Dal giovane Wagner all'ultimo Verdi

 

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Da Wagner a Verdi da Gluck a Wolf-Ferrari, capolavori  molto amati dal pubblico e una  produzione dedicata  alla danza classica caratterizzano la Stagione 2014 - 15 del Teatro Verdi di Trieste che si articola in sette appuntamenti, dal 18  dicembre 2014 al 5 luglio 2015, ripartiti in sei  turni di abbonamento, tre serali con inizio alle ore 20.30 e tre pomeridiani  con inizio alle ore 16.00. Nella formulazione del programma si è voluto privilegiare la messa in scena di grandi capolavori da tempo assenti o addirittura in prima assoluta a Trieste come recentemente per Rape of Lucretia di Britten, Clemenza di Tito e Il re pastore di Mozart .
Quest’anno è l’opera Das Liebesverbot oder Die novize von Palermo (Il divieto d’amaredi  Richard Wagner a dar seguito a questa impostazione. Al sommo compositore tedesco infatti è dedicata l’apertura, con quest’opera in prima assoluta per il “Verdi” di Trieste e rappresentata in Italia un’unica volta, nel 1991 al Teatro Massimo di Palermo.
Das Liebesverbot è  il secondo  lavoro composto da Wagner negli anni giovanili  dopo Die Feen (Le fate), ma fu rappresentato per primo al Nationaltheater di Magdeburgo nel marzo 1836.   Il libretto in 2 atti fu scritto dal compositore stesso ed è liberamente tratto dalla commedia di Shakespeare Measure for Measure  con diverse varianti, di cui la più importante è l’ambientazione della vicenda a Palermo, anziché nella Vienna immaginaria dell’autore. Con l’ambientazione in una città del Sud Europa Wagner- come scrisse nel suo Diario - intense porre l’accento sull’intrigo come “contrasto tra la glorificazione della libera sensualità mediterranea contro l’ipocrisia puritana dello spirito teutonico”. Tema centrale dell'opera  infatti, è l'aspirazione a un eros libero, non più costretto entro una morale rigida e bigotta; un tema che si ripresenterà con grande profondità in altre opere di Wagner, come Tannhäuser, La Valchiria e Tristano e Isotta dove l'abbandono all'amore conduce gli amanti a un lotta tragica contro l'ordine sociale che li circonda. Sul versante musicale   il lavoro presenta già in nuce interessanti stili wagneriani (come la trama dei Leitmotive). Sul versante drammaturgico, trattandosi di una commedia, nel Divieto d'amare, è ovvia la conclusione  a lieto fine. Al momento finale della calata del sipario infatti si assiste al sopravvento di un  carnevale orgiastico a cui partecipa l’intera popolazione.
 Lo spettacolo si rappresenta nella messa in scena ideata dal regista tedesco Aron Stiehl con le scene di Jürgen Kirner, i costumi di  Sven Bindseil e le luci di Christian Schatz. Si tratta di una nuova produzione del Bayreuther Festspiele (BF-Medien GmbH) e l’Oper Leipzig in collaborazione con  la Fondazione lirica triestina. La concertazione e direzione d’orchestra è affidata allo slovacco Oliver von Dohnányi che avrà a disposizione, nei ruoli principali,  un cast di cantanti che hanno già debuttato l’opera, quali: Tuomas Pursio, Lydia Easley, Mark Adler, Zoltan Nagy,  Anna Schoeck.
Lo spettacolo si rappresenta il 18, 20, 21 dicembre 2014, 2, 3, 4 gennaio 2015.

Dalla novità assoluta ad un “evergreen”:  Nabucco di Giuseppe Verdi è una delle opere del compositore che ogni volta che viene messa in scena è sempre accolta con grande successo dal pubblico degli appassionati. L’allestimento in cui viene rappresentata  è coprodotto dal “Verdi” con  i Teatri di Padova e di Bassano del Grappa per la regia di Stefano Poda che è anche ideatore delle scene, dei costumi e del disegno luci. Interpellato sul suo lavoro Poda, da oltre vent’anni in carriera espletata per lo più  all’estero,  così si esprime:   “L’intento è quello di recuperare la magia dell’arte pura…  Il mio Nabucco non è solo il “va pensiero”. E’ la pietra miliare da cui è partito un modo nuovo di intendere il teatro d’opera italiano, capace di fondere i grandi quadri della storia del passato con l’intensità delle espressioni individuali, fissate nella grandezza di una partitura che dimostra ancora ai giorni nostri una vibrante e sorprendente attualità”.  Le regie di Poda hanno il pregio di consentire sempre diverse  chiavi di lettura e di interpretazione in modo da poter essere comprese sia dal melomane che dallo spettatore “novizio”. Il cast è formato da Dimitra Theodossiou e Tiziana Caruso interpreti del  ruolo di Abigaille; Sebastian Catana e Kiril Manolov interpreti di Nabucco; Mikheil Sheshaberidze, Ismaele;   Ernesto Morillo  e  Michail Ryssov si alternano nel ruolo di Zaccaria e  Marina Comparato interpreta Fenena. Sul podio il M° Giampaolo Bisanti che guiderà nell’esecuzione Orchestra e Coro del “Verdi” quest’ultimo, chiamato in questa occasione ad una emozionante e protagonistica esibizione. Lo spettacolo si rappresenta il 29 e 31 gennaio, 1, 6, 7 e 8 febbraio 2015.

