L’Ape musicale

rivista di musica, arti, cultura

 

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Non solo opera al Teatro Grande

 

La proposta autunno-inverno del Teatro Grande ancora una volta mette in dialogo i differenti generi dello spettacolo dal vivo, proponendo un’offerta di spettacolo destinata a un pubblico plurale e differenziato. Convivono in un unico cartellone gli appuntamenti con l’opera, gli spettacoli di danza, i concerti di musica sinfonica e da camera, di musica barocca, jazz e contemporanea, le proposte per l’infanzia e i progetti speciali fuori dalle mura del Teatro.

Dopo l’inaugurazione della Stagione Opera e Balletto, la Sala Grande ospiterà, il 4 ottobre alle ore 20.30, il CCN - Ballet de Lorraine che proporrà lo spettacolo Histoires sans histoire(s) - Merce Cunningham Centennial. Sul filone della danza americana, oltre agli appuntamenti con William Forsythe e Paul Taylor della prima metà dell’anno, sarà infatti dedicato al centenario della nascita del celebre danzatore e coreografo statunitense lo spettacolo del 4 ottobre che proporrà le coreografie For Four Walls, RainForest e Sounddance. Opera drammatico-coreografica su testo e coreografia di Merce Cunningham e musica per piano solo di John Cage, For Four Walls verrà proposto in una nuova versione a cura dei coreografi Petter Jacobsson e Thomas Caley con musica eseguita dal vivo dalla pianista Vanessa Wagner. Il titolo RainForest è un rimando all’infanzia di Merce Cunningham, ai suoi ricordi del Nord-Ovest e della foresta tropicale della Penisola Olimpica. La coreografia è stata rimontata da Cheryl Therrien e Ashley Chen con la musica di David Tudor che evoca i versi e i rumori degli uccelli e di altri animali; per questa coreografia Andy Wahrol ha concesso l’utilizzo della sua installazione Silver Clouds, composta da palloncini che fluttuano in aria. La coreografia Sounddance – rimontata per l’occasione da Meg Harper e Thomas Caley – è forse l’opera di Merce Cunningham più amata dal pubblico e dai critici: è una pièce rapida ed energica che crea un caos organizzato.

Una serata da non perdere per gli appassionati di danza, così come quella del 25 ottobre che vedrà alternarsi in Sala Palcoscenico Borsoni due dei più interessanti coreografi italiani: Francesca Foscarini (vincitrice del Premio Danza&Danza 2018 ex-aequo) e Marco D’Agostin (vincitore del Premio Ubu 2018 come miglior performer under35). I lavori, seppur diversi tra loro, tendono a ricreare un rapporto intimo, diretto con il pubblico grazie ad un linguaggio del corpo dalla fisicità coinvolgente. Francesca Foscarini ha creato, con Animale (ore 20.30), una piccola gemma coreografica, plasmando sul danzatore una mappa potente di segni fisici e poetici capaci di evocare mondi umani e animali in una continua metamorfosi. First love di Marco D’Agostin (ore 21.30) è la storia di un ragazzino degli anni ‘90 al quale non piaceva il calcio ma lo sci di fondo e la danza: il suo mito era l’olimpionica Stefania Belmondo. Divenuto ora adulto, quel ragazzo rilegge la più celebre gara della campionessa piemontese – la 15km a tecnica libera delle Olimpiadi di Salt Lake City 2002 – trasformando First love in grido di vendetta, disperata esultanza, smembramento della nostalgia.

Tra le proposte di danza internazionale è previsto infine per il 20 novembre alle 20.30 Tristan and Isolde, recente grande lavoro di Saburo Teshigawara. Il celebre coreografo giapponese trasforma il capolavoro di Richard Wagner in un movimento unico per solo due interpreti: lo stesso coreografo e la fedele partner di lunga data, Rihoko Sato. Anche se la musica di Wagner è parte integrante della performance, Teshigawara si concentra su una dimensione più essenziale della vicenda tragica: i due danzatori mettono in scena il dolore di questo difficile amore, alimentato dalla sete di un desiderio che non può essere soddisfatto e che alla fine può trovare pace soltanto nell’eternità.

Per quanto riguarda la musica, la Stagione propone una serata di assoluto prestigio con l’Orchestra dell’Accademia Nazionale di Santa Cecilia che mercoledì 11 dicembre alle 20.30 torna nuovamente a Brescia, nell’ambito di un accordo Triennale con la Fondazione. La prestigiosa compagine orchestrale italiana, una delle più affermate degli ultimi anni, sarà diretta per l’occasione dal celeberrimo Gustavo Dudamel. Il giovane direttore venezuelano, osannato dalla critica internazionale, vanta una carriera stellare: notato fin da giovanissimo dai più importanti direttori al mondo – fra cui il grande Claudio Abbado – ha coltivato negli anni un talento che l'ha portato a dirigere le più prestigiose orchestre. Nel 2009, dopo la sua esibizione con la Youth Orchestra of Venezuela a Parigi, Dudamel è stato insignito del titolo di “Cavaliere” dell'Ordine delle Arti e delle Lettere in Francia dal ministro della cultura francese Frédéric Mitterand. È inoltre da sempre impegnato in progetti importanti che fanno della musica un forte strumento di crescita sociale. Il programma del concerto prevede la Sinfonia Semiramide di Gioachino Rossini, la Sinfonia n. 2 Franz Schubert e, dopo l’intervallo, la Sinfonia n. 1 di Johannes Brahms.

La Stagione si apre alla canzone d’autore con Vinicio Capossela, protagonista del concerto del 26 novembre in cui, alle 20.30, verranno presentate le canzoni del nuovo disco Ballate per uomini e bestie. Un’opera di grande forza espressiva che guarda alle pestilenze del nostro presente travolto dalla corruzione del linguaggio, dal neoliberismo, dalla violenza e dal saccheggio della natura. Tra i quattordici brani che compongono l’album non mancano poi canzoni ispirate alla grande letteratura, da testi medievali alle opere di poeti amati come Oscar Wilde e John Keats. Nella scaletta del concerto verranno inoltre inseriti anche alcuni classici del repertorio di Capossela legati a doppio filo al tema del concerto. La serata del 26 novembre avrà anche un importante risvolto benefico in quanto organizzata in collaborazione con l’Associazione Valtrompiacuore, con OR.MA Fondo Solidale Sociale Famiglia Mari Basso e con il Fondo Solidarietà Sociale Pierluigi Mari.

Il ricco calendario della Stagione si distribuirà anche nelle sale più raccolte del Teatro che ospiteranno incontri e performance musicali dall’atmosfera più intima e che richiedono, altresì, un contatto più ravvicinato con il pubblico.

Spazio alla musica jazz il 18 ottobre alle 20.30 in Salone delle Scenografie con Emanuele Maniscalco (tastiere), Tomo Jacobson (basso) e Oliver Laumann (batteria) che proporranno Il sogno. Nato nel 2014 da una session informale tra studenti di conservatorio, Il sogno muove i primi passi come piano trio dedito all’improvvisazione senza schemi. Lavorando su composizioni proprie e unendo diverse ispirazioni – da Morricone a Carla Bley, da Chopin a John Cage – i tre musicisti hanno costruito di anno in anno un percorso sempre più approfondito alla continua ricerca di un equilibrio tra jazz, sperimentazione e provocazione. Il trio ha anche pubblicato nel 2017 l’album “Birthday” in cui sono confluite le differenti visioni dei tre musicisti: coprodotto dalla Fondazione del Teatro Grande di Brescia, il lavoro discografico ha raccolto significativi apprezzamenti dal pubblico e dalla critica internazionale.

Il cartellone accoglie come sempre gli appuntamenti musicali della Stagione della Società dei Concerti del Teatro Grande, tra cui quelli dell’Ensemble del Teatro Grande che si esibirà in Ridotto domenica mattina 20 ottobre alle 11.00 in Omaggio a Gabriel Faurè, un concerto che vedrà impegnati Marco Mandolini (violino), Joël Imperial (viola), Sandro Laffranchini (violoncello) e Andrea Rebaudengo (pianoforte) nell’esecuzione del Trio op.120 in re minore e del Quartetto con pianoforte n.1, op.15 in do minore. Il 17 novembre alle 11.00 nel Salone delle Scenografie l’Ensemble proporrà un concerto straordinario che vedrà esibirsi contemporaneamente otto violoncelli nell’Agnus Dei di Krzysztof Penderecki e in Bachiana Brasileira n.1 di Heitor Villa-Lobos. In questo impegnativo programma – a cui si aggiungerà anche Holberg Suite per 5 violoncelli di Edvard Grieg – si esibiranno, tra gli altri, Sandro Laffranchini, Alfredo Persichilli, Andrea Scacchi, Sara Anne Spirito, Andrea Cavuoto e Giovanni Ricciardi.

Nell’offerta concertistica del Teatro Grande non mancheranno gli appuntamenti con la musica barocca realizzati in collaborazione con le Settimane Barocche di Brescia. Il 28 ottobre alle 20.30 il controtenore italiano Raffaele Pe si esibirà insieme all’ensemble La lira di Orfeo – gruppo musicale dedito alla riscoperta in tempi moderni di brani vocali del repertorio antico e barocco – in un suggestivo concerto di arie sacre di Alessandro Scarlatti. Il 9 dicembre alle 20.30 il cartellone ospiterà Soqquadro Italiano, gruppo musicale considerato tra i più originali ed innovativi dell’odierno panorama musicale europeo nel genere Classical Crossover. Fondato nel 2011 a Bologna da Claudio Borgianni e da Vincenzo Capezzuto, Soqquadro Italiano proporrà l’Oratorio di Natale op.12 di Camille Saint-Saëns. La rielaborazione proposta da Claudio Borgianni proporrà una versione musicale davvero originale, creando una sorta di “cantata barocca contemporanea” per soli, coro, archi, chitarra, sax ed elettronica.

Il 5 novembre alle 20.30 il Ridotto del Teatro Grande accoglierà il concerto Quasi una fantasia in cui il pianista e compositore Orazio Sciortino proporrà al pubblico un’interessante commistione di composizioni classiche e contemporanee. Orazio Sciortino collabora con importanti istituzioni musicali italiane ed estere, partecipando anche a progetti di divulgazione che combinano musica, arti visive e neuroscienze. Il programma Quasi una fantasia riunisce alcune composizioni di epoche diverse che hanno in comune il titolo o l'ispirazione, accostando brani di Bach, Mendelssohn-Bartholdy, Brahms e una composizione dello stesso Sciortino.

Spazio alla musica contemporanea il 3 dicembre alle 20.30 in Ridotto con la proposta Caffè Concerto di Sentieri selvaggi che presenterà brani di Philip Glass, Missy Mazzoli, Mark-Anthony Turnage, James MacMillan e Simon Jeffes. Dopo il focus sulla musica italiana del 2018, il nuovo appuntamento con Sentieri selvaggi è un viaggio tra orizzonti sonori vicini e lontani in cui verranno proposte al pubblico anche tre prime esecuzioni italiane: Dissolve, o my heart per violino solo della statunitense Missy Mazzoli, Duetti d'amore per violino e violoncello di Mark-Anthony Turnage e Trio n. 2 per violino, violoncello e pianofortedi di James MacMillan.

