Tre opere, concerti e una nuova orchestra

Nel 2019 il festival cresce e presenta un titolo operistico in più rispetto agli anni precedenti:

Pietro il Grande per il progetto #donizetti200, la prima messa in scena dell’Ange de Nisida firmata da Francesco Micheli, la nuova edizione critica di Lucrezia Borgia.

Nelle locandine brillano Carmela Remigio, artista in residenza 2019, Francesco Demuro, Salome Jicia, Alessandro Corbelli e Roberto De Candia al debutto al Donizetti Opera, il ritorno di Xabier Anduaga. Sul podio, accanto al direttore musicale Riccardo Frizza, si alterneranno Rinaldo Alessandrini, Corrado Rovaris e Jean-Luc Tingaud.

Bergamo proclamata in Comune “Città di Gaetano Donizetti”

Teatro Donizetti e Teatro Sociale, dal 12 novembre all’1 dicembre 2019

È pronto il calendario della quinta edizione del Donizetti Opera, festival internazionale dedicato al compositore bergamasco e affidato alla direzione artistica di Francesco Micheli: prima novità del 2019, la programmazione prolungata, grazie anche a un terzo titolo operistico. In questo modo si rafforza ulteriormente la formula che vede le opere intrecciarsi nei tre fine settimana intorno al Dies natalis (29 novembre) insieme una serie di appuntamenti quotidiani (prove aperte per gli under30, uno spettacolo per bambini, concerti da camera, musica sacra, recital vocali), formando un cartellone indirizzato a un pubblico sempre crescente sia locale, sia internazionale.

Il progetto di riscoperta donizettiana va di pari passo con la vita della città: l’amministrazione comunale, infatti, pochi giorni fa ha proclamato Bergamo “Città di Gaetano Donizetti” dandone anche traccia in una rinnovata segnaletica stradale. In questa atmosfera di partecipazione collettiva ci si prepara ad accogliere, dal 12 novembre all’1 dicembre prossimi, la pacifica invasione di appassionati provenienti da tutto il mondo. Resta costante l’attività di studio e ricerca sull’eredità e la codifica dell’identità musicale operistica di Donizetti, affidata alle cure della sezione scientifica della Fondazione Teatro Donizetti, diretta da Paolo Fabbri.

Il festival Donizetti Opera 2019 si apre con un Gala inaugurale, giovedì 14 novembre al Teatro Sociale: sul podio il direttore musicale del Festival Riccardo Frizza alla guida dell’Orchestra Sinfonica Nazionale della RAI in un programma dedicato alle musiche del compositore orobico. Solisti il soprano Carmela Remigio, artista in residenza dell’edizione 2019 del Festival, e il baritono Alessandro Corbelli al suo debutto al Donizetti Opera, affiancati da altri “debuttanti” d’eccezione come il soprano Marta Torbidoni, il tenore Francesco Demuro e il baritono Florian Sempey.

Nel giorno del Dies natalis di Gaetano Donizetti, venerdì 29 novembre, nella Basilica di Santa Maria Maggiore sarà eseguita la sua Messa di Gloria, nuovo tassello della riscoperta del repertorio sacro del compositore affidato alla bacchetta di Corrado Rovaris,sul podio dell’Orchestra Donizetti Opera; Serena Farnocchia (soprano), Varduhi Abrahamyan (mezzosoprano), Giulio Pelligra (tenore) e Roberto De Candia (basso) compongono invece il cast vocale.

Per proseguire il ciclo #donizetti200 – la messa in scena ogni anno di un’opera di Donizetti che compie due secoli – è stato scelto il titolo del 1819 Pietro il Grande kzar delle Russie (15 e 23 novembre, 1 dicembre; anteprima under30 il 12 novembre), con la partitura curata da Maria Chiara Bertieri in base alle due uniche fonti superstiti: il manoscritto autografo (conservato all’Archivio Storico Ricordi) e una copia manoscritta del solo primo atto senza la sinfonia (conservata al Museo Donizettiano di Bergamo). Maestro concertatore sarà Rinaldo Alessandrini, specialista del repertorio antico e del recupero delle prassi esecutive, alla guida della nuova compagine orchestrale promossa dalla Fondazione Teatro Donizetti e denominata Gli originali, nata dall’incontro con Enrico Casazza e dal desiderio di Frizza e Micheli di proporre l’esecuzione delle opere del primo Ottocento con strumenti storici. Gli originali saranno impegnati anche negli attesi concerti nelle dimore storiche bergamasche. La regia è invece affidata a Ondadurto Teatro composto da Marco Paciotti e Lorenzo Pasquali, ideatori anche dei macchinari e delle scenografie per uno spettacolo improntato sulla loro consueta ed espansiva fisicità; i costumi saranno firmati da K.B. Project e le luci da Marco Alba. Il cast vocale vede nei panni di Pietro il baritono Roberto De Candia, anche lui al debutto al Donizetti Opera. Il ruolo di Caterina è affidato a Loriana Castellano, quello di Madama Fritz a Paola Gardina. Francisco Brito come Carlo Scavronski, e Ser Cuccupis invece Marco Filippo Romano.