Terzo titolo in cartellone,  Orfeo ed Euridice  di Christoph Willibald Gluck è una “favola” malinconica ed appassionata, composizione di altissima classe della cultura settecentesca firmata da  Gluck nel 1762 che si presenta in tutto il suo valore rivoluzionario di “rottura” rispetto all’opera seria e alle sue convenzioni.
Affidato alla bacchetta del M° Filippo Maria Bressan, il cast vedrà in palcoscenico Laura Polverelli e Marina Comparato nel ruolo di Orfeo, Cinzia Forte e Larissa Alice Wissel in quello di Euridice. Lo spettacolo era assente dalla programmazione del Teatro Verdi dal 1995, vent’anni infatti, separano l’ultima messa in scena con questa produzione il cui inserimento nella stagione lirica 2014 – 15  è un omaggio al compositore nel trecentesimo anniversario della nascita (2 luglio 1714). L’opera sarà presentata  nel rigore e purezza  originarie delle versione viennese. Denis Krief, drammaturgo e regista oltre che autore delle scene e dei costumi, vede il mito di Orfeo ed Euridice  come un amore che sovverte le leggi della Natura, commuove gli dei e vince anche la morte.
Lo spettacolo è un allestimento della Fondazione Teatro del Maggio Musicale Fiorentino e si rappresenta il 5, 7, 8, 13, 14, 15 marzo 2015.

Sarà poi in scena,  dopo 22 anni di assenza, Il Campiello di Ermanno Wolf-Ferrari, compositore e   musicista colto e raffinato. Il libretto dell’opera si rifà a  Carlo Goldoni, massimo rappresentante della comicità settecentesca e maestro della commedia italiana, che ha ispirato  una vasta gamma di opere fino al secondo Ottocento e primo Novecento. Gli esiti dei lavori tratti da Goldoni  più fortunati e duraturi furono quelli di Ermanno Wolf-Ferrari concittadino, grande esperto ed estimatore del celebre drammaturgo  e che è ricordato infatti  soprattutto per il suo teatro comico, venato di malinconia. Cinque sono le opere goldoniane da lui composte, anche se solo I quatro rusteghi (1906) e Il campiello  (1936) hanno avuto successo e diverse rappresentazioni in Italia. 
La trama è l’occasione  per un dar vita a un fresco e satirico caleidoscopio di personaggi, tutti residenti nel Campiello che è il vero protagonista dell’opera. I veneziani, tutti popolani, si incontrano e scontrano con i “forestieri” di classe sociale superiore dando vita a una “folle giornata” in cui le varie coppie di giovani innamorati si prendono, si lasciano e si rappacificano, fino al classico “lieto fine”.     
Questo nuovo allestimento è affidato al regista Leo Muscato che ha già dato prova in Italia e all’estero di saper fondere la tradizione teatrale italiana con l’innovazione. Muscato scandisce l’azione in tre epoche: il primo atto è ambientato nel Settecento goldoniano, quando nasce il primo «Campiello»; il secondo atto nel 1936, quando Wolf-Ferrari ne crea la musica; il terzo è ambientato nei  giorni nostri. L’idea che si vuole trasmettere allo spettatore  è che il campiello, ovvero la piazzetta su cui si affacciano  case povere di residenti poveri, è qualcosa di stabile, come stabile è l’opera immortale di Goldoni che compare anche come personaggio etereo sulla scena a controllare i “suoi” personaggi. Ecco nella sua dichiarazione il messaggio che il regista ha voluto trasmettere: «Così il nostro Campiello diventa “la parte per il tutto” di una Venezia che si trasforma, fino a diventare un enorme museo a cielo aperto, depredato da un turismo selvaggio, molto diverso dall’idea di viaggio e di scoperta insita nella vita stessa di Goldoni”.  Lo scenografo Tiziano Santi, per parte sua,  prendendo spunto dai diversi palazzi veneziani, porta  lo spettatore all’interno del campiello, che cambia parte del suo aspetto col passare dei secoli, da Goldoni, a Wolf-Ferrari, fino ai giorni nostri, senza comunque smarrire l’ identità originaria, dettata non solo dal luogo – Venezia è eterna – ma soprattutto dai suoi abitanti. La costumista Silvia Aymonino e il light designer Alessandro Verazzi completano lo staff che affianca Muscato  nella  messa in scena. Nel cast figurano una veneziana “doc” come Daniela Mazzucato già beniamina del pubblico triestino,    Alessandra Marianelli, Rita Cammarano, Alessandro Scotto di Luzio, Patrizia Orciani, Max René Cosotti, Cristiano Olivieri, Filippo Morace, Clemente Antonio Daliotti,  Nicolò Ceriani. Debutto triestino per il direttore M° Francesco Cilluffo. Lo spettacolo è una coproduzione tra il Teatro del Maggio Musicale Fiorentino e la Fondazione Teatro Lirico “Giuseppe Verdi” di Trieste e si rappresenta il   9, 11, 12, 17, 18, 19 aprile 2015.

