Tutta la musica possibile

Con Elektra di Richard Strauss Antonio Pappano darà il via a una nuova stagione di concerti che lo vedrà protagonista insieme ad artisti del calibro di Martha Argerich, Lisa Batiashvili e Beatrice Rana per otto produzioni nella stagione sinfonica e una in quella da camera. Non possono mancare, nel cartellone ceciliano, i giganti del podio come Herbert Blomstedt, Jakub Hrůša, Myung-Whun Chung e Daniele Gatti per citarne alcuni, e altri ospiti provenienti da tutto il mondo, come Yuja Wang, Igor Levit, Mario Brunello, András Schiff, Evgeny Kissin e Grigory Sokolov.
Beatrice Rana è artistain residenza dell’Istituzione
Il concerto di inaugurazione della Stagione Sinfonica (18 ottobre, ore 20.30) verrà trasmesso in diretta da Rai Cultura su RAI 5 e in diretta su RAI Radio 3.

Si apre con Elektra di Richard Strauss in forma di concerto – per la prima volta a Santa Cecilia – diretta da Antonio Pappanola stagione di concerti dell’Accademia Nazionale di Santa Cecilia. Un cartellone entusiasmante e sfaccettato che impagina, in ventotto concerti sinfonici, diciotto da camera, un concerto di Natale e concerti fuori sede, musiche che vanno da Bach, Vivaldi, Mozart, Beethoven e Mahler a Bernstein, Berio, Holst e Adès, con grandi interpreti nazionali e internazionali e sorprendenti debutti. E, inoltre, l’Accademia propone per la prima volta una nuova formula di abbonamento ai concerti sinfonici riservata ai giovani under 35 a soli 280€ in platea.
Antonio Pappano,Direttore Musicale dell’Accademia fino a settembre 2023 e in seguito Direttore Emerito dell’Istituzione,sarà alla testa delle sue compagini per otto concerti in stagione sinfonica, una produzione da camera, tour nazionali e internazionali tra Milano, Siena, Madrid, Amburgo, Parigi e Monaco di Baviera dove si esibirà per la prima volta nella nuova Isarphilharmonie. Sarà lui, a novembre 2022, a dare il via alla residenza di Beatrice Rana. La pianista salentina, che ha calcato il palcoscenico della sala Santa Cecilia per la prima volta nel gennaio del 2015 diretta da Andrés Orozco-Estrada, siederà al pianoforte per la prima esecuzione a Santa Cecilia del Concerto per pianoforte di Clara Schumann in una serata dedicata a “Casa Schumann” - e subito dopo sarà ospite della stagione da camera, sempre con Pappano (ma nelle vesti di pianista), con brani di Dvořák, Ravel e il Carnevale degli animali di Saint-Saëns e, per il suo secondo appuntamento sinfonico, suonerà insieme a Jakub Hrůša, cimentandosi nel celebre Concerto per pianoforte di Robert Schumann. Tra le tante pagine sinfoniche affrontate da Sir Tony, veri capisaldi del sinfonismo come la Sinfonia n. 7 di Mahler (che dirigerà per la prima volta),le Sinfonie n. 7 e n. 9 di Bruckner e la Decima di Šostakovič con la quale, venti anni fa, ebbe inizio la sua avventura ceciliana.
Torna per tre appuntamenti sinfonici il Direttore Ospite Principale Jakub Hrůša, che salirà sul podio ceciliano sia a gennaio 2023 per il già citato concerto con Beatrice Rana che ad aprile, quando dirigerà musiche di Dvořák e Janáček, e a maggio con due poemi sinfonici di Richard Strauss, Don Juan e Morte e trasfigurazione, e due composizioni del compositore cèco Martinů: la Rapsodia-Concerto per viola solista e orchestra con Antoine Tamestit, e Memorial to Lidice, scritta da Martinů per commemorare le vittime dell’eccidio compiuto il 10 giugno del 1942 dai nazisti a Lidice e Lezaky.
Al ricchissimo carnet di proposte si aggiungono le bacchette più autorevoli del panorama internazionale: Herbert Blomstedt, tra i più grandi interpreti di sempre delle sinfonie di Bruckner, offrirà la sua lettura della Quarta Sinfonia “Romantica” del compositore austriaco; Daniele Gatti dirigerà l’Elias di Mendelssohn e in un concerto successivo musiche di Prokof’ev e Čajkovskij; Gianandrea Noseda, con un programma tutto made in USA che impagina anche il Concerto in Fa di Gershwin interpretato dal pianista francese Jean-Yves Thibaudet; Myung-Whun Chung, con un concerto interamente dedicato a Brahms; Manfred Honeck, per un tutto Mozart. Spazio alla musica di oggi conThomas Adès, tra i massimi compositori viventi che, a dieci anni dalla sua ultima e unica presenza a Santa Cecilia, dirigerà il più celebre brano di Gustav Holst, la suite The Planets, e in prima esecuzione italiana la propria composizione Paradiso; Tugan Sokhiev, che si cimenterà ne Il canto della terra di Mahler e Fabio Biondi, ospite dell’Accademia fin dal 1997, in un programma interamente dedicato a Vivaldi. Un programma tutto al femminile per il ritorno, dopo quattro anni, di una delle più richieste e apprezzate direttrici d’orchestra, Mirga Grazynite-Tyla , che salirà sul podio per la prima italiana del Concerto per pianoforte del compositore finlandese Magnus Lindberg scritto appositamente per Yuja Wang che siederà alla tastiera in questa occasione e, in prima esecuzione a Santa Cecilia, la Terza Sinfonia di Weinberg. E poi ancora Sakari Oramo, che si esibirà insieme a Stefano Bollanie Joo Hyung-ki(è lo “Joo” del celebre duo Igudesman&Joo) per il Concerto per due pianoforti di Poulenc mentre Stanislav Kochanovsky sarà protagonista del concerto di Natale con La fanciulla di neve di Čajkovskij, con la voce narrante di Milena Vukotic. Non possono mancare i debutti in questa nuova stagione: ad aprile sale sul podio Antonello Manacorda che dirige in prima assoluta il Concerto per clarinetto di Michael Nyman, scritto per Alessandro Carbonare, primo clarinetto dell’Orchestra di Santa Cecilia, mentre a fine stagione il francese Jérémie Rhorer - classe 1973, fondatore e direttore artistico dell’orchestra Le Cercle de l’harmonie - dirige l’Orchestra in musiche di Saint-Saëns e Čajkovskij. Con lui, il giovane pianista francese Alexandre Kantorow, anch’egli al suo debutto ceciliano e definito dalla stampa il “giovane Zar del pianoforte”, primo pianista francese a vincere la medaglia d'oro al Concorso Čajkovskij, assieme al Grand Prix, assegnato solo tre volte nella storia del concorso. Il cartellone si arricchisce, inoltre, di prestigiosi nomi del concertismo internazionale come Martha Argerich, Lisa Batiashvili, Andrei Korobeinikov o, tra le voci, nomi noti come il soprano lituano Asmik Grigorianche ha trionfato in una Salome in scena al Festival di Salisburgo del 2018, Ausrine Stundyte, Rosa Feola o il tenore Clay Hilley,per citare solo alcunedelle punte di diamante che si esibiranno in questa stagione.
Inaugurazione di lusso per la Stagione da Camera con il Coro, l’Ensemble di Percussioni e ben sei giovani promesse del pianoforte che frequentano i Corsi di perfezionamento dell’Accademia, diretti da Piero Montiper un programma che impagina i capolavori di Stravinskij Sinfonia di Salmi (nella trascrizione di Šostakovič per pianoforte a quattro mani), Les Noces e Ionisation di Varèse. E come da migliore tradizione, gli amanti della letteratura dedicata al pianoforte non rimarranno delusi grazie alla presenza di Mikhail Pletnev, András Schiff, Evgeny Kissin, Igor Levit, Jan Lisiecki, Piotr Anderszewskie Grigory Sokolov. Da non perdere il debutto romano del vincitore del secondo premio nell’ultima edizione del Concorso Chopin di Varsavia, il giovane Alexander Gadjiev. I complessi cameristici dell’Orchestra ceciliana, come gli Archi di Santa Ceciliadiretti da Luigi Piovanoo l’Ensemble di violoncelliin compagnia di solisti ormai affermatissimi come Kian Soltani, non mancheranno di arricchire il bouquet di proposte alternandosi ad artisti amatissimi dall’Accademia e dal pubblico come Mario Brunello, che continuerà in due appuntamenti il suo progetto iniziato nel 2019 Bach, 12 capolavori spiegati e suonati da Mario Brunello, Leonidas Kavakos o il tenore Julian Prégardien, per una serata di Lieder di Beethoven e Schubert.


 

ELEKTRA
INAUGURAZIONE STAGIONE SINFONICA - 18, 20, 22 OTTOBRE 2022

La nuova stagione 2022-2023 si aprirà all’insegna del mito, “un racconto intorno a dèi, esseri divini, eroi e discese nell’aldilà” (Platone, Repubblica),con Antonio Pappano che - sul podio dell’Orchestra e del Coro dell’Accademia Nazionale di Santa Cecilia - il 18, 20 e 22 ottobre dirigerà l’ Elektra, tragedia in un atto op. 58 di Richard Strauss, per la prima volta in cartellone a Santa Cecilia. Un cast d’eccezione per questa prima esecuzione ceciliana: Ausrine Stundyte, soprano lituano, nel ruolo di Elektra (interpretato, con grande successo di pubblico e critica, al Festival di Salisburgo del 2021 e alla Staatsoper di Amburgo), Elisabet Strid in quello di Crisotemide, Petra Lang (Clitennestra), Neal Cooper (Egisto), Kostas Smoriginas (Oreste), Thomas Hall (Il precettore di Oreste), Maide Hundeling (La sorvegliante); i ruoli delle quattro ancelle saranno sostenuti da Ariana Lucas, Anne Schuldt, Kseniia Nikolaieva e Katrin Adel, mentre il coro sarà istruito da Piero Monti.
Dopo il trionfale successo ottenuto nel 1906 con la Salome, soggetto ritenuto all’epoca “immorale” (il Kaiser Guglielmo II disse a tal proposito: “Mi spiace che Strauss abbia composto la Salome, così si farà un danno terribile”, e l’artista commentò nei suoi Ricordi: “Con quel danno potei costruirmi la mia villa a Garmisch”) Strauss, all’epoca il più acclamato compositore in Germania e nel mondo, si mise in cerca di un nuovo testo da mettere in musica e "comprendendo subito che se ne poteva trarre uno splendido libretto" scelse il soggetto sofocleo dell’Elektra, che aveva visto in scena nel 1903 a Berlino nella versione “riscritta per le scene tedesche” da Hugo von Hofmannsthal, poeta e drammaturgo austriaco, con il quale collaborò fino alla precoce morte dello scrittore, creando capolavori quali il Rosenkavalier, Ariadne auf Naxos, Die Frau ohne Schatten, Die ägyptische Helena e Arabella. Dopo Salome, dunque, di nuovo una figura femminile divorata da una grande sensualità e dalla sete di vendetta (questa volta per il padre ucciso). Hofmannsthal interpretò così la sua opera: "In Elektra il problema centrale è l'azione e il rapporto con l'azione; un crimine viene espiato per mezzo di un altro crimine, e quest'espiazione è imposta ad una creatura che è condannata due volte ad andare verso la catastrofe: in quanto individuo si considera capace, in quanto donna si considera incapace di compiere quell’atto", e in una lettera inviata a Strauss il 6 aprile del 1906 descrisse “l’impasto cromatico” del suo dramma come una “mescolanza di notte e luce, nero e chiaro”.
La première dell’Elektra ebbe luogo il 25 gennaio 1909 al Königliches Opernhaus di Dresda con la direzione di Ernst von Schuch, ma "il successo della ‛prima’ – ricordò in seguito Strauss – non fu altro che un successo di stima”. In seguito rientrò saldamente in repertorio e oggi è al quarto posto fra le opere più rappresentate del compositore monacense.
Nella storiografia dell’orchestrazione Elektra è fra le opere con l’organico più ampio della prima metà del Novecento, e gode di una fama speciale anche la forza e la resistenza richiesta ai protagonisti. La partitura viene considerata come la più avanzata tecnicamente di tutta la produzione del compositore, con le famiglie dei legni e degli ottoni ampliate da strumenti inconsueti, come lo heckelphon, il corno di bassetto e la tromba bassa.

