Netrebko, Meli e Salsi tornano a Sant'Ambrogio con Macbeth

 

La stagione 2021-22

Settembre-dicembre 2021



STAGIONE 2020 ~ 2021

Settembre ~ Dicembre

10, 13, 16, 18 settembre 2021

L’italiana in Algeri

di Gioachino Rossini

Ottavio Dantone, direttore, Jean-Pierre Ponnelle, regia, scene e costumi

Regia ripresa da Grischa Asagaroff

30 settembre; 2 e 5, 9, 11, 15 ottobre 2021

Il barbiere di Siviglia

di Gioachino Rossini

NUOVA PRODUZIONE

Riccardo Chailly, direttore, Leo Muscato, regia

1, 6, 7, 12, 14 ottobre 2021 – Stagione di Balletto

Madina

Musica di Fabio Vacchi, coreografia di Mauro Bigonzetti, libretto di Emmanuelle de Villepin

NUOVA PRODUZIONE - PRIMA RAPPRESENTAZIONE ASSOLUTA

Commissione del Teatro alla Scala e SIAE

Direttore Michele Gamba, Étoile Roberto Bolle (1, 7, 12 e 14), Madina Antonella Albano

13, 18, 20, 22 e 25 ottobre 2021

Il turco in Italia

di Gioachino Rossini

Diego Fasolis, direttore, Roberto Andò, regia

30 ottobre; 2, 5, 10 e 13 novembre 2021

La Calisto

di Francesco Cavalli

NUOVA PRODUZIONE

Christophe Rousset, Direttore, David McVicar, regia

9, 14 (pom.), 17, 21 (pom.) e 23 novembre 2021

L'elisir d'amore

di Gaetano Donizetti

Michele Gamba, direttore, Grischa Asagaroff, regia

STAGIONE 2020 ~ 2021

Settembre ~ Dicembre

La programmazione autunnale compresa tra il 10 settembre e il 23 novembre 2021 include 5 produzioni d’opera, una di balletto e otto concerti. L’emergenza sanitaria aveva imposto la sospensione delle rappresentazioni de Il turco in Italia diretto da Diego Fasolis nella nuova produzione di Roberto Andò, di cui era andata in scena solo la prima, e la sospensione del nuovo Barbiere di Siviglia diretto da Riccardo Chailly con la regia di Leo Muscato. Il Teatro alla Scala riprende i due progetti insieme e completa il trittico delle più celebri opere buffe di Rossini con L’italiana in Algeri nel classico allestimento di Jean-Pierre Ponnelle e con la direzione di Ottavio Dantone. Di quest’ultima era prevista per il mese di maggio 2021 un’anteprima per lo streaming che, riaperti i teatri, era stata destinata al pubblico degli under30 ma che purtroppo ha dovuto essere sospesa.

La Scala riparte quindi con un ciclo dedicato al Rossini comico, un segnale di ottimismo e allegria che si apre con L’italiana in Algeri dal 10 settembre e prosegue con Il barbiere di Siviglia dal 30 settembre e Il turco in Italia dal 13 ottobre. Dal 1° ottobre la Stagione di Balletto presenta in prima assoluta Madina, una delle novità più attese del 2020, firmata per la musica da Fabio Vacchi e per la coreografia da Mauro Bigonzetti. In scena con il Corpo di Ballo scaligero l’étoile Roberto Bolle in un inedito personaggio malvagio, dirige Michele Gamba. Il Corpo di Ballo sarà impegnato anche in tre recite straordinarie di Don Chisciotte con la coreografia si Rudolf Nureyev al Teatro degli Arcimboldi il 29, 30 e 31 ottobre.

Il 30 ottobre viene eseguita per la prima volta alla Scala La Calisto di Francesco Cavalli, con la direzione di Christophe Rousset e la regia di David McVicar, con cui si apre un progetto dedicato al Barocco italiano. Dal 9 novembre Michele Gamba dirige L’elisir d’amore di Gaetano Donizetti con la regia di Grischa Asagaroff e le scene di Tullio Pericoli.

Il 12 settembre il Teatro alla Scala ospita come da tradizione il concerto inaugurale della Stagione dell’Orchestra Sinfonica di Milano Giuseppe Verdi, che vede sul podio il Maestro Claus Peter Flor e al pianoforte Mariangela Vacatello in un programma dedicato a Liszt e Brahms.

Il 21 settembre Daniele Gatti dirige un concerto straordinario con l’Orchestra dell’Accademia di Santa Cecilia, in programma il Requiem per archi di Toru Takemitsu e la Sinfonia n° 5 di Gustav Mahler.

Riprende la collaborazione fra il Teatro alla Scala e Milano Musica: l’Orchestra Sinfonica Nazionale della Rai esegue pagine di Messiaen, Filidei, Donatoni e Stravinskij diretta da Tito Ceccherini il 22 settembre e pagine di Schönberg, Manzoni e Lachenmann diretta da Gergely Madaras con il tenore Leonardo Cortellazzi il 17 ottobre. Il 16 novembre Michele Gamba alla testa dell’Orchestra Verdi offre la prima italiana di To An Utterance per pianoforte e orchestra di Rebecca Saunders, solista Nicolas Hodges, accostato a brani di Rihm e Britten.

Il 4 ottobre la Filarmonica della Scala diretta da Myung-Whun Chung propone un concerto benefico a favore di LILT, in programma il Concerto per pianoforte e orchestra n° 5 “Imperatore” di Beethoven con Alessandro Taverna e la Sinfonia n. 9 “Dal nuovo mondo” di Dvořák.

La serie dei Concerti straordinari prosegue il 18 novembre con la Cappella Mediterranea diretta da Leonardo García Alarcón che impagina un imperdibile programma barocco con la voce di Sonya Yoncheva. Festa barocca anche il 20 novembre con l’oratorio Theodora di Händel eseguito dall’orchestra Il pomo d’oro con il coro La compagnia del madrigale e Lisette Oropesa, Joyce DiDonato, Michael Spyres protagonisti. Dirige Maxim Emelyanychev.

Gli spettacoli dell’Autunno 2021 saranno in vendita in prelazione per gli Abbonati del Teatro

e per i possessori di voucher da mercoledì 30 giugno 2021.

Le vendite per il resto del pubblico avranno inizio a partire da giovedì 8 luglio 2021,

secondo il calendario che sarà disponibile sul sito del Teatro nelle prossime settimane.

10, 13, 16, 18 settembre 2021

L’ITALIANA IN ALGERI

di Gioachino Rossini

Ottavio Dantone, direttore

Jean-Pierre Ponnelle, regia, scene e costumi

Regia ripresa da Grischa Asagaroff

Marco Filibeck, luci

Mirco Palazzi,Mustafà

Enkeleda Kamani, Elvira

Svetlina Stoyanova, Zulma

Giulio Mastrototaro,Haly

Maxim Mironov /Antonino Siragusa, Lindoro

Gaëlle Arquez,Isabella

Roberto De Candia,Taddeo

Sul podio de L’italiana in Algeri torna Ottavio Dantone, un Maestro che alla Scala è stato di casa sia nel repertorio barocco (ricordiamo Rinaldo di Händel nel 2005), sia in Mozart (Così fan tutte nel 2007) e Rossini (Il viaggio a Reims nel 2009 e La Cenerentola nel 2019), oltre a essere ospite regolare della Filarmonica.