Grandissima l’attesa per la prima mondiale in forma scenica dell’opera L’ange de Nisida (16 e 21 novembre), partitura che si credeva perduta dopo il mancato debutto nel 1839 e che invece è stata recuperata e ricostruita da Candida Mantica, giovane ricercatrice calabrese con un dottorato alla Southhampton University, che ha lavorato per otto anni sui fogli manoscritti alla Bibliothèque Nationale de France di Parigi, sparpagliati in 18 contenitori nei quali è riuscita a identificare circa 470 pagine manoscritte di Donizetti, grazie anche alla copia di una bozza del libretto conservata a Bergamo. Alla ricostruzione filologica farà da cornice la ricostruzione edilizia, perché l’opera ritrovata (già eseguita la scorsa estate a Londra in forma di concerto) verrà finalmente messa in scena nel cantiere del Teatro Donizetti prossimo alla completa riapertura. L’allestimento della “doppia rinascita” – con la regia di Francesco Micheli, le scene di Angelo Sala e i costumi di Margherita Baldoni –, indicato a livello internazionale come avvenimento imperdibile, sta suscitando con grande anticipo l’interesse del pubblico e della critica e sono già pervenute decine di richieste di prenotazione e accredito. Per l’occasione l’Orchestra Donizetti Opera sarà diretta da Jean-Luc Tingaud, con Florian Sempey nel ruolo di Don Fernand d’Aragon, Paul Gay come Don Gaspar, Francesco Demuro come Leone de Casaldi e Salome Jicia nei panni della Comtesse Sylvia de Linarès.

Terzo titolo operistico è uno dei capolavori più amati di Donizetti, Lucrezia Borgia (22, 24 e 30 novembre; anteprima under 30 il 20 novembre), in una messa in scena basata sulla nuova edizione a cura di Roger Parker e Rosie Ward, che riprende la fondamentale collaborazione con Casa Ricordi (da trent’anni portabandiera dell’Edizione critica nazionale delle Opere di Gaetano Donizetti in accordo con il Comune di Bergamo e con la Fondazione Teatro Donizetti). L’esecuzione è affidata alla bacchetta di Riccardo Frizza (Carla Delfrate sarà sul podio il 30 novembre) che dirigerà l’Orchestra Giovanile Luigi Cherubini. Nel ruolo del titolo il soprano Carmela Remigio e, nelle vesti di Gennaro, il tenore Xabier Anduaga – entrambi reduci dai successi nel Castello di Kenilworth –; quindi Marko Mimica sarà Don Alfonso d’Este, Varduhi Abrahamyan sarà Maffio Orsini. Il nuovo allestimento della Fondazione Teatro Donizetti con la regia diAndrea Bernard, le scene e i costumi ideati rispettivamente da Alberto Beltrame e Elena Beccaro e luci di Marco Alba, è frutto di una importante coproduzione territoriale conlaFondazione i Teatri di Reggio Emilia, la Fondazione Teatri di Piacenza e la Fondazione Ravenna Manifestazioni, dove lo spettacolo sarà messo in scena subito dopo le date bergamasche.

Due saranno le compagini corali coinvolte nelle produzioni: il Coro Donizetti Opera diretto da Fabio Tartari sarà impegnato per il Gala inaugurale, la Messa di Gloria e in Pietro il Grande e Ange de Nisida; il Coro del Teatro Municipale di Piacenza diretto da Corrado Casati è invece nella Lucrezia Borgia.

Continua e cresce anche la sezione Donizetti Educational, per dare risalto alla figura di Donizetti come Maestro di Emozioni ed esaltare la multidisciplinarità intrinseca nell’opera stessa. Anche per l’anno scolastico 2018/2019 è in programma un insieme di attività didattiche e formative legato ai titoli del festival Donizetti Opera. Il progetto, costituito da un ventaglio di proposte ampio e diversificato, si adatterà alle diverse fasce d’età e ai vari gradi di scuola, favorendo non solo un avvicinamento all’opera, ma anche un coinvolgimento efficace ed avvincente.

Gli istituti primari e secondari di primo grado potranno assistere a una inedita versione preparata per loro a partire dall’opera Pietro, il Grande, che si intitola Pietro il Piccolo (27, 28, 29 novembre). Gli insegnanti potranno frequentare un percorso di formazione condotto dai registi e dall’ufficio didattico, durante il quale verranno presentate l’opera e le attività che fanno gli studenti durante lo spettacolo, brani cantati, travestimenti e oggetti costruiti in classe. La riduzione dell’opera e le attività didattiche ad essa collegate sono frutto del lavoro condiviso insieme all’ufficio didattico selezionato nel 2018 da “Donizetti con una Z”.

Nella seconda parte dell’anno scolastico le scuole dell’infanzia, primarie e secondarie di primo grado potranno svolgere un’attività di scoperta di Donizetti, attraverso una visita interattiva della Casa natale e del Teatro Sociale e un’esperienza diretta laboratoriale di uno dei codici dell’opera lirica (visivo, verbale e musicale), anche attraverso una progressione didattica di più incontri svolta direttamente a scuola.

Gli istituti secondari di secondo grado invece potranno accedere alle prove generali di Pietro, il Grande (12 novembre) e Lucrezia Borgia (20 novembre), alle quali arriveranno preparati grazie ad un percorso di formazione interattivo di formazione all’opera svolto in classe da nostri collaboratori.

