L’Ape musicale

rivista di musica, arti, cultura

 

Indice articoli


12 - 19 luglio 2024
LE WILLIS | EDGAR
dittico
Maestro concertatore e direttore d’orchestra - Massimo Zanetti Regia, scene e costumi - Pier Luigi Pizzi

LE WILLIS
Leggenda in un atto in due parti su libretto di Ferdinando Fontana
Musica di Giacomo Puccini
Prima rappresentazione Milano, Teatro Dal Verme, 31 maggio 1884
Edizione critica di Martin Deasy per Ricordi
personaggi e interpreti
Guglielmo Gulf - Pietro Spagnoli
Anna, sua figlia - Lidia Fridman
Roberto - Vincenzo Costanzo

EDGAR
Dramma lirico in quattro atti su libretto di Ferdinando Fontana
Musica di Giacomo Puccini
Prima rappresentazione Milano, Teatro alla Scala 21 aprile 1889
personaggi e interpreti
Edgar -Vassilii Solodkyy
Gualtiero -Luca Dall'Amico
Frank -da definire
Fidelia -Lidia Fridman
Tigrana -Ketevan Kemoklidze
Coreografia -Gheorghe Iancu
Disegno luci -Massimo Gasparon
Disegno video –Matteo Letizi
Assistente alle sceneSerena Rocco
Assistente ai costumi -Lorena Marin
Assistenti alla coreografia -Letizia Giuliani e Francesco Marzola
ORCHESTRA E CORO DEL FESTIVAL PUCCINI Maestro del Coro - Roberto ArdigòCoro delle Voci Bianche del Festival Puccini Maestro del Coro voci bianche - Viviana Apicella

