L’Ape musicale

rivista di musica, arti, cultura

 

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Stagione 2017-2018

OPERA ANIMA MUNDI

La Stagione d’Opera e di Balletto 2017-2018 propone una grande varietà di titoli, affidati a illustri direttori, riconosciuti solisti e visionari registi. I sedici titoli sono intimamente legati da temi storici, culturali e musicali che rendono il cartellone di questa nuova Stagione un esemplare percorso all’interno di alcune tappe salienti della Storia della Musica. Trova spazio l’opera barocca con L’Orfeo di Monteverdi; la trilogia Mozart/Da Ponte: Le nozze di Figaro, Don Giovanni, Così fan tutte, in successione, un giorno dopo l’altro e in ordine cronologico; due grandi titoli tedeschi: Tristano e Isotta e Salome; due opere che racchiudono il genio artistico di Verdi: I Lombardi alla prima crociata e Falstaff; una nuova, spettacolare produzione di Turandot, l’insolito dittico tutto al femminile Il segreto di Susanna e La Voix humaine, la riproposta di un classico del Regio, Il barbiere di Siviglia, nel 150° anniversario della scomparsa di Rossini e, per il musical, Evita di Lloyd Webber. Non manca il balletto: Lo schiaccianoci (Compagnia Daniele Cipriani Entertainment), Il lago dei cigni (Balletto del Teatro Mariinskij) e il Gala Roberto Bolleand Friends.

Gianandrea Noseda apre il 10 ottobre la Stagione 2017-2018 del Teatro Regio conTristano e Isottadi Richard Wagner, titolo che ha posto delle domande ai compositori successivi, una partitura iconica che ha segnato un prima e un dopo nella Storia dell’Opera. Per il Direttore musicale del Regio, sul podio dell’Orchestra del Teatro, l’imponente capolavoro di Wagner – che dirige per la prima volta – è il poema della passione e della notte, dell’amore e dell’assoluto, è, in definitiva, la musica del desiderio. In scena accade l’essenziale, tutto viene alluso nella musica. La regia è affidata a Claus Guth, immaginifico Theaterregisseur tedesco che immerge i tre protagonisti – Tristano, Isotta e Marke – in un lungo pianosequenza cinematografico, uno per atto, simbolo del continuo fluire della musica di Wagner e dell’incrocio dei destini dei personaggi. Guth propone, oltretutto, un interessante parallelismo che unisce arte e vita: immagina che Tristano, Isotta e Marke siano Wagner, la sua amante Mathilde Wesendonck e suo marito Otto, in un gioco di rimandi e riflessi che invita a riflettere sul confine tra realtà e finzione. L’allestimento, in prima italiana, proviene dalla Opernhaus di Zurigo.

Alla bruciante passione di Tristano e Isotta, struggente e profondamente romantica, accostiamo la perdizione di Salome, violentemente novecentesca. In questa unione tra spirito e carne, amore ideale e passionale, presentiamo il capolavoro di Richard Strauss, nell’allestimento del Teatro Regio con la regia di Robert Carsen. Parte da quest’anno il Progetto Strauss-Carsen, che si intreccia con il filone Janáček-Carsen avviato due anni addietro, e che proporrà per le prossime stagioni tre grandi titoli di Strauss realizzati dal regista canadese. Gianandrea Noseda è alla guida dell’Orchestra del Teatro Regio nel presentare questo secondo titolo di matrice tedesca, che segna l’inizio del teatro musicale moderno. La sontuosa partitura di Strauss, giocata tra zone tonali e lacerazioni atonali, metafora della falsa innocenza della protagonista, e caratterizzata da un’orchestrazione ardita, brillerà nelle mani di Noseda, appassionato interprete del repertorio tardo romantico e novecentesco. Salome assume, nella partitura di Strauss, un fascino decadente che ammalia e conquista. Lei è la regina di tutte le femme fatale dell’opera, colei che ottiene tutto, che danza e provoca, che comanda la volontà dell’uomo e, al contempo, ne rimane vittima.