L’opera viene riproposta nel classico allestimento di Jean-Pierre Ponnelle che aprì la Stagione 1973/74, unico caso di 7 dicembre “buffo” nella storia scaligera, qui ripreso da Grischa Asagaroff che di Ponnelle è stato assistente e che ha recentemente ripreso alla Scala anche La Cenerentola. Alla Scala Asagaroff ha firmato anche L’elisir d’amore nel 2019 e gli spettacoli del progetto “Grandi spettacoli per piccoli”.

Debutta alla Scala come Isabella il giovane mezzosoprano francese Gaëlle Arquez. Al suo fianco si alternano nella parte di Lindoro i tenori Maxim Mironov (già Don Ramiro ne La Cenerentola) e Antonino Siragusa. Come Taddeo torna alla Scala Roberto De Candia. Elvira ha la voce di Enkeleda Kamani, Zulma è la giovane Svetlina Stoyanova in rapida ascesa e Haly Giulio Mastrototaro (già applaudito alla Scala nel febbraio 2020 come Don Geronio nel Turco in Italia).

30 settembre; 2 e 5, 9, 11, 15 ottobre 2021

IL BARBIERE DI SIVIGLIA

di Gioachino Rossini

NUOVA PRODUZIONE

Riccardo Chailly, direttore

Leo Muscato, regia

Federica Parolini, scene

Silvia Aymonino, costumi

Alessandro Verazzi, luci

Maxim Mironov/ Antonino Siragusa, Conte di Almaviva

Marco Filippo Romano, Bartolo

Cecilia Molinari,Rosina

Mattia Olivieri, Figaro

Mirco Palazzi,Basilio

Costantino Finucci,Fiorello

Lavinia Bini,Berta

Il legame tra Riccardo Chailly e la musica di Rossini è antico e profondo ed è entrato nella storia dell’interpretazione. Basti pensare all’incisione ancor giovanissimo di Guglielmo Tell con Mirella Freni e Luciano Pavarotti, a quelle dello stesso Barbiere con l’Orchestra scaligera e Marilyn Horne, del Turco in Italia con i complessi bolognesi e Cecilia Bartoli, dell’integrale delle Cantate con Juan Diego Flórez, ancora la Bartoli e la Filarmonica scaligera, delle Rarità con l’Orchestra Verdi, dello Stabat Mater con il Concertgebouw; e alla Scala al Turco in Italia con la regia di Cobelli e Mariella Devia, al Barbiere con la regia di Arias e Sonia Ganassi e Juan Diego Flórez e alla recente Gazza ladra con Gabriele Salvatores. Per questo la decisione di presentare un nuovo Barbiere di Siviglia è un passaggio importante, sottolineato dal debutto alla Scala di un regista intelligente e poetico come Leo Muscato e un cast di sicuro interesse: Mattia Olivieri, già protagonista alla Scala di una ricca galleria di personaggi, affronta il ruolo di Figaro accanto alla Rosina di Cecilia Molinari, mezzosoprano emergente formatasi a Pesaro con Alberto Zedda. Marco Filippo Romano è Bartolo mentre Maxim Mironov e Antonino Siragusa si alternano come Lindoro e Mirco Palazzi è Basilio.

13, 18, 20, 22 e 25 ottobre 2021

IL TURCO IN ITALIA

di Gioachino Rossini

Diego Fasolis, direttore

Roberto Andò, regia

Gianni Carluccio, scene e luci

Nanà Cecchi, costumi

Luca Scarzella, video

Erwin Schrott, Selim

Rosa Feola, Donna Fiorilla

Giulio Mastrototaro,Don Geronio

Antonino Siragusa, Don Narciso

Alessio Arduini,Prosdocimo

Laura Verrecchia,Zaida

Manuel Amati, Albazar

Dopo le recenti riproposte de La gazza ladra e La Cenerentola, il Teatro alla Scala ha prodotto nel febbraio 2020 un nuovo allestimento del capolavoro comico di Rossini, che qui nacque nel 1814 e rinacque grazie all’allestimento di Franco Zeffirelli del 1955 con Maria Callas, per ritornare nel 1997 con la direzione di Riccardo Chailly e la regia di Giancarlo Cobelli. La produzione è firmata da Roberto Andò, intellettuale e regista di cinema, opera e prosa, e premiato narratore. Per il direttore Diego Fasolis è stata la prima opera rossiniana alla Scala dopo i successi ottenuti con Händel e Mozart. A ottobre torna a dirigerla forte di un cast che unisce la facilità belcantistica alla disinvoltura in scena: Rosa Feola, già interprete alla Scala della Gazza ladra e del Don Pasquale diretti da Riccardo Chailly e de L’elisir d’amore diretto da Michele Gamba; Erwin Schrott, applaudito di recente alla Scala come Alidoro nella rossiniana Cenerentola, oltre che in Don Giovanni, Carmen e Moïse et Pharaon; Giulio Mastrototaro, Laura Verrecchia e Manuel Amati, già impegnati nell’edizione 2020, Antonino Siragusa e Alessio Arduini.

30 ottobre; 2, 5, 10 e 13 novembre 2021

LA CALISTO

di Francesco Cavalli

NUOVA PRODUZIONE

Christophe Rousset, direttore

David McVicar, regia

Charles Edwards, scene

Doey Luthi, costumi

Adam Silvermann, luci

Jo Meredith, coreografia

Rob Vale, video

Chen Reiss, Calisto

Olga Bezsmertna,Diana

Luca Tittoto,Giove

Veronique Gens,Giunone

Christophe Dumaux,Endimione

Luigi De Donato,Silvano

Markus Werba,Mercurio

Chiara Amarù,Linfea

Federica Guida,Furia/Eternità

Svetlina Stoyanova, Furia/Destino

Damiana Mizzi,Satirino

L’opera è nata in Italia, eppure i capolavori italiani del primo secolo della sua storia sono ancora una rarità d’ascolto. Il Teatro alla Scala amplia il suo repertorio aprendosi ai compositori contemporanei o immediatamente successivi a Monteverdi. Tra loro il suo allievo Francesco Cavalli, pure lui originario del cremonese, ma trapiantato a Venezia come cantore di chiesa, di cui la Scala ha presentato finora solo La Didone nel 2008, ma eseguita dall’orchestra Europa Galante in una trasferta veneziana. La Calisto (1651) è insieme tra i suoi più alti raggiungimenti artistici e un perfetto esempio degli stilemi dell’opera eroicomica che presentava insieme personaggi mitologici e popolari in intrecci dai risvolti la cui audacia sarebbe stata bandita dai palcoscenici a partire dal secolo successivo. La ninfa Calisto concupita da Giove in veste di Diana, trasformata in orsa dalla gelosa Giunone e assunta in cielo dal suo spasimante in forma di costellazione, è collocata dal libretto di Giovanni Faustini dalle Metamorfosi di Ovidio in una complessa e irresistibile rete di allusioni e riferimenti ora dotti ora lascivi. A dipanare l’intreccio scenico torna David McVicar, applaudito regista de Les Troyens e dei recenti Masnadieri alla Scala; a ricostruire l’universo sonoro di Cavalli debutta Christophe Rousset, tra i massimi esperti di questo repertorio. Nel ricco cast di cantanti, cui è chiesta accanto alla proprietà stilistica una brillante disinvoltura scenica, spiccano Chen Reiss, Veronique Gens, Olga Bezsmertna, Christophe Dumaux, Luca Tittoto e Markus Werba e le giovani Federica Guida e Svetlina Stoyanova.

