L’Ape musicale

rivista di musica, arti, cultura

 

Indice articoli

Grande musica alla Reggia di Caserta e al Belvedere di San Leucio

 

TERZA EDIZIONE 27 giugno – 7 agosto

Dieci appuntamenti, un inizio travolgente con la Nona di Beethoven diretta da Juraj Valčuha premiato come il migliore direttore d’orchestra dell’anno e la chiusura affidata alla star indiscussa dei palcoscenici lirici internazionali, il tenore Jonas Kaufmann, in coppia con il soprano Maria Agresta.

E’ il programma 2018 di Un’estate da Re, la grande musica alla Reggia di Caserta che alla sua terza edizione si allarga anche al Belvedere di San Leucio e si riconferma l’appuntamento da non perdere della stagione estiva per tutti gli appassionati della grande musica sinfonica, lirica e del balletto.

Interamente finanziata dalla Regione Campania la rassegna, con la direzione artistica affidata al Maestro Antonio Marzullo, è ancora una volta il terreno di collaborazione tra il Teatro di San Carlo di Napoli e il Teatro municipale “Giuseppe Verdi” di Salerno. Organizzata dalla Scabec, società campana beni culturali, “Un’estate da Re. La grande musica alla Reggia di Caserta e a San Leucio” è stata fortemente voluta dal Presidente della Regione Campania Vincenzo De Luca nel 2016 per creare un evento che promuovesse allo stesso tempo la Reggia e i siti Unesco dell’area e la tradizione culturale musicale che in Campania vanta eccellenze internazionali. La manifestazione è realizzata in collaborazione con il MIBACT e con il Comune di Caserta ed anche l’occasione per supportare la Reggia di Caserta nel suo riuscito percorso di rilancio realizzato dal Direttore Felicori e per ridonare al pubblico e ai visitatori il meraviglioso emiciclo dell’Aperia, nel Giardino Inglese restaurato per l’occasione.

"Per il terzo anno la Regione Campania porta d'estate la grande musica sinfonica e l'opera alla Reggia di Caserta – spiega il Governatore della Campania Vincenzo De Luca -. Un'azione nata nel 2016 con l'obiettivo di unire alla valorizzazione di uno dei monumenti più importanti d'Italia la promozione di due eccellenze culturali come il Teatro di San Carlo di Napoli e il Teatro Verdi di Salerno. Ma non solo. Volevamo dare a tutti la possibilità di vivere l'esperienza di ascoltare la grande musica e i suoi straordinari protagonisti, con una politica dei prezzi contenuti e una particolare scontistica per i giovani e gli studenti”.

“Ci siamo riusciti – aggiunge Vincenzo De Luca. E' una rassegna ormai stabile che sta crescendo e si sta radicando sul territorio. Un successo che nelle due passate edizioni ha fatto registrare sempre il tutto esaurito, spingendoci addirittura l'anno scorso a organizzare una seconda serata con il Maestro Morricone per rispondere alle migliaia di richieste e prenotazioni. Ed è un'azione di promozione e valorizzazione di tutta l'area casertana: da quest'anno infatti la rassegna oltre alla Reggia di Caserta avrà una serie di appuntamenti anche nel meraviglioso Belvedere di San Leucio”.

“A Caserta dal 2016 l’estate è da Re – dichiara con soddisfazione Antonio Bottiglieri, presidente della Scabec organizzatrice dell’evento -. A volerlo fu Vincenzo De Luca che, appena eletto pensò alla Reggia di Caserta come il luogo più adatto per la programmazione estiva dei due teatri lirici della Regione: il San Carlo di Napoli, il Verdi di Salerno. Un felice intuizione che, ottimamente, valorizza uno dei siti più belli e prestigiosi qual è la Reggia vanvitelliana, che con la direzione di Mauro Felicori ha riacquistato finalmente la dignità e ritrovato la sua maestosa bellezza. Alla Scabec, allora presieduta da Patrizia Boldoni, De Luca intese dare il ruolo strategico per quanto la Costituzione affida alle regioni per i beni culturali. E il biglietto di ingresso nella nuova stagione della Campania fu il successo della “Estate da Re””. “Con la presidenza Boldoni – prosegue Bottiglieri - De Luca aveva pensato in particolare al restauro dell’Aperia che, dallo scorso anno, è diventato il suggestivo scenario della bella musica nei giardini della Reggia. Uno scenario che Rosanna Purchia, Sovrintendente del San Carlo, con il direttore Paolo Pinamonti, immaginò come teatro dell’operina e che la Regione Campania ha restituito alla fruizione di tanti ancora non la conoscono. La scopriranno meglio quest’anno con gli appuntamenti previsti dal direttore artistico Antonio Marzullo, che ha curato lo splendido programma 2018 e ci fa ritrovare l’Aperia sempre più bella insieme agli altri luoghi di Caserta. Quest’anno, infatti, con il sindaco di Caserta Carlo Marino, c’è una nuova importante proposta: il Belvedere di San Leucio. Insomma a Caserta anche quest’anno sarà veramente un’estate da Re”.

Per il Direttore generale della Reggia Mauro Felicori la rassegna è il richiamo anche per tutta l’area casertana. "Con la terza edizione l'Estate da Re – sottolinea Felicori - irrompe nella scena casertana portando ancora una volta, dopo i fasti di Daniel Oren, Pappano e Morricone, un esaltante programma artistico. In questo modo la Regione conferma la sua attenzione per la Reggia e la Campania interna e rende più ricco ed equilibrato il legame culturale fra Caserta e Napoli. La novità di una programmazione coordinata fra l'Aperia della Reggia e il Belvedere di San Leucio regala del resto enfasi al sito Unesco nella sua interezza, rendendo più forte l'immagine di una Reggia regina in un territorio ricchissimo di beni culturali e paesaggistici e non certo monumento solitario nel deserto."

Un successo evidenziato anche dalla Sovrintendente del Teatro di San Carlo Rosanna Purchia: «Siamo molto orgogliosi di essere presenti anche quest’anno nella ricca e preziosa programmazione di Un’Estate da Re, prestigiosa manifestazione giunta alla sua felice terza edizione, che attesta e dimostra quanto sia lungimirante la politica culturale del Presidente De Luca. Lungimiranza progettuale che si unisce alla grande intuizione di far “dialogare” tra loro le massime Istituzioni della regione, di creare momenti di “arte nell’arte”, dove i confini tra lo splendore degli spazi della Reggia e l’importanza della proposta culturale che abiterà questo luogo speciale diventano labili. Una politica che valorizza fortemente e in eguale misura un patrimonio artistico, forse unico al mondo e tutte le forze creative e produttive che il territorio sa esprimere. La politica dei ‘non eventi’ tanto voluta dal Governatore che privilegia, invece, la costruzione di progetti culturali destinati a vivere, affermarsi e crescere nel tempo dimostra ancora una volta quanto la Regione Campania abbia avocato a sé la politica culturale della Campania».

Novità di quest’anno è anche la scelta dei luoghi che ospiteranno i concerti: confermata l’Aperia, il teatro naturale sotto le stelle allestito nel cuore del Giardino Inglese della Reggia di Caserta in quella che un tempo fu prima una cisterna e poi area destinata alla produzione del miele, e la Cappella Palatina. Alle due sedi della Reggia quest’anno si aggiunge grazie alla collaborazione con il Comune di Caserta un altro dei siti reali patrimonio UNESCO dell’area casertana, il Belvedere di San Leucio, collegato alla Reggia e cuore dell’utopia di Re Ferdinando, oggi sede del Museo della Seta.

“Un’Estate da Re, dopo i successi degli anni scorsi, nel 2018 farà certamente registrare risultati altrettanto importanti. Si tratta di una rassegna di grandissima qualità che costituirà un’eccellente vetrina per la città di Caserta dichiara il sindaco di Caserta Carlo Marino -. Partendo dai due beni artistici di maggiore pregio, che fanno parte del bene Unesco casertano, la Reggia e il Belvedere di San Leucio, riusciremo a coinvolgere l’intera città in un percorso virtuoso di sviluppo turistico e di promozione territoriale”.


"Estate da Re 2018 sarà un'esperienza fantastica. In questi luoghi magici si genererà una grande bellezza di note, versi, gesti sotto le stelle che coinvolgeranno gli spettatori – spiega il direttore artistico della rassegna Antonio Marzullo -. Abbiamo scelto un programma di alta qualità artistica ma al tempo stesso di grande impatto popolare con titoli, come la Nona Sinfonia di Beethoven, Cavalleria Rusticana di Mascagni e Madama Butterfly di Puccini, conosciutissimi ed amatissimi. E poi le suggestioni del balletto Cenerentola, le incursioni nella musica barocca con Dirindina e Campanello dello Speziale, i funambolici virtuosismi di Uto Ughi e dei Canadian Brass. Gran finale con un fuoriclasse come il tenore Jonas Kaufmann accompagnato dal soprano Maria Agresta. Un programma davvero regale impreziosito anche dai luoghi dove andranno in scena gli spettacoli. Aperia, Cappella Palatina, Belvedere di San Leucio non saranno una semplice cornice ma renderanno l'ascolto e la visione ancora più appassionanti".

La rassegna si inaugura il 27 giugno al teatro dell’Aperia, con Ludwig van Beethoven, Sinfonia n.9 in re minore, Op. 125 "Corale", diretta da Juraj Valčuha con orchestra e Coro del Teatro di San Carlo.

Sabato 30 giugno - con replica la domenica 1 luglio sempre all’Aperia - è la volta di Gaetano Donizetti con Il Campanello dello Speziale. Direttore d’orchestra Giuseppe Montesano e regia di Riccardo Canessa. Orchestra e Coro del Teatro di San Carlo.

Sabato 7 luglio sempre all’Aperia appuntamento con la musica di Domenico Scarlatti con LaDirindina, intermezzo comico in due parti nell’opera “Ambleto” su libretto di Girolamo Gigli. Revisione critica e inserti a cura di Ivano Caiazza, direttore Maurizio Agostini, regia Riccardo Canessa. Quintetto d’Archi del Teatro di San Carlo. Giovedì 12 luglio è di scena invece il grande balletto, con Cenerentola su musica di Sergej Prokof’ev ed uno scenario di Nikolay Volkov. Con Claudia D'Antonio e Alessandro Staiano e il Corpo di Ballo del Teatro di San Carlo.

Sabato 14 luglio protagonista nella Cappella Palatina è il violinista Uto Ughi con un concerto dedicato ai suoi repertori classici.

Sabato 21 luglio sempre al Belvedere di San Leucio per l’opera di Giacomo Puccini Madama Butterfly Direttore d’Orchestra Francesco Rosa, regia di Renzo Giacchieri. con l’Orchestra e Coro del Teatro municipale “Giuseppe Verdi” di Salerno.

Martedì 24 luglio si torna all’Aperia per il Concerto Canadian Brass con musiche di Johann Sebastian Bach, Werke von S. Scheidt, Enrique Crespo, Leonard Bernstein, Wolfgang Amadeus Mozart.

 Sabato 28 luglio torna l’Opera al Belvedere di San Leucio

Cavalleria Rusticana, il capolavoro di Mascagni direttore d’Orchestra Francesco Ivan Ciampa, regia di Riccardo Canessa con l’Orchestra e Coro del Teatro municipale “Giuseppe Verdi” di Salerno.

Appuntamento straordinario per la chiusura della terza edizione di Un’Estate da Re martedì 7 agosto all’ Aperia con il grande Jonas Kaufmann e la talentuosa Maria Agresta che si esibiranno con l’Orchestra del Teatro di San Carlo e con l’Orchestra del Teatro municipale “Giuseppe Verdi”di Salerno.

(Gli spettacoli iniziano tutti alle ore 21. I dettagli nelle schede dei singoli appuntamenti)

Sarà possibile – previa prenotazione - prima di ogni spettacolo partecipare ad una visita guidata in gruppo alla Reggia di Caserta o al Belvedere di San Leucio.

I costi dei biglietti variano a seconda degli appuntamenti (vedi dettagli nell’informativa dedicata). Tutte le informazioni saranno disponibili sul sito www.unestatedare.it.

Quest’anno la manifestazione “viaggia” con Trenitalia vettore ufficiale, i possessori di Cartafreccia, biglietto AV per Napoli e Caserta e biglietto Regionale per Caserta hanno uno sconto del 50% sull’acquisto del biglietto dei concerti ad esclusione di Kaufmann.

Sconto del 30 % su tutti gli appuntamenti ad esclusione di Kaufmann per i possessori di Campania>Artecard

La manifestazione ha inoltre il patrocinio di Rai Campania e media partnership di Radio 3.

Spotify è official music streaming partner con un account ufficiale della rassegna, dove saranno caricate playlist create per l’occasione anche dai tanti artisti e musicisti che parteciperanno all’evento.

Sarà inoltre possibile raggiungere le location della rassegna anche attraverso il car pooling di Bla Bla Car, partner tecnico.

La manifestazione è finanziata dalla Regione Campania con fondi POC 2014-2020.


PROGRAMMA

 

Mercoledì 27 giugno ore 21

 

Aperia

 

Ludwig van Beethoven

 

SINFONIA N.9 in re minore, per soli, coro e orchestra Op. 125
Direttore | Juraj Valčuha

 

Soprano, Ainhoa Arteta
Mezzosoprano, Julia Gertseva
Tenore, Saimir Pirgu
Basso, Goran Jurić

 

Orchestra e Coro del Teatro di San Carlo

 

È la sinfonia che contiene la celeberrima Ode alla Gioia, inno ufficiale dell’Unione europea. Uno straordinario connubio di musica potente e versi ispirati che allargano l’orizzonte delle relazioni umane in un tempo nel quale sono sempre più lancinanti le divisioni culturali, politiche, religiose.