Nell’intento di unire l’ideale mitteleuropeo con lo spirito mediterraneo, affianchiamo alle partiture di Wagner e Strauss quelle di Giuseppe Verdi. Del grande compositore proponiamo una sintesi del suo percorso artistico. Mettiamo in scena una delle gemme della sua produzione giovanile: I Lombardi allaprima crociata – la sua quarta opera, composta a 30 anni – e Falstaff, l’estremo frutto creativo del suogenio, partitura completata a 80 anni. Il nuovo allestimento de I Lombardi, in coproduzione con l’Opéra de Wallonie-Liège, vede sul podio dell’Orchestra e Coro del Regio il direttore Michele Mariotti, una bacchetta che ha già dato grandi prove a livello internazionale e che al Regio ricordiamo per eccezionali esecuzioni di Rossini, Bellini e Schubert. La regia, semplice, funzionale e d’effetto, è di Stefano Mazzonisdi Pralafera. Il Coro, protagonista di importanti passi all’interno dell’opera, è istruito da Claudio Fenoglio, solida guida della compagine impegnata per tutta la Stagione. Accanto a questo titolo giovanileproponiamo Falstaff, partitura culmine della tecnica compositiva di Verdi e suo testamento artistico. Falstaff è il commiato al mondo di Verdi che, con gli ultimi celebri versi dell’opera: «Tutto nel mondo èburla», si congeda dal suo pubblico con un sorriso. L’Orchestra e il Coro del Teatro Regio sono diretti, per la prima volta, da Daniel Harding, eccelso direttore dall’innato talento che, già a ventun anni, dirigeva i Berliner Philharmoniker. L’allestimento del Teatro Regio, proveniente dal Teatro Lirico di Cagliari, ha la regia di Daniele Abbado. Una enorme piattaforma circolare, che ricorda lo spazio scenico del teatro elisabettiano, è il luogo della commedia. Questo praticabile è la scenografia dello spettacolo e si configura come l’universo di Falstaff, attorno al quale tutti ruotano. L’opera unisce il passato e il presente, la tradizione e la modernità. Il testimone lasciato da Verdi veniva raccolto da Puccini che, trentatré anni dopo la prima di Falstaff, creò Turandot, purtroppo rimasta incompiuta. Presentiamo al Regio un nuovo allestimento dell’ultimo capolavoro di Puccini. Gianandrea Noseda, sul podio dell’Orchestra e Coro del Regio, fermerà l’esecuzione proprio nel punto in cui Puccini smise di scrivere. Come avvenne alla prima assoluta dell’opera, diretta da Toscanini, così Noseda assume l’impossibilità di ultimare il dettato pucciniano: innovativo, imprevedibile e intoccabile, per questo da rispettare e contemplare nel suo mistero. La nuova produzione ha regia, scene, costumi e luci di Stefano Poda – artista molto legato al Regio dove ha firmato Thaïs e Faust – che, per l’occasione, ha creato un mondo metafisico nel quale il gelo di Turandot si scontrerà con l’ardente passione di Calaf.

Ci spostiamo da una favola all’altra e, con un salto temporale di tre secoli, presentiamo L’Orfeo di Claudio Monteverdi. Quest’opera è l’origine di tutto il teatro lirico, Orfeo si configura come il primo personaggio teatrale, il primo autentico protagonista della storia del teatro musicale. Il Progetto OperaBarocca si arricchisce così di una nuova gemma musicale, con un doveroso omaggio al padre di tutti glioperisti – celebrato nel 2017 in occasione dei 450 anni dalla nascita – colui che per primo diede forma e sostanza a un nuovo genere musicale traghettando, così, la storia della musica dal periodo rinascimentale all’epoca barocca. Il nuovo allestimento ha la regia di Alessio Pizzech, giovane ma prolifico regista, ideatore di un teatro di “relazione”, con all’attivo più di 120 spettacoli tra prosa e lirica. Come consolidato negli ultimi anni, affidiamo il titolo barocco a un direttore specialista del genere: quest’anno debutta sul podio dell’Orchestra e Coro del Regio Antonio Florio, esperto musicologo e fine interprete del patrimonio di musica antica. All’interno della Stagione L’Orfeo, Tristano e Isotta e Salome si configurano dunque come un trittico di opere emblematiche, tre titoli che hanno cambiato la Storia della Musica.

