L’Ape musicale

rivista di musica, arti, cultura

 

Omaggio ad Anna Frank

DOMENICA 30/03/2025

Zavattini e… i campi di grano con corvi di Van Gogh
Omaggio al pittore olandese nell’anniversario della nascita

Il 30 marzo 1853 nasceva il pittore olandese Vincent Van Gogh, autore di quasi novecento dipinti e di più di mille disegni, artista che influenzò profondamente l’arte del XX secolo. I suoi autoritratti, paesaggi, nature morte di fiori, dipinti con cipressi, rappresentazione di campi di grano e girasoli hanno fama immarcescibile e sono esposti nei più celebri musei del mondo. Per ricordare l’artista, nell’anniversario della nascita, Rai Cultura ripropone una puntata de “Io e …Zavattini e i campi di grano con corvi di Van Gogh” in onda domenica 30 marzo alle 10.15 su Rai Storia.

Passato e presente
La guerra di Crimea

La guerra di Crimea, che vede contrapposta la Russia dello zar Nicola I e gli eserciti alleati di Turchia, Francia e Inghilterra, è il più grande conflitto internazionale dopo le guerre napoleoniche ed è considerata la prima guerra moderna: è la prima che viene documentata da un inviato e da un fotografo; la prima che impiega armi da fuoco efficaci, a canna rigata; la prima che usufruisce di un corpo di infermiere per assistere i feriti. La guerra di Crimea sarà ripercorsa dal professor Adriano Roccucci e da Paolo Mieli a “Passato e Presente”, in onda domenica 30 marzo alle 20.30 su Rai Storia. In risposta a un tentativo di espansione russa a spese dell’Impero ottomano, gli alleati accerchiano l’esercito dello zar a Sebastopoli, sul Mar Nero, dove è ormeggiata la flotta russa. Decimati dal colera, iniziano un assedio logorante che durerà più di un anno. Anche il piccolo Piemonte entra in guerra, alla fine dell’inverno, per assicurare forze fresche agli eserciti alleati stremati. Cavour potrà così sedere al tavolo della pace e perorare la causa dell’indipendenza italiana in un consesso internazionale, stringendo un’importante alleanza con la Francia. Il prezzo della sconfitta russa sarà di quasi un milione di morti e darà all’Europa un assaggio di ciò che l’attende con la Prima Guerra Mondiale. 

Binario cinema
Judy

Icona del cinema hollywoodiano degli anni Quaranta, Judy Garland ha avuto una vita ricca di successi, ma anche di profondi drammi personali. Dietro la sua fortunata carriera cinematografica, si nascondeva infatti una donna fragile, segnata dai numerosi matrimoni falliti e dalla dipendenza da farmaci. Il regista Rupert Goold, attivo principalmente in campo teatrale, in “Judy” - in onda domenica 30 marzo alle 21.10 su Rai Storia per il ciclo “Binario cinema” - si impegna a far riscoprire la Garland, proponendola senza filtri in tutta la sua complessità emotiva e raccontando risvolti meno noti della sua vita. Il film è una struggente biografia della donna, oltre la diva, basato sul dramma teatrale di Peter Quilter “End of the Rainbow”, chiaro riferimento al brano “Somewhere Over the Rainbow” che rese celebre la Garland nel film “Il mago di Oz”. “Judy” ha ottenuto ampi consensi di critica e di pubblico, e importanti riconoscimenti, in particolare l’Oscar come miglior attrice a Renée Zellweger, interprete malinconica della Garland.

LUNEDI’ 31/03/2025

Omaggio ad Anna Frank
Il ricordo di Rai Cultura a ottanta anni dalla scomparsa

A ottanta anni dalla scomparsa di Anna Frank, Arnoldo Foà intervista in studio il padre Otto Frank, nella trasmissione andata in onda il 4 maggio 1968 e riproposta da Rai Cultura lunedì 31 marzo alle 19.30 su Rai Storia. Si parla della vicenda dell’occupazione nazista dell’Olanda, narrata dalla figlia nel suo diario, delle lettere e delle testimonianze di solidarietà inviate da persone di vari Paesi, del rapporto della giovane generazione tedesca coi crimini compiuti dal nazismo, della diffusione del libro "diario di Anna Frank" e della sua riduzione teatrale e cinematografica.

