L’Ape musicale

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Non solo opera al Teatro Grande

 

La proposta autunno-inverno del Teatro Grande ancora una volta mette in dialogo i differenti generi dello spettacolo dal vivo, proponendo un’offerta di spettacolo destinata a un pubblico plurale e differenziato. Convivono in un unico cartellone gli appuntamenti con l’opera, gli spettacoli di danza, i concerti di musica sinfonica e da camera, di musica barocca, jazz e contemporanea, le proposte per l’infanzia e i progetti speciali fuori dalle mura del Teatro.

Dopo l’inaugurazione della Stagione Opera e Balletto, la Sala Grande ospiterà, il 4 ottobre alle ore 20.30, il CCN - Ballet de Lorraine che proporrà lo spettacolo Histoires sans histoire(s) - Merce Cunningham Centennial. Sul filone della danza americana, oltre agli appuntamenti con William Forsythe e Paul Taylor della prima metà dell’anno, sarà infatti dedicato al centenario della nascita del celebre danzatore e coreografo statunitense lo spettacolo del 4 ottobre che proporrà le coreografie For Four Walls, RainForest e Sounddance. Opera drammatico-coreografica su testo e coreografia di Merce Cunningham e musica per piano solo di John Cage, For Four Walls verrà proposto in una nuova versione a cura dei coreografi Petter Jacobsson e Thomas Caley con musica eseguita dal vivo dalla pianista Vanessa Wagner. Il titolo RainForest è un rimando all’infanzia di Merce Cunningham, ai suoi ricordi del Nord-Ovest e della foresta tropicale della Penisola Olimpica. La coreografia è stata rimontata da Cheryl Therrien e Ashley Chen con la musica di David Tudor che evoca i versi e i rumori degli uccelli e di altri animali; per questa coreografia Andy Wahrol ha concesso l’utilizzo della sua installazione Silver Clouds, composta da palloncini che fluttuano in aria. La coreografia Sounddance – rimontata per l’occasione da Meg Harper e Thomas Caley – è forse l’opera di Merce Cunningham più amata dal pubblico e dai critici: è una pièce rapida ed energica che crea un caos organizzato.

Una serata da non perdere per gli appassionati di danza, così come quella del 25 ottobre che vedrà alternarsi in Sala Palcoscenico Borsoni due dei più interessanti coreografi italiani: Francesca Foscarini (vincitrice del Premio Danza&Danza 2018 ex-aequo) e Marco D’Agostin (vincitore del Premio Ubu 2018 come miglior performer under35). I lavori, seppur diversi tra loro, tendono a ricreare un rapporto intimo, diretto con il pubblico grazie ad un linguaggio del corpo dalla fisicità coinvolgente. Francesca Foscarini ha creato, con Animale (ore 20.30), una piccola gemma coreografica, plasmando sul danzatore una mappa potente di segni fisici e poetici capaci di evocare mondi umani e animali in una continua metamorfosi. First love di Marco D’Agostin (ore 21.30) è la storia di un ragazzino degli anni ‘90 al quale non piaceva il calcio ma lo sci di fondo e la danza: il suo mito era l’olimpionica Stefania Belmondo. Divenuto ora adulto, quel ragazzo rilegge la più celebre gara della campionessa piemontese – la 15km a tecnica libera delle Olimpiadi di Salt Lake City 2002 – trasformando First love in grido di vendetta, disperata esultanza, smembramento della nostalgia.

Tra le proposte di danza internazionale è previsto infine per il 20 novembre alle 20.30 Tristan and Isolde, recente grande lavoro di Saburo Teshigawara. Il celebre coreografo giapponese trasforma il capolavoro di Richard Wagner in un movimento unico per solo due interpreti: lo stesso coreografo e la fedele partner di lunga data, Rihoko Sato. Anche se la musica di Wagner è parte integrante della performance, Teshigawara si concentra su una dimensione più essenziale della vicenda tragica: i due danzatori mettono in scena il dolore di questo difficile amore, alimentato dalla sete di un desiderio che non può essere soddisfatto e che alla fine può trovare pace soltanto nell’eternità.

Per quanto riguarda la musica, la Stagione propone una serata di assoluto prestigio con l’Orchestra dell’Accademia Nazionale di Santa Cecilia che mercoledì 11 dicembre alle 20.30 torna nuovamente a Brescia, nell’ambito di un accordo Triennale con la Fondazione. La prestigiosa compagine orchestrale italiana, una delle più affermate degli ultimi anni, sarà diretta per l’occasione dal celeberrimo Gustavo Dudamel. Il giovane direttore venezuelano, osannato dalla critica internazionale, vanta una carriera stellare: notato fin da giovanissimo dai più importanti direttori al mondo – fra cui il grande Claudio Abbado – ha coltivato negli anni un talento che l'ha portato a dirigere le più prestigiose orchestre. Nel 2009, dopo la sua esibizione con la Youth Orchestra of Venezuela a Parigi, Dudamel è stato insignito del titolo di “Cavaliere” dell'Ordine delle Arti e delle Lettere in Francia dal ministro della cultura francese Frédéric Mitterand. È inoltre da sempre impegnato in progetti importanti che fanno della musica un forte strumento di crescita sociale. Il programma del concerto prevede la Sinfonia Semiramide di Gioachino Rossini, la Sinfonia n. 2 Franz Schubert e, dopo l’intervallo, la Sinfonia n. 1 di Johannes Brahms.

