Così Torre del Lago celebra Puccini


Per Celebrare Giacomo Puccini a 100 anni dalla scomparsa il Festival Puccini di Torre del Lago alla sua 70.a edizione presenta un cartellone che ripercorre la parabola artistica del compositore.

Firma il cartellone di questa edizione straordinaria Pier Luigi Pizzi con la proposta di 6 nuovi allestimenti di capolavori pucciniani rappresentati in ordine cronologico secondo la loro prima esecuzione: LE WILLIS- EDGAR, MANON LESCAUT, LA BOHEME, TOSCA, TURANDOT.

Completa il programma pucciniano l’evento speciale MADAMA BUTTERFLY, in occasione delle celebrazioni dei 120 anni dalla nascita dell’opera, con la ripresa di due rappresentazioni il 31 agosto e il 7 settembre 2024

“La musica e il teatro di Giacomo Puccini” sono al centro dell’attività del Festival Puccini che attraverso nuovi allestimenti delle sue opere intende offrire una particolare esperienza estetica, artistica e musicale.

17 serate d’opera nella cornice unica del Gran Teatro all’aperto sulle sponde del Lago Massaciuccoli per l’unico Festival al mondo dedicato al compositore toscano che segna la tappa di 70 edizioni

Viareggio e Torre del Lago Puccini da tempo si sono preparate per celebrare nel 2024 il loro genius loci che in questa provincia toscana, dal 1891 e fino alla sua partenza per Bruxelles, scelse di vivere. “Spiagge assolate, fresche pinete, il lago sempre calmo, ovvero l’Eden”: Puccini aveva due grandipassioni, la musica e la caccia e per lui Torre del Lago rappresentò il luogo ideale dove coltivarle; un luogo pittoresco e quieto dove far sgorgare il suo genio creativo.

Nel 1930 in omaggio al Maestro prematuramente scomparso (29 novembre 1924) la Città di Viareggio scelse di celebrarlo proprio nel luogo che lui aveva eletto a dimora con un Festival, che quest’anno giunge alla sua 70.a edizione e che nell’anniversario dei 100 anni dalla scomparsa presenta un cartellone straordinario che vede in scena ben 7 titoli del suo repertorio operistico. Un’edizione che la Fondazione FestivalPucciniano presieduta da Luigi Ficacci ha affidato per la direzione artistica a Pier Luigi Pizzi “Abbiamo voluto che il Festival del Centenario fosse una sintesi del suo genio creativo -afferma Pier Luigi Pizzi-. Il progetto artistico, concepito come unico, prevede i primi cinque titoli, Le Willis con Edgar, Manon Lescaut, La Bohème, Tosca, messi in scena in ordine cronologico secondo la loro nascita, seguendo il percorso del compositore e la sua crescita artistica, dagli inizi e fino all’ultima opera, Turandot, rimasta incompiuta e da noi proposta come lui ce l’ha lasciata. A un secolo dalla scomparsa, la popolarità di Giacomo Puccini non è mai diminuita, semmai è cresciuta. A renderlo attuale sta il fatto, che nel suo teatro e nella profonda umanità delle sue creature ci si continua a riconoscere. Il suo teatro parla a tutti, è universale. Ancora oggi credo sia un modello, per chi voglia scrivere per l’opera lirica. Sono note le sue complicate vicende familiari e non solo, ma si sa anche quanto fosse legato alla sua terra e al lago Massaciuccoli, dove sfogava la passione per la caccia. In tutte le sue opere Puccini ha magistralmente costruito dei personaggi indimenticabili, pensiamo a Calaf, Mario Cavaradossi, Rodolfo, De Grieux, per non citare che i più popolari, ma ha regalato a quelli femminili i momenti più sublimi. Manon, Mimì, Cio-Cio-San, Liù che continuano a commuoverci fino alle lacrime”.
Un Festival che Pier Luigi Pizzi ama definire “Imperdibile!” per tutti gli appassionati pucciniani e per tutte le persone interessate alla musica che a Torre del Lago, oggi Torre del Lago Puccini, potranno ritrovare l’atmosfera di dolce quiete che ancora si respira camminando sul Belvedere di questo borgo toscano da cui Puccini trasse ispirazione durante i trent’anni in cui vi abitò. Nella sua casa, oggi Mausoleo, sono custodite dalla Fondazione Simonetta Puccini per Giacomo Puccini le testimonianze della sua straordinaria vita artistica e umana. La musica e il teatro di Giacomo Puccini sono dunque al centro dell’attività del Festival Puccini che attraverso nuovi allestimenti delle sue opere intende offrire una particolare esperienza estetica, artistica e musicale.

Le parole del sindaco Giorgio Del Ghingaro

Viareggio, 23 aprile 2024

Ricorrono quest’anno i 100 anni dalla morte di Giacomo Puccini. Da tempo siamo al lavoro con un comitato di esperti e, di concerto con tutti gli Enti coinvolti, abbiamo messo a punto un programma di eventi che sia all’altezza delle celebrazioni. Per Viareggio e Torre del Lago il culmine sarà, inevitabilmente, il nostro Festival. L’unico dedicato a Puccini, il solo che si tiene nei luoghi d’elezione del Maestro.
I luoghi, appunto.
Il Belvedere di Torre del Lago è un invito alla bellezza. Un posto dove il tempo sembra sospeso. Le sponde placide, il soffio del vento fra i falaschi, le colline che segnano l’orizzonte, sono un controcanto ineguagliabile alla sonorità tipica delle spiagge che si stendono solo a qualche chilometro di distanza.
Puccini scelse questo luogo: decise che qui avrebbe vissuto. Da un lato la villa museo, dall’altro il teatro, più recente ovviamente, ma che era il sogno del Maestro, che qui ancora riposa, dopo tutta una vita, segnata dai tanti successi e dalle moltissime sfaccettature.
In questi mesi abbiamo ritrovato l’artista poliedrico, musicista prima di tutto, ma anche pittore, poeta, scrittore. Abbiamo riscoperto bellissimi epistolari, foto d’epoca, eccentricità.
Ma è qui, su questo Belvedere, che riscopriamo l’uomo, la persona. Passeggiando lungo i sentieri di una vita di 100 anni fa.
Per questo abbiamo deciso di concentrare il grosso dei finanziamenti ricevuti dal Ministero in occasione del centenario, proprio sui lavori di rifacimento e restauro degli edifici che insistono sulla piazza. Piazza, anche quella, oggetto di riqualificazione. Tutto dovrà armonizzarsi in un’unica partitura.
Infine, ma non per ultimo in quanto ad importanza, ci tengo a sottolineare la strettissima collaborazione che stiamo portando avanti fra tutte le Fondazioni e gli Enti che si occupano di Puccini: un impegno corale che attirerà eventi, turismo e contribuirà alla bellezza del territorio.