 

Sabato 30 giugno ore 21

 

Domenica 1 luglio ore 21

 

Aperia

 

Il Campanello dello Speziale

 

Musica e Libretto di Gaetano Donizetti

 

Direttore d’orchestra | Giuseppe Montesano

 

Regia | Riccardo Canessa

 

SERAFINA, Barbara Bargnesi

 

DON ANNIBALE PISTACCHIO, Marco Filippo Romano

 

ENRICO, Filippo Morace

 

MAMMA ROSA, Marta Vandoni Iorio

 

SPIRIDIONE, Cristian Ricci

 

Orchestra e Coro del Teatro di San Carlo

 

Una farsa spumeggiante ed ironica. Un complicato groviglio d’inganni e intrecci amorosi che le note di Donizetti accompagnano briosamente lasciando senza un attimo di respiro lo spettatore fino alla difficilissima aria “Mio signore venerato”.

 

Sabato 7 luglio ore 21

 

Aperia

 

La Dirindina

 

Intermezzo comico in due parti nell’opera “Ambleto”

 

Musica Domenico Scarlatti

 

Libretto di Girolamo Gigli

 

Revisione critica e inserti a cura di Ivano Caiazza

 

Direttore | Maurizio Agostini

 

Regia | Riccardo Canessa

 

DIRINDINA, Sonia Ciani

 

DON CARISSIMO, Filippo Morace

 


Quintetto d’Archi del Teatro di San Carlo

 

Vo’ cantar come a voi piace”. È la prima aria di Dirindina giovane cantante che sogna una grande carriera ed intrattiene una relazione particolare con Liscione cantante castrato di talento. Il tono dell’operina, sulla quale intervenne pesantemente la Censura per il linguaggio “audace”, si sviluppa sulle corde del barocco.

 

Giovedì 12 luglio ore 21

 

Aperia

 

Cenerentola

 

Balletto su musica di Sergej Prokof’ev
su uno scenario di Nikolay Volkov

 

Coreografia originale di Giuseppe Picone

 

Impianto scenico| Nicola Rubertelli

 

Costumi scelti da Giusi Giustino

 

CENERENTOLA, Claudia D'antonio

 

PRINCIPE, Alessandro Staian

 

Corpo di Ballo del Teatro di San Carlo

 

Un sogno che diventa realtà. La fanciulla più umile che si trasforma nell’incantevole creatura che cambierà per sempre la vita del Principe. Magia, emozioni, sorrisi per il lieto fine mentre le stelle dell’Aperia ammirano quelle di uno dei balletti più amati.

 

Sabato 14 luglio ore 21
Cappella Palatina

 

Concerto

 

Uto Ughi, violino

 

Bruno Canino, pianoforte

 

Musiche di Pablo De Sarasate, Camille Saint- Saens, Ludwig van Beethoven

 

Uno dei più grandi virtuosi del mondo si esibisce in uno dei luoghi più incantevoli della Reggia di Caserta. Un vero e proprio concerto da re nel quale lo straordinario violinista proporrà un repertorio con i più grandi classici. Non mancheranno speciali variazioni sul tema.

 

Sabato 21 luglio ore 21

 

Belvedere di San Leucio

 

Madama Butterfly

 

Opera in tre atti

 

Musica di Giacomo Puccini

 

Libretto di Giuseppe Giacosa e Luigi Illica

 

Direttore d’Orchestra| Francesco Rosa

 

Regia| Renzo Giacchieri

 

Cio Cio-san Hui He

 

F. B. Pinkerton, Piero Giuliacci

 

Sharpless, Carlo Striuli

 

Suzuki, Eufemia Tufano

 

Goro, Marcello Nardis

 

Orchestra e Coro del Teatro municipale “Giuseppe Verdi” di Salerno

 

Un matrimonio impossibile, un inganno crudele, un amore ingenuo come la vita ma inesorabile come la morte. Il genio di Puccini ci consegna un’opera struggente mentre dal Belvedere di San Leucio gli spettatori incantati cercheranno di scorgere il celebre “Fil di fumo”.

 

Martedì 24 luglio ore 21

 

Aperia

 

Concerto

 

Canadian Brass

 

Musiche di Johann Sebastian Bach, Werke von S. Scheidt, Enrique Crespo, Leonard Bernstein, Wolfgang Amadeus Mozart

 

Un funambolico repertorio che alterna in modo originale classico e moderno. Il quintetto di ottoni canadese ha inciso oltre cinquanta album ed ha al suo attivo adattamenti centinaia di opere e sinfonie per i propri strumenti a fiato. Un effetto acustico che non smette mai di stupire.

 

Sabato 28 luglio ore 21

 

Belvedere di San Leucio

 

Cavalleria Rusticana

 

Opera in un unico atto

 

Musica di Pietro Mascagni

 

Libretto di Giovanni Targioni-Tozzetti e Guido Menasci, tratto dalla novella omonima di Giovanni Verga

 

Direttore d’Orchestra | Francesco Ivan Ciampa

 

Regia| Riccardo Canessa

 

Personaggi ed interpreti

 

Turiddu, Diego Cavazzin

 

Santuzza, Amarilli Nizza

 

Lola, Anastasia Boldyrena

 

Alfio,Alberto Mastromarino

 

Orchestra e Coro del Teatro municipale “Giuseppe Verdi” di Salerno

 

Il capolavoro verista di Mascagni immerge lo spettatore in una Sicilia solare e sanguigna. La musica sprigiona amore e tradimenti, ebrezza e sconforto in una sequenza emozionante fino all’urlo finale “Hanno ammazzato compare Turiddu”.

 

Martedì 7 agosto ore 21

 

Aperia

 

Recital Lirico

 

Jonas Kaufmann, tenore

 

Maria Agresta, soprano

 

Orchestra del Teatro di San Carlo

 

Orchestra del Teatro municipale “Giuseppe Verdi” di Salerno

 

Appuntamento con uno dei tenori contemporanei più applauditi e con il soprano Maria Agresta, impegnata nei teatri più importanti del mondo. Il programma presenta le pagine più emozionanti e famose del belcanto da Verdi a Puccini, da Mascagni a Bizet.


VISITE GUIDATE GRATUITE, APERITIVI E CENE A TEMA

Il festival “Un’Estate da Re” è anche l’occasione per visitare il Giardino inglese della Reggia di Caserta e il Museo della Seta del Belvedere di San Leucio, accompagnati da storici dell’arte ed esperti.

Le visite sono gratuite e si effettuano un’ora prima dell’inizio dello spettacolo, per un numero limitato di posti e su prenotazione obbligatoria.

L’accesso all'Aperia è possibile sia dall’ingresso principale della Reggia di Caserta con trasferimento bus (gratuito) fino alla fontana di Diana ed Atteone, sia dal cancello in prossimità della fontana di Diana ed Atteone a cui si accede da via Maria Cristina a San Leucio con possibilità di parcheggio (a pagamento) messo a disposizione dall’adiacente ristorante.

Per tutti gli spettacoli che si terranno all'Aperia c'è la possibilità di aperitivo (a partire dalle 18,30) e cena al ristorante (quest’ultima su prenotazione) con l’offerta speciale legata alla manifestazione.

L’accesso al Belvedere di San Leucio è previsto pagando un unico ticket con servizio navetta da due parcheggi: uno ubicato in via Tenga incrocio con via dei Platani, il secondo in Ex via Nazionale Sannitica.

Per tutti gli spettacoli previsti al Belvedere di San Leucio è previsto il servizio di buvette a partire dalle 19,45 e fino alle 22,15.


Aperia, l’incanto nel Giardino Inglese

L'Aperia è un luogo incantato della Reggia di Caserta che sorge alla sommità della collina boschiva del Parco, all'ingresso del Giardino Inglese. Attraversando i larghi viali costeggiati da una ricca vegetazione di cactacee e sempreverdi si arriva in questa struttura ad emiciclo di stile neoclassico il cui impianto originario risale all'epoca di costruzione della Reggia. Luigi Vanvitelli la concepì probabilmente come bacino artificiale di raccolta delle acque per fronteggiare eventuali imprevisti ma non fu mai ultimata. Questa cisterna, quasi sicuramente, costituiva un altro esempio di sofisticata ingegneria idraulica, così come l'Acquedotto Carolino. Con l'avvento dei francesi ci furono diverse modifiche ed interventi che investirono il complesso, tra cui anche la sezione della cisterna.

L'ambiente venne trasformato in un allevamento di api per la produzione del miele da qui la denominazione Aperia. Lo spazio fu inoltre arricchito dalla scultura di Tommaso Solari raffigurante Cerere, realizzata nel 1761 su volontà dello stesso Vanvitelli ma mai installata. Nell'antica muratura destinata al contenimento delle acque fu praticato un tunnel a sezione circolare che consente di accedere all'emiciclo con una soluzione scenografica orientaleggiante.

All'interno della cavea sono stati restaurati i poggi in muratura che ospitano la vaseria, la collezione di piante in vaso recentemente ricostituita ai lati della statua settecentesca rappresentante la Flora; sui contrafforti tufacei sono state impiantate rose Banksiae e altre varietà sarmentose dai colori tenui, per ricordare lo speciale spazio destinato alla coltivazione di rose e fiori. Attualmente l'Aperia, dopo il restauro della Regione Campania, è un teatro all'aperto ed ospita concerti e spettacoli.

 

La Cappella Palatina

Dal vestibolo superiore, di fronte al vano dello Scalone d’onore della Reggia di Caserta si accede alla Cappella Palatina, inaugurata alla presenza di Ferdinando IV nel Natale del 1784. La Cappella ha subito gravi danni a seguito dei bombardamenti del 24 settembre del 1943; sono andate irrimediabilmente perdute opere di inestimabile valore, arredi sacri e dipinti come La Nascita della Vergine di S. Conca o la Presentazione della Vergine al Tempio di R. Mengs. La Cappella Palatina, progettata dal Vanvitelli anche per elementi decorativi, è di certo l'ambiente della Reggia che più di ogni altro mostra una chiara analogia con il modello francese di Versailles, per espressa volontà del re, come si evince del resto dalla configurazione a galleria della sala, scandita da un colonnato impostato su di un lato stilobate. Ricca di marmi pregiati, la Cappella è coperta da una volta a botte impreziosita da motivi a cassettoni esagonali, e rosoni dorati; alla base della volta sono visibili figure di putti reggenti festoni, scolpiti da Gaetano Salomone. Sui lati della sala si aprono le gallerie superiori ravvivate dalla presenza di balaustre in marmo di Carrara e di Dragoni, da colonne binate di ordine corinzio in marmo di Mondragone e da ampie finestre. Questi ambienti erano riservati agli alti dignitari e alle dame di corte; sopra l'ingresso è invece la tribuna reale con semicolonne in giallo di Castronuovo e specchiature di marmo di Mondragone. Nell'abside semicircolare si può ammirare l'altare in stucco, il quale differisce visibilmente da quello previsto dal progetto vanvitelliano. Secondo il progetto iniziale l'altare doveva essere realizzato nel Laboratorio delle Pietre Dure di Napoli, simile ad un'urna antica di marmo, impreziosita da pietre di agata e bronzi dorati, sormontata da un tabernacolo ornato di lapislazzuli, legni impietriti, corniole, agate e diaspri. Sull'altare è ubicata un'imponente pala d'altare raffigurante l'Immacolata Concezione di Giuseppe Bonito

 

Il Belvedere di San Leucio

San Leucio, oggi località di Caserta (posta a 3,5 km a nord ovest della città), prende il nome da una chiesetta longobarda situata sulla sommità dell’omonimo colle. Gli Acquaviva, principi di Caserta, alla metà del ‘500, vi costruirono un castello, adibito a casino di caccia e restaurato poco più tardi da Francesco Collecini, chiamato “Belvedere” per la vista panoramica sulle campagne, il Vesuvio e Capri.

L'utopia di Re Ferdinando di dar vita ad una comunità autonoma (chiamata appunto Ferdinandopoli) lascia a Caserta il Belvedere di San Leucio, i suoi appartamenti reali, il giardino all'italiana e l'annesso Museo della Seta, dove è possibile visitare i macchinari del Settecento con i quali si tesseva la seta diventata famosa in tutto il mondo tanto da arrivare ad arredare la Casa Bianca, Buckingham Palace e il Palazzo del Quirinale. La Real Colonia di San Leucio fu costituita nel 1778, su progetto dell'architetto Francesco Collecini e la comunità che la abitò osservava uno statuto apposito del 1789 che stabiliva leggi e regole emanate proprio per loro. Alla fabbrica della seta voluta dal Re Ferdinando lavoravano le maestranze locali a cui si aggiunsero anche artigiani francesi, genovesi, piemontesi e messinesi che si stabilirono a San Leucio richiamati dai molti benefici di cui usufruivano i lavoratori delle seterie. Le abitazioni furono progettate tenendo presente tutte le regole urbanistiche dell'epoca per far sì che durassero nel tempo e fin dall'inizio furono dotate di acqua corrente e servizi igienici. Le donne ricevevano una dote dal Re per sposare un appartenente della colonia, anche se a disposizione di tutti vi era una cassa comune "di carità", dove ognuno versava una parte dei propri guadagni. Si trattò di un esperimento sociale, nell'età dei lumi, di assoluta avanguardia nel mondo, un modello di giustizia e di equità sociale raro nelle nazioni del XVIII secolo e non più ripetuto così genuinamente nemmeno nelle successive rivoluzioni francese e marxista.

Ferdinando IV preferiva San Leucio in modo particolare e vi organizzava spesso battute di caccia e feste condivise con la stessa popolazione della colonia.

Il progetto di San Leucio si interruppe a causa della rivoluzione del 1799, della discesa di Napoleone Bonaparte  in Italia e della nascita della Repubblica Partenopea, tuttavia, durante il governo francese di Gioacchino Murat, protrattosi dal 1808 al 1815, San Leucio ebbe comunque un ulteriore sviluppo industriale.