LA TRAMA
Ambientata nella reggia di Micene, Elettra rievoca l’uccisione del padre Agamennone compiuta da Clitennestra, sua madre, e dal suo amante Egisto e sogna il giorno della vendetta. Invano la sorella Crisotemide tenta di disarmare il suo odio. Alla madre che le chiede quale vittima dovrà uccidere per scacciare i sogni molesti, Elettra rinfaccia di aver cacciato di casa il figlio Oreste e di aver tentato di farlo morire, e annuncia che il sangue che dovrà scorrere sarà il suo. All’improvviso giunge un’ancella che reca a Clitennestra una notizia che produce in lei visibile gioia. La regina rientra festante nel suo palazzo. Appare Crisotemide, la quale geme nel dolore: due forestieri le hanno portato la notizia che Oreste è morto. Allora Elettra decide di uccidere ella stessa Clitennestra ed Egisto con l’ascia che aveva custodito; invoca l’aiuto della sorella, ma questa rifiuta e fugge. Decide dunque di agire da sola. Mentre scava per dissotterrare la scure che uccise Agamennone, appare uno straniero (Oreste) che ella non riconosce e le rivela che Oreste è vivo. Un’ancella lo introduce presso Clitennestra e, poco dopo, si ode l’urlo di questa, colpita a morte. Frattanto giunge Egisto ed entra nel palazzo; dopo un attimo di silenzio, scoppia un tumulto ed Egisto si precipita a una finestra per chiedere aiuto: invano, poiché Oreste lo raggiunge e lo uccide. Accorrono Crisotemide e i servi in festa per il ritorno di Oreste e la morte dei tiranni. Elettra comincia una danza selvaggia ma dopo pochi passi crolla a terra.

18, 20, 22 ottobre 2022
Orchestra e Coro dell’Accademia Nazionale di Santa Cecilia
direttore Antonio Pappano
soprano Ausrine Stundyte(Elettra)
sopranoElisabet Strid(Crisotemide)
mezzosopranoPetra Lang (Clitennestra)
tenore Neal Cooper (Egisto)
baritonoKostas Smoriginas(Oreste)
basso Thomas Hall (Il precettore di Oreste)
soprano Maide Hundeling (la sorvegliante)
contraltoAriana Lucas (prima ancella)
mezzosopranoAnne Schuldt (seconda ancella)
mezzosopranoKseniia Nikolaieva (terza ancella)
sopranoKatrin Adel (quarta ancella)
maestro del coroPiero Monti
Strauss Elektra
opera in un atto su libretto di Hugo von Hofmannsthal


 

LA STAGIONE SINFONICA 2022-2023

Dopo il concerto di inaugurazione della stagione diretto da Antonio Pappanoil 18 ottobre (Elektra di Richard Strauss,repliche il 20 e 22)e i suoi appuntamenti del 3, 4, 5 novembre(con Beatrice Ranaalla tastiera per il Concerto per pianoforte di Clara Schumann, prima esecuzione a Santa Cecilia) e del 9, 10e 11 novembre(con la violinista Lisa Batiashvili che suonerà il Concertoper violino di Beethoven), farà ritorno a Santa Cecilia il direttore giapponese Kazuki Yamada(25, 26 e 27 novembre), Direttore Artistico e Musicale della Orchestre Philharmonique de Monte-Carlo e, a partire dal 2023, Direttore Principale della City of Birmingham Symphony Orchestra, che a Santa Cecilia dirigerà la Sinfonia n. 5 di Schubert, caratterizzata da spontaneità e immediatezza di sentimento e freschezza inventiva, e nella seconda parte la Sinfonia n. 2 “Lobgesang” di Mendelssohn, che prevede anche la partecipazione del Coro di Santa Cecilia istruito da Piero Monti. Il , 2 e 3 dicembresarà la volta di un programma “made in USA” diretto da Gianandrea Noseda, anch’egli ormai statunitense d’adozione, visto il suo incarico di Direttore Musicale della National Symphony Orchestra di Washington. In programma il Concerto in Fa di Gershwin interpretato dal pianista francese Jean-Yves Thibaudet- che con Santa Cecilia vanta un legame avviato nel lontano 1992 -, il Divertimento per orchestra di Leonard Bernstein e in chiusura la Sinfonia in tre movimenti di Igor Stravinskij, che negli Stati Uniti si era trasferito nel 1939 e vi rimase fino alla sua morte. Dopo gli appuntamenti affidati alla bacchetta di Pappano l’8, 9, e 10 dicembre(con il tenore Clay Hilley, musiche di Haydn, Kodály e Dvořák) e il 15, 16 e 17 dicembre(con la Settima Sinfonia di Mahler), il testimone passa a Jakub Hrůša, Direttore Ospite Principale dei complessi ceciliani,per i primi concerti del 2023, in cartellone il 5, 7, 8 gennaio(con Beatrice Rana che interpreterà il Concerto per pianoforte di Schumann) per poi tornare di nuovo a Pappanoper i concerti del 12, 13, e 14 gennaio(musiche di Mendelssohn e Bruckner) e del 19, 20e 21 gennaio(con Martha Argerichche interpreterà uno dei suoi cavalli di battaglia, il Concerto in sol di Ravel).

Il 9, 10e 11 febbraiotorna sul podio di Santa Cecilia, per il primo dei suoi due concerti in cartellone, Daniele Gattiche dirigerà l’oratorio Elias di Mendelssohn. Il 16, 18e 19febbraioappuntamento da non perdere affidato al coreanoMyung-Whun Chung anch’egli, come già Gatti, in passato Direttore Principale dell’Orchestra di Santa Cecilia. Il concerto è interamente dedicato a Johannes Brahms, del quale verranno eseguite la Terza e Quarta Sinfonia. Il 23, 24e 25 febbraiotornerà l’austriaco Manfred Honeck, Direttore Musicale della Pittsburgh Symphony Orchestra e regolarmente ospite di Santa Cecilia dal 2013, che dirigerà un programma tutto mozartiano, con la celebre Sinfonia n. 40 e, nella seconda parte, la Messa in do minore (soprani Rosa Feola e Lea Desandre). Juraj Valčuha,Direttore Musicale del Teatro di San Carlo di Napoli nonché Primo Direttore Ospite della Konzerthausorchester di Berlino, il 2, 3 e 4 marzo alzerà la bacchetta per la Sinfonia n. 8 di Šostakovič, composta nel 1943 e considerata una sorta di "requiem" per i caduti della guerra e, nella prima parte, dirigerà il Concerto per pianoforte n. 2 di Liszt con il pianista italo-svizzero Francesco Piemontesi, ospite delle maggiori orchestre del mondo. Il 9, 10, e 11 marzo, dopo alcuni anni di assenza, avremo di nuovo ospite il direttore spagnolo Pablo-Heras Casadoper un impaginato di musiche del Novecento: in apertura la Sinfonia di Luciano Berio che vedrà impegnato anche il gruppo Theatre of Voices, fondato a Londra nel 1990 e considerato tra i migliori ensemble vocali - e premiato nel 2010 con un Grammy per l’interpretazione del brano The Little Match Girl Passion di David Lang. A seguire, due capolavori di Igor Stravinskij: la Sinfonia di Salmi per coro e orchestra e la seconda suite dell’Uccello di fuoco. Il concerto del 16, 17e 18 marzoè invece affidato all’inglese Thomas Adès, tra i massimi compositori viventi che, a dieci anni dalla sua ultima e unica presenza a Santa Cecilia, dirigerà il più celebre brano di Gustav Holst, la suite The Planets, in cui il compositore inglese ha tradotto in musica i diversi caratteri astrologici di ciascun pianeta, mentre nella seconda parte presenterà in prima esecuzione italiana la propria composizione Paradiso. Il 23 marzo(con repliche il 24e 25) di nuovo Daniele Gatticon un programma tutto russo dedicato alle figure di Romeo e Giulietta, i due amanti che solo nella morte trovano la felicità, ritratti in musica da Čajkovskij (nella ouverture-fantasia Romeo e Giulietta) e da Prokof’ev nella suite tratta dal suo balletto Romeo e Giulietta del 1936. Tra i due brani, risuoneranno le Variazioni su un tema rococò di Čajkovskij che verranno eseguite dal violoncellista spagnolo trentunenne - al suo debutto nella stagione sinfonica – Pablo Ferrández, già vincitore del XV Concorso Internazionale Čajkovskij. Il 30 marzo, con repliche il 31 marzoe il aprile, sarà la volta del direttore russo Tugan Sokhiev, già direttore del Teatro Bolshoi di Mosca e dell’Orchestre National du Capitole de Toulouse, che dirigerà Il canto della terra di Gustav Mahler, composto nel 1907 e definito dall’autore una “sinfonia per voce di contralto, di tenore e grande orchestra” in cui il compositore austriaco ha fuso in un unico blocco il mondo del Lied e della Sinfonia, e la Sinfonia n. 104 di Haydn. Ed è un ritorno anche quello del direttore e violinista Fabio Biondi, ospite dell’Accademia fin dal 1997, in un programma interamente dedicato al “prete rosso” Antonio Vivaldi che chiude con il celebre Gloria e vedrà impegnato anche il Coro di Santa Cecilia, il soprano Marie Lyse il contralto Emőke Baráth.

