L’Ape musicale

rivista di musica, arti, cultura

 

Ciclo Beethoven a organico completo

 di Daniele Valersi

L’ORCHESTRA HAYDN DI BOLZANO E TRENTO DI NUOVO A ORGANICO COMPLETO

IL CICLO “BEETHOVEN SPIRIT”, NEL 250° ANNIVERSARIO

BOLZANO. L’Orchestra Haydn di Bolzano e Trento riprende a suonare a organico completo: l’occasione è data dal 250° anniversario della nascita di Ludwig van Beethoven, in occasione del quale il ciclo “Beethoven Spirit” propone le nove sinfonie al completo presso il Teatro Comunale di Bolzano, con replica al Teatro Sociale di Trento per l’ultimo appuntamento, con la “Nona” in locandina; nella programmazione la distribuzione delle sinfonie ricalca l’ordine cronologico.

Più che in ogni altro compositore, in Beethoven la sinfonia è generalmente intesa come simbolo, summa e compimento della sua arte, nonostante abbia lasciato impronta immortale di sé in tutti i generi strumentali. Le ragioni sono molteplici, innanzitutto il fatto che con Beethoven la sinfonia cambia radicalmente aspetto e consistenza, basti confrontare l’esiguo numero delle sue partiture (a fronte di una complessità formale mai vista prima) con la produzione dei grandi che lo hanno preceduto, Mozart e Haydn per citarne solo gli esempi più notevoli, per i quali la sinfonia era solo uno dei tanti generi di consumo di una produzione quanto mai cospicua. Il ciclo beethoveniano divenne subito pietra miliare: dopo di lui ben pochi compositori andarono oltre il numero nove, date le aspettative del pubblico radicalmente mutate nei confronti di questo genere. Le nove sinfonie divennero ben presto anche pietra del paragone per i maggiori direttori d’orchestra, che a partire dalla metà dell’Ottocento non poterono esimersi dal confrontarsi sul ciclo beethoveniano: dal primo direttore dei “Berliner” Hans von Bülow a Wagner, a Mahler, al segno memorabile lasciato nel Novecento da Toscanini, Furtwängler, Walter, De Sabata, Klemperer, fino alla mitizzata rivalità tra Bernstein e Karajan.

Nella ricorrenza di quest’anno le bacchette che dirigono l’Orchestra Haydn, della quale ricordiamo la pubblicazione in cofanetto delle Nove Sinfonie per la direzione di Gustav Kuhn (Col legno, 2007), hanno in comune giovane età, talento manifesto e curriculum quanto mai entusiasmante. Così l’iniziativa viene presenta da Daniele Spini, responsabile della programmazione artistica: “Non ci rassegniamo all'idea che il 2020 resti nella storia dell'Orchestra Haydn solo come l'anno del Covid, dei concerti cancellati, di un contatto con il pubblico per troppo tempo interrotto. Vogliamo che in questo 2020 siano celebrate le due ricorrenze che lo segnano: una, importantissima per noi, è il sessantesimo anniversario dalla fondazione della Haydn; l'altra, cruciale nella storia della musica, sono i due secoli e mezzo dalla nascita di Ludwig van Beethoven. La Haydn torna dunque a suonare con tutti i suoi musicisti, rileggendo le nove Sinfonie di Beethoven in altrettanti concerti. La guidano n questa esperienza quattro direttori diversi per età, cultura, atteggiamento interpretativo, ma tutti legati alla Haydn da collaborazioni ripetute e preziose. Tornano Kolja Blacher, con la sua eccezionale capacità di coinvolgere ed entusiasmare agendo come primus inter pares accanto ai musicisti dell'orchestra, Andrea Battistoni, il direttore italiano più affermato fra quelli delle ultime leve, Michele Mariotti, ormai acclamato in tutto il mondo, una delle nostre principali ragioni di orgoglio per le presenze frequenti nelle nostre stagioni; su Felix Bender, altro giovane grande talento, investiamo moltissimo proprio con questo ciclo, affidandogli tre sinfonie. Fra queste la Nona: cantanti di valore e l'Ensemble Continuum di Luigi Azzolini, realtà fra le più vive a apprezzate, in un inno alla gioia che ci aiuti a voltare pagina e a guardare con fiducia al futuro”.

Il ciclo si apre il 2 settembre per la direzione di Kolja Blacher (Ouverture “La consacrazione della casa” op. 124 e la Prima Sinfonia op. 21); venerdì 4 settembre è ancora Kolja Blacher sul podio con la Sinfonia n. 2 op. 36; Andrea Battistoni dirige sia la Terza Sinfonia op. 55 “Eroica” (il 7/09) sia la Quarta op. 60 (mercoledì 9); venerdì 11 tocca a Felix Bender e alla Quinta Sinfonia op. 67, poi due concerti consecutivi per Michele Mariotti (Sinfonia n. 6 op. 68 “Pastorale” il 14/09 e n. 7 op. 92 il 16/09). Ritorna Felix Bender per la chiusura del ciclo: il 18 l’Ottava Sinfonia op. 93; la Nona Sinfonia op. 125 per Soli, Coro e Orchestra (“Corale”) è prevista il 21 a Bolzano e il 22 a Trento; le parti solistiche sono affidate a Magdalena Hinterdobler (soprano), Sophia Maeno (mezzosoprano), Eric Laporte (tenore), Tuomas Pursio (basso-baritono); l’Ensemble Vocale Continuum è preparato da Luigi Azzolini.

Daniele Valersi


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