Donne indipendenti. Charlotte Bronte
L’omaggio di Rai Cultura a centottanta anni dalla scomparsa

A centoottanta anni dalla scomparsa di Charlotte Bronte, Rai Cultura ripropone la puntata di “Donne indipendenti”, a lei dedicata, in onda lunedì 31 marzo alle 20.00 su Rai Storia.

Mirella Serri approfondisce la condizione della donna e le figure femminili raccontate dalle tre sorelle Charlotte, Emily e Anne Bronte, tutte scrittrici, sulla vita anche sentimentale delle sorelle Bronte e i maltrattamenti di cui furono vittime in un istituto per giovani donne.

Passato e Presente
Leonardo Sciascia morte dell’inquisitore

Agli inizi del ‘900, a Palermo, nel Palazzo Chiaramonte-Steri, vengono alla luce, sotto lo strato di intonaco, numerosi disegni e graffiti che risalgono a due secoli prima, quando in Sicilia operava la santa inquisizione spagnola. Per Leonardo Sciascia è un dovere salvaguardare quei luoghi che custodiscono la memoria di una lunga e oscura pagina di storia. Nel 1964 pubblica “Morte dell’inquisitore”, un’opera che ruota attorno alle vicende dell’eretico Diego La Matina che, da vittima dell’inquisizione, si trasforma in carnefice e ammazzando il suo torturatore. Ne parlano Paolo Mieli e il professor Luciano Curreri a Passato e presente in onda lunedì 31 marzo alle 13.15 su Rai3 e alle 20.30 su Rai Storia.

Italia. Viaggio nella bellezza
Venezia '64, il monumento per l'uomo 

Alla fine della Seconda Guerra Mondiale, intorno ai centri storici europei gravemente bombardati è sorta una discussione abbastanza vivace: come ricostruire e proteggere i monumenti da minacce future e, soprattutto, come aprire alla nuova pianificazione urbana? Piero Gazzola e Roberto Pane, due architetti di fama internazionale, che hanno fatto della difesa dei monumenti la loro ragione di vita, sentono la necessità di elaborare una nuova carta per il restauro che stabilisca regole certe e ampiamente condivise. Nel maggio del 1964 danno appuntamento a più di 700 tra architetti, restauratori e archeologi sull’Isola di San Giorgio, a Venezia, simbolo, oggi come allora della fragilità del patrimonio. Da quell’incontro nasce la Carta di Venezia: una storia ricostruita dalla puntata di “Italia. Viaggio nella bellezza”, firmata da Brigida Gullo, per la regia di Eugenio Farioli Vecchioli, in onda lunedì 31 marzo alle 21.10 su Rai Storia.
L’architetto Andrea Pane, nipote di Roberto intraprende un viaggio che lo porta alla ricerca delle radici e dell’eredità della Carta di Venezia, ancora oggi punto di riferimento per il mondo della conservazione e del restauro. Un viaggio visivo che va dal centro storico di Varsavia, raso interamente al suolo e poi ricostruito per essere restituito alla memoria della sua gente, ai monumenti sacri di Tirana, minacciati dall’ateismo comunista; dalla piccola città di Berat, in Albania, salvata negli anni’60 da un intervento di restauro eccezionale, a piazza San Marco, che oggi è sottoposta a un delicato lavoro di ripristino della sua pavimentazione e dei palazzi che la circondano. Gli incontri di Andrea Pane con i rari, preziosissimi testimoni di quell’evento riportano le ansie e le aspettative di chi attraversando il secolo breve, aveva fatto esperienza della distruzione e aveva necessità di rimettere al centro di ogni cosa l’essere umano. E la Carta di Venezia ebbe proprio questo grande merito: aver riconosciuto il valore del rapporto, strettissimo, tra l’uomo e l’ambiente che lo circonda.

La bussola e la clessidra
Dalla scoperta dell'America ai progressi scientifici

Le “scoperte”? A volte sono anche frutto di errori. Basta pensare alla scoperta dell'America da parte di Colombo, convinto di raggiungere le Indie. In “La bussola e la clessidra”, in onda lunedì 31 marzo alle 22.10 su Rai Storia, il professor Alessandro Barbero risponde a molti quesiti sul navigatore genovese, dall'infinito dibattito sulle sue origini, al costo della spedizione, alle fonti su cui Colombo si documentò prima di affrontare l'oceano. Spazio anche per altre scoperte scientifiche, come quelle astronomiche di Galileo, e agli esperimenti alchemici e medici, come quelli di William Harvey. 

