Presentato il Rossini Opera Festival 2018 e 2019
Nel 2019 Semiramide, L’equivoco stravagante e Demetrio e Polibio
Aggiornamenti sul Palafestival
Approfondimento programma 2018
Ricciardo e Zoraide: note di regia
Il barbiere di Siviglia: note di regia
Mostra Rossini 150
È stata presentata il 18 luglio nella sede dell’ENIT – Agenzia nazionale del Turismo di Roma, la XXXIX edizione del Rossini Opera Festival, che si terrà a Pesaro dal 11 al 23 agosto. Sono stati annunciati anche i titoli del 2019: due nuove produzioni, Semiramide e L’equivoco stravagante, e la ripresa di Demetrio e Polibio.
Per il 2018, anno dedicato alle solenni Celebrazioni del 150esimo anniversario della morte di Gioachino Rossini, il Rossini Opera Festival ha deciso di presentare un programma di particolare impegno produttivo, mai così ricco di novità. Le tre opere principali in cartellone, dall 11 al 23 di agosto, sono tutte nuove produzioni (Ricciardo e Zoraide, Adina e Il barbiere di Siviglia); ad esse si aggiungono la Petite messe solennelle, Il viaggio a Reims dei giovani dell’Accademia Rossiniana Alberto Zedda e numerosi altri concerti, recital e conferenze.
Più nel dettaglio, Ricciardo e Zoraide sarà diretta da Giacomo Sagripanti, alla guida dell’Orchestra Sinfonica Nazionale della RAI e del Coro del Teatro Ventidio Basso (Maestro Giovanni Farina), e messa in scena da Marshall Pynkoski, al debutto al ROF, coadiuvato da Jeannette Lajeunesse Zingg (coreografie), Gerard Gauci (scene), Michael Gianfrancesco (costumi) e Michelle Ramsay (luci). Nel cast Juan Diego Flórez, Sergey Romanovsky, Pretty Yende, Nicola Ulivieri, Victoria Yarovaya, Xabier Anduaga, Sofia Mchedlishvili, Martiniana Antonie e Ruzil Gatin.
Quanto ad Adina, coprodotta con Wexford Festival Opera, Diego Matheuz, per la prima volta a Pesaro, sarà alla direzione dell’Orchestra Sinfonica G. Rossini e del Coro del Teatro della Fortuna M. Agostini (Maestro Mirca Rosciani). Lo spettacolo è ideato da Rosetta Cucchi, con Tiziano Santi alle scene, Claudia Pernigotti ai costumi e Daniele Naldi alle luci. Nella compagnia di canto figurano Vito Priante, Lisette Oropesa, Levy Sekgapane, Matteo Macchioni e Davide Giangregorio.
Terza nuova produzione Il barbiere di Siviglia, diretta da Yves Abel sul podio dell’Orchestra Sinfonica Nazionale della RAI e del Coro del Teatro Ventidio Basso, e messo in scena da Pier Luigi Pizzi con la collaborazione di Massimo Gasparon. Nel cast, Maxim Mironov, Pietro Spagnoli, Aya Wakizono, Davide Luciano, Michele Pertusi, Elena Zilio e William Corrò.
A completare il cartellone Il viaggio a Reims dei giovani dell’Accademia Rossiniana (direttore Hugo Carrio, regia Emilio Sagi); i concerti di Lisette Oropesa, Eleonora Buratto, Michele Pertusi e Carlo Lepore; la serata dedicata alle Grandi scene rossiniane, con Nicola Alaimo introdotto da Remo Girone, diretta da Michele Spotti; il Cabaret Rossini ideato e diretto da Filippo Crivelli, con Massimo Ranieri, Antonio Ballista al pianoforte e le voci di Anna Bonitatibus, Sofia Mchedlishvili, Ruzil Gatin e Daniele Antonangeli. Conclude la Petite messe solennelle diretta da Giacomo Sagripanti, alla testa dell’Orchestra Sinfonica Nazionale della RAI e del Coro del Teatro della Fortuna M. Agostini, con Carmela Remigio, Daniela Barcellona, Celso Albelo e Nicolas Courjal.