Il 13, 15 e16 aprilePappanodirigerà l’ottavo e ultimo dei suoi concerti di stagione (prima esecuzione del brano Dosàna nóva di Ambrosini commissionato dall’Accademia di Santa Cecilia, musiche di R. Strauss – con Asmik Grigorian – e Šostakovič), e il 20, 21e 22 aprilenuovo concerto di Hrůšacon musiche di Dvořák e Janáček. Per il 27, 28e 29 aprileè invece previsto il debutto di Antonello Manacorda, Direttore Principale della Kammerakademie Potsdam (il 5 maggio salirà per la prima volta sul podio dei Berliner Philharmoniker)che dirigerà la suite di Richard Strauss tratta dalle musiche di scena composte per Il borghese gentiluomo di Molière, il Concerto per clarinetto di Michael Nyman, scritto appositamente per Alessandro Carbonare, primo clarinetto dell’Orchestra di Santa Cecilia, e la Sinfonia n. 6 di Schubert. Due nuovi debutti anche per gli appuntamenti in calendario il 4, 5 e 6 maggiocon Markus Stenzche in passato ha ricoperto incarichi prestigiosi con diverse orchestre internazionali e teatri d'opera (è stato Direttore Principale della Netherlands Radio Philharmonic Orchestra, Generalmusikdirektor della Città di Colonia e Gürzenich-Kapellmeister e Direttore Principale della London Sinfonietta); il direttore tedesco dirigerà musiche di Fauré (Pavane, Les Djinns, Cantique de Racine), Il poema dell’estasi di Skrjabin e il Terzo Concerto per pianoforte di Rachmaninoff, interpretato dal secondo artista al debutto in questo appuntamento, il pianista Andrei Korobeinikov, nato in Russia nel 1986 e già ospite di orchestre quali la BBC Symphony Orchestra, Budapest Festival Orchestra e Wiener Symphoniker. L’11 maggio (con repliche il 12e il 13) sul palcoscenico di Santa Cecilia farà ritorno una delle più richieste e apprezzate “direttrici” d’orchestra, Mirga Grazynite-Tyla, Direttrice Musicale della City of Birmingham Symphony Orchestra, che torna dopo un’assenza di quattro anni e dirigerà l’ouverture Leonore 3 di Beethoven, la “prima” italiana del Concerto per pianoforte del compositore finlandese Magnus Lindberg (Helsinki, 1958) e, prima esecuzione a Santa Cecilia, la Terza Sinfonia di Weinberg (1919-1996). Tre concerti imperdibili il 18 , 19 e 20 maggio con un vero gigante del podio, il direttore svedese (ma nato negli Stati Uniti nel 1927) Herbert Blomstedt, un “vecchio fanciullo del podio” 94enne tra i più grandi interpreti di sempre delle sinfonie di Bruckner, che ci offrirà la sua lettura della Quarta Sinfonia “Romantica” del compositore austriaco. In apertura, la Terza Sinfonia composta da Franz Schubert nel 1815, all’epoca appena diciottenne. Il 26, 27e 28 maggioè in cartellone il terzo e ultimo appuntamento con Jakub Hrůša(musiche di Richard Strauss e Martinů) affiancato nell’occasione dal violista Antoine Tamestitche interpreterà la Rapsodia-Concerto per viola e orchestra di Martinů. E il , 3 e 4 giugnofa il suo ritorno Sakari Oramo, che si esibirà insieme a Stefano Bollani- pianista, ma anche compositore, cantante, scrittore, attore, umorista, dunque showman a 360 gradi - che insieme a Joo Hyung-ki(è lo “Joo” del celebre duo Igudesman&Joo, tanto per intenderci) eseguirà il Concerto per due pianoforti di Poulenc. A seguire Daphnis et Chloé, per coro e orchestra, di Maurice Ravel.
La stagione sinfonica si chiude con gli ultimi due artisti al debutto ceciliano, Jérémie Rhorer e Alexandre Kantorow. Rhorer, fondatore dell’ensemble Le Cercle de l’Harmonie, ha già diretto orchestre affermate quali l’Orchestre Symphonique de Montréal, Philharmonia Orchestra, Gewandhausorchester di Lipsia, Orchestre de Paris e a Santa Cecilia dirigerà,l’8, 9 e 10 giugno, la Danse macabre e la Terza Sinfonia “con organo” di Saint-Saëns. Tra i due brani, Alexandre Kantorow, definito dalla stampa “il giovane zar del pianoforte” e nel 2019 primo vincitore francese, all'età di 22 anni, della medaglia d'oro al Concorso Čajkovskij, eseguirà il Secondo concerto per pianoforte di Čajkovskij.


LA STAGIONE DA CAMERA

La Stagione da Camera 2022-2023 offre diciotto appuntamenti con i più grandi artisti in circolazione, con un parterre di pianisti unico al mondo, diverse compagini formate dai professori d’Orchestra e del Coro di Santa Cecilia, violinisti, violoncellisti, una serata dedicata ai Lieder di Schubert e Beethoven e molto altro. L’inaugurazione, il 27 ottobre in sala Santa Cecilia, vedrà la partecipazione del Coro, dell’ensemble di percussioni e di sei giovani pianisti dei Corsi di perfezionamento dell’Accademia, tutti diretti da Piero Monti,per un programma che impagina Les Noces e la Sinfonia di Salmi (in cartellone anche nella stagione sinfonica il 9, 10 e 11 marzo) di Stravinskij, qui proposta nella trascrizione di Šostakovi
per coro e pianoforte a quattro mani, oltre a Ionisation di Varèse, eseguito alla Carnegie Hall di New York nel ’33 e di cui Varese affermò “Ionisation rappresenta […] il mistero dei cieli d’America”. Il 7 novembreBeatrice Rana, artista in residenza per la stagione 2022-2023, si esibirà al pianoforte insieme ad Antonio Pappano, in un programma che oltre al Quintetto per pianoforte e archi op. 81 di Dvořák, prevede la suite per pianoforte a quattro mani Ma mère l’Oye di Ravel e il celebre Carnevale degli animali di Saint-Saëns (inciso qualche anno fa da Pappano insieme a Martha Argerich per Warner Classics) insieme ai Solisti di Santa Cecilia. Continua in questa stagione l’affascinante percorso “Bach, 12 capolavori spiegati e suonati da Mario Brunello”, il più celebre violoncellista italiano,che il 16 novembre rilegge le Suites nn. 2 e 4 e la Partita n. 2BWV 1004 utilizzando, oltre al suo strumento, il violoncello piccolo (accordato come un violino ma che suona un’ottava più bassa). Il 30 novembrei Solisti dell’Accademia Nazionale di Santa Cecilia interpreteranno L’arte della fuga di Johann Sebastian Bach, composizione avvolta dalla leggenda composta tra il 1749 e il 1750, anno di morte del compositore, al quale Bach non ha potuto dare un assetto definitivo anche a causa della cecità che lo aveva colpito.
Il 7 dicembre, da non perdere il debutto romano del giovane Alexander Gadjiev. Nel 2018 ha trionfato al Monte-Carlo World Piano Masters Competition, vetrina d’élite riservata a pianisti già vincitori di altri premi, e recentemente si è aggiudicato il secondo premio nell’ultima edizione del Concorso Chopin di Varsavia. Il pianista, nato a Gorizia nel 1994, proporrà un programma con composizioni di Chopin e in chiusura la celebre Fantasia op. 17 di Robert Schumann. Il 12 dicembre continua la sfilata delle grandi star del pianoforte con il pianista russo Mikhail Pletnev che eseguirà alcuni brani di Dvořák e Brahms. Il nuovo anno si apre il 9 gennaio con i Violoncelli dell’Accademia di Santa Ceciliaaffiancati da Kian Soltani, in un concerto che fonde lo spirito europeo (con musiche di Vivaldi, Strauss, Sollima e altri), a quello americano (brani di Bacharach, Piazzolla, Gardel e Villa-Lobos).Il 16 gennaio è in cartellone il ritorno, dopo tre anni di assenza, del pianista ungherese András Schiff. Artista di raffinata eleganza e virtuosismo, si esibirà con un programma a sorpresa che annuncerà e spiegherà soltanto prima di sedersi alla tastiera.

Il 1° febbraio il pianista Martin Helmchen, già ospite della stagione sinfonica ceciliana nel 2016, e Julian Prégardien si esibiranno in una serata liederistica; aprirà il concerto il ciclo di Lieder An die ferne Geliebte,il più consapevole e ambizioso contributo beethoveniano alla letteratura liederistica che esprime momenti di rimpianto nostalgico per una donna amata ma lontana. Quindi sarà la volta dello Schwanengesang (Il canto del cigno) di Schubert, quattordici Lieder composti da Schubert nel 1828, anno della sua morte. A dar voce alle poesie di Jeitteles, Heine e Rellstab e alle musiche di Beethoven e Schubert, malinconiche ma anche dai cenni spensierati, sarà il tenore JulianPrégardien, nato a Francoforte nel 1984 e tra gli artisti più interessanti della sua generazione. L’appuntamento dell’8 febbraio è dedicato alla musica per quartetto, con brani dei compositori cèchi Martinů e Dvořák e dell’ungherese Bartók eseguiti dal Pavel Haas Quartet, cèco anch’esso, fondato nel 2002 e che a partire dalla vittoria ottenuta al Prague Festival Spring Competition nel 2005 si è distinto come una delle più apprezzate e festeggiate formazioni per quartetto. Il 13 febbraio è in cartellone il prestigioso e attesissimo ritorno di Igor Levit cheeseguirà le ultime tre sonate per pianoforte di Beethoven. Levit nel 2018 è stato nominato Gilmore Artist e “Strumentista dell'anno” dalla Royal Philharmonic Society e il New York Times lo ha descritto come uno degli “artisti più importanti della sua generazione”. Nel 2019 ha inciso per la Sony un’acclamata registrazione dell'integrale delle Sonate per pianoforte di Beethoven che in seguito ha suonato, con grande successo di pubblico e critica, alla Philharmonie di Berlino, alla Elbphilharmonie di Amburgo e ai Festival di Lucerna e Salisburgo. Il 22 febbraio il pianista nato in Russia nel 1987 ma trasferitosi giovanissimo in Germania passerà il testimone ad un altro pianista russo, Evgeny Kissin, alla sua diciottesima presenza sul palcoscenico ceciliano, dove ha debuttato nel 1991. Kissin eseguirà La Fantasia cromatica e fuga BWV 903 di Bach, la Sonata K 311 di Mozart, Estampes di Debussy e alcune composizioni di Rachmaninoff.
Il 1° marzo nuovo concerto di Mario Brunello nel suo secondo appuntamento con la musica di Bach, di cui eseguirà la Prima e la Terza suite per violoncello e la Terza sonata per violino BWV 1005 (eseguita al violoncello piccolo). L’8 marzo fa ritorno l’affiatato duo composto da Enrico Pace che al pianoforte accompagnerà il violinista Leonidas Kavakos in un programma che prevede la Prima sonata per pianoforte e violino di Beethoven, la Seconda Sonata di Bartók e di Ravel e in conclusione la Sonata per violino e pianoforte di César Franck. Il 13 marzo è interamente dedicato alle musiche di Chopin, in un concerto monografico che alternerà i dodici Studi dell’op. 10, ultimati da Chopin poco dopo il suo arrivo a Parigi nel 1831 e scritti con l’intenzione di fondere virtuosismo ed espressività poetica, ad alcuni dei più struggenti Notturni del compositore franco-polacco. Alla tastiera il giovanissimo Jan Lisiecki definito dal New York Times un pianista che sa fare in modo che ogni nota conti”. E dopo Lisiecki, nato in Canada ma da genitori polacchi, sarà la volta di un artista polacco a tutto tondo (passato nel 2016 anche dietro la macchina da presa per esplorare il suo rapporto con la nativa Varsavia, producendo il film Je m'appelle Varsovie), il pianista Piotr Anderszewski (classe 1969) che il 22 marzo ci accompagnerà in un viaggio musicale tra Germania e Austria che attraversa duecento anni di letteratura pianistica partendo dalla Partita n. 6 di Bach scritta nel 1730 circa (incisa anni addietro da Anderszewski e nominata ai Grammy), passando per la Sonata op. 110 di Beethoven e le Sette fughette di Schumann, fino alle Variazioni op. 27 composte da Anton Webern nel 1936. Il 29 marzo nuovo appuntamento con gli Archi di Santa Cecilia diretti da Luigi Piovano, primo violoncello dell’Orchestra di Santa Cecilia e reduce dal recente successo ottenuto sul podio dell’Orchestra Mozarteum di Salisburgo, e la pianista Gile Bae nata in Olanda nel 1984, qui al suo debutto ceciliano. In programma la giovanile Sinfonia per archi in re minore di Mendelssohn, il Concerto per pianoforte BWV 1054 di Bach, laSimple Symphonydi Brittene in chiusura una delle più celebri composizioni di Mozart, laPiccola serenata notturna.
Chiuderà il cartellone della stagione da camera il concerto del 3 aprile del pianista russo Grigory Sokolov che,come sempre, annuncerà il suo programma solo poche settimane prima della data del concerto.