LE WILLIS
In dittico con Edgar, il 70° Festival Puccini di Torre del Lago apre il sipario il 12 luglio con il titolo d’esordio di Giacomo Puccini, Le Willis, nell’edizione critica curata da Martin Deasy (Ricordi, 2020), scritta dal ventiseienne Giacomo, su suggerimento del suo insegnante di conservatorioAmilcare Ponchielli e con la quale il pur giovane musicista si fece notare per la forza della scrittura sinfonica. L’Opera fu bocciata al Concorso bandito da Sonzogno e Puccini non ammesso; ma dopo la sua prima rappresentazione al Teatro dal Verme di Milano (31 maggio 1884) il giudizio fu unanime nel riconoscere le qualità di questo giovane musicista.
Ho sentito dir molto bene del musicista Puccini. [...] Segue le tendenze moderne, ed è naturale, ma si mantiene attaccato alla melodia che non è moderna né antica [...]”. Così dichiarava Giuseppe Verdi.
“L’edizione critica - come si legge sul sito di Ricordi - ricostruisce la versione in un atto, che si distingue, sia strutturalmente, sia esteticamente, dalla revisione in due atti, presentando significative differenze nell’orchestrazione e peculiarità nella scrittura vocale. Il curatore si è basato principalmente sui due autografi esistenti: per i primi sei numeri, su quello conservato all’Archivio Storico Ricordi, reimpiegato poi da Puccini per la composizione di Villi; per il numero finale, sulle pagine staccate per far posto alla nuova versione, oggi conservate alla Morgan Library & Museum di New York [...]”. Una volta acquisito il titolo, infatti, Giulio Ricordi aveva richiesto a Puccini e Fontana di trasformare la composizione da “Leggenda in un atto” a “Opera ballo in due atti” e italianizzare il titolo in “Le Villi”.
Di nuovo in scena a Torre del Lago – l’ultima volta fu qui rappresentato nel 2019 - la nuova produzione di Le Willis vede regia, scene e costumi firmati da Pier Luigi Pizzi mentre il podio di Torre del Lago accoglie per la prima volta Massimo Zanetti, tra i più affermati direttori d'orchestra della sua generazione, che nella sua lunga carriera internazionale ha diretto nei più importanti Teatri d'opera del mondo, oltre ad essere stato direttore musicale della Flemish Opera e della Gyeonggi Philharmon Orchestra a Seoul.La storia è tratta da leggende nordiche in cui spietate creature ultramondane vendicano le anime delle fanciulle morte per amore. Le Willis seducono i giovani per trascinarli con loro nelle profondità del mare: vittima di questa furia vendicatrice è l’infedele Roberto (interpretato da Vincenzo Costanzo) che, cercando la sua amata Anna (interpretata da Lidia Fridman) morta di dolore per essere stata da lui abbandonata, viene trascinato ed ucciso durante la Tregenda; questa diabolica danza verrà coreografata da Gheorghe Iancu, storico partner di CarlaFracci che il pubblico ha conosciuto e ammirato, apprezzando così anche la scuola di balletto della Romania, dalla quale proviene. Premiato due volte con Il premio Positano, due volte con Il premio Danza & Danza per le coreografie di Riccardo III e Donne, nell’anno 2002 è stato insignito del titolo di Cavaliere della Repubblica per meriti artistici dal suo paese natale, la Romania. Significativa la sua collaborazione con il regista Pier Luigi Pizzi, per il quale ha realizzato le coreografie di Macbeth, Il combattimento di Tancredi e Clorinda, Aida, Thaïs, La Gioconda, Death in Venice e molte altre,più volte rappresentate nei maggiori teatri italiani con grandi interpreti quali Roberto Bolle e Letizia Giuliani. Nel ruolo del padre di Anna, Guglielmo Gulf, troviamo Pietro Spagnoli al suo al Festivaldi Torre del Lago.
EDGAR
“[...] Il maestro Puccini deve essere rimasto lusingato assai dalla dimostrazione di simpatia e di stima che gli ha fatto il pubblico milanese accorrendo a teatro in un giorno di Pasqua, così numeroso ed a tempo da non perdere neanche una battuta dell’Edgar [...]”.
Il 21 aprile 1889, domenica di Pasqua, debuttava al Teatro alla Scala la seconda opera di Giacomo Puccini, Edgar, una partitura che non dava ancora la misura del suo talento ma che non mancò di raccogliere giudizi positivi e di apprezzamento dal pubblico e dalla critica.
“[...] Rare volte si è avuta nel nostro massimo teatro una corrente di benevolenza come ieri sera. [...] L’attenzione degli spettatori non è venuta meno un solo istante e gli applausi all’autore e agli esecutori dell’Edgar hanno avuto sempre un carattere di spontaneità dignitosissima [...]”. Così scriveva Antonio Gramola sulle colonne del Corriere della Sera il giorno successivo al debutto milanese.
Pur non ottenendo il trionfo sperato, quest’opera darà comunque l’occasione all’editore Giulio Ricordi di ribadire la fiducia nel talento del suo giovane compositore toscano: “[...] Io che non sono né scrittore, né artista, né operista, mi sento addosso la febbre per questo Edgar, perché in esso leggo a chiare note tutto l’ingegno suo, tutte le speranze dell’avvenire [...]”.
Il libretto di Ferdinando Fontana, sullo sfondo delle Fiandre medievali, narra la tormentata vicenda sentimentale di Edgar irretito dalla femme fatale Tigrana per la quale lascia la dolce Fidelia. Si redimerà solo nel tragico finale.
Titolo raramente rappresentato sui palcoscenici operistici nazionali ed internazionali (sono trascorsi infatti già 16 anni dalla sua ultima presentazione al Festival Puccini) torna finalmente in scena a Torre del Lago in una nuova produzione che in dittico con Le Willis aprirà il 70° Festival Puccini il 12 luglio. Regia, scene e costumi portano la firma di Pier Luigi Pizzi, e la direzione d’orchestra è affidata, come per Le Willis, al Maestro Massimo Zanetti.
Vassiliii Solodkyy sarà Edgar mentre Fidelia e Tigrana avranno le voci di Lidia Fridman e Ketevan Kemoklidze. Il disegno luci sarà curato da Massimo Gasparon.


