Vite da eroi

di Roberta Pedrotti

Dopo il debutto a Fermo (e prima della replica di maggio a Pesaro) approda a Jesi il concerto frutto della virtuosa collaboraizone fra la Filarmonica Marchigiana e i conservatori di Pesaro, Fermo e Rimini-Cesena.

JESI, 23 marzo 2025 - Beethoven e Strauss, Coriolano e Der Heldenleben: spicca in locandina un programma eroico, ma la vera impresa sta a monte e rende questo concerto uno di quei momenti che commuovono e restano nella memoria anche al di là della pura e semplice resa musicale. Resa che, sia detto subito, è stata assai buona, con una bella prova dell'orchestra e un ispiratissimo Alessandro Cervo nei numerosi interventi solistici richiesti da Strauss. Sapendo poi che quella che ci trovavamo davanti non era solo la Form, ma che quel centinaio di sedie arrampicate sul palcoscenico del Teatro Pergolesi ospitavano, oltre ai professori già professionisti, selezionati studenti dei conservatori limitrofi (Pesaro, Fermo, Rimini-Cesena) si fa strada un ammirato stupore.

L'iniziativa è di per sé lodevolissima e offre agli studenti la possibilità di confrontarsi nel concreto con il lavoro dell'orchestra fuori dalle mura protette del Conservatorio. Studio, prove, trasferte, assestamenti per un impegno a tutti gli effetti, con contratto come aggiunti della ICO regionale. Non è poco, lo si è visto e sentito anche nella non scontata compattezza raggiunta dall'insieme. Per la stessa Filarmonica marchigiana, peraltro, si è trattata dell'occasione di affrontare un repertorio che esige un organico particolarmente vasto rispetto a quello consueto, ma vestire i panni dei mentori e dei punti di riferimento significa per i musicisti anche assumere una nuova responsabilità e motivazione, incontrare nuovi stimoli dalle energie e dalla voglia di imparare dei ragazzi, al di là delle generazioni (peraltro, i nuovi arrivati della Form, prima viola e primo corno, hanno poco più di vent'anni). Insomma, si è trattato di un'impresa ardita ma perfettamente riuscita, proficua per tutti e, per quanto complessa, da ripetere senz'altro.

Sul podio si trova uno dei demiurghi dell'iniziativa, il docente di direzione d'orchestra del Conservatorio di Pesaro Manlio Benzi (l'altro è Francesco di Rosa, direttore artistico della Form, ma un plauso va a tutti i dirigenti e docenti coinvolti). La sua è una concertazione giustamente concreta, mirata a far quadrare tutti i conti, ma senza rinunciare a un trasporto e a un coinvolgimento ben ponderati. C'è senza dubbio un vitale entusiasmo che promana dai leggii e non va a discapito né della concentrazione né del controllo complessivo. Beethoven appare ovviamente, con un organico di circa novantacinque persone, proiettato in avanti, verso Strauss e nella continuità del programma la cosa non dispiace. Anzi, si può anche confessare il piacere fisico di questa ricca sonorità nell'acustica accogliente del teatro di Jesi. La grande arcata del successivo poema sinfonico si conferma gratificante e ben articolata, tanto che al termine in sala c'è chi apprezzerebbe perfino un bis.

Difficile pensare un fuori programma per un impaginato simile, però: ci consolano i grandi, prolungati applausi per tutti e, semmai, si rinnova altrimenti la richiesta per un bis il prossimo anno. Iniziative come queste possono e devono essere parte integrante di un'istituzione culturale che non è solo una vetrina perpetua di sé, ma è sostanza, qualità, progetto, costruzione di un futuro, come abbiamo visto realizzato in questa Vita d'eroe. Dopotutto, oggi, non è un'impresa eroica - per non dire, ahinoi, a rischio d'utopia donchisciottesca - far musica e cultura da professionisti, con serietà e onestà?

Leggi anche:

Fabriano, concerto Meloni/Boccadoro/Form, 15/03/2025

Senigallia, concerto Bamert/Form, 09/08/2025

Pesaro, concerto Lonquich/Form, 24/02/2025

Osimo, concerto Luisi/Baglini/Picci/Benzi, 29/11/2023

Pesaro, concerto Adaini/Meteleva/Conservatorio, 28/02/2025