Il 70° Festival Puccini di Torre del Lago: Puccini nel contesto consapevole della sua singolarità creativa. 

Due anniversari fissano quest’anno il parametro d’impegno per il Festival di Torre del Lago. La celebrazione dell’anniversario della morte di Giacomo Puccini coinvolge l’intero mondo della musica nel solo modo per esserne degni: interpretazioni in grado di rinnovare intelligenza e meraviglia per le qualità musicali delle sue partiture.
Il Direttore Artistico Pier Luigi Pizzi vi si dedica con tutta la sua sapienza. L’auspicio con cui ci si approssima alla prova è di risultare adeguati a tanto obiettivo. I settant’anni del Festival riguardano invece una particolarità della vita di Puccini che solo dai suoi luoghi può essere significata: cioè l’eccezionalità della sua scelta, totalizzante ed esclusiva, d’immersione esistenziale e spirituale nello habitat di Torre del Lago. Una personalissima ricerca di autenticità umana e naturale, perseguita quale condizione sostanziale dell’esistenza. Tenendosi lontano dalle capitali della produzione musicale e del suo consumo più elevato, limitandovi la propria presenza al necessario, peraltro con efficacissimo, abile e affascinante uso di professione e di mondo, Puccini dimostrò una determinazione assoluta nel cercare riparo dall’invadenza del condizionamento sociale, per raggiungere l’apice delle capacità creative. Si tratta di una singolarissima secessione, nel complessivo panorama europeo del suo tempo, che pone gli odierni abitanti dei suoi luoghi in una posizione di eccezionale responsabilità.
La città di Viareggio, la sua Amministrazione, la Fondazione che rappresento, si stanno dedicando con impegno a conservare la percezione di questa condizione naturale, per quanto possibile e compatibile con la trasformazione delle funzioni e della globale richiesta di accesso, conoscenza, esperienza di quest’area geografica della Toscana, caratterizzata da un’ampia sedimentazione di mitologie attrattive. Alcuni adeguamenti saranno pronti ad accogliere il pubblico per questa stagione, ulteriori sono programmati e i loro progetti saranno presentati nell’occasione del Festival, quali iniziative strutturali, rese possibili dalle disponibilità finanziarie disposte dal Governo per la ricorrenza del centenario del compositore. Ma questi lavori di recupero e manutenzione, dalla rilevante finalità paesaggistica e funzionale, hanno la finalità di rivelare ragioni ed effetti della radicale ricerca di Puccini di vivere in una condizione di autenticità, di luoghi quanto di frequentazioni. L’obiettivo esclusivo di tale bisogno di libertà è la creazione artistica, attraverso l’opera lirica, in costante, perfino angoscioso confronto con l’universo della storia della musica. Il nostro, di presentare al pubblico Puccini entro un contesto consapevole della sua singolarità creativa, perfino della profonda solitudine della sua autonomia, nel confronto inquieto con se stesso e col mondo, teso fino all’angoscia, benché superlativamente dissimulato nel gusto del vivere, dell’abitare e dell’intrattenimento conviviale. Attraverso l’esecuzione della sua opera, nei luoghi della loro creazione, nostro intento è produrre per il pubblico l’esperienza dal vivo degli elementi intrinseci al suo genio, in una condizione speciale, distinta dalle deformazioni e dagli equivoci impliciti nella riproduzione musicale e nel suo abuso fuorviante.

Luigi Ficacci
Presidente della Fondazione Festival Pucciniano

Le parole del presidente della Regione Toscana Eugenio Giani

L’edizione numero 70 del Festival Puccini di Torre del Lago assume un significato particolare perché coincide con i 100 anni dalla scomparsa di Giacomo Puccini, un artista che appartiene all’intera umanità e che ci ha lasciato in eredità opere che sono un concentrato di genio e bellezza. Come presidente della Regione Toscana è per me motivo di orgoglio poter salutare lo straordinario cartellone preparato per questa edizione speciale dal direttore artistico Pier Luigi Pizzi, con i primi cinque titoli - Le Willis-Edgar, Manon Lescaut, La Bohème, Tosca - messi in scena in ordine cronologico in base alla loro nascita e infine con Turandot, l’opera rimasta incompiuta: sei opere che raccontano in modo perfetto la grandezza di Puccini.
Da toscano e amante delle opere di Puccini sento in modo particolare questo centenario della sua morte e trovo che la sua musica non abbia perso niente della sua freschezza, della sua capacità di parlare ai nostri tempi, di rinnovare le emozioni che ha sempre destato. Così, anche quest’anno avremo modo di godere dei capolavori pucciniani nell’appuntamento atteso ogni estate, l’unico festival al mondo dedicato al grande artista toscano, in grado di richiamare da tutto il mondo a Torre del Lago quanti amano la lirica ed hanno, come chi scrive, una passione particolare per questo genio musicale. Infine, rivolgo un ringraziamento sentito a tutti coloro che con impegno e grande professionalità contribuiranno al successo anche di questa edizione.
Eugenio Giani
Presidente Regione Toscana

Le parole del direttore artistico Pier Luigi Pizzi


Abbiamo voluto che il Festival del Centenario della morte di Giacomo Puccini fosse in qualche modo una sintesi del suo genio creativo. Il progetto prevede che le sue prime cinque opere, Le Willis con Edgar, Manon Lescaut, La Bohème e Tosca si rappresentino in ordine cronologico seguendo il percorso del compositore e la sua crescita artistica. Infine la rassegna si conclude con Turandot, nella versione incompiuta che Puccini ci ha lasciato. Di Le Willis, presentiamo la prima versione in un atto, di Edgar, quella in quattro atti, coi tagli che il compositore ha operato per la revisione in tre atti, ma mantenendo il quarto ridimensionato, di particolare interesse perché anticipa temi che ritroveremo in altre sue opere successive.
Sei nuove produzioni concepite come un progetto artistico unitario.
Il dispositivo scenico di base è unico ma versatile, per permettere una nuova organizzazione dello spazio e avremo anche un grande ledwall. Una novità per il Gran Teatro Giacomo Puccini di Torre del Lago. Ovviamente ogni opera si completa e si caratterizza con altri elementi diversificati e peculiari.
L’impostazione è classica, nel senso che non considera la sistematica attualizzazione come un comune imprescindibile denominatore.
C’è tuttavia un filtro estetico necessario ad eliminare ogni eventuale incrostazione della peggiore tradizione ed ogni sospetto di museografia.
Questa scelta di unificare stilisticamente tutte le opere tiene conto anche delle difficoltà tecniche nell’alternanza degli spettacoli e dunque in una estrema semplificazione, facilitando così il compito di chi deve far funzionare il complesso meccanismo.
Mi sono assunto l’impegno di mettere in scena nella serata di apertura Le Willis ed Edgar e di chiudere il festival con una nuova Turandot. A metà percorso ripropongo Tosca, che è stato nel 2022 il mio debutto a Torre del Lago, ma qui in una ambientazione classica rispetto a quella già vista ambientata negli anni quaranta del novecento.
Per le altre due opere Manon Lescaut e La Bohème, ho affidato l’incarico a Massimo Gasparon, di cui seguo da più di trent’anni la crescita artistica e l’attività internazionale, l’unico in grado di condividere lo stesso progetto artistico, per affinità di intenti ma con l’apporto indispensabile di una diversa personalità.