A grande richiesta torna il capolavoro di Rossini: Il barbiere di Siviglia, nel collaudato allestimento Borrelli/Boasso/Spinatelli, ormai diventato un classico del Regio. Facciamo largo alfactotumche portabuon umore allo stato puro, una “invenzione prelibata” che non smette di allietare il pubblico di ogni età. Per l’occasione torna al Regio il direttore Alessandro De Marchi, interprete di riferimento del repertorio preromantico oltreché barocco, recentemente applaudito nella prestigiosa Philharmonie de Paris e prossimo al debutto al Festival di Salisburgo.

All’interno della Stagione 2017-2018 brilla la figura femminile. Accanto a Isotta, Salome e Turandot, altri tre titoli presentano differenti sfumature del mondo femminile. Per il Progetto Musical quest’anno è

la volta di Evita, di Andrew Lloyd Webber e Tim Rice. Evita Perón è la forza del peronismo, la figura di una donna tenace e al contempo fragile, capace di dare speranza a un intero popolo senza mai perdere fiducia in se stessa e negli altri, tanto da diventare la leader spirituale dell’Argentina, che ancora oggi la venera come la madre della patria. Del musical, che affronta temi attuali e forti, ospitiamo la celebrata produzione di Bill Kenwright, autore assieme a Bob Tomson della regia; la partitura di Lloyd Webber è affidata all’Orchestra del Regio. Le date torinesi sono le uniche in Italia del tour che porterà Evita in prestigiosi palcoscenici internazionali.

Tutte le donne custodiscono segreti, quello raccontato nell’opera di Wolf-Ferrari Il segreto diSusanna è spassoso quanto ricco di spunti di riflessione. Susanna è il prototipo della donna emancipatache deve difendersi dai pregiudizi del maschio di turno. Andato in scena per la prima volta nel 1909, l’atto unico è un modello di eleganza, compostezza ed equilibrio formale, tutte qualità che si rispecchiano nel dolce e ironico personaggio creato da Wolf-Ferrari. La sensibilità e il tormentato universo emotivo delle donne sono invece i protagonisti della tragédie lyrique di Francis Poulenc e Jean Cocteau La Voixhumaine. Una piccola grandepiècedi teatro in musica che mette a nudo la sottile violenza delle relazioni eil dramma della solitudine. Il dittico vede il debutto al Regio del direttore Diego Matheuz, per uno spettacolo con la regia di Ludovic Lagarde.

La Stagione d’Opera si chiude con un florilegio musicale. Presentiamo al pubblico del Regio la trilogia Mozart/Da Ponte: Le nozze di Figaro, Don Giovanni, Così fan tutte. Un grande sforzo produttivo che impegnerà tutte le maestranze del Teatro nell’allestimento di un’opera diversa ogni giorno per un totale di dodici recite. Il pubblico avrà così la possibilità di ammirare tre titoli fondamentali della Storia dell’Opera: dalla folle journée di Figaro alla commedia degli equivoci di Dorabella e Fiordiligi, passando per le implicazioni filosofiche di Don Giovanni. Speranza Scappucci, recentemente nominata Direttore musicale all’Opéra Royal de Wallonie-Liège, è sul podio dell’Orchestra e Coro del Regio per Le nozze diFigaro, con la regia diElena Barbalich;Daniele Rustioni, Direttore stabile dell’Opéra de Lyon, dirige il Don Giovanni firmato daMichele PlacidoeDiego Fasolis, al suo debutto al Regio, dirige Così fan tutte, delgrande Ettore Scola.