LA MUSICA DI OGGI

Nelle stagioni dell’Accademia Nazionale di Santa Cecilia non manca mai uno sguardo riservato alla creatività contemporanea. Il , 2 e 3 dicembre Gianandrea Noseda, Direttore Musicale della National Symphony Orchestra di Washington, dirigerà il Concerto in fa di Gershwin, la Sinfonia in tre movimenti di Stravinskij e il Divertimento per orchestra di Leonard Bernstein (direttore onorario dell’Orchestra e del Coro di Santa Cecilia dal 1983 al 1990), composto nel 1980 in occasione del centenario della Boston Symphony Orchestra. Il 9, 10 e 11 marzo il direttore spagnolo Pablo Heras-Casado dirigerà la Sinfonia di Luciano Berio, tra le pagine che hanno fatto la storia della letteratura musicale del secondo Novecento. Il titolo del brano, Sinfonia (per otto voci e strumenti su testi di Claude Lévi-Strauss e Samuel Beckett), eseguito per la prima volta nel 1968 per il 125° anniversario dell’Orchestra Filarmonica di New York, secondo le parole dello stesso autore “non vuole suggerire analogie con la forma classica; va piuttosto inteso etimologicamente, come il «suonare insieme» di otto voci e strumenti oppure, in senso più generale, come il «suonare insieme» di cose, situazioni e significati diversi”. L’esecuzione della Sinfonia vedrà impegnato anche il gruppo Theatre of Voices, fondato a Londra nel 1990 e considerato tra i migliori ensemble vocali del mondo.
La settimana seguente, il 16, 17 e 18 marzo, torna a Santa Cecilia dopo dieci anni Thomas Adès, tra i massimi compositori viventi che, in un programma dedicato alle “sfere celesti”, dopo I pianeti di Gustav Holst, dirigerà in prima esecuzione italiana la propria composizione Paradiso (per orchestra e coro femminile), e terza parte del balletto ispirato alla Divina Commedia. Il branoè stato presentato in anteprima nell’ottobre 2021 al Covent Garden di Londra con la coreografia di Wayne McGregor ed è in parte ispirato alle celebri illustrazioni di Gustave Doré dove “milioni di piccoli angeli svaniscono in anelli di puro bianco”. La partitura del compositore britannico segue l'ascesa di Dante, guidato da Beatrice, attraverso le volte del cielo verso l'Empireo.
Il 13, 15 e 16 aprile troviamo in cartellone una commissione dell’Accademia Nazionale di Santa Cecilia affidata al compositore veneziano e accademico di Santa Cecilia Claudio Ambrosini, premiato nel 2007 con il Leone d’oro alla Biennale Musica di Venezia , dal titolo Dosàna nóvache verrà eseguita in prima assoluta con la direzione del Direttore Musicale di Santa Cecilia Antonio Pappano. Tra gli elementi che caratterizzano il lavoro di Ambrosini si evidenzia l’idea del suono “cangiante” – cioè la continua trasformazione dei timbri strumentali –, l’uso di prospettive sonore, la creazione di illusioni acustiche (che Ambrosini chiama “trompe-l’oreille”). Tutti aspetti da convogliare nella creazione di una forma, un flusso di energia, uno stream, a evidenziare il senso profondo del titolo Dosàna nóva. In proposito Ambrosini ha scritto: «L’acqua del mare, due volte al giorno, viene a “visitare” Venezia: per sei ore cresce, entrando nella laguna, e nelle sei ore successive esce, riattraversando tutti i canali della città. La marea che ritorna al mare in veneziano si chiama dosana, e quindi dosàna nóva significa “onda nuova” (nouvelle vague, new wave…). Simbolicamente: un riabbracciare la natura dopo aver attraversato un mondo di storia e di cultura». Naturalmente il progetto, nato in epoca pre-Covid, assume un significato particolare dopo la pandemia.
Il 27, 28 e 29 aprile, in occasione del suo debutto a Santa Cecilia Antonello Manacorda, Direttore Principale della Kammerakademie Potsdam, oltre a brani di Richard Strauss e Schubert, dirigerà in prima esecuzione assoluta il Concerto per clarinetto di Michael Nyman, scritto per il primo clarinetto dell’Orchestra di Santa Cecilia Alessandro Carbonare.

L’ 11, 12 e 13 maggio una nuova prima italiana affidata alla bacchetta di Mirga Grazynite-Tyla, Direttrice Musicale della City of Birmingham Symphony Orchestra, con una conoscenza profonda della musica, grande tecnica direttoriale e personalità vigorosa, che torna a calcare il palcoscenico di Santa Cecilia dopo alcuni anni d’assenza. La direttrice lituana dirigerà il Terzo Concerto per pianoforte del finlandese Magnus Lindberg, classe 1958, definito dal Times “tra i principali compositori del 21° secolo”, le cui composizioni sono state dirette da celebri bacchette quali Salonen, Saraste, Oramo, Knussen, Rattle e Dohnányi. La musica di Lindberg è alimentata da molteplici influenze, è trascinante, piena di temperamento e gode di originalità assoluta. Lindberg dal 2009 al 2012 è stato composer in residence della New York Philharmonic, e poi per tre stagioni della London Philharmonic. Inoltre, nello stesso concerto verrà presentata anche in prima esecuzione a Santa Cecilia la Sinfonia n. 3 di Mieczysław Weinberg, nato a Varsavia nel 1919 e morto a Mosca nel 1996.
Musica di oggi anche nella Stagione da Camera; nel concerto di apertura del 27 ottobre diretto da Piero Monti, oltre a brani di Stravinskij (Sinfonia di Salmi e Les Noces), le percussioni dell’Accademia di Santa Cecilia interpreteranno Ionisation di Edgar Varèse, eseguito per la prima volta nel 1933 e considerata una delle prime composizioni scritta per un organico di sole percussioni. Il 9 gennaio, i Violoncelli dell’Accademia di SantaCecilia insieme a Kian Soltani eseguiranno, tra gli altri, Violoncelles, Vibrez! di Giovanni Sollima, ovvero “Violoncelli, vibrate!”, le parole d'incitamento solitamente pronunciate da Antonio Janigro, maestro di Giovanni Sollima e di Mario Brunello, al quale il brano è dedicato in ricordo dei momenti trascorsi insieme durante il periodo di studi. Nello stesso concerto verranno eseguite anche l’Inverno e la Primavera dalle Quattro stagioni del compositore argentino Astor Piazzolla.
Claudio Ambrosini, compositore veneziano. Dopo gli studi liceali classici e quelli presso il Conservatorio di Venezia, si è laureato in Lingue e Letterature Straniere (Milano) e in Storia della Musica (Venezia). Frequenti, a Venezia, gli incontri con Bruno Maderna e Luigi Nono (che annoverava Ambrosini tra i suoi compositori preferiti). Ha composto lavori vocali, strumentali, elettronici, opere liriche, radiofoniche, oratori e balletti, ricevendo numerosi riconoscimenti e partecipando alle principali rassegne internazionali, come il Festival di Musica Contemporanea della Biennale di Venezia, di Strasburgo, Avignone, Lione, Bruxelles, Helsinki, Stoccolma, Vancouver, Montreal, New York, Chicago, Los Angeles, Sidney e altri. Ha inoltre ripetutamente ricevuto commissioni da istituzioni come la RAI, La Biennale di Venezia, la WDR di Colonia, il Ministero della Cultura francese, l’Accademia Filarmonica Romana, l’Orchestra Scarlatti di Napoli, il Festival delle Nazioni, Milano Musica, Grame. Le sue musiche sono state dirette, tra gli altri, da R. Abbado, Luisi, Muti, Masson, Reck, Spanjaard, Störgards, Valade nei programmi dell'IRCAM di Parigi, della Scala di Milano, delle Fondazioni Gulbenkian di Lisbona e Gaudeamus di Amsterdam, del Mozarteum di Salisburgo, dell’Akademie der Künste di Berlino, della Carnegie Hall di New York, di "Perspectives du XX siècle" di Radio France, dell'Autunno Musicale di Varsavia, del Maggio Musicale Fiorentino. Nel 1977 inizia ad occuparsi attivamente di computer music presso il Centro di Sonologia Computazionale dell'Università di Padova. Dal 1979 dirige l'Ex Novo Ensemble, e dal 1983 il CIRS, Centro Internazionale per la Ricerca Strumentale, che ha fondato a Venezia, oltre al recente gruppo vocale Vox Secreta (2007). Nel 1985 è stato il primo musicista italiano a essere insignito del Prix de Rome e a soggiornare a Villa Medici. Nel 1986 ha rappresentato l’Italia alla Tribuna Internazionale dei Compositori dell’UNESCO.
Premi recenti:
2007 Leone d’Oro per la Musica del Presente della Biennale di Venezia.
2008 Music Theatre Now Prize (Berlino) per il libretto e la musica dell’opera Il canto della pelle - Sex Unlimited
2010 Premio Abbiati: Migliore Novità Teatrale, per il libretto e la musica dell’opera Il killer di parole.
2015 Premio Play It! per l’insieme del suo lavoro.
2019 Premio Abbiati: Miglior Cd di Nuova Musica per Tromper l’oreille
Tra le sue composizioni: Il killer di parole (2008-2010), su libretto proprio, presentato al Teatro La Fenice a conclusione della pentalogia operistica di cui fanno parte anche: Big Bang Circus (2001), opera commissionata dalla Biennale di Venezia e dall'UNESCO; Il canto della pelle - Sex Unlimited (2005), commissionata dal Ministero della Cultura francese, Apocalypsis cum figuris (2012) e Il giudizio universale (1996), opera buffa commissionata dal Festival delle Nazioni.