La Stagione darà inoltre spazio alle iniziative per i più piccoli. In questo contesto si inserisce lo spettacolo La casa del Panda della Compagnia TPO, tra le più conosciute a livello internazionale per gli affascinanti lavori per l’infanzia che propongono spettacoli dal grande impatto visivo, emozionanti e, spesso, immersivigrazie al largo impiego di tecnologie interattive. Il lavoro della Compagnia TPO – realizzato insieme in coproduzione con il Teatro Metastasio di Prato – è frutto della collaborazione di un team poliedrico e affiatato di autori provenienti da diverse discipline delle arti visive e performative: grazie agli effetti interattivi i danzatori “dipingono” e “suonano” in scena usando il corpo o il movimento, ma soprattutto invitano i bambini a esplorare lo spazio con un approccio teatrale che privilegia l’uso del corpo e dello sguardo. Lo spettacolo sarà proposto in due date: una per le scuole primarie il giorno 8 novembre alle 11.00 e una per i bambini e le loro famiglie nell’ambito del progetto Il Grande per i piccoli che si terrà sabato 9 novembre alle 15.00. Il seguitissimo appuntamento torna a grande richiesta con un pomeriggio che trasformerà il Teatro Grande in uno spazio multidisciplinare con laboratori, iniziative e performance realizzate ad hoc per i giovanissimi. Un modo insolito per scoprire il Massimo Teatro cittadino e un efficace strumento di educazione del giovane pubblico e di avvicinamento ai nuovi linguaggi dello spettacolo.

Verrà infine ripreso sabato 19 ottobre (luogo segreto) il progetto Veduta di mk, compagnia diretta da Michele Di Stefano, Leone d’Argento alla Biennale Danza. Gruppo ospitato nei più importanti festival della nuova scena, mk si occupa di performance, coreografia e ricerca sonora. Con Veduta il gruppo propone un’indagine immersiva sul paesaggio e la prospettiva adattabile a qualsiasi orizzonte urbano. Veduta è uno dei progetti speciali in cui il Teatro Grande prova a costruire nuove modalità di interazione con il pubblico per proporre un’idea di Teatro che esca dai consueti canoni dello “spazio della rappresentazione” per divenire un luogo di confronto e di crescita sociale.

Da sempre la Fondazione del Teatro Grande offre al proprio pubblico modalità diverse e vantaggiose per crearsi in estrema libertà il proprio palinsesto di spettacoli.

Oltre alle consuete riduzioni riservate agli under30 e agli over65, la Stagione Gennaio-Giugno 2019 offre tre tipologie di carnet: il Carnet Danza a 60 euro, il Carnet Musica a 80 euro e uno speciale Carnet Gold a 100 euro. La medesima proposta con prezzi ancora più vantaggiosi è riservata al pubblico under30: il Carnet Danza Under30 a 40 euro, il Carnet Musica Under30 a 50 euro e il Carnet Gold Under30 a 60 euro.

Per tutti gli spettacoli della Stagione è inoltre previsto il biglietto scontato al 50% per gli studenti. La Fondazione del Teatro Grande fa parte dei soggetti aderenti ad App18 e Carta Docente.

Ricordiamo che biglietti e carnet sono acquistabili non solo alla Biglietteria del Teatro Grande e sui siti teatrogrande.it e vivaticket.it, ma anche in tutte le filiali abilitate di Ubi Banca in Brescia e provincia.

La vendita per tutti è aperta da sabato 18 maggio 2019.

Sul sito teatrogrande.it saranno resi disponibili in tempo reale gli aggiornamenti sulla programmazione della Stagione e sull’attività del Teatro. Si ricordano gli orari di apertura della Biglietteria del Teatro Grande: dal martedì al venerdì dalle 13.30 alle 19.00 e il sabato dalle 15.30 alle 19.00; chiusura domenica e lunedì e festivi ad eccezione dei giorni di spettacolo.

 


Informazioni di Biglietteria

ORCHESTRA DELL’ACCADEMIA NAZIONALE DI SANTA CECILIA_GUSTAVO DUDAMEL

BIGLIETTI

INTERO

UNDER30

OVER65

Platea - Palco I-II-III ordine

€ 60,00

€ 35,00

€ 48,00

I^ Galleria e Palchi IV ordine

€ 35,00

€ 24,00

€ 30,00

II^ Galleria

€ 20,00

€ 15,00

€ 15,00

VINICIO CAPOSSELA

 

 

BIGLIETTI

INTERO

RIDOTTO*

PLATEA e PALCHI I-II -III ordine

€ 40,00

€ 25,00

I GALLERIA e PALCHI IV ordine

€ 30,00

€ 19,00

II GALLERIA

€ 22,00

€ 16,00

CCN-BALLET DE LORRAINE – SABURO TESHIGAWARA_RIHOKO SATO_KARAS

BIGLIETTI

INTERO

RIDOTTO*

PLATEA e PALCHI I-II -III ordine

€ 30,00

€ 25,00

I GALLERIA e PALCHI IV ordine

€ 25,00

€ 20,00

II GALLERIA

€ 20,00

€ 16,00

EMANUELE MANISCALCO_TOMO JACOBSON_OLIVER LAUMANN – RAFFAELE PE_LA LIRA DI ORFEO – ORAZIO SCIORTINO – ENSEMBLE DEL TEATRO GRANDE (20/10, 17/11) – SENTIERI SELVAGGI – SOQQUADRO ITALIANO

BIGLIETTI INTERO RIDOTTO* POSTO UNICO € 15,00 € 10,00

FRANCESCA FOSCARINI_COSIMO LOPALCO – MARCO D’AGOSTIN – MK

BIGLIETTIINTEROCOMBO (PER I DUE SPETTACOLI DEL 25/10)

POSTO UNICO€ 10,00€ 15,00

IL GRANDE PER I PICCOLI

BIGLIETTI

POSTO UNICO

INTERO

€ 10,00

RIDOTTO**

€ 3,00

LA CASA DEL PANDA (RISERVATA ALLE SCUOLE PRIMARIE)

BIGLIETTIINTERO

POSTO UNICO€ 5,00

Info e prenotazioni obbligatorie a Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo..

Biglietto studenti 50% sul prezzo intero***

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  • riservato agli under30 e agli over65 ** riservato agli under11

*** riservato agli studenti delle Scuole primarie, Scuole secondarie di primo e secondo grado, Università e Istituti equiparati, Conservatori. Il Biglietto studenti è acquistabile solo in Biglietteria, previa presentazione della International Student Card in corso di validità, o del libretto universitario o di altro documento su carta intestata comprovante l’iscrizione scolastica per l’anno in corso. Il biglietto non si applica agli spettacoli “Il Grande per i piccoli” e “La casa del Panda”.

ABBONAMENTI (Carnet fino a esaurimento disponibilità)

Carnet Gold_100 €Carnet Gold Under30_60 €

ORCHESTRA DELL’ACCADEMIA NAZIONALE DI SANTA CECILIA_GUSTAVO DUDAMEL

CCN-BALLET DE LORRAINE

SABURO TESHIGAWARA_RIHOKO SATO_KARAS

ORCHESTRA DELL'ACCADEMIA NAZIONALE DI SANTA CECILIA_GUSTAVO DUDAMEL

CCN-BALLET DE LORRAINE

SABURO TESHIGAWARA_RIHOKO SATO_KARAS

Carnet Musica_80 €

Carnet Musica Under30_50 €

 

EMANUELE MANISCALCO_TOMO

 

EMANUELE MANISCALCO_TOMO

 

JACOBSON_OLIVER LAUMANN

 

JACOBSON_OLIVER LAUMANN

RAFFAELE PE_LA LIRA DI ORFEO

RAFFAELE PE_LA LIRA DI ORFEO

 

ORAZIO SCIORTINO

 

ORAZIO SCIORTINO

ENSEMBLE DEL TEATRO GRANDE (20/10, 17/11)

ENSEMBLE DEL TEATRO GRANDE (20/10, 17/11)

 

SENTIERI SELVAGGI

 

SENTIERI SELVAGGI

 

SOQQUADRO ITALIANO

 

SOQQUADRO ITALIANO

Carnet Danza_60 €

CCN-BALLET DE LORRAINE

SABURO TESHIGAWARA_RIHOKO SATO_KARAS FRANCESCA FOSCARINI_COSIMO LOPALCO

MARCO D’AGOSTIN

Carnet Danza Under30_40 €

CCN-BALLET DE LORRAINE

SABURO TESHIGAWARA_RIHOKO SATO_KARAS FRANCESCA FOSCARINI_COSIMO LOPALCO

MARCO D'AGOSTIN


VENERDÌ 4 OTTOBRE ORE 20.30

SALA GRANDE

CCN-BALLET DE LORRAINE HISTOIRES SANS HISTOIRE(S)

MERCE CUNNINGHAM CENTENNIAL

FOR FOUR WALLS

Coreografia Petter Jacobsson e Thomas Caley

Musica John Cage Pianista Vanessa Wagner

Scene e costumi Petter Jacobsson

e Thomas Caley

Luci Eric Wurtz

Debutto: 23 maggio 2019, Opéra national de Lorraine

RAINFOREST

Coreografia Merce Cunningham Musica David Tudor - RainForest Scenografia Andy Warhol - Silver Clouds

Costumi e design Jasper Johns

Luci Aaron Copp

Coreografia rimontata da Cheryl

Therrien e Ashley Chen

Debutto: 9 marzo 1968, Buffalo, NY

SOUNDDANCE

Coreografia Merce Cunningham Musica David Tudor - Untitled 1975/1994

Scene, costumi e luci Mark Lancaster

Coreografia rimontata da Meg Harper e Thomas Caley

Debutto Merce Cunningham Dance Company: 8 marzo 1975, Music Hall, Detroit Debutto CCN– Ballet de Lorraine: 15 marzo 2014, Opéra national de Lorraine

Il Centre Chorégraphique National – Ballet de Lorraine rende omaggio al grande coreografo americano Merce Cunningham nell’anno in cui si celebra il centenario della sua nascita. Nel corso della sua carriera Merce Cunningham ha creato oltre 150 coreografie e 800 eventi. Tra i danzatori che si sono formati nella sua compagnia citiamo, in particolare, Paul Taylor, Trisha Brown, Lucinda Childs, Karole Armitage e tanti altri. La collaborazione con John Cage ha profondamente influenzato il suo modo di concepire la danza e la sua passione per l’innovazione lo ha reso un pioniere nel campo delle nuove tecnologie applicate alle arti. Il CCN-Ballet de Lorraine gli rende omaggio con lo spettacolo Histoires sans histoire(s) che fa riscoprire al pubblico la grandezza coreografica di Cunningham, considerato uno dei più significativi coreografi contemporanei.