 


 

 

Teatro Municipale “Giuseppe Verdi” di Salerno

La costruzione del Teatro Municipale Giuseppe Verdi fu deliberata dal Consiglio Comunale di Salerno il 15 dicembre 1863, su proposta dell'allora Sindaco Matteo Luciani. Il progetto e la direzione dei lavori furono affidati agli architetti Antonio D'Amora e Giuseppe Manichini che si basarono sulle misure e le proporzioni del Teatro di San Carlo di Napoli. I lavori di decorazione furono invece diretti da Gaetano D'Agostino, pittore di gran pregio che si fece affiancare dalle firme più prestigiose del mondo artistico partenopeo. Il Teatro fu inaugurato il 15 aprile 1872 con la rappresentazione del Rigoletto; il 27 marzo 1901 il Teatro fu intitolato a Giuseppe Verdi, morto il 27 gennaio dello stesso anno.

Reso inagibile dal terremoto del 1980, il Teatro è rimasto chiuso per quasi 14 anni. Grazie all’impegno dell’amministrazione comunale guidata dal Sindaco Vincenzo De Luca il Teatro Verdi è stato ristrutturato e reinaugurato il 6 luglio 1994, durante le celebrazioni per il 50° anniversario di Salerno Capitale.
Il restauro ha riportato alla luce particolari storico-artistici che rendono ancora più prezioso il Teatro, fra i pochi in Italia, ottocenteschi e a struttura lignea perfettamente conservati.

Il 22 gennaio 1997 la messa in scena del Falstaff di Verdi, interpretato dal baritono Rolando Panerai, inaugura la Prima Stagione Lirica della storia recente del teatro. All'evento è legata anche la fondazione del Coro Lirico del Teatro al quale si affiancano, stagione dopo stagionale, il Coro delle Voci Bianche e l’Orchestra Filarmonica Salernitana Giuseppe Verdi in larga parte formati da artisti d’origine e formazionale salernitana e campana.

A quella Prima Stagione Lirica ne seguiranno altre ogni anno, sempre con larghi consensi di pubblico e critica fino all’inserimento nel prestigioso novero dei Teatri di Tradizione. Il Teatro ospita oggi, oltre alla Stagione Lirica, di Balletto e di Concerti, stagioni teatrali, rassegne, concerti, appuntamenti per i giovani, laboratori, stagioni di ricerca. Migliaia di studenti l'hanno potuto conoscere ed apprezzare, grazie alle visite guidate in programma ed ai programmi di alternanza scuola-lavoro.

La sensibilità dell'amministrazione comunale ha fatto sì che la città ritrovasse finalmente un suo tempio di musica e cultura. A coronamento di un percorso storico all'insegna dell’eccellenza, è giunta, in occasione del decennale della rinascita, la nomina di un direttore artistico del calibro di Daniel Oren, che conferisce alla programmazione artistica del Teatro Verdi la giusta risonanza internazionale.

 Teatro municipale “Giuseppe Verdi” di Salerno

Orchestra Filarmonica Salernitana del Teatro dell’Opera

Domenico Procida, presidente

Antonio Senatore, direttore artistico

Pietro Nunziata, segretario

Al suo ventesimo anno di vita, l’Orchestra Filarmonica Salernitana “Giuseppe Verdi” vanta un curriculum già molto ricco e prestigioso.

Nel corso di questi anni, la direzione ed il potenziamento musicale dell’orchestra sono stati affidati a direttori del calibro di Peter Maag, Janos Acs, Nicola Luisotti, Yoram David, Daniel Lipton, Donato Renzetti, Roberto Tolomelli, Paolo Arrivabeni, Massimo Pradella, Piero Bellugi, Yves Abel, David Garforth, Ralph Weikert, Miguel Gomez Martinez, Giampaolo Bisanti, Frederic Chaslin, Antonio Pirolli, Antonino Fogliani,

Kery Linn Wilson.

Celebri solisti hanno impreziosito l’attività della Filarmonica con concerti di grande livello: Massimo Quarta, Felice Cusano, Carlo Chiarappa, François Joel- Thiollier, Laura De Fusco, Michele Campanella, Marco Postinghel, Guido Corti, Paolo Restani, Vadim Repin, Nicola Martinucci, Ghena Dimitrova, Neil Shicoff, Fiorenza Cedolins, Maria Dragoni, Katia Ricciarelli, Luciana Serra, Juan Diego Flores, Marcelo Alvarez, Sergej Levitin, Giovanni Allevi, Stefano Bollani, Zukermann Chamberplayers, Luca Vignali, Giampiero Sobrino, Paolo Guelfi, Josè Cura, Annick Massis, Roberto Aronica, Elena Mosuc.

La compagine orchestrale salernitana dal 1997 è ormai protagonista di tutte le produzioni liriche effettuate al Teatro “G. Verdi” di Salerno. Dalla prima rappresentazione (Falstaff con Rolando Panerai, dir. J.Acs) sono state messe in scena la Traviata, Rigoletto, il Trovatore, Aida, Macbeth, Un ballo in maschera, Nabucco, Cavalleria Rusticana, Pagliacci, La Bohème, Tosca, Edgar, Manon Lescaut, Turandot, Madama Butterfly, Nozze di Figaro, Don Giovanni, Norma, Carmen, Il barbiere di Siviglia, La Cenerentola, Hänsel e Gretel, Werther, L’elisir d’amore, Sonnambula, Lucia di Lammermoor, Vedova Allegra, Francesca da Rimini, Romeo e Giulietta.

Nel 2001 ha portato in scena il balletto Romeo e Giulietta di Prokof’ev, con la direzione di David Garforth e in seguito, nel corso della stagione 2004, si è particolarmente distinta nella rappresentazione de Il cappello di paglia di Firenze di Nino Rota e Vedova allegra con la regia di Gino Landi e la prestigiosa partecipazione di Vincenzo Salemme (2008).

Grazie alla convinta determinazione dell’Amministrazione Comunale presieduta dall’allora Sindaco Vincenzo De Luca, l’Orchestra Filarmonica Salernitana “Giuseppe Verdi” ha avuto ed ha nelle fantastiche mani di Daniel Oren una guida considerata dal pubblico internazionale una delle migliori in assoluto. Ed è per merito di Daniel Oren che la “Verdi” ha potuto “lavorare” con protagonisti di altissimo valore artistico in molte produzioni liriche come Renato Bruson con un memorabile Falstaff; Dimitra Theodossiou, intensa Luisa Miller; Daniela Dessy, una delicatissima Francesca da Rimini; Fabio Armiliato, Leo Nucci, un tragico Nabucco; Hui-He, Cio-Cio-Sun particolarissima; e poi Marco Berti, Kristin Lewis, Nino Machaidze, Markus Werba, Celso Abelo, Tarmar Ivery. Non ultima la preziosa e puntuale regia di nomi eccelsi del firmamento cinematografico e televisivo: Franco Zeffirelli (Traviata, Aida), Hugo De Ana, Renzo Giacchieri, Gigi Proietti, Michele Mirabella, Lorenzo Amato, Vittorio Sgarbi, Riccardo Canessa, Giancarlo Del Monaco, Ivan Stefanutti, Pier Paolo Pacini, Lamberto Pugelli, Lina Wertmüller.

La lunga serie degli interpreti è arricchita da altre stars internazionali che si sono avvicendate sul palco del “Verdi”: Quartetto di Tokio, Grigory Sokolov, Angela Hewitt, Nicolaj Luganskij, Shlomo Mintz, e Roberto Bolle, Mischa Maiskij, Uto Ughi, Salvatore Accardo, Fazil Say, Matthias Rexroth, Alexei Volodin.

La notevole crescita interpretativa, diventata punto di riferimento nel mezzogiorno d’Italia, ha fatto in modo che la Filarmonica “Verdi” si imponesse anche a Catanzaro (Teatro Comunale), Napoli (Arena Flegrea), Isernia, Roma, e al di fuori dei confini nazionali, in particolare con tournée in Germania (Stoccarda e Kessel Kirchen), un’acclamata tournée in India (New Delhi e Mumbay) con Il barbiere di Siviglia di Rossini, in occasione del Vertice UE 2003, in Giappone e in Portogallo con Carmen e una tournée in Francia con Turandot - regia di Yang-Zimoun.

Si è esibita, inoltre, alla presenza di Papa Giovanni Paolo II, della Regina di Svezia e dell’emerito Presidente della Repubblica Carlo Azeglio Ciampi, diretta da Daniel Oren e in presenza del Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano.

Il 18 dicembre 2011 l’Orchestra diretta da Daniel Oren è stata protagonista della XV edizione del Concerto di Natale, grande evento promosso dal Senato della Repubblica tenutosi nell’Aula di palazzo Madama con diretta televisiva su

Rai Uno, trasmesso in Eurovisione, in diretta radiofonica su Radio3 nonché in differita su Rai International. L’Orchestra Filarmonica salernitana, diretta dal M° Oren, durante la stagione Lirica 2013 ha registrato per conto della casa discografica Brillant tre opere: La Gioconda, Robert Le Diable e Les Pêcheurs de perles.

La compagine salernitana nel 2014 è stata protagonista di due importanti appuntamenti internazionali: al Daegu Opera Festival con La Traviata e all’Opera di Pechino con Carmen.

Il 14 maggio 2015 l’Orchestra si è esibita nel Concerto della Pace in Vaticano al cospetto di Sua Santità Papa Francesco.

L’Orchestra Filarmonica Salernitana è stata protagonista di prestigiosi concerti al Festival di Ravello: nel 2016 e 2017 con il Concerto all’Alba e nel 2018 con il Concerto di Capodanno.

 

Teatro municipale “Giuseppe Verdi” di Salerno

Coro del Teatro dell’Opera

La storia della vocalità corale a Salerno nasce nel 1997. In quell’anno infatti, in occasione dell’importante produzione del Falstaff, interpretata da Rolando Panerai, che inaugurò dopo i lavori di restauro la riapertura del Teatro Municipale “Giuseppe Verdi”, fece il suo debutto in palcoscenico il Coro dell’Opera. Da allora il coro è divenuto parte fondamentale delle produzioni del Lirico salernitano, un vero e proprio elemento di riferimento abituale per la vita del Teatro, una realtà artistico-musicale che contribuisce regolarmente al prestigio delle stagioni d’opera lirico sinfoniche. Negli anni di attività è riuscito a proporre molteplici aspetti della propria creatività musicale. Accanto alla Filarmonica, con la quale è in costante collaborazione sinergica, il coro ha assunto una fisionomia eclettica. Il suo vastissimo repertorio infatti si dipana lungo quattro secoli di storia dell’opera lirica, nonché comprende operette, oratori e composizioni sacre. L’esperienza artistica del complesso, costituito in gran parte da giovani salernitani e campani perlopiù formatisi al Conservatorio di Musica “G. Martucci” di Salerno, si è sviluppata anche con l’indispensabile apporto dei direttori di coro che dalla sua costituzione ad oggi hanno operato all’insegna di un graduale quanto costante processo di affinamento qualitativo. Oggi il coro è diretto dal Maestro Tiziana Carlini e costituisce una presenza fondamentale in produzioni che vanno da la Messa da Requiem di Verdi a La Traviata, da Nabucco a Cavalleria Rusticana, da Tosca a Norma, da la Bohème a Carmen, fino a Carmina Burana e alla Nona Sinfonia di Beethoven. Nel settembre 2013 ha compiuto una tournée in Cina a Canton (Guangzhou) per la rappresentazione della Traviata in una produzione del Covent Garden di Londra. Durante la stagione 2014 il Coro salernitano si è esibito in Corea con La Traviata e in Cina con Carmen. Il Coro nel corso della manifestazione “Un’estate da RE” ha partecipato, nel 2016, alla produzione di Nabucco con il Coro del Teatro di San Carlo e, nel 2017, al Concerto The 60 Years of Music tour diretto da Ennio Morricone e agli spettacoli Cori da Opera e Carmina Burana. Il coro è attualmente diretto dal M° Tiziana Carlini.

 

