L’Ape musicale

rivista di musica, arti, cultura

 

Il violino di Anne-Sophie

 di Luis Gutierrez

Strepitosa affermazione della grande solista nel Concerto per violino e orchestra di Čajkovskij. Sul podio Riccardo Muti, che ha anche garantito insieme con i Wiener Philarmoniker, una bellissima esecuzione della Seconda Sinfonia di Brahms.

SALISBURGO, 16 agosto 2015 - I Wiener Philharmoniker hanno individuato come tema per i loro concerti al Festival di Salisburgo 2015 e 2016 l'interpretazione di opere che hanno debuttato per la loro istituzione. Quest'anno Bohuslav Martinů, Anton Bruckner, Pyotr I. Čajkovskij, Johannes Brahms, Gustav Mahler e Franz Schmidt.

Il concerto cui faccio riferimento ha visto in programma due opere in Re maggiore, il Concerto per violino e orchestra, op. 35 di Tchaikovsky e la Seconda Sinfonia, op. 73, di Brahms. La prima ha debuttato il 4 de dicembre del 1881 con Adolph Bronsky al violino e la seconda il 30 dicembre del 1877, sotto la direzione di Hans Richter in entrambi i casi. Oggi Riccardo Muti è sul podio e Anne–Sophie Mutter è la solista del concerto di Čajkovskij.

Confesso che il concerto per violino è uno dei miei piaceri proibiti. Perché proibiti? Perché ci sono intenditori che pensano che non sia abbastanza intellettuale per essere buona musica, o meglio, come proclamava Eduard Hanslick, sa troppo di slavo; fatto sta che i momenti più slavi di Čajkovskij son quelli che più mi piacciono e interessano. A mio parere, poche opere di questo genere contengono tante melodie trattate con un Romanticismo estremo, cioè esaltando i sentimenti nel massimo grado possibile. Questo capita nel primo movimento, quando il violino tace in due occasioni e lascia l'orchestra sola a intonare una melodia semplicemente indimenticabile. Quindi, dopo queste due esplosioni emotive, il violino solo, piuttosto quella meraviglia di solista che è la signora Mutter, ha dato prova della sua interpretazione di temi difficili da realizzare così piano che se uno spillo fosse caduto sul pavimento della Grosses Festpielhaus avrebbe fatto l'effetto di una cannonata. Credo che anche gli asmatici avranno trattenuto il respiro in questi momenti. La Canzonetta del secondo movimento ha poi condotto verso il momento più passionale del concerto, l'allegro vivacissimo del terzo movimento, nel quale le corde del violino della signora Mutter si sono accese al calor bianco, e perfino liberando un po' di quell'aroma passionale che la virtuosa ha impresso al suo strumento. Alla fine, il pubblico ha applaudito come posseduto dalla perfezione e dalla passione espresse dalla grande Anne–Sophie.

Dopo l'intervallo, l'Orchestra e Muti ci hanno offerto una bella interpretazione della Seconda Sinfonia di Brahms, probabilmente musica di maggior qualità rispetto a quella del russo. Anche questa è stata accolta da un grande applauso del pubblico, che, tuttavia, era rimasto stremato dopo l'esibizione della Mutter.

© Salzburger Festspiele / Marco Borrelli


 

 

 
 
 

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