CCN – BALLET DE LORRAINE

Il Centre Chorégraphique National – Ballet de Lorraine, con sede a Nancy, nasce nel 1968 in occasione della creazione del Ballet Théâtre Contemporain (BTC), con sede presso la Casa della Cultura di Amiens, in Francia, prima compagnia permanente decentralizzata consacrata alla creazione coreografica. La sede della compagnia, all’incrocio tra il cuore storico della città, il nuovo quartiere Meurthe e il canale, è un luogo di creazione e ricerca sulla danza, con un’apertura artistica d’avanguardia a livello nazionale e internazionale. Dopo il direttore e fondatore Jean-Albert Cartier, il CCN – Ballet de Lorraine è stato diretto da Patrick Dupond, Pierre Lacotte, Françoise Adret e Didier Deschamps; dal 2011 la direzione è affidata a Petter Jacobsson.

 

VENERDÌ 18 OTTOBRE ORE 20.30

SALONE DELLE SCENOGRAFIE

EMANUELE MANISCALCO TASTIERE TOMO JACOBSON BASSO

OLIVER LAUMANN BATTERIA

IL SOGNO

Il sogno è un incontro felice fra tre improvvisatori che condividono una visione comune: ricercare quell’equilibrio sempre teso tra jazz, sperimentazione e provocazione. Quattro anni dopo la prima apparizione italiana alla Festa dell’Opera e la successiva realizzazione del primo LP Birthday – coprodotto dalla Fondazione del Teatro Grande di Brescia – Maniscalco, Jacobson e Laumann tornano a confrontarsi con questa delicata formazione, portando con loro il frutto di altrettanti anni di esperienze individuali oltre i confini del jazz.

EMANUELE MANISCALCO

Dopo gli studi musicali condotti tra Brescia e Siena, in larga misura da autodidatta, Emanuele Maniscalco matura significative esperienze concertistiche in Italia e all’estero (Enrico Rava, Stefano Battaglia, Ares Tavolazzi, Francesco Bearzatti), prima di trasferirsi a Copenaghen dal 2012 al 2014, dove consegue una laurea specialistica sull’improvvisazione e ha l’opportunità di integrarsi compiutamente nella scena locale. Pianista e batterista particolarmente a suo agio in organici ridotti, in meno di un decennio incide dodici album a suo nome, dal solo al quartetto, di cui due per l’etichetta tedesca ECM con il trio svizzero-italiano Third Reel. Degne di nota sono anche le tre pubblicazioni per l’etichetta danese ILK, una in duo con il contrabbassista americano Thomas Morgan e due in trio con Francesco Bigoni e Mark Solborg. È batterista e compositore per il progetto Lumina, fondato nel 2016 da Paolo Fresu e tuttora attivo. Grazie alla sua originalità e sensibilità, Emanuele Maniscalco è apprezzato come sideman da musicisti di diverse generazioni e vari generi musicali; è ricercato come didatta e produttore artistico. Da alcuni anni è attivo anche come fotografo.

TOMO JACOBSON

Il bassista Tomo Jacobson, nato in Polonia e residente a Copenaghen, ha focalizzato il suo impegno sulla libera improvvisazione e sulla musica creativa. Con più di venti album all’attivo, è noto soprattutto per i progetti da lui condotti o a cui ha collaborato, come Moonbow, Mount Meander, Free Spiritual e per il suo lavoro in qualità di contrabbassista solista e le collaborazioni di improvvisazione libera con acclamati musicisti. Ha avuto la fortuna di esibirsi al fianco di grandi artisti come John Tchicai, Andrew D’Angelo, Lotte Anker, Adam Rudolph, Rasul Siddik, P. O. Jørgens, Frank Gratkowski, Fred Lonberg-Holm, Sun Araw, Jacob Anderskov, Kresten Osgood, Hugh Steinmetz, Søren Kjaergaard, Torben Snekkested, Jesper Zeuthen, e molti altri. È inoltre molto attivo come curatore e organizzatore di eventi musicali a Copenaghen. In particolare è fondatore dell’annuale Freedom Music Festival che si concentra su concerti in solo e duo di musica improvvisata. Ha frequentato il master del prestigioso Conservatorio di Musica Ritmica di Copenaghen e ha inoltre studiato Musicologia all’Università di Varsavia. Dal 2015 insieme al film-maker Malwa Grabowska aka Hipermania, ha lavorato a un documentario dedicato al newyorkese William Parker, leggenda del contrabbasso. Il documentario è attualmente in produzione.

OLIVER LAUMANN

Oliver Laumann è un brillante batterista e compositore classe 1992. Nonostante la giovane età, è uno dei massimi percussionisti della nuova scena di improvvisazione danese e continua ad entusiasmare il pubblico di tutto il mondo. Laureatosi presso il Conservatorio di Musica ritmica di Copenaghen nel 2015, ha suonato, registrato e seguito in tournée grandi artisti internazionali come Bill Mchenry, William Parker, Ben Street, Thomas Morgan, Jesper Zeuthen, Hugo Rasmussen, Kresten Osgood, Kasper Tranberg, Al Agami, Per Vers e molti altri. Nel 2012 è stato selezionato per una borsa di studio di sei mesi a New York per la sua “eccellenza artistica” in cui ha avuto occasione di partecipare a intense sedute di studio con il Professor Milford Graves, celebre percussionista di free jazz. È fondatore della band elettro-pop Irah.

SABATO 19 OTTOBRE

LUOGO SEGRETO DELLA CITTÀ

mk

VEDUTA

Questo progetto è un formato modulare, con cast e durate variabili, dedicato alla città e alla visione prospettica del paesaggio urbano. Il pubblico fruisce la performance in cuffia, affacciato a un punto panoramico della città. Il punto di vista è ampio e può interessare spazi molto vicini e molto lontani, collegati tra loro dalla traccia sonora (registrata in olofonia con una forte impronta cinematografica) e dalla dislocazione dei performer. La veduta urbana viene trasformata dall’ascolto in un luogo che galleggia tra il presente e il possibile; lo spettatore si immerge in un paesaggio che non è più semplicemente ciò che gli si staglia davanti, ma – così come in una allegoria sacra – un concentrato di coincidenze e configurazioni che sembrano rimandare ad altro. Il reale è ora offuscato ora nitidamente messo a fuoco dal suono, che presiede al potere immaginifico della visione e rende possibile la moltiplicazione dei dettagli in un luogo dalle coordinate immaginarie. Strani complotti e misteriose attività ridisegnano il qui e ora per rileggere l’urbanità attraverso posture e segni di un altrove, indagato da danze asciutte che possono essere molto vicine o lontanissime, all’orizzonte. Dentro e fuori. La danza è dunque letteralmente un punto di vista sul mondo che inscrive e afferma la figura nello spazio della comunità suggerendo allo stesso tempo una via di fuga.

VEDUTA

di Michele Di Stefano e Lorenzo Bianchi Hoesch

Produzione mk 2016

In collaborazione con festival Danza Urbana Bologna

Con il sostegno di ResiDance – Dance Haus Milano e MIBACT

Con Biagio Caravano, Roberta Mosca, Laura Scarpini

Musica Lorenzo Bianchi Hoesch

Coreografia Michele Di Stefano

Organizzazione Carlotta Garlanda con Francesca Pingitore

Sistema audio LEM International – Silentsystem

mk

Il gruppo mk si occupa di coreografia e performance dal 1999 e ruota intorno ad un nucleo originario di artisti costantemente in dialogo con altri performer e progettualità trasversali. Il gruppo, oltre ad affermarsi come presenza costante sul territorio nazionale, è da subito invitato nei più importanti festival della nuova scena in Italia e all’estero con date in Giappone, Gran Bretagna, Germania, Indonesia, Stati Uniti, Spagna, Portogallo, Francia, Perù, ecc. Tra le produzioni recenti Robinson (2014), in collaborazione con l’artista visivo Luca Trevisani, Veduta (2016) e Bermudas (2017-18) che è tra i tre finalisti del Premio Ubu 2018 come migliore spettacolo di danza. L’ultima produzione del gruppo, Orografia/Parete Nord è una collaborazione internazionale coprodotta da Torinodanza 2018. Alla circuitazione degli spettacoli si affianca una intensa attività di conferenze, laboratori e proposte sperimentali, tra le quali la Piattaforma della Danza Balinese al Festival di Santarcangelo (2014 e 2015), i progetti per la BiennaleDanza 2013/2014/2015, un dialogo costante con la Scuola Paolo Grassi di Milano e la cura dei cicli di performance AngeloMai Italia Tropici a Roma. Nel 2018 Michele Di Stefano, coreografo del gruppo, è invitato a curare la sezione in esterni (Outdoor) del Festival Bolzano Danza/Tanz Bozen e a partecipare all’Artists Summit organizzato al PACT Zollverein di Essen. È uno degli artisti che hanno sviluppato il progetto FORESTA per le edizioni 2016 e 2017 del Festival Internazionale di Terni. È incaricato della programmazione danza per il trienno 2018-20 dal Teatro di Roma. Nel 2014 Michele Di Stefano riceve il Leone d’argento per l’innovazione alla Biennale Danza di Venezia e nel 2018 il premio Nico Garrone.

DOMENICA 20 OTTOBRE ORE 11.00

DOMENICA 17 NOVEMBRE ORE 11.00

ENSEMBLE DEL TEATRO GRANDE

L’Ensemble del Teatro Grande è nato nel 2012 come formazione musicale residente della Fondazione del Teatro Grande. Il gruppo esplora il repertorio cameristico nelle formazioni dal duo fino al quintetto con pianoforte. Nei concerti dell’Ensemble particolare attenzione viene data all'aspetto divulgativo dei capolavori della musica, dal ‘700 al contemporaneo – senza tralasciare opere di autori cosiddetti minori – nonché alle nuove proposte di compositori italiani e di autori sia emergenti, sia già affermati del territorio bresciano. L’Ensemble ospita nei suoi concerti giovani talenti e musicisti illustri del panorama nazionale e internazionale.