Il festival Donizetti Opera sarà preceduto da due importanti appuntamenti: il 12 aprile al Teatro Sociale (ore 20.30), Francesco Micheli sarà sul palcoscenico per la Donizetti Revolution vol. 5, la presentazione-spettacolo per introdurre il pubblico alla prossima edizione del Festival in compagnia del soprano Marta Torbidoni e del pianista Sem Cerritelli (ultimi biglietti gratuiti disponibili su gaetanodonizetti.org). Il 15 giugno torna invece la Donizetti Night, l’attesissima festa cittadina che ogni anno chiama a raccolta migliaia di persone e che quest’anno animerà per tutta la sera il centro di Bergamo con centinaia di artisti impegnati su decine di palchi, tutti nel nome di Gaetano Donizetti.


Le opere in scena

Pietro il Grande kzar delle Russie

Melodramma burlesco in due atti di Gherardo Bevilacqua-Aldobrandini – Musica di Gaetano Donizetti

Prima rappresentazione: Venezia, Teatro San Samuele, 26 dicembre 1819

Edizione critica a cura di Maria Chiara Bertieri / Fondazione Donizetti

Donizetti Opera: Bergamo 15 e 23 novembre, 1 dicembre 2019

A meno di un anno dal suo debutto come compositore teatrale, il ventiduenne Donizetti fu di nuovo ingaggiato da un teatro veneziano (quello di S. Samuele) per un’opera comica da rappresentarsi nella stagione di carnevale 1820. Autore del libretto affidatogli fu un nobile ferrarese con la passione per il teatro e per l’arte, il marchese Gherardo Bevilacqua Aldobrandini. Scenografo, occasionalmente poeta teatrale (per l’amico Rossini nel 1818 aveva preparato il libretto di Adina) e più tardi disegnatore dal vero di monumenti classici, Bevilacqua confezionò il nuovo testo tenendo presenti la traduzione italiana edita nel 1816 di una commedia di Duval del 1805 (Le menuisier de Livonie), e il recentissimo libretto che Felice Romani ne aveva ricavato per il compositore Giovanni Pacini (Il falegname di Livonia, Milano, teatro alla Scala, primavera 1819). La vicenda riguarda un aneddoto della vita e dei viaggi dello zar Pietro il Grande. Capitato in incognito nella locanda di una regione baltica, ha modo di verificare l’arroganza e l’ingiustizia perpetrate da un alto funzionario ai danni di un onesto falegname. Alla fine non solo raddrizzerà i torti punendo l’indegno Magistrato e riaffermando il principio che la Legge dev’essere uguale per tutti, ma riconoscerà nell’umile lavoratore il fratello scomparso di sua moglie. Su questo libretto il giovane Donizetti costruì una partitura di notevole impegno compositivo. Vi si possono riconoscere chiari modelli rossiniani, ma non mancano passi che già fanno intravvedere soluzioni più spiccatamente personali. La sua riproposta moderna è perciò interessante per più di un motivo: l’efficacia scenica e la piacevolezza musicale, il tipo di teatro che incarna (la commedia con personaggi storici), la nuova luce gettata sugli esordî di Donizetti, la sua interpretazione degli schemi rossiniani dominanti, le prefigurazioni di un proprio stile in via di elaborazione.

L’ange de Nisida

Opera in quattro atti di Alphonse Royer e Gustave Vaez – Musica di Gaetano Donizetti

Edizione a cura di Candida Mantica / Opera Rara – Peters, Lipsai, rappresentante per l’Italia Casa Musicale Sonzogno di Piero Ostali, Milano

Donizetti Opera: Bergamo 16 e 21 novembre 2019

Si sapeva che La favorite (1840) aveva un precedente immediato, L’ange de Nisida, che Donizetti aveva scritto per il parigino Théâtre de la Renaissance (1839-1840) ma che non aveva mai raggiunto le scene, dato che quel teatro nel maggio 1840 aveva dovuto sospendere la programmazione per difficoltà finanziarie. Il compositore aveva accantonato quella partitura, senza darle l’ultima mano. Quelle parole e quella musica però non andarono perse, perché di lì a poco confluirono in La favorite, scritta per l’Opéra, dove debuttò il 2 dicembre 1840. Estraendo dalla partitura di La favorite ciò che proveniva dall’Ange, e integrandolo con porzioni scartate ma sopravvissute, la musicologa Candida Mantica ha potuto ricostruire questo titolo della piena maturità donizettiana, che ora giunge finalmente in scena in ‘prima’ assoluta (in forma solo di concerto la si era potuta ascoltare quest’estate a Londra). Ambientato sulla costiera napoletana a fine ‘400, L’ange tratta dell’amore di re Ferdinando d’Aragona con Sylvia e del loro futuro matrimonio ostacolato dagli equilibri di potere fra la corte di Napoli e la Chiesa. Con questa storia s’intreccia l’amore che per questa donna nutre un giovane tanto valoroso quanto ingenuo e ignaro. Scoperta la situazione dopo il loro matrimonio, favorito interessatamente dal re, vergogna per il disonore e conflitto tra amore ed espiazione distruggono il giovane. L’ange prende avvio come commedia, e strada facendo incupisce sempre più le sue tinte, fino alla drammatica conclusione. Anche chi conosce La favorite vedrà che non si tratta di una sua prima versione con qualche modifica, ma di un genere di dramma decisamente diverso.