9, 14 (pom.), 17, 21 (pom.) e 23 novembre 2021

L'ELISIR D'AMORE

di Gaetano Donizetti

Michele Gamba, direttore

Grischa Asagaroff, regia

Tullio Pericoli, scene e costumi

Hans-Rudolf Kunz, luci

Aida Garifullina,Adina

René Barbera,Nemorino

Davide Luciano,Belcore

Carlos Álvarez,Dulcamara

Francesca Pia Vitale,Giannetta

Tra le innumerevoli produzioni de L’elisir d’amore, titolo tra i più amati ed eseguiti di Donizetti, le scene fantasiose e lievi di Tullio Pericoli si ritagliano un posto particolare per eleganza e poesia. Questa ripresa, animata dalla regia sapiente di Grischa Asagaroff, presenta un cast ideale in cui all’Adina di Aida Garifullina, al debutto operistico dopo aver cantano nel Concerto di Natale 2020, si affiancano René Barbera, già interprete dell’edizione 2019; Carlos Álvarez, per la prima volta in un ruolo buffo alla Scala dopo i successi di Madama Butterfly, Don Giovanni, Giovanna d’Arco, Le nozze di Figaro; il baritono Davide Luciano e il giovane soprano Francesca Pia Vitale, specializzatasi all’Accademia Teatro alla Scala.

Sul podio il milanese Michele Gamba, già giovanissimo assistente di Antonio Pappano e poi di Daniel Barenboim, che alla Scala ha debuttato sostituendo felicemente per una sera Michele Mariotti ne I due Foscari e Franz Welser-Möst ne Le nozze di Figaro e che torna sul podio per questo spettacolo dopo averne diretto l’edizione 2019. Nel mese di ottobre 2021 Michele Gamba dirige anche la prima assoluta di Madina di Fabio Vacchi con la coreografia di Mauro Bigonzetti e torna nel 2022 per la nuova produzione di Rigoletto con la regia di Mario Martone.

BALLETTO

1, 6, 7, 12, 14 ottobre 2021

Fabio Vacchi

MADINA

Libretto di Emmanuelle de Villepin

tratto dal proprio romanzo La ragazza che non voleva morire

Coreografia Mauro Bigonzetti

Direttore Michele Gamba

Luci e scene Carlo Cerri

Costumi Maurizio Millenotti

Costumista collaboratore Irene Monti

Étoile Roberto Bolle (1, 7, 12 e 14)

Madina Antonella Albano

Mezzosoprano Anna-Doris Capitelli

Tenore Chuan Wang

Attore Fabrizio Falco

Corpo di Ballo, Coro e Orchestra del Teatro alla Scala

Nuova produzione Teatro alla Scala

Prima rappresentazione assoluta

Commissione del Teatro alla Scala e SIAE

Una creazione musicale e coreografica, un progetto nuovo nell’approccio, nelle tematiche attuali ma universali, raramente declinate in balletto, nomi di prima grandezza che congiungono per la prima volta le proprie sensibilità e originalità artistiche. Con le coreografie di Mauro Bigonzetti, alla Scala la prima mondiale della composizione di Fabio Vacchi su libretto di Emmanuelle de Villepin tratto dal romanzo La ragazza che non voleva morire è una nuova sfida d’interprete per l’étoile Roberto Bolle in un paesaggio teatrale e sonoro abitato dalle voci dell’attore Fabrizio Falco e dei cantanti Anna-Doris Capitelli e Chuan Wang sotto la bacchetta di Michele Gamba. Antonella Albano è l’intensa protagonista.

La giovane Madina, kamikaze non per scelta, sceglie di non uccidere, non vuole morire. Un atto che scuote dal torpore, innesca reazioni, sentimenti contrastanti, speranza di cambiamento. Pulsioni ancestrali, luoghi simbolici, dinamiche perverse di una violenza che stritola se stessa, in cui il bene e il male si contrappongono ma continuano a mescolarsi: un lavoro di Danza e di Teatro, dove coesistono parola, canto, musica e corpo per una sintesi delle forme tradizionali e contemporanee dei tanti generi del teatro musicale, che cancella i confini fra queste diverse espressioni.

CONCERTI STRAORDINARI 2021

21 settembre 2021 – Teatro alla Scala

Orchestra dell’Accademia Nazionale di Santa Cecilia

Daniele Gatti, direttore

Toru Takemitsu

Requiem per archi

Gustav Mahler

Sinfonia n. 5 in do diesis min.

18 novembre 2021 – Teatro alla Scala

Cappella Mediterranea

Leonardo García Alarcon, direttore

Sonya Yoncheva,soprano

Musiche di Stradella, Monteverdi, Cavalli, Caldara, Gibbons, De Ribayaz, Marín, Purcell, Dowland, Díaz, De Murcia/Fernández De Huete

20 novembre 2021 – Teatro alla Scala

Georg Friedrich Händel
Theodora, HWV 68

oratorio in tre parti per soli, coro e orchestra

Il Pomo d’Oro, orchestra

La Compagnia del Madrigale, coro

Maxim Emelyanychev, direttore

Lisette Oropesa (Theodora)

Joyce DiDonato (Irene)

Michael Spyres (Septimius)

John Chest (Valens)

Paul-Antoine Bénos-Djian (Didymus)

OSPITALITA’ AUTUNNO 2021

12 settembre 2021 – ConcertoOrchestra laVerdi

Orchestra Sinfonica di Milano G. Verdi

Claus Peter Flor, direttore

Mariangela Vacatello, pianoforte

Franz Liszt

Concerto n. 2 in la magg. S 125

per pianoforte e orchestra

Johannes Brahms

Sinfonia n. 4 in mi min. op. 98

Programma da confermare

22 settembre 2021 – Milano Musica

Orchestra Sinfonica Nazionale della Rai

Tito Ceccherini, direttore

Maurizio Baglini, pianoforte

Olivier Messiaen

Un sourire

Francesco Filidei

Tre quadri

Concerto per pianoforte e orchestra

I. November

II. Berceuse

III. Quasi una bagattella

Franco Donatoni

In cauda III

per orchestra

Igor’ Stravinskij

Le chant du rossignol

17 ottobre 2021 - Milano Musica

Orchestra Sinfonica Nazionale della Rai

Gergely Madras, direttore

Leonardo Cortellazzi, tenore

Arnold Schönberg

Variazioni per orchestra op. 31

Giacomo Manzoni

Schuld per tenore e orchestra

Commissione Milano Musica – prima esecuzione assoluta

Helmut Lachenmann

Staub per orchestra

16 novembre 2021 – Milano Musica

Orchestra Sinfonica di Milano G. Verdi

Michele Gamba, direttore

Nicolas Hodges, pianoforte

Rebecca Saunders

To An Utterance

per pianoforte e orchestra

prima esecuzione in Italia

Wolfgang Rihm

Verwandlung III

per orchestra

Benjamin Britten

da Peter Grimes op. 33a

Four Sea Interludes

CONCERTI BENEFICI

4 ottobre 2021 – LILT

Filarmonica della Scala

Myung-Whun Chung,direttore

Alessandro Taverna, pianoforte

L. v. Beethoven

Concerto n. 5 in mi bem. magg. op. 73 "Imperatore"

per pianoforte e orchestra


  1. Dvořák


Sinfonia n. 9 in mi min. op. 95 "Dal nuovo mondo"


