L’Ape musicale

rivista di musica, arti, cultura

 

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Le opere in scena

Pietro il Grande kzar delle Russie

Melodramma burlesco in due atti di Gherardo Bevilacqua-Aldobrandini – Musica di Gaetano Donizetti Prima rappresentazione: Venezia, Teatro San Samuele, 26 dicembre 1819

Edizione critica a cura di Maria Chiara Bertieri / Fondazione Donizetti Donizetti Opera: Bergamo 15 e 23 novembre, 1 dicembre 2019

A meno di un anno dal suo debutto come compositore teatrale, il ventiduenne Donizetti fu di nuovo ingaggiato da un teatro veneziano (quello di S. Samuele) per un’opera comica da rappresentarsi nella stagione di carnevale 1820. Autore del libretto affidatogli fu un nobile ferrarese con la passione per il teatro e per l’arte, il marchese Gherardo Bevilacqua Aldobrandini. Scenografo, occasionalmente poeta teatrale (per l’amico Rossini nel 1818 aveva preparato il libretto di Adina) e più tardi disegnatore dal vero di monumenti classici, Bevilacqua confezionò il nuovo testo tenendo presenti latraduzione italiana edita nel 1816 di una commedia di Duval del 1805 (Le menuisier de Livonie), e il recentissimo libretto che Felice Romani ne aveva ricavato per il compositore Giovanni Pacini (Il falegname di Livonia, Milano, teatro alla Scala, primavera 1819). La vicenda riguarda un aneddoto della vita e dei viaggi dello zar Pietro il Grande. Capitato in incognito nella locanda di una regione baltica, ha modo di verificare l’arroganza e l’ingiustizia perpetrate da un alto funzionario ai danni di un onesto falegname. Alla fine non solo raddrizzerà i torti punendo l’indegno Magistrato e riaffermando il principio che la Legge dev’essere uguale per tutti, ma riconoscerà nell’umile lavoratore il fratello scomparso di sua moglie. Su questo libretto il giovane Donizetti costruì una partitura di notevole impegno compositivo. Vi si possono riconoscere chiari modelli rossiniani, ma non mancano passi che già fanno intravvedere soluzioni più spiccatamente personali. La sua riproposta moderna è perciò interessante per più di un motivo: l’efficacia scenica e la piacevolezza musicale, il tipo di teatro che incarna (la commedia con personaggi storici), la nuova luce gettata sugli esordî di Donizetti, la sua interpretazione degli schemi rossiniani dominanti, le prefigurazioni di un proprio stile in via di elaborazione.

L’ange de Nisida

Opera in quattro atti di Alphonse Royer e Gustave Vaëz – Musica di Gaetano Donizetti

Edizione a cura di Candida Mantica / Opera Rara – Peters, Lipsia, rappresentante per l’Italia Casa Musicale Sonzogno di Piero Ostali, Milano

Donizetti Opera: Bergamo 16 e 21 novembre 2019

Si sapeva che La favorite (1840) aveva un precedente immediato, L’ange de Nisida, che Donizetti aveva scritto per il parigino Théâtre de la Renaissance (1839-1840) ma che non aveva mai raggiunto le scene, dato che quel teatro nel maggio 1840 aveva dovuto sospendere la programmazione per difficoltà finanziarie. Il compositore aveva accantonato quella partitura, senza darle l’ultima mano. Quelle parole e quella musica però non andarono perse, perché di lì a poco confluirono in La favorite, scritta per l’Opéra, dove debuttò il 2 dicembre 1840. Estraendo dalla partitura di La favorite ciò che proveniva dall’Ange, e integrandolo con porzioni scartate ma sopravvissute, la musicologa Candida Mantica ha potuto ricostruire questo titolo della piena maturità donizettiana, che ora giunge finalmente in scena in ‘prima’ assoluta (in forma solo di concerto la si era potuta ascoltare quest’estate a Londra). Ambientato sulla costiera napoletana a fine ‘400, L’ange tratta dell’amore di re Ferdinando d’Aragona con Sylvia e del loro futuro matrimonio ostacolato dagli equilibri di potere fra la corte di Napoli e la Chiesa. Con questa storia s’intreccia l’amore che per questa donna nutre un giovane tanto valoroso quanto ingenuo e ignaro. Scoperta la situazione dopo il loro matrimonio, favorito interessatamente dal re, vergogna per il disonore e conflitto tra amore ed espiazione distruggono il giovane. L’ange prende avvio come commedia, e strada facendo incupisce sempre più le sue tinte, fino alla drammatica conclusione. Anche chi conosce La favorite vedrà che non si tratta di una sua prima versione con qualche modifica, ma di un genere di dramma decisamente diverso.