 

BEATRICE RANA
ARTISTA IN RESIDENZA 2022-23

Per la seconda volta nella sua storia centenaria, dopo la violinista Lisa Batiashvili nella stagione 2017-2018, l’Accademia Nazionale di Santa Cecilia ha invitato una musicista a collaborare in qualità di “artista in residenza”; nella stagione 2022-2023 sarà la volta della pianista italiana Beatrice Ranache, nonostante la giovane età, è legata da molti anni a Santa Cecilia e al Maestro Antonio Pappano con cui ha inciso nel 2016 il Secondo Concerto per pianoforte di Prokof’ev e il Primo Concerto di Čajkovskij (Warner Classics).
Nata nel 1993 in una famiglia di musicisti, ha debuttato come solista in orchestra a soli nove anni, dopo aver iniziato gli studi musicali a quattro. Si è poi diplomata in pianoforte sotto la guida di Benedetto Lupo al Conservatorio di musica “Nino Rota” di Monopoli, proseguendo in seguito gli studi con Arie Vardi ad Hannover e poi, di nuovo con Benedetto Lupo, ai Corsi di Perfezionamento dell’Accademia di Santa Cecilia dal 2014 al 2017. Nel 2013 si è aggiudicata la medaglia d’argento e il “premio del pubblico” al prestigioso Van Cliburn International Piano Competition ma già nel 2011 aveva attirato l’attenzione internazionale con la vittoria del primo premio e di tutti i premi speciali al Concorso internazionale di Montréal.
A Santa Cecilia ha debuttato nel gennaio del 2015 diretta da Andrés Orozco-Estrada, e nel 2016 ha dato avvio alla sua collaborazione con Antonio Pappano, con il quale si è esibito sia sul palcoscenico ceciliano che in tournée con concerti, tra gli altri, a San Paolo del Brasile, a Buenos Aires e a Lugano. “Antonio Pappano” ha dichiarato Beatrice Rana in una intervista, “è stata una persona importantissima per il mio percorso artistico, con il quale ho inciso per la prima volta un cd con l’orchestra, ed eseguito tanta musica in giro per il mondo; è un musicista che ammiro moltissimo. Con lui vivo un collegamento ulteriore, perché oltre all’amore per la musica, ciò che ci accomuna è l’amore per il sud”. E proprio con Pappano si esibirà il 3, 4 e 5 novembre nel Concerto per pianoforte di Clara Schumann (prima esecuzione a Santa Cecilia) e subito dopo, il 7 novembre, sempre con Pappano, sarà ospite della stagione da camera con brani di Dvořák, Ravel e con il celeberrimo Carnevale degli animali di Saint-Saëns. Il 5, 7 e 8 gennaio, invece, per il suo secondo appuntamento sinfonico diretto da Jakub Hrůša, Direttore Ospite Principale dell'orchestra, si cimenterà nel celebre Concerto per pianoforte di Robert Schumann.

3 - 4 - 5 novembre 2022
Orchestra dell’Accademia Nazionale di Santa Cecilia
direttoreAntonio Pappano
pianoforte Beatrice Rana
Schubert Sinfonia n. 8 “Incompiuta”
Clara Schumann Concerto per pianoforte
Schumann Sinfonia n. 2
_____________
7 novembre 2022
pianoforte Beatrice Rana
pianoforte Antonio Pappano
Solisti dell’Accademia Nazionale di Santa Cecilia
Dvořák Quintetto per pianoforte e archi op. 81
Ravel Ma mère l’Oye,suite per pianoforte a quattro mani
Saint-Saëns Il carnevale degli animali
_____________
5 - 7 - 8 gennaio 2023
Orchestra dell’Accademia Nazionale di Santa Cecilia
direttoreJakub Hrůša
pianoforteBeatrice Rana
Weber Il franco cacciatore: ouverture
Schumann Concerto per pianoforte
Beethoven Sinfonia n. 7


 

PAPPANO PER 8

Sono otto le produzioni sinfoniche, tournée escluse, che vedranno impegnato il Direttore Musicale dell’Accademia nella nuova stagione 2022-2023. Sir Antonio Pappano salirà sul podio per offrire al “Caro pubblico” di Santa Cecilia un repertorio che si estende da Franz Joseph Haydn passando per Schumann (marito e moglie), Bruckner, Mahler, Richard Strauss, Ravel, Sibelius, Prokof’ev, Šostakovič fino a Claudio Ambrosini, intraprendendo dunque un viaggio attraverso più di due secoli di musica.
Antonio Pappano inaugurerà la nuova stagione con uno dei massimi capolavori del teatro musicale del Novecento: il 18, 20 e 22 ottobre, infatti, dirigerà l’Orchestra e il Coro di Santa Cecilia, affiancati da grandi solisti quali Ausrine Stundyte nel ruolo di Elektra, Elisabeth Strid in quello di Crisotemide, Petra Lang (Clitennestra), Neal Cooper (Egisto), Kostas Smoriginas (Oreste), Thomas Hall (Il precettore di Oreste), Maide Hundeling (La sorvegliante) nell’Elektra di Richard Strauss, per la prima volta in programma all’Accademia di Santa Cecilia.
Il 3, 4, 5novembre si dedicherà a “Casa Schumann”, ovvero a Robert e alla moglie Clara, affermata pianista che saltuariamente si dedicò anche alla composizione. Con la musica di Robert Schumann Pappano ha ormai instaurato una familiarità più che trentennale, registrando recentemente, con l’Orchestra di Santa Cecilia, la Seconda e Quarta Sinfonia. Ma la vera novità di questo appuntamento è il Concerto per pianoforte di Clara Schumann, interpretato da Beatrice Rana e per la prima volta in cartellone a Santa Cecilia, i cui primi abbozzi risalgono al tredicesimo anno di vita di Clara e che fu ultimato nel 1834. La prima esecuzione ebbe luogo al Gewandhaus di Lipsia sotto la direzione di Felix Mendelssohn nel 1835. Completano il programma la Sinfonia n. 8 “Incompiuta” di Schubert e la Seconda Sinfonia di Schumann.
La settimana seguente, ovvero il 9, 10 e 11 novembre salirà sul podio per il Concerto per violino di Beethoven - brano tra i più intrisi di lirismo del compositore tedesco - eseguito da Lisa Batiashvili, e per l’incompiuta Nona Sinfonia di Bruckner, testamento sinfonico del compositore austriaco e dedicata “Ad maiorem Dei gloriam”.
A distanza di un mese, Sir Pappano tornerà sul podio l’8, 9e10 dicembre per dirigere la celebre Sinfonia n. 101 “L’orologio” di Haydn, così chiamata per l’andamento iniziale del secondo movimento, dove i fagotti e gli archi sembrano imitare il ticchettio di un orologio. A seguire, il programma ci svelerà le bellezze di due autori slavi come Dvořák, con le sue Danze slave op. 72, e Kodály di cui ascolteremo il Psalmus Hungaricus per tenore, coro e orchestra (con il tenore statunitense Clay Hilley, osannato dal New York Times per il “suo peso vocale, suono chiaro e resistenza” e che ha partecipato all’inaugurazione della stagione 2020-2021, sempre diretto da Pappano) su testo di Mihály Kecskeméti, poeta ungherese del XVI secolo, composto nel 1923 in occasione delle celebrazioni per il cinquantesimo anniversario dell’unione tra le città di Buda e Pest.
Il 15, 16 e 17 dicembre, invece, tornerà ad affrontare la musica dell’amato Mahler, in questa occasione la Settima Sinfonia, da lui mai diretta finora. Opera di straordinaria ricchezza, all’epoca fu chiamata anche la “Sinfonia della notte”, in ragione dei due movimenti intitolati “Notturni”.
Il primo appuntamento del nuovo anno 2023 è previsto per il 12, 13 e 14 gennaio con un programma che comprende il Salmo 114 op. 51 per coro e orchestra di Mendelssohn, e la Sinfonia n. 7 di Bruckner (dedicata al Re Ludwig di Baviera), la più nota fra le sinfonie del compositore austriaco, che nel secondo movimento comprende un commosso omaggio a Richard Wagner, morto mentre Bruckner terminava l’Adagio.
Nuovo appuntamento il 19, 20 e 21 gennaio insieme alla “leonessa della tastiera” Martha Argerich, tra le più importanti pianiste di sempre, che eseguirà il celebre Concerto in sol di Ravel il cui secondo movimento, Larghetto, è un lungo monologo del pianoforte che quasi richiama un Notturno chopiniano. In apertura la Prima Sinfonia “Classica” di Prokof’ev scritta nel 1917 nello stile di Haydn e in chiusura di serata la Quinta Sinfonia di Sibelius con il finale che, nella sua luminosità, è tra le pagine più ispirate del compositore finlandese.
Infine, l’ultimo appuntamento di stagione il 13, 15e 16 aprile vedrà il debutto del soprano Asmik Grigorian, tra le più affermate e festeggiate artiste in circolazione, cantante dell’anno all’Opera Awards del 2019, che nelle ultime stagioni ha calcato i più prestigiosi palcoscenici del mondo. Al soprano lituano, che impressiona per la sicurezza, la luminosità del canto e la presenza scenica, perfetta in ogni registro, sono affidati i meravigliosi Quattro ultimi Lieder di Strauss, “un malinconico epitaffio” e un “sereno congedo al mondo” del compositore Strauss, e il cui Lied Al tramonto cita il tema della trasfigurazione tratto dal poema sinfonico Morte e trasfigurazione (che verrà diretto da Hrůšail 26, 27 e 28 maggio). Nella stessa serata, Pappano dirige una prima assoluta e nuova commissione dell’Accademia Nazionale di Santa Cecilia affidata al compositore veneziano e Accademico di Santa Cecilia Claudio Ambrosini dal titolo Dosàna nóva. Chiude il concerto la Sinfonia n. 10 di Šostakovič, eseguita nell’ottobre del 1953 e prima partitura del dopo-Stalin, morto pochi mesi prima, e spesso letta come una denuncia della personalità del dittatore, peraltro ritratto nel secondo movimento Allegro, uno Scherzo su un tema di marcia incalzante e grottesco. Questa Sinfonia segnò, il 28 aprile 2002, il debutto a Santa Cecilia di Pappano.


