L’Ape musicale

rivista di musica, arti, cultura

 

Una settimana con Rai Storia

DOMENICA 20/06/2021

“Passato e Presente” Il peggio della guerra: le violenze sulle donne

Nel Ventesimo secolo le violenze sessuali sulle donne sono diventate parte integrante delle strategie offensive e propagandistiche degli eserciti in guerra. Solo di recente però, dopo le atrocità commesse nei conflitti in Bosnia e in Ruanda, la comunità internazionale ha saputo riconoscere le peculiarità dello stupro di guerra da un punto di vista giuridico, dichiarandolo crimine contro l’umanità. A “Passato e Presente”, in onda domenica 20 giugno alle 20.30 su Rai Storia, la professoressa Silvia Salvatici e Paolo Mieli, ripercorrono la lunga cronologia delle violenze inflitte alle donne nei contesti bellici dall’inizio del Novecento fino ai giorni nostri. Allo scoppio della Prima guerra mondiale l’avanzata dell’esercito austroungarico in Serbia e di quello tedesco in Belgio sono accompagnati da stupri di massa. Dopo la rotta di Caporetto, anche le donne italiane subiscono i soprusi del nemico, con centinaia di casi accertati tra il Friuli e il Veneto. Ma è forse con la Seconda guerra mondiale che le violenze raggiungono l'apice. Ancora una volta anche le donne italiane pagano a caro prezzo la guerra, con le violenze inflitte prima dai nazisti, poi dalle truppe alleate in transito sulla penisola. I crimini però restano per lo più impuntiti: bisognerà attendere il nuovo millennio, e i casi di “stupro etnico” in Bosnia e Ruanda, perché i tribunali internazionali emettano le prime sentenze specifiche su questo odioso e diffusissimo reato.

“Binario Cinema” con Stephen Frears: “Chéri”

Parigi, 1906. Lea de Lonval, affascinante e bellissima cortigiana, su richiesta della sua collega Madame Charlotte Peloux, accetta di prendersi cura del figlio diciannovenne detto Chéri: tra i due scoppierà la passione. Un amore difficile raccontato da Stephen Frearsin “Chéri” - con Michelle Pfeiffer, Rupert Friend, Kathy Bates -in onda domenica 20 giugno alle 21.10 su Rai Storia per il ciclo “Binario Cinema”.Dopo sei anni di intensa relazione il ragazzo ormai venticinquenne, sarà costretto ad abbandonare Lea per sposare Edmée, figlia della ricca cortigiana Marie-Laure. Il fidanzamento di Chéri porterà i due amanti a un inevitabile e doloroso distacco.

LUNEDI’ 21/06/2021

“Passato e Presente” L’Operazione Barbarossa

Dopo un anno di facili vittorie in tutta Europa, nel giugno del 1940, Adolf Hitler comunica ai suoi generali la decisione di invadere la Russia. Il fuhrer è convinto che la sconfitta dell’Unione Sovietica servirà a costringere l’Inghilterra a uscire dalla guerra, scongiurando un possibile intervento degli Stati Uniti. Hitler e il suo stato maggiore scommettono tutto sull’efficacia di quella guerra lampo che tanti frutti ha portato nel 1939 e nel 1940. Il 22 giugno 1941, all’alba, 3 milioni di soldati tedeschi dilagano oltre il confine in direzione di Leningrado a nord, Mosca al centro e Kiev al sud. È cominciata l’Operazione Barbarossa, rievocata da Paolo Mieli e dal professor Alessandro Barbero a “Passato e Presente”, in onda lunedì 21 giugno alle 13.15 su Rai3 e alle 20.30 su Rai Storia. Il successo dei primi giorni è travolgente. Ma già a poche settimane dall’inizio della campagna, la Wermacht comincia a risentire degli enormi problemi logistici causati dalle dimensioni del fronte russo. Dopo la sorpresa ed il disastro iniziale, i sovietici ritrovano gradualmente le loro capacità organizzative e dispiegano risorse umane e militari di cui i tedeschi ignoravano l’esistenza. La sconfitta tedesca alle porte di Mosca, al principio di dicembre, segna il fallimento del blitzkrieg e l’inizio della fine della Germania nazista.

