L’Ape musicale

rivista di musica, arti, cultura

 

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I PROTAGONISTI

Luigi Lo Cascio

Luigi Lo Cascio si diploma nel 1992 all’Accademia Nazionale d’Arte Drammatica “Silvio D’Amico” con un saggio su Amleto, diretto dal maestro Orazio Costa. Tra il 1992 e il 2000 lavora essenzialmente in teatro con vari registi, tra cui Giuseppe Patroni Griffi, Carlo Cecchi, Carlo Quartucci, Roberto Guicciardini ed Elio De Capitani. Nel 1995 mette in scena, presso il CSS di Udine, il suo primo testo teatrale: Verso Tebe.

Nel 2001 vince il David di Donatello come migliore attore protagonista per I cento passi (2000). Il regista Marco Tullio Giordana lo dirigerà ancora nel film La meglio gioventù (2003), che gli vale il Nastro d’argento 2004, ex aequo con tutti i protagonisti maschili del film. Nel 2001 vince la Coppa Volpi come miglior attore al Festival del Cinema di Venezia per Luce dei miei occhi di Giuseppe Piccioni.

Nel 2005, tornato al teatro, dirige ed interpreta un monologo tratto dal racconto di Franz Kafka, La Tana, di cui cura anche la riscrittura. Nel 2006 lavora con Luca Ronconi nello spettacolo Il silenzio dei comunisti, vincendo, sempre come migliore attore, il prestigioso premio UBU nell’edizione 2006-2007. Nel 2008 mette in scena lo spettacolo La caccia, una sua riscrittura di Le Baccanti di Euripide. Nel 2014 dirige e interpreta la parte di Iago in una sua riscrittura in siciliano dell’Otellodi William Shakespeare.

Ha scritto e diretto il film La città ideale, presentato al Festival di Venezia nel 2012 nella sezione “La settimana della critica” e vincitore del premio Arca giovani. Come attore cinematografico ha recitato, tra gli altri, nei seguenti film: Buongiorno notte, regia di Marco Bellocchio; Mio cognato, regia di Alessandro Piva; La bestia nel cuore, regia di Cristina Comencini; Il dolce e l’amaro, regia di Andrea Porporati; Noi credevamo, regia di Mario Martone; I nostri ragazzi, regia di Ivano De Matteo; Il nome del figlio, regia di Francesca Archibugi.

Alexander Romanovsky

Descritto da Carlo Maria Giulini come “straordinariamente dotato”, il pianista Alexander Romanovsky è nato in Ucraina nel 1984. Intraprende lo studio del pianoforte all’età di cinque anni e a tredici si trasferisce in Italia per studiare all’Accademia Pianistica “Incontri col Maestro” di Imola con Leonid Margarius. Prosegue poi gli studi presso il Royal College of Music di Londra con Dmitry Alexeev. L’affermazione a livello internazionale avviene nel 2001 con la vittoria al prestigioso Concorso “Busoni” di Bolzano. Il New York Times in quell’occasione ha scritto di lui: «È speciale, non solo possiede una tecnica straordinaria e la creatività nei colori e nella fantasia, ma è anche un musicista sensibile e un lucido interprete».

Da quel momento, Alexander Romanovsky si è esibito come solista al fianco delle più importanti compagini internazionali. Recentemente è apparso presso la Sala Grande del Concertgebouw di Amsterdam, la Sala Čajkovskij di Mosca, l’Accademia Nazionale di Santa Cecilia e il Teatro Olimpico a Roma, e presso Asahi e Kioi Concert Hall di Tokyo, Teatro Municipal del Cile e Sala Verdi a Milano.

Si esibisce regolarmente al fianco delle maggiori orchestre in Europa, Asia e America, come Filarmonica della Scala, Orchestra del Teatro Mariinskij di San Pietroburgo, Royal Philharmonic, Swedish Radio Symphony Orchestra, NHK Symphony Orchestra, Chicago Symphony e New York Philharmonic, diretto da Vladimir Spivakov, Valerij Gergiev, Michail Pletnëv, Vladimir Fedoseyev, Sir Antonio Pappano, Gianandrea Noseda, Diego Matheuz e James Conlon. Tra i prossimi impegni, varie tournée in Europa, Venezuela, Stati Uniti, Taiwan e Corea del Sud.

La sua discografia, che spazia da Beethoven a Brahms, Schumann e Rachmaninov è stata ampiamente acclamata dalla critica e si è arricchita con la recentissima pubblicazione di Childhood Memories. Dal 2014 ricopre la carica di Direttore Artistico del Concorso pianistico internazionale “Vladimir Krainev” di Mosca.

Alexandra Soumm

Nata a Mosca, Alexandra Soumm ha iniziato lo studio del violino a cinque anni con il padre, per trasferirsi presto a Vienna, dove si è formata sotto la guida del celebre didatta Boris Kuschnir. Nel 2004 ha vinto la prestigiosa Eurovision Young Musicians Competition di Lucerna. Vincitrice di importanti premi e borse di studio, oggi si esibisce in varie formazioni cameristiche e – sotto la guida dei principali direttori – con le maggiori orchestre in Francia, Europa, Stati Uniti e Giappone, come London Philharmonic, Münchner Symphoniker, Los Angeles Philharmonic, Detroit Symphony, BBC Philharmonic, Orchestre de Paris, Israel Philharmonic e NHK Symphony, sotto la bacchetta dei più grandi direttori.

Alexandra Soumm tiene inoltre regolarmente recital nelle principali sedi europee, dall’Auditorium du Louvre di Parigi al Palais des Beaux Arts di Bruxelles, alla Wigmore Hall di Londra. È inoltre invitata nei principali festival, tra cui Verbier e Schleswig-Holstein.

