L’Ape musicale

rivista di musica, arti, cultura

 

Là dove Verdi conobbe la musica

Sarà presentato il prossimo 22 febbraio 2019 alle ore 16.30, nella Chiesa di San Michele Arcangelo di Roncole, il progetto “Salviamo la Chiesa di Verdi a Roncole”, per la raccolta fondi finalizzata al restauro della chiesa dove Verdi fu battezzato, iniziò gli studi musicali e, all'età di dieci anni, divenne organista.

Opuscolo illustrativo

Approfondimento

Saranno presenti Monsignor Stefano Bolzoni, prevosto di Busseto e Roncole; Giancarlo Contini, sindaco di Busseto; l’architetto Cristian Prati, funzionario della Soprintendenza di Parma e Piacenza; l’ingegner Maurizio Ghizzoni e l’architetto Simona Rossi, autori del progetto di consolidamento e restauro. Per l’occasione il M° Andrea Mora, organista della Chiesa di San Michele, aprirà e concluderà l’incontro con il suono dell’organo Francesco Bossi del 1797.

La raccolta fondi è iniziata il 1° febbraio, durante la presentazione del Festival Verdi 2019, e nei prossimi mesi sarà illustrata in Spagna, Argentina, Perù, Brasile e Uruguay. Severo il monito di Anna Maria Meo, Direttore generale del Teatro Regio di Parma: «Se il tetto dovesse crollare, non potremmo spiegare al mondo come abbiamo potuto lasciare che accadesse».

La prima pietra della Chiesa di San Michele venne posata nel 1004 da Adalberto Marchese di Massa e la consacrazione avvenne nel 1094. Qui, nel 1813, venne battezzato Giuseppe Fortunino Francesco Verdi: la famiglia Verdi rimarrà sempre molto legata a questo luogo dove nel 1814 Luigia Uttini Verdi, con in braccio Giuseppe, si salvò dal saccheggio delle truppe austriache e russe nascondendosi nel campanile. Nel luglio del 1819, Giuseppe Verdi viene battezzato nella stessa chiesa, sul cui organo a canne compie i primi passi nel mondo delle musica, divenendo, alla morte del maestro Baistrocchi, egli stesso organista nel 1823. Il 21 ottobre 1900 - dopo il restauro realizzato dall’organaro Cav. Tronci di Pistoia e da Verdi stesso supervisionato - il maestro vi fece l’ultima visita per assistere alla celebrazione del Vespro accompagnato dallo storico strumento.

Il progetto di restauro della Chiesa di Roncole inizia nell’ottobre 2015, grazie all’interesse di Don Gianni Fratelli, parroco di Roncole; aiutato da due cittadini benemeriti di Busseto: l’imprenditore locale Angelo Dotti e il pubblicista di musicologia verdiana Dino Rizzo. L’anno successivo sono state eseguite le indagini geo-diagnostiche e strutturali, ad opera della ditta Giancarlo Maselli s.r.l. di Modena, che hanno messo in evidenza le concause del quadro fessurativo. I risultati hanno permesso di coinvolgere, nell’estate del 2017, la Soprintendenza Archeologica Belle Arti e Paesaggio per le Provincie di Parma e Piacenza per la creazione di un progetto di consolidamento antisismico. Nello stesso anno il gruppo di lavoro creato da Don Gianni Fratelli si allarga, fino a comprendere gli attuali membri: Angelo Dotti, Dino Rizzo, Giulio Nadotti, Maurizio Ghizzoni, Giovanni Rossi, Doriano Vernizzi, Alessandro Nadotti e Mario Corbellini. Oggi il posto di Don Gianni, che ha lasciato per motivi di salute l’incarico di parroco nel 2018, è ricoperto da Monsignor Stefano Bolzoni.

Promotrice del progetto di restauro è la Parrocchia di San Michele Arcangelo di Roncole Verdi, con la partecipazione del Ministero per i Beni e le attività Culturali Soprintendenza Archeologia Belle Arti e Paesaggio per le provincie di Parma e Piacenza, con il sostegno del Comune di Busseto, con il patrocinio della Fondazione Teatro Regio di Parma e Festival Verdi, la Fondazione Istituto Nazionale di Studi Verdiani, il Club dei 27 che doneranno al progetto l’incasso del concerto benefico “Fuoco di gioia” dell’ottobre 2019.

Il progetto è consultabile al sito www.salviamolachiesadiverdi.it è possibile chiedere informazioni all’indirizzo Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.. Le donazioni si possono effettuare tramite carta di credito all’interno del sito www.salviamolachiesadiverdi.it oppure tramite bonifico bancario IBAN: IT 51 P06230 65670 000036246760 (Bic: CRPPIT2P409) Intestato a: Salviamo la Chiesa di Verdi Causale: Erogazione liberale. Le donazioni effettuate a una Parrocchia (ente civilmente riconosciuto e iscritto nel registro delle persone giuridiche) e finalizzate ai lavori di restauro e risanamento conservativo della chiesa e delle sue pertinenze (immobili sottoposti al regime vincolistico), sono considerate erogazioni liberali agevolate, detraibili ai sensi degli articoli 15 (comma 1, lettera h) e 100 (comma 2, lettera f) del Testo Unico n. 917 del 22/12/1986 e successive integrazioni.

L’Arte in San Michele.

Navata destra, dal fondo, affreschi quattrocenteschi: Ecce Homo, Pietà, Adorazione dei Magi, San Giovanni Battista, Madonna in trono, Madonna con i Santi Donnino, Rocco, Sebastiano e Michele; Madonna attorniata dai Santi Francesco d'Assisi ed Antonio da Padova.

Pilastro di destra, tra la seconda e la terza arcata, presenta due affreschi contrapposti risalenti agli inizi del XVI secolo raffiguranti la Vergine col Bambino e San Lorenzo diacono e martire.

Al termine della navata di destra, piccola cappella interamente ricoperta da affreschi risalenti al XVI secolo. Sul fondo, sopra all'altare, la Vergine Madre con i santi Donnino, Sebastiano, Rocco e Michele e la Colomba dello Spirito Santo; sulla destra un arco racchiude affresco coevo rappresentante la Natività.

In controfacciata due dipinti ad olio: a destra dell'ingresso principale San Pellegrino Laziosi (XVII secolo), a sinistra L'Immacolata e i santi Sebastiano, Rocco, Antonio da Padova e Margherita da Cortona di Pietro Balestra (1787).

In Presbiterio, parete destra, serie di affreschi dell'inizio XVI secolo: Vescovo e Cavaliere, San Sebastiano e San Rocco, la Crocefissione, la Madonna regina e la Vergine madre.

Al centro dell'abside pala raffigurante San Michele Arcangelo di Pietro Balestra (seconda metà del XVIII secolo).

Dietro all'altare, per il Venerdì Santo viene installata una tela che abbraccia l'intero arco della zona absidale, il Calvario opera di Girolamo Magnani (XIX secolo).


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