L’Ape musicale

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Riccardo Muti a Bergamo

LA FONDAZIONE MERU

Meru – acronimo dei nomi dei fondatori: Alessandro Medolago, Armanda Medolago Ruggeri e Zaverio Ruggeri – è una fondazione senza fini di lucro che, per Statuto, “… persegue finalità di interesse sociale, di supporto a giovani ricercatori, (…) impegnati in progetti specialistici di ricerca biomedica preferibilmente, ma non esclusivamente, attinenti alla biologia vascolare”. Il nome evoca la montagna sacra che, secondo la mitologia induista e buddista, si trova al centro dell’universo, luogo ai cui abitanti sono sconosciuti miseria e dolore.

La fondazione opera per promuovere la conoscenza e fornire così il proprio contributo a mantenere vivi ideali che da sempre ispirano l’umanità. La fondazione promuove progetti di ricerca socialmente rilevanti e connessi a temi quali la prevenzione, la diagnosi e la cura delle patologie che affliggono gli esseri umani e che causano sofferenze fisiche, psicologiche ed emotive.

Nata per sostenere giovani scienziati che mirano a completare la propria formazione per sviluppare progetti indipendenti di ricerca biomedica, la Fondazione Meru è realtà bergamasca per l’origine dei fondatori, ma aperta al mondo perché la scienza non conosce confini.

Dal 2012 a oggi, la Fondazione Meru ha attivato quattro borse di studio di ricerca post-dottorale e tre contratti di transizione alla ricerca indipendente, sostenendo il lavoro sperimentale di sette ricercatori, tre giapponesi, due italiani e un cinese. Il primo vincitore del contratto di transizione, il Dr. Taisuke Kanaji, ha iniziato il suo lavoro nel settembre 2013 e nel maggio 2016 ha ottenuto un finanziamento di quattro anni dal National Heart, Lung and Blood Institute (National Institutes of Health, USA) del valore complessivo di 1,900,000 dollari in quattro anni. Con questo finanziamento il Dr. Kanaji sta sviluppando il suo progetto di ricerca, iniziato con il supporto della Fondazione Meru, sui meccanismi biologici che controllano la formazione delle piastrine del sangue.

Per il raggiungimento delle proprie finalità, la Fondazione Meru ha anche attivato un programma di sostegno a giovani artisti “in considerazione del rapporto che lega arte e scienza. In particolare, la fondazione si propone di curare e svolgere attività nel campo artistico a sostegno d’iniziative riconducibili a discipline umanistiche (…)”.

Il legame arte-scienza, che la fondazione intende sottolineare come scelta filosofica, si esplica fin dall’ideazione del logo che identifica la fondazione stessa nei confronti di chi le si avvicina, nato dalla collaborazione di un’artista, Amalia Del Ponte, e di un matematico, John Arioni.

Parimenti, il MERU ART*SCIENCE AWARD - il premio nato dalla collaborazione tra Fondazione Meru, GAMeC (Galleria d’Arte Moderna e Contemporanea di Bergamo) e Associazione BergamoScienza - rappresenta in concreto l’intento di sostenere e promuovere l’approfondimento del dialogo tra arte e scienza. Il premio, giunto alla sua quarta edizione, consiste nella produzione e acquisizione di un video inedito realizzato da un artista internazionale cui è dedicata una mostra alla GAMeC che rientra nella programmazione di BergamoScienza, uno tra i più importanti festival scientifici internazionali. I vincitori del MERU ART*SCIENCE AWARD sono a oggi: Invernomuto (Italia), Renaud Jerez (Francia), Sarah Sparkes (Gran Bretagna) e Jol Thomson (Canada).

La collaborazione con la Fondazione Donizetti nell’organizzazione del concerto del Maestro Riccardo Muti nell’ambito del festival Donizetti Opera 2016 è un’occasione unica e straordinaria per evidenziare l’impegno della Fondazione Meru nella promozione della ricerca scientifica e delle arti, proprio nella città dove la fondazione è nata. Il sostegno della fondazione a questa iniziativa intende contribuire al rilancio dello storico teatro cittadino, attivando un circolo virtuoso che si auspica possa essere allargato ad altri soggetti, in un’ottica di crescita collettiva all’insegna della conoscenza.

La più bella sensazione che noi possiamo provare

è il senso del mistero: esso è la sorgente di tutta

l’arte e di tutta la scienza. Chi non ha mai provato

questa emozione, chi non sa più fermarsi a

meditare, né provare stupore e sorpresa

è come morto, i suoi occhi sono chiusi. [...].

Albert Einstein


 

 

 
 
 

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