In maggio si terrà l’appuntamento con il Balletto  con una proposta che da sempre ammalia gli appassionali di Danza classica: Il lago dei cigni nella esecuzione dei solisti e corpo di ballo della SNG Opera in Balet Ljubljana. La fiaba del principe Siegfried, della bella principessa Odette nonché della demoniaca Odilie e del mago cattivo Rotbarth, musicata da Petr Ilič Čajkovskij, è senza dubbio l’opera più popolare  e quasi insostituibile lavoro nel repertorio di tutte le compagnie di danza del mondo. In questa produzione con i Solisti ed il Corpo di ballo della SNG Opera in Balet Ljubljana , le corerografie sono   di   Lynne    Charles, le scene di Vadim Fiškin e Miran Mohar, i costumi di Uroš Belantiče,  le luci di A. J. Weissbard. Dirige l’Orchestra  del “Verdi” il M° Marko Gašperšič. L’ospitalità della produzione del Teatro di Ljubljana rientra nel progetto di collaborazione cultuale di respiro europeo proposta e voluta  dal Teatro Verdi in accordo con il Comune di Trieste e  il Ministero della Cultura sloveno.
Lo spettacoli si rappresenta il 7, 8, 9, 10, 12 e 13 maggio 2015

Per il  sesto titolo del cartellone sarà in scena  Don Pasquale di Gaetano Donizetti. Si tratta di un riallestimento in coproduzione tra il Teatro Comunale di Bologna e il Teatro Verdi di Trieste firmata da Stefano Vizioli che ha progettato una regia in cui le scene e costumi  raffinati e sontuosi di Susanna Rossi Jost e il disegno luci di Franco Marri rimandano a una Roma neoclassica solare e rilassata e mostra dapprima un interno molto curato, ricco di ricordi che denota le passioni del protagonista. Poi, come in un gioco, la casa diventa una scatola magica che si chiude, gira, si scompone, si riapre. All'esterno Norina è su una spiaggia, il mare sullo sfondo, in netto  contrasto con il mondo chiuso e asfittico di Don Pasquale, la ragazza si rivela immediatamente indipendente, libera, combattiva e provoca uno scombussolamento totale nella casa dell'anziano: è come un vento nuovo. Vizioli spiega: "Ho cercato di evitare un sovraccarico di cose che avrebbe messo in ombra i caratteri. E con quella casa che si trasforma come il Lego, lasciando intravedere il mare e i ruderi come fosse Ostia antica, ho tentato di rendere il senso di gioco, di leggerezza"… E continua: “con questa partitura cadono definitivamente i vecchi caratteri, le maschere. Siamo gia' sul ponte che porta al Falstaff verdiano. L' anima del Don Pasquale e' divisa tra comicita' e malinconia. Non e' possibile concepire una regia dove il personaggio di Don Pasquale non sia vincitore morale: il pubblico parteggia per lui…. E gli spettatori devono divertirsi, uscire da teatro contenti. La cosa peggiore che puo' accadere a un regista e' di annoiare il suo pubblico".
Il cast vede nel ruolo protagonista Andrea Concetti, Norina è interpretata da Mihaela Marcu e Larissa Alice Wissel; Ernesto è Giorgio Misseri e Alessandro Scotto di Luzio. Infine il dottor Malatesta è interpretato da Federico Longhi. Dirige il M° Hirofumi Yoshida.
Lo spettacolo si rappresenta il 28, 30, 31 maggio, 5, 6, 7 giugno 2015.

