L’Ape musicale

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la grotta di trofonio

Aria di gioventù

 di Gustavo Gabriel Otero

La grotta di Trofonio di Salieri coinvolge un pubblico variegato nella stagione della Ópera de Cámara del Teatro Colón.

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Buenos Aires, 30/04/2017 - La Ópera de Cámara del Teatro Colón è nata nel 1967; istituita ufficialmente nel 1969 ha ripreso, dopo diversi anni, la sua attività nel 2002 con la produzione dell'Occasione fa il ladro di Rossini. Nel 2004 si sono cominciate a realizzare tournée all'interno del Paese presentando diversi titoli. Un nuovo periodo di discontinuità a preceduto la riapertura nel 2016.

I principi fondamentali della Ópera de Cámara sono coinvolgere nuovo e diverso pubblico, promuovere giovani artisti. 

Le compagnie di canto hanno come punto di forza l'omogeneità, la gioventù e la versatilità scenica. A sua volta, rivolgendosi ad ambiti diversi non legati necessariamente all'opera, si verifica un gradito rinnovamento del pubblico. 

Per questa produzione della Grotta di Trofonio di Salieri, Diego Cosin, regista, ha impostato un'estetica tributaria del teatro comico, attuando un'ottima gestione delle dinamiche teatrali, una perfetta caratterizzazione dei personaggi e un risultato visivo accattivante. La scena, con vaghe allusioni alla Grecia anticaa, di Gastón Joubert è risultata perfetta, mentre le proiezioni di Natalio Ríos sono state cornice cangiante, chiara e intelligente. Dell'abituale qualità le luci di Rubén Conde, mentre i costumi di Isabel Guai si sono distinti per spirito arguto e coesione con l'estetica generale; discorso a parte meritano le acconciature, di eccellente fattura.

Martín Sotelo ha diretto con mano sicura, ottenendo dall'orchestra un buon risultato e adeguata coerenza stilistica.

Il cast ancora una volta si è distinto per omogeneità, e, se dobbiamo citare qualcuno in particolare, potrebbe essere (Dori) per la qualità e la sicurezza musicale come per la disinvoltura scenica.

Trinidad Goyeneche (Ofelia) si è disimpegnata con aplomb, Walter Schwarz ha dato autorevolezza al padre delle due innamorate (Aristone), Luciano Miotto è stato un potente Trofonio, mentre Josué Miranda (Artemidoro) e Mariano Fernández Bustinza (Plistene) hanno dimostrato vocalità ben timbrate e fraseggio espressivo nel caratterizzare i due amanti. 

Crédito Fotográfico: Máximo Parpagnoli. Gentileza Ópera de Cámara del Teatro Colón.


Aire de juventud

 por Gustavo Gabriel Otero

La grotta di Trofonio de Salieri de la Ópera de Cámara del Teatro Colón llega un público en varios ámbitos.

Buenos Aires, 30/04/2017 - El inicio de las actividades de la Ópera de Cámara del Teatro Colón se remonta a 1967; declarada oficial en 1969 retomó, luego de varios años, su actividad en el año 2002 con la producción de la ópera L’ occasione fa il ladro de Gioacchino Rossini. En el año 2004, comenzó a realizar giras por el interior del país, presentando diversos títulos. Luego fue discontinuada nuevamente y volvió a renacer en el año 2016.

Las ideas principales de la Ópera de Cámara son llegar al público en otros ámbitos y promover a jóvenes artistas.

La clave de los elencos es su homogeneidad, su juventud y su disponibilidad escénica. A su vez el paso por diversos ámbitos, no vinculados necesariamente a la ópera, genera una bienvenida renovación del público.

Por esta versión de la ópera de Salieri, Diego Cosin en la dirección escénica planteo una estética tributara del comic, logrando un muy buen manejo de las acciones teatrales, una perfecta caracterización de los personajes y un resultado visual atractivo. La escenografía con alguna vaga tendencia a la Grecia antigua de Gastón Joubert fue perfecta, mientras que las proyecciones de Natalio Ríos dieron marco cambiante a las escenas con inteligencia y claridad. Con la calidad de siempre la iluminación de Rubén Conde, mientras que el vestuario de Isabel Guai fue ingenioso y adaptado a la estética general, párrafo aparte merecen los peinados de excelente factura.

Martín Sotelo condujo con mano segura el conjunto orquestal, con buen resultado y adecuada coherencia estilística.

Del elenco vocal se destacó la homogeneidad y su hubiera que destacar a alguien podría ser Victoria Gaeta (Dori) por su calidad y seguridad musical y su desenvoltura escénica.

Trinidad Goyeneche (Ofelia) tuvo un aplomado desempeño, Walter Schwarz dio autoridad al padre de las enamoradas (Aristone), Luciano Miotto fue un potente Trofonio, mientras que Josué Miranda (Artemidoro) y Mariano Fernández Bustinza (Plistene) aportaron voces bien timbradas y de decir expresivo para caracterizar a los dos enamorados.

Crédito Fotográfico: Máximo Parpagnoli. Gentileza Ópera de Cámara del Teatro Colón.


 

 

 
 
 

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