“Cronache dall’Impero” Una donna al comando: i volti di Agrippina

Sorella, nipote, moglie e madre di imperatori, Agrippina Minore non ha paura di assumere su di sé il peso del potere. Tra gli splendori della villa imperiale di Oplontis e i paesaggi marini di Baia, Cristoforo Gorno racconta l’avventura tragica di Giulia Agrippina Augusta, una donna al comando, nell’appuntamento con “Cronache dall’impero” in onda lunedì 21 giugno alle 21.10 su Rai Storia.

Le Cronache dal Rinascimento. Caterina Sforza, la tigre

Quando Luigi XII sale al trono di Francia, vanta diritti sul Regno di Napoli e sul Ducato di Milano. Si assicura innanzitutto l’alleanza dei Savoia, di Venezia e di papa Alessandro VI. Questi trova l’alleanza conveniente alle sue mire di costituire per il figlio Cesare un dominio in Romagna, sotto il potere temporale pontificio. Una volta caduto il Ducato di Milano di Ludovico il Moro, la via per la Romagna è aperta. Il 9 marzo 1499 attraverso una bolla pontificia dichiara decadute tutte le investiture di quei territori, compresa quella di Caterina Sforza. Cesare Borgia la assale con le armi francesi. Al 25 novembre 1499 risale la resa di Imola, mentre il 19 dicembre dello stesso anno il Valentino entra a Forlì. Ad attenderlo c’è Caterina Sforza che a 36 anni ha la fama di coraggiosa e spietata guerriera. E’lei la protagonista di “Cronache dal Rinascimento”, in onda lunedì 21 giugno alle 21.40 su Rai Storia. La donna dirige la difesa della rocca di Ravaldino, che viene assediata dagli avversari. I due rivali pongono entrambi una taglia di diecimila ducati l’uno sull’altro. La rocca cade il 12 gennaio 1500. Caterina Sforza viene consegnata a Cesare Borgia, portata a Roma e incarcerata dal papa. Sarà liberata il 30 giugno 1501 per volere dei Francesi. Alessandro VI le impone la definitiva rinuncia alle sue terre. Si ritira in Toscana e muore a Firenze il 28 maggio 1509.

Italia. Viaggio nella bellezza. La bottega del falsario. Storie di falsi nel Novecento

Chi è il falsario? È un romantico sovvertitore della gerarchia dell’arte? O un delinquente incallito, che disprezza quel mondo perché, in fondo, non è capace di farne parte? Rovistando nelle storie dei falsi del Novecento, “Italia: viaggio nella bellezza”, in onda lunedì 21 giugno alle 22.10 su Rai Storia, prova a tracciare un profilo del falsario. Le vicende di Alceo Dossena, le cui ‘false’ sculture antiche e rinascimentali hanno turbato il sonno dei grandi direttori dei Musei d’oltreoceano, negli anni Venti del secolo scorso. E quelle di Icilio Federico Joni, il falsario senese che opera più o meno negli stessi anni e si rivela al mondo scrivendo una autobiografia nella quale racconta i segreti della sua ‘arte’. Lo scandalo dei falsi tondi dipinti di Centuripe, che da un piccolo paesino della Sicilia scatena un vero e proprio terremoto nell’archeologia italiana di metà Novecento. Arrivando a coinvolgere persino il Duce, in un vero e proprio intrigo degno di una spy story. E infine lo scandalo delle false teste di Modigliani, una delle vicende di smascheramento di falsi che ha avuto più eco nella stampa e nella televisione. Con questa celebre beffa di trent’anni fa, il pubblico italiano si è improvvisamente accorto della fallibilità del giudizio degli esperti d’arte, dei luminari dell’autenticità. E si è lasciato trasportare da una certa simpatia per quei ragazzi che, in diretta televisiva, hanno dimostrato - con trapani e blocchi di marmo - di essere i veri autori delle teste alla Modigliani. Nella puntata intervengono Marcello Barbanera, archeologo, Ordinario di Archeologia e Storia dell’Arte greca e romana alla Sapienza Università di Roma e Direttore del Museo dell'Arte Classica (il Museo dei Gessi) di Roma; ed Enzo Borsellino, storico dell’arte, Professore Associato di “Museologia” presso la Facoltà di Lettere e Filosofia dell’Università Roma Tre.