Alla conferenza stampa ha fatto gli onori di casa Giovanni Bastianelli, Direttore esecutivo di ENIT: “Il Rossini Opera Festival – ha dichiarato – costituisce un’occasione privilegiata di attrazione di flussi turistici provenienti sia dall’Italia che dall’estero. Come emerge dall’indagine sugli spettatori del Festival dello scorso anno, Francia, Germania, Regno Unito, Benelux e Svizzera risultano fra i paesi stranieri più presenti al ROF. In questo senso l’evento risulta essere un volano indispensabile per l’attività turistica sia delle città marchigiane – Pesaro, Urbino, Fano – direttamente interessate sia dell’intera regione Marche e zone limitrofe.” “ENIT – ha aggiunto Bastianelli - considera dunque il Festival da una parte uno degli eventi culturali chiave del 2018, dichiarato per legge “anno rossiniano”, sia un’occasione per dilatare domanda e offerta turistica del territorio, grazie all’impatto positivo della kermesse sull’indotto. Viene così a crearsi una serie di sinergie volte a promuovere i cosiddetti “consumi paralleli”, dai pernottamenti ai ristoranti allo shopping alle visite delle località balneari o interne della regione, lungo un arco temporale trasversale ai classici periodi di vacanza.”
La parola è passata al Sovrintendente del ROF Ernesto Palacio: “Il catalogo rossiniano completo consta di 39 opere: 38 sono state rappresentate al Rossini Opera Festival, manca Eduardo e Cristina la cui edizione critica è al momento in fase di preparazione e sarà pertanto possibile programmarla in una delle prossime edizioni del Festival. Pensiamo che tutte le opere di Rossini meritino la nostra attenzione e così la nostra programmazione cerca ora di proporre titoli meno eseguiti. Già l’anno scorso con Le siège de Corinthe, La pietra del paragone e Torvaldo e Dorliska abbiamo reso merito a opere che erano state rappresentate in una sola occasione. Quest’anno proseguiamo proponendo tre nuove produzioni. Ricciardo e Zoraide e Adina sono state in cartellone in due edizioni, mentre abbiamo ritenuto che per le Celebrazioni rossiniane fosse opportuno programmare anche l’opera più rappresentativa di Rossini, Il barbiere di Siviglia. Nel 2019, invece, programmeremo per l’edizione del quarantennale del Festival due nuove produzioni: Semiramide, diretta da Michele Mariotti e messa in scena da Graham Vick, e L’equivoco stravagante, per la regia di Moshe Leiser e Patrice Caurier (al debutto a Pesaro) e la direzione di Carlo Rizzi. Terzo titolo in cartellone la ripresa del rarissimo Demetrio e Polibio di Davide Livermore, visto al ROF nel 2010, diretto da Paolo Arrivabeni.”
Gianni Letta, presidente designato della Fondazione Rossini, ha ricordato: “Sono trentanove anni che la Fondazione Rossini e il Rossini Opera Festival lavorano fianco a fianco. A Pesaro, per opera di studiosi che non saranno mai sufficientemente ringraziati, abbiamo avuto l’ardire di pensare che un solo secolo fosse un tempo troppo stretto; che oltre l’800, di cui Rossini accompagnò lo scorrere per un lungo tratto, anche il ’900 e poi il nuovo millennio dovessero essere illuminati dalla sua grandezza; che ciò che rischiava di essere dimenticato, ed effettivamente lo fu, andava riscoperto; che ciò che rischiava di essere banalizzato e corrotto andasse riportato alla purezza di architetture immortali. Ecco dunque che nel mezzo di scoppiettanti e plurime iniziative che arricchiscono l’anno in cui il mondo celebra il 150° dalla morte, la Fondazione Rossini e il Rossini Opera Festival stanno lì, al centro, come due pilastri a reggere assieme la scena, come solidi tralicci su cui salgono gli acrobati per poi lanciarsi in meravigliose evoluzioni.”