Orchestra del Teatro di San Carlo

Direttore Musicale Juraj Valčuha

Direttore Onorario Zubin Mehta

La storia dell’Orchestra del Teatro di San Carlo è strettamente legata a quella del teatro lirico più antico d’Europa, inaugurato il 4 novembre del 1737 con l’Achille in Sciro di Domenico Sarro. La prestigiosa tradizione dell’Orchestra del San Carlo è proseguita nell’Ottocento, periodo durante il quale il complesso fu destinatario di opere composte da Rossini, Bellini, Donizetti e Verdi. La familiarità con il repertorio sinfonico sarà acquisita nel Novecento; fino a quel momento, si annoverano al San Carlo grandi solisti e complessi ospiti, spesso stranieri. Tuttavia, il 18 aprile del 1884 il giovane Giuseppe Martucci saliva sul podio per dirigere l’ensemble sancarliano in un programma corposo, con musiche di Weber, Saint-Saëns e Wagner. Da allora, il compositore napoletano ha rappresentato una presenza assidua e formativa per l’Orchestra. In seguito sono numerosi i nomi di grandi direttori alla guida del complesso: Toscanini, Victor de Sabata, e ancora i compositori Pizzetti e Mascagni. L’8 gennaio 1934, Richard Strauss regalò all’ensemble del Teatro un concerto di musiche proprie. Da segnalare poi, a testimonianza di un’assodata vivacità culturale, il coraggio con cui l’Orchestra darà forma alle prime assolute di Francesca da Rimini di Riccardo Zandonai (15 gennaio 1921) e di Fedra di Ildebrando Pizzetti (16 aprile 1924). Tra il secondo conflitto mondiale e il decennio seguente, Napoli ed il San Carlo accolgono molte altre bacchette: Gui, Serafin, Santini, Gavazzeni, Böhm, Fricsay, Scherchen, Cluytens, Knappertsbusch, Mitropoulos e Igor Stravinskij. Gli anni Sessanta vedono avvicendarsi sul podio due giovanissimi emergenti: Claudio Abbado, che fa il suo esordio nel 1963, Riccardo Muti, nel 1967. Intanto i complessi del Teatro si fanno apprezzare anche fuori dai confini nazionali, grazie ad una serie di prestigiose tournée: primo teatro italiano a recarsi all’estero dopo la seconda guerra mondiale, nel 1946 il San Carlo è al Covent Garden di Londra. Nel 1951 è invece ospite del Festival di Strasburgo e prende parte, all’Opéra di Parigi, alle celebrazioni per i 50 anni dalla morte di Verdi. Dopo il Festival delle Nazioni a Parigi, nel 1956, e quello prestigioso di Edimburgo, nel 1963, il San Carlo si lancia in un lungo tour brasiliano, nel 1969. È a Budapest nel 1973, a Dortmund nel 1981, a Wiesbaden nel 1983, 1985 e 1987; infine, con Flaminio di Pergolesi negli Stati Uniti, a Charleston e New York. Negli anni Ottanta, l’Orchestra trova in Daniel Oren un punto di riferimento assiduo. Nella decade successiva, inaugurata dalla collaborazione intensa con Salvatore Accardo, si assiste ad un deciso rilancio dell’attività sinfonica, testimoniato dalle collaborazioni con direttori illustri, tra cui Giuseppe Sinopoli. Sulla scia di queste prestigiose gratificazioni, l’Orchestra Sinfonica del San Carlo - rinnovata e ringiovanita in molte parti - ritrova al proprio fianco altre bacchette famose, come quelle di Georges Prêtre, Rafael Frühbeck de Burgos, Mstislav Rostropovič, Gary Bertini (Direttore Musicale nel 2004-2005), Djansug Kakhidze, Jeffrey Tate (che dal 2005 e 2010 è stato Direttore Musicale del Teatro), Gustav Kuhn e Gabriele Ferro (dal 1999 fino al luglio 2004 alla guida dell’Orchestra). Proprio con Ferro, nel settembre 2001, i complessi sancarliani hanno portato il dittico stravinskiano Perséphone ed OEdipus Rex nell’antico teatro di Epidauro, in Grecia, esibendo un cast di lusso, con Gérard Depardieu e Isabella Rossellini. Nel giugno 2005, l’Orchestra è stata protagonista nelle città giapponesi di Tokyo e Otsu, e nell’ottobre 2005 è stata a Pisa, con le Cantate per San Gennaro (revisione musicale di Roberto De Simone), ospite del Festival Internazionale di Musica Sacra “Anima Mundi”. Tra le numerose tournée si segnalano quelle in Francia e Cile, in Russia al Teatro Mariinskij, all’Hong Kong Arts Festival con La traviata per la direzione di Roberto Abbado e la regia di Ferzan Ozpetek, a San Francisco con il Requiem di Verdi diretto da Nicola Luisotti, alla guida dell’Orchestra da febbraio 2012 a dicembre 2014. L’Orchestra ha inoltre contribuito in modo significativo alla doppia conquista del prestigioso Premio “Abbiati”, assegnato dalla critica musicale italiana nel 2002 a Königskinder. Da ottobre 2016 il Direttore Musicale del Teatro di San Carlo è Juraj Valčuha.

 

Il Coro del Teatro di San Carlo

La storia del Coro fonda le sue radici nell’Ottocento, periodo di intensa e raffinata attività. Le prime notizie relative ad un ensemble vocale stabile del Teatro di San Carlo risalgono agli anni Venti del secolo scorso, a quando, cioè, il Maestro Giuseppe Papa, reduce dai successi ottenuti alla Scala, a Madrid ed al Colon di Buenos Aires, decide di stabilirsi nuovamente a Napoli, già tappa d'inizio della sua carriera, organizzando in pochissimo tempo un complesso corale di ottime qualità.

Bisognerà però attendere la stagione 1951-1952 perché il Coro diventi un elemento di riferimento abituale per la vita del Teatro, contribuendo regolarmente al prestigio delle stagioni d'opera e tenendo viva, così, una tradizione particolarmente sentita a Napoli. Pur senza fornire nomi e dettagli, infatti, già le cronache dell'Ottocento riferiscono di un'attività corale, in Teatro, raffinata ed intensa. Nel 1820, ad esempio, al pubblico napoletano viene presentato l'oratorio Die Schöpfung di Haydn, mentre nel 1893 è il turno de La damnation de Faust, titoli, l'uno e l'altro, ritornati di recente al centro degli interessi dell'ensemble. Due musicisti, in particolare, hanno scandito la storia del complesso sancarliano negli ultimi cinquant’anni. Michele Lauro e Giacomo Maggiore: il primo Maestro del Coro per oltre vent'anni a partire dal 1951, l'altro alla testa del gruppo per un periodo di tempo quasi identico, fino al 1994. Prima ancora, però, frequenti - anche se non stabili - erano stati i rapporti del complesso con Roberto Benaglio, prestigioso didatta molto attivo alla Scala ed alla Staatsoper di Vienna. In anni recenti si sono succeduti: José Luis Basso, Andrea Giorgi, Martino Faggiani, Francesco Pareti, Luigi Petrozziello e Fausto Regis. Dal dicembre 2001 al maggio 2004, Maestro del Coro è stato Ciro Visco, dopo di lui Carmelo Columbro fino all'ottobre del 2005, mese in cui è subentrato Marco Ozbic, sostituito nel 2009 da Salvatore Caputo. Attuale Direttore del Coro è Marco Faelli.

 

Il Corpo di Ballo del Teatro di San Carlo

Direttore Giuseppe Picone

Il Teatro di San Carlo è il più antico tra i teatri storici italiani. Costruito nel 1737 da re Carlo di Borbone (41 anni prima della Scala, 51 prima della Fenice), considerato per lo splendore della sua sala «il più bello del mondo» (Stendhal), ha conquistato nei secoli un posto preminente nella storia della Musica per il contributo dato alla formazione dell’opera italiana, dall’“opera seria” settecentesca sino al melodramma romantico ottocentesco. Ma un apporto determinante il San Carlo ha dato anche all’arte della Danza. Già prima dell’apertura del nuovo Teatro, tra le disposizioni del re Carlo di Borbone in materia di spettacolo nei regi Teatri, vi fu quella di limitare l’uso dell’“intermezzo buffo” che per tradizione superava gli atti dell’opera seria, sostituendolo con un’azione coreografica che riprendesse i temi dell’opera che si rappresentava. Con l’apertura del San Carlo la consuetudine venne mantenuta ed allargata ad interi spettacoli di danza, così che una “scuola napoletana” di quest’arte poté rapidamente svilupparsi ed affermarsi di pari passo con la fama che il Teatro andava conquistandosi in Europa. Primo celebre coreografo del Teatro di San Carlo fu Gaetano Grossatesta, autore dei tre balli che accompagnarono, il 4 novembre 1737, l’opera d’inaugurazione del Teatro, Achille in Sciro di Domenico Sarro: uno si rappresentò prima dell’inizio dell’opera, il secondo nell’intervallo ed il terzo dopo la conclusione (i titoli erano: Marinai e Zingari, Quattro Stagioni, I Credenzieri). Secondo l’uso del tempo, la figura del coreografo coincideva con quella del compositore ed il Grossatesta, che rimase attivo al San Carlo per circa 30 anni, compose regolarmente tutte le musiche dei propri balletti. Tale tradizione sarà interrotta da Salvatore Viganò. Napoletano molto attivo al San Carlo e, per lunghi periodi, anche nei Teatri delle maggiori capitali (Parigi, Vienna, Londra), Viganò è uno dei personaggi fondamentali della storia della Danza europea, avendo avviato ed imposto l’evoluzione drammaturgica dello spettacolo di danza che, grazie a lui, approderà al “balletto d’azione” e quindi al “coreodramma”. Con lui vanno ricordati altri celebri coreografi e danzatori napoletani formatisi al San Carlo: Carlo Le Picq, Gaetano Gioia, Antonio Guerra e Carlo Blasis, che con la moglie Annunziata Ramazzini fu chiamato ad insegnare a Mosca nella nascente Scuola del Bolšoj. Tra le danzatrici Amelia Brugnoli, Fanny Cerrito, che con Fanny Elssler, anch’ella presente al San Carlo in molte stagioni, e Maria Taglioni formò la più leggendaria terna di danzatrici del balletto romantico francese. Tra i coreografi va ancora ricordato Salvatore Taglioni, lo zio di Maria, che fu direttore del ballo al Teatro di San Carlo dal 1817 al 1860, e, tra le ballerine, Carlotta Grisi ed Elisa Vaquemoulin. Tra la fine dell’Ottocento e l’inizio del Novecento, la danza al Teatro di San Carlo subisce il mutato gusto della società e supera la crisi estetica del romanticismo senza cercare un’identità propria, ma affidandosi alla moda nazionale, del resto rispettabilissima, dei festosi balletti alla Manzotti, tra Ballo Excelsior e Pietro Micca. Esprime comunque una grande “star” internazionale, Ettorina Mazzucchelli. Al termine della guerra la Compagnia del Teatro di San Carlo gradualmente ritrova prestigio, ospitando i più grandi solisti del nostro tempo: da Margot Fonteyn a Carla Fracci e Ekaterina Maximova, da Rudolf Nureyev a Vladimir Vassiliev, cui affida anche le coreografie di molti dei propri spettacoli. Significativo, negli ultimi anni, il contributo di Roland Petit: ricordiamo Il pipistrello e Duke Ellington Ballet. Dopo Luciano Cannito, Elisabetta Terabust, Anna Razzi, Giuseppe Carbone, Alessandra Panzavolta, la Compagnia è attualmente guidata da Giuseppe Picone.


Mercoledì 27 giugno 2018 ore 21 - Aperia

Ludwig van Beethoven

Sinfonia n. 9 in re minore

per soli, coro e orchestra, Op. 125

Direttore| Juraj Valčuha

Soprano| Ainhoa Arteta

Mezzosoprano| Julia Gertseva

Tenore |Saimir Pirgu

Basso | Goran Jurić

Maestro del Coro|Marco Faelli

Orchestra e Coro del Teatro di San Carlo

Scritta dopo dieci anni dall’Ottava, la Sinfonia n. 9 in re minore op. 125 fa parte di quel gruppo di composizioni in cui Ludwig Van Beethoven, giunto al culmine della perfezione stilistica, tecnica ed espressiva della forma sinfonia, vuole spezzare definitivamente con la tradizione, abbattendone tutte le barriere, per esplorare dentro di sé territori sconosciuti e nuove possibilità creative. La Nona Sinfonia è massimo esempio di questa incessante ricerca, ed è difficile trovare, in nessuno dei movimenti che la compongono, stilemi e temi simili a quelli delle precedenti partiture.Il Primo tempo è un grandioso tappeto sonoro, dove sembrano prendere corpo le forze della natura, in cui l’elemento umano viene riprodotto in suoni di grande purezza. Lo Scherzo è considerato una delle pagine più sconvolgenti di Beethoven, di grande complessità formale e forza comunicativa. Sino ad arrivare al maestoso Finale, un vero e proprio tripudio delle masse corali e orchestrali che si muovono attorno alle nobili parole di Schiller. La Sinfonia si conclude, infatti, con un inno grandioso di gioia e fiducia nell’uomo, sulle parole dell’Ode alla Gioia di F. Schiller.

Biografia Juraj Valčuha

Direttore

Dall’ottobre 2016 è Direttore Musicale del Teatro di San Carlo nonché Primo Direttore Ospite della Konzerthausorchester di Berlino. Juraj Valčuha è stato Direttore Principale dell’Orchestra Sinfonica Nazionale della Rai dal 2009 all’autunno 2016. Nato nel 1976 a Bratislava vi studia Composizione e Direzione e prosegue gli studi a San Pietroburgo con Ilya Musin e a Parigi. Nel 2006 debutta con l’Orchestre National de France (e incide Mirra di Domenico Alaleona) e inizia la carriera italiana al Comunale di Bologna con La bohème. Nello stesso anno sale sul podio della Bayerische Staatsoper a Monaco con L’elisir d’amore e Le nozze di Figaro, della Deutsche Oper di Berlino con Turandot e Madama Butterfly, e del Teatro La Fenice con La bohème. Seguono collaborazioni a tutt’oggi con le maggiori compagini internazionali quali i Münchner Philharmoniker, la Gewandhaus di Lipsia, la Staatskapelle di Dresda, le orchestre americane di Pittsburgh, Los Angeles Philharmonic, San Francisco, la National Symphony di Washington, la New York Philharmonic, la Filarmonica di Berlino, l’Orchestra del Concertgebouw di Amsterdam e i Wiener Symphoniker. Con l’OSN Rai effettua tournée al Musikverein di Vienna, alla Philharmonie di Berlino, Monaco, Colonia, Zurigo, nella stagione di Abu Dhabi Classics e al Festival Enescu di Bucarest. Dirige inoltre Madama Butterfly al Teatro dell’Opera di Firenze, una produzione de L’amore delle tre melarance di Prokof’ev nell’edizione 2014 del Maggio Musicale Fiorentino, nonché Turandot al San Carlo di Napoli e Jenůfa al Comunale di Bologna. Nella stagione 2015-2016 ritrova la New York Philharmonic, la Pittsburgh e la San Francisco Symphony, la Philharmonia, l’Orchestra dell’Accademia Nazionale di Santa Cecilia, l’Orchestra del Maggio Musicale Fiorentino, le orchestre della Radio di Francoforte e di Amburgo, e i Münchner Philharmoniker. Dirige Parsifal all’Opera di Budapest. Nel corso del 2017 ha debuttato con la Chicago Symphony e la Cleveland Orchestra, e ha raggiunto le orchestre di San Francisco, Pittsburgh, Montréal, nonché l’Orchestre National de France, l’Orchestre de Paris, NDR Amburgo, Konzerthaus Berlin, Philharmonia di Londra e Accademia Nazionale di Santa Cecilia. In campo operistico ha diretto Faust a Firenze, Peter Grimes a Bologna, Elektra e Carmen al San Carlo. Al Lirico di Napoli ha inaugurato la stagione 2017-2018 con La fanciulla del West di Puccini. A seguito della Lady Macbeth del distretto di Mtsensk, vi sarà sul podio per concerti e per Tosca in estate. La stagione 2018-2019 lo porterà nuovamente a capo della New York Philharmonic, San Francisco e Pittsburgh Symphony, Münchner Philharmoniker e della Konzerthausorchester a Berlino e in tournée Baltica. Dirigerà Salome di Richard Strauss al Teatro Comunale di Bologna

Sabato 30 giugno ore 21 – Domenica 1 luglio ore 21 Aperia

Il Campanello dello Speziale

Musica e Libretto di Gaetano Donizetti

Direttore | Giuseppe Montesano

Regia | Riccardo Canessa

Scene e Costumi | Patrizia Balzerano

Personaggi e Interpreti

Serafina Barbara Bargnesi

Don Annibale Pistacchio Marco Filippo Romano

Enrico Filippo Morace

Mamma Rosa Marta Vandoni Iorio

Spiridione Cristian Ricci

Orchestra e Coro del Teatro di San Carlo

Il Campanello dello Speziale di Gaetano Donizetti è ambientato nella Capri degli Anni '60, tra atmosfere mediterranee e glamour. Il piccolo gioiello donizettiano, in questo allestimento del San Carlo, porta la firma per la regia di Riccardo Canessa, con scene e costumi della pittrice Patrizia Balzerano. Per il regista, i personaggi e le burle del Campanello presentano non poche analogie con il mondo caprese degli anni '60. Nella sua reinterpretazione non mancano infatti citazioni cinematografiche e ritratti dei tipici protagonisti della vita isolana.