DOMENICA 20 OTTOBRE ORE 11.00

RIDOTTO DEL TEATRO GRANDE

OMAGGIO A GABRIEL FAURÉ

PROGRAMMA

Gabriel Fauré

Trio op. 120 in re minore

Gabriel Fauré

Quartetto con pianoforte n. 1, op. 15 in do minore

ENSEMBLE DEL TEATRO GRANDE

Violino Marco Mandolini

Viola Joël Imperial

Violoncello Sandro Laffranchini

Pianoforte Andrea Rebaudengo

 

DOMENICA 17 NOVEMBRE ORE 11.00

SALONE DELLE SCENOGRAFIE

I VIOLONCELLI

PROGRAMMA

Edvard Grieg

Fra Holbergs tid (Dai tempi di Holberg)

Suite in stile antico - versione per archi, op. 40/1 (arr. Seymour)

Krzysztof Penderecki Heitor Villa-Lobos

Agnus Dei per otto violoncelli

Bachianas brasileiras n. 1 per otto violoncelli

ENSEMBLE DEL TEATRO GRANDE*

Violoncelli Sandro Laffranchini, Alfredo Persichilli, Andrea Scacchi, Sara Anne Spirito, Andrea Cavuoto, Giovanni Ricciardi

 

*Cast in via di definizione

VENERDÌ 25 OTTOBRE ORE 20.30

SALA PALCOSCENICO BORSONI

FRANCESCA FOSCARINI | COSIMO LOPALCO

ANIMALE

Progetto e Coreografia Francesca Foscarini Creazione con Romain Guion, Cosimo Lopalco Interpretazione Romain Guion Drammaturgia Cosimo Lopalco

Disegno luci e tecnica Luca Serafini Musiche originali Andrea Cera

Voci Miki Seltzer in Genesi 2 (19-20), Bela Lugosi in Bride of the Monster by Ed Wood

Suoni Seals by Martin Clarke, Summer Sunset by Eckhard Kuchenbecker, Tikal Dawn by Andreas Bick Video Licorne by Maider Fortune

Consulenza e programmazione videoproiezione Andrea Santini

Costumi Giuseppe Parisotto

Ringraziamenti a Chiara Bortoli, Alfonso Cariolato, Rocco Giansante, Perrine Villemur, Fiorenzo Zancan Produzione VAN Ente sostenuto dal Ministero dei Beni e le Attività Culturali Co-produzione La Biennale Danza di Venezia

Con il sostegno di CSC Centro per la Scena Contemporanea Bassano del Grappa, Tanzhaus Zurich, Istituto Italiano di Cultura Parigi, Teatro Stabile del Veneto

Premiere La Biennale Danza Venezia 2018

Animale è un lavoro potente e poetico firmato dalla coreografa italiana Francesca Foscarini, vincitrice del premio Danza & Danza 2018 per artisti emergenti. Creato per il danzatore francese Roman Guion, il solo – che ha debuttato alla Biennale Danza di Venezia nel 2018 – si ispira alle opere del pittore Antonio Ligabue, alle sue scene animali e ai suoi autoritratti. L’artista esplora la radice etimologica che accomuna “anima” e “animale”, riflettendo sul significato di alterità. Francesca Foscarini compone scene di dirompente emozione in cui il mondo umano e quello animale sono dipinti in un intreccio di istinti, timori e speranze.

FRANCESCA FOSCARINI

Francesca Foscarini è danzatrice, coreografa e insegnante. Tra le sue creazioni ricordiamo Kalsh (Anticorpi XL 2009, Selezionato dai Visionari 2010), Cantando sulle ossa (Anticorpi XL 2011, Premio Mas Danza 2012, selezione Aerowaves 2012), Grandmother (Premio Equlibrio per l’interprete 2013), Gut Gift (2014) creato con Yasmeen Godder, Vocazione all’Asimmetria (selezione Aerowaves 2016), Good Lack (2016), trittico sull’assenza, Animale (Biennale Danza Venzia 2018), assolo creato per Romain Guion e ispirato all’opera di Antonio Ligabue, Oro. L’arte di resistere (2018) commissionato dal CSC di Bassano del Grappa, creato insieme a Cosimo Lopalco e ai danzatori di Dance Well – movimento e ricerca per Parkinson. Come interprete ha lavorato per Yasmeen Godder (Two Playful Pink, Simple Action), Alessandro Sciarroni (Folk-s), Marco D’Agostin (Per non svegliare i draghi addormentati), Roberto Castello (Il migliore dei mondi possibili), Ullallà Teatro Animazione. Come insegnante collabora regolarmente con il Voll di Vicenza e con la Tanzhaus di Zurigo, Il Balletto di Roma, il CSC di Bassano del Grappa, lo Spazio Danza di Cagliari. Tra i laboratori che conduce ricordiamo LANDing, progetto interdisciplinare ideato insieme a Cosimo Lopalco e Gli animali che dunque siamo, ispirato alle pratiche che hanno portato alla creazione di Animale. Nel 2003 insieme a Marco D’Agostin e Giorgia Nardin fonda l’associazione culturale VAN. Nel 2018 vince il premio Danza&Danza come “coreografa emergente” per le creazioni Animale e Oro. L’arte di resistere e nel 2015 il Premio Positano come “Danzatrice dell’anno sulla scena contemporanea”.

COSIMO LOPALCO

Cosimo Lopalco è scrittore, poeta, editore e drammaturgo. È autore del romanzo Tutto a posto tranne me (Lupo 2012) e dei libri di poesia La città che non esiste (Robin 2019) e Black Pack (edizioni del nulla 2019). Come drammaturgo ha collaborato con Francesca Foscarini all’ideazione e creazione di Animale (Premio Danza & Danza 2018), Oro. L’arte di resistere (Premio Danza & Danza 2018) e LANDing, un laboratorio interdisciplinare ispirato ai principi della psico-geografia. Ha curato la drammaturgia di Appreciation Society (2019) di Giuliana Majo e al momento lavora, insieme a Francesca Foscarini, allo sviluppo di Punk. Kill me please, un duo che, nella sua forma breve, è stato selezionato per la Rotterdam International Duet Choreography Competition 2019. È fondatore, insieme a Marcomario Guadagni, delle edizioni del nulla.

VENERDÌ 25 OTTOBRE ORE 21.30

SALA PALCOSCENICO BORSONI

MARCO D’AGOSTIN

Un progetto di e con Marco D'AgostinCoproduzione Teatro Stabile di Torino - Teatro

Suono LSKANazionale / Torinodanza festival e Espace Malraux -

Consulenza scientifica Stefania Belmondo escène nationale de Chambéry et de la Savoie,

Tommaso Custoderonell’ambito del progetto Corpo Links Cluster, sostenuto

Consulenza drammaturgica Chiara Bersanidal Programma di Cooperazione PC INTERREG V A -

Luci Alessio GuerraItalia-Francia (ALCOTRA 2014-2020)

Direzione tecnica Paolo TizianelIn collaborazione con Centro Olimpico del Fondo di Pragelato

Promozione Marco VillariProgetto realizzato in residenza presso la Lavanderia a

Organizzazione Eleonora Cavallo, Damien ModoloVapore, Centro Regionale per la Danza

Progetto grafico Isabella AhmadzadehCon il supporto di ResiDance XL, inTeatro

Produzione VAN 2018

First love è un risarcimento messo in busta e indirizzato al primo amore. È la storia di un giovane degli anni Novanta al quale non piaceva il calcio ma lo sci di fondo – e la danza, anche, ma siccome non conosceva alcun movimento si divertiva a replicare quelli dello sci, nel salotto, in camera, inghiottito dal verde perenne di una provincia del Nord Italia. Quel ragazzo ora cresciuto, non più sciatore ma danzatore, non più sulla neve ma in scena, non più agonista ma ancora agonista, per via di un’attitudine competitiva alla coreografia che non si scolla mai, nostalgica e ricorsiva, ha incontrato il suo mito di bambino, la campionessa olimpica Stefania Belmondo, ed è tornato sui passi della montagna. È giunto il tempo di gridare al mondo che quel primo amore aveva ragione d’esistere, che strappava il petto come e più di qualsiasi altro. In una rilettura della più celebre gara della campionessa piemontese, la 15 km a tecnica libera delle Olimpiadi di Salt Lake City 2002, First love si fa grido di vendetta, disperata esultanza, smembramento della nostalgia.

MARCO D’AGOSTIN

Si forma come danzatore studiando, tra gli altri, con Yasmeen Godder, Nigel Charnock, Emio Greco/Accademia Mobile, Sharon Friedman, Jorge Crecis, Rachel Krische, Guillermo Weickert. Negli anni ha danzato per Claudia Castellucci/Socìetas Raffaello Sanzio (in Homo turbae), Alessandro Sciarroni (in Folk-s, Joseph e Joseph Kids), Liz Santoro (in For Claude Shannon), Sharon Friedman, Teatro Sotterraneo, Iris Erez, Giorgia Nardin, Tabea Martin, William Collins. Approfondisce le tematiche legate alla pratica e alla ricerca coreografica con Rosemary Butcher, Peggy Olieslaegers, Guy Cools, Lucy Cash, Ginelle Chagnon. Dal 2010 sviluppa il proprio percorso di ricerca coreografica, grazie ai progetti internazionali in cui è invitato: ChoreoRoam Europe (mentoring di Rosemary Butcher), Act Your Age (mentoring di Wendy Houstoun/DV8), CD16/partnership con SNDO School in Amsterdam (mentoring di Katarina Bakatsaki), Triptych in partnership con Circuit- Est di Montréal e The Dance Centre di Vancouver (mentoring di Ginelle Chagnon). Sempre dal 2010 presenta i propri lavori come autore in tutti i principali Festival italiani (RomaEuropa, Santarcangelo Festival, Torinodanza, VIE, Milanoltre, OperaEstate, Drodesera, Short Theatre, Contemporanea) e in molti dei più prestigiosi contesti internazionali (Théatre de La Ville a Parigi, The Place Theatre a Londra, Festival Rencontres Choréographiques de Seine-Saint-Denis a Parigi, Les Brigittines a Bruxelles, Sala Hiroshima a Barcellona, Les Printemps de Sévelin a Losanna). Tra i suoi lavori: viola (vincitore Premio GdʼA Veneto 2010, selezione Aerowaves 2011 e Anticorpi XL 2011), Spic & Span (Segnalazione Speciale Premio Scenario 2011 e finalista al concorso MasDanza 2012), per non svegliare i draghi addormentati (vincitore Premio Prospettiva Danza). Everything is ok (2015) è selezionate dalla rete Aerowaves Dance Across Europe, nel 2016 ed è il solo italiano scelto dalla rete di circuitazione Dancenet Sweden nello stesso anno. Nel 2017 è stato insignito del Teatro Libero di Palermo Prize al BEFestival di Birmingham e del secondo premio al concorso internazionale (Re)connaissance di Grénoble. Nel 2017 debutta The Olympic Games, creato con Chiara Bersani e coprodotto da K3|Tanzplan (Kampnagel, Amburgo) e dal progetto europeo BeSpect-ACTive!. Nel 2018 debutta con Avalanche – co-prodotto dal Festival Rencontres Chorégraphiques de Seine-Saint-Denis e dal CCNN di Nantes assieme a Marche Teatro – che riceve una nomination al PREMIO UBU come Miglior Spettacolo di Danza, e con First love, commissionato e co-prodotto da Torinodanza e Espace Malraux (Chambéry). Nel 2018 vince il PREMIO UBU come Miglior Attore/Performer Under 35. Ha conseguito una laurea in Storia della danza e del mimo con una tesi sulla giovane danza d'autore. Per il cinema è stato il protagonista del pluripremiato film I giorni della vendemmia. È tra i fondatori e direttori artistici di VAN, organismo di produzione della danza sostenuto dal Ministero per i Beni e le Attività Culturali.