“Il Rossini Opera Festival rappresenta da anni non solo un appuntamento imprescindibile per gli amanti della lirica” ha aggiunto Nunzio Tartaglia, responsabile della macro area territoriale Marche Abruzzo di UBI Banca “ma anche uno straordinario catalizzatore di flussi turistici dell'estate marchigiana. UBI Banca si conferma anche questo anno a fianco del Rossini Opera Festival a dimostrazione del suo ruolo di istituto di credito di riferimento del territorio”.
Ha chiuso l’incontro il sindaco di Pesaro Matteo Ricci: “Il 2018 è l’anno rossiniano per eccellenza, perché segna i 150 anni dalla morte del compositore. L’anniversario è così diventato momento strategico per la promozione del ‘sistema cultura Italia’ nel mondo, promosso dal Ministero dei beni e delle attività culturali e del turismo e sostenuto dal Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca e dal Ministero degli Affari Esteri. Il piano eventi è articolato e vede in campo – accanto al Comune – il Comitato Nazionale per le Celebrazioni dei Centenari Rossiniani, il Comitato Promotore delle Celebrazioni Rossiniane, ENIT – Agenzia Nazionale del Turismo e Amat (Associazione Marchigiana Attività Teatrali). Nel fitto calendario di eventi, spicca una serie di concerti tenuti presso le ambasciate e gli Istituti italiani di cultura di tutto il mondo dai cantanti ex-allievi dell’Accademia Rossiniana. Le celebrazioni per il 150° lasceranno un segno tangibile nella geografia urbana di Pesaro: un nuovo museo dedicato a Rossini e alla Musica a Palazzo Montani Antaldi, nel cuore del centro, da inaugurare entro il 2019. Sempre nello stesso anno sarà inaugurato il nuovo PalaScavolini, auditorium da duemila posti frutto del restauro del PalaFestival ove il ROF ha messo in scena le sue opere sino al 2005.”
ROSSINI 150 12 luglio – 18 novembre 2018
Pesaro racconta Rossini A cura del Conservatorio G. Rossini e di Emanuele Aldrovandi PESARO Palazzo Mosca – Musei Civici
Gesamtkunstwerk: Pelagio Palagi e Gioachino Rossini A cura di Vittorio Sgarbi URBINO Palazzo Ducale, Sale del Castellare
Rossini, il teatro, la musica A cura della Fondazione G. Rossini FANO Museo Archeologico e Pinacoteca del Palazzo Malatestiano, Sala Morganti
Grande evento dell’estate 2018 a Pesaro, Urbino e Fano, nelle Marche, dal 12 luglio al 18 novembre, la mostra diffusa “Rossini 150” rende omaggio ad uno dei più importanti compositori della storia a partire dai legami con la sua terra di origine.
Nell’anno delle celebrazioni per i 150 anni trascorsi dalla morte di Gioachino Rossini (Pesaro 29 febbraio 1792 – Parigi 13 novembre 1868), dichiarato per legge “anno rossiniano”, l’esposizione è stata ideata dal Comitato Promotore delle Celebrazioni Rossiniane, è promossa da Comune di Pesaro, Comune di Urbino, Comune di Fano, in collaborazione con la Regione Marche, e organizzata da Sistema Museo. Un progetto inter-istituzionale che conferma una proficua visione allargata e condivisa nella promozione territoriale - già sperimentata e avvalorata dal successo della precedente mostra diffusa “Rinascimento Segreto” - in grado di favorire la costruzione e l'affermazione di un'identità forte, la valorizzazione dei beni culturali e l’incentivazione del turismo.
L’evento si avvale inoltre dell’importante collaborazione con la Fondazione G. Rossini, il Conservatorio Statale di Musica “Gioachino Rossini”, il Rossini Opera Festival, l’Ente Olivieri – Biblioteca e Musei Oliveriani, istituzioni pesaresi, e con il Museo del Pianoforte Storico e del Suono di Accademia dei Musici, struttura artistico musicale di ricerca e divulgazione della musica classica, che opera principalmente nelle Marche.
