Cattive ragazze

 di Giuliana Dal Piaz

Nel panorama variegato del Toronto Fringe Festival s'impone all'attenzione il lavoro dell'italo-canadese Rosanna Saracino.

TORONTO, 15 luglio 2017 - A Toronto – e più in generale in Canada – l’estate è la stagione del teatro di prosa, mentre nel resto dell'anno dominano l’opera e la musica classica. Ogni provincia canadese ha i proprî eventi ma l’Ontario è caratterizzato da quelli più “antichi” e maggiormente noti anche fuori dai confini nazionali. Oltre ai due grandi festival di prosa a Niagara-on-the-lake (lo “Shaw Theatre Festival”, dedicato a George Bernard Shaw e ad altri autori suoi contemporanei) e a Stratford (festival dedicato a William Shakespeare), nel mese di luglio Toronto ospita – come fanno anche altre undici città canadesi – il “Fringe Festival”, sostenuto dalla municipalità e da enti privati, nel quale trovano posto autori, registi e produttori che hanno già un certo nome, almeno in città, e molti altri assolutamente sconosciuti, ai quali viene offerta la possibilità di presentarsi e sottomettersi al giudizio del pubblico. Gli eventi non sono, infatti, sottoposti alla selezione di una qualche commissione artistica, ma ammessi per sorteggio, e solo il successo riscosso presso il pubblico può determinarne l’eventuale futuro.

Come recita il suo sito web, il Toronto Fringe Festival fu fondato nel 1989, ispirandosi al ‘fringe movement’ mondiale, da un gruppo di artisti “indie” (ossia “indipendenti”) allo scopo di offrire ai “marginali” dello spettacolo dal vivo – quelli dell’off-off-Broadway, ad esempio – una piattaforma per la creazione di arte a un livello di base (grassroots level, indica la base di un partito o di un’organizzazione, distinguendola dalla dirigenza). “È teatro fatto dal popolo, per il popolo”.

Come ci si può immaginare, nel Fringe Festival c’è molta zavorra che a volte non vale la pena nemmeno vedere e tanto meno ricordare; ha tuttavia il grande merito di mostrare le tendenze della cultura “underground” e improvvisamente vi si può trovare un’opera speciale, che vale certamente la pena vedere e rivedere, ricordare e far conoscere.

È il caso quest’anno dell’atto unico NASTY (Malvagia) creato, scritto e diretto da Rosanna Saracino con la sua compagnia Maelstrom Art Collective, un pezzo teatrale nato dall’idea di esplorare alcuni famosi personaggi femminili del passato sui quali la storia ha posto un marchio di malvagità.

Sfruttando abilmente le possibilità scenografiche del piccolo Annex Theatre, con la sua squadrata piattaforma centrale e le due brevi scalinate laterali, la compagnia mette in opera delle coreografie collettive che sono di per sé una narrazione: le voci, i gesti, i passi, i giochi di luce, accompagnano l'autopresentazione di ognuno dei personaggi – esponendo prima i fatti storici, poi dando non esattamente la giustificazione degli atti commessi, ma almeno un tentativo di spiegazione del proprio comportamento. Sorprende un poco, tra l’altro, trovare tra le ‘donne cattive’ della storia la poetessa messicana Sor Juana Inés de la Cruz (interpretata da una bravissima Sofía Rodríguez), la cui voce di cultrice della bellezza e delle arti, certamente ribelle ai costumi del tempo, fu ripetutamente “soffocata” dalla gerarchia ecclesiastica della Nuova Spagna.

Tutti i personaggi sono definiti da brevi monologhi, accompagnati ognuno da motivi musicali e movimenti del gruppo adeguati all’epoca storica e alla narrazione. Il testo è essenziale, poetico, efficace: durante i cinquantaquattro minuti dello spettacolo, in cui sono numerosi i tocchi di humour e di satira, non si verifica un solo momento di caduta di tensione o di tono, mentre perfino l’irriverenza femminista è mantenuta a livelli di sostanziale buon gusto. Opera corale, NASTY vede impegnati tredici giovani artisti canadesi, tutti bravi – alcuni molto bravi, come ad esempio Kit Boulder, Denise Norman,Tea Nguyen e Nikolas Nikita.

Straordinario il talento drammaturgico e di coreografia teatrale dell’italo-canadese Rosanna Saracino, già molto nota nel mondo teatrale di Toronto, dove – oltre a far parte del Collettivo Maelstrom – insegna da anni regia e recitazione presso la Randolph Academy for the Performing Arts. Pienone di pubblico a tutte le repliche dello spettacolo, e tantissimi applausi entusiasti.

Toronto, 15-VII-2017. The Annex Theatre, 5-15 luglio. The Toronto Fringe Festival 2017. NASTY, testo, coreografia e regia di Rosanna Saracino. Assistente regista: Shannon Dickens. Direttore di scena: Caitlin Brenneman. Luci: Gabriel Cropley.

Interpreti:

Uche Ama – Nziga Mbande, 1583-1663, regina di Angola;

Kit Boulter – Vesta Tilley, 1864-1952, attrice inglese di cabaret in vesti maschili;

Joella Crichton – Sojourner Truth, 1797-1883, abolizionista sudafricana;

Nickeshia Garrick – Oshun, dea dell’amore e delle dolci acque in Nigeria;

Annelise Hawrylak – Léa Papin, 1911-1982(?), omicida in Francia di due donne;

Maighdlin Mahoney – Irma Grese, 1923-1945, guardia di campo di concentramento;

Tea Nguyen – Wu Zetian, 624-705, unica donna imperatore della Cina;

Nikolas Nikita – Medusa, personaggio della mitologia greca traasformata in Gorgone;

Denise Norman – Lilith, prima donna e moglie di Adamo nel folklore ebraico;

Jordi O’Dael – Alice Kyteler, 1263-1325 (?), la prima donna di cui si registra la condanna per stregoneria in Irlanda;

Sofía Rodríguez – Sor Juana Inés de la Cruz, 1651-1695, poetessa e filosofo, monaca gerolomina nel Messico coloniale;

Heath V. Salazar – Ade, divinità dell’aldilà e della morte nella mitologia greco-romana;

Shai Tannyan – Elizabeth Báthory, 1560-1614, contessa ungherese considerata la peggior assassina seriale della storia.