13 luglio | 2 agosto 2024
MANON LESCAUT
Dramma lirico in quattro atti su libretto di Ruggero Leoncavallo, Marco Praga, Domenico Oliva,
Luigi Illica, Giuseppe Giacosa, Giulio Ricordi, Giacomo Puccini
Musica di Giacomo Puccini
Prima rappresentazione Torino, Teatro Regio, 1 febbraio 1893
Maestra concertatrice e direttrice d’orchestra - Beatrice Venezi
Regia, scene, costumi e disegno luciMassimo Gasparon
personaggi e interpreti
Manon Lescaut - Alessandra Di Giorgio
Lescaut, sergente delle guardie del Re - Nicola Farnesi
Il Cavaliere Renato Des Grieux - Francesco Pio Galasso
Geronte di Ravoir, tesoriere generale - da definire
Edmondo, studente - Matteo Roma
L'Oste - Francesco Lombardi
Un Musico - Elena Belfiore
Il Maestro di ballo - Saverio Pugliese
Un Lampionaio - Saverio Pugliese
Il Sergente degli Arcieri - da definire
Il Comandante di Marina - da definire
Coreografia - Gheorghe Iancu
Disegno videoMatteo Letizi
Assistente alle scene -Daniel Mall Assistente ai costumi - Lorena Marin Assistenti alla coreografia - Letizia Giuliani e Francesco Marzola
Orchestra e Coro del Festival Puccini Maestro del Coro - Roberto ArdigòCoro delle Voci Bianche del Festival Puccini Maestro del Coro voci bianche - Viviana Apicella

MANON LESCAUT
Nonostante il successo di critica di Edgar, Giacomo Puccini rimaneva ancora tremendamente povero con l’evidente difficoltà a potere pagare l’affitto e mantenere la sua famiglia. Lo stesso Fontana per primo suggerì al Maestro di musicare il dramma di Manon Lescaut. Fu proprio durante la tormentata composizione di Manon che Puccini cercò e trovò una casa sulle rive del lago di Massaciuccoli. Questo si rivelò un momento molto difficile per il Maestro, a causa di dissidi familiari, problemi di salute e la morte improvvisa del suo giovane fratello. Problemi e angosce che lo convinsero a trasferirsi sul Lago in quella casa che aveva già preso in affitto e che poi divenne la sua dimora definitiva. Questo periodo di grandi turbolenze emotive lo portò a cambiare tanti librettisti, ma gli permise comunque di debuttare con Manon Lescaut al Teatro Regio di Torino il 1 febbraio 1893. La “prima” fu un successo clamoroso: in Manon Lescaut, infatti, il genio di Puccini esplose in tutta la sua forza. «Esco ora dal Regio affollatissimo, elegante, caldo di entusiasmo, echeggiante degli applausi alla Manon Lescaut», scrisse la sera stessa il critico del Corriere della Sera. «L’opera ha sorpreso per il valore artistico, la potente concezione musicale, la teatralità. L’amore umano e
insieme romantico del cavaliere Des Grieux per la soave e ingenuamente depravata Manon ha
innalzato l’ingegno del Puccini alle fonti della più fresca ispirazione. Manon Lescaut è infatti un’opera di passione e di melodia, in cui ridono le grazie incipriate del Settecento e palpita il dramma eternamente umano della vita e della morte».
La tragedia della fragile e volubile Manon, divisa tra l’amore per il giovane Cavaliere Renato Des Grieux e gli agi offerti dal vecchio Geronte, rappresenta il primo, pieno successo di Giacomo Puccini. Tratta dal romanzo dell’abate Prévost, al libretto di Manon Lescaut lavorano Marco Praga, Domenico Oliva, Luigi Illica e Giuseppe Giacosa. Alcuni interventi appartengono addirittura a Ruggero Leoncavallo, con cui i rapporti si sarebbero bruscamente interrotti, altri allo stesso Puccini e persino all’editore Giulio Ricordi. Manon Lescaut segna dunque l’avvio della felice collaborazione di Giacomo Puccini con Luigi Illica e Giuseppe Giacosa, insieme ai quali il Maestro lucchese darà vita a capolavori assoluti del calibro di La bohème, Tosca e Madama Butterfly. Ma, soprattutto, permette l’avvio dell’irripetibile relazione con Torre del Lago, il luogo in cui sceglierà di vivere per oltre trent’anni e che sarà determinante per la sua ispirazione artistica.
Dopo un ultimo allestimento del 2018 in forma di mise en espace, Manon Lescaut ritorna a Torre del Lago Puccini per il 70° Festival Puccini proposta in due serate (il 13 luglio e il 2 agosto) in un nuovo allestimento che porta la firma per regia, scene e costumi e disegno luci di Massimo Gasparon, con le coreografie di Gheorghe Iancu e che vedrà sul podio Beatrice Venezi. Alessandra Di Giorgio
vestirà i panni di Manon Lescaut; suo fratello Lescaut, sergente delle guardie del Re, sarà interpretato
da Nicola Farnesi mentre il Cavaliere Des Grieux sarà Francesco Pio Galasso.

