L’Ape musicale

rivista di musica, arti, cultura

 

Una storia che non si ferma

L’Accademia Nazionale di Santa Cecilia propone con cadenza settimanale una rubrica sulla sua storia con incisioni esclusive tratte dagli archivi

Parte  domenica 29 marzo, sulla pagina facebook dell’Accademia Nazionale di Santa Cecilia, la rubrica Santa Cecilia, una storia che non si ferma dedicata alla storia dell’Istituzione e che - con cadenza settimanale - propone parallelamente l’ascolto di alcune preziose registrazioni di archivio che, di settimana in settimana, costituiranno una sorta di storia acustica della sua attività concertistica e discografica.

I documenti sonori esclusivi vanno dal 1937 e arrivano fino ai giorni nostri e vedono tra i protagonisti, oltre alle compagini ceciliane, Victor De Sabata, John Barbirolli, Franco Ferrara, Carlo Maria Giulini e tanti altri fino ad Antonio Pappano. Sarà come entrare in sala e partecipare a una grande stagione di concerti imperdibili.

Il primo documento sonoro, Perpetuum Mobile di N. Paganini (arr. Molinari), risale al 1937 e fu registrato dalla Radio Tedesca in occasione della tournée in Germania dell’allora Orchestra dell’Augusteo con la direzione di Bernardino Molinari, suo primo Direttore Stabile. Si prosegue con la prima incisione (1942) de Le quattro stagioni di Vivaldi sempre sotto la direzione di Bernardino Molinari e si arriva al 1948 quando, tra i grandi interpreti apparsi sul podio di Santa Cecilia, un ruolo speciale lo ebbe Victor De Sabata con cui furono realizzate alcune celebri registrazioni alla fine degli anni Quaranta. E ancora altre incisioni rarissime, come quelle del Requiem in do di Cherubini diretto da Carlo Maria Giulini sul podio di Orchestra e Coro dell’Accademia (1952) e della celebre Rhapsody in blue di Gershwin interpretata da Armando Trovajoli e diretta da Willy Ferrero (1953). Non potevano mancare, inoltre, nella discografia dell’Accademia I pini di Roma di Respighi, di cui sarà possibile ascoltare la prima registrazione (1956) dell’Orchestra diretta da Fernando Previtali, direttore stabile dell’Orchestra per lungo tempo.


 

 

 
 
 

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