Farsa in un unico atto su libretto dello stesso Donizetti, Il Campanello dello Speziale fu composto dall’autore in soli dieci giorni. Tratto dal vaudeville La sonnette de la nuit di Léon Lévy Brunswick, Mathieu-Barthélemy Troin e Victor Lhérie il libretto originale è in dialetto napoletano, poi adattato in italiano nel 1837 e narra gli stratagemmi che il giovane Don Enrico adotta per non far consumare la prima notte di nozze all’amata Serafina con il ricco e vecchio speziale Don Annibale Pistacchio.

Biografia Giuseppe Montesano

Direttore d’Orchestra

Nato a Torino nel 1982 ha iniziato gli studi musicali nel conservatorio della sua città per poi proseguire la formazione in direzione d’orchestra a Vienna nella classe del Maestro Georg Mark, grazie ad una borsa di studio della “Associazione per la Musica De Sono”, e presso il conservatorio di Milano nella classe del Maestro Vittorio Parisi.Durante la stagione 2015/16 è stato assistente direttore di Philippe Jordan presso i Wiener Symphoniker e direttore musicale della compagnia Johann Strauß Operette Wien. Dal 2013 al 2015 è stato direttore assistente presso la Neue Oper Wien. Da settembre 2017 é direttore musicale della Wiener Residenz Orchester e della Wiener Hofburg Orchester. Ha ricevuto numerosi riconoscimenti vincendo premi in festival e concorsi nazionali ed internazionali tra cui il primo premio al concorso internazionale per direttori d’opera indetto dal Teatro di Costanta nel 2016, il primo premio all´International Conducting Competition di Graz nel 2011.

Sabato 7 Luglio 2018, ore 21 - Aperia

Domenico Scarlatti

La Dirindina

Intermezzo comico in due parti nell’opera “Ambleto”

Libretto di Girolamo Gigli

Revisione critica e inserti a cura di Ivano Caiazza

Direttore | Maurizio Agostini

Regia | Riccardo Canessa

Personaggi e Interpreti

Dirindina Sonia Ciani

Don Carissimo Filippo Morace

Quintetto d’archi del Teatro di San Carlo

Violini Cecilia Laca, Luigi Buonomo

Viola Antonio Bossone

Violoncello Luca Signorini

Contrabbasso Ermanno Calzolari

Scritta per la Stagione di Carnevale 1715 del Teatro Capranica di Roma, La Dirindina, piccolo gioiello musicale di Domenico Scarlatti, subì il taglio della censura a causa dell’intemperanza del testo. Infatti Girolamo Gigli, celebre drammaturgo toscano dell’epoca, aveva scritto un libretto che attraverso il linguaggio satirico denunciava i malvezzi del teatro musicale e il falso moralismo impersonato dalla figura di Don Carissimo.

La freschezza della partitura di Domenico Scarlatti corrisponde puntualmente alle occasioni comiche offerte dal libretto, esaltato sul piano drammaturgico dalla vivacità e leggerezza ritmica della musica scarlattiana.

Biografia Maurizio Agostini

Direttore d’Orchestra

Nato a Firenze, si diploma in pianoforte al Conservatorio Cherubini e si perfeziona in direzione all’Accademia Chigiana di Siena. Ha lavorato al Teatro dell’Opera di Roma, Ravenna Festival, Festival dei due Mondi di Spoleto, Macerata Opera Festival, Teatro La Fenice, Fondazione Arturo Toscanini, al fianco di importanti direttori d’orchestra come Bartoletti, Campanella, Conlon, Ferro, Gelmetti, Mehta, Muti, Oren, Pappano, Renzetti, Santi. Nel 1997 debutta come direttore d’orchestra ne La servapadrona di Pergolesi. Seguono Rigoletto con Leo Nucci al Teatro Metastasio di Prato, Il Barbiere di Siviglia, L’elisir d’amore, Madama Butterfly, Gianni Schicchi e Iltrovatore al Teatro Civico di Spezia. Dal 2001 ad oggi ha diretto l’Orchestra Toscanini di Parma, la Filarmonica del Friuli Venezia Giulia, l’Orchestra del Teatro di San Carlo. Nel 2011 è direttore musicale di palcoscenico presso il Salzburgerfestspiele nel Macbeth di Verdi (con Riccardo Muti alla guida dei Wiener Philharmoniker e la regia di Peter Stein). Dal 2008 è direttore musicale di palcoscenico presso il Teatro di San Carlo dove ha diretto La traviata, Tosca, I cantori di Brema, la prima assoluta di Viaggio in Italia e il balletto Peter Pan di Gaetano Panariello, Don Trastullo di Jommelli, La bohème, Cavalleria rusticana, Il Barbiere di Siviglia, Don Checco di De Giosa, L’elisir d’amore, Turandot, la prima esecuzione assoluta dello Stabat Mater di Roberto De Simone, un concerto lirico-sinfonico in occasione della visita a Napoli del Presidente della Repubblica Italiana Sergio Mattarella, Pierino e il lupo (Peppe Barra voce narrante) La vedova allegra, Fedora, Der Zwerg, Il Tabarro. Nel settembre 2017 inaugura la stagione dell’Opera di Dubai dirigendo Le nozze di Figaro.

Biografia Riccardo Canessa

Regista

Nato a Milano nel 1955, risiede e lavora a Napoli. Dopo varie esperienze professionali nell'ambito della lirica in qualità di tecnico della voce, Direttore artistico e produttore, tra cui l'organizzazione di due tournée negli Stati Uniti di Opera Nazionale Italiana (1998-1999), nell'estate 1998 diventa aiuto regista presso la Fondazione Arena di Verona, partecipando agli allestimenti di Rigoletto, Nabucco, Un ballo in maschera, Aida e Tosca. Lavora successivamente, con uguale incarico, al Siegfried e alla Bohème, rispettivamente al Festival di Erl (Austria) e al Teatro Regio di Parma. Nel frattempo inizia l'attività di regista con Rigoletto al Coliseu di Lisbona, Otello in tour negli Stati Uniti e La Bohème al Teatro del Giglio di Lucca, poi in tour a Pisa, Livorno e Mantova. Debutta al Teatro Filarmonico di Verona nel novembre 1999 con Traviata; seguono Tosca al Teatro Verdi di Salerno, Carmen al Teatro Verdi di Padova, Il barbiere di SivigliaDon PasqualeCavalleria Rusticana Pagliacci al Teatro Comunale di Adria.
Nel 2001 è invitato in Spagna per diverse rappresentazioni di Rigoletto, debutta all'Opera Municipal di Marsiglia con I Lombardi alla prima Crociata e l'Elisir d'amore al Teatro Mancinelli di Orvieto. Nel 2002 torna a Marsiglia con Macbeth e Don Chisciotte, quest'ultimo ripreso anche all’ Opera di Nizza. Ottiene inoltre un grande successo personale al Regio di Parma con il dittico La Clochette di Egidio Romualdo Duni e Il Campanello dello Speziale di Donizetti. Dopo l'Elisir d'amore al Filarmonico di Verona inizia una lunga collaborazione con la Fondazione Toscanini, per la quale mette in scena Macbeth, Ernani e una originale forma scenica del quarto movimento della Nona di Beethoven al Castello di Vigoleno di Vernasca. Ancora per la Toscanini, Isabeau di Mascagni nel Parco Ducale di Sassuolo e Attila a Busseto, nel 2005. Dopo il trittico Verdi-Shakespeare, Macbeth, Otello e Falstaff, al Teatro Magnani di Fidenza, e L'Osteria di Marechiaro di Paisiello allo storico Teatro Comunale di Cagli, collabora col Festival delle Ville Vesuviane riprendendo Il Campanello a Villa Campolieto ed Elisir d'amore Rigoletto a Villa Favorita. Nel 2007 allestisce Tosca all'Arena Flegrea, per incarico del Teatro Verdi di Salerno, per il quale, metterà in scena nel 2008 La Sonnambula di Bellini. Per il Teatro San Carlo di Napoli, ritorna all'Arena Flegrea nel luglio 2008 con Il barbiere di Siviglia, mentre ad agosto dello stesso anno produce un particolare allestimento del Pierrot Lunaire di Schoemberg, dedicato alla suggestiva ed attesa riapertura della Via Krupp, a Capri. A novembre Cavalleria Rusticana e Pagliacci al Teatro Magnani di Fidenza. Riprende nel 2009, al Filarmonico di Verona, l'Elisir d'Amore, e successivamente, mette in scena allo storico Teatro Olimpico di Vicenza la prima esecuzione mondiale di Giocasta, con musica di Azio Corghi. Poi Rigoletto al Teatro Verdi di Salerno, con Renato Bruson protagonista e Daniel Oren direttore. Adriana Lecouvreur al teatro Magnani e la ripresa di La Sonnambula al Festival "Alfredo Kraus" di Las Palmas di Gran Canaria. Dopo Rigoletto al Seoul Art Center, in Corea, mette in scena a Salerno Romeo et Juliette I Puritani, che riprende a Seoul nel giugno 2011. Dopo il grande successo de Don Trastullo al Teatro San Carlo, Les Pecheurs de perles e Aida a Salerno e Il Campanello dello speziale al Teatro San Carlo di Napoli.  Riprende ancora l’Elisir d’amore a Verona e il Simon Boccanegra a Salerno e Piacenza, Tosca al Festival Puccini di Torre del Lago poi in tournée a Macao e Tienjin (Cina) e al Teatro Verdi di Pisa. Ancora Jerusalem al Magnani di Fidenza, e Turandot al Festival di Guang-zhou e, recentemente, a Salerno. Ancora La bohème al Festival di Ravello, L’ elisir d’amore al Teatro San Carlo, Madama Butterfly al Magnani di Fidenza, Il trionfo di Clelia per il Festival Jommelli, Andrea Chenier al Verdi di Salerno. Dopo il debutto nella prosa per il Napoli Teatro Festival con la commedia di Thornton Wilder Villa Rhaban, tra i suoi prossimi impegni Aida a Salerno, Macbeth a Piacenza, Simon Boccanegra al Festival di Las Palmas e il ritorno al San Carlo con Zenobia in Palmira di Paisiello.

Giovedì 12 luglio ore 21 – Aperia

Sergej Prokof'ev

Cenerentola

balletto in tre atti su libretto di Nikolai Volkov

Coreografia di Giuseppe Picone

Impianto scenico di Nicola Rubertelli

Costumi scelti da Giusi Giustino

Corpo di Ballo del Teatro di San Carlo

La Cenerentola di Sergej Prokof’ev è uno dei balletti più celebri e rappresentati del grande repertorio. Scritto su libretto di Nikolai Volkov e ispirato alla fiaba di Perrault Cenerentola fu rappresentato per la prima volta a Mosca al Teatro Bolshoi il 21 novembre 1945 con la straordinaria Galina Ulanova e il famoso MikhailGabovich.

In questa occasione Prokof’ev dichiarò: «Ciò che più mi premeva di rendere con la musica di Cenerentola era l’amore poetico tra lei e il Principe, la nascita e il fiorire del sentimento, gli ostacoli su questa via, la realizzazione di un sogno. Ho cercato di far sì che lo spettatore non rimanga indifferente alla sventura e alla gioia».

L'argomento di questa fiaba famosa ha sempre attratto l'attenzione dei coreografi e si è rivelato particolarmente idoneo a rivestirsi di forme pantomimiche e danzanti. Dopo la prima di Mosca nel 1945, numerose sono state le versioni in Unione Sovietica e in Occidente.

Tra le numerose edizioni, tra quelle più di rilievo si possono annoverare l’allestimento del Sadler’s Wells Ballet (oggi Royal Ballet) con la coreografia di Frederick Ashton, e per il Lyon Opéra Ballet la Cendrillon di Maguy Marin.