MARTEDI’ 22/06/2021

“Passato e Presente” Iprimi monaci e Benedetto: la “Fuga mundi”

Tra i primi cristiani c’è chi vive in maniera radicale i precetti evangelici di povertà e umiltà e dà vita a quelle forme di ascetismo che sono alla base delle future comunità monastiche. Tra questi asceti alcuni scelgono la solitudine estrema: sono gli eremiti, i padri del deserto, animati dalla “fuga mundi”, il rifiuto della società. Paolo Mieli e la professoressa Maria Chiara Giorda raccontano la nascita del monachesimo a “Passato e Presente”, in onda martedì 22 giugno alle 13.15 su Rai3 e alle 20.30 su Rai Storia.Alcuni eremiti si uniscono negli stessi eremi per condividere la pratica della preghiera e altri aspetti della vita quotidiana: la cella, i pasti, il lavoro. Si formano così i primi monasteri e le prime comunità cenobìtiche, dal greco koinobìtes, colui che vive in comune. È questa la forma di monachesimo che si diffonde in occidente e che trova, nel VI secolo d.C., il suo pieno compimento nell’opera di San Benedetto e nella sua regola.

22 giugno 1940, la resa francese. L’umiliazione della Francia

Un documentario che racconta quasi in presa diretta, grazie della scoperta di 2 ore della registrazione dei negoziati, l'umiliazione della Francia di fronte agli invasori tedeschi all’inizio della Seconda Guerra Mondiale. E’“22 giugno 1940, la resa francese”. in onda martedì 22 giugno alle 21.10 su Rai Storia. Il documentario racconta in una maniera unica quel giorno in cui la Terza Repubblica si piega davanti alle soverchianti forze di invasione di Hitler.

Maxi. Il grande processo alla mafia. L’attesa della sentenza

Sono passati quasi due anni dall'inizio del dibattimento, e il Maxiprocesso sta per arrivare alla sentenza. Due anni in cui Palermo ha vissuto sospesa, in un limbo di speranza e preoccupazione. Il processo ha vissuto fasi di stanchezza e i giornalisti Rai hanno fatto i conti con le procedure lunghe e macchinose di un processo così grande, arrivato a 349 udienze. Le arringhe difensive sono state 635 e i pubblici ministeri hanno parlato per dodici giorni nelle loro requisitorie. Lo racconta “Maxi. Il grande processo alla mafia”, il programma di Rai Cultura in onda martedì 22 giugno alle 22.10 su Rai Storia. Franco, Teresa e Gianni rivivono emozioni e ricordi del processo alla vigilia della sentenza, prima di entrare per l'ultima volta in aula bunker ed aspettare che la Corte rientri in aula per l’ultima volta. È il 16 dicembre 1987, l'aula torna a riempirsi di giornalisti provenienti da ogni paese, dei parenti delle vittime, degli imputati a piede libero. Tutti insieme, per due ore, ad ascoltare la sentenza, che porta a 19 ergastoli e 2665 anni di carcere. Una vittoria dei pubblici ministeri che vede reggere il proprio impianto accusatorio, una sconfitta per Cosa Nostra, che per la prima volta vede condannati i più importanti boss e scritto sul marmo giudiziario l'esistenza stessa dell'organizzazione. Franco vive la fine del processo con soddisfazione e partecipazione, accompagnata a quel fatalismo siciliano che lo contraddistingue. Il giorno dopo ha un ultimo importantissimo appuntamento: raccogliere la testimonianza di Giovanni Falcone.

