Intervista a John Adams
Sono John Adams, sono lieto di venire a Roma per dirigere il mio Oratorio, “The Gospel According to the Other Mary” con la magnifica Orchestra di Santa Cecilia. Sono lieto di poter presentare quest’opera, sarà la prima esecuzione italiana. È un opera sulle donne, sulla giustizia sociale e naturalmente un’opera sulla Passione di Cristo.
Ho interpretato la storia di Gesù secondo la mia esperienza
Volevo affrontare la narrazione della Passione, in particolare, perché sentivo che Gesù aveva trascorso tutta la sua vita adulta tra coloro che chiamiamo “senza dimora”, coloro che sono ai margini della società, la gente a cui diamo un dollaro o due, ma con cui non vogliamo avere a che fare.
“The Gospel According to the Other Mary” affronta in sé temi essenziali: quelli dei testi di una donna cattolica radicale, Dorothy Day, che visse durante l’inizio del 20° secolo ed era una persona molto impegnata ad aiutare i poveri e i bisognosi.
Quindi usiamo i suoi testi, e usiamo alcuni degli eventi della sua vita, in particolare il momento in cui era stata messa in prigione, e quando partecipava ad uno sciopero in California con donne ispaniche, per mostrare come il vero impegno cristiano significhi rischiare la propria vita, opporsi all’autorità e opporsi alla violenza maschile.
Sono cresciuto in una famiglia del jazz e del teatro musicale. Il mio approccio a queste storie è ovviamente teatrale.
Ho diretto Santa Cecilia in passato nella vecchia sede, deve essere stato 15 o 20 anni fa.
Come si dice in giro, circola la voce che sia un’orchestra fantastica!
Sono sicuro che sarà di nuovo molto bello con Santa Cecilia