L’Ape musicale

rivista di musica, arti, cultura

 

Indice articoli

Abbandonati alla tradizione

 di Gustavo Gabriel Otero

L'inaugurazione della stagione del Teatro Colón si affida a una lettura tradizionalmente corretta del capolavoro verdiano senza particolari sottigliezze.

en español

Buenos Aires, 12/03/2019 - Il Teatro Colón ha aperto la sua stagione lirica 2019 con una nuova produzione di Rigoletto di Verdi di scrupolosa correttezza vocale, ma che non desta entusiasmo. Maurizio Benini a capo dell'Orchestra stabile ha svolto un buon lavoro di concertazione sebbene talora l'esuberanza orchestrale sovrastasse la debita sottigliezza, come nel finale del primo quadro del primo atto. Una lettura tradizionale e discreta, con più forza che chiaroscuri.

Nel ruolo eponimo, Fabián Veloz ha messo in luce una voce ben timbrata e volume poderoso per delineare un Rigoletto di qualità.

Ekaterina Siurina è stata una Gilda molto buona, con qualche problema in ‘Caro nome’ ma una soddisfacente resa generale.

Il tenore Pavel Valuzhin come Duca di Mantova ha evidenziato una buon volume, emissione irregolare e acuti forzati.

Irrilevante lo Sparafucile di George Andguladze e travolgente Guadalupe Barrientos come Magdalena.

Ricardo Seguel ha mostrato il valore nei panni di Monterone mentre il resto del cast è stato sicuro e professionale.

Jorge Takla ha proposto una visione scenica tradizionale poco definita nella recitazione e con un unico colpo a effetto nella drammatizzazione del preludio con lo stupro della figlia del conte di Monterone rinchiusa poi in una gabbia, soluzione che ha scandalizzato qualcuno ma che alla fine non si accorda con l'autentica personalità del Duca, un seduttore che abbandona le sue conquiste e non un violentatore. 

Di buon livello i costumi d'epoca di Jesús Ruiz, di routine le luci di José Luis Fiorruccio e maestosa la scenografia di Nicolás Boni.

foto Maximo Parpagnoli e Arnaldo Colombaroli

Teatro Colón. Giuseppe Verdi: Rigoletto, libretto di Francesco Maria Piave, da Le roi s’amuse di Victor Hugo. Jorge Takla, regia. Nicolás Boni, scene. Jesús Ruiz, costumi. Otárola, video. Alejandro Cervera, coreografia. José Luis Fiorruccio. luci. Fabián Veloz (Rigoletto), Pavel Valuzhin (Duca di Mantova), Ekaterina Siurina (Gilda), George Andguladze (Sparafucile), Guadalupe Barrientos (Maddalena), Ricardo Seguel (il Conte di Monterone), Christian Peregrino (Marullo), Gabriel Centeno (Borsa), Sergio Wamba (Conte di Ceprano), Mariana Rewerski (Contessa di Ceprano), Alejandra Malvino (Giovanna), Sebastián Sorarrain (Usciere), Ana Sampedro (Paggio). Orchestra e Coro del Teatro Colón. Maestro del coro: Miguel Fabián Martínez. Maestro concertatore e direttore: Maurizio Benini.


Abandonado a la tradicion

 por Gustavo Gabriel Otero

El Teatro Colón inició su Temporada Lírica 2019 con una nueva puesta en escena de Rigoletto de Verdi de esmerada corrección general pero que no entusiasmó.

Buenos Aires, 12/03/2019 - El Teatro Colón inició su Temporada Lírica 2019 con una nueva puesta en escena de Rigoletto de Verdi de esmerada corrección general pero que no entusiasmó. Maurizio Benini al frente de la Orquesta Estable desarrolló un adecuado trabajo de concertación aunque por momentos el desborde orquestal primó sobre la sutileza como en el final del primer cuadro del primer acto. La lectura fue tradicional y discreta con más fuerza que claroscuros.

En el protagónico Fabián Veloz aportó su voz bien timbrada y su poderoso caudal para redondear un Rigoletto de calidad.

Ekaterina Siurina fue una muy buena Gilda con algunos problemas en ‘Caro nome’ pero de buena prestación general.

El tenor Pavel Valuzhin como el Duque de Mantua evidenció buen caudal, emisión irregular y agudos forzados.

Intrascendente el Sparafucile de George Andguladze y arrolladora Guadalupe Barrientos como Magdalena.

Ricardo Seguel mostró su valía como Monterone mientras que el resto del elenco fue seguro y profesional.

Jorge Takla propuso una visión escénica tradicional con poca marcación actoral y su único golpe de efecto fue la escenificación del preludio orquestal con la violación de la hija del conde Monterone y su encierro desnuda en una jaula, solución que escandalizó a algunos pero que finalmente no se aviene a la verdadera personalidad del Duque de Mantua que es un seductor que luego abandona sus conquistas y no un violador.

De buen nivel el vestuario de época de Jesús Ruiz, rutinaria la iluminación de José Luis Fiorruccio y grandilocuente la escenografía de Nicolás Boni.

foto Maximo Parpagnoli e Arnaldo Colombaroli

Teatro Colón. Giuseppe Verdi: Rigoletto, ópera en tres actos, libreto de Francesco Maria Piave, basado en “Le roi s’amuse” de Victor Hugo. Jorge Takla, dirección escénica. Nicolás Boni, escenografía. Jesús Ruiz, vestuario. Otárola, vídeo. Alejandro Cervera, coreografía. José Luis Fiorruccio. iluminación. Fabián Veloz (Rigoletto), Pavel Valuzhin (Duque de Mantua), Ekaterina Siurina (Gilda), George Andguladze (Sparafucile), Guadalupe Barrientos (Maddalena), Ricardo Seguel (El conde Monterone), Christian Peregrino (Marullo), Gabriel Centeno (Borsa), Sergio Wamba (Conde Ceprano), Mariana Rewerski (Condesa Ceprano), Alejandra Malvino (Giovanna), Sebastián Sorarrain (Ujier), Ana Sampedro (Paje). Orquesta y Coro Estable del Teatro Colón. Director del Coro: Miguel Fabián Martínez. Dirección Musical: Maurizio Benini.


Vuoi sostenere L'Ape musicale?

Basta il costo di un caffé!

con un bonifico sul nostro conto

o via PayPal

 



 

 

 
 
 

Utilizziamo i cookie sul nostro sito Web. Alcuni di essi sono essenziali per il funzionamento del sito, mentre altri ci aiutano a migliorare questo sito e l'esperienza dell'utente (cookie di tracciamento). Puoi decidere tu stesso se consentire o meno i cookie. Ti preghiamo di notare che se li rifiuti, potresti non essere in grado di utilizzare tutte le funzionalità del sito.