LUNEDÌ 28 OTTOBRE ORE 20.30

RIDOTTO DEL TEATRO GRANDE

RAFFAELE PE CONTROTENORE

LA LIRA DI ORFEO ENSEMBLE BAROCCO

ALESSANDRO SCARLATTI. CONCERTI SACRI

In collaborazione con Settimane Barocche di Brescia

Voce Raffaele Pe

Ensemble LA LIRA DI ORFEO: Violino Andrea Rognoni Violino Heriberto Delgado Viola Diego Mecca

Cello Marco Frezzato Arciliuto Giangiacomo Pinardi Organo e cembalo Luca Oberti

PROGRAMMA

Alessandro ScarlattiDe Tenebroso Lacu

Arcangelo CorelliSonata n. 12, op. 1

Alessandro ScarlattiTotus Amore Languens

Giuseppe ValentiniSonata n. 7 La Corelli

Alessandro ScarlattiInfirmata Vulnerata

Presentato dalla critica come uno degli interpreti emergenti del barocco italiano, Raffaele Pe è oggi nel novero dei cantanti di spicco per il repertorio che spazia dal recitar cantando fino alla produzione operistica del XVIII secolo. Il raffinato programma proposto nel concerto Alessandro Scarlatti. Concerti Sacri è il seguito di un progetto discografico che ha impegnato Raffaele Pe e l’ensemble barocco La Lira di Orfeo nei mesi scorsi e che è stato pubblicato nel mese di dicembre 2018. Il progetto mette in luce la forma quasi melodrammatica che Scarlatti applica a queste pagine: come ha dichiarato lo stesso Raffaele Pe in una recente intervista «La rivelazione divina per Scarlatti è sempre il motore di una straordinaria invenzione musicale. Che racconta l’uomo. E dunque qualcosa di noi».

RAFFAELE PE

Nato a Lodi, ha iniziato i suoi studi in canto e organo nella Cappella Musicale della Cattedrale con Pietro Panzetti, ha continuato la sua formazione a Londra con Colin Baldy e a Bologna con Fernando Cordeiro Opa. Ha al suo attivo collaborazioni con alcuni dei maggiori direttori della scena internazionale tra cui Sir John Eliot Gardiner, William Christie, Jordi Savall, René Jacobs, Nicholas McGegan, Jean-Christophe Spinosi, Vaclav Luks, Paul McCreesh, Ottavio Dantone, Alessandro De Marchi, Antonio Florio, Claudio Cavina. Da menzionare il recente debutto al Glyndebourne Opera Festival come co-protagonista nell’Hipermestra di Cavalli diretto da William Christie per la regia di Graham Vick, il debutto alla Carnegie Hall di New York sotto la direzione di Leonardo Garcia Alarcon in un programma dedicato a Monteverdi e il debutto al Maggio Musicale Fiorentino nel ruolo di Jarba nella Didone Abbandonata di Leonardo Vinci alla sua prima ripresa in tempi moderni. Ha interpretato Oberon in A Midsummer Night’s Dream di Britten per il circuito OperaLombardia e Teatri dell'Emilia e negli Stati Uniti allo Spoleto Festival USA è stato protagonista maschile della prima in tempi moderni della Veremonda di Cavalli. Il suo primo disco solista The Medici Castrato (Glossa) è stato presentato nel 2015 alla Philharmonie di Berlino e in numerosi festival in Italia e all’estero con significativi riconoscimenti dalla critica internazionale. È stato il primo controtenore ad apparire al Festival Arena di Verona nei Carmina Burana di Orff diretto da Andrea Battistoni e a presentare Ottone nell'Incoronazione di Poppea di Monteverdi a Tokyo per la direzione di Claudio Cavina. Ha debuttato al Concertgebouw di Amsterdam come Evangelista nella Passione di Gaetano Veneziano diretta da Antonio Florio, ha eseguito la Passione secondo San Marco di Bach per la direzione di Jordi Savall alla Philharmonie di Parigi e al Palau da Musica di Barcellona. Di recente pubblicazione la registrazione della Passione secondo San Giovanni di Gaetano Veneziano per la Cappella Neapolitana di Antonio Florio e il disco Sospiri d’amore, dei duetti dalle opere di Francesco Cavalli con Claudio Cavina, in concerto al Musikverein di Vienna ad aprile 2018.

LA LIRA DI ORFEO

La Lira di Orfeo è un ensemble dedito alla riscoperta in tempi moderni di brani vocali del repertorio antico e barocco. Fondato nel 2014 da Raffaele Pe, esso aspira a realizzare un “rendering” – con le parole di Luciano Berio – dell’essenza originale di questo repertorio, accordando tecniche passate con una sensibilità contemporanea. Dopo il debutto per Deutschland Radio Kultur alla Philharmonie di Berlino, l’ensemble si è esibito a Bologna Festival, al Festival MITO SettembreMusica, a Parma Traiettorie e al Festival Barocco di Viterbo, facendosi apprezzare come giovane realtà italiana per l’interpretazione della musica vocale tra Sei e Settecento.

MARTEDÌ 5 NOVEMBRE ORE 20.30

RIDOTTO DEL TEATRO GRANDE

ORAZIO SCIORTINO

QUASI UNA FANTASIA

Pianoforte Orazio Sciortino

PROGRAMMA

Carl Philipp Emanuel Bach

Fantasia in fa diesis minore

Felix Mendelssohn-Bartholdy

Fantasia in fa diesis minore per pianoforte Sonate écossaise, op. 28, MWV U 92

Orazio Sciortino

Sur le tombeau de Pergolesi - epigramma quasi una fantasia

Johannes Brahms

Sette fantasie per pianoforte op. 116

Johann Sebastian Bach / Ferruccio Busoni

Ciaccona dalla Partita n. 2 in re minore

Il programma Quasi una fantasia riunisce alcune composizioni di epoche diverse che hanno in comune il titolo o l'ispirazione. Nelle forme musicali, Fantasia è associabile a tutto ciò che ha a che fare con l'improvvisazione, con il libero fruire del discorso musicale senza vincoli di strutture precostituite. Fantasia è però anche un pretesto, il tentativo di accostarsi a una forma e scardinarla al suo interno. Così, con questo termine, molti grandi compositori ci hanno lasciato alcuni dei loro lavori più rappresentativi, che segnano un momento importante dell'evoluzione del linguaggio musicale. Se Carl Philipp Emanuel Bach, con la sua Fantasia in fa diesis minore, esplorava il mondo dello "stile sensibile", del lato più oscuro delle nostre emozioni, Mendelssohn, con una composizione di analogo titolo e tonalità, forzava i legami e i vincoli della "forma sonata"; Brahms intitola Fantasien il ciclo di pezzi pianistici dell'op. 116, brevi intermezzi dalle densità estreme, dagli abissi insondabili. Cuore del programma è Sur le tombeau de Pergolesi - epigramma quasi una fantasia dello stesso Sciortino, un ritratto del grande compositore di Jesi che si intravede attraverso echi e stilemi del tastierismo barocco. Conclude il programma la Ciaccona di Bach-Busoni, vero caposaldo del repertorio, nel quale il gesto della trascrizione e rielaborazione pianistica si coniuga con la tecnica della variazione.

ORAZIO SCIORTINO

Pianista e compositore, Orazio Sciortino collabora con importanti istituzioni musicali italiane ed estere: Teatro alla Scala di Milano, MITO SettembreMusica, Orchestra Verdi di Milano, Orchestra del Teatro La Fenice, Bologna Festival, IUC di Roma, Ravello Festival, Orchestra di Padova e del Veneto, Orchestra Haydn di Bolzano e Trento, Orchestra Sinfonica Nazionale della RAI, Accademia Filarmonica di Verona, Festival della Valle d'Itria, Maggio Musicale Fiorentino, I Pomeriggi Musicali, Sagra Malatestiana di Rimini, Festival della Valle d'Itria, Amici della musica di Perugia, Società del Quartetto di Milano, Sociedad Filarmonia di Lima, Nuova Harmonìa di Buenos Aires, Festival di Ankara, Konzerthaus di Berlino, Salle Molière di Lyon, Ottawa Chamber Music Festival, Sala Cecilia Meireles di Rio De Janeiro. Ha registrato per Rai Tre, Radio Tre, Radio Classica, Radio Svizzera Italiana e per le case discografiche Dynamic, Bottega Discantica, Limen Music e Sony Classical. Si occupa anche di divulgazione, rapporti tra la musica, le arti visive e le neuroscienze. Nel 2016, in collaborazione con il CERN di Ginevra e la Fondazione Agalma, è stato invitato a tenere un TED Talk, per il TEDxCERN 2016, sull’esperienza dell’ascolto e l’attività neuronale. Per il teatro musicale ha scritto l’opera La Paura sulla Grande Guerra (commissione Teatro Coccia di Novara). Successo per La Gattomachia, fiaba musicale per narratore, violino concertante e archi, eseguita al Teatro alla Scala di Milano per la stagione 2016/2017. È stato nominato Krug Ambassador: la prestigiosa maison di champagne, per la prima volta nella sua storia, ha chiesto a un compositore di comporre un brano interamente dedicato a Krug. È nato così il pezzo pianistico Lives through a glass dedicato a Krug Grande Cuvée che Orazio Sciortino ha composto e incluso nell’album Self Portrait con sue composizioni pianistiche, recentemente pubblicato da Sony Classical. Recente è inoltre il CD di sue musiche cameristiche inciso dall’Ambra Piano Trio e dal Swiss New Wave Ensemble per l’etichetta Claves.

MERCOLEDÌ 20 NOVEMBRE ORE 20.30

SALA GRANDE

SABURO TESHIGAWARA

RIHOKO SATO

KARAS

TRISTAN AND ISOLDE

Estratti musicali dall’opera Tristan und Isolde di Richard Wagner

Coreografia e design luci Saburo Teshigawara

Interpreti Rihoko Sato, Saburo Teshigawara

Coordinatore tecnico e assistenza alle luci Sergio Pessanha

Assistente di produzione e sartoria Eri Wanikawa

Produzione KARAS

Distribuzione International Music and Arts

Maestro del corpo, la cui danza è stata definita una scultura d’aria, di luoghi, di tempo, Saburo Teshigawara è riconosciuto non solo come coreografo e danzatore, ma anche per le sue qualità nel campo delle arti visive. Al Teatro Grande di Brescia presenta la sua recente creazione Tristan and Isolde ispirata all’opera di Richard Wagner. Lo spettacolo – magistralmente interpretato dallo stesso Teshigawara e dalla danzatrice Rihoko Sato – incarna la celebre storia degli infelici amanti, in un continuo dialogo tra i corpi dei due danzatori che diventano messaggeri di un’esperienza sensoriale altrimenti indicibile.

