L’Ape musicale

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Ouverture Ascolta

La corposa ouverture di più di 10 minuti inizia con il tema della cornamusa di Švanda

che sfocia in un articolato canone in cui Weinberger può sfoggiare l’erudizione contrappuntistica acquisita a Lipsia sotto la guida di Max Reger

su cui si innesta il tema, seguito da un passaggio modulante (sempre un tono sopra), che racconta - mediante continue ripetizioni – di una partita di carte all’inferno

nonché il motivo della polka con cui Švanda conquisterà i favori della regina cuordighiaccio

per via dei suoi sviluppi assolutamente imprevedibili. Innumerevoli riprese per quinte della cellula della cornamusa introducono un meraviglioso motivo popolare di Dorotka (che sarà il vero asse portante di tutta l’opera)

la cui risposta,

con gli innumerevoli avvitamenti armonici del suo sviluppo, costituisce il grandioso finale dell’ouverture (ma anche, come si vedrà, quello dell’opera), prima di un ripasso di tutti gli altri temi.

2: Ascolta Il primo quadro del primo atto si apre con ripetizioni cellulari un po’ janacekiane sulle quali due lanzichenecchi cercano infruttuosamente il bandito Babinský a casa di Dorotka (soprano); in realtà i momenti in cui Weinberger sembra denunciare riferimenti a Leóš Janáček (il maggiore operista ceco del ‘900) sono estremamente limitati alle situazioni di “azione”, mentre per il resto prevale un respiro cosmopolita del discorso musicale che guarda eterogeneamente all’800, alla musica popolare, al jazz e a Debussy come qui:

3: Ascolta Da un albero,dove si era nascosto, balza fuori il baldanzoso bandito-gentiluomo Babinský (tenore)

che inizia a fare il galante con l’indefessa e spaventata Dorotka, informandosi sulla sua situazione sentimentale e cavandone una risposta appassionata sul suo amore per Švanda, da poco a lei congiunto:

e di cui decanta la fama di formidabile suonatore di cornamusa, che nel frattempo sopraggiunge.

4: Ascolta Ne nascono de ritmi di danza su cui Švanda interloquisce con l’ospite,

5: Ascolta che esprime le sue ironie sul matrimonio, irritato dall’idillio dei due giovani coniugi:

e accenna alle gesta del terribile brigante Babinský, suscitando la curiosità del padrone di casa.

6: Ascolta Subito soddisfatta con questa ballada strofica di attacco tipicamente slavo ma con ammiccamenti ritmati alla musica di Kurt Weill

in cui si apprende che questo ladro-gentiluomo che ruba ai ricchi per dare ai poveri, questa sorta di Mackie Messer (e vale la pena notare che Die Dreigroschenoper sia posteriore esattamente di un anno a Švanda), firma le sue imprese lasciando nella scena del crimine un polsino di cui queste terzine ritmate sono la traduzione sonora

7: Ascolta Švanda è suggestionato dai luoghi immaginari del racconto ascoltato,

8: Ascolta mentre Dorotka non ha altri pensieri se non il conforto rassicurante del focolare domestico, ritratto da questa bellissima melodia popolare

9: Ascolta In realtà il racconto delle qualità di Švanda suonatore di cornamusa accende nel bandito l’idea di poter riportare la pace alla Regina a cui ha sottratto scettro e gioielli, e propone l’impresa allo sprovveduto personaggio che accetta, sottraendolo a sua moglie, alla quale lascia il polsino, oltre che la sua firma musicale.

10: Ascolta Sopraggiunge la povera Dorotka e capisce subito di essere stata gabbata dall’ospite, sparito assieme al marito, che altri non era se non il terribile Babinský.