20- 27 luglio | 8 - 22 agosto 2024
LA BOHÈME
Scene liriche in quattro quadri su libretto di Giuseppe Giacosa e Luigi Illica
Musica di Giacomo Puccini
Prima rappresentazione Torino, Teatro Regio, 1 febbraio 1896
Maestro concertatore e direttore d’orchestra -Michelangelo Mazza Regia, scene, costumi e disegno luci –Massimo Gasparon
personaggi e interpreti
Mimì -Carolina Lopez Moreno
Musetta -Sara Cortolezzis
Rodolfo -Ayon Rivas
Marcello -Alessandro Luongo
Schaunard -Gianluca Failla
Colline -Adolfo Corrado
Benoit –Italo Proferisce
Alcindoro –Italo Proferisce
Parpignol - da definire
Sergente dei doganieri - da definire
Un doganiere - da definire
Un monello - da definire
Coreografia - Gheorghe Iancu
Disegno videoMatteo Letizi
Assistente alle scene -Daniel Mall
Assistente ai costumi - Lorena Marin
Assistenti alla coreografia - Letizia Giuliani e Francesco Marzola
Orchestra e Coro del Festival Puccini Maestro del Coro -Roberto ArdigòCoro delle Voci Bianche del Festival Puccini Maestro del Coro voci bianche -Viviana Apicella

LA BOHÈME
Di nuovo a Torino e di nuovo il 1 febbraio: nel 1896, esattamente tre anni dopo Manon Lescaut, debutta al Teatro Regio La bohème. A differenza di tre anni prima però lastampa non fu unanime nel magnificare la storia dei quattro amici artisti nella Parigi del 1830 alle prese con i loro amori giovanili; ciononostante il successo di pubblico fu immediato e assoluto.
Prima opera veramente “torrelaghese”, La bohème nasce in un contesto goliardico che vede Giacomo Puccini quotidianamente al centro di un gruppo di artisti (alcuni pittori macchiaioli si erano stabiliti sulle sponde del lago di Massaciuccoli poco prima dello stesso Puccini) in tutto e per tutto simile a quello raccontato nell’opera.
La bohème consacra definitivamente Giacomo Puccini in Italia e all'estero. E se è vero che a causa di La bohème il Maestro lucchese troncherà i rapporti con Ruggero Leoncavallo (anch’egli alle prese con una propria Bohème, che debutterà l’anno successivo senza però raggiungere il successo pucciniano) è altresì vero che proprio grazie a La bohème Puccini potrà stringere nuove, fondamentali relazioni: viene consolidata la collaborazione con i due librettisti Luigi Illica e Giuseppe Giacosa e conoscerà il maestro Arturo Toscanini, sul podio proprio alla prima torinese; e sempre grazie a La bohème incontrerà Enrico Caruso, giunto a Torre del Lago per un’audizione per il ruolo di Rodolfo nel 1897.
Il nuovo allestimento di La bohème all’interno del cartellone del 70° Festival Puccini di Torre del Lago porta la firma di Massimo Gasparon per regia, scene, costumi e disegno luci, le coreografie di Gheorghe Iancu, mentre salirà sul podio il Maestro Michelangelo Mazza.
Dopo lo straordinario successo di pubblico e di critica della scorsa stagione interprete di Cio-Cio-San in Madama Butterfly, il pubblico di Torre del Lago riabbraccerà Carolina Lopez Moreno, questa volta nei panni di Mimì. Ayon Rivas torna a Torredel Lago nel ruolo di Rodolfo. Altro debutto nella terra di Puccini per Sara Cortolezzis in veste di Musetta mentre per il suo innamorato, il pittore Marcello, riascolteremo Alessandro Luongo. Completano il gruppo di amici artisti Gianluca Failla (Schaunard) e Adolfo Corrado (Colline).