Lucrezia Borgia

Melodramma in un prologo e due atti di Felice Romani dall’omonima tragedia di Victor Hugo

Musica di Gaetano Donizetti

Prima rappresentazione: Milano, Teatro alla Scala, 26 dicembre 1833

Edizione critica a cura di Roger Parker e Rosie Ward / Casa Ricordi Milano con la collaborazione e il contributo del Comune di Bergamo e della Fondazione Teatro Donizetti

Donizetti Opera: Bergamo 22, 24 e 30 novembre 2019

Il 1833 per Donizetti fu un anno decisamente intrecciato con la storia di Ferrara. Una dopo l’altra musicò e portò al debutto 3 opere consecutive tutte dedicate a vicende della Casa d’Este, che della città emiliana aveva avuto per secoli la signoria: Parisina nella stagione di quaresima della Pergola a Firenze, Torquato Tasso a fine estate al Valle di Roma, Lucrezia Borgia il 26 dicembre alla Scala.

Tra i compositori teatrali, Donizetti è stato uno dei primi ad attingere al filone medievale italiano, e quello che l’ha coltivato con maggior determinazione. Ne trattano ben 7 titoli, concentrati negli anni ’30: Imelda de’ Lambertazzi (Napoli 1830), il citato trittico estense del 1833, Buondelmonte (Napoli 1834), Marino Faliero (Parigi 1835), Pia de’ Tolomei (Venezia 1837). Nel caso di Lucrezia Borgia, va segnalato un altro record. Tratto da un dramma di Victor Hugo di quello stesso 1833, era la prima volta che un testo teatrale di quel contestato autore veniva usato come base per un melodramma italiano. Felice Romani (il librettista) e Donizetti ne raccolsero la drammaturgia rivoluzionaria: l’immoralità della protagonista (ritenuta uno dei personaggi emblematici dei misfatti di quell’epoca storica) riscattata dal senso materno, la mescolanza degli stili invece della loro classica e tradizionale separazione, i tocchi grotteschi. Insomma, per Donizetti e per l’opera italiana fu un indiscutibile tuffo nel gusto romantico più attuale, e un’anticipazione di quasi vent’anni del Rigoletto di Verdi.

Il festival Donizetti Opera, è organizzato dalla Fondazione Teatro Donizetti e dal Comune di Bergamo

con il sostegno di Ministero dei Beni e delle Attività Culturali, Fondazione Cariplo, Regione Lombardia, Camera di Commercio di Bergamo,

in collaborazione con Fondazione Donizetti, Conservatorio Gaetano Donizetti, Fondazione Mia, Opera Europa, Sacbo, Atb

con il contributo di ABenergie, la luce della Donizetti Night, San Lucio Events, Stucchi spa, charity partner

media partner Classica

Un ringraziamento speciale agli Ambasciatori di Donizetti che sostengono l’attività della Fondazione con Art bonus:

Assolari Luigi & C. S.p.A. • Automha S.p.A. • Beauty & Business S.p.A. • D’Orica srl • Calvi Holding S.p.A. • Caseificio Defendi Luigi Srl • CrispiUP • FraMar S.p.A • Franciacorta • Granulati Zanobbio S.p.A • Gripple srl • Italcanditi S.p.A. • Lovato Electric S.p.A. • Montello S.p.A. • Neodecortech S.p.A. • OMB Valves S.p.A. • F.lli Pellegrini S.p.A.• Persico S.p.A. • Rulmeca Holding S.p.A. • Tenaris - Dalmine

www.gaetanodonizetti.org


Donizetti Opera 2019

Teatro Sociale

Giovedì 14 novembre 2019 – 20.30 (fuori abbonamento)

GALA INAUGURALE

Musiche di Gaetano Donizetti

Direttore Riccardo Frizza

Orchestra Sinfonica Nazionale della RAI

Coro Donizetti Opera

Maestro del coro Fabio Tartari

Soprano Carmela Remigio

Soprano Marta Torbidoni

Tenore Francesco Demuro

Baritono Alessandro Corbelli

Baritono Florian Sempey

 

Teatro Sociale

Martedì 12 novembre – 18.00 (anteprima under30)

Venerdì 15 novembre – 20.30 (turno A)

Sabato 23 novembre – 20.30 (fuori abbonamento)

Domenica 1 dicembre – 15.30 (turno C)

PIETRO IL GRANDE, KZAR DELLE RUSSIE

Melodramma burlesco di Gherardo Bevilacqua Aldobrandini Musica di Gaetano Donizetti

Prima esecuzione: Venezia, Teatro San Samuele, 26 dicembre 1819 Edizione critica a cura di Maria Chiara Bertieri ©Fondazione Donizetti

Direttore Rinaldo Alessandrini

Regia, macchinari e scene Ondadurto Teatro - Marco Paciotti e Lorenzo Pasquali Costumi K.B. Project

Lighting design Marco Alba

Orchestra Gli originali

Coro Donizetti Opera

Maestro del coro Fabio Tartari

Pietro il Grande Roberto De Candia

Caterina Loriana Castellano

Madama Fritz Paola Gardina

Carlo Scavronski Francisco Brito

Ser Cuccupis Marco Filippo Romano

Nuovo allestimento e produzione della Fondazione Teatro Donizetti di Bergamo

 

Teatro Donizetti

Sabato 16 novembre – 20.30 (fuori abbonamento)

Giovedì 21 novembre – 20.30 (fuori abboanmento)

L’ANGE DE NISIDA

Opera in quattro atti di Alphone Royer e Gustave Vaëz Musica di Gaetano Donizetti