MARTEDI’ 01/04/2025

Passato e Presente
Anton Cechov ,l'inquietudine russa

Considerato tra i più importanti rappresentanti della letteratura russa moderna, Anton Pavlovič Čechov, di professione, faceva il medico, un’attività che non abbondonerà neanche quando si dedicherà con impegno e passione alla scrittura. Un personaggio analizzato da Paolo Mieli e dal professor Lucio Villari a “Passato e Presente”, in onda martedì 1° aprile alle 13.15 su Rai 3 e alle 20.30 su Rai Storia.

Čechov ha osservato con disincanto e minuziosa attenzione la vita degli altri, è entrato nelle pieghe dei comportamenti, dei pensieri, ha censito i fallimenti, gli affanni, i tormenti di intere generazioni con una scrittura asciutta, caratterizzata da trame prive di eventi, finali aperti, e dettagli apparentemente. Tra le opere più importanti, il lungo racconto La steppa, L’isola di Sachalin, La Corsia n. 6, il Monaco Nero e non meno celebri le drammaturgie per il teatro come Il Gabbiano, Zio Vanja, le Tre sorelle e l’ultimo lavoro teatrale, Il giardino dei ciliegi del 1904, che chiuderà la carriera artistica del grande narratore russo. 

La fine del nazismo
Il suicidio di Hitler

Aprile 1945: Hitler si sente tradito da tutti, anche dal popolo tedesco. Saputo di quanto successo in Italia al corpo di Mussolini, non vuole farsi catturare e prima di suicidarsi, si sposa con Eva Braun nel Bunker. È l’ultimo capitolo della serie “La fine del nazismo”, in onda martedì 1° aprile alle 21.10 su Rai Storia. Via radio viene detto da Goebbels alla popolazione, che il Führer è stato ucciso dai sovietici. La fine è segnata e chi non si suicida, cerca di fuggire facendo accordi col nemico. Speer, Göring e Himmler vengono arrestati. Himmler riesce a suicidarsi, mentre per gli altri si apre il processo di Norimberga.

1939 – 1945: La Seconda guerra mondiale”
Resistere

Resistere sotto le bombe e nei rifugi, come nel cuore della notte durante i raid aerei, resistere in fabbrica, come negli scioperi del marzo 1943, resistere in città, come nelle quattro giornate di Napoli, resistere in montagna, come i partigiani durante i terribili rastrellamenti nazifascisti. “Resistere” è una storia di operai e fabbriche, di donne e uomini, di coraggio e grandi ideali, raccontata da “1939 - 1945 – La seconda guerra mondiale” in onda martedì 1° aprile alle 22:10 su Rai Storia. La serie presentata da Paolo Mieli, con la narrazione di Carlo Lucarelli, e l’analisi e l’approfondimento di storici scelti a seconda del tema trattato e alla luce delle nuove interpretazioni storiografiche, è arricchita da un racconto per immagini con materiali di repertorio “restaurati” in alta definizione ed edizioni di grandi documentari provenienti dalle Teche Rai con rare interviste a protagonisti e testimoni ormai scomparsi. Tra i consulenti della serie, gli storici Giovanni Sabbatucci, Nicola Labanca, Lutz Klinkhammer.

MERCOLEDI’ 02/04/2025

Omaggio a Papa Giovanni Paolo II
Il ricordo di Rai Cultura a venti anni dalla scomparsa

A venti anni dalla scomparsa di Papa Giovanni Paolo II, Rai Cultura dedica un doppio appuntamento mercoledì 2 aprile su Rai Storia. Si inizia alle 8.45 e in replica alle 14.15 con Passato e presente: il 16 ottobre 1978, per la prima volta in 455 anni, è chiamato a guidare la Chiesa di Roma un pontefice straniero: l'arcivescovo di Cracovia, Karol Wojtyla, che prenderà il nome di Giovanni Paolo II. Nato il 18 maggio 1920, Wojtyla sarà uno dei pontefici più longevi e carismatici della storia. Paolo Mieli ne parla con il professor Alberto Melloni. In un quadro internazionale fortemente condizionato dallo scontro ideologico tra l'Occidente liberale e il blocco comunista, l'elezione al soglio di un papa che viene da oltrecortina, cresciuto nella cattolicissima Polonia, rappresenta l'avvio di una fase storica cruciale, che culminerà con il crollo del muro di Berlino nel 1989. Papa Wojtyla è uno dei protagonisti dei mutamenti epocali che segnano il passaggio al III millennio, con un intenso e dinamico pontificato segnato drammaticamente dall'attentato del 13 maggio 1981, a cui scampa miracolosamente. È stato proclamato santo il 27 aprile 2014.