 

La Stagione Lirico-Sinfonica 2021 ~ 2022

Dominique Meyer

Sovrintendente e Direttore artistico

Gli spettatori che torneranno nel loro Teatro a partire dal prossimo settembre troveranno una Scala rinnovata. In questo primo anno da Sovrintendente ho trovato una squadra entusiasta e determinata, dalle masse artistiche agli uffici, dal palcoscenico ai laboratori, che ha lavorato con serenità e passione per rendere possibile il progetto che oggi vi presentiamo. Il lungo periodo della pandemia ha costretto tutti noi a molte rinunce ma non ha fermato la macchina scaligera. Da un lato nonostante le interruzioni imposte dai lockdown e anche dai focolai non ci siamo fermati e nel corso del 2020 abbiamo realizzato oltre 100 spettacoli; dall’altro abbiamo impiegato questi mesi per ripensare e riordinare gli assetti del Teatro per presentarci al momento del ritorno del nostro pubblico con una Stagione di alto profilo artistico e una struttura rinnovata, più moderna, più accogliente e più sostenibile.

La nostra gratitudine va a tutto il pubblico e in particolare ai nostri Abbonati che sono rimasti vicini al Teatro. Con loro l’imprescindibile supporto delle Istituzioni, della Rai, dei Fondatori, dei Partner e degli Sponsor che hanno sempre garantito il loro sostegno alla Scala. Un ringraziamento particolare a Intesa Sanpaolo, Fondatore e Sponsor Principale della Stagione 2021/2022, che ogni anno affianca il Teatro alla Scala nel suo percorso di qualità, innovazione e accessibilità.

Il programma della Stagione 2021~2022

Nel corso della Stagione 2021~2022 il Teatro alla Scala presenta 13 allestimenti d’opera, dei quali uno solo è stato già visto dal pubblico milanese: 9 sono nuove produzioni e 3 sono spettacoli provenienti da altri teatri. La scelta di repertori e interpreti è improntata a un principio di varietà ed equilibrio per permettere al pubblico di ascoltare e vedere un’ampia gamma di opere e artisti. Si conferma la centralità della tradizione italiana con otto titoli dal Settecento al Novecento, ma si ascolteranno anche capolavori del repertorio francese, russo, austriaco, tedesco, inglese. Due sono le opere che vengono rappresentate alla Scala per la prima volta, Thaïs di Massenet e The Tempest di Adès. Giuseppe Verdi è l’unico compositore presente con tre titoli, gli altri ne hanno uno per ciascuno, e anche tra interpreti solo pochi artisti ricorrono in diverse produzioni. Accanto al Direttore Musicale Riccardo Chailly nel prossimo anno saranno alla Scala grandi Maestri come Daniel Barenboim, Valery Gergiev, Esa-Pekka Salonen, Christian Thielemann. Tornano interpreti autorevoli come Ottavio Dantone, Evelino Pidò e Tugan Sokhiev. Sono particolarmente lieto della presenza di due trentenni di grande talento, Lorenzo Viotti e Michele Gamba, e di una lunga lista di debutti che include Thomas Adès, Alain Altinoglu, Marco Armiliato, Giampaolo Bisanti, Michael Boder, Frédéric Chaslin, Pablo Heras-Casado, e Speranza Scappucci. Tra i registi debuttano invece Marco Arturo Marelli, Adrian Noble e Olivier Py. I cast presentano un panorama completo delle più grandi voci del nostro tempo ma offrono spazio anche ai migliori giovani cantanti che si affacciano alla professione.

Le nuove produzioni

Il Direttore Musicale Riccardo Chailly dirige due nuovi allestimenti di titoli verdiani: il Macbeth inaugurale di Stagione con la regia di Davide Livermore e un cast che schiera Anna Netrebko, Luca Salsi, Francesco Meli e Ildar Abdrazakov e Un ballo in maschera con Sondra Radvanovsky, nuovamente Francesco Meli che prosegue nella sua galleria di grandi personaggi verdiani alla Scala, e Luca Salsi: occasione per il debutto registico di Marco Arturo Marelli, apprezzato nei teatri europei per lo stile elegante ed essenziale.

Torna in Stagione Vincenzo Bellini, che dei grandi operisti italiani dell’Ottocento è il meno eseguito: I Capuleti e i Montecchi sono diretti da Evelino Pidò con la regia di Adrian Noble, anche lui alla sua prima opera alla Scala, e un cast ideale formato da Lisette Oropesa, Marianne Crebassa, René Barbera e Michele Pertusi.

Terzo debutto registico con il vulcanico Olivier Py, cui è affidata la prima milanese di Thaïs di Massenet diretta da Lorenzo Viotti con le splendide voci di Marina Rebeka, Ludovic Tézier e Francesco Demuro.

Valery Gergiev, dopo il caloroso successo della recente Chovanščina, propone un altro caposaldo del repertorio russo con La dama di picche di Čajkovskij nella regia di Matthias Hartmann, protagonisti Asmik Grigorian (in alternanza con Elena Guseva) e Najmiddin Mavlyanov.

Frédéric Chaslin, colta e originale figura di direttore e compositore, debutta nella buca scaligera con La Gioconda di Amilcare Ponchielli nell’allestimento di Davide Livermore, protagonisti Sonya Yoncheva, Daniela Barcellona, Judit Kutasi, Fabio Sartori, Roberto Frontali ed Erwin Schrott.

Il Teatro alla Scala presenta una nuova produzione di Rigoletto a ventotto anni da quella di Gilbert Deflo e la affida a un regista di riferimento come Mario Martone e a un giovane direttore come Michele Gamba, protagonisti Enkhbat Amartüvshin, Nadine Sierra e Piero Pretti.

Il progetto Accademia guarda al XVIII secolo con Il matrimonio segreto di Cimarosa: i giovani allievi saranno guidati musicalmente da Ottavio Dantone e scenicamente da Irina Brook, maestra di ironia che ha recentemente debuttato con il dittico dedicato a Kurt Weill diretto da Riccardo Chailly.

Fedora di Umberto Giordano sarà riletta dallo sguardo cinematografico di Mario Martone e Margherita Palli con la direzione di Marco Armiliato e la carismatica coppia di protagonisti formata da Sonya Yoncheva e Roberto Alagna.

Produzioni provenienti da altri teatri e riprese

Adriana Lecouvreur di Francesco Cilea torna alla Scala nell’allestimento concepito da David McVicar per il Covent Garden e segna il debutto alla Scala del milanese Giampaolo Bisanti, direttore del Teatro Petruzzelli di Bari. Due cast regali vedono alternarsi Maria Agresta e Anna Netrebko, Freddie De Tommaso al debutto scaligero e Yusif Eyvazov, Anita Rachvelishvili e Elena Zhidkova, Alessandro Corbelli e Ambrogio Maestri.