Convinto da sempre che il mestiere del teatro ha bisogno di un lavoro di squadra, ho cercato da subito di riunire un gruppo di sperimentati collaboratori.
A parte Massimo, onnipresente, il quotidiano punto di riferimento nelle frequenti riunioni a Torre del Lago o telefonicamente è Franco Moretti, che da più d’un ventennio è l’anima del Festival, di cui conosce ogni più segreto ingranaggio. Accanto a lui Alessandra Delle Fave, responsabile della comunicazione, Massimiliano Bertuccelli, che fa funzionare, col suo prezioso staff, la colossale macchina scenica, Antonia Pagliuca della segreteria artistica, Adalgisa Mazza e tanti altri collaboratori tutti animati dalla passione per il proprio lavoro, e soprattutto tutti devoti al Genius Loci.
Nei due anni che mi hanno legato al Festival Puccini, ho avvertito una passione speciale fra la gente che vive e ama questo teatro con convinzione vera. Ho frequentato tanti teatri senza conoscere i componenti del CDA. Qui invece li incontro: Paolo Spadaccini, Marialina Marcucci, Maria Laura Simonetti, Stefano Pozzoli li sento partecipi di quello che sto facendo e apprezzo la loro fiducia. Tutto questo aggiunge energia. È raro ricevere manifestazioni d’affetto come ho avuto dagli Amici della Fondazione Puccini. Recentemente una cinquantina di loro è venuta a festeggiarmi in occasione di un mio debutto veneziano. Lo dico sempre. Non si può mai stare tranquilli.
Come avete capito il Festival ha un Presidente. Luigi Ficacci, amico di lunga data attraverso la pratica comune dell’arte, con cui l’intesa è stata immediata.
Chi mi conosce sa che metto nei miei progetti per il teatro lirico al primo posto, la musica.
Con i direttori d’orchestra Daniele Callegari, Michelangelo Mazza, Renato Palumbo, Massimo Zanetti ho avuto molti fortunati precedenti; con Beatrice Venezi, al suo primo incontro con me, ho potuto da subito stabilire una felice comunione di intenti artistici. Grande impegno nella composizione dei cast, in cui accanto a tanti nomi già celebri nel repertorio pucciniano, ci sono molti giovani sentiti nelle numerose audizioni a Torre del Lago, scegliendo voci valide, senza trascurare la credibilità fisica per ogni personaggio.
Sono previsti numerosi interventi di danza. Per queste coreografie ho voluto ancora una volta contare sul grande talento di Gheorge Iancu, da anni complice di tante memorabili avventure.
Tanto lavoro anche per il coro, presente in ogni opera e grande impegno per il bravissimo maestro Roberto Ardigò e naturalmente anche per Viviana Apicella e Chiara Mariani che dirigono il coro delle Voci bianche.
Quando sono stato Direttore Artistico a Macerata ho invitato un grande protagonista della danza nel mondo intero, Roberto Bolle, che è anche un amico, dopo tanto lavoro insieme. Mi piaceva che in queste celebrazioni pucciniane ci fosse anche lui. Ci sarà! Tra poco saremo tutti in trincea e ci staremo per almeno due mesi, armati fino ai denti. State tranquilli, lavoriamo per voi.
Pier Luigi Pizzi



12 - 19 luglio 2024
LE WILLIS | EDGAR
dittico
Maestro concertatore e direttore d’orchestra - Massimo Zanetti Regia, scene e costumi - Pier Luigi Pizzi

LE WILLIS
Leggenda in un atto in due parti su libretto di Ferdinando Fontana
Musica di Giacomo Puccini
Prima rappresentazione Milano, Teatro Dal Verme, 31 maggio 1884
Edizione critica di Martin Deasy per Ricordi
personaggi e interpreti
Guglielmo Gulf - Pietro Spagnoli
Anna, sua figlia - Lidia Fridman
Roberto - Vincenzo Costanzo

EDGAR
Dramma lirico in quattro atti su libretto di Ferdinando Fontana
Musica di Giacomo Puccini
Prima rappresentazione Milano, Teatro alla Scala 21 aprile 1889
personaggi e interpreti
Edgar -Vassilii Solodkyy
Gualtiero -Luca Dall'Amico
Frank -da definire
Fidelia -Lidia Fridman
Tigrana -Ketevan Kemoklidze
Coreografia -Gheorghe Iancu
Disegno luci -Massimo Gasparon
Disegno video –Matteo Letizi
Assistente alle sceneSerena Rocco
Assistente ai costumi -Lorena Marin
Assistenti alla coreografia -Letizia Giuliani e Francesco Marzola
ORCHESTRA E CORO DEL FESTIVAL PUCCINI Maestro del Coro - Roberto ArdigòCoro delle Voci Bianche del Festival Puccini Maestro del Coro voci bianche - Viviana Apicella