MERCOLEDI’ 23/06/2021

Passato e Presente” e la storia di Alan Turing. Il matematico che sconfisse Hitler

Matematico brillante, anticonformista solitario, dotato di un graffiante senso dell'umorismo, Alan Turing è uno dei principali artefici della vittoria degli Alleati sulla Germania nazista. Ne parlano Paolo Mieli e il professor Mauro Canali a “Passato e Presente”, in onda mercoledì 23 giugno alle ore 13.15 su Rai3 e alle ore 20.30 su Rai Storia. Sviluppando le idee di Turing - che utilizzano una tecnologia relativamente nuova, l’elettronica - nel 1943 i crittografi inglesi riuniti nella “Stazione X” di Bletchey Park, riescono, a svelare i piani segreti della Germania nazista. Il successo di Turing nel decifrare i codici tedeschi creati dalla macchina “Enigma” gioca un ruolo fondamentale per le sorti della guerra e getta le basi dell'informatica moderna. Tuttavia, dopo la guerra, Turing non viene celebrato come un eroe. I suoi progetti di sviluppo di un’intelligenza artificiale vengono ostacolati e per lui comincia una nuova battaglia contro il conformismo. Arrestato e condannato per omosessualità, nel 1952 sfugge al carcere soltanto accettando di essere sottoposto a un pesante trattamento ormonale - l'equivalente della castrazione chimica - e morirà suicida nel 1954.

1940: Italia in guerra. L’attacco alla Grecia

Il terzo e ultimo appuntamento con la serie “1940: Italia in guerra”, in onda mercoledì 23 giugno alle 21.10 su Rai Storia, affronta la guerra chel’Italia, dopo un celebre ultimatum al dittatore greco Metaxàs del 28 ottobre 1940, combatte contro la nazione ellenica. L’idea mussoliniana di “spezzare le reni alla Grecia” si scontra presto con la dura realtà: la resistenza greca e la progressiva disfatta dell’esercito italiano, che renderanno necessario l’intervento risolutivo della Germania. Tutto si conclude nell’aprile 1941: il fallimento della guerra italiana in Grecia mette la parola ‘fine alle velleità di una “guerra parallela”. Il racconto si svolge sulla base di documenti diplomatici custoditi presso il Ministero degli Affari Esteri, attraverso i diari e le testimonianze dei protagonisti di quei drammatici anni, le preziose Teche Rai e i contributi di importanti storici italiani e stranieri.

“Italiani”. Don Milani

Un ritratto di un prete scomodo, don Lorenzo Milani, attraverso le numerose lettere che ha scritto: quelle ufficiali redatte con i suoi ragazzi di Barbiana, nella forma di scrittura collettiva – Lettera ai cappellani militari, Lettera a una professoressa, - quelle ai suoi superiori, che non lo amavano e tentavano di tenerlo a bada, e quelle private, agli amici, e soprattutto alla madre, Alice Wiess di origine ebraica. Lo propone il documentario di Simona Fasulo con la regia di Nicoletta Neslerin onda mercoledì 23 giugno alle 22.10 su Rai Storia per il ciclo “Italiani”.

Don Lorenzo Milani, nato ricco, borghese, da famiglia intellettuale coltissima d'origine ebrea, si spende per gli altri cui dedica tutta la vita. La sua puntigliosità e il suo carattere tutt'altro che accomodante non lo aiutano a vivere bene in un ambiente codificato da secoli come quello ecclesiastico, ma con il suo entusiasmo e la sua fede nella ragione oltre che in Cristo, don Lorenzo crede di poter sovvertire le leggi per fare spazio a quell'unica regola che per lui la Chiesa dovrebbe seguire: l'amore.