A seguire, alle ore 20.00, scorrono le immagini del 14 novembre 2002, quando per la prima volta un Pontefice ha parlato nell’Aula di Montecitorio.

Passato e presente
Casanova, oltre la leggenda

Giacomo Casanova è consacrato nell’immaginario collettivo come l’avventuriero e l’amatore libertino per eccellenza, ma è stato anche tanto altro. Scrittore appassionato, spia, viaggiatore instancabile. A trecento anni dalla nascita, il 2 aprile 1725, Paolo Mieli e il professor Antonio Trampus lo raccontano a Passato e presente in onda mercoledì 2 aprile alle 13.15 su Rai 3 e alle 20.30 su Rai Storia. Un uomo capace di conquistare non soltanto donne d’ogni rango, ma anche principi, senatori, mecenati che lo introducono nelle corti aristocratiche europee e gli accordano amicizia e sostegno. La sua opera di maggior successo, l’Histoire de ma vie, è il racconto di una vita al limite tra realtà e fantasia ed è una testimonianza paradigmatica per comprendere la cultura e lo spirito del secolo dei “lumi”.

Mai + trasmessi
Il ragazzo dai capelli gialli

“Il ragazzo dai capelli gialli”, è inchiesta del 1978 firmata da Celestino Elia, con la collaborazione di Sebastiano Rendina, sul movimento punk londinese per la rubrica della Rete 1 “Scatola Aperta”, a cura di Angelo Campanella. Viene riproposta per la prima volta a “Mai + trasmessi”, la nuova trasmissione Rai Cultura con il commento di Simona Vanni, in onda mercoledì 2 aprile alle 21.10 in prima visione su Rai Storia. L’inchiesta raccoglie numerose testimonianze di questo movimento giovanile nato dal disagio sociale e dalla crisi economica degli anni 70, e comincia con le dichiarazioni provocatorie di un ragazzo con i capelli ossigenati, che dà il titolo alla puntata, intervistato di fronte i cancelli di Buckingham Palace. Viene anche intervistato Johnny Rotten, leader dei Sex Pistols, il gruppo più celebre del punk inglese, protagonisti di un clamoroso exploit legato all’inno britannico “God save the Queen”, che ha scalato le classifiche inglesi nel giugno 1977, durante il Giubileo d’argento della regina Elisabetta II.

GIOVEDI’ P3/04/2025

Passato e presente
Operazione Mincemeat, l’arte dell’inganno

Un corpo che galleggia in acqua davanti alle coste del sud della Spagna. Comincia così una delle più famose azioni di spionaggio della Seconda guerra mondiale, l'operazione Mincemeat che, realizzata nella primavera del 1943, segna gli esiti stessi del conflitto. A "Passato e Presente", in onda giovedì 3 aprile alle 13.15 su Rai 3 e alle 20.30 su Rai Storia, Paolo Mieli ne parla con il professor Mauro Canali. Gli alleati, pronti a sbarcare in Europa, elaborano un piano di depistaggio dell'esercito tedesco. Due ufficiali dell'Intelligence inglese, Ewen Montagu e Charles Cholmondeley fanno circolare false informazioni sullo sbarco delle truppe, spostando l'attenzione dei nazisti sulla Grecia per nascondere il loro vero obiettivo: le coste della Sicilia dove sbarcheranno poco dopo. 

