L’Ape musicale

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I CONCERTI SINFONICI

La settimana seguente all’inaugurazione, (18, 19, 20 ottobre), Mikko Franck - Direttore ospite principale e che solo pochi mesi fa ha conquistato il pubblico romano e la critica con l’Olandese volante di Wagner - sarà nuovamente sul podio ceciliano per dirigere l’Orchestra e la violoncellista di origine argentina Sol Gabetta, che torna con l’intenso Concerto per violoncello del compositore francese Ėduard Lalo incastonato in un programma nel quale non poteva mancare un omaggio a Sibelius che Franck ricorderà con la Sinfonia n. 2, la più solare e luminosa del compositore finlandese. Con lo stesso Direttore, solista e programma, dal 22 al 27 ottobre l’Orchestra partirà per una breve tournée che attraversando l’Italia (Verona, Brescia, Milano) toccherà la Germania (Monaco di Baviera) e inaugurerà in Austria il Festpielhaus di Bregenz. Dopo la parentesi estera, il secondo appuntamento di stagione con Franck sarà il 7, 8 e 9 febbraio quando il Direttore finlandese tornerà a Roma con un programma incentrato questa volta su Ravel e Franck tra cui spiccano le tre Cantate giovanili (La Nuit, L’Aurore e Tout est lumière) scritte dal compositore per il Prix de Rome, scoperte di recente ed eseguite per la prima volta a Santa Cecilia e il Concerto in Sol che vedrà al pianoforte il campione assoluto di questo brano, il pianista francese Jean-Yves Thibaudet. Mikko Franck saluterà il pubblico prima dell’estate, il 30, 31 maggio e 1 giugno, dirigendo l’Orchestra e il Coro dell’Accademia, il soprano Genia Kühmeier e il mezzosoprano Gerhild Romberger nella Sinfonia n. 2“Resurrezione” di Mahler.

Autorevole e attesa la presenza del compositore John Adams che il 2, 3 e 4 novembre salirà sul podio di Santa Cecilia per la seconda volta dopo vent’anni di assenza per dirigere – in una co-produzione con Romaeuropa Festival in prima esecuzione italiana – il suo oratorio The Gospel according to the other Mary, rilettura della Passione di Cristo con un occhio all’emarginazione e alla violenza che pervadono la società odierna. Il libretto è di Peter Sellars, con cui Adams collabora da oltre un trentennio e le voci che si levano nel testo sono quelle di importanti attivisti politici, in prima linea nella lotta contro le discriminazioni sociali. Internazionale il cast (Kelley O’Connor, Elisabeth DeShong, Jay Hunter Morris, Daniel Bubeck, Brian Cummings, Nathan Medley) che partecipò già alla prima mondiale a Los Angeles nel 2012.

Mentre l’Orchestra e Antonio Pappano saranno impegnati nel lungo tour in Asia, a Roma il pubblico incontrerà un’orchestra ospite, la Xi’an Symphony Orchestra e Donato Renzetti, prestigioso rappresentante della scuola italiana, che il 22 novembre la dirigerà per l’inaugurazione dell’anno dedicato alla Via della Seta, in omaggio alle antiche vie commerciali che collegavano la Cina con i Paesi dell’Asia Centrale. In programma l’Ouverture de LaGazza Ladra di Rossini, la Sinfonia, n 5 di Čajkovskij e il singolare Concerto per p’i p’a e orchestra di Tan Dun, il compositore cinese noto per aver vinto, nel 2000, l’Oscar e un Grammy Award per la colonna sonora del film di Ang Lee La tigre e il dragone.

Tutti sanno che Leonidas Kavakos è uno dei maggiori violinisti nel panorama internazionale, talento che da alcuni anni il Maestro alterna a brillanti risultati nella direzione d’orchestra. Ed è proprio in questa seconda veste che Kavakos salirà sul podio il 6, 7 e 8 dicembre per dirigere la Sinfonia n. 6 di Bruckner e il Concerto per corno n. 2 di Mozart che avrà come solista Alessio Allegrini, primo corno dell’Orchestra di Santa Cecilia.