La Stagione 2017-2018 presenta anche tre proposte di danza di grande valore. Lo schiaccianoci di Čajkovskij, balletto natalizio per eccellenza, firmato daAmedeo Amodioe interpretato daiSolisti eCorpo di ballo Daniele Cipriani Entertainment, con i primi ballerini del New York City Ballet. Uno Schiaccianoci da favola che si avvale delle immaginifiche scenografie diLele Luzzati, arricchite dal teatrod’ombre, saltimbanchi sui trampoli, pagode orientali, chiese russe dalle cupole a cipolla, teiere e tazze danzanti che catturano il pubblico di tutte le età. Ancora nel segno di Čajkovskij presentiamo Il lago deicigni, uno dei balletti più popolari della storia. Successo e fama planetaria per la coreografia firmataPetipa e Ivanov, interpretata a Torino dalle étoile e dal Corpo di ballo del Teatro Mariinskij di SanPietroburgo. Un balletto che incarna tutti gli ideali del tardo Romanticismo e dell’arte coreografica di fineOttocento; un tema musicale, quello del cigno, che si è impresso indelebilmente nella mente di ogni amante del balletto; i trentadue fouetté che fanno di Odile il ruolo più spettacolare cui una ballerina possa ambire, consacrano il Lago quale capolavoro assoluto del repertorio classico. Entrambi i titoli sono affidati all’Orchestra del Teatro Regio. E sempre con un capolavoro concludiamo il 2017: Roberto Bolle, il ballerino italiano più amato, famoso e conteso al mondo, torna al Regio con il Gala di danza Roberto Bolleand Friends. Bolle – interprete e direttore artistico – ha reso il Gala uno spettacolo imperdibile riunendoalcuni dei più importanti ballerini del mondo e dando vita con loro a programmi vivaci, sorprendenti, che hanno saputo coinvolgere pubblici eterogenei e mai finora così vasti. Nell’accostamento del classico al contemporaneo e alla sperimentazione, il Roberto Bolle and Friends ha trovato la sua cifra originale, un potente strumento culturale di diffusione della danza.

Nel corso della Stagione ospiteremo, come sempre, grandi voci dall’affermata e riconosciuta carriera internazionale, e sicure promesse della lirica che hanno già dato significative prove. Tra i tanti artisti che avremo il piacere di ascoltare annunciamo, nell’impossibilità di citarli tutti: Anna Caterina Antonacci, Monica Bacelli, Manuela Custer, Oksana Dyka, Erika Grimaldi, Roberta Invernizzi, Angela Meade, Ricarda Merbeth, Sonia Prina, Carmela Remigio, Maria Grazia Schiavo, Annalisa Stroppa, Erika Sunnegårdh e ancora Simone Alberghini, Carlos Álvarez, Paolo Bordogna, Roberto de Candia, Jorge de León, Alex Esposito, Juan Francisco Gatell, Tommi Hakala, Carlo Lepore, Francesco Marsiglia, Peter Seiffert e Gabriele Viviani.

Una Stagione resa ancor più prestigiosa dagli importanti inviti internazionali che porteranno il Teatro Regio a Edimburgo, Gstaad, Muscat e Parigi, tournée che vedranno Gianandrea Noseda sul podio dell’Orchestra e Coro del Teatro Regio.

Le opere della Stagione, grazie alla consolidata partnership con Rai-Radio3, saranno trasmesse in diretta radiofonica. La già intensa attività discografica del Teatro si arricchirà, in questa Stagione, di quattro nuove produzioni. Turandot è il titolo prescelto per www.theoperaplatform.eu, la piattaforma online europea interamente dedicata all’opera, che renderà visibile il capolavoro di Puccini in streaming gratuito. The Opera Platform è diventata oggi una realtà sempre più importante, premiata da un nuovo finanziamento dell’Unione Europea. Turandot vivrà in DVD, cinema e TV grazie alla produzione Unitel /C Major.Salomeverrà registrata, sempre in DVD, per la casa produttrice francesefRA musica, con laregia video di François Roussillon, e sarà distribuita nei cinema e TV internazionali. L’Orfeo sarà ripreso dalla RAI, trasmesso in diretta TV, nei cinema del circuito internazionale All’Opera / Rai Com e diventerà un DVD. Don Giovanni, infine, sarà la nostra prima produzione a essere trasmessa all’interno del nuovo circuito cinematografico spagnolo Opera Ballet en cine.

Una ricca Stagione d’Opera e di Balletto che si completa con la parallela programmazione sinfonica, per approfondire i compositori presenti in cartellone; grandi appuntamenti di assoluto rilievo artistico che fanno del Regio un Teatro di prima grandezza. Siamo il Teatro della Città, e ciò ci investe di un particolare compito che abbiamo sempre ritenuto di grande importanza: essere testimoni di un valore civico e solidale, messo in atto con attività dal forte valore inclusivo. Lasciamo al nostro affezionato pubblico, sempre più internazionale, la sorpresa di questa nuova Stagione alle porte, frutto di un intenso lavoro collettivo volto a custodire e valorizzare il patrimonio operistico internazionale.

Walter Vergnano Gastón Fournier-Facio Gianandrea Noseda 

Sovrintendente Direttore artistico Direttore musicale


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