5000 anni e +. La lunga storia dell’umanità
Creta, la fine di un mondo

Lo splendore e il tramonto di una delle civiltà più antiche e affascinanti del Mediterraneo, quella minoica. A “5000 anni e +. La lunga storia dell’umanità”, in onda giovedì 3 aprile alle 21.10 in prima visione su Rai Storia, Giorgio Zanchini e la professoressa di archeologia all’Università di Firenze Emanuela Alberti, ospite in studio, si addentrano nell’isola di Creta e in una storia in cui si incrociano miti ed avventure dell’archeologia. Il Labirinto, Minosse, il Minotauro sono alcuni dei miti e dei nomi noti nell’immaginario collettivo e poi, i palazzi splendidi ed immensi costruiti dai cretesi. Ma quali sono le origini, la storia e soprattutto cosa ha segnato la fine di questa civiltà?

a.C.d.C.
Gli Stuart. Un regno di sangue pt.3
La restaurazione

Nel 1660, dopo la morte di Cromwell, il re in esilio torna trionfalmente a Londra: con Carlo II la monarchia è restaurata e anche il Commonwealth non sopravvive alla morte di Cromwell.  Ma due gravissime tragedie colpiscono la nazione: l’epidemia di peste ed il grande incendio di Londra. Lo racconta “Gli Stuart. Un regno di sangue”, in onda giovedì 3 aprile alle 22.10 su Rai Storia per “a.C.d.C.”, con l’introduzione del professor Alessandro Barbero. 

VENERDÌ 04/04/2025

Passato e Presente
Spoon River, da Masters a De Andrè

L’antologia di Spoon River di Edgar Lee Masters è una raccolta di versi pubblicata negli Stati Uniti tra il 1914 e il 1915. Masters compone una serie di epitaffi come se fossero stati scritti in prima persona dai defunti sepolti nel cimitero di Spoon River, piccola città immaginaria della provincia americana. Ciascuno dei personaggi, in poche righe, cerca di fare un bilancio della propria vita e il quadro complessivo che ne emerge è quello di un’umanità sofferente, alle prese con gli eterni dilemmi dell’esistenza e con le difficili condizioni di una società di provincia bigotta, conformista e violenta. La fortuna dell’opera è immediata. In Italia arriva per la prima volta nel 1943, grazie alla traduzione di Fernanda Pivano. Nel 1971, ispira un capolavoro discografico di Fabrizio De André. Paolo Mieli e il professor David Bidussa ne parlano a Passato e presente in onda venerdì 4 aprile alle 13.15 su Rai3 e alle 20.30 su Rai Storia.

Un mondo diviso
Little boy

Joan Hinton si laurea in fisica nel 1944. La ventitreenne Joan viene reclutata per il “Progetto Manhattan” top-secret a Los Alamos. Lì è una delle poche scienziate del team di Enrico Fermi e Robert Oppenheimer, impegnati nello sviluppo della prima bomba atomica. Il 16 luglio 1945 assiste al primo test di armi nucleari: il test Trinity. Da qui parte il nuovo appuntamento con “Un mondo diviso” in onda venerdì 4 aprile alle 21.10 in prima visione su Rai Storia.

Il giovane soldato Frantz Fanon rischia la vita nella lotta per la liberazione dell'Alsazia. Nel frattempo, nell'esercito subisce ripetutamente discriminazioni razziali. Questo fa sì che Frantz dubiti sempre più di combattere dalla parte giusta. Nel maggio 1945, l'Europa viene liberata dagli occupanti tedeschi e la Seconda Guerra Mondiale termina sul continente.

Hedwig Hoess, nazionalsocialista convinta, fugge dalle truppe sovietiche. Con la sua famiglia, si ritira nel nord della Germania. Quando gli inglesi la catturano, deve scegliere tra i suoi figli e suo marito. Chi tradirà e consegnerà all'odiato nemico?

Contemporaneamente, gli americani pongono fine alla guerra nel Pacifico con l'uso delle bombe atomiche “Little Boy” a Hiroshima e “Fat Man” a Nagasaki. Il mondo intero è sconvolto. Anche Joan Hinton nutre profondi dubbi. La guerra è finita, ma a quale prezzo?