GIOVEDI’ 24/06/2021

“Passato e Presente” una donna all’avanguardia. Petronilla e il Dottor Amal

Amalia Moretti Foggia è una delle primissime donne in Italia a laurearsi in medicina, nel 1898. Approdata a Milano, entra in contatto con gli ambienti del socialismo e conosce le prime attiviste per l’emancipazione femminile, senza mai, però, diventare una militante. La professoressa Maria Giuseppina Muzzarelli e Paolo Mieli ripercorrono la storia di Amalia a“Passato e Presente”, in onda giovedì 24 giugno alle 13.15 su Rai3 e alle 20.30 su Rai Storia.All’impegno politico Amalia preferisce l’azione diretta come medico a favore delle classi più svantaggiate, con particolare attenzione alle donne e ai fanciulli. Negli anni Trenta inizia a collaborare con La Domenica del Corriere, con due rubriche di grande successo: una di medicina, firmata con lo pseudonimo di “dottor Amal”, e una di cucina, con la firma di Petronilla. Il dottor Amal e Petronilla diventano famosi in tutta Italia. Durante i razionamenti, in periodo di guerra, la sua sapienza culinaria, unita a quella medica, si riveleranno preziose per trasmettere alle lettrici regole igieniche e alimentari di base, proponendo piatti gustosi, nutrienti e a poco prezzo.

“a.C.d.C.” AiguesMortes e le crociate del Re Santo

La storia della città fortificata di Aigues-Mortes e del suo fondatore, Re Luigi IX, detto il Santo, che ne fece il punto di partenza per la settima e l’ottava crociata. Ad “a.C.d.C.”, in onda giovedì 24 giugno alle 21.10 su Rai Storia, con l’introduzione del professor Alessandro Barbero, la storia del primo porto del Regno di Francia, situato nel sud, in Occitania, raccontata anche attraverso l’ausilio di immagini aeree che ne colgono l’incredibile importanza strategica.  

Ferro e sangue. La guerra dei Trent’anni che devastò l’Europa. Verso la pace (1646-1649)

I negoziati per porre fine al conflitto iniziano nel 1643 ma la pace di Vestfalia non viene siglata fino al 1648. Gran parte dell’Europa è in rovine. Il sesto e ultimo episodio della serie, “Ferro e sangue. La guerra dei 30 anni che devastò l'Europa”, in onda giovedì 24 giugno alle 22.10 su Rai Storia con l’introduzione del professor Alessandro Barbero, verte proprio sull’ultimo periodo del conflitto, quello combattuto mentre in Vestfalia, tra Munster e Osnabrück, sono già in corso i negoziati che porteranno alla pace. Fino all’ultimo, la guerra continuerà a riservare sofferenze, anche se personaggi come il Feldmaresciallo svedese Carl Gustaf Wrangel e il soldato di ventura tedesco Peter Hagendorf troveranno proprio in questi anni durissimi la propria collocazione e anche una rapida ascesa sociale. Oltre agli effetti diretti del conflitto, la polarizzazione delle contrapposizioni religiose, tra cattolici e protestanti, favorisce fenomeni come la caccia alle streghe, in cui resteranno coinvolti moltissimi innocenti, soprattutto donne. In questo quadro si inserisce la tragica storia della locandiera Barbara Xeller e di suo marito Jakob.