SABURO TESHIGAWARA

Saburo Teshigawara ha iniziato la sua straordinaria carriera nel 1981, nella nativa Tokyo, dopo aver studiato arti plastiche e balletto classico. Nel 1985 con Key Miyata ha fondato KARAS, iniziando così a creare oltre che per se stesso anche per altri interpreti. Da allora è stato invitato con KARAS a esibirsi regolarmente nelle principali città del mondo. Nel 1994/95 è stato invitato da William Forsythe a creare coreografie per il Ballet Frankfurt, mentre nel 1999 ha realizzato Le Sacre du printemps per il Bayerisches Staatsballett di Monaco e nel 2000 ha lavorato con il Nederlands Dans Theatre. Nel febbraio del 2003 gli viene commissionata la nuova coreografia AIR da parte del Ballet de l’Opéra National de Paris. Per il Ballet du Grand Théâtre de Genève, ha creato Para-Dice nel 2002 e Vacant nel 2006. Nel 2010 il Teatro La Fenice di Venezia gli ha commissionato regia, scene e costumi dell’opera Dido and Aeneas. A Milano si è esibito al Teatro dell’Arte e al Teatro alla Scala. Dal 2006 al 2013 è stato professore alla St. Paul’s (Rikkyo) University in Giappone, dove insegna presso il dipartimento di Expression Studies. Dal 2014 è professore alla Tama Art University. I suoi lavori hanno ottenuto diversi premi prestigiosi in Giappone e nel mondo, tra i quali il Bessie Award (The New York Dance and Performance Awards) nel 2007 e la Medaglia d’Oro dell’Imperatore nel 2009. Nel 2017 è stato nominato Chevalier de l’Ordre des Arts et des Lettres dal Ministero della Cultura francese.

RIHOKO SATO

Rihoko Sato è entrata nella compagnia KARAS nel 1996 e da allora ha preso parte come interprete a tutte le produzioni, oltre ad aver assistito Saburo Teshigawara nelle sue creazioni. È riconosciuta come una delle figure centrali dell’universo creativo del grande coreografo giapponese. Ha seguito i progetti educativi di KARAS e S.T.E.P. (Saburo Teshigawara Educational Project) e ha assistito Teshigawara in qualità di maître de ballet in occasione di produzioni commissionate da altre compagnie. Ha ricevuto, tra i numerosi riconoscimenti, il Best Dancer Award (per il passo a due con Vaclav Kunes Scream and Whisper) a Cannes per Les Étoiles de Ballet2000 nel 2005, il Japan Dance Forum Award nel 2007 e il Premio Positano Léonide Massine per la Danza nel 2012.

MARTEDÌ 26 NOVEMBRE ORE 20.30

SALA GRANDE

VINICIO CAPOSSELA

BALLATE PER UOMINI E BESTIE

In un’epoca in cui il mondo occidentale sembra affrontare un nuovo medioevo inteso come sfiducia nella cultura e nel sapere e smarrimento del senso del sacro, Vinicio Capossela sceglie di pubblicare un canzoniere che, evocando un medioevo fantastico fatto di bestie estinte, creature magiche, cavalieri erranti, fate e santi, mette in mostra le similitudini e il senso di attualità che lo legano profondamente alle cronache dell’oggi. Il racconto e il canto divengono strumento per tentare un riavvicinamento al sacro e alle bestie, indispensabile punto di accesso al mistero della natura, anche umana. La forma scelta da Capossela per questa sua nuova impresa artistica è quella della ballata, come occasione di pratica metrica e di svincolamento dalla sintesi. La ballata prende il caos delle parole in libertà, l’esperienza liquida del divenire, le riduce a storia e le compone nel fluire di strofe.

VINICIO CAPOSSELA

Cantautore, ri-trovatore, immaginatore, Vinicio Capossela (Hannover, 1965) debutta nel 1990 sotto l'egida di Renzo Fantini con il disco All'una e trentacinque circa, che gli vale la Targa Tenco, premio che gli verrà attribuito altre tre volte negli anni successivi. Dopo i primi dischi "pre-biografici", come Modì (1992) e Camera a sud (1994), che ne confermano il talento in Italia e all’estero arriva Il ballo di San Vito (1996). Nel 1998 primo live con Kocani Orkesta: Liveinvolvo. Del 2000 Canzoni a Manovella album di storia geografia e scienze. Nel 2004 pubblica con Feltrinelli Non si muore tutte le mattine. I lavori discografici successivi, Ovunque Proteggi (2006), Da Solo (2008) e Marinai Profeti e Balene (2011), si sviluppano intorno al mito, al rito, alla maschera, alla solitudine, all’epica, al destino, tematiche declinate in spettacoli di grande successo. Del 2012 Rebetiko Gymnastas, una sorta di social club del mediterraneo sulle musiche dell’assenza, registrato ad Atene con musicisti di rebetiko. Il rebetiko come forma di resistenza culturale alla crisi è oggetto anche di Tefteri (il Saggiatore) e Indebito, film documentario realizzato con Andrea Segre. Nel 2013 Vinicio Capossela crea Sponz Fest e Primo ballo con Banda della posta, lavori sulla musica popolare da ballo. Sul mondo rurale dell’origine si basa invece il libro Il paese dei coppoloni, candidato per Feltrinelli al Premio Strega (2015) e l’album Canzoni della Cupa (2016) realizzato con la partecipazione di Giovanna Marini, Antonio Infantino, Los Lobos, Calexico, Flaco Yimenez a cui seguono due spettacoli teatrali sui temi dell’Ombra e dell’Inverno, un tour estivo di forte impronta folk, e una serie di pubblicazioni e concerti in diversi paesi del mondo. Nel 2017 l’artista ha vinto il prestigioso Premio Tenco. Nel 2018 ha realizzato un nuovo spettacolo dal titolo nell’Orcaestra. Tour sinfonico orchestrale e registrazioni di un nuovo lavoro di lungo corso – una sorta di cronache dal post medioevo con collaborazioni inedite – in uscita a maggio 2019 con il titolo di Ballate per uomini e bestie.

 

MARTEDÌ 3 DICEMBRE ORE 20.30

RIDOTTO DEL TEATRO GRANDE

SENTIERI SELVAGGI

CAFFÈ CONCERTO

PROGRAMMA

Philip GlassSonata per violino e pianoforte

Missy MazzoliDissolve, o my heart per violino solo (Prima esecuzione italiana)

Mark-Anthony TurnageDuetti d'amore per violino e violoncello (Prima esecuzione italiana)

James MacMillanTrio n. 2 per violino, violoncello e pianoforte (Prima esecuzione italiana)

Simon JeffesMusic from the Penguin Cafè

Come in Music from the Penguin Cafe, ideato da Simon Jeffes «…a manifestazione del sogno di andare da qualche parte in Giappone a suonare un insolito tipo di musica», il nuovo appuntamento con Sentieri selvaggi è un viaggio musicale nel mondo che prevede tre prime italiane. Apre il concerto la sonata per violino e pianoforte di Philip Glass, mentre a chiuderlo sono proprio i frammenti di Music from the Penguin Cafe, riscritti per i musicisti di Sentieri selvaggi da Carlo Boccadoro.

SENTIERI SELVAGGI

Flauto Paola Fre

Clarinetto Mirco Ghirardini

Violino Piercarlo Sacco

Violoncello Aya Shimura

Pianoforte Andrea Rebaudengo

Direzione Carlo Boccadoro

Sentieri selvaggi nasce nel 1997 da un'idea di Carlo Boccadoro, Filippo Del Corno e Angelo Miotto con lo scopo di avvicinare la musica contemporanea al grande pubblico. Fin dall'esordio i concerti di Sentieri selvaggi si caratterizzano per le informali presentazioni parlate di ogni brano. L’attività di Sentieri selvaggi si articola nell'organizzazione di una stagione musicale a cadenza annuale, in un'intensa attività concertistica e nella realizzazione di progetti speciali. Nel 2009 Sentieri selvaggi segue lo storico partner Teatridithalia nella nuova e prestigiosa sede del Teatro Elfo Puccini di Milano, diventandone ensemble in residence e portandone così la propria stagione musicale. Sentieri selvaggi è regolarmente ospite delle più prestigiose stagioni musicali italiane (Accademia Nazionale di Santa Cecilia, Teatro alla Scala, Biennale di Venezia, Società del Quartetto di Milano), dei maggiori eventi culturali del nostro paese (Festival della Letteratura di Mantova, Notte Bianca di Roma, Festival della Scienza di Genova, MITO SettembreMusica) e di importanti festival internazionali (Bang On A Can Marathon di New York, SKIF Festival di San Pietroburgo, Sacrum Profanum di Cracovia, Festival Ilkhom di Tashkent, Uzbekistan). Sentieri selvaggi diffonde il proprio repertorio anche in contesti inusuali, in spazi alternativi alla consueta sala da concerto come gallerie d'arte, piazze, strade, centri commerciali e università, dando ampio spazio ad attività trasversali con scrittori, architetti, scienziati, video-maker, attori, registi, musicisti rock e jazz. Il gruppo stringe nel corso degli anni collaborazioni con i più importanti compositori internazionali come Nyman, Glass, Lang, Andriessen, MacMillan, Bryars, Wolfe, Vacchi e promuove una nuova generazione di compositori italiani quali Antonioni, Colasanti, Mancuso, Montalbetti e Verrando. Il catalogo di produzioni editoriali e discografiche del gruppo conta oltre 10 titoli realizzati per Einaudi, RaiTrade, MN Records, Velut Luna, Sensible Records. Capitolo importante nel lavoro di Sentieri selvaggi sono poi le produzioni di teatro musicale, con allestimenti quali L'uomo che scambiò sua moglie per un cappello di Michael Nyman, The Sound of a Voice di Philip Glass, Il sogno di una cosa con musiche di Mauro Montalbetti, che coinvolgono un pubblico ancora più vasto. La presidenza dell'Associazione è affidata ad Angelo Miotto e la direzione artistica e musicale dell'ensemble a Carlo Boccadoro.