26 luglio | 9 - 18 - 24 agosto 2024
TOSCA
Melodramma in tre atti su libretto di Giuseppe Giacosa e Luigi Illica
Musica di Giacomo Puccini
Prima rappresentazione Roma, Teatro Costanzi, 14 gennaio 1900
Maestro concertatore e direttore d’orchestra -Daniele Callegari Regia, scene e costumi -Pier Luigi Pizzi
personaggi e interpreti
Floria Tosca -Erika Grimaldi (26 luglio, 9 agosto)
Valentina Boi (18 agosto, 24 agosto)
Mario Cavaradossi -Alejandro Roy
Il Barone Scarpia -Erwin Schrott (26 luglio, 9 agosto)
Cesare Angelotti -Alessandro Abis
Il Sagrestano -Andrea Concetti
Spoletta -Luigi Morassi
Sciarrone -Gianluca Failla
Un carceriere -Alessandro Ceccarini
Un pastorello -da definire
Disegno luci -Massimo Gasparon
Disegno video –Matteo Letizi
Assistente alle sceneSerena Rocco
Assistente ai costumi -Lorena Marin
Orchestra e Coro del Festival Puccini Maestro del Coro -Roberto ArdigòCoro delle Voci Bianche del Festival Puccini Maestro del Coro delle voci bianche -Chiara Mariani
TOSCA
Tosca, l’opera più drammatica di Puccini, torna in scena a Torre del Lago per 4 serate in una nuova versione dell’allestimento di Pier Luigi Pizzi (regia, scene e costumi) che lo vedrà confrontarsi con il capolavoro pucciniano in cui crudeltà e sadismo fanno da sfondo alla storia d’amore e di morte ambientata a Roma nel 1800.
Nella Roma papalina del 1800 si consuma la tragedia di Floria Tosca, famosa cantante che a causa della sua incontrollabile gelosia provoca involontariamente l’arresto e la fucilazione del proprio innamorato, il pittore rivoluzionario Mario Cavaradossi. La morte non risparmia nemmeno Tosca, che è costretta a gettarsi da Castel Sant’Angelo dopo aver ucciso il crudele Scarpia.
Della vicenda di Tosca, Puccini si era innamorato addirittura nell’inverno 1889 quando a Milano, al Teatro dei Filodrammatici, aveva assistito al dramma in prosa di Sardou, La Tosca appunto, interpretato dalla divina Sarah Bernhardt. Il processo creativo non si rivelò tuttavia dei più semplici: Sardou rimase infatti freddo di fronte alle richieste di Puccini e un primo adattamento a melodramma venne addirittura affidato ad Alberto Franchetti, che però non lo portò a compimento. Solo a quel punto Puccini, forte del successo di La bohème, poté dedicarsi al libretto insieme a Luigi Illica e Giuseppe Giacosa.
Come sarebbe poi accaduto per Madama Butterfly e per Turandot, Puccini sentì l’esigenza di infondere nell’opera quel colore locale che rendesse la sua Tosca davvero credibile: per questo chiede aiuto a Don Pietro Panichelli, “il pretino di Puccini”, in merito a specifiche questioni liturgiche, tra cui il Te deum e l’esatta intonazione della campana grande di San Pietro. Ma non solo: sarà ancora don Panichelli a suggerire a Puccini il nome di Giggi Zanazzo, il poeta in vernacolo romanesco autore dei versi cantati dal pastorello all’inizio del terzo atto.
La nuova produzione che il 70° Festival Puccini propone al pubblico di Torre del Lago segna il debutto sul podio del Gran Teatro Giacomo Puccini di Daniele Callegari.
Nel ruolo di Floria Tosca si alterneranno Erika Grimaldi (26 luglio e 9 agosto) e Valentina Boi (18 e 24 agosto). Nel ruolo di Mario Cavaradossi ascolteremo Alejandro Roy mentre adare voce e corpo al Barone Scarpia sarà Erwin Schrott (26 luglio e 9 agosto).

