Storie evolutive

di Michele Olivieri

L’emergenza sanitaria ci ha imposto un nuovo comportamento. Non si può andare a teatro ma questo non significa sospendere ogni attività e non coltivare più gli interessi, bisogna solo fruirne in maniera differente. Grazie al web importanti proposte arrivano direttamente a casa dando una mano alla cultura e un senso di aiuto per ciascuno di noi. Sul canale web del Teatro Massimo di Palermo è stato visibile “Short Stories – Islandsdi Carolyn Carlson.

PALERMO aprile 2020 – Per la Giornata Internazionale della Danza, che si celebra il 29 aprile, quest’anno dedicata alla leggendaria Prima Ballerina Assoluta da poco scomparsa Alicia Alonso, il Teatro Massimo di Palermo ha offerto al suo pubblico in streaming un intimista spettacolo di danza contemporanea, a cura della sacerdotessa Carolyn Carlson dal titolo Short Stories – Islands. La produzione ripercorre – in cinque brevi coreografie – i canoni stilistici del lavoro di ricerca dell’artista statunitense, immergendoci in una sfera suggestiva fondata sulla configurazione fisica nel suo divenire biologico. Un quintetto di creazioni dedicato agli elementi della natura come fonte primordiale di invenzione ed esecuzione. I passaggi compositivi mantengono alta la soglia dell’attenzione nello spettatore, con un uso di effetti scenici tra l’avvolgente musica di Nicolas de Zorzi, Philip Glass, Michael Gordon, Meredith Monk, i geometrici tagli di luci di Guillaume Bonneau, Freddy Bonneau, i ricercati costumi di Chrystel Zingiro, Lina Wu Ichiba, e i video di Godfrey Reggioi quali, all’unisono, permeano un meditativo percorso sensoriale. Le coreografie si ispirano al mondo dell’acqua, del vento, del fuoco e della terra, senza mai stonare con l’atmosfera contemporanea di un teatro di tradizione quale è il Massimo, anzi trovando la propria dimensione crepuscolare nel linguaggio carlsoniano il quale è votato costantemente alla ricerca della quotidianità, in un rimando espressivo sia per chi danza sia per chi assiste. Il lavoro della Carlson è uno specchio del nostro tempo applicato ai gesti, ai movimenti, alle linee, all’uso sapiente delle braccia come fossero ali, alle mani, alle gambe che unitamente costruiscono essenziali spazi nell’aria in omaggio alla vita. In scena la coreografa ha saputo dipingere, come in un ciclo di affreschi, il suo stile incorniciando la concettualità e sottolineando le qualità che l’hanno resa un punto fermo nel panorama internazionale: fluidità, potenza espressiva, sospensione, vibrazione, ritmo e slancio; una prefazione energetica alla forza mistica del suo essere in perenne cammino. Le cinque coreografie, tra assoli e composizioni corali, Wind woman, Evidence, Mandala, Burning, If to leave is to remember appaiono come il risultato di un netto invito alla percezione del nostro corpo e all’ascolto del battito vitale, di volta in volta spirituale, arricchito da accenti filosofici. Un approccio intimista portato in scena dalle intense Céline Maufroid, Sara Orselli, Won Myeong Won e dal suasivo Corpo di ballo del Teatro Massimo, con l’apporto dell’Orchestra diretta dal M° Tommaso Ussardi. Short Stories Islands ha suggellato la disciplina contemporanea – di una tra le più acclamate signore della danza – quale arte in sempiterna evoluzione.