Prima esecuzione: Londra, Covent Garden, 18 luglio 2018

Edizione a cura di Candida Mantica © OperaRara / Peters, Lipsia; rappresentante per l’Italia Casa Musicale Sonzogno di Piero Ostali, Milano

Direttore Jean-Luc Tingaud

Regia Francesco Micheli

Scene Angelo Sala

Costumi Margherita Baldoni

Orchestra Donizetti Opera

Coro Donizetti Opera

Maestro del Coro Fabio Tartari

Don Fernand d’Aragon Florian Sempey

Don Gaspar Paul Gay

Leone de Casaldi Francesco Demuro

La comtesse Sylvia de Linarès Salome Jicia

Le Moine Evgeny Stavinsky

Nuovo allestimento e produzione della Fondazione Teatro Donizetti di Bergamo

 

Teatro Sociale

20 novembre – 18.00 (anteprima giovani)

22 novembre – 20.30 Turno A

24 novembre – 15.30 Turno C

30 novembre – 20.30 (fuori abbonamento)

LUCREZIA BORGIA

Melodramma di Felice Romani

Musica di Gaetano Donizetti

Prima esecuzione: Milano, Teatro alla Scala, 26 dicembre 1833

Edizione critica a cura di Roger Parker e Rosie Ward © Casa Ricordi, Milano con la collaborazione e il contributo del Comune di Bergamo e della Fondazione Teatro Donizetti

Direttore Riccardo Frizza (22 e 24 novembre) / Carla Delfrate (30 novembre)

Regia Andrea Bernard

Scene Alberto Beltrame

Costumi Elena Beccaro

Lighting design Marco Alba

Assistente alla regia Tecla Gucci

Orchestra Giovanile Luigi Cherubini

Coro del Teatro Municipale di Piacenza

Maestro del coro Corrado Casati

Lucrezia Borgia Carmela Remigio

Don Alfonso d'Este Marko Mimica

Maffio Orsini Varduhi Abrahamyan

Gennaro Xabier Anduaga

Nuovo allestimento della Fondazione Teatro Donizetti di Bergamo in coproduzione con la Fondazione I Teatri di Reggio Emilia, la Fondazione Teatri di Piacenza e la Fondazione Ravenna Manifestazioni

 

Basilica di Santa Maria Maggiore

29 novembre – 20.30 (fuori abbonamento)

MESSA DI GLORIA

per Soli, Coro e Orchestra

Musica di Gaetano Donizetti

Prima esecuzione: Napoli, Chiesa di Santa Maria Nova, 1837

Edizione a cura di Pietro Spada © Boccaccini e Spada Editori, distribuita da Casa Ricordi, Milano

Direttore Corrado Rovaris

Orchestra Donizetti Opera

Coro Donizetti Opera

Maestro del coro Fabio Tartari

Soprano Serena Farnocchia

Mezzosoprano Varduhi Abrahamyan

Tenore Giulio Pelligra

Basso Roberto De Candia


 

Rinaldo Alessandrini direttore

Rinaldo Alessandrini è considerato uno dei massimi esperti del repertorio barocco ed è fondatore e direttore artistico dell’ensemble Concerto Italiano con il quale ha visto anche tre Gramophone Awards. Ospite delle più importanti orchestre e Festival in Europa, USA, Canada e Giappone, ha lavorato con orchestre a Detroit, San Francisco, Washington e con l’Orchestra of the Age of Enlightenment, la Royal Liverpool Philharmonic Orchestra, la Scottish Chamber Orchestra, l’Orchestre National du Capitole de Toulouse, la Freiburg Baroque Orchestra e le orchestre da camera di Basilea e Ginevra. Fra i suoi più recenti impegni operistici L’incoronazione di Poppea alla Scala di Milano, Don Giovanni alla Royal Opéra de Wallonie e alla Bergen Nasjonale Opera, Orlando alla Welsh National Opera e alla Semper Opera Dresden, Le nozze di Figaro e Orfeo ed Euridice alla Norske Opera di Oslo, Così fan tutte al Theatro Municipal de São Paulo, concerti con la Hamburg Symphonic Orchestra, la Münchner Rundfunkorchester, la Deutsche Symphonieorchester, la Filarmonica Toscanini e il RIAS Kammerchor, dove è stato Conductor in Residence nella stagione 2015/16. Fra gli impegni recenti e futuri concerti a Milano, Roma, Toulouse, Lisbona, Amburgo, L'incoronazione di Poppea alla Carnegie Hall New York, tournée in Cina e Giappone, al Festival Handel a Karlsruhe, una tournée con il RIAS Kammerchor e la Akadamie für Alte Musik per The Fairy Queen di Purcell. Rinaldo Alessandrini vanta una ampia discografia principalmente dedicata al repertorio italiano e tedesco e numerosi cd hanno ottenuto riconoscimenti come il Grand Prix du Disque, il Diapason d’Or e il Preis der Deutschen Schallplattenkritik. Membro dell’Accademia Filarmonica Romana è chevalier des Ordre des Arts et des Furthermore; è direttore artistico del festival Purtimiro a Lugo.