LUNEDÌ 9 DICEMBRE ORE 20.30

RIDOTTO DEL TEATRO GRANDE

SOQQUADRO ITALIANO

ORATORIO DI NATALE

In collaborazione con Settimane Barocche di Brescia

PROGRAMMA

Camille Saint-Saëns

Soprano Nadia Engheben

Mezzosoprano Benedetta Mazzucato

Alto Vincenzo Capezzuto

Tenore Lorenzo Baldini

Baritono Baltazar Zúñiga

Coro Itinera

Oratorio de Noël op. 12

Violini Enrico Casazza, Cesare Zanetti

Viola Emanuele Beschi Violoncello Roberto Ranieri Contrabbasso Marco Forti Sax soprano, sax contralto e clarinetto in Sib Luciano Orologi Tastiera Cosmo Nocenzi Chitarra Luca Lucini

Live elctronic Claudio Borgianni

Direzione Laura Crescini Audio Corrado Cristina Produzione Soqquadro Italiano

Progetto nato da un’idea di Margherita Frera e Claudio Borgianni

Camille Saint-Saëns (1835–1921) compose, in meno di due settimane, l’Oratorio de Noël op.12 appena ventitreenne mentre era organista alla Madaleine, la chiesa ufficiale della Francia del Secondo Impero. Dedicato alla Vicomtesse de Grandval, sua allieva e compositrice di opere religiose, l’oratorio è, dal punto di vista musicale, un omaggio del giovane compositore a Bach, la cui musica costituì certamente la fonte d’ispirazione. Per il resto l’oratorio risente delle caratteristiche della musica francese dell’800 e vi prevalgono le tinte tenui e delicate, a tratti sfumate, che il compositore ha prediletto lungo tutto l’arco della sua carriera. Proprio da questa tavolozza sonora Claudio Borgianni attinge a piene mani presentandoci una rielaborazione musicale davvero originale che porta ancora di più in primo piano la dimensione cameristica dell’Opera di Saint-Saëns creando una sorta di “cantata barocca contemporanea” per soli, coro, archi, chitarra, sax ed elettronica. Oltre ai consueti 10 movimenti dell’originale, in questa nuova versione, ne vengono aggiunti altri tre: un canto della Kalenda, una Ave Maria su un tema dello stesso Saint-Saëns e una fantasia di ampie dimensioni che coinvolge tutti gli esecutori e il pubblico in una dimensione corale.

SOQQUADRO ITALIANO

Soqquadro Italiano è un gruppo musicale fondato nel 2011 a Bologna da Claudio Borgianni e Vincenzo Capezzuto. Considerato uno dei gruppi più originali e innovativi dell’odierno panorama musicale europeo nel genere Classical Crossover, Soqquadro Italiano apre il suo sguardo a diversi linguaggi artistici (canto, musica, danza, visual art ecc..). Il repertorio musicale spazia dalla musica antica al jazz, pop ed elettronica rimanendo sempre aperto ad accogliere nuovi stimoli creativi sia dal punto di vista artistico che produttivo. Una ricerca costante, tra passato e presente, per riscoprire l’originalità e il senso di disordine-ordinato che caratterizza la parola Italiano. Dal 2011, Soqquadro Italiano ha tenuto concerti in Belgio, Italia, Olanda, Russia, Germania, Spagna, Ecuador all’interno di importanti sedi di rilevanza internazionale; tra queste: Gent Festival (Belgio), Operadagen Rotterdam (Paesi Bassi), Ravenna Festival (Italia), Festival Internazionale di musica sacra di Quito (Ecuador), Festival Internazionale di Novi Sad (Serbia), Sagra Musicale Umbra (Italia), Istanbul Music Festival (Turchia), Quincena Musical de San Sebastian (Spagna), Winter International Arts Festival di Sochi (Russia), Concentus Moravie (Repubblica Ceca) e altri. Soqquadro Italiano ha attualmente in repertorio numerosi programmi musicali: Who’s afraid of baroque?, percorso tra musiche colte e popolari italiane del XVII secolo; Da Monteverdi a Mina, Stabat Mater-Vivaldi project, La Stravaganza, SCHUBERT - Nobody’s room, Soqquadro Italiano feat. Teatraktis percussioni, LA PASSIONE – Bach project. Dal punto di vista discografico Soqquadro Italiano ha prodotto nel 2014 Numero Zero – Qdisc (cofanetto con vinile + CD) dedicato alla musica inedita del XVII secolo. Nel 2015 realizza Numero Uno – Live (CD deluxe) con la registrazione LIVE del concerto “Da Monteverdi a Mina”. Nel 2017 esce il nuovo disco dal titolo Numero Due – Schubert dedicato alla musica di Franz Schubert.

MERCOLEDÌ 11 DICEMBRE ORE 20.30

SALA GRANDE

ORCHESTRA DELL’ACCADEMIA NAZIONALE DI SANTA CECILIA

GUSTAVO DUDAMEL DIRETTORE

PROGRAMMA

Gioachino RossiniSinfonia della Semiramide

Franz SchubertSinfonia n. 2 in si bemolle maggiore, D.125

Johannes BrahmsSinfonia n. 1 in do minore per orchestra, op. 68

GUSTAVO DUDAMEL

Gustavo Dudamel è uno dei più illustri Direttori dei nostri giorni la cui carriera è stata segnata negli anni da importanti riconoscimenti, oltre che dall’impegno nel promuovere l’accesso alle arti per i giovani di tutto il mondo. Gustavo Dudamel è nato nel 1981 a Barquisimeto in Venezuela. È stato avviato allo studio del violino con José Luis Jiménez e Francisco Díaz al Conservatorio Jacinto Lara. Ha proseguito le lezioni di violino con Rubén Cova e José Francisco del Castillo all’Accademia di Violino dell’America Latina. La sua formazione da Direttore inizia nel 1993 quando diventa Assistente Direttore per la Amadeus Chamber Orchestra. Nel 1996 si è perfezionato con Rodolfo Saglimbeni ed è stato nominato Direttore musicale della Amadeus Chamber Orchestra. Nel 1999 viene incaricato quale Direttore Musicale per l’Orquesta Sinfónica Simón Bolívar e prosegue gli studi di Direzione con il fondatore dell’Orchestra José Antonio Abreu. Gustavo Dudamel ha attirato l’attenzione internazionale vincendo la prima edizione della Gustav Mahler Conducting Competition di Bamberg in Germania nel 2004. In seguito è diventato Direttore Musicale dell’Orchestra Sinfonica di Göteborg (dal 2007 al 2012) in cui attualmente detiene il titolo di Direttore Onorario. Ispirata alle prime esperienze musicali e formative del Maestro Dudamel, la Fundación Dudamel è stata creata nel 2012 con l’obiettivo di promuovere l’accesso alla musica come diritto fondamentale e metodo di apprendimento, integrazione e cambiamento sociale.

La Stagione 2018/2019 vede Dudamel impegnato nelle celebrazioni del Centenario della Los Angeles Philarmonic Orchestra. È inoltre l’anno in cui festeggia il suo ventesimo anniversario in qualità di Direttore Artistico e musicale. Nel medesimo periodo debutta al Metropolitan Opera per dirigere Otello di Verdi e conduce le tournée con i Berliner Philharmoniker, la Münchner Philharmoniker e la Mahler Chamber Orchestra, oltre a intraprendere la sua prima residenza accademica alla Princeton University. Sotto la Direzione del Maestro Dudamel la Los Angeles Philarmonic Orchestra è diventata una delle massime orchestre del mondo, apprezzata per il suo insuperabile impegno nei confronti della musica contemporanea, della diversità, dell’inclusione e dello sviluppo di iniziative digitali d’avanguardia. Le celebrazioni per il Centenario della Los Angeles Philarmonic Orchestra dimostrano la straordinaria versatilità e visione sia dell’orchestra, sia dello stesso Dudamel, comprendendo più di 50 commissioni da luminari come John Adams, Philip Glass, e Steve Reich, e promuovendo giovani compositori come Julia Adolphe, Ashley Fure, Andrew Norman, Tyshawn Sorey, Kamasi Washington e Du Yun. Dudamel è impegnato in collaborazioni cross-genre con Herbie Hancock, Moby ed Andrew Bird, nei cinque concerti per pianoforte di Beethoven con il solista Lang Lang, nel concerto agli Academy Awards 2019, in un tour in Asia. La Los Angeles Philarmonic Orchestra ha previsto inoltre di distribuire 10,000 biglietti gratuiti per spettatori in situazioni svantaggiate nei dintorni di Los Angeles come dono alla comunità. Gustavo Dudamel si distingue per il costante impegno profuso per l’educazione musicale e lo sviluppo sociale attraverso l’arte: lui stesso è stato profondamente influenzato nella sua infanzia dall’esperienza con El Sistema, straordinario programma di formazione di musica immersiva avviato nel 1975 da José Antonio Abreu. A diciannove anni, in qualità di Direttore musicale dell’Orquesta Sinfónica Simón Bolívar, Dudamel ha proseguito il lavoro del suo mentore (scomparso nel 2018) impegnandosi ininterrottamente verso El Sistema in Venezuela, e supportando numerosi progetti simili nel mondo (Big Noise in Scozia, Superar a Vienna, SerHacer a Boston ed El Sistema in Svezia). Durante la sua tournée nelle Americhe del 2018 è stato organizzato il workshop Arte e Cittadinanza a Città del Messico che ha raccolto 300 giovani dal Nord al Sud America nel segno della solidarietà culturale. Ha lavorato per accrescere la consapevolezza sull’importanza dell’educazione musicale comparendo alle Nazioni Unite e alla Casa Bianca e ha inviato un messaggio sull’Unità di Arte e Scienza al Concerto per i Premi Nobel del 2017. Dudamel ha inoltre proseguito l’ampliamento della sua Youth Orchestra Los Angeles (YOLA): fondata nel 2007, l’Orchestra ha reso accessibile una educazione musicale di qualità per decine di migliaia di bambini provenienti dalle comunità svantaggiate intorno a Los Angeles. Il 2019 vedrà la costruzione della nuova struttura progettata da Frank Gehry per la Youth Orchestra Los Angeles a Inglewood in California. Considerato uno dei pochi musicisti classici capaci di intercettare il vasto pubblico mantenendo un’altissima integrità musicale, Gustavo Dudamel è stato per tre volte ospite nel programma 60 Minutes della CBS ed è stato protagonista dello speciale della PBS Dudamel: Conducting a Life. Ha inoltre interpretato una parte nella serie premiata agli Amazon Studio Mozart in the Jungle e insieme ai componenti della Youth Orchestra Los Angeles è stato il primo musicista classico a partecipare all’Halftime Show del Super Bowl, comparendo a fianco di pop star come i Coldplay, Beyoncé e Bruno Mars. Nel 2017 è stato il più giovane Direttore a dirigere il celebre concerto di Capodanno dei Wiener Philharmoniker, seguito annualmente da più di 60 milioni di persone in 90 stati. Su personale richiesta di John Williams, Dudamel compare come Direttore ospite per la colonna sonora di Star Wars: Il risveglio della forza; ha inoltre registrato la colonna sonora firmata da James Newton Howard per il film di successo Lo schiaccianoci e i quattro regni distribuito dalla Walt Disney Studios. I lavori di Dudamel per cinema, televisione e radio hanno raggiunto centinaia di milioni di persone in tutto il mondo. La discografia di Dudamel, premiata con un Grammy Award, include anche le storiche registrazioni di Gospel According to the Other Mary di John Adams (commissionate ed eseguite dalla Los Angeles Philharmonic Orchestra); la colonna sonora del film Libertador per il quale Dudamel ha composto la partitura; un disco dedicato a Richard Strauss con i Berliner Philharmoniker; le sinfonie n. 5 e n. 7 di Mahler con l’Orquesta Sinfónica Simón Bolívar; la sinfonia n. 9 di Mahler con la Los Angeles Philharmonic Orchestra. Uno speciale LP di beneficienza dedicato alla Sinfonia Scozzese di Mendelssohn con la Wiener Philharmoniker ha permesso di raccogliere fondi per progetti di educazione musicale in America Latina e alcuni bambini provenienti dal progetto Superar di Vienna (ispirato a El Sistema) hanno partecipato al suo ultimo lavoro per Deutsche Grammophon Quadri di un'esposizione di Modest Musorgskij. Dudamel ha prodotto autonomamente una registrazione interamente dedicata a Wagner, una collezione di tutte le Sinfonie di Beethoven eseguite al Palau de la Música di Barcellona e la trasmissione di due balletti di Stravinskij in collaborazione con la Sala da Concerti Virtuale dei Berliner Philharmoniker. Gustavo Dudamel è uno dei più premiati Direttori d’Orchestra della sua generazione. A riconoscimento della sua dedizione per la proliferazione delle arti nelle Americhe ha ricevuto la Medalla Páez de las Artes 2018 e l’Orden al Mérito Artístico y Cultural Pablo Neruda, il premio conferito dalla Americas Society Cultural Achievement nel 2016 e nel 2014 il Leonard Bernstein Lifetime Achievement per l’Elevazione della Musica nella Società dalla Longy School of Music. È stato nominato Musicista dell’Anno 2013 da Musical America, uno dei più grandi riconoscimenti nell’ambito della musica classica, ed è stato inserito nella Gramophone Hall of Fame. Nel 2011 è stato nominato Artista dell’anno per Gramophone ed è stato introdotto alla Royal Swedish Academy of Music in considerazione dei suoi “eminenti meriti nell’arte della musica”. L’anno precedente ha ricevuto il Premio Eugene McDermott per le Arti al MIT; è stato nominato Cavaliere all’Ordre des Arts et des Lettres di Parigi nel 2009 e gli è stato consegnato un dottorato ad honorem dall’Universidad Centroccidental Lisandro Alvarado della sua città natale, Barquisimeto. Ha ricevuto inoltre il dottorato ad honorem dall’Università di Göteborg nel 2012. Nel 2008 l’Orquesta Sinfónica Simón Bolívar è stata premiata con il prestigioso premio annuale spagnolo Principe delle Asturie per le Arti. A fianco del suo mentore José Antonio Abreu, Dudamel ha ricevuto il Q Prize dall’Università di Harvard per lo straordinario servizio reso ai bambini. È stato nominato dalla rivista Time tra le 100 persone più influenti nel 2009.