E dalla comicità di Don Pasquale  si passa a quella di Falstaff, l’ ultimo capolavoro di Giuseppe Verdi e opera scelta per chiudere la stagione  2014-15  della Fondazione lirica  triestina. L’ edizione  è curata dal regista  Roberto De Simone con le scene di Nicola Rubertelli e i costumi di Zaira De Vincentiis. Dell’opera, la cui partitura è ricca di preziosità ed è improntata a un umorismo di velata malinconia, il regista Roberto De Simone dà  una lettura rispettosa delle atmosfere e suggestioni shakespeariane,  pur non rinunciando alla propria napoletanità le cui gag si ispirano alla commedia dell’arte  con un risultato  moderno e al tempo stesso tradizionale.
La semplicità delle scene, composte di pochi ma suggestivi elementi, l’uso sapiente delle luci, si abbina a una scelta di costumi che richiamano fortemente la commedia dell'arte e il teatro shakespeariano, ampiamente e correttamente citato in tutta la messa in scena. "Per Falstaff il compito del regista è arduo – ha dichiarato De Simone – perché deve mettere in rapporto un musicista dell’Ottocento e un libretto che, per quanto rivisitato, è ispirato a Shakespeare, e quindi il regista deve porsi il problema di cosa rendere nei confronti dell’autore cosa in quello del musicista. Falstaff è un personaggio mitico, al di sopra dei giudizi morali, affamato, per certi aspetti simile a Gargantua, e bisogna rendere l’aspetto comico dell’opera che non è la comicità della commedia borghese ma quella del teatro di piazza, dei clown.
E poi c'è il mondo femminile, in cui troviamo elementi di esoterismo, di magia: Falstaff riconosce alle donne un potere antico, quello delle fate, che non è possibile scalfire".
Nel cast Falstaff è interpretato nel corso delle recite da Alberto Mastromarino in alternanza con Kiril Manolov. Accanto a loro la Alice Ford di Eva Mei, la Nannetta di Mina Yamazaki, la Meg Page di Sofia Koberidze. Nel cast anche Domenico Balzani (Ford), Tony Bardon (Fenton). Sul podio dell’Orchestra del Verdi José Miguel Pérez-Sierra di cui ricordiamo l’applaudito debutto sul podio triestino  nella direzione de “L’occasione fa il ladro” di Rossini.
Lo spettacolo si rappresenta nell’allestimento realizzato dalla Fondazione Petruzzelli e Teatri di Bari  il 25, 27 e 28 giugno, 3, 4, 5 luglio 2015.

Tra I direttori spiccano i nomi di Filippo Maria Bressan, Gianpaolo Bisanti, Hirofumi Yoshida e José Miguel Pérez Sierra accanto a direttori  che il pubblico vedrà per la prima volta sul podio triestino come  lo slovacco Oliver von Dohnànyi, Francesco Cilluffo e lo sloveno Marko Gaspersic.
Per le regie i nomi di Roberto De Simone, Leo Muscato, Stefano Poda,  Aron Stiehl, Stefano Vizioli qualificano ai più alti livelli gli spettacoli in cartellone.

Alla valenza artistica della programmazione concorrono gli organici dell’Orchestra,  del Coro guidato da Paolo Vero e  dei comparti tecnici e amministrativi per i quali il Teatro ha intessuto collaborazioni artistiche capaci di esaltarne la professionalità. Un esempio  è la messa in scena di Nabucco che i Laboratori del “Verdi” hanno realizzato per il Circuito Teatrale del Veneto dove l’opera è stata rappresentata nei teatri di Bassano del Grappa, Padova e Rovigo nel 2012/13  e che poi è stata proposta anche a Udine e Pordenone con rappresentazioni che hanno registrato il tutto esaurito e la standing ovation.
 
In relazione alla Stagione Lirica programmata, la Fondazione propone quest’anno una compagnia di canto che vedrà alcuni ruoli principali interpretati da altri artisti a rotazione in tutti i turni di abbonamento ad eccezione delle “prime” (turno A).
Inoltre, si è tenuto in massimo conto la sostenibilità economica da parte del pubblico mantenendo invariati i prezzi di abbonamento e di botteghino.
Con  l’obiettivo di favorire l’accesso a Teatro  di un pubblico più vasto e nuovo, una particolare attenzione è stata riservata ai gruppi e alle famiglie con prezzi agevolati e al  pubblico giovane che anche quest’anno potrà usufruire dell’abbonamento “Carta Giovani” .
La campagna abbonamenti è già aperta e si chiude il 18 dicembre 2014. Le richieste di nuovi abbonamenti, da formulare alla Biglietteria sugli appositi moduli, saranno esaminate, a conclusione della campagna rinnovo abbonamenti. I posti verranno attribuiti seguendo l’ordine cronologico di arrivo delle richieste.

La vendita dei biglietti per tutti gli spettacoli del cartellone inizierà martedì 9  dicembre 2013.
www.teatroverdi-trieste.com