L’Ape musicale

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stagione lirica venezia 2017/2'18

 

L’eredità di Schubert

Stagione Sinfonica 2017-2018

Il programma nel dettaglio

L’eredità di Schubert è il titolo della Stagione Sinfonica 2017-2018 della Fondazione Teatro La Fenice. Attraverso una programmazione articolata in dodici concerti e nove repliche dal 3 novembre 2017 all’8 luglio 2018, la Fenice vuole rendere omaggio al compositore austriaco vissuto tra il 1797 e il 1828 che con la sua produzione ha influenzato generazioni di musicisti e continua ad essere un punto di riferimento per i compositori di oggi. Dopo l’inaugurazione affidata alla bacchetta di Donato Renzetti, seguiranno il concerto diretto da Myung-Whun Chung, il tradizionale concerto di Natale – quest’anno dedicato a Claudio Monteverdi nel quattrocentocinquantesimo anniversario della nascita – con Marco Gemmani e i Solisti della Cappella Marciana, e poi i concerti di Daniele Rustioni, Claudio Marino Moretti e il Coro del Teatro La Fenice, Elio Boncompagni, Yuri Temirkanov, Diego Fasolis, Thomas Adès e l’Orchestra Filarmonica della Fenice, Antonello Manacorda, Francesco Lanzillotta e Henrik Nánási.

Il programma dell’inaugurazione, con l’Orchestra e il Coro del Teatro La Fenice diretti da Donato Renzetti, sarà dedicato al centenario di Porto Marghera e con esso ai temi del lavoro e della nascita delle civiltà: oltre alla nuova composizione di Fabio Vacchi su alcuni dei testi più importanti della poesia operaia, commissionata dalla Fenice per questa speciale ricorrenza, il programma includerà il finale del primo atto dell’Attila di Giuseppe Verdi, opera dedicata alla nascita della città di Venezia e qui tenuta a battesimo, l’orchestrazione di un grande successo veneziano degli anni del boom economico quale Io che non vivo di Pino Donaggio, e la Nona Sinfonia Dal nuovo mondo di Antonín Dvořák, capolavoro sinfonico composto dal boemo sull’onda della fascinazione per la scoperta della ‘nuova’ civiltà americana.

A proposito di grandi capolavori sinfonici, una particolare menzione merita il secondo appuntamento del cartellone, con il maestro coreano Myung-Whun Chung che proporrà la sua interpretazione della Quinta Sinfonia di Gustav Mahler. Così come di un valore speciale è investito il concerto diretto da Antonello Manacorda che prevede l’esecuzione del Siefried-Idyll di Wagner, della Seconda Sinfonia di Schubert e delle Enigma Variations di Edwad Elgar: è infatti dedicato a un grande amico della Fenice recentemente scomparso, il maestro Sir Jeffrey Tate, con il quale questo concerto era stato definito.

E se un significativo excursus nel repertorio francese sarà proposto dal Coro del Teatro La Fenice diretto da Claudio Marino Moretti, con il Requiem di Maurice Duruflé, la musica del Novecento italiano sarà invece uno dei fili conduttori di tutta la Stagione, in continuità con il progetto avviato nel 2016, grazie all’esecuzione di alcune pagine di compositori italiani quali Giovanni Salviucci, Giovanni Battista Pergolesi – di cui verrà eseguito lo Stabat Mater nella sera del Venerdì Santo – Ermanno Wolf-Ferrari, Ottorino Respighi e Nino Rota.

Ampio spazio sarà dedicato, anche in questa Stagione, alla musica di oggi: si rinnova infatti per la settima edizione il progetto «Nuova Musica alla Fenice» realizzato con il sostegno della Fondazione Amici della Fenice; inoltre alcuni brani dei nostri giorni, come quelli di Fabio Vacchi, o di Thomas Adès impegnato nella doppia veste di compositore e direttore dell’Orchestra Filarmonica della Fenice, saranno incardinati nella programmazione.

Dieci concerti si terranno al Teatro La Fenice, uno al Teatro Malibran e uno, il tradizionale Concerto di Natale, nella Basilica di San Marco e in replica nel Duomo di Mestre.


 

 

 
 
 

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