VENERDI’ 25/06/2021

“Passato e Presente” la storia di Toro Seduto. Il grande capo Sioux

Sono passati 131 anni dalla morte di Toro Seduto, capo della tribù Unkpapa, della nazione Lakota Sioux. Condottiero in battaglia e guida spirituale del suo popolo, Toro Seduto è uno dei più famosi tra i nativi americani della storia.A “Passato e Presente”, in onda venerdì 25 giugno alle 13.15 su Rai3 e alle 20.30 su Rai Storia, Paolo Mieli ripercorre le sue imprese ospitando in studio il professor Franco Cardini e attraverso il contributo filmato del professor Alessandro Martire, rappresentante della nazione Lakota Sioux in Italia e presso l'Alto Commissariato dei diritti dell'Uomo. Al nome di Toro Seduto si associa la più grande e rinomata vittoria in battaglia degli indiani contro l’esercito degli Stati Uniti: quella di Little Bighorn, per la quale Toro seduto riuscì a riunire una coalizione di Sioux, Cheyenne, Arapaho e altre tribù native, radunando oltre 3500 uomini. Al comando dell’esercito degli Stati Uniti, in quell’occasione, un'altra figura leggendaria dell’epopea del West: il Tenente Colonnello George Armstrong Custer, che, sconfitto, rimarrà ucciso insieme ai fratelli in quella sanguinosa battaglia.

“SeDici Storie” Angela Casella e Jole Veneziani

Da Angela Casella, “Mamma Coraggio”, alla stilista Jole Veneziani. Sono loro le protagoniste del nuovo appuntamento con “SeDici Storie” in onda in prima visione venerdì 25 giugno alle 21.10 su Rai Storia.

Angela Casella, madre di Cesare, un ragazzo di Pavia rapito negli anni ‘80 dalla ‘ndrangheta, fu soprannominata “Mamma Coraggio”. Era il periodo dei sequestri di persona, che foraggiavano le organizzazioni criminali, in particolare la ‘ndrangheta. Si arrivarono ad avere decine di sequestri contemporaneamente e non tutti videro i rapiti tornare a casa. “Mamma Coraggio” andò nella Locride a parlare con le donne, si incatenò a San Luca in piazza, divenne un simbolo di resistenza, amore per i figli, legalità e impegno civile. Una sfida che commosse l’Italia e diede un colpo importante alla patina di omertà che avvolgeva la Locride. Le donne di quella zona furono solidali con lei, e la sua battaglia contribuì alla liberazione del figlio Cesare, dopo quasi due anni di prigionia. Angela Casella è scomparsa nel 2011. La ricorda Enzo Ciconte, scrittore, docente e già deputato della Repubblica Italiana.

Jolanda Anna Maria Veneziani, (1901 – 1989) è stata una stilista italiana. È tra le fondatrici dell'Alta moda italiana, avendo partecipato, tra i pochi prescelti da Giovanni Battista Giorgini, alla prima sfilata presso Villa Torrigiani a Firenze, nel 1951. È uno dei personaggi più rappresentativi della moda italiana degli anni Cinquanta e Sessanta. La sua vicenda umana e professionale esemplifica il contributo dato dall'imprenditorialità femminile alla nascita, ai successi e al consolidamento della moda italiana in quel periodo. Jole comprende che anche negli anni più bui della guerra cresce fra la gente un desiderio di rinascita, un ritorno a celebrare le gioie della vita. Lavora intensamente e finita la guerra la sua fama travalica i confini nazionali: le vengono dedicate le copertine di Life, Harper's Bazaar e Vogue. La Veneziani non si limita alla sola vendita, ma come una vera e propria stilista, dà consigli alle clienti-amiche su come indossare le pellicce, gli abiti, gli accessori. Tra le sue clienti più note: Lucia Bosè, Maria Callas, Wally Toscanini, Marlene Dietrich, Elsa Martinelli, Anna Proclemer, Ljuba Rizzoli, Emanuela Castelbarco, Sandra Milo, Franca Rame, Ornella Vanoni. Ottiene premi e riconoscimenti, tra cui nel 1970 quello di Cavaliere al merito della Repubblica.

14-’18: la grande guerra cento anni dopo. Il 24 maggio 1915

Il 26 aprile 1915, dopo lunghe trattative, il ministro degli esteri italiani Sonnino firma il segretissimo “patto di Londra”, in base al quale gli alleati garantiscono all’Italia vantaggi territoriali (Trentino, Istria, parte della Dalmazia) in cambio dell’appoggio militare. Il 23 maggio l’Italia dichiara guerra all’Austria. Lo racconta “’14-’18: la grande guerra cento anni dopo”, in onda venerdì 25 giugno alle 22.10 su Rai Storia.La notizia dell’ingresso nel conflitto è accolta nelle piazze con grandi manifestazioni di entusiasmo. Tra giugno e dicembre gli italiani impegnano gli austriaci nelle prime quattro battaglie dell’Isonzo.

