L’Ape musicale

rivista di musica, arti, cultura

 

Le storie di Natale di Schütz

di Giuliana Dal Piaz

The Toronto Consort chiude in bellezza il 2019 con un concerto natalizio tutto dedicato alla figura di Heinrich Schütz.

Toronto, 13 dicembre 2019 - The Toronto Consort, ensemble specializzato nell’esecuzione di musica medievale, del Rinascimento e del primo barocco, chiude gli appuntamenti del 2019 con un concerto particolarmente interessante, dominato dalla figura del musicista tedesco Heinrich Schütz, Kappelmeister alla corte di Sassonia, ancora monumentalmente presente nella composizione anche dopo essersi ritirato dalla vita ufficiale alla metà degli anni '60 del XVII secolo.

Strutturato in due parti, il programma vede nella prima una struttura di brani a specchio: Lobet den Herrn (Lodate il Signore), sinfonia sacra II op. 10, SWV 350, di Schütz; Verbum caro factum est – in latino – dalle ‘Cantiones Sacrae’ di Schein; Quem vidistis, pastores? - in latino – concerto sacro n. 3 di Haßler; Auf dem Gebirge (Sulla montagna), dalla ‘Geisliche Cor-Musik’ op. 11, SWV 396, di Schütz; a cui si contrappongono il Quem vidistis pastores?, ma dalle ‘Cantiones Sacrae’ di Schein, e Das Wort ward Fleisch (il Verbo si è fatto carne), ma opera di Schütz, e il finale Alleluja! Lobet den Herrn, sempre di Schütz.

La seconda parte del concerto è invece dedicata alla Storia di Natale (Historia von der Geburt Jesu Christi, SWV 435), molto simile a un oratorio, che tuttavia l’ultrasettantenne Schütz compone in modo estremamente moderno per la sua epoca: alunno per quattro anni a Venezia di Giovanni Gabrieli, ispirandosi anche al recente affermarsi delle opere di Monteverdi, concepisce il racconto della Natività come – diremmo oggi – una “opera in concerto”. Introduce nella lingua tedesca il nuovo stile recitativo italiano, monodia drammatica o recitar cantando, grazie al quale ogni frase acquista colore e rilievo specifico. Contrappone due gruppi di concertisti e cantanti che chiama “cori”, a uno dei quali appartiene l’Evangelista, mentre fanno parte dell’altro coro i cantanti che interpretano via via i personaggi del racconto, l’Angelo, i Pastori, i Re Magi, Scribi e Farisei, Erode; per ognuno dei segmenti della Storia, che chiama Intermedium come nei melodrammi italiani, così come per ognuno dei personaggi individua inoltre una precisa tipologia di strumenti: mentre il recitativo dell’Evangelista è sempre accompagnato dal suono profondo dell’organo, commentano e accompagnano il canto dell’Angelo flauti e violini, quello dei Pastori i flauti, quello dei Magi violini, tiorbe e fagotto, quello degli Scribi organo e tromboni, quello di Erode i cornetti regali. Per il testo, Schütz utilizza brani dei Vangeli, in particolare di Luca e Marco.

Curiosamente, pubblica nel 1664 la partitura del coro cui appartiene l’Evangelista, ma lascia soltanto la versione manoscritta di quella dell’altro coro, di cui esistono fortunatamente copie antiche a Lipsia e a Berlino.

Altra peculiarità della Storia di Natale è che venga presentata nella Dresda luterana nel 1660, pochi anni dopo che la Guerra dei Trent’anni, sostanzialmente una guerra di religione tra luterani e cattolici, aveva devastato e frammentato la Germania. Grazie al mecenatismo dell’Elettore di Sassonia, sembra tuttavia che la forza della musica, della cultura, abbia semplicemente ignorato il conflitto.

Il risultato generale della Historia di Schütz, e della sua concertazione da parte del Mº Fallis è di grande effetto musicale e teatrale, grazie anche alla qualità dei concertisti e delle voci impiegate: straordinario e appassionato l’Evangelista del tenore inglese Charles Daniels, morbido e dolce l’Angelo di Katherine Hill, molto bella ed efficace la vocalità scura che il basso-baritono canadese Joel Allison dà al re Erode. Molto bravi anche gli altri cantanti, perfino il soprano DeBoer, che non rinuncia al piacere di ascoltarsi e lancia i suoi celebri acuti troppo in alto per il canto d’insieme.

Ultimo concerto dell’anno a Toronto per la musica d’epoca, rappresenta un vero momento magico per l’atmosfera natalizia che riunisce credenti e non credenti.

 

Schütz’s Christmas Story Stagione 2019-20 di “The Toronto Consort”. Toronto, Jeanne Lamon Hall, Trinity St. Paul’s Centre (13-15 dicembre).

Musiche: Heinrich Schütz (1585-1672), Johann Hermann Schein (1586-1630), Hans Leo Haßler (1564-1612).

Ideazione e direzione: David Fallis.

Orchestra: “The Toronto Consort” - Michelle DeBoer, soprano; Katherine Hill, soprano (l’Angelo); Paul Jenkins, organo e spinetta; Cory Knight, tenore; Esteban La Rotta, tiorba; Alison Melville, flauto; John Pepper, basso; Laura Pudwell, mezzosoprano.

Cantanti ospiti: Charles Daniels, tenore (l’Evangelista); Joel Allison, basso (Erode); Rebecca Claborn, mezzosoprano; Bud Roach, tenore.

Strumentisti ospiti:

cornetto: Étienne Asselin, Alexandra Opsahi;

dulciana: Dominic Teresi;

flauto: Colin Savage;

trombone medievale: Peter Christensen, Catherine Motuz;

tiorba: Lucas Harris;

viola da gamba: Margaret Little, Rosamund Morley;

violino: Patricia Ahern, Christina Zacharias;

violone: Joëlle Morton.


 

 

 
 
 

Utilizziamo i cookie sul nostro sito Web. Alcuni di essi sono essenziali per il funzionamento del sito, mentre altri ci aiutano a migliorare questo sito e l'esperienza dell'utente (cookie di tracciamento). Puoi decidere tu stesso se consentire o meno i cookie. Ti preghiamo di notare che se li rifiuti, potresti non essere in grado di utilizzare tutte le funzionalità del sito.