La Stagione si apre alla canzone d’autore con Vinicio Capossela, protagonista del concerto del 26 novembre in cui, alle 20.30, verranno presentate le canzoni del nuovo disco Ballate per uomini e bestie. Un’opera di grande forza espressiva che guarda alle pestilenze del nostro presente travolto dalla corruzione del linguaggio, dal neoliberismo, dalla violenza e dal saccheggio della natura. Tra i quattordici brani che compongono l’album non mancano poi canzoni ispirate alla grande letteratura, da testi medievali alle opere di poeti amati come Oscar Wilde e John Keats. Nella scaletta del concerto verranno inoltre inseriti anche alcuni classici del repertorio di Capossela legati a doppio filo al tema del concerto. La serata del 26 novembre avrà anche un importante risvolto benefico in quanto organizzata in collaborazione con l’Associazione Valtrompiacuore, con OR.MA Fondo Solidale Sociale Famiglia Mari Basso e con il Fondo Solidarietà Sociale Pierluigi Mari.

Il ricco calendario della Stagione si distribuirà anche nelle sale più raccolte del Teatro che ospiteranno incontri e performance musicali dall’atmosfera più intima e che richiedono, altresì, un contatto più ravvicinato con il pubblico.

Spazio alla musica jazz il 18 ottobre alle 20.30 in Salone delle Scenografie con Emanuele Maniscalco (tastiere), Tomo Jacobson (basso) e Oliver Laumann (batteria) che proporranno Il sogno. Nato nel 2014 da una session informale tra studenti di conservatorio, Il sogno muove i primi passi come piano trio dedito all’improvvisazione senza schemi. Lavorando su composizioni proprie e unendo diverse ispirazioni – da Morricone a Carla Bley, da Chopin a John Cage – i tre musicisti hanno costruito di anno in anno un percorso sempre più approfondito alla continua ricerca di un equilibrio tra jazz, sperimentazione e provocazione. Il trio ha anche pubblicato nel 2017 l’album “Birthday” in cui sono confluite le differenti visioni dei tre musicisti: coprodotto dalla Fondazione del Teatro Grande di Brescia, il lavoro discografico ha raccolto significativi apprezzamenti dal pubblico e dalla critica internazionale.

Il cartellone accoglie come sempre gli appuntamenti musicali della Stagione della Società dei Concerti del Teatro Grande, tra cui quelli dell’Ensemble del Teatro Grande che si esibirà in Ridotto domenica mattina 20 ottobre alle 11.00 in Omaggio a Gabriel Faurè, un concerto che vedrà impegnati Marco Mandolini (violino), Joël Imperial (viola), Sandro Laffranchini (violoncello) e Andrea Rebaudengo (pianoforte) nell’esecuzione del Trio op.120 in re minore e del Quartetto con pianoforte n.1, op.15 in do minore. Il 17 novembre alle 11.00 nel Salone delle Scenografie l’Ensemble proporrà un concerto straordinario che vedrà esibirsi contemporaneamente otto violoncelli nell’Agnus Dei di Krzysztof Penderecki e in Bachiana Brasileira n.1 di Heitor Villa-Lobos. In questo impegnativo programma – a cui si aggiungerà anche Holberg Suite per 5 violoncelli di Edvard Grieg – si esibiranno, tra gli altri, Sandro Laffranchini, Alfredo Persichilli, Andrea Scacchi, Sara Anne Spirito, Andrea Cavuoto e Giovanni Ricciardi.

Nell’offerta concertistica del Teatro Grande non mancheranno gli appuntamenti con la musica barocca realizzati in collaborazione con le Settimane Barocche di Brescia. Il 28 ottobre alle 20.30 il controtenore italiano Raffaele Pe si esibirà insieme all’ensemble La lira di Orfeo – gruppo musicale dedito alla riscoperta in tempi moderni di brani vocali del repertorio antico e barocco – in un suggestivo concerto di arie sacre di Alessandro Scarlatti. Il 9 dicembre alle 20.30 il cartellone ospiterà Soqquadro Italiano, gruppo musicale considerato tra i più originali ed innovativi dell’odierno panorama musicale europeo nel genere Classical Crossover. Fondato nel 2011 a Bologna da Claudio Borgianni e da Vincenzo Capezzuto, Soqquadro Italiano proporrà l’Oratorio di Natale op.12 di Camille Saint-Saëns. La rielaborazione proposta da Claudio Borgianni proporrà una versione musicale davvero originale, creando una sorta di “cantata barocca contemporanea” per soli, coro, archi, chitarra, sax ed elettronica.