LE WILLIS
In dittico con Edgar, il 70° Festival Puccini di Torre del Lago apre il sipario il 12 luglio con il titolo d’esordio di Giacomo Puccini, Le Willis, nell’edizione critica curata da Martin Deasy (Ricordi, 2020), scritta dal ventiseienne Giacomo, su suggerimento del suo insegnante di conservatorioAmilcare Ponchielli e con la quale il pur giovane musicista si fece notare per la forza della scrittura sinfonica. L’Opera fu bocciata al Concorso bandito da Sonzogno e Puccini non ammesso; ma dopo la sua prima rappresentazione al Teatro dal Verme di Milano (31 maggio 1884) il giudizio fu unanime nel riconoscere le qualità di questo giovane musicista.
Ho sentito dir molto bene del musicista Puccini. [...] Segue le tendenze moderne, ed è naturale, ma si mantiene attaccato alla melodia che non è moderna né antica [...]”. Così dichiarava Giuseppe Verdi.
“L’edizione critica - come si legge sul sito di Ricordi - ricostruisce la versione in un atto, che si distingue, sia strutturalmente, sia esteticamente, dalla revisione in due atti, presentando significative differenze nell’orchestrazione e peculiarità nella scrittura vocale. Il curatore si è basato principalmente sui due autografi esistenti: per i primi sei numeri, su quello conservato all’Archivio Storico Ricordi, reimpiegato poi da Puccini per la composizione di Villi; per il numero finale, sulle pagine staccate per far posto alla nuova versione, oggi conservate alla Morgan Library & Museum di New York [...]”. Una volta acquisito il titolo, infatti, Giulio Ricordi aveva richiesto a Puccini e Fontana di trasformare la composizione da “Leggenda in un atto” a “Opera ballo in due atti” e italianizzare il titolo in “Le Villi”.
Di nuovo in scena a Torre del Lago – l’ultima volta fu qui rappresentato nel 2019 - la nuova produzione di Le Willis vede regia, scene e costumi firmati da Pier Luigi Pizzi mentre il podio di Torre del Lago accoglie per la prima volta Massimo Zanetti, tra i più affermati direttori d'orchestra della sua generazione, che nella sua lunga carriera internazionale ha diretto nei più importanti Teatri d'opera del mondo, oltre ad essere stato direttore musicale della Flemish Opera e della Gyeonggi Philharmon Orchestra a Seoul.La storia è tratta da leggende nordiche in cui spietate creature ultramondane vendicano le anime delle fanciulle morte per amore. Le Willis seducono i giovani per trascinarli con loro nelle profondità del mare: vittima di questa furia vendicatrice è l’infedele Roberto (interpretato da Vincenzo Costanzo) che, cercando la sua amata Anna (interpretata da Lidia Fridman) morta di dolore per essere stata da lui abbandonata, viene trascinato ed ucciso durante la Tregenda; questa diabolica danza verrà coreografata da Gheorghe Iancu, storico partner di CarlaFracci che il pubblico ha conosciuto e ammirato, apprezzando così anche la scuola di balletto della Romania, dalla quale proviene. Premiato due volte con Il premio Positano, due volte con Il premio Danza & Danza per le coreografie di Riccardo III e Donne, nell’anno 2002 è stato insignito del titolo di Cavaliere della Repubblica per meriti artistici dal suo paese natale, la Romania. Significativa la sua collaborazione con il regista Pier Luigi Pizzi, per il quale ha realizzato le coreografie di Macbeth, Il combattimento di Tancredi e Clorinda, Aida, Thaïs, La Gioconda, Death in Venice e molte altre,più volte rappresentate nei maggiori teatri italiani con grandi interpreti quali Roberto Bolle e Letizia Giuliani. Nel ruolo del padre di Anna, Guglielmo Gulf, troviamo Pietro Spagnoli al suo al Festivaldi Torre del Lago.
EDGAR
“[...] Il maestro Puccini deve essere rimasto lusingato assai dalla dimostrazione di simpatia e di stima che gli ha fatto il pubblico milanese accorrendo a teatro in un giorno di Pasqua, così numeroso ed a tempo da non perdere neanche una battuta dell’Edgar [...]”.
Il 21 aprile 1889, domenica di Pasqua, debuttava al Teatro alla Scala la seconda opera di Giacomo Puccini, Edgar, una partitura che non dava ancora la misura del suo talento ma che non mancò di raccogliere giudizi positivi e di apprezzamento dal pubblico e dalla critica.
“[...] Rare volte si è avuta nel nostro massimo teatro una corrente di benevolenza come ieri sera. [...] L’attenzione degli spettatori non è venuta meno un solo istante e gli applausi all’autore e agli esecutori dell’Edgar hanno avuto sempre un carattere di spontaneità dignitosissima [...]”. Così scriveva Antonio Gramola sulle colonne del Corriere della Sera il giorno successivo al debutto milanese.
Pur non ottenendo il trionfo sperato, quest’opera darà comunque l’occasione all’editore Giulio Ricordi di ribadire la fiducia nel talento del suo giovane compositore toscano: “[...] Io che non sono né scrittore, né artista, né operista, mi sento addosso la febbre per questo Edgar, perché in esso leggo a chiare note tutto l’ingegno suo, tutte le speranze dell’avvenire [...]”.
Il libretto di Ferdinando Fontana, sullo sfondo delle Fiandre medievali, narra la tormentata vicenda sentimentale di Edgar irretito dalla femme fatale Tigrana per la quale lascia la dolce Fidelia. Si redimerà solo nel tragico finale.
Titolo raramente rappresentato sui palcoscenici operistici nazionali ed internazionali (sono trascorsi infatti già 16 anni dalla sua ultima presentazione al Festival Puccini) torna finalmente in scena a Torre del Lago in una nuova produzione che in dittico con Le Willis aprirà il 70° Festival Puccini il 12 luglio. Regia, scene e costumi portano la firma di Pier Luigi Pizzi, e la direzione d’orchestra è affidata, come per Le Willis, al Maestro Massimo Zanetti.
Vassiliii Solodkyy sarà Edgar mentre Fidelia e Tigrana avranno le voci di Lidia Fridman e Ketevan Kemoklidze. Il disegno luci sarà curato da Massimo Gasparon.


13 luglio | 2 agosto 2024
MANON LESCAUT
Dramma lirico in quattro atti su libretto di Ruggero Leoncavallo, Marco Praga, Domenico Oliva,
Luigi Illica, Giuseppe Giacosa, Giulio Ricordi, Giacomo Puccini
Musica di Giacomo Puccini
Prima rappresentazione Torino, Teatro Regio, 1 febbraio 1893
Maestra concertatrice e direttrice d’orchestra - Beatrice Venezi
Regia, scene, costumi e disegno luciMassimo Gasparon
personaggi e interpreti
Manon Lescaut - Alessandra Di Giorgio
Lescaut, sergente delle guardie del Re - Nicola Farnesi
Il Cavaliere Renato Des Grieux - Francesco Pio Galasso
Geronte di Ravoir, tesoriere generale - da definire
Edmondo, studente - Matteo Roma
L'Oste - Francesco Lombardi
Un Musico - Elena Belfiore
Il Maestro di ballo - Saverio Pugliese
Un Lampionaio - Saverio Pugliese
Il Sergente degli Arcieri - da definire
Il Comandante di Marina - da definire
Coreografia - Gheorghe Iancu
Disegno videoMatteo Letizi
Assistente alle scene -Daniel Mall Assistente ai costumi - Lorena Marin Assistenti alla coreografia - Letizia Giuliani e Francesco Marzola
Orchestra e Coro del Festival Puccini Maestro del Coro - Roberto ArdigòCoro delle Voci Bianche del Festival Puccini Maestro del Coro voci bianche - Viviana Apicella