11: Ascolta, Interludio I Il vivace interludio che porta al quadro della Regina Cuordighiaccio, su un tappeto vorticosissimo certo non immemore dell’ouverture di Ruslan i Ludmila di Glinka, propone una danza slava e un valzer

12: Ascolta Apre il quadro della Regina Cuordighiaccio, una vigorosa impennata pucciniana, seguita da un lugubre ostinato melodico che pare uscito dall’Amour des trois oranges (di cui Weinberger aveva certamente percepito l’eco negli Stati Uniti, dove risiedette dal 1920 al 1926) in cui l’ipnotico incedere è rotto da figure ritmiche irregolari discendenti

13: Ascolta Su combinazioni armoniche dissonanti in scala discendente la Regina (mezzosoprano) scambia con lo Stregone (basso) nerissimi propositi per il futuro.

14: Ascolta Entrano Babinský e Švanda con la sua cornamusa (il tema dell’inizio ouverture) e la danza si impadronisce del regno, tanto che la Regina riguadagna il sorriso al ritmo di Polka (anch’esso già ascoltato in ouverture)

Il brano è di così sicuro effetto che godette di una fortuna autonoma rispetto all’opera, tanto che Mitropoulos lo incise in un disco Columbia (in aggiunta all’Apprenti sorcier di Dukas). La Regina chiede al suonatore di cornamusa di presentarsi

15: Ascolta È l’occasione per Švanda di sfoderare i suoi bravi couplets.

16: Ascolta Su una polonaise di sapore čaikovskiano la Regina si scioglie

seguono successive modulazioni del tema fino a che, alla ripresa della sola orchestra al completo, Švanda bacia la Regina esattamente nel momento in cui, trafelata,….

17: Ascolta …. sopraggiunge Dorotka, a cui non resta che intonare una tristissima romanza

18: Ascolta La Regina apprende da Švanda che Dorotka è sua moglie, ed entrambi sono condannati a morte, mentre lo Stregone si preoccupa di far nascondere sotto chiave le cornamusa.

19: Ascolta Distrutta, la Regina torna nel suo stato di prostrazione e, circolarmente, il quadro si chiude con l’apatico ostinato melodico che lo aveva aperto.

20: Ascolta Nel terzo quadro le campane suonano a morto nel luogo dove avverrà la decapitazione dei nostri due malcapitati, con il coro che salmodìa sul tema della romanza di Dorotka

21: Ascolta La fanfara introduce il Giudice (tenore) che legge la sentenza

a cui Švanda, con il tema della romanza di Dorotka, controbatte chiedendo di voler suonare la sua cornamusa, ottenendo dalla Regina la concessione.

22: Ascolta Il tempo di cercare la cornamusa è l’occasione di un fugace duettino tra Dorotka e Švanda.

23: Ascolta La cornamusa non si trova, perché occultata dallo Stregone, quindi si procede con la decapitazione; ma il Boia (tenore), che si ritrova in mano una scopa anziché la scure, è colpito da una crisi di balbuzie.

24: Ascolta Con tempismo imperfettibile, risuona il motivo-firma della ballada di Babinský, l’artefice della sostituzione della scure con la scopa, e lo si vede entrare con una cornamusa in mano per Švanda; all’ordine di cattura per Babinský risponde Švanda con un’ammaliante Odzemek, a cui segue un’altra danza popolare boema,

25: Ascolta il Furiant, dal taglio energico e vorticosamente stringente

sul quale Babinský sfila le chiavi della città al custode, e i tre si dileguano, asserragliandosi nella cinta muraria.

26: Ascolta Dorotka, al sicuro, può ora recriminare con Švanda, dando luogo ad un duettino che potrebbe essere uscito dalla penna di Bernstein;

27: Ascolta ma le recriminazioni sono interrotte al ritmo di valzer da Babinský

28: Ascolta Švanda giura di non aver mai baciato la Regina dichiarandosi pronto a sprofondare all’inferno qualora mentisse e, spergiuro, sparisce all’istante.

29: AscoltaSu un tappeto orchestrale impressionista

Dorotka biasima la propria gelosia, suscitando la compassione di Babinský, che le professa il suo amore.

30: Ascolta È l’unica volta nell’opera che Babinský intona la canzone del focolare domestico di Dorotka, fermissima nel non voler scordare il suo Švanda.


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