Nel 2006 è stata scelta per partecipare al Progetto Martha Argerich a Lugano, mentre in Gran Bretagna dal 2010 al 2012 ha fatto parte del BBC Radio 3’s New Generation Artists Scheme. Dal 2008 registra per l’etichetta Claves e la sua ampia discografia ha ricevuto plauso unanime dalla critica specializzata.

Vive a Parigi, dove ha fondato nel 2012 Esperanz’Arts, un’associazione senza scopo di lucro che promuove progetti di sostegno e solidarietà in ambito artistico, attraverso progetti che coinvolgono scuole, ospedali, carceri e senzatetto. Nel 2013 è stata inoltre nominata madrina de “El Sistema France”.

Suona un violino di Giovanni Battista Guadagnini (Torino 1785) conosciuto come “ex-Kavakos”, che le è stato attribuito in occasione del London Music Masters Award.

Olga Peretyatko-Mariotti

Nata a San Pietroburgo, completa gli studi tra la sua città natale e Berlino. Premiata in diversi concorsi di canto, tra cui “Operalia” di Placido Domingo nel 2007, nel 2015 viene insignita del “Premio Abbiati” nella categoria “miglior cantante femminile”. Incide in esclusiva con Sony Classical e i suoi primi quattro album sono stati accolti con grande successo di critica e pubblico in tutto il mondo.

Nel 2010 si impone all’attenzione internazionale grazie a Le Rossignol al Festival di Aix-en-Provence. Tra il 2012 e il 2014 una serie di importanti debutti consacra definitivamente l’artista al successo internazionale: Staatsoper di Vienna, Arena di Verona, Settimane Mozartiane e Festival di Salisburgo (Lucio Silla), Metropolitan di New York, Lione e Parigi (I Puritani), Staatsoper di Berlino e Teatro alla Scala di Milano (La fidanzata dello Zar), Deutsche Oper di Berlino (Lucia di Lammermoor), Monaco di Baviera ed Aix-en-Provence (Il Turco in Italia).

Al Rossini Opera Festival canta nel 2006 nel Viaggio a Reims; seguono OtelloLa scala di setaSigismondo, Mathilde di Shabran (nel 2012, con DVD Decca), un recital e Il Turco in Italia.

Debutta nel 2016 nel teatro della sua città natale, il Mariinskij, diretta da Valerij Gergiev (La traviata), e all’Opéra Bastille di Parigi (Rigoletto) e nel 2017 al New National Theatre di Tokyo in Lucia di Lammermoor, e in Les pêcheurs de perles alla Staatsoper di Berlino, prima regia operistica di Wim Wenders, diretta da Daniel Barenboim. In autunno è impegnata ne La traviata alla Deutsche Oper di Berlino e alla Staatsoper di Vienna, ne Il Turco in Italia alla Bayerische Staatsoper di Monaco, ne L’occasione fa il ladro a Muscat in Oman.

Tra gli impegni del 2018: il debutto ne Les contes d’Hoffmann a Monte-Carlo, La sonnambula a Losanna, Barbiere di Siviglia a Les Chorégies d’Orange, il ritorno al Metropolitan di New York in Lucia di Lammermoor, in recital al Teatro alla Scala e al Comunale di Bologna in Don Giovanni.

Miriam Prandi

Miriam Prandi è oggi non solo una delle più ricercate violoncelliste italiane, ma anche un’apprezzata pianista. Vincitrice di numerosi concorsi internazionali, nel gennaio 2014 è stata insignita, da una giuria presieduta dalla violoncellista Sol Gabetta, del Primo Premio assoluto (unico assegnato nell’ambito delle quattro categorie per archi) al Rahn Musikpreis di Zurigo.

All’età di undici anni, cioè ben prima dei Diplomi di pianoforte e di violoncello, conseguiti rispettivamente a quindici e sedici anni con il massimo dei voti, lode e menzione speciale al Conservatorio di Mantova, è stata eccezionalmente ammessa a frequentare i Corsi di violoncello di Antonio Meneses presso l’Accademia Chigiana di Siena.

Giovanissima, ha avuto anche il privilegio di essere ammessa all’Accademia Pianistica Internazionale di Imola e successivamente alla Scuola di Musica di Fiesole con Andrea Lucchesini. Perfezionatasi a Vienna con Natalia Gutman, ha concluso con lode gli studi del Master per violoncello solista presso la Hochschule di Berna nella classe di Antonio Meneses. Ha frequentato masterclasses con Mario Brunello, Rocco Filippini, David Geringas, Frans Helmerson, Gary Hoffman, Ralph Kirshbaum.

Nella duplice veste di pianista e di violoncellista, si esibisce in recital presso sedi e cartelloni quali Philharmonie e Konzerthaus di Berlino, Konzerthaus di Vienna, Festival del Maggio Musicale Fiorentino, Oleg Kagan Musikfest. Collabora con compagini quali Gstaad Festival Orchestra, I Cameristi del Maggio Musicale Fiorentino, Filarmonica di Torino, Berner Symphonieorchester.

Come camerista collabora attivamente con Salvatore Accardo, Natalia Gutman, Andrea Lucchesini, Pavel Vernikov, Alexander Romanovsky. Molto apprezzata dalla critica, Giorgio Pestelli su La Stampa ha scritto di lei: «Miriam Prandi ha colpito come solista per la bellezza di suono, il volume e il fraseggio, a suo agio nel lirismo vibrante come nelle zone delicate e sognanti».

 


 

 

 
 
 

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