MANON LESCAUT
Nonostante il successo di critica di Edgar, Giacomo Puccini rimaneva ancora tremendamente povero con l’evidente difficoltà a potere pagare l’affitto e mantenere la sua famiglia. Lo stesso Fontana per primo suggerì al Maestro di musicare il dramma di Manon Lescaut. Fu proprio durante la tormentata composizione di Manon che Puccini cercò e trovò una casa sulle rive del lago di Massaciuccoli. Questo si rivelò un momento molto difficile per il Maestro, a causa di dissidi familiari, problemi di salute e la morte improvvisa del suo giovane fratello. Problemi e angosce che lo convinsero a trasferirsi sul Lago in quella casa che aveva già preso in affitto e che poi divenne la sua dimora definitiva. Questo periodo di grandi turbolenze emotive lo portò a cambiare tanti librettisti, ma gli permise comunque di debuttare con Manon Lescaut al Teatro Regio di Torino il 1 febbraio 1893. La “prima” fu un successo clamoroso: in Manon Lescaut, infatti, il genio di Puccini esplose in tutta la sua forza. «Esco ora dal Regio affollatissimo, elegante, caldo di entusiasmo, echeggiante degli applausi alla Manon Lescaut», scrisse la sera stessa il critico del Corriere della Sera. «L’opera ha sorpreso per il valore artistico, la potente concezione musicale, la teatralità. L’amore umano e
insieme romantico del cavaliere Des Grieux per la soave e ingenuamente depravata Manon ha
innalzato l’ingegno del Puccini alle fonti della più fresca ispirazione. Manon Lescaut è infatti un’opera di passione e di melodia, in cui ridono le grazie incipriate del Settecento e palpita il dramma eternamente umano della vita e della morte».
La tragedia della fragile e volubile Manon, divisa tra l’amore per il giovane Cavaliere Renato Des Grieux e gli agi offerti dal vecchio Geronte, rappresenta il primo, pieno successo di Giacomo Puccini. Tratta dal romanzo dell’abate Prévost, al libretto di Manon Lescaut lavorano Marco Praga, Domenico Oliva, Luigi Illica e Giuseppe Giacosa. Alcuni interventi appartengono addirittura a Ruggero Leoncavallo, con cui i rapporti si sarebbero bruscamente interrotti, altri allo stesso Puccini e persino all’editore Giulio Ricordi. Manon Lescaut segna dunque l’avvio della felice collaborazione di Giacomo Puccini con Luigi Illica e Giuseppe Giacosa, insieme ai quali il Maestro lucchese darà vita a capolavori assoluti del calibro di La bohème, Tosca e Madama Butterfly. Ma, soprattutto, permette l’avvio dell’irripetibile relazione con Torre del Lago, il luogo in cui sceglierà di vivere per oltre trent’anni e che sarà determinante per la sua ispirazione artistica.
Dopo un ultimo allestimento del 2018 in forma di mise en espace, Manon Lescaut ritorna a Torre del Lago Puccini per il 70° Festival Puccini proposta in due serate (il 13 luglio e il 2 agosto) in un nuovo allestimento che porta la firma per regia, scene e costumi e disegno luci di Massimo Gasparon, con le coreografie di Gheorghe Iancu e che vedrà sul podio Beatrice Venezi. Alessandra Di Giorgio
vestirà i panni di Manon Lescaut; suo fratello Lescaut, sergente delle guardie del Re, sarà interpretato
da Nicola Farnesi mentre il Cavaliere Des Grieux sarà Francesco Pio Galasso.

20- 27 luglio | 8 - 22 agosto 2024
LA BOHÈME
Scene liriche in quattro quadri su libretto di Giuseppe Giacosa e Luigi Illica
Musica di Giacomo Puccini
Prima rappresentazione Torino, Teatro Regio, 1 febbraio 1896
Maestro concertatore e direttore d’orchestra -Michelangelo Mazza Regia, scene, costumi e disegno luci –Massimo Gasparon
personaggi e interpreti
Mimì -Carolina Lopez Moreno
Musetta -Sara Cortolezzis
Rodolfo -Ayon Rivas
Marcello -Alessandro Luongo
Schaunard -Gianluca Failla
Colline -Adolfo Corrado
Benoit –Italo Proferisce
Alcindoro –Italo Proferisce
Parpignol - da definire
Sergente dei doganieri - da definire
Un doganiere - da definire
Un monello - da definire
Coreografia - Gheorghe Iancu
Disegno videoMatteo Letizi
Assistente alle scene -Daniel Mall
Assistente ai costumi - Lorena Marin
Assistenti alla coreografia - Letizia Giuliani e Francesco Marzola
Orchestra e Coro del Festival Puccini Maestro del Coro -Roberto ArdigòCoro delle Voci Bianche del Festival Puccini Maestro del Coro voci bianche -Viviana Apicella

LA BOHÈME
Di nuovo a Torino e di nuovo il 1 febbraio: nel 1896, esattamente tre anni dopo Manon Lescaut, debutta al Teatro Regio La bohème. A differenza di tre anni prima però lastampa non fu unanime nel magnificare la storia dei quattro amici artisti nella Parigi del 1830 alle prese con i loro amori giovanili; ciononostante il successo di pubblico fu immediato e assoluto.
Prima opera veramente “torrelaghese”, La bohème nasce in un contesto goliardico che vede Giacomo Puccini quotidianamente al centro di un gruppo di artisti (alcuni pittori macchiaioli si erano stabiliti sulle sponde del lago di Massaciuccoli poco prima dello stesso Puccini) in tutto e per tutto simile a quello raccontato nell’opera.
La bohème consacra definitivamente Giacomo Puccini in Italia e all'estero. E se è vero che a causa di La bohème il Maestro lucchese troncherà i rapporti con Ruggero Leoncavallo (anch’egli alle prese con una propria Bohème, che debutterà l’anno successivo senza però raggiungere il successo pucciniano) è altresì vero che proprio grazie a La bohème Puccini potrà stringere nuove, fondamentali relazioni: viene consolidata la collaborazione con i due librettisti Luigi Illica e Giuseppe Giacosa e conoscerà il maestro Arturo Toscanini, sul podio proprio alla prima torinese; e sempre grazie a La bohème incontrerà Enrico Caruso, giunto a Torre del Lago per un’audizione per il ruolo di Rodolfo nel 1897.
Il nuovo allestimento di La bohème all’interno del cartellone del 70° Festival Puccini di Torre del Lago porta la firma di Massimo Gasparon per regia, scene, costumi e disegno luci, le coreografie di Gheorghe Iancu, mentre salirà sul podio il Maestro Michelangelo Mazza.
Dopo lo straordinario successo di pubblico e di critica della scorsa stagione interprete di Cio-Cio-San in Madama Butterfly, il pubblico di Torre del Lago riabbraccerà Carolina Lopez Moreno, questa volta nei panni di Mimì. Ayon Rivas torna a Torredel Lago nel ruolo di Rodolfo. Altro debutto nella terra di Puccini per Sara Cortolezzis in veste di Musetta mentre per il suo innamorato, il pittore Marcello, riascolteremo Alessandro Luongo. Completano il gruppo di amici artisti Gianluca Failla (Schaunard) e Adolfo Corrado (Colline).

