Wolfgang Amadé Mozart
Mozart nacque a Salisburgo nel 1756. Il padre Leopold, compositore e violinista, si accorse del talento precoce del figlio e lo avviò fin dai primi anni allo studio della musica. A soli quattro anni compose il suo primo minuetto (K. 1) e ben presto si trovò ad essere ospite nelle più importanti città e corti europee. All’età di quattordici anni compì il primo dei suoi tre viaggi in Italia, e Bologna fu sicuramente una delle tappe più importanti di quel viaggio; nel corso di una prima breve sosta nel mese di marzo del 1770 Wolfgang, accompagnato dal padre, entrò in contatto con l’ambiente culturale bolognese, esibendosi in una Accademia musicale nel palazzo del conte Gian Luca Pallavicini (che divenne loro protettore) in Strada S. Felice; tornò quindi a Bologna in luglio e vi si trattenne fino alla metà di ottobre, soggiornando nella magnifica Villa Pallavicini alla Croce del Biacco, un piccolo paese fuori porta S. Vitale che contava allora poco più di trecento abitanti.
In quel periodo Wolfgang andava quotidianamente a lezione da Padre Martini, che sarà di grande importanza per la sua educazione e formazione musicale. Con lui migliorerà l’arte del contrappunto, vedendolo, forse per la prima volta, non più come arido accademismo fine a se stesso, ma come vero elemento di bellezza. Lo stesso Mozart, nelle successive esperienze contrappuntistiche, si ricorderà con nostalgia degli insegnamenti di Padre Martini: “Oh quante e quante volte desidero d’esser più vicino per poter parlare e raggionar con Vostra Paternità molto Reverenda!” (Salisburgo, lettera del 4 settembre 1776). Sempre sotto la guida dell’abate, si preparò a sostenere l’esame di aggregazione alla celebre Accademia Filarmonica di Bologna.
L’aggregazione all’Accademia Filarmonica di Bologna costituiva un titolo particolarmente importante per i compositori di tutta Europa e poteva essere ottenuta sostenendo un difficile esame, consistente nel realizzare a quattro voci una antifona tratta dal graduale romano. Il giovane Mozart non possedeva ancora completamente le regole del contrappunto e la sua prova non risultò del tutto conforme ai rigidi canoni accademici, tanto che fu necessario l’intervento di Padre Martini il quale, intuendo il genio del giovinetto, cercò di correggere il compito per poterlo ammettere all’Accademia. Così gli fece ricopiare il compito d’esame dopo averlo riscritto egli stesso in uno stile osservato che fosse giudicato idoneo dalla commissione. Nell’attestato finale Padre Martini giustifica (segretamente) il proprio gesto, spiegando di aver notato le grandi doti del giovane:
Avendo avuto sotto gli occhi alcune composizioni musicali ed avendolo più volte ascoltato suonare il cembalo, il violino e cantare […], con mia singolar ammirazione l’ho ritrovato versatissimo in ognuna delle accennate qualità musicali.
Lo stesso Mozart nutrirà sempre molto affetto per l’anziano teorico. Ottenne il diploma il 9 ottobre 1770 e fu aggregato alla “forastiera”, cioè come membro non residente a Bologna e quindi non soggetto a particolari obblighi. Dopo questo fruttuoso soggiorno a Bologna, Mozart fece ritorno in Austria, pur continuando a viaggiare in tutta Europa.
Al soggiorno di Mozart a Bologna sono legati numerosi personaggi, tra cui il celebre Farinelli.