Don Giovanni, unica ripresa della Stagione, torna nel celebre allestimento di Robert Carsen che ha aperto la Stagione 2011~2012 a incorniciare il debutto di Pablo Heras-Casado con le voci di Christopher Maltman, Alex Esposito, Hanna-Elisabeth Müller, Emily D’Angelo e Bernard Richter.

Dalla Wiener Staatsoper proviene l’Ariadne auf Naxos nell’elegante allestimento novecentesco di Sven-Eric Bechtolf. Anche in questo caso c’è un debutto sul podio, quello di Michael Boder, e un cast di grande prestigio le cui punte sono la protagonista Krassimira Stoyanova, Stephen Gould che oggi può padroneggiare meglio di chiunque altro la difficile parte di Bacchus e la rivelazione Erin Morley come Zerbinetta.

Nel 2022 l’opera contemporanea che presentiamo in Stagione è un capolavoro riconosciuto e rappresentato in tutto il mondo ma mai ascoltato a Milano, in un allestimento celebre e in parte ambientato proprio nella sala del Piermarini: The Tempest di Thomas Adès nello spettacolo di Robert Lepage coprodotto da Metropolitan e Wiener Staatsoper conclude degnamente la nostra Stagione shakespeariana inaugurata da Macbeth, con il compositore sul podio e Leigh Melrose e Isabel Leonard protagonisti.

I concerti

Gli appassionati di concerti troveranno molte novità: alla tradizionale Stagione Sinfonica di sette concerti con Orchestra e Coro del Teatro, ai concerti straordinari e ai Recital di canto si aggiungono un nuovo ciclo di Orchestre ospiti e uno di Grandi pianisti, ciascuno con 5 appuntamenti. Rinnovati anche i Concerti da camera con i solisti e i gruppi dell’Orchestra che trovano una collocazione più intima nel Ridotto dei Palchi. Abbiamo ripensato e ampliato le proposte per il pubblico più giovane, che assumeranno un rilievo sempre maggiore: alle riduzioni di opere del grande repertorio cui si affiancheranno in futuro le commissioni di lavori esplicitamente destinati ai ragazzi. Ai più piccoli saranno destinati i concerti della domenica pomeriggio in una nuova formula più narrativa e spettacolare pensata da Mario Acampa, mentre nuovi appuntamenti con un carattere più esplicitamente didattico per i ragazzi più cresciuti sono previsti per il lunedì.

La Stagione di balletto, non meno importante della Stagione d’opera, è presentata in dettaglio dal Direttore Manuel Legris.

La programmazione d’autunno

Tra settembre e novembre, prima dell’inizio della nuova Stagione, la Scala presenta 5 produzioni d’opera delle quali 2 sono nuove e una è stata vista per una sola sera. La Scala riapre con l’esplosione di allegria di tre capolavori buffi di Rossini mettendo in scena uno spettacolo storico come l’Italiana di Ponnelle diretta da Dantone, una novità di rilievo come Il barbiere diretto da Riccardo Chailly con la regia intelligente e poetica di Leo Muscato e l’allestimento del Turco di Roberto Andò diretto da Diego Fasolis andato in scena per una sola rappresentazione prima del lockdown. L’allestimento de La Calisto di Francesco Cavalli firmato da David McVicar con la direzione di Christophe Rousset porta per la prima volta al Piermarini questo fondamentale compositore della scuola veneziana inaugurando un progetto sul Barocco italiano che si svilupperà nei prossimi anni. L’opera è nata in Italia e i primi secoli della sua storia offrono una ricchezza musicale e teatrale inesauribile. Ultimo titolo d’opera è la ripresa dell’Elisir d’amore diretta da Michele Gamba. Tra i progetti più importanti cancellati dalla pandemia nel 2020 c’è senza dubbio la prima assoluta di Madina, frutto della collaborazione tra il compositore Fabio Vacchi e il coreografo Mauro Bigonzetti. Madina sarà ripresa nel mese di ottobre con l’étoile Roberto Bolle e la direzione di Michele Gamba.

La struttura artistica

Per realizzare questo progetto artistico al più alto livello era necessario garantire al Teatro alla Scala una struttura artistica stabile assicurando una sicura definizione delle figure in scadenza e andando a completare gli organici. Dopo la conferma dell’incarico di Direttore Musicale al Maestro Riccardo Chailly e la nomina del Maestro Manuel Legris alla Direzione del Corpo di Ballo, il Maestro Bruno Casoni giunge alla conclusione del suo prezioso e quasi ventennale impegno alla guida del Coro scaligero, conservando la guida del Coro di voci bianche. Raccoglie il suo testimone il Maestro Alberto Malazzi, che gli è stato accanto per anni qui alla Scala prima di assumere la Direzione del Coro del Teatro Comunale di Bologna e che ha raccolto un caloroso consenso. Consolidata la guida artistica del Teatro per i prossimi anni, abbiamo riattivato le procedure di concorso per completare entro l’autunno gli organici dei complessi artistici: Orchestra, Coro e Corpo di Ballo troveranno un assetto certo e costante nel tempo su cui fondare un’ulteriore crescita artistica.

Una Scala inclusiva e accessibile

Numerose novità riguardano le strategie di accesso al Teatro, gli abbonamenti e i prezzi. Il Teatro alla Scala ha già una percentuale consistente di ricavi di biglietteria: non ho alcun desiderio di alzare questa percentuale o battere dei record con una politica di prezzi elevati. Al contrario dobbiamo dire con chiarezza che il mondo della musica classica non soffre una crisi di interesse da parte del pubblico ma talvolta una deriva dei prezzi che hanno generato un allontanamento da parte di molti appassionati. Il Teatro alla Scala ha bisogno di una strategia di inclusione e già dalla prossima Stagione abbiamo dato alcuni segnali importanti. I turni di abbonamento sono stati ridotti da 5 a 4 ed è diminuito il numero dei titoli in abbonamento. La Scala ha avuto in passato una percentuale molto elevata di posti collocati nella fascia di prezzo più alta: tutta la platea e moltissimi posti in palco. Abbiamo rimodulato la pianta del Teatro introducendo la seconda fascia di prezzo in platea e differenziando i prezzi all’interno dei palchi, riducendo ulteriormente il prezzo dei posti con scarsa visibilità. Infine abbiamo allineato i concerti delle Orchestre ospiti a quelli della Stagione sinfonica del Teatro, con i posti migliori venduti a 95 euro. Un progetto che ci sta particolarmente a cuore è “Un palco in famiglia”, realizzato con il sostegno di Esselunga, che permetterà agli adulti che acquistano un posto a prezzo intero in alcuni palchi di acquistare altri posti a 15 euro per minori di 18 anni. Proseguono inoltre abbonamenti e anteprime per gli Under30 che da anni avvicinano i giovani adulti contribuendo a formare il nuovo pubblico scaligero.