26 luglio | 9 - 18 - 24 agosto 2024
TOSCA
Melodramma in tre atti su libretto di Giuseppe Giacosa e Luigi Illica
Musica di Giacomo Puccini
Prima rappresentazione Roma, Teatro Costanzi, 14 gennaio 1900
Maestro concertatore e direttore d’orchestra -Daniele Callegari Regia, scene e costumi -Pier Luigi Pizzi
personaggi e interpreti
Floria Tosca -Erika Grimaldi (26 luglio, 9 agosto)
Valentina Boi (18 agosto, 24 agosto)
Mario Cavaradossi -Alejandro Roy
Il Barone Scarpia -Erwin Schrott (26 luglio, 9 agosto)
Cesare Angelotti -Alessandro Abis
Il Sagrestano -Andrea Concetti
Spoletta -Luigi Morassi
Sciarrone -Gianluca Failla
Un carceriere -Alessandro Ceccarini
Un pastorello -da definire
Disegno luci -Massimo Gasparon
Disegno video –Matteo Letizi
Assistente alle sceneSerena Rocco
Assistente ai costumi -Lorena Marin
Orchestra e Coro del Festival Puccini Maestro del Coro -Roberto ArdigòCoro delle Voci Bianche del Festival Puccini Maestro del Coro delle voci bianche -Chiara Mariani
TOSCA
Tosca, l’opera più drammatica di Puccini, torna in scena a Torre del Lago per 4 serate in una nuova versione dell’allestimento di Pier Luigi Pizzi (regia, scene e costumi) che lo vedrà confrontarsi con il capolavoro pucciniano in cui crudeltà e sadismo fanno da sfondo alla storia d’amore e di morte ambientata a Roma nel 1800.
Nella Roma papalina del 1800 si consuma la tragedia di Floria Tosca, famosa cantante che a causa della sua incontrollabile gelosia provoca involontariamente l’arresto e la fucilazione del proprio innamorato, il pittore rivoluzionario Mario Cavaradossi. La morte non risparmia nemmeno Tosca, che è costretta a gettarsi da Castel Sant’Angelo dopo aver ucciso il crudele Scarpia.
Della vicenda di Tosca, Puccini si era innamorato addirittura nell’inverno 1889 quando a Milano, al Teatro dei Filodrammatici, aveva assistito al dramma in prosa di Sardou, La Tosca appunto, interpretato dalla divina Sarah Bernhardt. Il processo creativo non si rivelò tuttavia dei più semplici: Sardou rimase infatti freddo di fronte alle richieste di Puccini e un primo adattamento a melodramma venne addirittura affidato ad Alberto Franchetti, che però non lo portò a compimento. Solo a quel punto Puccini, forte del successo di La bohème, poté dedicarsi al libretto insieme a Luigi Illica e Giuseppe Giacosa.
Come sarebbe poi accaduto per Madama Butterfly e per Turandot, Puccini sentì l’esigenza di infondere nell’opera quel colore locale che rendesse la sua Tosca davvero credibile: per questo chiede aiuto a Don Pietro Panichelli, “il pretino di Puccini”, in merito a specifiche questioni liturgiche, tra cui il Te deum e l’esatta intonazione della campana grande di San Pietro. Ma non solo: sarà ancora don Panichelli a suggerire a Puccini il nome di Giggi Zanazzo, il poeta in vernacolo romanesco autore dei versi cantati dal pastorello all’inizio del terzo atto.
La nuova produzione che il 70° Festival Puccini propone al pubblico di Torre del Lago segna il debutto sul podio del Gran Teatro Giacomo Puccini di Daniele Callegari.
Nel ruolo di Floria Tosca si alterneranno Erika Grimaldi (26 luglio e 9 agosto) e Valentina Boi (18 e 24 agosto). Nel ruolo di Mario Cavaradossi ascolteremo Alejandro Roy mentre adare voce e corpo al Barone Scarpia sarà Erwin Schrott (26 luglio e 9 agosto).

3 - 10 - 17 - 23 agosto 2024
TURANDOT
Dramma lirico in tre atti su libretto di Giuseppe Giacosa e Luigi Illica
Musica di Giacomo Puccini
Prima rappresentazione Milano, Teatro alla Scala, 25 aprile 1926
Maestro concertatore e direttore d’orchestra -Renato Palumbo Regia, scene e costumi -Pier Luigi Pizzi
personaggi e interpreti
La Principessa Turandot -Anna Pirozzi
L’imperatore Altoum - Danilo Pastore
Timur -Andrea Concetti
Il Principe Ignoto (Calaf) - Amadi Lagha
Liù -Chunxi Hu
Ping - Pietro Spagnoli
Pang - Saverio Pugliese
Pong - Luigi Morassi
Un Mandarino -Pietro Spagnoli
Coreografia -Gheorghe Iancu
Disegno luci -Massimo Gasparon
Disegno video –Matteo Letizi
Assistente alle sceneSerena Rocco
Assistente ai costumi -Lorena Marin
Assistenti alla coreografia -Letizia Giuliani e Francesco Marzola
Orchestra e Coro del Festival Puccini
Maestro del Coro -Roberto Ardigò Coro delle Voci Bianche del Festival Puccini Maestro del Coro delle voci biancheChiara Mariani