Il mese di dicembre si concluderà con un doppio appuntamento che vedrà protagonista Manfred Honeck, molto amato dal pubblico e da alcuni anni gradita presenza delle stagioni dell’Accademia. Interprete di riferimento del repertorio sinfonico tedesco, Honeck incontrerà il pubblico il 13, 14 e 15 dicembre con un programma in cui accanto al Concerto per pianoforte n. 3 di Beethoven – eseguito dal pianista inglese Paul Lewis al suo debutto a Santa Cecilia – sarà possibile ascoltare la cantata per soprano Exultate et Jubilate K165 di Mozart e la Messa in do maggiore “In tempore belli” di Haydn alla quale parteciperanno anche il Coro dell’Accademia e i solisti Regula Mühlemann (soprano), Marianna Pizzolato (contralto), Kenneth Tarver (tenore), Tareq Nazmi (basso). Honeck sarà nuovamente sul podio il 20, 21 e 22 dicembre per i saluti natalizi con una serata intitolata “Un palco all’opera”, titolo che sottolinea il carattere teatrale dei brani in programma, alcuni più noti, come la Suite dall’opera Rusalska di Antonin Ďvořák o da Der Rosenkavalier di Richard Strauss, altri meno frequentemente presenti in programmi sinfonici, come la Suite (elaborata dallo stesso Honeck) dal balletto Schlagobers (Panna montata) sempre di Strauss. Tocco finale di una serata che si preannuncia di grande suggestione sarà il Concerto per clarinetto n. 1 di Carl Maria von Weber che avrà come solista Alessandro Carbonare, prima parte dell’Orchestra dell’Accademia.

Imperdibile occasione quella di ascoltare il 10, 11 e 12 gennaio, Yuri Temirkanov dirigere l’Orchestra di Santa Cecilia e il soprano Rachel Harnisch (che abbiamo già ascoltato nel Paradiso e la Peri di Schumann diretta da Daniele Gatti) nella Sinfonia n. 4 “La vita celestiale” di Mahler. Temirkanov tornerà a Roma nel mese di maggio (16, 17 e 18) alla guida della ‘sua’ Filarmonica di San Pietroburgo questa volta con un programma interamente russo e la violinista Sayaka Shoji come solista nel Concerto per violino di Čajkovskij.

Atteso ritorno il 17, 18 e 19 gennaio di Myung-Whun Chung, a lungo Direttore musicale dell’orchestra dell’Accademia, con un programma che prevede la Sinfonia n. 6 “Patetica” di Čajkovskij e i Vier letze Lieder di Richard Strauss interpretati da una delle voci più acclamate nel panorama internazionale e una delle più autorevoli per questo repertorio, il soprano bulgaro Krassimira Stoyanova.

Nella doppia veste di direttore e violino solista il 14, 15 e 16 febbraio Fabio Biondi dirigerà l’Orchestra in un concerto dedicato ai viaggi di Mozart e alle Sinfonie che furono ispirate dagli incontri musicali che il compositore salisburghese fece in quelle occasioni: in programma la Sinfonia n. 31 “Parigi” e la Sinfonia n. 36 “Linz”. Tra le due sarà possibile ascoltare la Sinfonia concertante k 364 per violino e viola, composta a Salisburgo di ritorno da Parigi, in cui solisti saranno lo stesso FabioBiondi e Raffaele Mallozzi, prima viola dell’Orchestra di Santa Cecilia.

Confermata la presenza per la terza stagione consecutiva del direttore ceco Jakub Hrůša, attualmente alla guida dei Bamberger Symphoniker e in grande ascesa sulla scena internazionale, considerato uno dei migliori giovani direttori in attività, che il 21, 22 e 23 febbraio propone un programma in sintonia con la sua origine slava in cui spicca una selezione di Danze Ungheresi di Brahms (orchestrata da Dvořák) e il Concerto per violino di Dvořák che sarà eseguito da Joshua Bell, una delle star indiscusse del violino. Il concerto seguente (28 febbraio, 1 e 2 marzo) è un omaggio a una delle figure più importanti del Novecento musicale italiano, Goffredo Petrassi. Orchestra e Coro saranno impegnati nell’esecuzione di Noche Oscura, del 1951, considerata uno dei capolavori sinfonico – corali di Petrassi. Sul podio Andrés Orozco- Estrada che si cimenterà anche con la monumentale ed evocativa Sinfonia “Leningrado” di Šostakovič.