La Scala che cambia nella Milano del prossimo decennio

Il Teatro alla Scala immagina il suo futuro con progetti ambiziosi che si inseriscono nelle trasformazioni della Città. Lo scorso 26 aprile abbiamo posato la prima pietra del nuovo edificio che sorgerà in via Verdi e che completerà il disegno dell’architetto Botta permettendo di riunire in un solo complesso tutti gli uffici del Teatro, ampliare il palcoscenico, garantire ai musicisti una sala d’avanguardia per le prove e le incisioni. Procede intanto il piano per la costruzione di una cittadella del teatro e della musica nell’area di Rubattino che riunisca magazzini, laboratori e occasioni di produzione artistica contribuendo alla nuova fisionomia del quartiere. All’interno del Teatro abbiamo lanciato tre progetti di innovazione. Il primo è un piano tecnologico che promuova l’innovazione digitale riflettendosi sulle procedure e l’organizzazione del lavoro ma anche sulla diffusione degli spettacoli, che verranno ripresi da un sistema di telecamere fisse che faciliterà la diffusione in streaming in collaborazione con Rai, e sull’accoglienza agli spettatori, che nel 2022 troveranno nello schienale della poltrona di fronte un tablet con la traduzione dei testi in otto lingue e una serie di servizi accessori. Il secondo, conseguenza del primo, è un piano di sostenibilità ecologica che comprenderà la riduzione dell’uso della carta, l’incremento della percentuale di rifiuti riciclati, la scelta dei materiali per gli allestimenti e il ricorso alle energie rinnovabili in linea con un percorso già avviato. Infine abbiamo deciso di dotare il nostro Teatro di un progetto di inclusione che valorizzi il talento e la professionalità delle donne tanto nel comparto artistico quanto in quello organizzativo assicurando la possibilità di emergere in proporzione al proprio talento, equità salariale e dignità di trattamento sul lavoro.

Il progetto che presentiamo è ambizioso e complesso. L’impegno a costruire un teatro sempre più all’altezza delle sfide dei prossimi anni deve partire da una visione complessiva della Scala che vogliamo, in cui eccellenza artistica, capacità produttiva, semplificazione amministrativa e servizi al nostro pubblico vadano di pari passo inserendosi armonicamente nello sviluppo di una Città che riprende il suo cammino.

 


Una nuova Stagione di progetti con l’Orchestra e il Coro della Scala

Riccardo Chailly

Direttore Musicale

Il Teatro alla Scala ricomincia a programmare con speranza dopo molti mesi drammatici. Il lungo periodo di incertezza che abbiamo attraversato ha colpito la stabilità organizzativa e finanziaria delle istituzioni culturali ma anche la loro continuità artistica. I musicisti non possono smettere di suonare, e soprattutto di suonare insieme.

Per questo dopo il primo lockdown della primavera 2020 mi sono impegnato con Orchestra e Coro scaligeri in un calendario fitto e variato, recuperando i mesi di inattività forzata attraverso il lavoro quotidiano e impaginati di forte impatto simbolico che ricostruissero il senso di comunità con il pubblico. Sono nati così il Concerto per l’Italia con la Filarmonica, il Requiem di Verdi in Duomo e poi a Brescia e Bergamo, la Nona di Beethoven per gli operatori sanitari, la ripresa dei concerti con la Filarmonica, Aida in forma di concerto. La seconda ondata dell’epidemia, che ha colpito anche il nostro Teatro, è stata un nuovo ostacolo ma noi abbiamo voluto proseguire insieme nei modi che la situazione consentiva. La serata del 7 dicembre è stata una formula che non vorremo mai ripetere, ma anche un successo per la Scala; subito dopo sono tornato per Salome, il dittico dedicato a Kurt Weill, il concerto per il centenario stravinskiano, e infine la riapertura al pubblico con la serata commemorativa del 75° anniversario del concerto diretto da Toscanini nel 1946. È proseguita inoltre l’attività discografica, con la registrazione di un nuovo album di arie con Anna Netrebko e l’Orchestra della Scala e una selezione di brani sinfonici dedicati all’Italia da Mendelssohn, Schubert e Mozart con la Filarmonica.

Questo rapporto assiduo, continuativo, con i musicisti scaligeri prosegue nei prossimi mesi con tre titoli d’opera tra l’autunno e la nuova Stagione. Dal 30 settembre dirigerò la nuova produzione del Barbiere di Siviglia di Rossini con la regia di Leo Muscato e importanti interpreti che abbiamo coinvolto in questo progetto. Il 7 dicembre il trittico dedicato alla giovinezza di Verdi iniziato con Giovanna d’Arco e Attila giungerà a compimento con Macbeth, presentato nella sua seconda versione con la regia di Davide Livermore e artisti di livello assoluto. Questo nuovo allestimento, nato da uno studio approfondito delle fonti, porterà nuove occasioni d’ascolto: nel caso di Verdi, come nel caso di Puccini, le possibilità di scoperta e conoscenza sono inesauribili e costituiscono l’impegno di una vita. In primavera è previsto un altro capolavoro verdiano, Un ballo in maschera, per il quale collaborerò per la prima volta con il regista Marco Arturo Marelli con il concorso di un cast formidabile. All’impegno operistico si accompagna una presenza costante nella Stagione sinfonica con tre concerti nei cui programmi tornano la figura di Gustav Mahler e quella di Ludwig van Beethoven a compimento dell’integrale delle Sinfonie, e nella Stagione della Filarmonica della Scala.

I progetti di cui porto la responsabilità artistica si sviluppano all’interno di una Stagione di grande equilibrio tra epoche e repertori, cui concorrono artisti di assoluto rilievo che siamo lieti di ritrovare in questo momento di speranza collettiva. Vorrei ringraziare tutti i musicisti che dopo aver affrontato i mesi più cupi si preparano con entusiasmo a una nuova stagione artistica. Infine un ringraziamento affettuoso a Bruno Casoni per lo straordinario contributo artistico e umano che in questi anni di eccellente lavoro condiviso ha dato alla Scala, e un caloroso benvenuto a Alberto Malazzi che saprà proseguirne l’impegno.


La Stagione di Balletto 2021~2022

Manuel Legris

Direttore del Corpo di Ballo del Teatro alla Scala

Nel pensare alla mia prima Stagione ho voluto tenere conto dell’identità del Balletto scaligero, proseguendo un percorso che rispetta storia, qualità e valore artistico della Compagnia nell’equilibrio fra tradizione e apertura alle nuove voci che animano la scena internazionale. Ritroveremo allestimenti che esaltano la macchina teatrale scaligera, titoli saldi, grandi storie, classici letti dalla sensibilità del Novecento, ma daremo spazio a nuove creazioni e a lavori importanti mai visti prima sul nostro palcoscenico, per arricchire il repertorio invitando originali firme del nostro tempo e dare il giusto tributo ad autori di altissimo livello.

Sette sono i programmi, con un trittico e un dittico, quindi dieci titoli che portano alla Scala molte novità: due creazioni per gli artisti della Compagnia in prima assoluta, tre debutti di lavori già noti ma mai presentati sul nostro palcoscenico e cinque titoli ripresi dal nostro repertorio.

