L’Ape musicale

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TEATRO FILARMONICO

STAGIONE LIRICA 2017-2018

linee guida artistiche

Dopo la positiva conclusione del Festival areniano, la Fondazione Arena conferma il proprio impegno per un rilancio dell’offerta artistica anche per la Stagione al Teatro Filarmonico.

La prima novità riguarda l’inaugurazione, che, diversamente da quanto accaduto negli ultimi anni, non sarà più il 13 dicembre ma slitterà al 2018. La Stagione, pertanto, coinciderà con l’anno solare. Tale spostamento di data, dopo un’attenta e approfondita analisi, potrà generare numerosi vantaggi non solo nel periodo in cui è prevista la sospensione bimestrale dell’attività, ma anche negli anni futuri, in quanto consentirà di programmare con un arco temporale più vantaggioso rispetto alle scadenze ministeriali e alle stagioni dei teatri competitor.

Ovviamente anche nel 2017 l’attività riprenderà regolarmente a dicembre, dopo il bimestre di sospensione appunto, con La vedova allegra di Franz Lehár, operetta che ci accompagnerà in tutte le festività natalizie, compresa la serata speciale del 31 dicembre.

Ai primi di gennaio 2018 la Fondazione Arena sarà impegnata in un’ importante tournée in Oman, con La Sonnambula nell’allestimento di Hugo de Ana: di conseguenza la stagione vera e propria prenderà il via nel nuovo anno con Otello, si interromperà a maggio per la pausa estiva del Festival areniano, per proseguire e completarsi nell’autunno/inverno. Ciò che oggi presentiamo è dunque la prima parte della Stagione 2018.

L’impegno profuso nelle scelte artistiche è un segnale chiaro e inequivocabile di un investimento serio e concreto per offrire una Stagione di alta qualità al pubblico che è tornato a frequentare con assiduità il Teatro Filarmonico, cuore pulsante dell’attività della Fondazione Arena, non un tempio riservato a pochi eletti ma uno spazio aperto a giovani e anziani, ad appassionati melomani e neofiti, che cercano di avvicinarsi per la prima volta al mondo dell’opera.

Il programma proposto ha la sana ambizione di voler riuscire nell’intento.

Per quanto riguarda i direttori è stata fatta una scelta molto netta: proseguire un percorso artistico di continuità con validissimi artisti, giovani, dinamici, profondi che hanno già collaborato con la Fondazione Arena ottenendo eccellenti risultati.

E’ il caso di Antonino Fogliani che dopo l’esperienza dello scorso anno al Filarmonico e del debutto areniano con una strepitosa Tosca, ha l’onere e l’onore di dirigere Otello, che inaugura la nuova Stagione dopo un’assenza dal cartellone di ben 28 anni!

Un altro giovane che ha raggiunto risultati molto importanti è Francesco Ivan Ciampa. Già protagonista della Norma dello scorso anno, si cimenta in questa occasione con la partitura pucciniana di Manon Lescaut, intrisa di melodie trascinanti, in cui l’orchestra dialoga con i cantanti in maniera dinamica, attiva, propulsiva.

Per le pagine di Anna Bolena, capolavoro del puro belcanto, abbiamo scelto di affidarci alla grazia sempre viva ma elegante di Jordi Bernàcer, il direttore spagnolo che nell’ultimo Festival estivo è stato la piacevolissima sorpresa del Nabucco firmato da Arnaud Bernard.

A testimonianza del rapporto stretto che si è creato con la Fondazione Arena, è importante segnalare che tutti e tre i direttori sono al loro debutto nelle rispettive opere: un’occasione ghiotta che permette al Teatro Filarmonico di essere attore principale nella carriera di questi bravi direttori in ascesa.

Sempre nel solco della valorizzazione di talenti di sicuro spessore va inserita la scelta di Sesto Quatrini, cui è stato affidato il titolo mozartiano in cartellone, Le nozze di Figaro. Il direttore e compositore romano, già Direttore assistente al Metropolitan lo scorso anno, ha intrapreso un’importante carriera in cui sta bruciando le tappe in maniera davvero fulminea. Non potevamo farci sfuggire l’occasione di vederlo all’opera dal vivo per un esordio che sta destando enorme curiosità fra gli addetti ai lavori.