 

Ondadurto Teatro

È una compagnia di teatro nata nel 2005, con sede a Roma guidata da Marco Paciotti e da Lorenzo Pasquali, cresciuta grazie ad un lavoro congiunto con chi negli anni ha partecipato ai progetti della compagnia. La ricerca e il lavoro di Ondadurto Teatro sono da sempre incentrati sul Physical Theatre, il Nouveau Cirque ed il Gesto. Le diverse tecniche e modalità espressive danno vita a un linguaggio visivo di forte impatto, in grado di dialogare con persone di ogni età, etnia e cultura e di raggiungere un pubblico internazionale. I suoi spettacoli prevedono l’uso combinato di macchinari, grandi oggetti in movimento, fuochi d’artificio, giochi d’acqua, musica (anche dal vivo) e proiezioni video. Ondadurto Teatro ha portato i suoi spettacoli in tour in Italia e in altri Paesi Europei e anche in Cile, Messico e Corea del Sud avviando progetti di cooperazione e scambio in Thailandia, India e Cuba. Organizza due festival annuali, inEURoff e inBORGO, il primo a Roma, il secondo a Borgo Velino, e dal 2006, con progetti in ambito sociale, porta l’arte e il teatro nei campi nomadi Rom, come strumenti di interscambio tra culture. Ha creato dal 2015 un progetto stabile di Residenza Artistica per lo sviluppo del Teatro Urbano. Ondadurto Teatro è una compagnia sostenuta dal MiBACT / settore Estero.

 

Riccardo Frizza direttore

Riccardo Frizza (Brescia 1971), formatosi al Conservatorio di Milano e all’Accademia Chigiana di Siena, è considerato fra i principali direttori d’orchestra della sua generazione, particolarmente dedito al repertorio operistico italiano dell’Ottocento, ed è regolarmente ospite del Teatro alla Scala di Milano, del Maggio Musicale Fiorentino, del Teatro Regio di Torino, della Fenice di Venezia, dell’Opera di Roma, del Rossini Opera Festival di Pesaro, del Festival Verdi di Parma. All’estero ha diretto fra l’altro all’Opéra National de Paris, alla Lyric Opera di Chicago, alla San Francisco Opera, al Metropolitan Opera di New York e alla Bayerische Staatsoper di Monaco. Nell’ambito sinfonico è salito sul podio dell’Accademia Nazionale di Santa Cecilia, della Gewandhaus di Lipsia, della Sachsische Staatskapelle di Dresda, l’Orchestra Sinfonica di Milano “Giuseppe Verdi”, della Mahler Chamber Orchestra, dell’Orchestra Filarmonica di San Pietroburgo, della Philharmonia Orchestra di Londra, della Tokyo Symphony Orchestra e della Tokyo Philharmonic Orchestra. Ha recentemente interpretato Norma alla Lyric Opera di Chicago, Rigoletto al Liceu di Barcellona, Lucia di Lammermoor al Teatro la Fenice e I Puritani a Budapest, in questi giorni è impegnato al Festival Verdi di Parma nel Falstaff; prossimamente terrà una Lectio Magistralis alla Chicago University oltre che all’Istituto Italiano di Cultura. Il suo repertorio donizettiano include Lucia di Lammermoor, L’elisir d’amore, Linda di Chamounix, Maria Stuarda (al MET con Sondra Radvanovsky), La filledurégiment, Lucrezia Borgia (alla San Francisco Opera con Renée Fleming), Roberto Devereux (San Francisco Opera) e Il castello di Kenilworth (festival Donizetti Opera).

Andrea Bernard regista

Nato a Bolzano nel 1987 è regista e architetto. Si fa conoscere nella scena internazionale grazie alla vittoria del prestigioso European Opera-directing Prize nel 2016 partecipando con il progetto della Traviata che mette in scena al Festival Verdi di Parma 2017 in coproduzione con la Fondazione Haydn di Bolzano e Trento e il Teatro Comunale di Bologna, dove andrà in scena nel 2019. Per il Teatro Sociale di Como mette in scena Carmen, la stella del circo Siviglia in coproduzione con il Bregenzer Festspiele e che metterà in scena per l’Opera de Rouen e il Théâtre des ChampsÉlysées nel 2019. Nel 2018 inaugura la stagione del Theater Orchester Biel Solothurn in Svizzera con La Cenerentola. Contemporaneamente agli studi in architettura comincia a lavorare nel mondo dell’opera come assistente alla regia di Pier Luigi Pizzi partecipando a più di venti produzioni in Italia e all’estero. Dal 2014 comincia a lavorare con registi come Keith Warner (Nabucco alla Deutsche Oper a Berlino), Julia Burbach (The Fairy Queen a Londra e Berlino), Tatjana Gurbaca (Die Zauberflöte a Zurigo) e assiste alla ripresa di Ariadne auf Naxos di Christof Loy alla ROH di Londra. Collabora con Damiano Michieletto nel Viaggio a Reims ad Amsterdam e per le riprese della Scala di seta per OperaLombardia e del Flauto magico all’Opera di Firenze. Nella stagione 2015/2016 debutta al Teatro Stabile di Bolzano con Brattaro mon amour di Cagnan. Viene selezionato per partecipare al Workshop di regia con Romeo Castellucci alla Biennale di Venezia 2016. È semifinalista al concorso internazionale Ring Award14 di Graz con il progetto dell’opera Der Freischütz. Nel 2016 è tra i tre finalisti del concorso OperaOggi di Opera Lombardia per la stesura e la messinscena di una nuova opera contemporanea. Nel 2017 torna a Graz come semifinalista al Ring Award17 con il progetto dell’opera Don Pasquale. Tra i prossimi impegni ci sono La spada nella roccia di Anastasi per il Teatro Regio di Parma, Il Teatro Comunale di Bologna e l’Opera di Muscat. Nel 2019 metterà in scena una nuova produzione all’aperto della Traviata per il Teatro Sociale di Como, La fille du régiment per il Teatro di Biel e Solothurn, Pietro il Grande di Donizetti per il Festival Donizetti Opera, Don Pasquale di Donizetti per il Maggio Musicale di Firenze.