Biografia Giuseppe Picone

Coreografo – Direttore del Corpo di ballo

Classe 1976, a nove anni entra a far parte della Scuola di Ballo del Teatro San Carlo di Napoli e a dodici anni è scelto da Beppe Menegatti per interpretare il ruolo del giovane Nijinsky nell’omonimo balletto accanto a Carla Fracci e Vladimir Vasil’ev. Prosegue gli studi presso l’Accademia Nazionale di danza di Roma, vincendo i Concorsi di Rieti e Positano. A sedici anni è invitato come solista da Pierre Lacotte al Ballet National de Nancy debuttando nel ruolo di Petruška di Fokine, cui seguono La Sonnambula di Balanchine, Paquita di Petipa e L’Ombre dello stesso Lacotte. Nel 1993 è solista dell’English National Ballett di Londra, con cui rimane fino al 1997, per poi subito entrare a far parte l’American Ballet Theatre di New York, debuttando con il balletto Cenerentola di Ben Stevenson, guadagnandosi il plauso di Anne Kisselgoff, decana dei critici di danza statunitensi. Ha interpretato i ruoli principali nei balletti più importanti del repertorio classico: Giselle (Deane, Fracci, Jude, McKenzie), Il Lago dei Cigni (Nureyev, McKenzie, Dowell, Jude), Cenerentola (Corder, Stevenson); Romeo e Giulietta (Nureyev, MacMillan, Jude), Lo Schiaccianoci (Stevenson, Holmes, McKenzie, Amodio, Deane), La Bayadère (Makarova), Étude (Lander), Onegin (Cranko), Gaîté Parisienne (Franklin), Les Patineurs (Ashton),Variation for Four (Dolin), La Bella Addormentata (Hynd, MacMillan, Wright), Raymonda (Gacio), Don Chisciotte (McKenzie), Le Corsaire (Holmes, Khomyakov), La Sylphide (Fracci). Nel repertorio neoclassico e moderno ha danzato Cˇajkovsky pas de deux, Square Dance, Who Cares?, The Four Temperaments, Divertissement 15’, Apollon (G. Balanchine), Sinfonietta (J. Kylian), Gong (M. Morris), Spring and Fall (J. Neumeier), Black Tuesday (P. Taylor), Known by heart, Push come to shove, Brahms Haydn Variation (T. Tharp), L’Arlésienne (R. Petit), In the Middle, Slingerland (W. Forsythe), Synphonic Dance (M. Bigonzetti), Disposition (J. Selya), Hommage à Miles Davis (M. Naisy), Te vojo bene assaje, Franca Florio, La Sonnambula (L. Cannito), I have a dream (L. Cannito e M. Merola), La Primavera Romana della Signora Stone (L. Bouy), Bacco e Arianna (F. Franzutti), I due gentiluomini di Verona, David e Apollo e Dafne (S. Giannetti), Narciso, Blue Moon, Romeo & Giulietta, Come le foglie (G. Garofoli), La Lacrimosa (C. Tanesini), Viderunt Omnes (L. Martorana), Dibbuk (A. Ratmansky), Sahara, Bolero (W. Matteini), Farinelli (A. Cuocolo), Morte di un innocente, Spartacus, Amadeus Mozart, Alles Walzer, Thaïs e Apollon Musagete creato nel 2011 con il Corpo di ballo dell’Arena di Verona (R. Zanella), Aida e Macbeth (G. Iancu-V. Vasil’ev), L’Opera da tre soldi (M. Piazza) e Compassione (creato per lui da Michele Merola nel Maggio 2011), Verdiana (G. Stiscia), Minotauro (A. Canestro), Gran Suite Classique Verdiana (M. Batti). Insieme a Nina Ananiashvili, ha debuttato alla prima mondiale al Metropolitan di New York in Le Corsaire di Anne Marie Holmes, interpretazione che gli è valsa, nel 1999, la nomination al Premio Internazionale “Benois de la Dance”. Ha partecipato in Giappone al tour Nina Ananiashvili and Friends, e al Gala Stars of Ballet. Ospite di numerose compagnie, tra cui il Royal Ballet di Londra, Staatsoper di Vienna, Het Nationale Ballet di Amsterdam, Los Angeles Dance Theatre, Boston Ballet, Ballet National De Bordeaux, Bucarest National Opera, Ballet National di Cuba, Ljubljana National Ballet, Macedonia Opera e Balletto, Teatro dell’Opera di Roma, Teatro San Carlo di Napoli, Arena di Verona, Teatro Massimo di Palermo ed a Festival e Galà internazionali. John Clifford, Direttore del Los Angeles Dance Theatre, ha creato per lui il ruolo di Humphrey Bogart nel Dance musical Casablanca. Per festeggiare la loro memorabile carriera, viene invitato da Vasil’ev e Maximova al Gran Gala tenutosi al Bol’sˇhoi di Mosca. Nel 2005 è stato il primo italiano ad essere ospite al concerto di Capodanno dell’Opera di Vienna, in diretta televisiva mondiale con le coreografie di Renato Zanella. In prestigiosi programmi su Rai1 ha danzato nel 2002 alla Festa della Repubblica, nel 2009 è Stella Ospite della serata finale del Festival di Sanremo e da Sorrento del Premio Caruso e nel 2010-2012 è protagonista del Concerto di Capodanno dal Teatro La Fenice di Venezia. Nel marzo 2010 è a New York come Ambasciatore della Danza Italiana nel Mondo per il Gran Galà Tribute to a Dance Legend (Vladimir Vasil’ev), Da coreografo ha realizzato tre assoli, Carmina Burana, Adagetto, Omaggio a Verdi e il Bolero di Ravel. Nel febbraio 2011 al Teatro Filarmonico di Verona Renato Zanella crea per lui in Prima Mondiale Apollon Musagete per lo spettacolo Omaggio a Stravinsky e nel 2012 Mario Piazza gli affida il ruolo di Pulcinella. Ha ricevuto il Premio Positano nel 1997 al Merito e nel 2002 al Valore, Premio Caserta 1999, Premio Gino Tani 2001, il Premio DANZA e DANZA 2002 come Miglior Ballerino Italiano sui palcoscenici del mondo ed ha danzato al Gala di Danza al Festival di Cannes, con le étoiles del Ballet 2000, premiato come uno dei migliori interpreti del 2004, Premio Anita Bucchi come Miglior Interprete Maschile 2005/2006, Premio Asti Danza 2007, Premio Internazionale Apulia Arte 2008, Premio MozArt Box2008, Premio Ginestra D’Oro e Premio Ugo dell’Ara 2010, Premio MPS Danzainfiera e Premio Napoli Cultur Classic 2011, Premio Aurel Millos 2011, Premio Special GD Awards 2011, Premio Amalfi Danza International al Valore 2012, Premio GD Awards 2012, Premio Una vita per la danza 2013.

Sabato 14 luglio ore 21 - Cappella Palatina

Concerto
Uto Ughi

accompagnato al pianoforte da Bruno Canino

Musiche di Ludwig van Beethoven, Fritz Kreisler,

Camille Saint – Saens, Pablo de Sarasate

Erede della tradizione che ha visto nascere e fiorire in Italia le prime grandi scuole violinistiche, Uto Ughi incarna alla perfezione l’archetipo del violinista per antonomasia. Il suo è un timbro è privo di spigoli nelle sue esibizioni più del virtuosismo sfrenato, dell’agilità perfettamente calibrata e dello slancio lirico, a lasciare a bocca aperta è la magia di un suono che è diverso da tutti, che sembra provenire da un luogo misterioso e luminoso e porta pace nell’animo di chi lo ascolta. Sinergico e coinvolgente come pochi, ha l’abitudine di far scivolare di tanto in tanto, tra un brano e l’altro dei suoi concerti, qualche rapida premessa o delucidazione verbale che agevoli lo spettatore meno informato verso un ascolto musicale più consapevole.

Biografia Uto Ughi

Erede della tradizione che ha visto nascere e fiorire in Italia le prime grandi scuole violinistiche. Uto Ughi ha mostrato uno straordinario talento fin dalla prima infanzia: all'età di sette anni si è esibito per la prima volta in pubblico eseguendo la Ciaccona dalla Partita n° 2 di Bach ed alcuni Capricci di Paganini. Ha eseguito gli studi sotto la guida di George Enescu, già maestro di Yehudi Menuhin. Quando era solo dodicenne e la critica scriveva: "Uto Ughi deve considerarsi un concertista artisticamente e tecnicamente maturo".

Ha iniziato le sue grandi tournèes europee esibendosi nelle più importanti capitali europee. Da allora la sua carriera non ha conosciuto soste. Ha suonato infatti in tutto il mondo, nei principali Festival con le più rinomate orchestre sinfoniche tra cui quella del Concertgebouw di Amsterdam, la Boston Symphony Orchestra, la Philadelphia Orchestra, la New York Philharmonic, la Washington Symphony Orchestra e molte altre, sotto la direzione di maestri quali: Barbirolli, Bychkov, Celibidache, Cluytens, Chung, Ceccato, Colon, Davis, Fruhbeck de Burgos, Gatti, Gergiev, Giulini, Kondrascin, Jansons, Leitner, Lu Jia, Inbal, Maazel, Masur, Mehta, Nagano, Penderecki, Pretre, Rostropovich, Sanderlin, Sargent, Sawallisch, Sinopoli, Slatkin, Spivakov, Temirkanov.

Uto Ughi non limita i suoi interessi alla sola musica, ma è in prima linea nella vita sociale del Paese e il suo impegno è volto soprattutto alla salvaguardia del patrimonio artistico nazionale.

In quest'ottica ha fondato il festival "Omaggio a Venezia", al fine di segnalare e raccogliere fondi per il restauro dei monumenti storici della città lagunare. Conclusa quell'esperienza, il festival "Omaggio a Roma" (dal 1999 al 2002) ne raccoglie l'ideale eredità di impegno fattivo, mirando alla diffusione del grande patrimonio musicale internazionale; concerti aperti gratuitamente al pubblico ed alla valorizzazione dei giovani talenti formatisi nei conservatori italiani.

Tali ideali sono stati ripresi nel 2003 e attualmente portati avanti dal festival "Uto Ughi per Roma" di cui Ughi è ideatore, fondatore e direttore artistico.

Recentemente la Presidenza del Consiglio dei Ministri lo ha nominato Presidente della Commissione incaricata di studiare una campagna di comunicazione a favore della diffusione della musica classica presso il pubblico giovanile.

Il 4 settembre 1997 il Presidente della Repubblica gli ha conferito l'onorificenza di Cavaliere di Gran Croce per i suoi meriti artistici.

Nell' Aprile 2002 gli è stata assegnata la Laurea Honoris Causa in Scienza della Comunicazione.

Intensa è la sua attività discografica con la BMG Ricordi S.p.A- per la quale ha registrato: i Concerti di Beethoven e Brahms con Sawallisch, il Concerto di Cajkovskij con Kurt Sanderling, Mendelssohn e Bruch con Prêtre, alcune Sonate di Beethoven con Sawallisch al pianoforte, l’integrale dei Concerti di Mozart, Viotti, Vivaldi, Le Quattro Stagioni, tre Concerti di Paganini nell’edizione inedita di direttore–solista, il Concerto di Dvorak con Leonard Slatkin e la Philarmonia Orchestra di Londra; le Sonate e Partite di Bach per violino solo.

Ultime incisioni sono: Il Trillo del diavolo (disco “live” dei più importanti pezzi virtuosistici per violino); il Concerto di Schumann diretto dal M° Sawallish con la Bayerischer Rundfunk ; i Concerti di Vivaldi con i Filarmonici di Roma; la Sinfonia Spagnola di Lalo con l’Orchestra RAI di Torino e de Burgos; l’incisione discografica per Sony Classical, nel 2013, dal titolo “Violino Romantico”, una raccolta di pezzi emblematici del Romanticismo sul violino, con la partecipazione dell’Orchestra da Camera I Filarmonici di Roma.

Altro evento di particolare rilievo è la pubblicazione del libro “Quel Diavolo di un Trillo – note della mia vita”, avvenuta nel 2013, edito da Einaudi: la storia di una vita incredibile, interamente dedicata alla musica.

Uto Ughi suona con un violino Guarneri del Gesù del 1744, che possiede un suono caldo dal timbro scuro ed è forse uno dei più bei “Guarneri” esistenti, e con uno Stradivari del 1701 denominato “Kreutzer” perché appartenuto all’omonimo violinista a cui Beethoven aveva dedicato la famosa Sonata.

Sabato 21 luglio ore 21 - Belvedere di San Leucio

Giacomo Puccini

Madama Butterfly

Direttore d’Orchestra| Francesco Rosa

Regia| Renzo Giacchieri

Personaggi e Interpreti

Cio Cio-San, Hui He

F. B. Pinkerton, Piero Giuliacci

Sharpless, Carlo Striuli

Suzuki, Eufemia Tufano

Goro, Marcello Nardis

Orchestra e Coro del Teatro dell’Opera “Giuseppe Verdi” di Salerno

All’alba dell’estate del 1900 Puccini assisteva a Londra alla rappresentazione in un unico atto della Madama Butterfly a firma dell'americano David Belasco, a sua volta ispirato al breve racconto omonimo di John Luther Long. Affascinato dalla triste vicenda umana della protagonista e dall'ambientazione esotica nell'estremo Oriente Puccini, iniziò la composizione della Butterfly nel 1901 e affidò la stesura del libretto a Luigi Illica e Giuseppe Giocosa. La vicenda si svolge a Nagasaki in epoca contemporanea. Il Giappone, terra di incanti e di misteri, e il fascino dell'Oriente cominciavano in questi anni ad influenzare la cultura europea, soprattutto nei salotti dell'alta borghesia e negli ambienti artistici. La cornice orientale e gli impulsi culturali esterni influenzarono radicalmente i gusti di Puccini, il quale compì un laborioso lavoro di ricerca e documentazione sulle musiche e strumenti giapponesi prima di accingersi alla composizione. Per la recitazione, Puccini seguì i preziosi consigli della famosa attrice teatrale Sada Jacco, mentre per le scene e l'ambientazione si fece guidare dalla moglie dell'allora ambasciatore giapponese in Italia. Sullo sfondo abbiamo la crudezza della vicenda storica (la colonizzazione americana), che tuttavia non sembra condizionare la drammaturgia, tutta incentrata sull’immobilismo della protagonista: bimba di disarmante ingenuità, Cio-Cio- San, soprano dalla vocalità delicata ma potentemente drammatica, si muove sulla scena con una gestualità tutta sua, simbolica e misteriosa.