Articolato in tre sedi, il percorso “Rossini 150” mantiene una omogeneità di fondo ed esplora aspetti particolari della vita, dell’opera, dei luoghi e più in generale del tempo di Rossini. L’allestimento suggestivo e originale offre al visitatore un’esperienza unica. Un viaggio nel mondo rossiniano per scoprire la figura del maestro nella versione più completa e autentica possibile.
Pesaro, città natale del Cigno, ospita a Palazzo Mosca – Musei Civici la mostra “Pesaro racconta Rossini”, esposizione esperienziale e multimediale, con percorso narrativo a cura di Emanuele Aldrovandi, che vuole far rivivere la complessa vicenda biografica del compositore e far apprezzare al meglio le sue intramontabili opere. Viene inoltre riesposta integralmente la prestigiosa collezione Hercolani-Rossini, composta da 38 dipinti e un marmo, pervenuti a Gioachino in punto di morte per ripagare un suo prestito ai nobili bolognesi Hercolani. Infine il Conservatorio G. Rossini, in collaborazione con l’Ente Olivieri e la Fondazione G. Rossini, cura una ricca sezione documentaria che ripercorre la propria storia a partire dalla nascita, nel 1882, per volontà del maestro.
A Urbino, nella sede di Palazzo Ducale, Sale del Castellare, si prosegue con la mostra a cura di Vittorio Sgarbi, “Gesamtkunstwerk: Pelagio Palagi e Gioachino Rossini”, dedicata alle opere del noto e apprezzato pittore bolognese Pelagio Palagi; disegni, dipinti e ritratti (in gran parte inediti), provenienti dalle Collezioni della Fondazione Carisbo, dalla Fondazione Cavallini Sgarbi e da gallerie e raccolte private, documentano il “secolo” rossiniano tra neoclassicismo e romanticismo.
Nella città di Fano, al Museo Archeologico e Pinacoteca del Palazzo Malatestiano, Sala Morganti, la mostra “Rossini, il teatro, la musica” prende spunto dall’esibizione fanese del piccolo Gioachino per conoscere l’innovativo teatro barocco di Giacomo Torelli e per raccontare la tematica della scrittura musicale di colui che diventerà un genio assoluto in questo campo. L’esposizione di autografi a cura della Fondazione G. Rossini e la guida all’ascolto della musica, con proiezione di video in grande scala, consentono ai visitatori di entrare in contatto con l’opera e comprenderne le partiture.
Tre eventi espositivi di qualità che valorizzano a pieno il patrimonio storico-artistico delle città marchigiane ospitanti, integrato con opere provenienti da pregiate collezioni, e che saranno corredati da progetti didattici, visite animate e tour guidati alla scoperta dell’affascinante itinerario “Rossini 150”.
L’identità marchigiana dell’intero progetto, nella prospettiva di supportare e valorizzare il patrimonio artistico, si estende altresì alle aree colpite dall’ultimo sisma, al fine di incentivarne la riscoperta e lo sviluppo turistico. Proprio da questo territorio marchigiano, dove opera il Museo del Pianoforte Storico e del Suono di Accademia dei Musici, provengono tredici antichi strumenti, da fine Settecento ai primi del Novecento, completamente restaurati e funzionanti, in gran parte della “Collezione Claudio Veneri”.
Questi strumenti presentano i marchi dei “Maestri” della storia del pianoforte, tra cui il Pleyel, marchio prediletto da Gioachino, e oltre ad essere esposti saranno protagonisti di speciali visite musicali e racconti concerto in ognuna delle tre sedi. La “Mostra del pianoforte storico” è inoltre corredata da immagini video full HD in loop, dal forte impatto emozionale, sulle bellezze storiche, artistiche e naturalistiche dei comuni marchigiani danneggiati dal terremoto.
Mostra “ROSSINI 150” 12 luglio – 18 novembre 2018
www.mostrarossini150.it