L’Ape musicale

rivista di musica, arti, cultura

 

Natale nel balletto

 di Valentina Anzani

Atmosfere natalizie al Teatro Comunale di Bologna con Lo schiaccianoci del Balletto di Milano

Bologna, 29 dicembre 2018 (recita delle ore 18) – Per il 2019 il Teatro Comunale di Bologna ha programmato, accanto a quelle d’opera e sinfonica, una stagione interamente dedicata alla danza, che vedrà susseguirsi sul palcoscenico della Sala Bibiena interpreti di alto livello come Svetlana Zakharova (nel suo spettacolo Amore), il corpo di ballo del Teatro San Carlo di Napoli (nel Lago dei cigni), l’ensemble giovane del Ballet Nice Méditerranée (impegnati in un Trittico) e la compagnia di danza moderna Zappalà (che si esibirà in Instrument Jam). Ma la programmazione è intanto iniziata già pochi giorni prima della fine dell’anno passato, con Lo Schiaccianoci di Pëtr Il’ič Čajkovskij del Balletto di Milano, replicato per quattro volte tra il 29 e il 31 dicembre (con due recite, una pomeridiana e una serale, il giorno della Prima).

La coreografia di Federico Veratti segue la versione tradizionale della fiaba, mettendo in scena una festa natalizia, con i balli degli adulti (di cui si è apprezzata la caratterizzazione di ogni coppia, in particolare della madre e del padre di Clara, Giulia Simontacchi e Germano Trovato), i giochi dei bambini (tra loro, spassosissimo il fratellino Fritz di Mattia Imperatore) e l’arrivo dell’amico di famiglia Drosselmeyer (Alessandro Orlando) carico di doni, tra cui il colorato soldatino per la protagonista Clara (Giordana Roberto).

Coincide con l’originale anche la narrazione del sogno di Clara, che, una volta che gli ospiti se ne vanno, si addormenta e trasforma il suo giocattolo in un principe (Federico Mella), con il quale sconfigge mostruosi topi e intraprende viaggi fantastici. Questi sono sintetizzati dalle famosissime danze Spagnola (interpretata da Irene Criscino, Germano Trovato), Cinese (Giulia Simonatacchi, Federico Micello), Russa (Angelica Gismondo, Alessandro Torrielli), Pastorale (Marta Orsi, Giulia Cella, Mirko Casilli), tra cui si distinguono per sensualità i ballerini della Danza Araba, Arianna Capodicasa e Silvio Morelli.

Di pari effetto sono sia le scene d’insieme (in particolare la danza dei fiocchi di neve in chiusura del primo atto), che gli assoli o passi a due: la produzione passa dai momenti gioiosi, divertenti, nel primo atto, a un romanticismo pronunciato e coinvolgente (soprattutto nei bellissimi passi a due tra il principe e Clara). Tali scarti sono sottolineati anche dai mutamenti scenografici e di luci. La scenografia (di Marco Pesta) è agile, fatta di tendaggi che si sollevano e fondali che spariscono, per far emergere un paesaggio innevato: i costumi (Atelier Bianchi) fanno il resto, riempiendo la scena di morbidi veli e colori.

La formazione di danzatori è composta di giovani, chiaramente in via di sviluppo professionale, e lo spettacolo – che pur offre alla vista e all’udito una piacevolissima, emozionante atmosfera festosa, di calore familiare, di accoglienza e di allegria – è costellato da alti e bassi: la bacchetta di Gianmario Cavallaro sembra rinsaldare le briglie sull’Orchestra del Teatro Comunale solo abbondantemente dopo la metà del primo atto e alcune scelte scenografiche appaiono poco efficaci (come il fragilissimo albero di Natale, o la testa posticcia dello Schiaccianoci).

Ciononostante, in generale lo spettacolo – pieno di brio e non a caso adattissimo per le feste natalizie – è molto apprezzato. Tra i presenti, un pubblico decisamente giovane, forse anche per l’orario pomeridiano: già questo è un successo per la nuova proposta dedicata alla danza, segno di maggiore apertura del teatro felsineo verso la città, nell’intento di coinvolgimento di un pubblico che non è solo quello abituale.

foto Rocco Casaluci


 

 

 
 
 

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