3 - 10 - 17 - 23 agosto 2024
TURANDOT
Dramma lirico in tre atti su libretto di Giuseppe Giacosa e Luigi Illica
Musica di Giacomo Puccini
Prima rappresentazione Milano, Teatro alla Scala, 25 aprile 1926
Maestro concertatore e direttore d’orchestra -Renato Palumbo Regia, scene e costumi -Pier Luigi Pizzi
personaggi e interpreti
La Principessa Turandot -Anna Pirozzi
L’imperatore Altoum - Danilo Pastore
Timur -Andrea Concetti
Il Principe Ignoto (Calaf) - Amadi Lagha
Liù -Chunxi Hu
Ping - Pietro Spagnoli
Pang - Saverio Pugliese
Pong - Luigi Morassi
Un Mandarino -Pietro Spagnoli
Coreografia -Gheorghe Iancu
Disegno luci -Massimo Gasparon
Disegno video –Matteo Letizi
Assistente alle sceneSerena Rocco
Assistente ai costumi -Lorena Marin
Assistenti alla coreografia -Letizia Giuliani e Francesco Marzola
Orchestra e Coro del Festival Puccini
Maestro del Coro -Roberto Ardigò Coro delle Voci Bianche del Festival Puccini Maestro del Coro delle voci biancheChiara Mariani

TURANDOT
“Qui finisce l’opera” disse Arturo Toscanini al pubblico scaligero alla fine della prima esecuzione assoluta di Turandot, “Perché a questo punto il Maestro è morto”. A 98 anni da quella storica sera, il pubblico del 70° Festival Puccini di Torre del Lago potrà rivivere la stessa emozione.
Caro Simoni” scriveva Puccini da Roma il 18 marzo 1920, “Ho letto Turandot, mi pare che non convenga staccarsi da questo soggetto.”
Pochi giorni prima, Giacomo Puccini e Renato Simoni si erano incontrati in un ristorante milanese:
tra Puccini e la Principessa di Gelo è amore a prima vista.
Seguono mesi di scrittura intensa, febbrile: “[...] Penso ora per ora, minuto per minuto a Turandot e tutta la musica scritta fino a ora mi pare una burletta e non mi piace più. Sarà buon segno? Io credo di sì”.
Per ottenere un’atmosfera orientale credibile, Puccini sceglie come scenografo Galileo Chini, un artista poliedrico che aveva vissuto in Siam. Ma non solo: come già accaduto per Madama Butterfly, il Maestro studia in modo approfondito anche le sonorità tipiche dell’Oriente, in questo caso grazie ad un carillon che un amico, il Barone Fassini, aveva portato con sé proprio dalla Cina e riproduceva una melodia tradizionale, Mo Li Hua, che Puccini utilizzerà per Là sui monti dell’Est.
Nel dicembre 1923 il terzo atto viene completato fino alla morte di Liù. Poi accade qualcosa che blocca l’estro compositivo del Maestro. Pagine e pagine di appunti si accumulano ma con grande insoddisfazione di Puccini.
Nel frattempo, la diagnosi di un tumore alla gola non gli lascia molte speranze: la corsa a Bruxelles per un intervento chirurgico tanto all’avanguardia quanto disperato è l’unica possibilità che gli resta per sopravvivere. Purtroppo il 29 novembre 1924 Giacomo Puccini si spegne nella capitale belga.
La sua ultima opera, incompiuta, debutterà al Teatro alla Scala solo il 25 aprile 1926. Quella sera Turandot si impone trionfalmente fino all’uscita delle spoglie di Liù; in quel momento il direttored’orchestra, Arturo Toscanini, amico fidato di Giacomo Puccini, poggiò la bacchetta sul leggio dicendo: “Qui finisce l’opera, perché a questo punto il Maestro è morto”. A 98 anni da quella storica sera, il pubblico del 70° Festival Puccini di Torre del Lago potrà rivivere la stessa emozione.
La nuova produzione di Turandot in occasione del 70° Festival Puccini di Torre del Lago sarà firmata per regia, scene e costumi dal direttore artistico, Pier Luigi Pizzi, mentre dal podio la sicura bacchetta pucciniana di Renato Palumbo condurrà orchestra, coro e solisti. A dare voce e corpo alla Principessa Turandot sarà Anna Pirozzi, a cui sarà consegnato il 55° Premio Puccini, mentre avestire i panni del Principe Ignoto (Calaf) torna sul palco del Festival Puccini di Torre del Lago l’acclamatissimo Amadi Lagha. Chunxi Hu debutta a Torre del Lago nel ruolo della schiava innamorata Liù mentre i tre mandarini Ping, Pang e Pong verranno interpretati rispettivamente da Pietro Spagnoli, Saverio Pugliese e Luigi Morassi.