Le novità già in apertura di Stagione, con il debutto de La bayadère di Rudolf Nureyev, mai rappresentata da altre compagnie al di fuori del Balletto dell’Opéra di Parigi per cui fu creata nel 1992. Ora per la prima volta verrà messa in scena alla Scala dagli artisti del Corpo di Ballo, con Svetlana Zakharova in due recite a gennaio, e verrà presentata con un nuovissimo allestimento: scene e costumi saranno firmati da Luisa Spinatelli. Le novità proseguono a gennaio con un trittico: in prima assoluta Solitude Sometimes, nuova creazione che ho affidato a Philippe Kratz, talento in crescita che apprezzo per l’originalitàe la particolarità del suo universo artistico; in debutto nazionale Anima Animus di David Dawson¸creato nel 2018 per il San Francisco Ballet su musica di Ezio Bosso. Coreografo di grande reputazione internazionale, Dawson è tra i principali autori contemporanei a lavorare con il linguaggio classico, trasformandolo con il suo stile in nuove modalità. Il ritorno in scena di Bella Figura, gioiello creato nel 1995 e presentato per la prima volta dai nostri artisti nel 2009, è un omaggio a Jiří Kylián attraverso uno dei suoi capolavori. I debutti proseguiranno in giugno e luglio con una serata-evento interamente firmata da Wayne McGregor e tutta nel segno di Igor’ Stravinskij, con una prima nazionale e una creazione in prima assoluta, a rinnovare il sodalizio della Scala e del suo Corpo di Ballo con il pluripremiato coreografo e la sua straordinaria visione artistica. Alla Compagnia scaligera destina il debutto nazionale di AfteRite, sua prima creazione per l’American Ballet Theatre (2018), nuova e originale interpretazione de Le Sacre du printemps, e una nuova creazione su un’altra pietra miliare della storia della musica e del balletto: Les noces.

In scena torneranno titoli che fanno parte della storia del balletto e del repertorio scaligero: dopo otto anni Jewels di George Balanchine farà risplendere gli Smeraldi, i Rubini e i Diamanti in una serata preziosa; e torna Onegin, esempio perfetto di moderno “dramma in danza” ispirato al romanzo in versi di Aleksandr Puškin¸ che John Cranko riscrisse con maestria e sensibilità, e di cui sarà nuovamente protagonista per alcune recite la nostra étoile Roberto Bolle. Tornano anche altri due titoli a cui sono particolarmente legato, tappe importanti della mia nuova vita scaligera: Sylvia, che ha inaugurato la Stagione 2019/2020 e mi ha permesso di conoscere e mettere in risalto gli artisti del Balletto scaligero, e Giselle, balletto romantico per eccellenza, protagonista delle tournée internazionali e delle recenti Stagioni, fino alla memorabile edizione del 2020 alla straordinaria presenza di Carla Fracci.

Infine, una bella notizia anche nella Stagione in corso: in ottobre verrà presentata Madina, creazione musicale e coreografica che congiunge per la prima volta le sensibilità e originalità artistiche di due grandi autori del nostro tempo, con le coreografie di Mauro Bigonzetti e la prima mondiale della composizione di Fabio Vacchi; una nuova sfida anche per l’étoile Roberto Bolle, che ne sarà protagonista in diverse recite.

Grandi aspettative, speranze e progetti: con grande gioia presento questa programmazione, con il pensiero di un nuovo inizio e di un nuovo cammino che proseguirà assieme agli straordinari artisti del Balletto della Scala.

 


 

 

RAI E SCALA ANCORA INSIEME

 

Grandi spettacoli e il 7 dicembre Macbeth trasmesso in diretta da Rai Cultura su Rai1

 

Dopo i successi degli scorsi anni e il record di ascolti di A riveder le stelle dell’ultimo 7 dicembre, la Rai torna a trasmettere in diretta l’Inaugurazione della Stagione del Teatro alla Scala di Milano. Sarà il Macbeth di Giuseppe Verdi, diretto da Riccardo Chailly con la regia di Davide Livermore, a entrare nelle case degli italiani, ripreso da Rai Cultura e trasmessa su Rai1.

 

Grande cura sarà riservata alla ripresa audio e video dello spettacolo, con telecamere in alta definizione, microcamere posizionate sulla scena e microfoni che serviranno anche per la trasmissione stereofonica su Rai Radio3 e con audio HD 5.1 in TV. Come di consueto, poi, altre telecamere saranno posizionate nel foyer della Scala per raccontare ciò che accade attorno all’evento culturale più atteso della Stagione. Le riprese Rai diMacbeth saranno anche trasmesse in diretta su canali televisivi internazionali e in molte sale cinematografiche sparse su tutto il territorio nazionale e internazionale. Sarà anche prodotto un DVD dello spettacolo, distribuito in tutto il mondo.

 

E il grande teatro musicale prodotto dalla Scala continuerà a essere ripreso da Rai Cultura e trasmesso su Rai5 anche prima del 7 dicembre, conIl turco in Italiadi Rossini, e dopo, con il Concerto di Natale, il ballettoLa Bayadère, ilRigolettodi Verdi eLa dama di picchediČajkovskij. In continuità con quanto realizzato in passato poi, Rai5 programmerà ancora, nel suo tradizionale spazio dedicato all’opera, spettacoli recenti o storici allestiti dal Teatro milanese.


ALBERTO MALAZZI

Si è diplomato presso il Conservatorio “G. Verdi” di Milano in Pianoforte con Mirina Longato e in Composizione con i maestri Luciano Chailly, Giacomo Manzoni, Giuseppe Colardo e Giuseppe Giuliano.

È stato Maestro di sala e Assistente del direttore, tra gli altri, al Rossini Opera Festival di Pesaro (per Armida diretta da Daniele Gatti), al Teatro La Fenice di Venezia (per Gianluigi Gelmetti e Isaac Karabtchevsky) e al Klangbogen Wien (per l’Otello di Rossini diretto da Yehudi Menuhin).

Ha svolto un’intensa attività come accompagnatore pianistico, suonando, tra gli altri, al Teatro alla Scala, al Teatro Coccia di Novara, al Piccolo Regio di Torino, al Teatro Filarmonico di Verona, al Teatro Olimpico di Vicenza e al Teatro Carlo Felice di Genova, nella Sala Verdi del Conservatorio di Milano e nelle stagioni concertistiche di importanti istituzioni, tra cui Asolo Musica, Novurgia, le Serate Musicali di Milano, il Teatro La Fenice, il VII Festival “Musica Oggi”, la Sagra Musicale Umbra.

Per il Teatro alla Scala nel 2018 ha suonato la Petite messe solennelle di Rossini diretta da Bruno Casoni nell’ambito della Rassegna “Musica sacra nelle cattedrali lombarde” e per il Festival di Musica Sacra di Pavia.

Ha affiancato come collaboratore pianistico importanti didatti come Petre Munteanu, Antonio Spruzzola Zola, Regina Resnik, Luciana Serra. Dal 1991 al 1994 ha collaborato con Alberto Zedda per l’Accademia Rossiniana di Pesaro. Dal 2002 al 2014 è stato collaboratore pianistico di Alessandra Althoff ai corsi estivi del Mozarteum di Salisburgo.

Dal 1994 al 2002 è stato Altro Maestro del Coro al Teatro La Fenice, dove ha lavorato in produzioni dirette da Djansug Kakhidze, Rudolf Barshai, Gary Bertini, Isaac Karabtchevsky e Milan Horvat.

Dal 2002 al 2018 è stato Altro Maestro del Coro al Teatro alla Scala, dove è anche stato Maestro del Coro in produzioni d’opera dirette da Esa-Pekka Salonen, Marco Armiliato e Marko Letonja e dove ha inoltre collaborato con l’Associazione del Coro Filarmonico.