ORCHESTRA DELL’ACCADEMIA NAZIONALE DI SANTA CECILIA

L’Orchestra dell’Accademia Nazionale di Santa Cecilia è stata la prima in Italia a dedicarsi esclusivamente al repertorio sinfonico, promuovendo prime esecuzioni di importanti capolavori del Novecento. Dal 1908 a oggi l’Orchestra ha tenuto circa 15.000 concerti collaborando con i maggiori musicisti del secolo: è stata diretta, tra gli altri, da Mahler, Debussy, Strauss, Saint-Saëns, Stravinskij, Sibelius, Hindemith, Toscanini, Furtwängler, De Sabata, Carlos Kleiber e Karajan. I suoi direttori stabili sono stati Bernardino Molinari, Franco Ferrara, Fernando Previtali, Igor Markevitch, Thomas Schippers, Giuseppe Sinopoli, Daniele Gatti e Myung-Whun Chung. Dal 1983 al 1990 Leonard Bernstein ne è stato il Presidente Onorario; dal 2005 Antonio Pappano è il Direttore Musicale. Grazie a Sir Antonio Pappano, il prestigio dell’Orchestra dell’Accademia Nazionale di Santa Cecilia ha avuto uno slancio straordinario, ottenendo importanti riconoscimenti internazionali. Con Pappano, l’Orchestra e il Coro sono stati ospiti dei maggiori festival (Proms di Londra, Festival delle Notti Bianche di San Pietroburgo, Festival di Lucerna, Festival di Salisburgo) e delle più prestigiose sale da concerto, tra cui Philharmonie di Berlino, Musikverein e Konzerthaus di Vienna, Concertgebouw di Amsterdam, Royal Albert Hall di Londra, Salle Pleyel di Parigi, Scala di Milano, Suntory Hall di Tokyo, Semperoper di Dresda. L’attività discografica, dopo una lunga collaborazione con alcune delle più celebri etichette internazionali che ha prodotto memorabili testimonianze ormai storiche, è stata molto intensa: negli ultimi anni sono state infatti pubblicate, sempre con la direzione di Sir Antonio Pappano, i Quattro pezzi sacri di Verdi, il War Requiem di Britten e il cd “Rossini Overtures”. Di recente pubblicazione l’Aida di Verdi che vanta un cast stellare (Anja Harteros, Jonas Kaufmann, Erwin Schrott) e numerosi premi, tra cui: Best Recording 2015 per il New York Times e per il Telegraph (UK), Best opera 2015 – Apple Music, Choc Classica de l’annee, Diapason D’or e Choix de France Musique (Francia), Record of the month per Gramophone (UK), Gramophone Classic Music Awards 2016 ed ECHO Klassik Preis 2016 come “Direttore dell’anno”. Negli ultimi anni sono stati pubblicati inoltre il Concerto n. 1 di Čajkovskij e il Concerto n. 2 di Prokof’ev eseguiti da Beatrice Rana e per la Decca il Concerto per violino di Brahms con Janine Jansen. Antonio Pappano e l’Orchestra hanno inciso, inoltre, Nessun Dorma, The Puccini Album con il tenore Jonas Kaufmann (Best Classical Music Recordings of 2015 per il New York Times) che ha scalato le classifiche mondiali, il Concerto per pianoforte di Schumann con Jan Lisiecki alla tastiera, il cd Anna Netrebko. Verismo (DG), la Seconda e Quarta Sinfonia di Schumann, In the South e la Prima Sinfonia di Elgar (Ica Classics), la Terza Sinfonia e Il Carnevale degli animali di Saint-Saëns con Martha Argerich al pianoforte (Warner Classics).

SABATO 9 NOVEMBRE ORE 15.00

TEATRO GRANDE

IL GRANDE PER I PICCOLI

Laboratori, installazioni, performance per l’infanzia

PER I PIÙ PICCOLI

Forte della numerosa partecipazione dei precedenti appuntamenti, l’iniziativa Il Grande per i piccoli, giunto alla nona edizione, torna a coinvolgere bambini e famiglie, avviandoli ai linguaggi della contemporaneità attraverso attività pluridisciplinari. Gli spazi noti e meno noti del Teatro Grande accoglieranno esperienze creative appositamente ideate e realizzate per i bambini e gli adulti in un percorso che si snoda tra arte, illustrazione, architettura, spettacolo, scienza e tecnologia. Al termine della giornata si terrà in Sala Grande lo spettacolo La casa del Panda della Compagnia TPO.

VENERDÌ 8 NOVEMBRE ORE 11.00 (RISERVATO SCUOLE PRIMARIE)

SABATO 9 NOVEMBRE (NELL’AMBITO DELL’INIZIATIVA “IL GRANDE PER I PICCOLI”)

COMPAGNIA TPO E TEATRO METASTASIO DI PRATO LA CASA DEL PANDA

Compagnia TPO in coproduzione con Tong Production | Teatro Metastasio di Prato

Direzione artistica Francesco Gandi, Davide Venturini

Basato su un’idea di Lizhu Ren

Coreografia Daniele Del Bandecca, Martina Gregori

Visual design Elsa Mersi

Sound design Spartaco Cortesi

Computer engineering Rossano Monti

Costumi Chiara Lanzillotta

Oggetti di scena Livia Cortesi

COMPAGNIA TPO

Teatro visivo, emozionante, immersivo: negli spettacoli del TPO il protagonista è lo spazio scenico, le immagini, i suoni, i colori. Grazie all’uso di tecnologie interattive ogni spettacolo si trasforma in un ambiente “sensibile” dove sperimentare il confine sottile tra arte e gioco. Danzatori, performer e il pubblico stesso interagiscono insieme esplorando nuove forme espressive oltre le barriere di lingua e cultura. Il lavoro della Compagnia TPO è frutto della collaborazione di un team poliedrico e affiatato di autori provenienti da diverse discipline delle arti visive e performative. Gli spettacoli prodotti si caratterizzano per l’uso di proiezioni di grande formato, la creazione di ambienti teatrali immersivi e l’impiego di tecnologie interattive alcune delle quali specificatamente sviluppate dalla compagnia per i propri spettacoli. Grazie a queste tecnologie vengono creati ambienti teatrali “sensibili” dove i bambini possono esplorare lo spazio e scoprire così che questo risponde in un “certo modo” alle loro azioni; si crea quindi una relazione attiva tra loro e la scena, una forma di dialogo con spazio, forme e suoni, che diventa esperienza artistica. Negli spettacoli del TPO il ruolo dei performer assume una valenza particolare: grazie agli effetti interattivi i danzatori “dipingono” e “suonano” in scena usando il corpo o il movimento ma soprattutto invitano i bambini a esplorare lo spazio con un approccio teatrale che privilegia l’uso del corpo e dello sguardo.

Premi ricevuti:

  • Feten 2019 | Premio al mejor espectáculo de danza a "La casa del panda" | Gijon (ES) | 2019 • China SPAF-Shanghai Performance Arts Festival | ‘Going to the world’ Award | ‘Panda’s Home’ | Shanghai (CHINA) | 2017 • Festiwalu Teatralna Karuzela - Teatr Pinokio | ‘Farfalle’ | Włochy (PL) | 2016 • XXI Międzynarodowego Festiwalu Teatrów Lalek SPOTKANIA | ‘Il Giardino Dipinto’ | Torun (PL) | 2014 • World Congres Assitej | Award for Artistic Exellence | Warsaw (PL) | 2014 • Feten 2010 | Premio especial del jurado a las nuevas propuestas escénicas | Gjon (ES) | 2010 • New England Foundation for the Arts, National Dance Project, US Tour | Compagnia TPO | Boston, MA (USA) | 2010 • Teatri di Vita | Premio della giuria dei ragazzi ‘Il Giardino Dipinto’ | Porto Sant’Elpidio (IT) | 2007 • ADE (Art Digital Era) | Compagnia TPO | Polverigi (IT) | 2004 • ETI Stregagatto | ‘Storie ZIP’ | Roma (IT) | 1999 • ETI Stregagatto | ‘Riflessioni’ | Roma (IT) | 1983


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