 

Francesco Micheli regista

Nato a Bergamo nel 1972, laureato in Lettere Moderne, si è diplomato alla Scuola d'Arte Drammatica Paolo Grassi di Milano. La sua carriera professionale si è sviluppata nel tempo secondo un doppio binario: da una parte il percorso come direttore artistico di manifestazioni di rilevanza internazionale, strettamente connesso all’ideazione di progetti innovativi sempre in ambito operistico; dall’altra corre parallela l’attività di regista in Italia e all’estero, senza trascurare l’insegnamento. Dal 2012 al 2017 è direttore artistico del Macerata Opera Festival, gloriosa manifestazione nata nel 1921 dentro la cornice superlativa dello Sferisterio: Micheli ha rilanciato l’istituzione riportandola all’originario prestigio internazionale con lusinghieri riscontri di critica e pubblico. Il suo è stato un festival inedito, luogo di ricerca e di eccellenza, nella convinzione che l’opera sia un inestimabile bene comune. Dal dicembre 2014 è direttore artistico della Fondazione Teatro Donizetti di Bergamo dove sta realizzando una profonda rivoluzione prospettica sul ruolo e le opere del compositore orobico, portando nella città natale i valori e le idee che sostanziano il suo progetto artistico; ha fondato due momenti festivalieri cittadini: la Donizetti Night a giugno e il festival Donizetti Opera in autunno in cui vengono eseguiti i lavori più rari del compositore. La creatività di Micheli trova forma anche in una serie di progetti, in collaborazione con diversi teatri, pensati per dare al più vasto pubblico la possibilità di avvicinarsi al mondo operistico. L’attività divulgativa lo ha visto autore e presentatore in ambito televisivo per le reti Sky Classica e Sky Arte nell’ideazione e conduzione di programmi relativi all’opera; conduce una rubrica settimanale su Rai 1. Sul fronte registico, dopo gli inizi in As.Li.Co., numerosi i teatri e i Festival nazionali e internazionali per cui Micheli ha firmato la regia di opere sovente rimaste in repertorio, alla Fenice di Venezia, all’Arena di Verona, al Maggio Musicale Fiorentino, al Teatro Massimo di Palermo, al Comunale di Bologna e all’NCPA di Pechino.

Jean-Luc Tingaud direttore

Dopo aver studiato pianoforte e direzione d’orchestra al Le Conservatoire National de Paris, Jean-Luc Tingaud è stato scelto da Manuel Rosenthal come suo assistente. Nel 1997 fonda Ostinato, orchestra da camera parigina che ha diretto in prestigiosi teatri francesi tra i quali: l’Opéra Comique e Théâtre des Champs-Elysées a Parigi, il Teatro dell’Opera di Bordeaux, Teatro dell’opera di Nizza, Théâtre Impérial di Compiègne. Dal 2002 al 2007 è direttore stabile all’Opéra Comique di Parigi dove ha diretto Rita di Donizetti; Le Toréador di Adam; La princesse jaune di Saint-Saëns; Le calife de Bagdad di Boieldieu; Les bavards di Offenbach; Les mamelles de Tirésias di Poulenc; Angélique di Ibert; Roméo et Juliette di Gounod. Nel 2006 è nominato direttore stabile al Grand Théâtre di Reims. Particolarmente interessato al repertorio operistico francese, ha diretto anche: Pénélope di Fauré, Sapho di Massenet, Manon Lescaut di Auber al Festival di Wexford, Ciboulette di Hahn al Teatro dell’Opera di Zuid, L’île de Tulipatan di Offenbach all’Opéra National di Lyon, Le nozze di Figaro al Théâtre Mogador di Parigi, La voix humaine e La Périchole a Compiègne. Ha inoltre diretto Mireille, L’elisir d’amore, La bohème, Così fan tutte e Carmen al Théâtre d’Herblay a Parigi; Roméo et Juliette di Berlioz al Teatro Nacional de Sao Carlos a Lisbona; Tosca a Besançon; Werther al Festival della Valle d’Itria di Martina Franca; Dialogues des carmélites a Saint-Etienne; Riders to the Seaa Reims; Véronique a Metz e Pelléas et Mélisande all’Opéra di Toulon. Nel 2004 debutta al Barbican Centre di Londra dirigendo la English Chamber Orchestra e Joshua Bell e Steven Isserlis. Tra le altre orchestre con cui ha collaborato ricordiamo la Royal Philharmonic Orchestra, l’Orchestra Filarmonica Arturo Toscanini, l’Ulster Orchestra, la Warsaw Philharmonic, la Kraków Philharmonic, la RTE-National Symphony Orchestra, la Royal Schottish National Orchestra Nelle passate stagioni ha diretto Le siège de Corinthe al Rossini Festival a Wildbad, Pelléas et Mélisande a Rennes, L’heure espagnole con Atelier Lyrique de l’Opéra de Paris; Les pécheures de perles a Londra (English National Opera), La Bohème a Parigi (Salle Pleyel); Les Dialogues des carmélites alla Pittsburgh Opera; Roméo et Juliette di Gounod all’Arena di Verona; La fille du régiment al Teatro Real di Madrid; Coppelia al Teatro Massimo di Palermo; La Pré aux Clercs di Hérold al Festival di Wexford, dove è ritornato per la produzione di Herculanum. Tra gli altri impegni recenti si ricordano Le Toreador di Adam a Rennes; Carmen alla Grange Park Opera a Londra, Gloria di Poulenc a Parigi (con l'orchestra Philarmonique de Radio France); Faust a Modena e in tournèe in Italia (Reggio Emilia e Piacenza). La sua discografia comprende: Sapho di Gounod registrata al Wexford Festival (Fonè), Werther nella versione per Mattia Battistini registrata a Martina Franca (Dynamic), La voix humaine registrata a Compiègne (Mandala/ Harmonia Mundi) e la prima registrazione delle Chansons du Monsieur Bleu di Manuel Rosenthal (Sisyphe/Abeille Musique). Prossimi impegni includono: Il ratto del Serraglio alla Grange Park Opera di Londra; Carmen al New National Theatre di Tokyo; La Bohème alla Pittsburgh Opera.