Biografia Francesco Rosa
Direttore d'Orchestra

Studia pianoforte, composizione e direzione d'orchestra presso i Conservatori di Rovigo e Bologna. Si perfeziona in seguito in composizione con il M.° Wolfango Dalla Vecchia e in direzione d'orchestra con i M.i Ludmil Descev ed Emil Tchakarov.
Dal 1985 svolge l'attività di maestro sostituto presso i teatri di Rovigo e Treviso sostenendo sempre le mansioni di maestro di sala al pianoforte. Parallelamente svolge occasionalmente le stesse funzioni presso importanti teatri e festival nazionali (Comunale di Bologna, Teatro la Fenice di Venezia, Arena di Verona, Festival Pucciniano di Torre del Lago, Opera Giocosa di Savona, Comunale di Mantova, Bassano Opera Festival, Petruzzelli di Bari, Luglio Musicale Trapanese, etc.), collaborando con direttori quali Daniel Oren, Richard Bonynge, Nello Santi, Maurizio Arena, Angelo Campori, Peter Maag, Donato Renzetti, Gianfranco Masini, Massimo de Bernart.
Contemporaneamente si esibisce in recital accompagnando diversi artisti di fama internazionale (Katia Ricciarelli, Mara Zampieri, Raina Kabaiwanska, Lucia Valentini, Paolo Gavanelli, Renato Bruson, Leo Nucci, Maria Luisa Nave, Giuseppe Giacomini, Gianfranco Cecchele, Mariella Devia, Roberto Scandiuzzi). Collabora con l'Accademia Internazionale "Katia Ricciarelli" di Mantova in qualità di preparatore d'opera ed è docente presso il Conservatorio di Musica di Adria (Ro).

Debutta come direttore d'orchestra ne La serva padrona di Pergolesi a cui seguono diversi concerti sinfonici (Requiem di Mozart, Gloria di Vivaldi, Messa in do minore di Mozart, Stabat Mater di Pergolesi). Nel 1996 assume per due anni la direzione dell'orchestra dell’Università di Padova, Concentus Musicus Patavinus, con la quale svolge intensa attività concertistica lirico-sinfonica.
Nel 1994, presso il Teatro Municipal de Vigo-Espagna, dirige Rigoletto e in seguito Il barbiere di Siviglia. Nel 1996 dirige il Don Carlos di Verdi presso il Teatro Verdi di Padova. Successivamente dirige, in forma di concerto, Aida e Il barbiere di Siviglia a Vigo (Spagna) e La Boheme a Bolzano. Nel 1997 è sul podio per Otello di Verdi in Bulgaria dove torna successivamente nel 1998 per Tosca e Madama Butterfly.

Nel maggio 1998 dirige per il circuito Padova-Adria-Lonigo La Traviata. Per lo stesso circuito è successivamente direttore di Tosca e Madama Butterfly e nel 2001 di Un ballo in maschera. Seguono diversi concerti con l’orchestra Filarmonica di Padova tra cui un recital verdiano con la partecipazione del baritono Paolo Gavanelli ed un concerto commemorativo in onore di Mario Del Monaco con la partecipazione di 16 tenori di fama mondiale (G. Merighi, G. Cecchele, N. Martinucci, L. Bartolini, etc). Nell’agosto ‘99 dirige Rigoletto ad Isernia e nell’agosto 2000 Tosca. Ad Attila di Verdi nel dicembre ’99 a Piacenza, seguono nel luglio 2000 Rigoletto a Cosenza e in seguito La Boheme a Massa Marittima. Nel settembre 2000 è la volta di La forza del destino a Brescia con il coro e l'orchestra dell'Arena di Verona e in dicembre di Cavalleria rusticana di P. Mascagni a Siracusa. L’anno 2001 lo vede dirigere Il barbiere di Siviglia a Pescara, Rieti, Viterbo, Chieti e Terni e Simon Boccanegra a Sassari. È inoltre impegnato in una serie di concerti in Emilia Romagna alla guida dell’Orchestra Filarmonica Italiana. Tra gli altri impegni, nel 2002 sarà al Festival MacerataOpera per dirigere Carmen di G. Bizet. Da febbraio 2000 è unico assistente del M.° Daniel Oren con il quale ha collaborato nella preparazione di orchestra e compagnie di canto nei seguenti teatri: Verdi di Trieste (Adriana Lecouvreur), Arena di Verona (Aida e Nabucco), Massimo di Palermo (La Sonnambula), San Carlo di Napoli (Carmen), New National Theater Tokyo (Il Ttrovatore), Maggio Musicale Fiorentino (La Boheme), Suntory Hall Tokyo (Don Carlos e Requiem di Verdi), Verdi di Trieste (La Boheme e Les Contes d’Hoffmann), Arena di Verona (Il Trovatore e Nabucco).

Biografia Renzo Giacchieri

Regista, scenografo, costumista

E' nato e vive a Roma, dove ha compiuto tutta la sua formazione scolastica, culturale e professionale. E' laureato in Musicologia con una tesi su R. Wagner. Dipendente RAI dal 1960 al 1990, dal 1979 è stato dirigente per i programmi di musica e teatro per la 3ª rete TV.

Dal 1974 al 1981 è docente al Conservatorio di Santa Cecilia. Nel 1981 mette in scena Nabucco all’Arena di Verona, cui faranno seguito Macbeth nel 1982 e nel 1992 un imponente Don Carlo con scenografia di Dante Ferretti.

Dal 1982 al 1986 è Sovrintendente dell’Ente Lirico Arena di Verona accettando la non facile eredità di C. A. Cappelli. Eletto Presidente dell’ANELS (Associazione Nazionale Enti Lirici e Sinfonici) viene anche eletto Presidente del Comitato di Coordinamento per le Attività Musicali e di Danza. Nel 1984 è nominato Presidente dell’Association Internationale du Théâtre Lyrique. Dal 1986 è Direttore del Festival Pucciniano di Torre del Lago. Nel 1987 firma la prestigiosa regia di Aida a Luxor, con l’Arena di Verona. Dal 1988 al 1990 è Sovrintendente del Teatro di San Carlo di Napoli che lascia perché nominato poi Presidente dell’ETI - Ente Teatrale Italiano, incarico che ricopre fino al 1993 per diventarne nel 1994 Commissario Straordinario. Nel 1995 è Commissario Straordinario al Carlo Felice di Genova. Dal 1998 e fino al dicembre 2002 è di nuovo Sovrintendente dell’Arena di Verona, guidandone la trasformazione in Fondazione. Attualmente è Presidente del Conservatorio E. F. Dall'Abaco” di Verona. Tra i premi vinti, Illica, Una vita per la musica, Truffaut. In questi anni recenti, libero da incarichi istituzionali, ha ripreso l’attività di regista e ha messo in scena opere liriche a Salzburg, Siviglia, Tel Aviv, Avenches, Tokyo, San Pietroburgo, Catania, Roma - T. di Caracalla, Trieste, Genova, Salerno, St. Margarethen (Vienna).

Martedì 24 luglio ore 21- Aperia

Concerto

Canadian Brass

Musiche di Johann Sebastian Bach, Werke von S. Scheidt, Enrique Crespo, Leonard Bernstein, Wolfgang Amadeus Mozart

Un quintetto di ottoni canadese fondato da Chuck Daellenbach, Stuart Laughton, e Gene Watts nel 1970. Un repertorio senza confini per una sonorità divenuta riconoscibile grazie alla sua unicità. Oltre ad avere una intensissima attività concertistica, i Canadian Brass hanno inciso più di cinquanta album. Hanno suonato e inciso centinaia di trascrizioni, arrangiamenti e opere originali per quintetto d'ottoni. Sono considerati il gruppo dei grandi record, come quello di essere la prima formazione di ottoni a salire sul palco della Carnegie Hall di New York e a compiere un tour per tutta la Cina; oppure l’aver raggiunto i due milioni di copie vendute dei loro album, un centinaio circa. E i tanti riconoscimenti che hanno ottenuto vanno dalla candidatura al Grammy ai vari Juno Award della musica canadese. I Canadian Brass si godono così gli oltre quattro decenni di carriera continuando a fare musica.

Sabato 28 luglio ore 21 - Belvedere di San Leucio

Pietro Mascagni

Cavalleria Rusticana

Direttore d’Orchestra| Francesco Ivan Ciampa

Regia| Riccardo Canessa

Turiddu,Diego Cavazzin

Santuzza, Amarilli Nizza

Lola, Anastasia Boldyrena

Alfio, Alberto Mastromarino

Orchestra e Coro del Teatro dell’Opera di Salerno “Giuseppe Verdi”

Cavalleria rusticana è un'opera in un unico atto di Pietro Mascagni, su libretto di Giovanni Targioni-Tozzetti e Guido Menasci, tratto dalla novella omonima di Giovanni Verga.

Andò in scena per la prima volta il 17 maggio 1890 al Teatro Costanzi di Roma, con Gemma Bellincioni e Roberto Stagno. Cavalleria rusticana fu la prima opera composta da Mascagni, vincitore di un concorso per giovani talenti indetto dall’editore Edoardo Sonzogno, Il successo dell’opera fu travolgente fin dalla prima rappresentazione.” O Lola, c'hai di latti la cammisa”, la canzone siciliana di Turiddu infiammò immediatamente il pubblico facendolo piombare in una Sicilia assolata, dalle tinte e dalle passioni forti.

La vicenda, ispirata ad un fatto di cronaca realmente avvenuto, mette a confronto personaggi che vanno incontro al proprio destino d’amore e di morte privo di ogni orizzonte di speranza. E’un tema profondamente verista quello che Mascagni mette in scena anche se poi ci sono scene ed arie briosissime come “Il Cavallo scalpita” o il brindisi “Viva il vino spumeggiante”. All’allegria di questi momenti euforici fa però immediatamente da contrappunto l’ombra del sospetto, la cupezza, il tradimento conclamato, la sfida ed il duello mortale. E tra la VIII e la IX Scena il celeberrimo Intermezzo pluricitato anche sul grande schermo ne Il Padrino III di Francis Ford Coppola e Toro Scatenato di Martin Scorsese.

Biografia Francesco Ivan Ciampa

Direttore d’Orchestra

Nato ad Avellino nel 1982, diplomato in Direzione d’orchestra presso il Conservatorio di Musica “Santa Cecilia” di Roma, si è poi perfezionato nelle più importanti Accademie e Scuole Nazionali ed Internazionali sotto la guida autorevole di Maestri quali Carlo Maria Giulini e Bruno Aprea. Ha collaborato come Assistente del Maestro Pappano e del Maestro Oren.

Ha ottenuto numerosi premi e riconoscimenti tra cui il primo Premio Nazionale delle Arti edizione 2010/2011 e il primo premio assoluto del I Concorso Nazionale per Direzione d’orchestra dal M.I.U.R. Tra le tante orchestre dirette ricordiamo la Munich Philharmonic Orchestra, l’Orchestra Filarmonica “A.Toscanini” di Parma, l’Orchestra Filarmonica Salernitana, l’Orchestra del Royal Northen College of Music di Manchester, l’Orchestra Giovanile Italiana, L’Orchestra dell’Opera Bastille di Parigi, “I Pomeriggi Musicali”, la Deutsche Oper Berlin Orchestra, l’ Orchestra del Conservatorio di Musica di “Santa Cecilia”, “I Solisti di Napoli”, l’ Orchestra Sinfonica di Valencia.

Alla guida di grandi produzioni italiane e internazionali, come La Traviata all’Opera Bastille con relativa pubblicazione del dvd della Warner home video nel 2014, il Nabucco alla Deutsche Oper Berlin, L’Elisir d’Amore al Colon di Buenos Aires, La Traviata alla Fenice di Venezia e al Regio di Torino ed ancora Rigoletto e Madama Butterfly ad Ancona, Attila a Bilbao, Turandot e Aida a Salerno e Nabucco a Tel Aviv. Protagonista indiscusso negli ultimi anni dei Festival Italiani dedicati a Puccini a Torre del Lago con Turandot e Madama Butterfly, e Verdi a Parma con Il Corsaro, I Masnadieri e Nabucco.

Affianca regolarmente i più grandi nomi della lirica internazionale: Leo Nucci con le acclamate produzioni di Macbeth e Simon Boccanegra a Piacenza; Diana Damrau a Parigi, Barcellona, Genova e Monaco. È direttore artistico e musicale dell’Orchestra Filarmonica di Benevento e del I Concorso Internazionale di Canto Lirico Pasquale Pappano.

Recentemente ha diretto La Wally a Modena, Piacenza e Ravenna, La Traviata al Massimo di Palermo e Norma a Verona nonché un concerto al fianco del soprano di fama mondiale Diana Damrau a Berlino e Madrid. Dirigerà La Traviata a Venezia così come Tokyo in tour con il Massimo di Palermo, Maria Stuarda a Berlino e Rigoletto a Parma.

Martedì 7 agosto ore 21 - Aperia

Recital Lirico

Jonas Kaufmann, tenore

Maria Agresta, soprano

Orchestra del Teatro di San Carlo

Orchestra del Teatro dell'Opera “Giuseppe Verdi” di Salerno

Sontuoso finale della Kermesse con due voci meravigliose e potenti che incanteranno il pubblico sulle note ed i versi delle meravigliose arie del melodramma.

Jonas Kaufmann è oggi uno dei tenori più acclamati al mondo grazie anche a una carriera costruita con tenacia, senza poter contare su una partenza di quelle che conquistano immediatamente il consenso più spinto, ma con una saggia amministrazione delle proprie doti naturali, assecondando le proprie inclinazioni musicali e la propria non comune sensibilità. Molti ingredienti possono concorrere al successo di un artista, e nel caso di Kaufmann le doti musicali, la qualità del timbro vocale, la presenza scenica, la simpatia sono tutti dettagli che sembrano far convergere su di lui un consenso unanime.

Maria Agresta è un soprano cilentano che tra passato, presente e futuro incastona una serie di appuntamenti nazionali ed internazionali, gioielli preziosi per gli amanti del bel canto ed in particolare delle opere di Puccini e Donizetti. Durante la sua carriera ha ricevuto molti riconoscimenti, tra i tanti ricordiamo che nel 2014 vince il prestigioso premio Premio Franco Abbiati della Critica Musicale Italiana con la seguente motivazione: “Voce purissima di soprano lirico, dal timbro privilegiato e da colori preziosi, dalla tecnica completa, si è inserita autorevolmente nella grande tradizione italiana, in un repertorio che comprende personaggi diversi per vocalità e temperamento, da Elvira dei Puritani a Liù di Turandot.”