Il 5 novembre alle 20.30 il Ridotto del Teatro Grande accoglierà il concerto Quasi una fantasia in cui il pianista e compositore Orazio Sciortino proporrà al pubblico un’interessante commistione di composizioni classiche e contemporanee. Orazio Sciortino collabora con importanti istituzioni musicali italiane ed estere, partecipando anche a progetti di divulgazione che combinano musica, arti visive e neuroscienze. Il programma Quasi una fantasia riunisce alcune composizioni di epoche diverse che hanno in comune il titolo o l'ispirazione, accostando brani di Bach, Mendelssohn-Bartholdy, Brahms e una composizione dello stesso Sciortino.

Spazio alla musica contemporanea il 3 dicembre alle 20.30 in Ridotto con la proposta Caffè Concerto di Sentieri selvaggi che presenterà brani di Philip Glass, Missy Mazzoli, Mark-Anthony Turnage, James MacMillan e Simon Jeffes. Dopo il focus sulla musica italiana del 2018, il nuovo appuntamento con Sentieri selvaggi è un viaggio tra orizzonti sonori vicini e lontani in cui verranno proposte al pubblico anche tre prime esecuzioni italiane: Dissolve, o my heart per violino solo della statunitense Missy Mazzoli, Duetti d'amore per violino e violoncello di Mark-Anthony Turnage e Trio n. 2 per violino, violoncello e pianofortedi di James MacMillan.

La Stagione darà inoltre spazio alle iniziative per i più piccoli. In questo contesto si inserisce lo spettacolo La casa del Panda della Compagnia TPO, tra le più conosciute a livello internazionale per gli affascinanti lavori per l’infanzia che propongono spettacoli dal grande impatto visivo, emozionanti e, spesso, immersivigrazie al largo impiego di tecnologie interattive. Il lavoro della Compagnia TPO – realizzato insieme in coproduzione con il Teatro Metastasio di Prato – è frutto della collaborazione di un team poliedrico e affiatato di autori provenienti da diverse discipline delle arti visive e performative: grazie agli effetti interattivi i danzatori “dipingono” e “suonano” in scena usando il corpo o il movimento, ma soprattutto invitano i bambini a esplorare lo spazio con un approccio teatrale che privilegia l’uso del corpo e dello sguardo. Lo spettacolo sarà proposto in due date: una per le scuole primarie il giorno 8 novembre alle 11.00 e una per i bambini e le loro famiglie nell’ambito del progetto Il Grande per i piccoli che si terrà sabato 9 novembre alle 15.00. Il seguitissimo appuntamento torna a grande richiesta con un pomeriggio che trasformerà il Teatro Grande in uno spazio multidisciplinare con laboratori, iniziative e performance realizzate ad hoc per i giovanissimi. Un modo insolito per scoprire il Massimo Teatro cittadino e un efficace strumento di educazione del giovane pubblico e di avvicinamento ai nuovi linguaggi dello spettacolo.

Verrà infine ripreso sabato 19 ottobre (luogo segreto) il progetto Veduta di mk, compagnia diretta da Michele Di Stefano, Leone d’Argento alla Biennale Danza. Gruppo ospitato nei più importanti festival della nuova scena, mk si occupa di performance, coreografia e ricerca sonora. Con Veduta il gruppo propone un’indagine immersiva sul paesaggio e la prospettiva adattabile a qualsiasi orizzonte urbano. Veduta è uno dei progetti speciali in cui il Teatro Grande prova a costruire nuove modalità di interazione con il pubblico per proporre un’idea di Teatro che esca dai consueti canoni dello “spazio della rappresentazione” per divenire un luogo di confronto e di crescita sociale.

Da sempre la Fondazione del Teatro Grande offre al proprio pubblico modalità diverse e vantaggiose per crearsi in estrema libertà il proprio palinsesto di spettacoli.

Oltre alle consuete riduzioni riservate agli under30 e agli over65, la Stagione Gennaio-Giugno 2019 offre tre tipologie di carnet: il Carnet Danza a 60 euro, il Carnet Musica a 80 euro e uno speciale Carnet Gold a 100 euro. La medesima proposta con prezzi ancora più vantaggiosi è riservata al pubblico under30: il Carnet Danza Under30 a 40 euro, il Carnet Musica Under30 a 50 euro e il Carnet Gold Under30 a 60 euro.

Per tutti gli spettacoli della Stagione è inoltre previsto il biglietto scontato al 50% per gli studenti. La Fondazione del Teatro Grande fa parte dei soggetti aderenti ad App18 e Carta Docente.

Ricordiamo che biglietti e carnet sono acquistabili non solo alla Biglietteria del Teatro Grande e sui siti teatrogrande.it e vivaticket.it, ma anche in tutte le filiali abilitate di Ubi Banca in Brescia e provincia.

La vendita per tutti è aperta da sabato 18 maggio 2019.

Sul sito teatrogrande.it saranno resi disponibili in tempo reale gli aggiornamenti sulla programmazione della Stagione e sull’attività del Teatro. Si ricordano gli orari di apertura della Biglietteria del Teatro Grande: dal martedì al venerdì dalle 13.30 alle 19.00 e il sabato dalle 15.30 alle 19.00; chiusura domenica e lunedì e festivi ad eccezione dei giorni di spettacolo.

 


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