La bacchetta esperta, seppur giovane, di Sergio Alapont avrà il compito di restituire al pubblico la freschezza e la brillantezza che la partitura di Vedova allegra mette a disposizione degli interpreti.

Michael Balke invece, con l’etichetta dello specialista del genere, si occuperà di gestire le insidie di una partitura tanto affascinante quanto complessa come quella di Richard Strauss. Il mito della inebriante Salome, che ha percorso numerosi secoli di letteratura, trova in questa musica una potenza dinamica marcata da un’orchestrazione importante che accentua gli intrecci melodici. Il cast è affidato a grandi interpreti del genere per restituire allo spettatore l’autenticità dell’opera.

E proprio parlando di artisti, va ribadito che un vero rilancio non può prescindere dalla scelta di cantanti di primissimo piano. Ecco perché quest’anno nei ruoli principali si alterneranno protagonisti di alto livello. Spesso si ricorre alla dichiarazione che non ci sono primi e secondi cast ma artisti che si alternano; bene! Quest’anno siamo convinti di aver raggiunto il risultato.

A titolo puramente esemplificativo basti segnalare la presenza di Vladimir Stoyanov e Amartushin Enkhbat nel ruolo di Jago e Irina Lungu e Maria Grazia Schiavo in Anna Bolena o ancora Gaston Rivero e Sung Kyu Park nel ruolo di Renato des Grieux.

Il ruolo impervio di Otello è affidato a Kristian Benedikt, che ha già interpretato l’opera in diversi teatri importanti come la Staatsoper di Vienna e alla voce solida di Francesco Anile che è stato il Moro di Venezia anche in teatri oltre oceano tra cui il Metropolitan di New York.

Ci sono artisti di cui abbiamo il vanto di aver valorizzato le doti sin dal principio e che ora dimostrano il loro attaccamento al nostro teatro. E’ il caso di Monica Zanettin: solo pochi anni fa vincitrice di un concorso per giovani soprani, ora (dopo un’esplosione di carriera che è transitata anche tra le pietre del monumento areniano con delle notevoli performance di Aida) è protagonista nei più importanti teatri europei. Un percorso di crescita che la vede al debutto, proprio nel nostro teatro, nel ruolo di Desdemona.

Lo stesso discorso vale anche per il veronese Dal Zovo, la cui crescita è legata in maniera solida al teatro che ne ha battezzato gli esordi. In questa Stagione ricoprirà il ruolo di Ludovico in Otello, sarà Geronte in Manon Lescaut e Lord Rochefort in Anna Bolena.

Diversi i nomi nuovi per i quali è facile scommettere su una carriera luminosa: Serena Farnocchia, Bruno Lazzaretti, Ayo Wakizono, Martina Belli, Mert Süngü, Giorgio Misseri, Raffaella Lupinacci, Amartushin Enkhbat e tanti altri.

Molti giovani emergenti e di talento, dunque, ma anche numerosi artisti che ormai da anni rappresentano la “Champions League” dell’opera: Desirée Rancatore, al suo debutto nel ruolo di Valencienne, Bruno Praticò, Bartolo nelle Nozze di Figaro, e ancora… Vladimir Stoyanov, Christian Senn, Annalisa Stroppa, Antonino Siragusa, Mirco Palazzi, Anna Maria Chiuri, Irina Lungu, Maria Grazia Schiavo, Eleonora Buratto, Mihaela Marcu…

Gli ingredienti per una stagione importante ci sono; ora abbiamo il compito di preparare un menù ricco, vario, interessante, e il dovere di servire dei “piatti” di qualità, che sappiano accontentare anche i palati più sopraffini.

Se è vero che un obbiettivo è un sogno con un punto di arrivo, il sogno è iniziato e se non si può garantire il risultato, si può certamente garantire il massimo degli sforzi possibili per raggiungerlo.


 

 

 
 
 

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