TURANDOT
“Qui finisce l’opera” disse Arturo Toscanini al pubblico scaligero alla fine della prima esecuzione assoluta di Turandot, “Perché a questo punto il Maestro è morto”. A 98 anni da quella storica sera, il pubblico del 70° Festival Puccini di Torre del Lago potrà rivivere la stessa emozione.
Caro Simoni” scriveva Puccini da Roma il 18 marzo 1920, “Ho letto Turandot, mi pare che non convenga staccarsi da questo soggetto.”
Pochi giorni prima, Giacomo Puccini e Renato Simoni si erano incontrati in un ristorante milanese:
tra Puccini e la Principessa di Gelo è amore a prima vista.
Seguono mesi di scrittura intensa, febbrile: “[...] Penso ora per ora, minuto per minuto a Turandot e tutta la musica scritta fino a ora mi pare una burletta e non mi piace più. Sarà buon segno? Io credo di sì”.
Per ottenere un’atmosfera orientale credibile, Puccini sceglie come scenografo Galileo Chini, un artista poliedrico che aveva vissuto in Siam. Ma non solo: come già accaduto per Madama Butterfly, il Maestro studia in modo approfondito anche le sonorità tipiche dell’Oriente, in questo caso grazie ad un carillon che un amico, il Barone Fassini, aveva portato con sé proprio dalla Cina e riproduceva una melodia tradizionale, Mo Li Hua, che Puccini utilizzerà per Là sui monti dell’Est.
Nel dicembre 1923 il terzo atto viene completato fino alla morte di Liù. Poi accade qualcosa che blocca l’estro compositivo del Maestro. Pagine e pagine di appunti si accumulano ma con grande insoddisfazione di Puccini.
Nel frattempo, la diagnosi di un tumore alla gola non gli lascia molte speranze: la corsa a Bruxelles per un intervento chirurgico tanto all’avanguardia quanto disperato è l’unica possibilità che gli resta per sopravvivere. Purtroppo il 29 novembre 1924 Giacomo Puccini si spegne nella capitale belga.
La sua ultima opera, incompiuta, debutterà al Teatro alla Scala solo il 25 aprile 1926. Quella sera Turandot si impone trionfalmente fino all’uscita delle spoglie di Liù; in quel momento il direttored’orchestra, Arturo Toscanini, amico fidato di Giacomo Puccini, poggiò la bacchetta sul leggio dicendo: “Qui finisce l’opera, perché a questo punto il Maestro è morto”. A 98 anni da quella storica sera, il pubblico del 70° Festival Puccini di Torre del Lago potrà rivivere la stessa emozione.
La nuova produzione di Turandot in occasione del 70° Festival Puccini di Torre del Lago sarà firmata per regia, scene e costumi dal direttore artistico, Pier Luigi Pizzi, mentre dal podio la sicura bacchetta pucciniana di Renato Palumbo condurrà orchestra, coro e solisti. A dare voce e corpo alla Principessa Turandot sarà Anna Pirozzi, a cui sarà consegnato il 55° Premio Puccini, mentre avestire i panni del Principe Ignoto (Calaf) torna sul palco del Festival Puccini di Torre del Lago l’acclamatissimo Amadi Lagha. Chunxi Hu debutta a Torre del Lago nel ruolo della schiava innamorata Liù mentre i tre mandarini Ping, Pang e Pong verranno interpretati rispettivamente da Pietro Spagnoli, Saverio Pugliese e Luigi Morassi.

MADAMA BUTTERFLY

EVENTO SPECIALE per i 120 anni dell’opera
“[...] Gli dissi che poteva fare qualunque cosa gli piacesse del dramma [...] è impossibile discutere di affari con un italiano impulsivo che ha le lacrime agli occhi e ti mette tutte e due le braccia al collo [...]”. Con queste parole David Belasco ricorda il primo incontro con Giacomo Puccini, avvenuto a Londra nel giugno del 1900. In quei giorni, infatti, il Maestro si trovava nella capitale inglese per alcune repliche di Tosca al Covent Garden mentre al Duke of York andava in scena il dramma in prosa del drammaturgo statunitense Madame Butterfly. Nasce così, con un colpo di fulmine, Madama Butterfly - dramma giapponese in due atti su libretto di Luigi Illica e Giuseppe Giacosa. Musica di Giacomo Puccini.
Allo sfortunato debutto del 17 febbraio 1904 al Teatro alla Scala, segue il successo del 28 maggio a Brescia: da quel giorno, per dirla con le parole del poeta Giovanni Pascoli, che scrisse a Puccini un biglietto consolatorio dopo il fiasco scaligero, “la farfallina volerà”.
In occasione dei 120 anni dal debutto della tragica storia di Cio-Cio-San, tradita dalle promesse da marinaio di Pinkerton, il cartellone del 70° Festival Puccini ripropone al pubblico di Torre del Lago uno dei suoi più fortunati allestimenti di Madama Butterfly del progetto “Scolpire l’Opera con le scene dello scultore giapponese Kan Yasuda per la regia di Vivien Hewitt e i costumi di Regina Schrecker.
Nel ruolo di Cio-Cio-San si avvicenderanno Valeria Sepe (31 agosto) e Marina Medici (7 settembre) mentre Anna Maria Chiuri darà voce e corpo a Suzuki. Neipanni di Pinkerton torna il tenore Vincenzo Costanzo e Sergio Bologna sarà il console Sharpless. In qualità di maestro concertatore e direttore d’orchestra torna sul podio del Festival Puccini Jacopo Sipari di Pescasseroli.

31 agosto | 7 settembre 2024
MADAMA BUTTERFLY
Tragedia giapponese in due atti su libretto di Giuseppe Giacosa e Luigi Illica Musica di Giacomo Puccini
Maestro concertatore e direttore d’orchestra -Jacopo Sipari di Pescasseroli
Regia –Vivien Hewitt
costumiRegina Schrecker
personaggi e interpreti
Cio Cio San -Valeria Sepe (30 agosto)
Marina Medici
Suzuki -Anna Maria Chiuri
B. F. Pinkerton -Vincenzo Costanzo
Sharpless -Sergio Bologna
Goro - Manuel Pierattelli
Il Principe Yamadori -Italo Proferisce
Lo zio Bonzo - da definire
Il Commissario Imperiale - da definire
L’ufficiale del Registro -Alessandro Ceccarini
Kate Pinkerton -Claudia Belluomini
La Madre - da definire
La Zia - da definire
Yakuside - da definire
La Cugina - da definire
Dolore - da definire
Orchestra e Coro del Festival Puccini
Maestro del Coro -Roberto Ardigò


 

KAN YASUDA – la MOSTRA Forma Suono Anima

“Forma Suono Anima” la Mostra che la Città di Viareggio ha dedicato allo scultore giapponese Kan Yasuda, autore anche del primo allestimento del progetto Scolpire l’opera del Festival Puccini di Torre del Lago. Le sue sculture fanno bella Mostra sul lungomare di Viareggio e in alcuni angoli tra i più suggestivi della Città. Una mostra voluta dal Comune di Viareggio omaggio all’artista che ha scelto di vivere in Versilia, trasferendosi sin dagli anni ’70 a Pietrasanta dove ha il suo laboratorio.
Maestro di sapienza e bellezza” come ama definirlo il Sindaco di Viareggio Giorgio Del Ghingaro, Kan Yasuda crea sculture su cui salire e sdraiarsi, opere da toccare, accarezzare e attraversare. La sua filosofia artistica è l’invito ad instaurare un rapporto di empatia con le sculture attraverso il tatto. Le sue creazioni non sono lo specchio di una realtà visibile ma inducono a riconoscersi nella loro studiata armonia, nel loro profondo mistero, nella loro intrinseca e inarrivabile leggerezza. Non a caso Bruno Munari (nostro maestro minimalista, capace di far scaturire capolavori da una semplice intuizione formale) in occasione della sua prima mostra italiana a Milano nel 1991 aveva affermato che le sue opere non contenevano nulla ma rappresentavano il tutto. E Fred Licht aveva ribadito nel 2007, a corredo della personale di Yasuda ai Mercati di Traiano di Roma: "Le sue sculture richiedono qualcosa che va oltre il senso della vista o il senso del tatto, oltre l'intelligenza critica. Ci domandano di assorbirle, di ricrearle nella nostra memoria”.