Maxi. Il grande processo alla mafia
Saluti da Corleone

Sono passati molti mesi da quando il Maxiprocesso di Palermo è cominciato. Accusa e difesa si fronteggiano ogni giorno, e sul tappeto verde dell'aula bunker sfilano personaggi che hanno fatto la storia criminale della città e della Sicilia. L'atmosfera è sempre molto tesa, il processo è condizionato dalla morte di un avvocato di Messina, Nino D'Uva, ucciso da un imputato in un altro processo nella città dello Stretto. Un episodio che aumenta il livello di preoccupazione dei legali, che vedono assottigliarsi le speranze di mandare a monte il processo. Parte da qui l’episodio “Saluti da Corleone” della serie “Maxi. Il grande processo alla mafia”, in onda venerdì 4 aprile alle ore 22.10 su Rai Storia. Il fronte dell'accusa è compatto e i racconti degli imputati eccellenti, come Michele Greco e Luciano Liggio, non riescono a cambiare il corso delle cose. Franco continua a svolgere il suo lavoro, con passione e professionalità, nonostante la sua vita attraversi un periodo difficile e tormentato. Gianni fa i conti per la prima volta con l'orrore di cui la mafia è capace, rimanendo sconvolto dai racconti del pentito Vincenzo Sinagra, che descrive le camere della morte. Teresa prende coraggio per affrontare una delicata situazione, spinta anche lei dalle emozioni suscitate dal processo, che si fa sempre più simbolo delle ferite e della voglia di riscatto di tutta Palermo. A riprova di questo, la deposizione di Ignazio Salvo, esattore delle tasse e per anni cerniera tra la mafia e la politica, che arriva sul pretorio pronto a difendersi dalle accuse, ma che simboleggia plasticamente come gli intoccabili, a Palermo, non esistano più.

Telegramma 2171
L'anno del Patto Atlantico

Il 4 aprile 1949, a Washington, viene firmato il Trattato dell'Atlantico del Nord, l’atto istitutivo di quella che nel 1951 diventerà la Nato. L’Italia, a soli quattro anni dalla fine della Seconda guerra mondiale, diviene alleata delle potenze che l’hanno sconfitta. Il percorso che porta il nostro Paese a inserirsi definitivamente nello schieramento occidentale è complesso e non lineare, sia sul piano della politica interna che sul piano internazionale. È con il Telegramma n. 2171 dell’8 marzo 1949 che l’ambasciatore italiano a Washington, Alberto Tarchiani, comunica al governo italiano che l’Italia è invitata a partecipare alle trattative riguardanti la nascente alleanza. Nel giorno dell’anniversario della firma, “Telegramma 2171. L’anno del Patto Atlantico”, riproposto venerdì 4 aprile alle 15.00 e alle 23.10 su Rai Storia, realizzato in collaborazione con il Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale, ricostruisce, attraverso i diari, le testimonianze degli ambasciatori, e la corrispondenza allora segreta intercorsa tra il governo italiano e quello statunitense, la successione degli avvenimenti che condussero alla storica firma. Lo speciale è arricchito dal contributo, tra gli altri, del professor Antonio Varsori, storico delle relazioni internazionali, e del professor Sabino Cassese.

SABATO 05/04/2025

Passato e Presente
Assedio a Sarajevo

Nel giugno 1991, Slovenia e Croazia proclamano la propria indipendenza. È l’inizio della dissoluzione della Repubblica federale jugoslava. Gli organi federali e i vertici militari – controllati dalla componente serba – accettano il fatto compiuto dell’indipendenza slovena, ma reagiscono duramente all’analoga iniziativa della repubblica croata, che ospita nei suoi confini consistenti minoranze serbe. A “Passato e Presente”, in onda sabato 5 aprile alle 20.30 su Rai Storia, Paolo Mieli e la professoressa Emanuela Costantini rileggono questa pagina di storia recente nel giorno dell’anniversario dell’inizio del conflitto il 5 aprile 1992.

A partire dalla primavera del 1992 il confitto si sposta in Bosnia, una repubblica abitata da una popolazione mista composta da bosniaci musulmani, bosniaci croati e bosniaci serbi. La terribile guerra di Bosnia avrà il suo apice nell’assedio della capitale Sarajevo che inizia il 5 aprile 1992 e che dura oltre mille giorni. Sarà il più lungo della storia moderna, durante il quale si stima abbiano perso la vita circa 12mila persone.

Cinema Italia
Divorzio all’italiana

Un barone siciliano, Ferdinando Cefalù, si innamora di Angela, una cugina sedicenne da cui è ricambiato. L'unico ostacolo al coronamento del sogno d'amore è rappresentato dalla petulante Rosalia, moglie di lui, ma l'arrivo in paese del pittore Carmelo Patanè, vecchio amante della signora, aiuterà a sistemare le cose. Di Pietro Germi, con Marcello Mastroianni, Daniela Rocca, Stefania Sandrelli, Lando Buzzanca, “Divorzio all’italiana” andrà in onda per “Cinema Italia” sabato 5 aprile alle 21.10 su Rai Storia.