JAKUB HRŮŠA

DIRETTORE OSPITE PRINCIPALE

Direttore Ospite Principale dell’Accademia Nazionale di Santa Cecilia, Direttore principale dei Bamberger Symphoniker e ospite dei cartelloni delle maggiori orchestre come i Wiener e i Berliner Philharmoniker, New York Philharmonic, Symphonieorchester des Bayerischen Rundfunks e Royal Concertgebouw Orchestra di Amsterdam, Jakub Hrůša è stato definito dalla rivista musicale “Gramophone” uno dei migliori direttori d’orchestra del panorama musicale internazionale, e a Santa Cecilia è impegnato in tre produzioni a stagione, in alcuni progetti speciali e in tournéenazionali e internazionali.
Hrůša ha debuttato sul podio dell’Orchestra di Santa Cecilia nel 2016. Da allora vi ha fatto ritorno nel 2018, 2019 e nel 2021, dirigendo anche il concerto del 1° giugno 2021 tenutosi nei giardini del Quirinale per le celebrazioni del 75° anniversario della Repubblica Italiana alla presenza del Presidente della Repubblica Sergio Mattarella.
Il primo impegno del direttore cèco è previsto in cartellone per iniziare insieme il nuovo anno, il 5, 7, 8 gennaio del 2023: in programma l’Ouverture del Franco cacciatore di Weber, il Concerto per pianoforte di Schumann con Beatrice Rana alla tastiera (e artista in residenza per la stagione 22-23) e la Sinfonia n. 7 di Beethoven, definita da Richard Wagner “L’apoteosi della danza”.
Il secondo appuntamento lo vedrà protagonista il 20, 21 e 22 aprile e sarà dedicato al suo repertorio d’elezione, ovvero ai due più significativi compositori cèchi: Dvořák e Janáček. Del primo dirigerà il Te Deum per soli, coro e orchestra e, dalle Leggende op. 59 (una sorta di meditazione sulla vita dei santi), la n. 6; di Janáček la rapsodia per orchestra Taras Bulba, ispirata al romanzo di Gogol’ in cui si narra la leggenda ucraina di Taras Bulba morto al termine della vittoriosa lotta contro i polacchi nel 1628, e The Eternal Gospel, cantata per soprano, tenore, coro e orchestra che ha per tema l’amore universale, ispirata a una leggenda medievale in cui un angelo annuncia al monaco Gioacchino Da Fiore la venuta sulla terra del regno dell’amore.
Il programma dell’ultimo appuntamento, in calendario il 26, 27 e 28 maggio, prevede due poemi sinfonici giovanili di Richard Strauss, Don Juan e Morte e trasfigurazione, e due composizioni del compositore cèco Martinů: la Rapsodia-Concerto per viola solista e orchestra (con Antoine Tamestit, uno dei più grandi violisti al mondo e noto al pubblico ceciliano per il suo concerto nel marzo 2019 con Sir John Eliot Gardiner), composta negli Stati Uniti nel 1952, e Memorial to Lidice, scritta da Martinů per commemorare le vittime dell’eccidio compiuto il 10 giugno del 1942 dai nazisti a Lidice e Lezaky e messo in opera, per ordine diretto di Hitler, a pochi giorni dall’attentato nel quale cadde vittima a Praga Reinhard Heydrich, all’epoca Protettore ad interim della Boemia e Moravia.

5 - 7 - 8 gennaio 2023
Orchestra dell’Accademia Nazionale di Santa Cecilia
direttoreJakub Hrůša
pianoforteBeatrice Rana
WeberIl franco cacciatore: Ouverture
SchumannConcerto per pianoforte
BeethovenSinfonia n. 7
____________
20 - 21 - 22 aprile 2023
Orchestra e Coro dell’Accademia Nazionale di Santa Cecilia
direttoreJakub Hrůša
soprano Kateřina Kněžíková
tenore Nicky Spence
DvořákTe Deum
JanáčekThe Eternal Gospel
DvořákLeggendeop. 59: n. 6
JanáčekTaras Bulba
____________
26 - 27 - 28 maggio 2023
Orchestra dell’Accademia Nazionale di Santa Cecilia
direttore Jakub Hrůša
violaAntoine Tamestit
R. StraussDon Juan
MartinůRapsodia-Concerto
MartinůMemorial to Lidice
R. StraussMorte e trasfigurazione


DEBUTTI

Lea Desandremezzosoprano
Lea Desandre, giovane mezzosoprano italo-francese, ha vinto il premio Victoires de la Musique come rivelazione della lirica francese del 2017 e nel 2021 come Cantante dell’anno e si è aggiudicata il premio HBSC al festival di Aix-en-Provence nel 2016. Ha studiato a Parigi e in Italia con Sara Mingardo e per dodici anni ha studiato danza classica. A soli 20 anni ha vinto il prestigioso premio del "Jardin des Voix" di William Christie, col quale ha condiviso un lungo tour che ha toccato la Alice Tully Hall, Sydney Opera House, Tchaikovsky Concert Hall, KKL di Luzerna e Philharmonie de Paris. Nelle ultime stagioni ha collaborato con i direttori Gustavo Dudamel, Sir John Eliot Gardiner, Myung-Whun Chung, Enrique Mazzola, William Christie, Marc Minkowski, Joana Mallwitz, Jordi Savall, Emmanuelle Haïm, Laurence Equilbey, Christophe Rousset e registi quali Barrie Kosky, Christof Loy, Netia Jones, Lotte de Beer, Jan Lawyers, Jossi Wieler e Jean-Yves Ruf. In concerto e recital si è esibita alla Carnegie Hall, Wigmore Hall di Londra, Musikverein di Vienna, Walt Disney Concert Hall a Los Angeles, Théâtre des Champs-Élysées di Parigi, Philharmonie de Paris, Mozarteum di Salisburgo, Sydney Opera House, Opéra National di Bordeaux. Nel 2020 ha debuttato al Festival di Salisburgo interpretando il ruolo di Despina (Così fan tutte di Mozart), diretta da Joana Mallwitz. Tra i maggiori impegni della prossima stagione, segnaliamo Le nozze di Figaro di Mozart al Teatro dell’Opera di Zurigo e al Festival di Salisburgo, Roméo et Juliette diGounod all’Opéra de Paris, la cantata per soprano e orchestra “Berenice che fai?” di Haydn al Musikverein di Vienna con Adam Fischer e i Wiener Philharmoniker e la Messa K 427 di Mozart alla Philharmonie di Parigi con William Christie.
Concerti del 23, 24, 25 febbraio 2023

Pablo Ferrándezvioloncello
Vincitore del XV Concorso Internazionale Čajkovskij e artista esclusivo di Sony Classical, Pablo Ferrández si annuncia come un musicista di incredibile capacità tecnica ed espressiva. Interprete accattivante, "Ferrández ha tutto: tecnica, coraggio, spirito, autorità come solista, espressività e fascino" (El Pais). I recenti successi includono i debutti all'Hollywood Bowl con la Los Angeles Philharmonic diretta da Dudamel, con l’Orchestra della Radio Bavarese diretta da Gatti, i Bamberger Symphoniker diretti da Eschenbach, esecuzioni del Doppio Concerto di Brahms e del Triplo Concerto di Beethoven con Anne-Sophie Mutter e apparizioni con la London Philharmonic, Israel Philharmonic, Wiener Symphoniker e Orchestre National de France. La scorsa stagione ha debuttato con la Filarmonica della Scala diretta da Chailly, la Mahler Chamber Orchestra diretta da Gatti, l'Orchestra del Mozarteum di Salisburgo, la Philharmonia Orchestra, la BBC Scottish Symphony, la Moscow State Symphony Orchestra e ha collaborato con l'Orchestra Sinfonica Nazionale RAI, la St. Petersburg Philharmonic, Orchestra Nazionale Spagnola, Orchestra RTVE. Come solista e interprete di musica da camera collabora spesso con artisti come Vadim Repin, Martha Argerich, Gidon Kremer, Yuja Wang, Nikolai Lugansky, Khatia Buniatishvili, Beatrice Rana, Denis Kozhukhin, Ray Chen, Alice Sara Ott e Sara Ferrández.
Nato a Madrid nel 1991 in una famiglia di musicisti, Pablo Ferrández è entrato a 13 anni nella prestigiosa Escuela Superior de Música Reina Sofía per studiare con Natalia Shakhovskaya. In seguito ha completato i suoi studi all'Accademia Kronberg con Frans Helmerson ed è diventato borsista della Fondazione Anne-Sophie Mutter. Ferrández suona lo Stradivari "Lord Aylesford" (1696).
Concerti del 23, 24, 25 marzo 2023

Alexander Gadjievpianoforte
Esposizione musicale e cultura Mitteleuropea: Alexander Gadjiev deve la prima alla sua famiglia, con madre e padre entrambi didatti e musicisti, e la seconda a Gorizia – sua città d’origine – naturale crocevia di popoli, culture, lingue. Fattori che hanno entrambi avuto una influenza determinante sulla sua naturale capacità di assorbire, elaborare e rivisitare con gusto proprio stili e linguaggi musicali diversi. Seguendo gli insegnamenti del padre, noto didatta russo, Alexander si esibisce per la prima volta con orchestra a 9 anni e tiene il primo recital solistico a 10. Si diploma a 17 anni con il massimo dei voti, la lode e menzione speciale. Questo gli consente di partecipare al Premio Venezia – concorso riservato ai migliori diplomati d’Italia – e di vincerne la XXX edizione. Alexander recentemente è risultato vincitore del secondo premio e del premio speciale Krystian Zimerman “per la miglior esecuzione di una Sonata” al XVIII Concorso Chopin di Varsavia. Pochi mesi prima si era aggiudicato il Primo Premio e numerosi altri premi al Concorso Internazionale di Sydney 2021. Alexander Gadjiev ha vinto anche altri due dei maggiori concorsi pianistici: Primo Premio nel 2015 allo Hamamatsu, e il Primo Premio al 2018 Montecarlo “World Piano Masters”. Nominato Ambasciatore di Gorizia Capitale Europea della Cultura 2025, Alexander negli ultimi anni è stato invitato ad esibirsi in Giappone e all’interno dei maggiori festival pianistici come: Verbier Festival, MiTo Festival a Torino, il Festival “Chopin” di Duszniki, il Festival Pianistico Internazionale di ClaviCologne a Düsseldorf, il Piano Festival Rafael Orozco a Cordova, il Festival di Ljubljana, Bologna Festival, Settimane Musicali del Teatro Olimpico di Vicenza, Festival Animato di Parigi, Kammermusik Salzburg Festival, Teatro La Fenice, Kioi Hall e Bunka Kaikan a Tokyo, Salle Cortot di Paris. Fra i suoi futuri impegni, una lunga tournée in Polonia, il suo debutto al Teatro Marinskij di San Pietroburgo diretto da Valerij Gergiev, concerti in Inghilterra, Olanda, Italia e una tournée in Giappone. Inoltre l’anno 2022 si concluderà gloriosamente con una tournée di oltre 90 giorni in Australia e nel lontano Oriente.
Concerto del 7 gennaio 2023