Una notte di grande danza (17 luglio) con Roberto Bolle and Friends

Unica tappa in Toscana per il Gala 2024 di Roberto Bolle and Friends, un appuntamento da non perdere per gli appassionati di danza, per assecondare quell’amore per il virtuosismo, esibizionistico e sottilmente esaltante, intrinseco all’arte del balletto e per appagare l’adorazione divistica che le sue star sanno suscitare. Per i neofiti della danza, trovare riuniti i brani più belli e famosi del repertorio ottocentesco e novecentesco, insieme ai migliori ballerini del momento, è invece l’occasione per accostarsi con facilità e in un’unica serata all’universo del balletto.
Un Gala di stelle intorno a Roberto Bolle, che sceglie per il suo spettacolo ballerini di fama internazionale, provenienti dalle migliori compagnie di balletto del mondo.
La sua folgorante carriera, iniziata giovanissimo dopo il diploma alla Scuola di Ballo del Teatro alla Scala e l’ingresso nella compagnia scaligera, gli inviti nei più importanti teatri del mondo conteso come guest star, il corteggiamento mediatico di magazine e televisioni, la presenza da protagonista e testimonial ai grandi eventi internazionali, fanno di lui un caso unico di ballerino che riesce a portare al balletto, come nessun altro, grandi folle e trepidanti entusiasmi.
Un’occasione unica per ammirare, in una stessa soirée e sul medesimo palcoscenico, le più famose stelle del balletto di oggi “sfidarsi” amichevolmente, nel nome dell’arte della danza, in uno straordinario confronto di tecniche, scuole e stili.
Per un programma che, differentemente concepito per ogni teatro e rappresentazione, vede avvicendarsi sul palcoscenico, con ritmo serrato e avvincente, un’entusiasmante parata di passi a due e assoli, tratti dal repertorio dei più amati classici dell’Ottocento e dai più celebri titoli del Novecento.

LA CITTA DI VIAREGGIO PER Puccini100

La Mostra
I pittori di Giacomo Puccini
Le atmosfere di Puccini nei dipinti di Pagni e del Club della Bohème
Incanto pucciniano. Ferruccio Pagni e il Club della Bohème
Suggestioni/Impressioni pucciniane. Ferruccio Pagni e il Club della Bohème
Periodo: 6 luglio – dicembre 2024
Luogo: Villa Paolina sale piano nobile e Auditorium del Gran Teatro di Torre del Lago
Sul lago di Massaciuccoli a Torre del Lago, in una terra tra pianura e
collina, ancora in parte
incontaminata, intorno al compositore Giacomo Puccini, si era formato un gruppo di pittori poveri e liberi, anarchici e ribelli, di indiscusso talento. Plinio Nomellini,
FerruccioPagni,Francesco
Fanelli,RaffaelloGambogi,
Angiolo e Ludovico Tommasi, Lorenzo Viani, si definirono Club la Bohème e si
radunavano nel capanno di Gambe di Merlo, in prossimità della casa in cui viveva il musicista
nel 1891 a Torre del Lago, che allora era una terra quasi selvaggia, abitata da circa 300 persone. Il livornese Ferruccio Pagni (Livorno,1866 – Torre del Lago, 1935), fu tra i primi membri del Club, amico e confidente di Giacomo Puccini, e raffigurò nei suoi dipinti di ascendenza divisionista, ricchi di luce e di colore, i paesaggi e le atmosfere del paesaggio lacustre.
Il progetto contempla la realizzazione di una esposizione di opere dei pittori del lago; in particolare si intende narrare la vicenda
pittorica di Ferruccio Pagni, grande amico del Maestro Puccini.
L’obiettivo è di porre al centro dell’attenzione la figura di un grande lucchese, Giacomo Puccini, in occasione del centenario della sua scomparsa, non soltanto ricostruendo i rapporti che il compositore intrattenne con gli artisti del proprio tempo, ma soprattutto delineando i caratteri di un’estetica diffusa che, nell’Italia tra fine Ottocento e primi decenni del XX secolo, ebbe molteplici espressioni sia nella pittura e scultura (dalla Scapigliatura all’orientalismo, dal Simbolismo al liberty), sia nella musica, e segnatamente in quella di Puccini.


La più divina delle poesie è quella, amico, che c’insegna amare!
Fuori festival
La Festa della Musica 2024 della Città di Viareggio sarà dedicata a Giacomo Puccini con tanti eventi musicali che per l’intera giornata si svolgeranno tra Viareggio e Torre del Lago. Il 21 giugno una maratona musicale trasformerà il lungomare di Viareggio in un palcoscenico a cielo aperto con postazioni musicali dislocate in punti strategici del lungomare con concerti lirici e strumentali che vedranno protagonisti gli artisti del Festival Puccini e la Banda Giacomo Puccini Città di Viareggio. Contemporaneamente a Torre del Lago “Porte aperte al Teatro Giacomo Puccini” laboratori musicali per bambini, visite guidate dietro le quinte ai mestieri del teatro, trucco e parrucco, sartoria e momenti musicali con gli artisti impegnati nel programma del Festival Puccini e la sera prova aperta di regia dell’opera La Bohème con Massimo Pizzi Gasparon e di Tosca con il Maestro Pier Luigi Pizzi
Nel Giardino di Paolina”. L’ormai tradizionale rassegna dell’estate, (luglio-agosto) assumerà quest’anno la veste di un  sentito omaggio a due personalità che hanno fatto la storia della città: Paolina e Giacomo. Due personaggi che, per ovvi motivi, non si sono mai incontrati, ma che con la loro grande personalità (e arte, quando si parla di Puccini), hanno cambiato profondamente il loro tempo. Entrambi, a modo loro, anticonformisti, entrambi amanti ed innamorati della vita… chissà cosa sarebbe successo se si fossero conosciuti e frequentati! Si sarebbero piaciuti? Si sarebbero detestati? Non lo sapremo mai, ma ci possiamo divertire ad immaginarlo… Quello di cui siamo sicuri è che entrambi amavano l'arte ed il teatro e sarebbero stati felici di incontrarsi durante uno spettacolo teatral-musicale. Nel giardino che fu di Paolina, nell'anno pucciniano, una rassegna che parla di Giacomo del suo Festival: concerti, incontri con autori letterari di pubblicazioni su Giacomo Puccini e la sua musica, una rassegna cinematografica con introduzioni alla visione e conferenze affidate a Giampaolo Simi, la messa in scena dello spettacolo di Renato Raimo “L’altro Giacomo” e tanti eventi con un filo conduttore, un orizzonte immaginifico, la musica di Puccini.

 


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LE OPERE
175€
(include una consumazione)
135€
95€
63€
35€
21€


ROBERTO BOLLE AND FRIENDS


145€
(include una consumazione)
110€
80€
60€
40€
29€
info biglietteria
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