 

Corrado Rovaris direttore

Corrado Rovaris è Direttore Musicale di Opera Philadelphia dal 2004, e collabora regolarmente con le maggiori istituzioni musicali italiane ed estere. All’inizio del 2011 Corrado Rovaris è stato nominato Direttore Musicale e Direttore Principale di Artosphere, festival primaverile annuale presentato al Walton Arts Center in Arkansas.

Dopo aver compiuto gli studi musicale al Conservatorio G. Verdi di Milano inizia una carriera che lo porta a collaborare con diverse istituzioni tra le quali il Teatro alla Scala, il Teatro del Maggio Musicale Fiorentino, la Fenice di Venezia, il Teatro Regio di Parma, il Teatro Regio di Torino, il Teatro Comunale di Bologna, l’Opera di Francoforte, l’Opéra de Lyon, il Théâtre Municipal de Lausanne, la Japan Opera Foundation, il Rossini Opera Festival, il Festival Pergolesi Spontini di Jesi, il Festival della Valle d’Itria, il Festival Monteverdi di Cremona, il Garsington Opera Festival, il Glimmerglass Opera Festival, il Sante Fe Opera Festival.

In ambito sinfonico ha collaborato con diversi complessi tra cui la Filarmonica della Scala, Orchestra Nazionale della Rai, l’Orchestra dell’Accademia di Santa Cecilia, la Metropolitan Orchestra di New York, l’Orchestra del Maggio Musicale Fiorentino, l’Orchestre de Chambre de Lausanne, la Danish Radio Sinfonietta di Copenhagen, l’Orchestra Sinfonica “Giuseppe Verdi” di Milano, l’Orchestra Haydn di Trento e Bolzano, l’Orchestra “I Pomeriggi Musicali” di Milano.

Dopo il debutto ne Il filosofo di campagna di Galuppi - una produzione As.Li.Co. proposta al Teatro Comunale di Firenze e in vari teatri italiani – Corrado Rovaris si è dedicato principalmente al repertorio barocco, per poi avvicinarsi ad autori come Mozart, Haydn, Paisiello, Rossini, Donizetti, Bizet, Verdi, Puccini. Nel 1997 ha debuttato con successo al Rossini Opera Festival, dirigendo Il signor Bruschino, per tornarvi nel 1998 con Otello. Al Teatro alla Scala ha diretto Un giorno di regno, Il barbiere di Siviglia, L’italiana in Algeri e Il signor Bruschino.

Tra gli impegni recenti ricordiamo: Elizabeth Cree di Kevin Puts, La Bohème, L’elisir d’amore, Turandot, Tancredi, Le Nozze di Figaro, Die Zauberfloete, Don Carlo, Cold mountain di Higdon, La Traviata a Philadelphia; Una cosa rara di Martin y Soler al Teatro di Saint Louis; Das Liebesverbot di Wagner al Glimmerglass Opera Festival Il barbiere di Siviglia a Trieste, Pordenone e Montecarlo; Don Carlo a Oviedo; Artaserse di Hasse al Festival della Valle d’Itria di Martina Franca; La Betulia Liberata al Festival Wratislavia Cantans di Wroclaw; Gott segne den König di Spontini in prima ripresa moderna a Jesi; Ainadamar di Osvaldo Golijov all’Opera Company di Philadelphia e ad Oviedo dove poi è ritornato per Così fan tutte; Roberto Devereux a Toronto; Anna Bolena, Requiem di Donizetti e un concerto lirico al Festival Donizetti di Bergamo; Lucia di Lammermoor a Nancy e Santa Fe; una serie di concerti sinfonici a Milano con l’Orchestra “I Pomeriggi Musicali” e con l’Orquesta Sinfónica del Principado de AsturiasM; L'italiana in Algeri al Santa Fe Opera Festival; Anna Bolena alla Canadian Opera Company di Toronto.

Gli appuntamenti venturi prevedono A Midsummer Night’s Dream, Lucia di Lammermoor e La Bohème all’Opera Philadelphia; una serie di concerti sinfonici a Monaco di Baviera con la Bayerischer Rundfunk; Die Schöpfung al Teatro Donizetti Bergamo; La clemenza di Tito a Oviedo.