È docente di Tecnica del Maestro del Coro presso l’Accademia Teatro alla Scala. Dal 2016 è Direttore del Coro dell’Accademia Teatro alla Scala, con il quale ha preparato importanti produzioni dirette da Ádám Fischer, Christoph Eschenbach, Paolo Carignani e Fabio Luisi.

Nel 2017 ha preparato Norma di Bellini per l’Opera di Göteborg (direttore Giancarlo Andretta).

Dal 2011 collabora con Radio France come Maestro del Coro Ospite. Ha preparato I due Foscari (direttore Daniele Callegari) e il Requiem di Verdi (direttore Jérémie Rhorer) e la Messa di Gloria di Puccini (direttore Paolo Arrivabeni). Ha diretto un concerto dedicato al repertorio corale italiano del Novecento. Nell’aprile 2018, nel Concerto di gala per il 70° anniversario della fondazione del Coro di Radio France, ha diretto musiche di Rossini e Dallapiccola.

Ha effettuato come pianista registrazioni per la RAI. Come direttore di coro per Arte, RadioFrance e Sveriges Radio. Ha al suo attivo incisioni discografiche e video per BMG Ricordi, Mondomusica e C Major.

Dal 2019 è Direttore del Coro del Teatro Comunale di Bologna.

Nel settembre 2021 assumerà l’incarico di Maestro del Coro al Teatro alla Scala.


La programmazione culturale

Nella Stagione 2021~2022 il Teatro alla Scala riprende il programma di attività di approfondimento che l’emergenza sanitaria aveva imposto di sospendere o limitare allo streaming, che resterà in ogni caso come supporto di tutte le iniziative anche dopo il ritorno agli appuntamenti in presenza. Il pubblico potrà riprendere in condizioni di sicurezza a partecipare a conferenze, approfondimenti e convegni curati dal Direttore Editoriale professor Franco Pulcini, che hanno riscosso un interesse sempre crescente nel corso degli ultimi anni, alle attività promosse dal Museo Teatrale alla Scala tra cui le presentazioni di libri “Letture e note al Museo” con Armando Torno e ai tradizionali e attesi approfondimenti del ciclo “Prima delle Prime” organizzati in collaborazione con gli Amici della Scala. Riprendono anche gli incontri con gli artisti del ciclo “Grandi voci alla Scala” realizzati con la rivista “l’opera”. Di seguito le iniziative principali.

I convegni

Venerdì 15 e sabato 16 ottobre, nell’ambito del 30° Festival “Milano Musica”, il Ridotto dei Palchi “A. Toscanini” del Teatro alla Scala ospita il convegno internazionale Ascoltare il futuro. Claudio Abbado e il nuovo in due giornate e quattro sessioni. Tra gli ospiti chiamati a confrontarsi sulla figura e il lascito di Claudio Abbado ci sono Riccardo Chailly, Michael Haefliger (Festival di Lucerna), Marco Stroppa, Renzo Piano, Michele dall'Ongaro, Emmanuel Hondré (Philharmonie de Paris) e Albrecht Mayer (Berliner Philharmoniker). Nel mese di ottobre è previsto sempre nel Ridotto dei Palchi un convegno su Francesco Cavalli e la scuola veneziana,mentre come ogni anno le attività di presentazione del 7 dicembre si apriranno all’inizio di novembre con un convegno dedicato al titolo inaugurale, in questo caso Macbeth di Giuseppe Verdi.

Letture e note al Museo

Le presentazioni delle novità editoriali a cura di Armando Torno, tradizionalmente ospitate nella Sala dell’Esedra del Museo, sono attualmente disponibili in forma di podcast in collaborazione con l’Associazione Musica con le Ali e Radio MCA, ma torneranno in presenza dall’inizio della Stagione 2021~2022.

Rolex è partner istituzionale del Museo Teatrale alla Scala.

Prima delle Prime

Con la Stagione 2021~2022 gli Amici della Scala riprendono in presenza le presentazioni degli spettacoli nel Ridotto dei Palchi. Il ciclo Prima delle Prime è un appuntamento atteso, frequentato e consolidato negli anni nelle agende dei milanesi. Verranno inoltre presentate le nuove monografie dedicate a Pier Luigi Pizzi e Luciano Damiani, allo scenografo del primo Novecento Angelo Parravicini, ai pittori Mino Maccari, Mario Vellani Marchi, Achille Perilli, Enrico Prampolini, Luigi Veronesi, che fanno parte della collana “Gli artisti dello spettacolo alla Scala”.


Grandi voci alla Scala

Il seguitissimo ciclo di incontri con artisti di oggi e di ieri in collaborazione con la rivista “l’opera” è proseguito in streaming nei mesi scorsi ma ritroverà la sua collocazione nel Ridotto dei Palchi.


INTESA SANPAOLO A SOSTEGNO DEL TEATRO ALLA SCALA

Ancora una volta Intesa Sanpaolo, Socio Fondatore Sostenitore del Teatro alla Scala di Milano, si conferma partner privilegiato del tempio internazionale della lirica, della musica classica e della danza, in qualità di Sponsor Principale della Stagione di Lirica, di Balletto e Sinfonica 2021/2022.

La consolidata collaborazione tra Intesa Sanpaolo e il Teatro alla Scala si articola in un confronto finalizzato a rendere la musica un patrimonio universale, accessibile a tutti, in particolare alle giovani generazioni, e rappresenta un riuscito connubio tra due grandi istituzioni capaci di esprimere, nei rispettivi ambiti, una vocazione internazionale, in grado di esportare il meglio della tradizione italiana.

In particolare, con l’obiettivo di avvicinare un pubblico giovane e più vasto alla cultura musicale e all’arte della danza, prosegue per l’undicesimo anno anche il sostegno a La Scala UNDER30,il progetto speciale che prevede un’articolata proposta di spettacoli e agevolazioni per ragazzi tra i 6 e i 30 anni. Novità della Stagione 2021/2022 è la nuova formula dei Concerti della domenica pomeriggio destinati ai bambini. Curati da Mario Acampa, i tradizionali appuntamenti musicali del fine settimana per i più piccoli saranno infatti arricchiti da una vivace dimensione narrativa e spettacolare pensata appositamente per i giovani spettatori.

Al fine di divulgare e diffondere presso il largo pubblico – anche internazionale – i capolavori del melodramma, Intesa Sanpaolo ha realizzato il progetto editoriale Vox Imago, una collana di edizioni multimediali in italiano e in inglese (volume, documentario, guida didattica, registrazione audio, piattaforma digitale accessibile da pc, smartphone e tablet), che conta ad oggi 17 pubblicazioni, di cui 14 dedicate alle produzioni scaligere. Le edizioni Vox Imago hanno ottenuto diversi riconoscimenti nazionali e internazionali e sono pubblicate come Edizioni Gallerie d’Italia | Skira in collaborazione con Musicom.it, Teatro alla Scala e RaiCom.

Questa attività rientra nel vasto impegno del Gruppo Intesa Sanpaolo a sostegno di alcune delle più grandi istituzioni musicali e teatrali del nostro Paese, nel desiderio di concorrere alla sua crescita non solo economica, ma anche culturale e civile, quale assunzione di responsabilità sociale d’impresa.

Informazioni per la stampa

Intesa Sanpaolo

Media and Associations Relations

Attività istituzionali, sociali e culturali

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