MADAMA BUTTERFLY

EVENTO SPECIALE per i 120 anni dell’opera
“[...] Gli dissi che poteva fare qualunque cosa gli piacesse del dramma [...] è impossibile discutere di affari con un italiano impulsivo che ha le lacrime agli occhi e ti mette tutte e due le braccia al collo [...]”. Con queste parole David Belasco ricorda il primo incontro con Giacomo Puccini, avvenuto a Londra nel giugno del 1900. In quei giorni, infatti, il Maestro si trovava nella capitale inglese per alcune repliche di Tosca al Covent Garden mentre al Duke of York andava in scena il dramma in prosa del drammaturgo statunitense Madame Butterfly. Nasce così, con un colpo di fulmine, Madama Butterfly - dramma giapponese in due atti su libretto di Luigi Illica e Giuseppe Giacosa. Musica di Giacomo Puccini.
Allo sfortunato debutto del 17 febbraio 1904 al Teatro alla Scala, segue il successo del 28 maggio a Brescia: da quel giorno, per dirla con le parole del poeta Giovanni Pascoli, che scrisse a Puccini un biglietto consolatorio dopo il fiasco scaligero, “la farfallina volerà”.
In occasione dei 120 anni dal debutto della tragica storia di Cio-Cio-San, tradita dalle promesse da marinaio di Pinkerton, il cartellone del 70° Festival Puccini ripropone al pubblico di Torre del Lago uno dei suoi più fortunati allestimenti di Madama Butterfly del progetto “Scolpire l’Opera con le scene dello scultore giapponese Kan Yasuda per la regia di Vivien Hewitt e i costumi di Regina Schrecker.
Nel ruolo di Cio-Cio-San si avvicenderanno Valeria Sepe (31 agosto) e Marina Medici (7 settembre) mentre Anna Maria Chiuri darà voce e corpo a Suzuki. Neipanni di Pinkerton torna il tenore Vincenzo Costanzo e Sergio Bologna sarà il console Sharpless. In qualità di maestro concertatore e direttore d’orchestra torna sul podio del Festival Puccini Jacopo Sipari di Pescasseroli.

31 agosto | 7 settembre 2024
MADAMA BUTTERFLY
Tragedia giapponese in due atti su libretto di Giuseppe Giacosa e Luigi Illica Musica di Giacomo Puccini
Maestro concertatore e direttore d’orchestra -Jacopo Sipari di Pescasseroli
Regia –Vivien Hewitt
costumiRegina Schrecker
personaggi e interpreti
Cio Cio San -Valeria Sepe (30 agosto)
Marina Medici
Suzuki -Anna Maria Chiuri
B. F. Pinkerton -Vincenzo Costanzo
Sharpless -Sergio Bologna
Goro - Manuel Pierattelli
Il Principe Yamadori -Italo Proferisce
Lo zio Bonzo - da definire
Il Commissario Imperiale - da definire
L’ufficiale del Registro -Alessandro Ceccarini
Kate Pinkerton -Claudia Belluomini
La Madre - da definire
La Zia - da definire
Yakuside - da definire
La Cugina - da definire
Dolore - da definire
Orchestra e Coro del Festival Puccini
Maestro del Coro -Roberto Ardigò


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