L’Ape musicale

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Torino, teatro Regio, Vivaldi, l'Incoronazione di dario

L’INCORONAZIONE DI DARIO

di Antonio Vivaldi

C’è un legame particolare tra Torino e Vivaldi: alla Biblioteca Nazionale di piazza Carlo Alberto è custodito il Fondo Foà-Giordano, che conserva 27 volumi di manoscritti vivaldiani (in gran parte autografi) con cantate, opere sacre, opere e musica strumentale. Tra le opere è conservata la partitura dell’Incoronazione di Dario (una sinfonia e tre atti), che a Torino viene eseguita per la prima volta. Nel libretto viene chiarito che si tratta di un “Dramma per musica da rappresentarsi al Teatro di Sant'Angelo per terza opera del carnevale dell’anno 1716” e che il libretto è dedicato all’“Altezza Serenissima di Don Antonio Ferdinando Gonzaga, Duca di Guastalla”. Siamo ovviamente a Venezia, e Vivaldi utilizza il libretto che nel 1684 il poeta Adriano Morselli aveva scritto per altri compositori. Il cast della prima annoverava molti “virtuosi” dell’epoca. Così il periodico «Pallade Veneta» raccontò la prima esecuzione: «Sabbato pure Scorso nel Teatro di Sant'Angelo hebbe principio il nuovo Drama Musicale in cui rappresentasi con Magnificenza L’Incoronazione di Dario che riescì con applauso». Lo studioso vivaldiano Mario Rinaldi sottolinea: «La strumentazione a volte è molto accurata, per esempio là dove il fagotto accompagna le chiacchiere del filosofo Niceno nell’atto primo e nell’aria del terzo «Sentirò fra ramo e ramo», nella quale sono presenti violino, violoncello e flauto in studiati intervalli per raggiungere un effetto ornitologico». L’Incoronazione di Dario fa parte del Progetto Opera Barocca, ed è il “cuore” del Festival Antonio Vivaldi, che oltre al Regio coinvolge numerose istituzioni musicali e culturali di Torino.

ATTO I

L’azione si svolge in una città della Persia. Ciro è morto, e la sua ombra appare nel sonno alle due figlie: sono Statira (la maggiore, definita dal libretto “principessa semplice”) e Argene. Ciro le invita a smettere di piangere e a ricominciare a vivere. Le due ragazze raccontano il sogno al filosofo Niceno. Arriva Dario, che vorrebbe sposare Statira ed ereditare lo scettro di Ciro; la principessa però si allontana, mentre Argene freme d’amore per Dario e, celando il suo sentimento, promette di aiutarlo a corteggiare la sorella. Rimasta sola con la damigella di corte Flora, Argene confida di non voler arrendersi alla sorte: tradirà la sorella e avrà l’amore di Dario. Davanti alla statua di Ciro, Arpago, sostenuto dalle milizie, indossa il diadema di Ciro; giunge Oronte, sostenuto dal popolo, che gli toglie il diadema e lo sfida. Arriva infine Dario, che ferma i due contendenti: le spade vanno deposte davanti alla statua; regnerà chi sposerà Statira. I due contendenti accettano. Sopraggiunge Alinda, amante di Oronte: l’uomo le dice che tra loro tutto è finito, la donna è disperata. Argene chiede a Niceno di aiutarla a ottenere il trono a discapito della sorella.

ATTO II

Argene, con la scusa che le trema la mano destra a causa dei singhiozzi, chiede a Dario di scrivere per lei una lettera d’amore al suo misterioso amante. Ovviamente Flora mostra quella lettera a Statira, facendole credere che Dario abbia scritto la lettera ad Argene; la principessa è offesa. L’Oracolo decreta che, come disposto da Dario, chi sposerà la figlia di Ciro ne sarà l’erede. Statira, delusa da Dario, è incerta tra Arpago e Oronte, ma Alinda le dice che Oronte è il suo amante. Dario continua a non capire il comportamento di Statira.

ATTO III

Su consiglio di Argene, Flora e Niceno convincono Statira che Dario la sta aspettando fuori città, tra i colli. L’ingenua principessa accetta di andare nei boschi. Ma Niceno non ha il coraggio di lasciare Statira da sola nel bosco, dove leoni e orsi potrebbero aggredirla; giunge Dario, che è stato avvisato da Flora, e svela a Statira il tradimento della sorella e dei suoi complici. Niceno è condannato a vivere nei boschi, mentre Dario e Statira dichiarano di amarsi. Argene si è autoproclamata regina, ma arrivano Dario e Statira, e Argene viene condotta nel carcere. Oronte e Alinda si sposano. Si celebrano anche le nozze fra Statira e Dario, che ottiene così il trono.


 

 

 
 
 

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