Biografia Jonas Kaufmann

Tenore

Dal suo sensazionale debutto del 2006 al Metropolitan Opera ne La Traviata, Jonas Kaufmann è annoverato tra le maggiori stelle dell’orizzonte operistico. La stampa internazionale lo ha definito il “nuovo re dei tenori” e gli addetti ai lavori lo hanno elogiato come il più importante tenore tedesco dopo Fritz Wunderlich.

Originario di Monaco, Kaufmann ha completato i suoi studi vocali all'Istituto Musicale locale e ha frequentato corsi di perfezionamento con Hans Hotter, James King e Josef Metternich. Durante i suoi primi anni al Teatro di Stato di Saarbrücken, ha continuato la sua formazione con Michael Rhodes a Treviri.

Dopo gli impegni a Stoccarda, Francoforte, Amburgo e Milano - nella produzione di Così fan tutte e Fidelio di Giorgio Strehler, diretta da Riccardo Muti - Kaufmann è passato all'Opera di Zurigo nel 2001. Da lì ha iniziato la sua carriera internazionale, esibendosi alla Royal Opera House, Covent Garden a Londra, Opera di Parigi, Deutsche Oper di Berlino, Opera di Stato di Berlino, Teatro alla Scala di Milano, Opera di Stato di Vienna, Opera Metropolitana, Opera Lirica di Chicago e Festival di Salisburgo. Nel 2010, Kaufmann ha debuttato al Bayreuth Festival come ruolo principale in Lohengrin in una spettacolare messa in scena di Hans Neuenfels.

Kaufmann è altrettanto richiesto a livello internazionale nei repertori italiani e francesi, come lo è nell'opera tedesca. Ha cantato Werther di Massenet a Parigi e Vienna e ha interpretato Cavaradossi nella Tosca di Puccini a Londra, al Met e alla Scala. Le sue intense caratterizzazioni di Don José nella Carmen di Bizet e di Werther nell'opera di Massenet hanno conquistato i fan dell'opera di tutto il mondo. Kaufmann adora ritrarre personaggi in frantumi, immergendosi nel loro mondo e rendendo i loro pensieri ed emozioni sorprendentemente credibili.

Oltre alle sue qualità vocali e musicali, la totale identificazione di Kaufmann con i suoi ruoli lo ha permesso di essere accolto con tanto entusiasmo dalla stampa e dal pubblico soprattutto per merito del suo debutto nel ruolo di Siegmund in Die Walküre al Metropolitan Opera nella primavera del 2011. La tanto attesa nuova produzione, magistralmente condotta da James Levine e trasmessa in tutto il mondo in radio e in HD ai cinema, ha permesso al pubblico di sperimentare nel dettaglio la speciale qualità delle interpretazioni di Kaufmann del repertorio Wagneriano: la miscela di potenza espressiva tedesca e finezza vocale italiana. Quando in seguito Kaufmann ha avuto un grande successo interpretando il ruolo del protagonista nel Faust di Gounod (una nuova produzione che potrebbe essere vista anche nei cinema di tutto il mondo), ha dimostrato ancora una volta la sua versatilità vocale e teatrale.

Nel 2012, Kaufmann ha debuttato come Bacchus nell'Ariadne auf Naxos di Richard Strauss al Festival di Salisburgo. A Salisburgo, è stato anche ascoltato come Don José nella nuova produzione di Carmen, diretta da Simon Rattle, e in una performance del Requiem di Verdi, diretta da Daniel Barenboim, che ha anche suonato alla Scala e al Festival di Lucerna. Nel dicembre del 2012, Kaufmann è tornato a Milano per l'apertura della stagione della Scala nella nuova produzione di Lohengrin, diretta da Barenboim e da Claus Guth.

Il 2013 è stato l'anno di Wagner e Verdi. Dopo la nuova produzione del Parsifal e la rinascita di Don Carlos alla Royal Opera House di Londra, Kaufmann ne ha anche interpretato il ruolo principale a Monaco e Salisburgo. Inoltre, ha cantato per la prima volta due ruoli verdiani in nuove produzioni alla Bayerische Staatsoper: Manrico in Il Trovatore e Alvaro in La Forza del Destino. Nel febbraio e marzo del 2014, Kaufmann ha interpretato il Werther di Massenet in una nuova produzione al Met, e in giugno ha debuttato come Des Grieux nel Manon Lescaut di Puccini alla Royal Opera House.

I punti salienti del 2015 includevano il debutto di Kaufmann come protagonista in una nuova produzione di Andrea Chenier alla Royal Opera House, diretta da Antonio Pappano, il suo primo Radames in Aida a Roma, in uno spettacolo con Anja Harteros e Pappano, un doppio acclamato debutto nella nuova produzione di Cavalleria rusticana / Pagliacci al Festival di Pasqua di Salisburgo, un recital Puccini alla Scala, e nuove produzioni di Fidelio di Beethoven a Salisburgo e La Damnation de Faust di Berlioz all'Opera di Parigi.

Dopo il grande successo del suo album solista di evergreen della fine degli anni Venti e primi anni Trenta (Du bist die Welt für mich), Kaufmann pubblicò il suo nuovo album di Puccini arie (Nessun dorma) nel settembre del 2015. Suonò alcune di quelle arie il leggendario "Last night of the proms" nella Royal Albert Hall il 12 settembre.

Nella nuova produzione di Monaco di Die Meistersinger di Wagner, che ha debuttato nel maggio 2016, Kaufmann ha cantato per la prima volta il ruolo di Walther von Stolzing sul palco. Nell'agosto 2016, ha fatto il suo debutto nel tour sudamericano, con concerti e recital a Buenos Aires, San Paolo, Lima e Santiago del Cile. Nel gennaio del 2017, Kaufmann è tornato all'Opera di Parigi nella produzione di Lohengrin di Claus Guth, dopo di che ha cantato il ruolo principale in Andrea Chenier a Monaco. A giugno, ha fatto il suo tanto atteso debutto come Otello alla Royal Opera House di Londra, a proposito del quale il New York Times affermava "Kaufmann canta un Otello per i secoli”. Una settimana dopo la prima, la produzione è stata trasmessa nei cinema di tutto il mondo. Nell'agosto del 2017, il tenore è tornato alla Sydney Opera House per diverse esibizioni di Parsifal. La sua prima premiere nella stagione 2017/18 sarà la versione francese

del Don Carlos di Verdi a Parigi, messa in scena da Krysztof Warlikowski e diretta da Philippe Jordan.

La versatilità di Kaufmann come artista è documentata da numerosi CD e DVD in spettacoli di opere come Lohengrin, Walküre, Parsifal, Königskinder, Ariadne auf Naxos, Don Carlos, Tosca, Andrea Chenier, Adriana Lecouvreur, Werther e Carmen. I suoi album solisti "Verismo", "Wagner" e "Verdi" furono bestseller solo poche settimane dopo essere stati rilasciati. Nel 2011, Kaufmann è stato presentato con l'ambita Opera News Award a New York. Un articolo in "Opera News" ha annunciato questa selezione con le parole: "La sua intensità ed eleganza, la fluidità della sua voce e il suo linguaggio del corpo, combinati con la sua musicalità e il suo aspetto brillante fanno di lui la definizione stessa di una star dell'opera del XXI secolo”. Poco dopo, Kaufmann è stato nominato Cavaliere dell'Ordine dell'Arte e delle Lettere dal ministro della cultura francese Frédéric Mitterand ed è stato anche nominato più volte come “Singer of the Year” dalle riviste di musica classica Opernwelt, Diapason e Musical America, nonché dalle giurie di Echo-Klassik e dall'inaugurazione dell'International Opera Awards (Londra 2013).

Jonas Kaufmann è anche una figura conosciuta a livello internazionale nei concerti e recital: soprattutto con l'interpretazione di brani d'arte come The Royal Class of Singing, dal momento che questo genere richiede molta più finezza e differenziazione rispetto a qualsiasi altra disciplina vocale. Ha collaborato con il pianista Helmut Deutsch (con il quale ha lavorato fin da quando era studente a Monaco) in innumerevoli concerti, incluso uno sul palco del Metropolitan Opera il 30 ottobre 2011. Questo è stato il primo recital solistico dato al Met da quando Luciano Pavarotti vi si esibì nel 1994.

Biografia Maria Agresta

Soprano

Diplomata al Conservatorio di Salerno con il massimo dei voti e la lode, si è perfezionata sotto la guida di Raina Kabaivanska presso l’Istituto Vecchi-Tonelli di Modena. E’ vincitrice di numerosi concorsi internazionali, tra cui il Concorso “Comunità Europea” del Teatro Lirico Sperimentale “A. Belli” di Spoleto, dove ha debuttato nel 2007 nei rispettivi ruoli protagonisti de La Bohème e de Il Trovatore. Negli anni successivi ha preso parte a numerose produzioni a Messina (Micaëla), Opera Nationale de Lorraine (Desdemona), e nell’ambito dell’Incheon Opera Festival (Mimi), dello Sferisterio Opera Festival di Macerata (Odabella), e presso il Festival dei Due Mondi di Spoleto, la Carnegie Hall di New York, il Festival Barokkimusiikkia di Helsinki, la Filarmonica Nazionale di Doha (Qatar), il Teatro Hermitage di San Pietroburgo.

Nel 2011 in occasione delle celebrazioni per i 150 anni dell’Unità d’Italia debutta ne I Vespri Siciliani presso il Teatro Regio di Torino diretta da Gianandrea Noseda, ottenendo un grande successo di pubblico e di critica. Da allora ha avuto inizio la sua carriera internazionale con importanti debutti presso il Teatro alla Scala di Milano (Don Giovanni, diretta da Daniel Barenboim), Israeli Opera di Tel Aviv (Norma, diretta da Daniel Oren), Arena di Verona (La Bohème, Don Giovanni, Turandot), Bayerische Staatsoper (La Bohème, La Traviata), Staatsoper unter den Linden (La Traviata), Palau des Arts di Valencia (Il Trovatore, diretta da Zubin Mehta), Festival Puccini di Torre del Lago (La Bohème) e ancora Bergamo (Gemma di Vergy), Salerno (Il Trovatore, La Traviata e Norma), etc.

Ha inoltre inaugurato la stagione 2012-13 del Teatro dell’Opera di Roma diretta dal Maestro Riccardo Muti nel Simon Boccanegra di G. Verdi.

Da segnalare inoltre le interpretazioni di Giovanna D’Arco al Musikverein di Graz, La Bohème e Oberto Conte di San Bonifacio (nuova produzione) al Teatro alla Scala, Masnadieri e La Bohème al Teatro alla Fenice di Venezia, La Vestale a Dresda, e nei prossimi impegni ancora La Bohème all’Opera Bastille di Parigi, Il Trovatore (nuova produzione) al Wiener Festwochen, I due Foscari alla Royal Opera House di Londra, I due Foscari a Vienna, Simon Boccanegra a Francoforte, I Puritani all’Opera Bastille.


Informazioni Costi e Biglietti

I biglietti di “Un’Estate da Re” sono acquistabili tramite circuito ETES sul sito www.etes.it e in tutti i suoi punti vendita territoriali.

Ludwig van Beethoven / Cenerentola

SINFONIA N.9 in re minore, Op. 125 “Corale”

27 giugno, Aperia / 12 luglio

FILE DA 1 A 11   Intero 20 euro / Ridotto 15 euro

RESTANTI FILE Intero 15 euro / Ridotto 10 euro

Il Campanello dello Speziale / La Dirindina

30 giugno-1 luglio / 7 luglio, Aperia

FILE DA 1 A 11   Intero 15 euro / Ridotto 10 euro

RESTANTI FILE Intero 10 euro / Ridotto 7 euro

Madama Butterfly / Cavalleria rusticana

21 luglio / 28 luglio, Belvedere di San Leucio

Intero 20 euro / Ridotto 15 euro

Uto Ughi*

14 luglio, Cappella palatina

15 euro

Canadian Brass

24 luglio, Aperia

Intero 15 euro / Ridotto 10 euro

Recital Lirico*

con Jonas Kaufmann e Maria Agresta

7 agosto, Aperia

FILE DA 1 A 7             100 euro

FILE DA 8 A 11             50 euro

RESTANTI FILE25 euro

*il costo del biglietto

non è soggetto a riduzioni e promozioni

Abbonamenti

7 spettacoli

(escluso il concerto di Uto Ughi

e il Recital Lirico con Jonas

Kaufmann e Maria Agresta)

Intero 100 euro /

Ridotto 70 euro

Promozioni

Possessori biglietto Trenitalia AV

per Napoli o Caserta e treni regionali per Caserta:

50% di sconto*

Ridotto per

- Under 30 / over 65

- Possessori di Campania>Artecard

30% di sconto* per

- Abbonati Teatro di San Carlo e Teatro municipale “Giuseppe Verdi” di Salerno:

- Gruppi minimo di 20 pax

- Possessori tessera FAI

- Possessori tessera Feltrinelli

- Possessori tessera Touring Club Italiano

- Tesserati Igers Campania

*è possibile usufruire dello sconto promozionale solo presso le biglietterie fisiche


Vuoi sostenere L'Ape musicale?

Basta il costo di un caffé!

con un bonifico sul nostro conto

o via PayPal

 



 

 

 
 
 

Utilizziamo i cookie sul nostro sito Web. Alcuni di essi sono essenziali per il funzionamento del sito, mentre altri ci aiutano a migliorare questo sito e l'esperienza dell'utente (cookie di tracciamento). Puoi decidere tu stesso se consentire o meno i cookie. Ti preghiamo di notare che se li rifiuti, potresti non essere in grado di utilizzare tutte le funzionalità del sito.