SABATO 26/06/2021

“Passato e Presente” La battaglia di Solferino

Il 23 aprile 1859 il presidente del consiglio del Regno di Sardegna Camillo Benso Conte di Cavour respinge l’ultimatum austriaco che intima ai piemontesi di smobilitare l’esercito. L’abile diplomazia del ministro sabaudo ha ottenuto l’appoggio della Francia di Napoleone III, a patto che la guerra sia dichiarata dall’Impero asburgico. Una pagina di storia ripercorsa dal professor Gilles Pécout con Paolo Mieli a “Passato e Presente”, programma di Rai Cultura in onda sabato 26 giugno alle 20.30 su Rai Storia.

E così dopo l’ultimatum, quell’alleanza stipulata quasi segretamente a Plombières diventa operante a tutti gli effetti. La seconda guerra di indipendenza è iniziata da circa due mesi, quando all’alba del 24 giugno 1859, su un fronte di circa 20 chilometri compreso tra Medole e San Martino, nel tranquillo scenario delle colline mantovane, l’armata alleata franco-piemontese e l’esercito austriaco si affrontano in una delle battaglie più cruente della storia europea: la battaglia di Solferino.

Il Cinema Italia di Rai Stori. Fatti di gente perbene

Bologna, 2 settembre 1902. Viene trovato morto nella sua abitazione il conte Francesco Bonmartini: è stato ucciso da bene tredici coltellate. Inizialmente ci si orienta verso un delitto per rapina, ma poi l’inchiesta darà luogo a continui colpi di scena. L’intrigata vicenda, che coinvolge appartenenti alla Bologna “bene”, e il processo, avvenuto nel 1905 a Torino, provocheranno un certo scalpore, facendo parlare gli italiani per molti anni avvenire.E’ il film diretto daMauro Bolognini nel 1974 “Fatti di gente perbene”, in onda sabato 26 giugno alle ore 21.10 per il ciclo “Cinema Italia” su Rai Storia. La pellicola, che restituisce molto bene l’ambiente nel quale si svolse il fatto, è interpretata da Giancarlo Giannini, Catherine Deneuve, Fernando Rey, Tina Aumont, Laura Betti, Corrado Pani.

Documentari d’autore. “Lontano da casa”

Uomini e donne, ragazzi e ragazze che hanno avuto un'esperienza tragica con la tossicodipendenza ma che sono riusciti a superarla. Di diverse città, età e famiglia, con in comune il solo fatto di essersi disintossicati a San Patrignano. Attraverso i loro racconti, integrati con materiale di repertorio, si traccia un percorso della storia della droga nel nostro paese, dagli anni ’70 a oggi. E’“Lontano da casa”, in onda sabato 26 giugno alle 22.50 su Rai Storia per il ciclo “Documentari d’autore”, in occasione della giornata internazionale Onu contro l'abuso e il traffico illecito di droga.

Il quadro della tossicodipendenza non è un imbarazzante dramma privato imprevedibile ma un problema che riguarda la società e i suoi cambiamenti. È un viaggio tra le generazioni che ci racconta i modi e i disagi che portano fino alla tossicodipendenza. I motivi che li hanno spinti verso le sostanze sono sempre gli stessi e paradossalmente sempre diversi. In questi racconti ci sono sogni infranti, rinunce, momenti bui e astinenza, non solo dalle sostanze ma dalla vita stessa. Perché a San Patrignano, quando si entra, si lascia tutto. E, senza contatti con l'esterno, la speranza nel futuro spinge a ricominciare per riprendersi la vita.


 

 

 
 
 

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