L’Ape musicale

rivista di musica, arti, cultura

 

Die Meistersinger von Nürnberg

"Sussurrare” Wagner

 di Pietro Gandetto

Semaforo verde alla Scala per i Meistersinger di Wagner. Note positive dalla concertazione di Daniele Gatti e dalla regia di Harry Kupfer. Il cast vocale è omogeneo per qualità e maturità esecutiva 

Milano – 2 aprile 2017. Semaforo verde alla Scala per una produzione dei Meistersinger che sarà ricordata dagli appassionati del genere con felice soddisfazione. Il merito di questo successo s’incentra in primo luogo sulla direzione di Daniele Gatti, che regala un Wagner intriso di poesia. Dal Preludio si è persuasi dall’idea che finalmente qui Wagner non sia uno tsunami di suono dal quale cercare riparo, ma un'imponente cattedrale orchestrale, funzionale alla scorrevolezza del canto, attraverso un’elastica ricerca del colore e dell’atmosfera più congeniali al momento scenico. L’arco narrativo sostiene la sua tensione per quasi tutta l’opera, e le pulsioni interne dettate da repentini mutamenti dinamici mantengono viva l’attenzione. Si alleggeriscono i volumi, si tornisce il suono, si accompagna l’orchestra con attacchi precisi e decisi. Insomma, una direzione dove nulla è lasciato al caso, e l’orchestra e il coro della Scala rispondono, regalando sogni. Il risultato: cinque ore e mezza di buona musica.

La produzione, proveniente da Zurigo, presenta una scena fissa a cura di Hans Schavernoch, che riproduce i ruderi della Chiesa di Santa Caterina, fasciati dalle impalcature conseguenti ai bombardamenti della seconda guerra. Sullo sfondo grattacieli moderni e una gru. La scena ruota su sé stessa, moltiplicando i punti di vista, le prospettive e creando quà e là pertugi tra i ponteggi, dove i personaggi si annidano per curiosare, sparlare e seguire la negoziazione sul concorso canoro. Predominano le tinte del grigio e del nero, ma melangiati in una combinazione del tutto elegante, fredda ma armonica e visivamente mai disturbante od opprimente. L’albero in fiore del secondo atto arricchisce di colori più caldi l’atmosfera fino ad arrivare alla sfilata delle corporazioni, che è un brillante insieme di maschere, pupazzi, carri allegorici. Le luci di Jürgen Hoffmann conferiscono dinamismo e scorrevolezza alla scena.

La regia di Kupfer, pur in assenza di spunti geniali, ha il pregio di esaltare le spiccate doti attoriali del cast. Su tutti, primeggia Michael Volle, che scolpisce un Sachs dalle dimensioni enormi. La vocalità imponente fa il paio con una fisicità altera che cattura lo sguardo. La parte vocale, tra le più esigenti, è gestita senza il minimo sforzo nonostante la presenza in scena per quasi tutta l’opera. Interprete ora autoritario, ora lirico, ora solenne come nell’epilogo finale, ora elegiaco, senza tuttavia mai risultare enfatico o retorico.

Artista totalmente differente, ma altrettanto efficace è Markus Werba che interpreta un accattivante Sixtus Beckmesser. L’emissione è sempre a fuoco per intonazione e agilità e la forza attoriale è intrisa di dinamismo e fascino, tutte doti già apprezzate nel Figaro della scorsa stagione (leggi la recensione).

Albert Dohmen, wagneriano esperto al debutto nel ruolo, è un elegante Pogner. Ottimo l’impasto vocale e scenico creato da Anna Lapkovskaja e Peter Sonn nella coppia degli innamorati, Magdalena e David.

Note meno felici da Jacquelyn Wagner nel ruolo di Eva, disomogenea rispetto al resto del cast, e da Erin Caves nei panni di Walther von Stolzing, che non ha saputo celare le evidenti difficoltà in acuto. Nel comprimariato, si distinguono per merito Detlef Roth in Kothner e Wilhelm Schwinghammer come Guardiano notturno, oltre a tutti gli apprendisti.

Si chiude, così, felicemente il settimo titolo di questa ricca stagione scaligera.

foto Brescia Amisano


 

 

 
 
 

Utilizziamo i cookie sul nostro sito Web. Alcuni di essi sono essenziali per il funzionamento del sito, mentre altri ci aiutano a migliorare questo sito e l'esperienza dell'utente (cookie di tracciamento). Puoi decidere tu stesso se consentire o meno i cookie. Ti preghiamo di notare che se li rifiuti, potresti non essere in grado di utilizzare tutte le funzionalità del sito.