Asmik Grigoriansoprano
“Tra i più grandi talenti drammatici in circolazione” (The New York Times), il soprano lituano Asmik Grigorian si esibisce regolarmente nei teatri più prestigiosi e recentemente è stata ospite della Wiener Staatsoper, Teatro Real Madrid, Salzburger Festspiele, Teatro Bolshoi e Teatro alla Scala (La dama di picche). È stata tra i fondatori della Vilnius City Opera, ha ricevuto due Golden Stage Cross del governo lituano per Traviata nel 2005 e per la sua Mrs Lowett in Sweeney Todd nel 2010, è stata eletta “cantante dell'anno” agli Opera Awards 2019 (che solo tre anni prima l'avevano proclamata la “più brava emergente”), mentre nel 2022 è stata nominata “Cantante d’opera dell’anno” dalla Opera XXI Association. La sua Salome interpretata nel 2018 a Salisburgo sotto la direzione di Franz Welser-Möst ha coinvolto tutto il pubblico e la critica riscuotendo un incredibile successo e consacrando una carriera cominciata a poco più di vent'anni. Tra gli appuntamenti principali di questa stagione segnaliamo il suo debutto al Covent Garden in una nuova produzione di Jenufa; alla Staatsoper di Vienna prenderà parte a tre produzioni: Evgenij Oneghin (regia di Dmitri Tcherniakov), Don Carlos diretto da Franz Welser-Möst e Manon Lescaut (regia di Robert Carsen); alla Deutsche Staatsoper canterà Jenufa con la regia di Damiano Michieletto, e per il suo debutto al Festspielhaus Baden-Baden di nuovo la Dama di picche con la direzione di Kirill Petrenko. Asmik Grigorian ha collaborato con molte delle più celebri bacchette: Gergiev, Noseda, Vasily Petrenko, Welser-Möst, Jurowski, Stenz, Gilbert, Tilson Thomas e numerosi e celebri registi quali Dmitri Tcherniakov, Romeo Castellucci, Claus Guth, Dalia Ibelhauptaitė, Christof Loy, Barrie Kosky, Peter Konwitschny, Robert Wilson e Vasily Barkhatov.
Concerti del 13, 15, 16 aprile 2023

Alexandre Kantorow pianoforte
Nel 2019, all'età di 22 anni, Alexandre Kantorow (nato in Francia e di origini franco-britanniche), è il primo pianista francese a vincere la medaglia d'oro al Concorso Čajkovskij, assieme al Grand Prix, assegnato solo tre volte nella storia del concorso. Acclamato dalla critica come il "giovane zar del pianoforte" (Classica) e "Liszt reincarnato" (Fanfare), ha ricevuto numerosi altri premi ed è stato invitato a tenere concerti in tutto il mondo. Ancora prima del Concorso, il suo debutto a soli 16 anni al festival La Folle Journée di Nantes aveva attirato l’attenzione. Da allora, ha suonato con le principali orchestre internazionali, incluse regolari collaborazioni con l'Orchestra Mariinsky diretta da Valery Gergiev. Come solista si è esibito nelle principali sale da concerto. Grande appassionato di musica da camera tiene regolarmente concerti con Victor Julien-Laferrière, Renaud Capuçon, Daniel Lozakovick e Matthias Goerne. I principali impegni della prossima stagione includono concerti con l'Orchestre de Paris, Staatskapelle Berlin, Royal Philharmonic Orchestra, Philharmonia, Royal Stockholm Philharmonic, oltre a tournée con l'Orchestre National de Toulouse, Budapest Festival Orchestra e la Filarmonica di Monaco. La discografia di Kantorow, artista esclusivo dell’etichetta BIS, ha riscosso grande successo di pubblico e critica. Il suo ultimo album dedicato ai capolavori per pianoforte di Brahms ha ricevuto il Diapason d’Or ed è stato Editor's Choice nella prestigiosa rivista Gramophone. Ha inciso anche i concerti di Liszt e i concerti per pianoforte nn. 3-5 di Saint-Saëns con la Tapiola Sinfonietta diretta dal padre Jean-Jacques Kantorow, incisione premiata da “Victoires de la musique classique” nel 2020. Kantorow nel 2019 è stato nominato "Musical Revelation of the Year" dalla Professional Critics Association. Nel 2020 è stato vincitore del Victoires de la Musique Classique in due categorie: registrazione dell'anno e solista strumentale dell'anno.
Concerti dell’8, 9, 10 giugno 2023

Andreï Korobeinikovpianoforte
Nato in Russia nel 1986, Korobeinikov ha iniziato a studiare pianoforte a 5 anni, e ha debuttato solo tre anni dopo. Nel 2001 è entrato al Conservatorio Čajkovskij di Mosca, studiando con Andreï Diev. Dopo il diploma, ha ottenuto un diploma post-laurea presso il Royal College of Music di Londra. Accanto alle sue eccezionali doti musicali, ha studiato giurisprudenza, laureandosi a soli 17 anni, inoltre è attivo come compositore e poeta. Korobeinikov si esibisce regolarmente con molte delle principali orchestre del mondo. Recentemente ha suonato con la BBC Symphony Orchestra, Budapest Festival Orchestra, Konzerthausorchester Berlin, NHK Symphony Orchestra Tokyo, Wiener Symphoniker, Orchestre de Paris, Orchestre National de France e Orchestre Philharmonique de Radio-France con direttori come Vladimir Ashkenazy, Jean-Claude Casadesus, Vladimir Fedoseyev, Iván Fischer, Lawrence Foster, Mikhail Pletnev, Andris Poga, Yuri Temirkanov e Antoni Wit. In recital si è esibito nelle sedi più prestigiose: Concertgebouw Amsterdam, Teatro alla Scala, Tonhalle Zürich e Wigmore Hall di Londra. Inoltre Korobeinikov dedica parte della sua attività alla musica da camera. Suona stabilmente in trio con Vadim Repin (violino) e Alexander Kniazev (violoncello), e collabora con Boris Berezovsky, Henri Demarquette, Johannes Moser e il Borodin Quartet. Le sue incisioni discografiche hanno ottenuto numerosi riconoscimenti, tra cui il Diapason d'Or de l'année. Korobeinikov ha registrato le opere complete per pianoforte solo di Skrjabin e i due Concerti per pianoforte di Šostakovič. Ha inoltre realizzato importanti registrazioni con i violoncellisti Alexander Kniazev (Brahms) e Johannes Moser (Rachmaninov e Prokof’ev). Korobeinikov ha vinto oltre 20 premi internazionali, tra cui il Concorso Skrjabin di Mosca e il Concorso Rachmaninoff di Los Angeles.
Concerti del 4, 5, 6 maggio 2023

Antonello Manacorda direttore
Nato a Torino, Antonello Manacorda è stato tra i fondatori e poi per molti anni violino di spalla della Mahler Chamber Orchestra fondata da Claudio Abbado, quindi ha studiato direzione d’orchestra con il maestro finlandese Jorma Panula. Oggi è ospite abituale nei maggiori teatri e dal 2010 è direttore artistico e direttore principale della Kammerakademie Potsdam, con la quale ha registrato per l’etichetta Sony il ciclo delle sinfonie di Mendelssohn e Schubert, ricevendo nel 2015, con la Kammerakademie Potsdam, il premio ECHO Klassik 2015 come “ensemble dell’anno”. In questa stagione debutterà alla Staatsoper di Berlino (Ariadne auf Naxos di Strauss), inoltre sarà ospite della Alte Oper Frankfurt dove dirigerà Manon Lescaut di Puccini, della Bayerische Staatsoper, della Wiener Staatsoper (Le nozze di Figaro e Il ratto dal serraglio) e del Royal Opera House Covent Garden di Londra (La Traviata).Tra i debutti più importanti in campo sinfonico segnaliamo quello con i Berliner Philharmoniker, dove dirigerà la Sinfonia n. 8 di Schubert e i Rückert-Lieder di Mahler interpretati da Christian Gerhaher, quindi si esibirà con la Danish National Symphony Orchestra, Münchner Philharmoniker, Royal Philharmonic Orchestra, Tonhalle Orchester Zürich e andrà in tournée con l’Orchestra of the Age of the Enlightenment. Nelle scorse stagioni ha collaborato, tra le altre, con la Sächsische Staatskapelle Dresden, Royal Stockholm Philharmonic Orchestra, è stato ospite del Metropolitan di New York (Le nozze di Figaro) e ha diretto Il franco cacciatore alla Bayerische Staatsoper in una nuova produzione di Dmitri Tcherniakov.
Concerti del 27, 28, 29 aprile 2023

Markus Stenz direttore
Markus Stenz ha ricoperto incarichi prestigiosi con diverse orchestre internazionali e teatri d'opera: è stato infatti Direttore Principale della Netherlands Radio Philharmonic Orchestra (2012-2019), Principal Guest Conductor della Baltimore Symphony Orchestra (2015-2019), Conductor-In-Residence della Seoul Philharmonic Orchestra (2016-2020), Direttore Musicale Generale della Città di Colonia e Gürzenich-Kapellmeister per 11 anni (dal 2003-2014), Direttore Ospite Principale dell'Orchestra Hallé (2010-2014), Direttore Artistico e Direttore Principale della Melbourne Symphony Orchestra (1998-2004). Ha fatto il suo debutto operistico nel 1988 alla Fenice di Venezia dirigendo in prima assoluta la versione rivista di Elegia per giovani amanti di Henze. Da allora è apparso in molti dei principali teatri d'opera del mondo e festival internazionali tra cui il Teatro alla Scala di Milano, La Monnaie di Bruxelles, English National Opera, San Francisco Opera, Glyndebourne Festival Opera, Chicago Lyric Opera, Bayerische Staatsoper e nella stagione 18/19 ha diretto la tanto attesa prima mondiale di Fin de Partie di Kurtág alla Scala e all'Opera Nazionale Olandese. Fra le molte orchestre internazionali con cui ha collaborato ricordiamo Royal Concertgebouw Orchestra, Berliner Philharmoniker, Münchner Philharmoniker, Gewandhausorchester Leipzig, London Philharmonic, Tonhalle Orchestra Zürich, Wiener Symphoniker, le orchestre sinfoniche di Baltimora, Boston, Chicago, Cincinnati, Dallas, Houston, Los Angeles Philharmonic e recentemente anche la Pittsburgh Symphony. La sua vasta discografia comprende molte registrazioni premiate, tra cui il ciclo completo delle sinfonie di Gustav Mahler per Oehms Classics con l'Orchestra Gürzenich (la Quinta ha ricevuto un premio della critica tedesca). Markus Stenz ha studiato alla Hochschule für Musik di Colonia con Volker Wangenheim e a Tanglewood con Leonard Bernstein e Seiji Ozawa. È stato insignito della Honorary Fellowship del Royal Northern College of Music e della “Silberne Stimmgabel” (Silver Diapason) dello stato del Nord Reno/Westfalia.
Concerti del 4, 5, 6 maggio 2023