Lucrezia Borgia

Melodramma in un prologo e due atti di Felice Romani dall’omonima tragedia di Victor Hugo Musica di Gaetano Donizetti

Prima rappresentazione: Milano, Teatro alla Scala, 26 dicembre 1833

Edizione critica a cura di Roger Parker e Rosie Ward / Casa Ricordi Milano con la collaborazione e il contributo del

Comune di Bergamo e della Fondazione Teatro Donizetti

Donizetti Opera: Bergamo 22, 24 e 30 novembre 2019

Il 1833 per Donizetti fu un anno decisamente intrecciato con la storia di Ferrara. Una dopo l’altra musicò e portò al debutto 3 opere consecutive tutte dedicate a vicende della Casa d’Este, che della città emiliana aveva avuto per secoli la signoria: Parisina nella stagione di quaresima della Pergola a Firenze, Torquato Tasso a fine estate al Valle di Roma, Lucrezia Borgia il 26 dicembre alla Scala.

Tra i compositori teatrali, Donizetti è stato uno dei primi ad attingere al filone medievale italiano, e quello che l’ha coltivato con maggior determinazione. Ne trattano ben 7 titoli, concentrati negli anni ’30: Imelda de’ Lambertazzi (Napoli 1830), il citato trittico estense del 1833, Buondelmonte (Napoli 1834), Marino Faliero (Parigi 1835), Pia de’Tolomei (Venezia 1837). Nel caso di Lucrezia Borgia, va segnalato un altro record. Tratto da un dramma di VictorHugo di quello stesso 1833, era la prima volta che un testo teatrale di quel contestato autore veniva usato come base per un melodramma italiano. Felice Romani (il librettista) e Donizetti ne raccolsero la drammaturgia rivoluzionaria: l’immoralità della protagonista (ritenuta uno dei personaggi emblematici dei misfatti di quell’epoca storica) riscattata dal senso materno, la mescolanza degli stili invece della loro classica e tradizionale separazione, i tocchi grotteschi. Insomma, per Donizetti e per l’opera italiana fu un indiscutibile tuffo nel gusto romantico più attuale, e un’anticipazione di quasi vent’anni del Rigoletto di Verdi.

Il festival Donizetti Opera, è organizzato dalla Fondazione Teatro Donizetti e dal Comune di Bergamo con il sostegnodi Ministero dei Beni e delle Attività Culturali, Fondazione Cariplo, Regione Lombardia, Sacbo, Camera di Commerciodi Bergamo in collaborazione con Fondazione Donizetti, Conservatorio Gaetano Donizetti, Fondazione Mia, Opera Europa, Atb, con il contributo di ABenergie, la luce della Donizetti Night, San Lucio Events, media partner Classica sponsor tecnici NT Next, Cavalli Musica charity partner Stucchi spa

Un ringraziamento speciale agli Ambasciatori di Donizetti che sostengono l’attività della Fondazione con Art bonus:

  • Assolari Luigi & C. S.p.A. • Automha S.p.A. • Beauty & Business S.p.A. • Calvi Holding S.p.A. • Caseificio Defendi Luigi Srl • FraMar S.p.A • Granulati Zanobbio S.p.A • Intertrasport S.p.A. • Italcanditi S.p.A. • Lovato Electric S.p.A. • Montello S.p.A. • Neodecortech S.p.A. • OMB Valves S.p.A. • F.lli Pellegrini S.p.A.• Persico S.p.A. • PM Plastic Materials S.r.L. • Punto Azzurro S.r.L. • Stucchi S.p.A. • Tenaris - Dalmine

www.gaetanodonizetti.org

I biglietti sono in vendita sul sito www.gaetanodonizetti.org o presso la biglietteria della Fondazione Teatro Donizetti presso i Propilei di Porta Nuova.

Biglietteria ai Propilei di Porta Nuova

Largo Porta Nuova, 17 – Bergamo

T. 035 4160601/602/603;

da martedì a sabato, ore 13-20

Gli uffici del Donizetti Opera hanno sede presso Piazza Vecchia 8 (Casa Suardi) Bergamo Per informazioni e dettagli sugli spettacoli: tel. 035244483


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