ad aiutare chi soffre, fa ritornare la musica al clima espressivo iniziale. […]”

“Per la tradizione popolare e letteraria centro e nordeuropea Till Eulenspiegel è un personaggio tra l’essere umano e il folletto, sempre pronto alla burla: non quella che ha per scopo una semplice risata, bensì quella che mira a far scoppiare il ‘pallone gonfiato’, qualunque sia il posto di potere che costui ricopre. Richard Strauss (1864 – 1949), sentendo affinità con questi temi, compose il poema sinfonico I tiri burloni di Till Eulenspiegel tra il 1894 e il 1895. La prima esecuzione si ebbe il 5 novembre 1895 nella Gürzenich Grosser Saal di Colonia, direttore Franz Wüllner.

Alcune frasi esplicative del programma narrativo del brano furono rivelate da Strauss in tarda età e riportate, secondo Quirino Principe, nella partitura appartenuta ai nipoti del compositore (si presentano qui tra virgolette nella traduzione dello stesso Principe).

Ogni esegeta divide il poema sinfonico in un’introduzione, cinque episodi, un epilogo”. […]

Dal programma di sala (testi di Paolo Vittorelli)

Nel 2008 Pietari Inkinen è stato nominato Direttore Musicale della New Zealand Symphony Orchestra. Ha ricevuto consensi unanimi di pubblico e critica sia per le sue tournée in Nuova Zelanda che per le registrazioni effettuate per l’etichetta Naxos. Nel novembre del 2010 ha diretto l’orchestra neozelandese in un’importante tournée europea, a cui ha preso parte anche la violinista Hilary Hahn. Pietari Inkinen è anche Principale Direttore Ospite dell’Orchestra Filarmonica Giapponese, carica che ha assunto dal settembre del 2009. Nel 2014, Pietari Inkinen è stato annunciato come prossimo “Chief Conductor” del Ludwigsburg Schlossfestspiele, posizione che ricoprirà per un triennio a partire dal 2015.

Pietari Inkinen ha già collaborato in qualità di direttore ospite con orchestre quali la Staatskapelle di Dresda, la Deutsche Symphonie Orchestra di Berlino, la Gewandhaus di Lipsia, la Bayerischer Rundfunk, la WDR di Colonia, il Maggio Musicale, la Filarmonica della Scala, l’Orchestra Sinfonica della Radio di Vienna, la Filarmonica di Rotterdam, la Filarmonica Israeliana, la Sinfonica della BBC, la CBSO e l’Orchestre Philharmonique de Radio France.

In campo operistico ha diretto tre produzioni per il teatro dell’Opera Nazionale Finlandese (tra cui Evgenij Onegin) ed è stato protagonista di un felicissimo debutto presso il Teatro La Monnaie di Bruxelles, occasione in cui ha diretto la Sagra della Primavera con la Pina Bausch Dance Company e che gli ha fatto guadagnare un invito a tornare. Nel 2012, Pietari Inkinen ha debuttato alla Bayerische Staatsoper di Monaco e alla Staatskapelle di Berlino con Onegin. Nel 2013 ha diretto Die Walküre e Das Rheingold al Teatro Massimo di Palermo.

Pietari Inkinen è anche un affermato violinista; ha studiato all’Accademia Musicale di Colonia con Zakhar Bron. Si è esibito da solista con le principali orchestre finlandesi, tra cui la Sinfonica della Radio Finlandese e la Filarmonica di Helsinki. Con quest’ultima si è esibito al violino nel concerto per il centenario del Sibelius; si è prodotto nel doppio ruolo di solista/direttore con l’Orchestra del Teatro Carlo Felice di Genova, l’Orchestra della Rai di Torino, la Sinfonica di Norrköping e l’Orchestre National de Lyon.

Pietari Inkinensvolge inoltre un’intensa attività discografica.

Dopo aver studiato violino e composizio­ne a San Pietroburgo, Ilya Gringolts ha fre­quentato la Juilliard School. Nel 1998 ha vinto il Concorso Internazionale ‘Premio Paganini’, il più giovane vincitore di sempre. In qualità di solista si concentra particolar­mente sull’interpretazione di opere con­temporanee e, in generale, poco eseguite. Nutre inoltre un forte interesse anche per le interpretazioni su strumenti d’epoca: in occasione del Festival di Verbier dell’estate del 2010 ha suonato il ciclo completo delle Sonate di Bach su un violino barocco insieme a Masaaki Suzuki. È inoltre primo violino del Gringolts Quartet, da lui stesso fondato nel 2008.

L’artista ha già al suo attivo collaborazioni con le orchestre più prestigiose del mondo tra cui la Mahler Chamber Orchestra, la Deutsches Symphonie-Orchester di Berlino, l’Orchestra Sinfonica della BBC, l’Orchestra Sinfonica dello Stato di Sao Paulo, l’Orchestra Filarmonica Israe­liana, la London Philharmonic, l’Orchestra Filarmonica di San Pietroburgo, l’Orchestra Filarmonica di Los Angeles, l’Orchestra Sinfonica NHK, la Hallé Orchestra ed entrambe le Orchestre tedesche della SWR. Ilya Gringolts è un artista molto richiesto anche nel campo dei recital ed è regolarmente ospite dei Festival di Lucerna, Kuhmo, Colmar e Bucarest (Festival Enescu), così come dell’associazione Serate Musicali di Milano e della Filarmonica di San Pietro­burgo. Nel campo della musica da camera collabora con artisti del calibro di Yuri Bashmet, Lynn Harrell, Diemut Poppen, Nicolas Angelich, Itamar Golan e Jörg Widmann.

L’artista svolge inoltre un’intensa attività discografica.

Melanie Diener ha debuttato nel 1996 al Garsington Opera Festival come Ilia in Ido­meneo e nel 1997 con lo stesso ruolo presso la Bayerische Staatsoper di Monaco di Ba­viera. Ha ottenuto il successo internazionale con la parte di Fiordiligi in Così fan tutte e Donna Elvira nel Don Giovanni (New York, Londra, Parigi, Festival di Salisburgo). Mela­nie Diener canta anche Elettra in Idomeneo di Mozart e Vitellia in La clemenza di Tito. Ha debuttato con Vitellia con James Levine al MET. Al riuscito debutto nel Lohengrin al Festival di Bayreuth è seguito l’invito a interpreta­re Elsa al Covent Garden, Monaco, Dresda, Tokyo e Zurigo.

Oltre all’ampio repertorio operistico, Melanie Diener è solista con orchestre eccellenti in tutta Europa e negli Stati Uniti (Philadelphia, Cleveland, Boston, New York). I Vier letzte Lieder di Strauss, la Lyrische Sinfonie di Zemlinsky, i Gurrelieder di Schoenberg e War Requiem di Britten costituiscono le parti prin­cipali del suo ampio repertorio, affrontato con direttori quali Abbado, Bychkov, Blomstedt, Chailly, Von Dohnanyi, Eschenbach, Haitinik, Masur, Nagano, Marri­ner, Pappano, Sawallisch, Welser-Möst. Inoltre Diener si è esibita in concerti e opere liriche dirette da Boulez, Chailly, Gielen, Giordano, Levine, Maazel, Muti, Norrington, Janowski, Jurovsky e Viotti.

I suoi impegni nella stagione 2014/15 comprendono Isolde a Strasburgo oltre a numerosi concerti a Liegi, Pechino, Bologna, Tokyo e Parigi.