L’Ape musicale

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LA MUSICA MODERNA E LE NUOVE ESECUZIONI

Nella programmazione dell’Accademia di Santa Cecilia non può mancare uno spazio dedicato a personalità di spicco della storia della musica del Novecento e ad autori contemporanei. Dopo l’omaggio a Bernstein, con il quale verrà inaugurata la Stagione Sinfonica, il primo grande nome in programma è quello di John Adams, considerato uno dei compositori più importanti della recente storia della musica americana. Dall’iniziale matrice minimalista che ha caratterizzato i suoi primi lavori, Adams ha intrapreso, negli anni, un percorso molto articolato che per sua stessa ammissione “lo ha portato ad allontanarsi da uno stile ben definito”, con l’unica costante dell’interesse per il teatro musicale, che lo ha sempre accompagnato e che Adams stesso considera una caratteristica del suo approccio alla musica.

Sarà quindi con l’oratorio The Gospel according to the other Mary, finalista al Premio Pulitzer nel 2014 – e in prima esecuzione italiana a Roma in una co-produzione con Romaeuropa Festival – che questo eclettico autore sarà protagonista del terzo concerto di stagione, tornando a dirigere l’Orchestra e il Coro dell’Accademia di Santa Cecilia dopo quasi vent’anni di assenza. The Gospel è ispirato alla Passione di Cristo, raccontata dal punto di vista di Maria Maddalena con una narrazione che si muove su due piani simultanei: quello biblico e quello che guarda all’emarginazione che caratterizza la sfera sociale contemporanea. Nel libretto di Peter Sellars, storico collaboratore di Adams, il racconto evangelico si interseca alla voce di importanti esponenti dell’impegno politico e sociale come la giornalista e attivista sociale Dorothy Day, a lungo impegnata in battaglie in favore dei poveri; la scrittrice e poetessa Louise Erdrich; Rosario Castellanos considerata una delle scrittrici messicane più importanti del XX secolo, figura di riferimento del movimento femminista latino-americano; Primo Levi e Hildegard von Bingen, religiosa, teologa e compositrice.

Particolarmente significativa la presenza nel cartellone ceciliano della prossima stagione di Noche Oscura di Goffredo Petrassi, uno dei più interessanti compositori del Novecento, Accademico di Santa Cecilia e maestro di molti noti esponenti della produzione contemporanea. Come per Adams, anche per Petrassi è difficile definire una delle figure più complesse del Novecento, un compositore che ha incontrato e assimilato tecniche e stili della sua epoca e di quelle precedenti non diventando identificabile con nessuna corrente stilistica in particolare. Noche Oscura, brano per Coro misto e Orchestra del 1951, è uno dei suoi capolavori sinfonico corali; si basa su un testo di San Juan de la Cruz che vede l’elaborazione tematica e la continua trasformazione di una cellula di quattro suoni nel racconto dell’incontro dell’anima con Dio. Sul podio Andrés Orozco- Estrada il 28 febbraio 2019 (repliche 1-2 marzo).

Prosegue per il secondo anno il progetto europeo Music Up Close, in cui l’Accademia di Santa Cecilia è capofila di una rete di importanti istituzioni musicali - come l’Orchestre National de Lille, la Netherland Philharmonic Orchestra, la Barcelona Symphony Orchestra, la Sarajevo Philharmonic Orchestra, la Montenegrin Symphony Orchestra, la Lubljana International Orchestra-Branimir Slokar Academy, l’International Yehudi Menuhin Foundation alle quali si aggiunge Regesta.exe - società specializzata nella valorizzazione dei patrimoni culturali e nella creazione di contenuti digitali -come partner tecnologico, che condividono l’obiettivo di individuare nuove strategie di promozione della musica tra i giovani e la divulgazione di esperienze artistiche in ambito europeo.

In questo programma l’11 aprile (con repliche il 12 e il 13) è prevista la prima esecuzione del quinto e sesto episodio di Lexikon III (Multiplicity e Coherence) di Ivan Fedele su commissione della stessa Accademia per Orchestra che conclude un vasto ciclo di composizioni sinfoniche che prendono come spunto altrettanti argomenti musicali ed extramusicali. Sul podio Stanislav Kochanovsky.

Il 14 aprile, in un concerto fuori abbonamento, l’Orchestre de Chambre de Lausanne, diretta da Joshua Weilerstein eseguirà Con Brio, del clarinettista direttore d’orchestra e compositore tedesco Jörg Widmann. Tra i più eclettici e riconosciuti della sua generazione, Widmann con questo brano del 2008 riecheggia le sonorità beethoveniane della Settima e Ottava Sinfonia, con l’intento di ricreare l’enfasi ritmica di Beethoven. Commissionato dal direttore Mariss Jansons con la richiesta di un chiaro riferimento alle Sinfonie di Beethoven Con Brio è il risultato di una personale elaborazione del compositore che non ha inserito ‘citazioni’ beethoveniane ma ha cercato di far propria la ‘voce’ tipica della musica di Beethoven che riemerge fugacemente dalla fitta trama ricca di effetti timbri moderni e flash atonali. L’esito finale è un brano spettacolare che unisce la brillantezza della musica di Beethoven con uno sguardo contemporaneo.

 


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