L’Ape musicale

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Don Giovanni a Salzburg

Seduzione e terrore

 di Luis Gutierrez

Nella ripresa di Don Giovanni al Festival di Salisburgo dominano le voci maschili: Ildebrando D'Arcangelo e Luca Pisaroni non temono confronti nei panni del Burlador e di Leporello; Paolo Fanale è un elegante Don Ottavio. 

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Da Salisburgo leggi anche: Manon Lescaut (ITA); Così fan tutte (ITA/ES); Faust (ITA/ES); Die Liebe der Danae (ITA/ES); Le nozze di Figaro (ITA/ES)

SALISBURGO 13 agosto 2016 - Questa produzione di Don Giovanni ha debuttato nel 2014 e torna senza variazioni per quel che concerne la messa in scena (leggi la recensione).

I due ruoli maschili principali, Don Giovanni e Leporello, sono stati interpretati nuovamente da Ildebrando d’Arcangelo e Luca Pisaroni. Ben pochi bassi cantanti potrebbero farlo meglio di loro, come hanno confermato mostrandosi in forma spettacolare per questa recita. Il soprano moldavo Valentina Nafornita è tornata a incarnare Zerlina e ancora non ho capito perché sia tanto apprezzata in Austria, giacché a mio parere non si distingue al di sopra della media dei soprani che si esibiscono a Salisburgo e Vienna, per esempio. Il giovane baritono Iurii Samoilov ha cantato molto bene il ruolo di Masetto, con il quale molti grandi mozartiani hanno mosso i primi passi.

L'italiana Carmela Remigio è stata una buona Donna Anna, niente di più, e Layla Claire una Donna Elvira di livello ben più basso. Quando Elvira dà inizio al sestetto del secondo atto “Sola sola in buio loco” sento normalmente la necessità di salire sulla scena per la sua paura infantile. In questa occasione non ho sentito nulla.

Come nel 2014, la versione eseguita fu quella ibrida che Mozart mai ascoltò. Ciò ha sortito esiti diversi, perché abbiamo dovuto ascoltare “Mi tradì quell’alma ingrata” con una Elvira scadente, ma abbiamo anche potuto apprezzare il Don Ottavio di Paolo Fanale, elegante sia in “Dalla sua pace” sia in “Il mio tesoro intanto”. Il Commendatore è stato interpretato con solidità da Alain Coulombe.

Un dettaglio curioso va ricordato: durante la scena del cimitero si è utilizzato il busto di colui che era stato il Commendatore nel 2014, Tomasz Konieczny, che a posteriori potrebbe esigere un "diritto d'immagine".

La direzione di Alain Altinoglu a capo dei Wiener Philharmoniker e del Konzertvereinigung Wiener Staatsopernchor è stata eccellente e il maestro si è distinto anche per la cura personale dei recitativi al fortepiano. Del pari si sono distinti Lauro Komploj, al mandolino durante la serenata, e i giovani membri della Angelika-Prokopp-Sommerakademie deiWiener Philharmoniker, che interpretavano le tre danze della festa del primo atto e la “harmoniamusik” del finale. Altinoglu ha vinto un premio speciale per non aver interrotto la musica dopo la dannazione del libertino, attaccando senza soluzione di continuità il sestetto finale ed evitando così un attentato contro l'integrità dell'opera.

Il finale di Don Giovanni mi fa pensare ho appena vissuto momenti che mi hanno sedotto e terrorizzato, come capiterà di certo a tutti coloro i quali assistono a questa opera fondamentale del genio di Mozart. 

foto Ruth Walz


Seducción y terror

 por Luis Gutierrez

Don Giovanni regresa en Salzburgo y dominan las voces masculinas: Ildebrando D'Arcangelo y Luca Pisaroni non tienen rival en los papeles del Burlador y de Leporello, Paolo Fanale es un elegante Don Ottavio.

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De Salzburgo lee también: Manon Lescaut (ITA); Così fan tutte (ITA/ES); Faust (ITA/ES); Die Liebe der Danae (ITA/ES); Le nozze di Figaro (ITA/ES)

SALZBURGO, 13 de agosto 2016 - Esta producción de Don Giovanni se estrenó en 2014 y se presenta sin cambios en lo referente a la puesta en escena (ver reseña de producción en italiano y en español)

Los dos papeles masculinos principales, Don Giovanni y Leporello, fueron interpretados de nuevo por Ildebrando d’Arcangelo y Luca Pisaroni. Muy pocos bajos cantantes pueden hacerlo mejor que ellos, lo que confirmaron en forma espectacular en esta función. La soprano moldava Valentina Nafornita volvió a encarnar a Zerlina y sigo sin entender el porqué de tanto aprecio en Austria, pues en mi opinión su calidad no destaca sobre el promedio de las sopranos que cantan en Salzburgo y Viena, por ejemplo. El joven barítono Iurii Samoilov cantó un muy buen Masetto. Muchos grandes cantantes mozartianos han empezado cantando este papel.

La italiana Carmela Remigio fue una buena Donna Anna, nada más, y Layla Claire una Donna Elvira de nivel más bien bajo. Cuando Elvira inicia el sexteto del segundo acto al cantar “Sola sola in buio loco” siento normalmente la urgencia de subir al escenario para calmar su miedo infantil. En esta ocasión no sentí nada.

Como en 2014, la versión que se interpretó fue la híbrida que nunca oyó Mozart. Esto tuvo un resultado mixto pues hubo que oír “Mi tradì quell’alma ingrata” con una Elvira subpar, aunque pudimos escuchar al Don Ottavio de Paolo Fanale cantando “Dalla sua pace” e “Il mio tesoro intanto” en una forma elegante. Il Commendatore fue sólidamente interpretado por Alain Coulombe.

Un detalle curioso sucedió durante la escena del cementerio pues se empleó el busto de quien fuera Il Commendatore en 2014, Tomasz Konieczny, con quien lo comenté posteriormente a lo que dijo que debería exigir pago por “uso de imagen”,

La dirección de Alain Altinoglu al frente de la Orquesta Filarmónica de Viena y la Sociedad de Conciertos del Coro de la Ópera de Viena fue excelente, habiendo destacado el hecho de que fue el quien fue responsable de los recitativos desde el fortepiano. También destacaron Lauro Komploj interpretando la mandolina durante la serenata y los miembros jóvenes, algunos de ellos niños, de la Academia de Verano de la Filarmónica de Viena, que interpretaron las tres danzas del baile del primer acto y la “harmoniamusik” del final. Altinoglu ganó un bono especial al no interrumpir la música al fin de la condenación del pérfido, e iniciar sin pausa el sexteto final, evitando así un atentatorio contra la integridad de la obra.

El final de Don Giovanni me hace pensar que acabo de vivir momentos que me sedujeron y aterrorizaron, lo que pasará seguramente con todos aquellos que se acerquen a esta obra fundamental de la creación de Mozart. 

foto Ruth Walz


 

 

 
 
 

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