L’Ape musicale

rivista di musica, arti, cultura

 

Christmas Vespers

 di Giuliana Dal Piaz

Il Toronto Consort presenta, nell'approssimarsi del Natale, un affascinante viaggio nelle musiche liturgiche barocche di area tedesca

TORONTO, 14 dicembre 2018 - L’inesauribile entusiasmo e l’attenta ricerca filologica di David Fallis e di Katherine Hill regalano al pubblico una serata “natalizia” di grande bellezza e qualità artistica.

The Toronto Consort presenta i Vespri di Natale di Michael Praetorius, facendoli precedere da una breve introduzione in cui il maestro Fallis espone le principali caratteristiche di un rito religioso luterano che conservava, dopo la Riforma, numerosi elementi dell’analogo rito cattolico, con la costante presenza del Magnificat e l’inserimento di inni o recitativi attinti dall’istruzione catechistica, impartita ogni domenica ai membri più giovani della congregazione religiosa. Quest’esecuzione dei Vespri è il risultato di una specifica interpretazione del Toronto Consort, vista la frequente abitudine di Praetorius di non indicare gli strumenti che dovevano interpretare la partitura.

Vissuto a cavallo del XVI e XVII secolo, in una Germania e in un’Europa piena di fermenti religiosi e musicali, Praetorius risentì, soprattutto nel periodo passato a Dresda, delle innovazioni musicali e cantistiche italiane. Fu musicista e teorico di grande importanza, prolifico in entrambi i campi. Soprattutto nel Magnificat tedesco “Meine Seel erhebt den Herren” – suddiviso in quattro parti, separate tra loro dall’inserimento di pastorali tedesche o da inni –, compaiono nuove tecniche musicali rispetto alle composizioni anteriori al 1619: l’uso del madrigale, la coloratura delle voci, l’impiego di un ampio gruppo di basso continuo, effetti d’eco, ritornelli strumentali elaborati, controcanto di voci e strumenti che si combinano e tornano a combinarsi in variazioni senza fine. L’ascolto ci porta, quindi, molto lontano dai Vespri di un Claudio Monteverdi o di un Alessandro Grandi, non solo perché i brani vengono cantati nella lingua del paese invece che in latino, ma anche in quanto inseriscono nella liturgia le tradizioni popolari dell’epoca. Tra il Pater Noster e l’inno “Quem Pastores laudavere”, un brevissimo interludio strumentale, la “Sonata à due” di J.M.Nicolai, è stato affidato solo ai fiati, un trombone barocco, cornetto e fagotto.

Come si usava nella celebrazione dei Vespri ai tempi di Praetorius, il pubblico – la “congregazione” – è stato invitato a partecipare al concerto, cantando le strofe indicanti “Tutti” sia nella Corale di apertura, “Geborn ist Gottes Söhnelein” che in quella di chiusura, “In dulci Jubilo”. Mi ha sorpreso sentire quante belle voci ci fossero tra gli spettatori.

Ecco quindi che il programma ha riprodotto, ovviamente senza intervalli, quella che sarebbe stata una celebrazione dei Vespri di Natale in un’importante chiesa tedesca del XVII secolo: il Corale iniziale, il Salmo “Jauchzet dem Herren” (con musica di H. Schütz, 1585-1672), un compendio cantato dei Dieci Comandamenti, il Credo (dal quale è logicamente escluso il cenno alla Chiesa cattolica), il “Vater unser” (Padre Nostro), la Sonata à due, l’inno “Quem Pastores laudavere”, brevi accordi del Balletto delle amazzoni, tre versetti dell’Antifona “Christum unsern Heiland” (Cristo nostro Salvatore), la prima parte del Magnificat, la pastorale “Ein Kind geborn zu Bethlehem” (Un bimbo è nato a Betlemme), la seconda parte del Magnificat, la pastorale “Freut euch ihr lieben Christen” (Gioite, cari cristiani), la terza parte del Magnificat, la pastorale “Von Himmel hoch da komm ich her” (Dall’alto dei cieli vengo ad annunciarvi), l’ultima parte del Magnificat, la ninna-nanna “Joseph Lieber” (Caro Giuseppe), il ringraziamento e la preghiera finale “Der Herr sei mit euch” (Dominus vobiscum) e la Corale conclusiva “In dulci jubilo”.

Tutti eccellenti i solisti, quattro soprani, tre tenori, due contralti e due bassi, le cui voci hanno dato vita a un vero e proprio spettacolo nella cornice del rito liturgico, alternandosi nell’interpretazione dei versetti, canto e controcanto armoniosi ed equilibrati. La prima strofa della ninna nanna “Joseph lieber, Joseph mein” è un tenero duetto tra il soprano Katherine Hill, Maria – bella voce limpida e dolce –, e il bravo tenore Kevin Skelton, Giuseppe, a cui si sono aggiunti poi gli altri solisti, mentre continuava il gioco della sfalsatura delle voci tra i due gruppi di cantanti.

Con gli strumentisti e i solisti, partecipa al concerto una selezione di membri del coro Toronto Chamber Choir (nel suo complesso trentatré elementi), preparata con grande cura e professionalità da Elizabeth Anderson.

Un concerto come questo riempie di piacere e di gioia credenti e non credenti: la bellezza non ha colore, né fede, né appartenenze.

Giuliana Dal Piaz

Praetorius CHRISTMAS VESPERS – Stagione 2018-19 di The Toronto Consort. Trinity-St. Paul’s Centre, Toronto (14-16 dicembre). Musiche di Michael Praetorius (1571-1621), Heinrich Schütz, Johann Michael Nicolai, Johann Walther.

Direzione artistica e musicale: David Fallis. Orchestra: 14 strumentisti di cui 2 appartenenti a The Toronto Consort, 7 appartenenti alla Tafelmusik Baroque Orchestra, e 5 invitati.

Coro: Toronto Chamber Choir diretto da Lucas Harris.

Cantanti solisti:

Sheila Dietrich, soprano

Emma Hannan, soprano

Katherine Hill, soprano

Teresa Mahon, soprano

Rebecca Claborn, contralto

Laura Pudwell, contralto

Cory Knight, tenore

Bud Roach, tenore

Kevin Stelton, tenore

Matthew Li, basso

John Pepper, basso


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