Documentari d’autore
L’Aquila, 03:32. La generazione dimenticata”

A ridosso dell’anniversario del terremoto de L’Aquila del 6 aprile 2009, in cui persero la vita 309 persone, il documentario “L’Aquila, 03:32 - La generazione dimenticata” con Lino Guanciale, prodotto da Stand By Me con Rai Cinema e in onda sabato 5 aprile alle 23.00 su Rai Storia per il ciclo “Documentari d’autore”, ripercorre gli avvenimenti di quella terribile notte del 2009 focalizzando l’attenzione su sei edifici, sei simboli di quel dramma: gli appartamenti abitati dagli studenti.

Sono 55 gli studenti morti quella notte, ragazzi arrivati a L’Aquila da ogni parte per costruire il loro futuro, spento per sempre tra le macerie di una delle catastrofi italiane più grandi. Attraverso le testimonianze dei protagonisti, i ragazzi sopravvissuti, il documentario ricostruisce quanto avvenuto a L’Aquila a partire dalle 22:48 del 5 Aprile, ora della prima scossa, fino alle 21:30 del 7 Aprile, quando viene estratta viva l’ultima studentessa, soffermandosi in particolare sul momento cruciale della tragedia, le ore 03:32 del 6 aprile, quando la terra esplose: pochi drammatici secondi che spensero per sempre i sogni, le speranze, le vite di un’intera generazione.

Un terremoto che ha scosso gli animi di tutti, diventato metafora della condizione precaria e incerta di coloro che sono sopravvissuti alle macerie, che hanno dovuto fare i conti con un futuro ancora da costruire e con la perdita dei loro amici, 55 studenti la cui vita è stata distrutta nei luoghi che avrebbero dovuto proteggerli e farli crescere, una responsabilità che grava sulla generazione precedente che non ha tutelato i propri figli come avrebbe dovuto.

Un racconto intenso e toccante ripercorso con Lino Guanciale, nato ad Avezzano a pochi km dal capoluogo, che nell’aprile del 2009 aveva quasi trent’anni e tanti amici a L’Aquila. Camminando tra le strade della città, Lino Guanciale conduce gli spettatori nei luoghi simbolici della vicenda, incontrando e intervistando i sopravvissuti, ragazzi e ragazze che hanno vissuto il sisma sulla loro pelle dall’interno della loro camera; sono riusciti a scappare nella notte attraverso i corridoi sospesi nel vuoto o sono rimasti ore e ore sotto le macerie delle palazzine ormai tristemente note di via XX settembre 46, via Campo di Fossa 6/B, via Poggio di Santa Maria 8, via Don Luigi Sturzo 39, via Generale Rossi 22 e via D’Annunzio 24.

Storie come quella di Eleonora Calesini, allora da poco 20enne, che come suo fratello ha problemi di udito. Tra le macerie impara a distinguere le scosse e i movimenti della terra attraverso le vibrazioni e si mette a urlare con le ultime forze rimaste quando il Vigile del Fuoco Claudio Ippolito la sente. Oppure quella dei due amici allora 22enni Francesco Maria Guerrini di Giulianova e Simone Pancrazio di Roma; e ancora Valeria Esposito, arrivata a L’Aquila per inseguire il sogno di diventare ingegnere edile, sopravvissuta sotto le macerie per oltre 21 ore; Alessandro Antonini, il primo di tre fratelli ad arrivare a L’Aquila da Controguerra (TE) per frequentare l’università e l’unico a vivere in casa della zia, mentre le sue sorelle minori Giusy e Genny troveranno la morte nel crollo della palazzina di via Campo di Fossa 6/B; Roberta Valerio dottoranda in ingegneria originaria del Molise sopravvissuta grazie all’intuizione di andare a dormire in macchina con il fidanzato Carmine; Matteo Antonioli di Pescara, che invece quella sera va incontro a un destino atroce, decidendo di andare a dormire dalla sua fidanzata in via Generale Rossi: rimarrà sotto le macerie per oltre 16 ore.


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