Elisabet Strid soprano
Elisabet Strid ha studiato canto all’Università di Stoccolma, debuttando giovanissima nel 2003 alla Vadstena Academy nell’opera Byrgitta di Carl Unander Scharin. Da allora è stata ospite dei principali teatri, come la Semperoper di Dresda, Staatsoper Stuttgart, Michigan Opera Detroit, Festival di Bayreuth, Teatro Real Madrid, Royal Opera Stockholm, Norske Opera Oslo, Lyric Opera Chicago, Israeli Opera Tel Aviv e al Teatro Comunale di Bologna dove a gennaio ha preso parte a una esecuzione in forma di concerto del primo atto della Valchiria diretta da Oksana Lyniv. In campo sinfonico ha recentemente preso parte al Te Deum di Bruckner diretto da Zubin Mehta al Maggio Musicale Fiorentino. Tra gli altri debutti del 2022 segnaliamo I Maestri cantori di Wagner al Teatro dell’Opera di Lipsia, la Salome al Bolshoi di Mosca mentre alla Deutsche Oper Berlin interpreterà il ruolo di Els in Die Schatzgräber di Franz Schreker con la regia di Christof Loy. Nella sua carriera ha collaborato con celebri direttori e registi quali Andris Nelsons, Kirill Petrenko, Adám Fischer, Esa Pekka-Salonen, Cornelius Meister, Dan Ettinger, Axel Kober, Lorin Maazel, Ulf Schirmer, Kent Nagano, Frank Castorf, Stefan Herheim, Barbe & Doucet, Aron Stiehl, David Pountney, Dietrich Hilsdorf, Calixto Bieito. Tra i suoi appuntamenti futuri segnaliamo Elektra al Teatro dell’Opera di Copenaghen, Salome al Teatro dell’Opera di Stoccolma e Vĕc Makropulos di Janaček al Covent Garden di Londra.
Nel 2017 è stato pubblicato il suo cd “Leuchtende Liebe” con brani di Beethoven e Wagner, e nel 2020 Opernwelt l’ha eletta “miglior cantante” per la sua interpretazione del ruolo di Sieglinde al Teatro dell’Opera di Göteborg.
Concerti del 18, 20, 22 ottobre 2022

Ausrine Stundytesoprano
Ausrine Stundyte è una cantante carismatica e dalla presenza scenica dirompente. Nata a Vilnius, ha studiato canto all’Accademia musicale lituana e alla Musikakademie di Lipsia; ha iniziato la sua carriera al Teatro dell’Opera di Lipsia e in seguito ha fatto parte dell’ensemble vocale del Teatro dell’Opera di Colonia. Da allora ha collaborato con i direttori Gianandrea Noseda, Zubin Mehta, Fabio Luisi, Jeffrey Tate, Julia Jones, Julian Kovatchev, Marco Armiliato, Dmitri Jurowski, Markus Stenz e i registi Calixto Bieito, Robert Carsen, Peter Konwitschny, Barry Koski, Graham Vick, David Alden, Christof Nel, Pierre Audi, Tatjana Gürbaca e Anthony Pilavachi. Tra i maggiori impegni del 2021 e del 2022 segnaliamo Die tote Stadt di Korngold a Colonia, Elektra in una nuova produzione della Staatsoper di Amburgo, L’angelo di fuoco a Madrid, The Devils of Loudon di Penderecki a Monaco di Baviera, Lady Macbeth del distretto di Mcensk a Barcellona.Il suo debutto del 2021 al Festival di Salisburgo nel ruolo di Elektra diretta da Franz Welser-Möst è stato uno dei progetti artistici più importanti delle ultime stagioni, ed è stato acclamato tanto dal pubblico quanto dalla critica. Tra gli altri titoli interpretati nelle ultime stagioni: L’angelo di fuoco al Theater an der Wien, al Festival di Aix-en-Provence, a Varsavia, a Zurigo (con la regia di Calixto Bieito); Il castello di Barbablù alla Komische Oper Berlin, Salome a Vienna, Berlino, Bologna e Dallas; Santa Susanna di Hindemith a Baltimora e a Vienna; Tosca a Helsinki, Seattle e São Paulo; Die Gezeichneten di Schreker alla Komische Oper Berlin; Una tragedia fiorentina di Zemlinsky ad Amsterdam; Fidelio in forma di concerto in Israele, alla Volksoper di Vienna e a Firenze diretta da Zubin Mehta; Madama Butterfly al Savonlinna Opera Festival e a Seattle.
Concerti del 18, 20, 22 ottobre 2022


 

TOURNÉE

Il lento affievolirsi della pandemia ha consentito la programmazione di prestigiosi appuntamenti che nel corso della stagione 2022-2023 avranno luogo in alcune delle più celebri sale da concerto europee e italiane. È la conferma della grande stima di cui l’Orchestra dell’Accademia di Santa Cecilia gode in Italia e all’estero, tanto presso il pubblico quanto la critica, e che è notevolmente aumentata a partire dal 2005, anno in cui Sir Antonio Pappano si è insediato come Direttore Musicale del Coro e dell’Orchestra dell’Accademia Nazionale di Santa Cecilia.
A metà novembre 2022 (dal13 al 19)l’Orchestra dell’Accademia di Santa Cecilia, affiancata da Antonio Pappanoe con Lisa Batiashvili al violino, affronterà un giro di concerti che toccherà dapprima Madrid (Auditorio Nacional de Música) il 13 e 14 novembre, con due concerti e due diversi programmi: il primo impagina il Concerto per violino di Beethoven e la Sinfonia n. 2 di Schumann, il secondo due “incompiute”, ovvero la Sinfonia n. 8 di Schubert e la Sinfonia n. 9 di Bruckner. Il tour proseguirà poi in Italia con date a Siena il 17 novembre (Teatro dei Ritrovati), Rimini il 18novembre (Teatro Galli) per chiudersi infine alla Scala di Milano il 19 novembre.
Dal 22 gennaioal 5 febbraio, invece, l’Orchestra, Antonio Pappanoe Martha Argerichsi recheranno all’estero per una serie di concerti in alcune delle più celebri sale europee: il 23 e 24 gennaio al Konzerthaus di Vienna sono previsti due programmi con musiche di Prokof’ev (Sinfonia n. 1), Ravel (Concerto in sol) e Sibelius (Sinfonia n. 5) e, nel secondo concerto, la Kammersymphonie op. 9 di Schönberg e la SettimaSinfonia di Bruckner. Seguono concerti il 25 gennaio a Monaco di Baviera, dove l’Orchestra si esibirà per la prima volta nella nuova Isarphilharmonie (inaugurata a ottobre 2021), il 27 gennaio alla Alte Oper di Francoforte, il 29 gennaio a Essen (Philharmonie), il 31 gennaio e il 1° febbraio ad Amburgo (Elbphilharmonie), il 2 febbraio a Parigi (Philharmonie), per chiudere il 4 febbraio a Lussemburgo (Philharmonie).
Il 17 febbraio, poco dopo il ritorno da questa lunga e impegnativa tournée europea, l’Orchestra dell’Accademia si esibirà a Ferrara in un concerto tutto brahmsiano (Terza e Quarta Sinfonia), diretto da Myung-Whun Chung mentre il 14 aprile, diretta da Antonio Pappano, sarà al Teatro Grande di Brescia con un programma che impagina i Quattro ultimi Lieder di Strauss (con Asmik Grigorian) e la Sinfonia n. 10 di Šostakovi
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13 – 19 novembre 2022
Tour Europa-Italia
13 (programma B) e 14 (programma A) novembre Madrid - Auditorio Nacional de Música
17 (A) novembre, Siena - Teatro dei Ritrovati
18 (A) novembre, Rimini - Teatro Galli
19 (A) novembre, Milano - Teatro alla Scala
Orchestra dell’Accademia Nazionale di Santa Cecilia
direttoreAntonio Pappano - violinoLisa Batiashvili
programma A
Beethoven Concerto per violino
Schumann Sinfonia n. 2
programma B
Schubert Sinfonia n. 8 “Incompiuta”
Bruckner Sinfonia n. 9
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22 Gennaio– 5 Febbraio 2023
Tour Europa
23 (A) e 24 (B) gennaio Vienna - Konzerthaus
25 gennaio (A) Monaco di Baviera - Isarphilharmonie
27 gennaio (A) Francoforte - Alte Oper
29 gennaio (B) Essen - Philharmonie
31 gennaio (A) e 1° febbraio (B) Amburgo - Elbphilharmonie
2 febbraio (A) Parigi - Philharmonie
4 febbraio (A) Lussemburgo - Philharmonie
Orchestra dell’Accademia Nazionale di Santa Cecilia
direttore Antonio Pappano - pianoforte Martha Argerich
programma A
Prokof’ev Sinfonia n. 1 “Classica”
Ravel Concerto in sol
Sibelius Sinfonia n. 5
programma B
Schönberg Kammersymphonie op. 9
Bruckner Sinfonia n. 7
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17 febbraio 2023
Ferrara, Teatro Comunale
Orchestra dell’Accademia Nazionale di Santa Cecilia
direttore Myung-Whun Chung
BrahmsSinfonia n. 3
Brahms Sinfonia n. 4
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14 aprile 2023
Brescia, Teatro Grande
Orchestra dell’Accademia Nazionale di Santa Cecilia
direttore Antonio Pappano
sopranoAsmik Grigorian
Strauss Quattro ultimi Lieder
Šostakovi
Sinfonia n. 10


Santa Cecilia a Salisburgo

Orchestra e Coro dell’Accademia Nazionale di Santa Cecilia  protagonisti del Festival di Pasqua di Salisburgo 2024
L’Accademia Nazionale di Santa Cecilia è orgogliosa di annunciare un prestigioso progetto di collaborazione con il Festival di Pasqua di Salisburgo, fondato nel 1967 da Herbert von Karajan e che negli anni ha visto succedersi come orchestre residenti i Berliner Philharmoniker e la Staatskapelle di Dresda.

Dal 23 marzo al 1° aprile del 2024 l’Orchestra e il Coro dell’Accademia Nazionale di Santa Cecilia insieme ad Antonio Pappano eseguiranno un’opera in forma scenica, un concerto sinfonico-corale e due concerti sinfonici (uno dei quali diretto dal Direttore Ospite Principale Jakub Hrůša), proposti ciascuno due volte nell’arco di dieci giorni. È un grande motivo di vanto per l’Accademia di Santa Cecilia che renderà noti i programmi, tutti improntati alla musica italiana o comunque ispirati all’Italia, tra alcuni mesi. A tal proposito, Sir Antonio Pappano ha dichiarato: “Possiamo affrontare questa sfida al 150 per cento con anima, cuore e grinta e siamo desiderosi di dimostrare la qualità raggiunta in questi anni dai nostri complessi”.
Sarà la prima volta che un’orchestra e un coro italiano assumono questo ruolo in una manifestazione internazionale di tale livello.
Il Festival di Pasqua si è posto da subito all’attenzione del mondo musicale per l’altissimo prestigio e la qualità della proposta artistica. Dopo Karajan che lo ha diretto fino alla sua scomparsa il Festival (che ha avuto i Berliner Philharmoniker come orchestra in residenza dal 1967 al 2012), è passato nelle mani di Claudio Abbado e poi di Simon Rattle. Dal 2013 l’Orchestra in residenza è diventata la Staatskapelle di Dresda con il direttore Christian Thielemann. Con l’edizione di quest’anno l’Orchestra sassone ha concluso la sua permanenza al Festival di Pasqua, che a partire dalla prossima edizione del 2023 ospiterà ogni anno una diversa istituzione musicale internazionale.