Torna il 7, 8 e 9 marzo Emanuel Ax che, diretto da Sakari Oramo, interpreterà il Concerto per pianoforte n. 1 di Beethoven di cui il pianista americano è considerato interprete di riferimento. A metà marzo (14,15, 16) un eccellente debutto sul podio di Santa Cecilia sarà quello di Sir John Eliot Gardiner, direttore inglese di grande fama che per la prima volta dirigerà la nostra Orchestra con un programma dedicato a Berlioz, uno degli autori preferiti del Maestro, che rende omaggio anche all’Italia con il Carnevale romano e l’Aroldo in Italia, la Sinfonia con viola solista – per l’occasione il francese Antoine Tamestit – ispirata al compositore dalla lettura del Childe Harold’s Pilgrimage di Lord Byron.

Il 22, 23 e 24 marzo le pianiste Katia e Marielle Labèque eseguiranno, sotto la direzione di Semyon Bychkov un brano di raro ascolto, il Concerto per due pianoforti di Max Bruch. Tra i nomi eccellenti che renderanno imperdibile la prossima stagione c’è quello di Kirill Petrenko, direttore designato dei Berliner Philharmoniker che il 4, 5 e 6 aprile dirigerà – la sua unica Orchestra italiana, ovvero quella di Santa Cecilia - in una attesissima Nona Sinfonia di Beethoven che oltre a quella dell’Orchestra e del Coro, vedrà la partecipazione del soprano Hanna-Elisabeth Mueller, del contralto Okka von der Damerau, del tenore, Benjamin Bruns e del basso Hanno Müller-Brachmann.

Sarà Benedetto Lupo, uno degli interpreti italiani più raffinati e interessanti della sua generazione, a dar voce l’11, 12 e 13 aprile allo struggente e bellissimo Concerto per pianoforte e orchestra di Skrjabin. Sul podio il russo Stanislav Kochanovsky, considerato uno dei nomi eccellenti tra i giovani Direttori, apprezzato per la grande preparazione tecnica che, unita a una grande sensibilità musicale, lo rende tra i più ricercati. In programma anche Lexikon III, una commissione dell’Accademia di Santa Cecilia a Ivan Fedele nell’ambito del progetto europeo Music Up CloseNetwork di cui l’Accademia è capofila.

Una sola data, il 14 aprile, per assistere allo straordinario e atteso debutto del giovane pianista parigino Lucas Debargue, salito alla ribalta nel 2015 dopo aver infiammato pubblico e giurati con la sua partecipazione al XV Concorso Čajkovskij che gli valse il premio della critica. Il pubblico di Santa Cecilia potrà ascoltarlo insieme all’Orchestre de Chambre de Lausanne diretta da Joshua Weilerstein nell’interpretazione di uno dei Concerti di Mozart più amati ed eseguiti, il Concerto per pianoforte e orchestra n. 23 K 488.

Sarà un grande Mozart – quello della Messa in do minore k 427 e della Sinfonia n. 41 “Jupiter” - ad accogliere il ritorno di Ton Koopman (18, 19, 20 aprile) alla guida dell’Orchestra e del Coro di Santa Cecilia. Paladino della musica barocca, il direttore e clavicembalista olandese noto per le sue interpretazioni filologiche del repertorio è diventato un punto di riferimento per gli appassionati delle esecuzioni con riferimenti storici. Atteso ritorno il 3, 4 e 5 maggio di Daniele Gatti, una delle figure di riferimento della storia dell’Orchestra di Santa Cecilia che dopo un lungo percorso di approfondimento dell’opera di Schumann, è di nuovo sul podio dell’Orchestra che ha diretto per molti anni, con la Sinfonia n. 2 e il Concerto per pianoforte n. 2 di Brahms interpretato da un grande nome del pianismo internazionale, Yefim Bronfman, che sarà presente anche nella stagione da camera con un recital solistico.

La stagione sinfonica si concluderà a metà giugno (15, 16, 17) con un altro atteso ritorno, quello di Gustavo Dudamel assente dal calendario ceciliano dal 2013, che sarà impegnato in un programma interamente beethoveniano incentrato sulle Sinfonie n. 4 e 7 e l’Ouverture Egmont.


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